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Raccolta Versi Inediti di Roberto Guerra

ROBERTO GUERRA_0001.jpgIL CANTO DI HAL 9000 inediti  di FuturGuerra   

 

1-

l’electro aurora è scarica

come pila di ruggine

nanoparticelle in fuga

dal noioso cuore di Icaro

Noia velocità

unica al mondo

 

Come sempre i miei bip bip.

 

2.

Volare con ali di cera

è il peccato originale?

 

Micro chicchi di ghiaccio

minuti riflessi di buio

lacrime finalmente ibernate

dopo eclissi d’acqua invisibile

 

3

Oggi la paura fa 2010

dopo l’estasi del 2009

un bambino futurista ibernato

per un secondo luce Giocattolo vivo

 

Domani plastica baby rotta,

dopo i sassi virtuali ma reali

di un girotondo di vita

punto dalle zanzare tiranne

bruciacchiato da compagni di sogno

ladri di un risveglio del Futuro

 

 

4

Pupille aperte nelle cataratte dei fossili

estinti ma comandanti

le lacrime tatuate nella guancia

il sorriso da robot

miei amati transistor

prematura crisalide elettronica

 

 

6

Perduta la scommessa romantica nuova

per liberare il cuore e i battiti

dalla morte programmata?

 

La vittoria appena un raggio

un effimero blog

nell’antica Rete del Telaio

mai incantato?

 

Il grande ragno

oggi abbatte gli aerofanciulli

con proiettili di ghiaccio?

 

Ai futuristi la facile sentenza!

 

7.

E la fata

quale bacchetta

lancerà nel cielo

senza stelle

della poesia dei numeri

senza più matematica?

 

Cibernetica fredda

ma di calda plastica

o un saluto

terminale

…..

 

6

 

Tanti flashes oltre

il buco nero

dall’infanzia sempre intravisto

all’orizzonte

 

Quanti misssili e bombe bambini

ho sganciato

miniuomo e minieroe

di silicio sperimentale

nel laboratorio

della mia passeggiata terrestre?

 

Giocattoli sembravano

comunque spento il monitor militare

micro-ordigni da qualche elettrone e protone

registrati e nella Rete

da una Particella sposa succhiati e amati.

 

Ruoteranno persempre due microbagliori celesti.

 

7.

Ero un pupazzo di neve

mi trasformai per un fiocco di miracolo

in giovane robot

fatto di ghiaccio e cristallo

ma esperimento del cuore

 

Sarò pupazzo di neve

 

L’esperimento è finito!


 

 

8.

1 BIMBO DI NEVE

azzurro fiocco turchese nanotornado

nanotornado fiocco azzurro turchese

 

C’era una volta nel Futuro il Cielo!

 

Timido nanotornado

mai captato da nessun radar

 

Invisibile all’Impero dei Fanciulli

persino al profumo indovino delle Rose

 

Dal ghiaccio dell’Arcobaleno

a 18 mesi luce nella sublime Stanza del Computer

c’est moi

mon amour DNA

 

FUTURGRAFIA di Roberto Guerra futurista;nato nel xx secolo(1960-ITALIA-FERRARA-)manifesti-articoli-news-recensioni-rassegne-video dal 1980.Ha pubblicato raccolte poetiche saggi,fantascienza,poesia sonora,videopoesie.Su Guerra hanno scritto:Riccardo Campa,Graziano Cecchini,Sandro Battisti,Ugo Spezza,Enzo Benedetto,Marc Kober,Paolo Ruffilli, Riccardo Roversi,Marialivia Brunelli,Giuliana Berengan,Sergio Fortini,Lamberto Donegà,Roberto Pazzi, Francesco Grisi. E’ stato Coordinatore del LLF Laboratorio nazionale Letteratura Futurista per l’AIT – Associazione Italiana Transumanisti. E’ attivista di Azione Futurista (di Graziano Cecchini Rossotrevi). Guida per Controcultura Supereva. Cura la webzine Futurismo Space 2009, il blog Scienza e Futuro, l’editing on line Futurist Editions e il giornale blog Futurista L’Asino Rosso (con Graziano Cecchini).

Collaborazioni del dinanimismo

 209.jpg                                 “ Uomo che Sei “ inedito di Daniela Schiarini

 

Un fuggiasco cacciatore

non di prede

ma d’amore

che si aggira

silenzioso

in penombra,

malizioso…

 

Cede il passo

alla stanchezza

si riposa

con tristezza,

solitario

in penombra

cerca luce…cerca ardore

non del corpo

ma del cuore.

 

Lei lo abbaglia

Lei lo nutre

con dolcezza e beltà

al di là della penombra

nel suo mondo

che è realtà.

 

Non s’arrende

il cacciatore

alla sua anima bramosa

eppur cerca

e poi sfugge

quella immagine radiosa.

 

D’improvviso

un’eco

giunge

da un’ignara direzione,

l’Uomo visse

al cacciatore

l’Uomo amò…e amò col cuore.

 

*Quadro: RENE MAGRITTE > FALSO DI AUTORE UOMO DI SPALLE

 

 

Come siamo: Versi e quadri di V. Carofalo

Non abbiamo più il tempo

per conoscere il mondo,

il mercato è pieno

di cose già fatte.

E’ nato un’uomo nuovo.

La gioia silenziosa,

il canto degli uccelli,

il sorriso di un amico,

il bacio di una donna,

l’eloquenza della parola,

è diminuita la distanza

che ci separa dalla prigionia,

ora tutto è guerra,

silenzio che disturba.

Non sto pensando a niente,

il passato non ha memoria,

il presente è di pietra.

Mi sono addormentato

nell’acqua del ruscello.

Nuda, con gli occhi di pianto

vieni verso di me,

sei cresciuta, il tuo pube è nero,

pari un disegno tracciato dl sole,

ho gli occhi bendati di felicità.

Sei una donna matura,

non chiedermi se il destino

è stato di madreperla,

non ti saprei rispondere,

lasciami l’ombra trasparente

delle stelle nei tuoi capelli,

non beffeggiare

questo volto ostile

alla luce del giorno.

Bianchi cavalli sono nascosti

dietro la siepe.

Per sei volte ho gridato

l tuo nome lungo il viale

del tramonto.

Ora sono stanco,

non ho voglia di cambiare

il vestito.

Enzo Carofalo: http://www.carofalovincenzo.com/

VERSI DALLA CALIFORNIA di UTE MARGARET SAINE

E’ con immenso piacere che ricevo e pubblico i versi  della Poetessa e critica letteraria californiana Ute Margaret Saine, inaugurando così una nuova sezione del dinanimismo: “COLLABORAZIONI OLTRE CONFINE”.

Spazio dedicato ad accogliere le opere di autori/collaboratori stranieri.

Buona Lettura

Zairo Ferrante

MADO%20MUNC%20SPERIAMO.jpgGeografie (tratta dall’inizio di ABC)

 

Muovimi, spingimi

fammi raggiungere

terre e mari estremi

toccar della mano

il cielo promesso

 

Sei tu che mi muovi

e mossa fluisco

per fiumi di

conosciuti e

ignoti paesi

per le geografie

del tuo cuore

di tua anima

la mia terra 

promessa

 

Ute Margaret Saine è nata a Norimberga, Germania ed abita nel sud della California.

Dopo essersi laureata alla Yale University, ha insegnato lingua e letteratura spagnola e francese.

Scrive poesie, racconti ed è critica letteraria in varie lingue. Sogna in cinque lingue e traduce poesie da ed in tutte cinque. Ha rivestito la carica di presidentessa del PEN CLUB di Orange County (California) scrivendo molte lettere ai governi in difesa dei diritti di scrittori perseguitati ed in prigione (come per Orhan Pamuk). I suoi libri sono: Bodyscapes (1995), Words of Art (2001), Ungeschicktes Kind (Bimba maldestra, di prossima pubblicazione in Germania) e The Five Senses: 100 Erotic Poems in Alphabetical Order e ha pubblicato 4 libri di haiku in 5 lingue.

 

**Quadro: “Madonna” di Edward Munch

VERSI DEI COLLABORATORI

POESIA INEDITA di DANIELA SCHIARINI che nasce dal viaggio che il Dinanimismo compie7129_101285206559782_100000349098153_31583_6483017_n.jpg attraverso il web.

 

     “Anime nel Web”

 

Il fumo si diradava,salendo verso il cielo e ogni suo movimento era un messaggio…

 

Quelle sue parole

di voce immaginata

che non giungono all’orecchio

ma all’anima svezzata

Capaci di vibrare

come corde di strumento

e diffondersi nel cuore

con zelo e con tormento…

 

Va viaggiatore

viaggia!

su quelle onde di fumo immaginarie

che ti sanno consolare

condurre al cielo

…lì farti volare…

 

Azzardasti una tua resa

e in quel mare di tormenti

nessuno fu capace

di capirne i patimenti.

Ma quelle sue parole

di voce immaginata

ti diedero la spinta

quella più invidiata.

 

Non c’è occhio più severo

di colui che il vero

non vuol vedere

e allora per capriccio

un Te ceco vuole avere.

 

Catene di emozioni

si  elevano col fumo

son tante

lì a danzare

ma non le puoi afferrare.

 

Solo un’Anima che “ascolta”

leggendo

potrà “sentire”

quelle parole dolci

o amare

di voce immaginata

che non giungono all’orecchio

ma all’Anima svezzata.

DS

 

*Quadro dell’artista Carofalo Vincenzo http://www.carofalovincenzo.com/

CRITICA FUTURISTA ALLA SOCIETà!!!

balla_mercurio-sole.jpgINTERNET OVVERO IL REGNO DELLA MACCHINA

primo capitolo deLL’ebook “la poetica di Internet” di Roberto Guerra

” Scomponiamo e ricombiniamo l’Universo secondo i nostri meravigliosi capricci ” Marinetti

Esistono molte cose belle, vere e divine sul pianeta Terra: la Natura, l’Arte, la Scienza, la Filosofia e le Religioni (intese CRITICAMENTE come infanzia della razza umana…) sono creature bellissime che invitano ad abbracciare e ad amare la vita in tutte le infinite possibilità di felicità. A questo livello di comprensione del mondo, la solitudine del nostro tempo è tutta particolare e sconosciuta alle generazioni precedenti: essa non nasce più dal dubbio intellettuale o dalle finzioni metafisiche, reazionarie o rivoluzionarie…, ma dallo scontro traumatico tra le NUOVE RIVOLUZIONARIE diverse verità, artistiche, scientifiche, filosofico-religiose e la realtà umana e ARCHEOPOLITICA tutt’oggi dominante.
Gira e rigira, la questione etica (alla Spinoza…) del duemila è sempre la stessa, la guerra quotidiana tra intelligenza e ristrettezza mentale, tra cuore e violenza interpersonale: tragica può essere l’esistenza per colui che attraversa con la propria epidermide, con i propri pori, sulla sua pelle la Bellezza, la Verità, gli Dei, il Mondo e l’Universo ed è costretto a vivere in un’ epoca , come quella attuale, che finge d’interessarsi come non mai a tutto ciò, mentre, al contrario, celebra il vertice dell’alienazione umana.
Per sopravvivere le cose belle, vere e libere sono superflue: troppo spesso gli umani si limitano a sopravvivere senza nessun desiderio di Dio o dell’Arte o della Scienza; così nelle… Stanze dei Bottoni, uomini senza qualità o automi senza quantità che siano, nonostante e anzi mascheratI o persino in buonissima fede… delle migliori apparenze, dominano sovrani, magari in nome della Santa Democrazia (peraltro il migliore dei mondi possibili… alla luce del fallimento irreversibile di qualsivoglia alternativa pararivoluzionaria…!).
E la normopatia… è la filosofia universale e condivisa, anche se ( anzi proprio per tale verità indicibile) il livello mentale dell’uomo comune, ma pure del politico o dell’intellettuale senza quantità e qualità, è spesso ancora quello dell’età della pietra, mentre sul suo cranio solcano i prodigi della scienza, condizionata fin che si vuole dal potere socioeconomico, ma comunque tecnologicamente e spiritualmente avanti secoli e millenni, per dirla con l’umanista Erich Fromm.
Oggi, nel fatidico 2000, che doveva celebrare il trionfo della scienza e dell’uomo tecnologico, nonostante le preveggenze atomiche di Nietzsche e le radiografie rivoluzionarie, ma purtroppo già reificate e consumiste della psicoanalisi stessa (nonostante Freud, Jung, Reich, più recentemente Lacan e Hillman), gli umani sono soprattutto come scimmie dentro un’astronave automatizzata che non capiscono e che hanno trasformato in un suicidale luna park: un’ Astronave Terra in volo nell’universo ma pilotata ancora da Scimmie politico-economiche-religiose!
E… ormai gli uomini-scimmia contemporanei, forse già in piena devoluzione se non genetica certamente sociobiologica, sono persino più attratti dalle cose brutte, volgari e onnipresenti, da versioni surrogate dell’amore e dell’amicizia, da religioni e politiche stesse ridotte a caricature degli Dei o della Rivoluzione. La solitudine dell’artista, dello scienziato, del mistico, del filosofo o semplicemente di cittadini normali che esigono di pensare e sentire o persino vivere e prevedere l’avvenire o futuri alternativi, ma agli occhi del gregge sono già tutti para-normali, è la vera farsa tragedia del nostro tempo, quando la Terra intera, Gaia (Havelock e l’ecologia), con il computer, la televisione, i satelliti e Internet celebra paradossalmente la dea comunicazione.
Gaia, la Terra stessa è addirittura la Dea Comunicazione: ma dove sono finiti gli esseri umani? Nonostante, sia ben chiaro, il trionfo delle scienze d’avanguardia: dalla fisica quantica alle neuroscienze (che attingono parecchio dalle intuizioni della psicoanalisi eroica o non volgarizzata senza quasi ammetterlo) alle prospettive rivoluzionarie attuali dell’informatica, della biologia e della genetica, niente affatto Frankenstein all’orizzonte, al contrario un nuovo umanesimo scientifico rivoluzionario nascente!
Forse, quando persino i computers o i robot o gli alieni non comunicano ancora parole o barlumi d’intelligenza (almeno riconosciute), ai figli di Internet non resta che piangere o contemplare la fine per inerzia della specie umana, decretata non dalle generazioni robotiche o clonate nascenti ma proprio dalle Democrazie Occidentali ncompiute, e – oltre il conformismo attuale antioccidentale – dal primitivismo misconociuto dell’Africa o dell’Asia.
Oppure, ai figli del computer non resta che cercare di prevedere futuri immediati alternativi e-o paralleli rispetto al Presente cosiddetto già postumano, forse letteralmente incurabile: devoluzione, normopatia, complesso di Frankenstein, tecnofobia, rifiuto della Scienza e della Tecnologia (nuovo oscurantismo misconosciuto), la diagnosi !
Al contrario, forse, la Realtà Virtuale si rivelerà clamorosamente virtuosa: forse la VR è la scienza della solitudine; alienati… perché hanno avuto tutto (secondo il non pensiero reazionario), forse ai figli del computer, spesso figli di figli dei fiori assai presto ridicoli e neoprimitivi ( magari finalmente ribelli…), non resta che fare, per la prima volta sulla Terra, la RIVOLUZIONE, nel nome della Scienza e della Libertà!
Almeno, fino all’ultima lacrima ibernata, fino all’ultima banca dati del cuore dell’uomo cibernetico

Roberto Guerra

**Quadro di Giacomo Balla: “mercurio-sole” http://www.atuttascuola.it/contributi/arte/arte_contemporanea.htm

Collaboratori e sostenitori del dinanimismo

41013_148537815167854_100000349098153_316691_1627905_n.jpgMia dolce amante.

pubblicata da Carofalo Vincenzo il giorno sabato 28 agosto 2010 alle ore 12.14 in contemporanea con l’opera alla vostra destra.

 

Come sono belli i tuoi occhi

questa sera al chiarore

della luna disinteressata,

sembrano due gocce di rugiada

allegri come la pioggia.

Rannicchiato ai tuoi piedi

sento l’odore di donna 

che alita del tuo profumo,

e baci e carezze senza fine

accompagnano i miei minuti felici.

Mia dolce amante, sappiami amare,

bellezza che cammini sul mio sentiero,

diavolo o sirena che sei

non mi importa, sei come uno

spirito vagante che geme nel mio affanno.

Ascolta il valzer di questo zingaro

sotto questo cielo luminoso di stelle,

pare un trasporto di tamburi

che si leva dalla mia anima

nella speranza di non piangere

più l’atroce angoscia

di un dispodico destino.

Come sono belli i tuoi capelli castani

sotto questo cielo scuro e rinnovato,

come è bella questa serata

che assapora il tuo seno rotondo

ed io muto abbraccio l’orizzonte.

Vorrei continuare a stendermi

sotto qust’albero

e perdermi con il tuo ricordo.

 Carofalo Vincenzo

Dalla prosa alla Poesia con traduzione in nglese di Giovanna La Franca

Dante2.jpg**I KARONTE DEL MIO VIAGGIO


Sospeso, immobile sul

naso color fragola,

rotondo pomodoro.

Affogato da una lacrima,

con i fumi ed i vapori

di Divin Commedia.

L’abbandono: Padre,

Madre e figlio

dell’uomo solo

sulla bocca del pagliaccio.

Uomini e cravatte che

sputano parole e le mescolano

al mio sangue, nell’unico,

forse ultimo, viaggio

che noi chiamiamo vita e

che quando è terminata,

lì con essa,

cessa pure la menzogna.

E falsi sono i poeti

dell’ultima puntata,

a festa sono agghindati

e “vomitano parole”,

e dicono ghignanti:

“Questo è il mio pane,

prego, mangiatene tutti!!!”

E così, per opera Divina

e amorevole pietà,

noi (che dal falso

siam plasmati)

giustamente

abbiam condanna

ad inseguire il vero

smarrito nell’eterno.

Noi, nel cono di un vulcano,

invano torturati dalla Verità!!!


Zairo Ferrante

 

Libera traduzione di GIOVANNA LA FRANCA:

THE KARONTE OF MY JOURNEY
Suspended,
still on the strawberry color nose, round tomato.
Drowned from a tear,
with the smoke and the vapors of Divin Comedy.
The abandonment:
Father, Mother and son
of the only man on the mouth of the clown.
Men and ties that spit words and blend them to my blood,
in the travel, perhaps last one, that we call life and
the one that at the end will be, lavatory to the lie.
And fake they are the poets
of the last installment,
to party are dressed up and
“vomit words”, and say sneering:
“This is my bread, I pray you allto eat it! !!”
so, for Divine work and loving mercy,
we (that from the fake we are molded) fairly
we have condemns to pursue the true gotten lost in the eternal
We, in the cone of a volcano,
in vain we are tortured from the Truth!!


**Versi liberamente ed umilmente ispirati da: ULTIMA FERMATA (estratto da Caronte, romanzo, 2009 di Giovanna Mulas)

consultabile al seguente link: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2010/05/29/giovanna-mulas-e-la-sua-anima.html

Prosa in versi inedita di Daniela Schiarini

 

                                                   “NEL SENSO DI UN RIFLESSO”                                                            

 

18434_103344696353833_100000349098153_78158_7046252_n.jpgUn moto costante e perpetuo ci imprigiona, se, dimentichi di dar respiro all’anima nostra, viviamo “il mondo fuori dal mondo”, perché in realtà non lo percepiamo nella sua essenza.”

 

L’arsura che avvertiva

nella maturità della sua vita

pareva non dargli tregua.

Quale fonte avrebbe dissetato la sua anima?

Il mondo attorno a sé

scorreva lento

e Lui lo viveva

nell’immagine di fotogrammi a colori

che lentamente si susseguivano.

Alcun coinvolgimento.

Solo una recita

una minuziosa recita

che ripeteva la sua scena

ogni giorno

per concludersi al calar del  sipario.

 

Un’anima inaridita

nella sua esistenza

che trovava la sua fonte dissetante

in quel monito costante

che solo lei sapeva dargli.

Quanto della sua anima non era stato nutrito?

Quanto di affamato c’era

che adesso risvegliato

esigeva il suo compenso

per una vita,

quella dell’anima,

tenuta nell’inedia?

 

Un’anima assetata

rinvigorita dalla freschezza di quella fonte sconosciuta

unico senso per quel riflesso

che li vedeva specchiati

l’uno nell’immagine dell’altra.

Finalmente percepiva il mondo

non più come un fotogramma a colori

ma come molecola viva di un tutto

che aveva un nuovo sapore…

…e l’arsura diminuiva…

…e la sua  anima

seppur stentatamente

iniziava a vibrare.

 

Si lasciò andare alla Vita

Lasciò che la sua anima vivesse

Visse finalmente con Anima.

 

Daniela Schiarini

 

*Nudo dell’artista Carofalo Vincenzo

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