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Due parole con Emilio Diedo intervista di Zairo Ferrante

Diedo,una sommatoria sulla tua attività di scrittore e di recensore.

emilio_diedoTi confido che c’è stato più di qualche momento (per vari motivi, a seguito di circostanze poco piacevoli) in cui avrei voluto mollare e chiudere definitivamente con la letteratura. Ma, volente o nolente, non posso non rinnegare quanto ho scritto, tra pubblicazioni varie (presenza in una ventina di antologie, 4 e-book personali, una quindicina di libri cartacei autonomi e tantissimi altri lavori on-line, tra cui credo che cinquecento recensioni siano anche poche da annoverare, e posso dire di vantare un altrettanto voluminoso quantitativo di lavori in sospeso: almeno tre romanzi ed una dozzina di racconti da rivedere; delle circa 3700 poesie che ho scritto in parte in qualche modo ne ho pubblicate ed in parte sono ancora delle bozze, e probabilmente rimarranno tali). Mollare mi darebbe l’impressione di non aver mai scritto niente. È proprio il far finta che in tutti questi anni non abbia prodotto assolutamente niente che non mi permette di cessare. Poi, il concorso letterario internazionale San Maurelio, che curo ormai da una quindicina d’anni, è anche questo un mio impegno non indifferente, a cui non vorrei, almeno per ora, rinunciare. È una soddisfazione ammettere d’aver scritto una grande quantità di belle cose. Probabilmente alcuni lavori potranno essere mediocri, ma, con onestà critica ed umana, penso che nel mio curriculum ci siano anche delle realizzazioni di valore. Quando penso alle mie affermazioni nel 2000, alla Biennale d’Arte Contemporanea “Città di Roma-Jubilæum 2000” (vincitore assoluto per la letteratura edita ed inedita – allora ero un po’ più giovane!) ed all’inclusione tra i “Magnifici dieci” in una delle riviste del gruppo editoriale San Paolo, mi basta per convincermi che la mia scrittura non sia una realtà che sta unicamente nella mia testa. Per cui al momento, in quella che considero una pausa di riflessione, e non certo un anno sabbatico, perché intanto scrivo sia per me (limando, rivedendo ed abbozzando) sia per altri (recensioni, prefazioni e presentazioni in genere), medito su come impostare le prossime tappe, quelle che potrebbero significare gli eventi più importanti della mia vita di scrittore. Il prossimo romanzo, già in itinere da diverso tempo, e che spero di poter pubblicare verosimilmente da qui ad un anno, o poco oltre, sento che potrebbe essere un elemento determinante. “O la va o la spacca”, come s’usa dire. Dopo di che, e solo allora, nella peggiore delle ipotesi, penserei di mollare.

Emilio Diedo poeta, cosmico ed innovatore, vuoi definire la tua matrice estetica.

Prima di dichiararmi poeta cosmico mi sentirei di proclamarmi proprio come m’intendi tu: poeta innovatore. Non saprei dire se sia, la mia, un’estensione sui generis, tale da pormi, anche oggi, tra le avanguardie. Forse agli inizi, una trentina d’anni orsono, quando veramente avevo intenti provocatori nei confronti dei contemporanei ed osavo sperimentare a tutto tondo, allora sì che potevo connotarmi tra le avanguardie. E mi piaceva apparire tale. In me, parlando di letteratura, c’è sempre stato uno spiritello libero e ribelle agli schemi prefissati. Però, ci tengo a dirlo, entro certi limiti. Perché penso che le regole, di qualsiasi natura siano, stiano alla base della civiltà e della democrazia. Per cui, pur essendo un ribelle, non mi riterrei uno spregiudicato nichilista, quello che nel sociale si dice il trasgressore per eccellenza. Anche ora sono precipuamente anticonformista, è verissimo. Ma il fondamento che governa il mio rendermi controcorrente è un minimo di buon senso, che credo stia alla base dei rapporti sia civili (civici e sociali) sia di tutti quegli altri che regolano la globale convivenza e le organizzazioni di pertinenza, senza le cui regole (statuti, regolamenti, canoni… convenzioni) cadrebbe il significato di reciprocità tra uomo e uomo e, nello specifico, tra artista ed artista. Solo in seguito, grazie anche e soprattutto alla diretta conoscenza che ho avuto nei riguardi di uno dei pionieri della poesia cosmica, il ferrarese Guido Tagliati, m’è piaciuto alimentarmi alla stessa fonte. Attualmente ritengo d’avere elaborato un mio equilibrio cosmico ed estetico che mi consente, quasi ogni volta che mi va di cimentarmi nella poesia, di letteralmente “spaziare nella materia cosmica”. Sulla poesia cosmica non ho intenzione di aggiungere altro. A suo tempo ne ho ampiamente parlato. Mi riferisco ad un’analoga intervista fattami ed ampiamente diffusa dal neo-futurista Roby Guerra un paio d’anni fa.

Emilio, cos’hai detto che stai preparando?

Ho anticipato nella prima risposta che il mio prossimo obiettivo è narrativo: un romanzo. Tipologia fantastica, con piano storico proiettato di qualche secolo nell’avvenire. Altro non voglio aggiungere. A parte il fatto che mi riprometto, da qui in avanti, di curare appunto più la narrativa piuttosto che la poesia. So già in partenza che alla poesia non potrò mai rinunciare. Una cosa tuttavia credo d’averla messa ben a fuoco, nel taccuino dei miei programmi. D’ora in poi, se uscirò con nuovi lavori, saranno esclusivamente di narrativa o, al limite di prosa teatrale.

Che ne pensi della poesia di questi ultimi anni in generale e di quella cosmica nel particolare?

Credo che mai come oggi (quest’ultimo ventennio) ci sia stato un così accanito contrasto tra il nuovo ed il tradizionale, o, nello specifico, tra la libertà ed il canone. Non avrei pensato che ancora ci fossero così tanti “canonisti”. Troppi. E per la maggior parte avversi nei confronti degli innovatori. Accaniti oppositori! È certamente un peccato, ché non porta progresso, né estetico né d’intenti, tra le fila dei poeti. Tuttavia le avanguardie esistono… alla faccia di chi non le gradisca! Quanto alla poesia cosmica, o altrimenti cosmo-poetica, credo che sia l’unica finalità sulla quale possa trovare ragione d’esistere la stessa poesia. Sia i canonisti, puri o metrici che siano, sia gli innovatori ormai ne hanno saputo cogliere l’alto senso poietico ed ispiratore. Magari senza nemmeno rendersene conto. È chiaro poi che, al di là delle singole posizioni, ognuno voglia accasarsene un certo uso. Tu lo sai che, per quello che mi riguarda, avrei le idee molto chiare in proposito, ma mi riservo d’affermare unicamente che anche quel minimo senso che i poeti, come del resto gli artisti in generale, sanno coglierne rende più appetibile la fruizione della poesia, intesa in tutte le sue forme tipologiche. E, prima ancora, ritengo che stuzzichi gli autori che vogliano consciamente creare suggestive metafore, stimolanti allegorie, più concettuali significanti.

Cosa significa per Diedo la poesia cosmica tra passato e presente? Avrà un suo fortunato avvenire o sarà un concetto limitato nel tempo?

Del mio modulo cosmico d’interpretare la poesia ne parlai esaustivamente qualche anno fa, tramite la suaccennata intervista di fattispecie e per mezzo d’un saggio sui due fondatori storici della poesia cosmica: il veneziano Ugo Stefanuti ed il ferrarese Guido Tagliati, ormai ambedue defunti. Pace alle loro anime! Saggio pubblicato in diversi siti online e che avevo pubblicato, in forma cartacea molto più ridotta, diversi anni prima su Literary. Lì davo le mie personali coordinate della poesia cosmica. Devo per altro ammettere che si tratta d’una definizione per certi versi asfissiante, teoreticamente piena, assoluta, difficile ma, per quanto parossistica e finanche proibitiva potesse apparire, ritengo non sia impossibile da applicarsi. Ribadisco che per me la cosmo-poetica è la vera poesia di questo presente. Sono pure convinto che continuerà ad avere discendenze più o meno forti, e probabilmente anche tra di loro contrastanti, per lo meno per qualche decennio ancora. Ma vorrei far presente che, come anticipai nel saggio ora citato, la cosmo-poetica non è stata una scoperta contemporanea, bensì è stata semplicemente espulsa da un utero che la stava da troppo tempo partorendo, praticamente da che mondo è mondo. Essa esisteva fin dalle origini della poesia, da sempre. Il fatto è che non se n’era riconosciuta la valenza. E non ne era di conseguenza data una propria definizione. Le arti in generale, nessuna esclusa, sia nazionali sia internazionali, anche extraeuropee, ne sono da sempre coinvolte, facendone un uso più o meno ampio. Non chiedermi di citare nomi. Non mi piace farne, perché non vorrei che mi si considerasse di parte. Ce ne sarebbe da fare un lungo elenco. Ne sortirebbe una lista di nomi interminabile – è risaputo che la memoria facilmente può ingannare.

Nel concludere vorrei il tuo parere sui corsi di scrittura creativa…. CONTINUA SU: http://www.literary.it/rubriche/dati/intervista/ferrante_zairo/due_parole_con_emilio_diedo.html

M.G. Farina e Mariella Nava spiegano Mariella Nava e la sua Poesia

nava4_html_696ce362.gifINTERVISTA A MARIELLA NAVA

della Filosofa MARIA GIOVANNA FARINA

Il dinanimismo, movimento-casa d’Arte e Poesia, di seguito ripropone l’intervista ad una Poetessa dei nostri giorni con l’intento di esaltare il bello, l’arte e l’Essere Donna.

ZF

“Anche nella nostra epoca, un po’ dimentica delle belle maniere, lei sa dare un modello di cultura ed eleganza. L’intervista mi ha dato la possibilità di conoscere qualcosa di più: dietro le parole che canta e che scrive anche per altri famosi interpreti c’è una donna che pensa, si interroga e scrive mettendo in atto quella ricerca che è tipica del procedimento filosofico. In ognuno di noi c’è un piccolo filosofo da nutrire, possiamo dire che lei sia riuscita a farlo crescere. Mariella senza ostentazione, ma con classe ed eleganza, mostra al mondo che il femminile, come categoria dell’essere ma anche come femminilità che a lei non manca di certo, è un aspetto da coltivare con pazienza e determinazione: per ricordare, non solo alle donne, quanto conti il contenuto. La parte femminile presente in ogni persona favorisce lo scrivere: banalmente la scrittura è femmina.

È quella capacità di trasferire i pensieri, le emozioni, i sogni….in scrittura

D. “Non facciamo quello che vogliamo e tuttavia siamo responsabili di quel che siamo (Sartre)” Questo è l’incipit della tua canzone Un treno (tratta da Dentro una rosa 2007). Che cosa è la libertà? Come dici nel testo “Siamo viaggiatori in eterno cammino”, è difficile prendere il treno giusto?

R. Quanta umanità si sarà interrogata su questo pensiero!….Cos’è la libertà? Dove comincia, dove finisce, dove la si serve, dove la si tradisce. Qual è l’esatta misura della stessa perché sia applicata senza contraddizioni del suo stesso essere. Io so che per me la libertà è onestà, è rispetto, è buon senso, è sapere che quello che sento io è uguale e identico a quello che sentono tutti gli altri e, se non è giusto che sia fatta a me qualsiasi cosa di negativo, devo fare di tutto, devo adoperarmi, perché non sia fatta a nessuno. E’ tolleranza, è vivere insieme in armonia con le regole di una natura meno istintiva e più razionale, perché dovrebbe essere questa, la nostra peculiarità: il poter controllare gli istinti con la ragione ed il pensiero.

Ogni forma di organizzazione cosiddetta sociale e civile, dovrebbe partire da questa riflessione. Solo la ragione può renderci saggi e non c’è libertà senza saggezza. Una volta si teneva agli anziani, erano loro i portatori di saggezza, non li si parcheggiava in attesa di morire nelle case di riposo, perché da loro si doveva imparare l’esperienza e la strada per essere migliori, più cauti, più pazienti. Adesso si spende parte della nostra vita a correre senza ascoltare prima, e senza consegnare niente a nessuno poi, e  la fine è essere rinchiusi, abbandonati lì,  senza insegnare quel che si è imparato a nostre spese. La vera decodifica, la vera lettura del senso di quel correre la si capisce troppo tardi. Una società che non rispetta ogni fase e tempo del nostro vivere, non è abbastanza matura per essere libera.

Ed è difficile che sappia individuare il treno che descrivo………per salirci e viaggiarci su

D. Che cosa rappresenta per te la scrittura?

R.  “La scrittura è un modo di parlare senza essere interrotti”, come diceva Renard.

Per me è anche un modo di entrare negli altri senza dover bussare. Se qualcuno ti ascolta ti ha già aperto la porta, se qualcuno si ferma o si sofferma a raccogliere il tuo scrivere, ti ha già fatto accomodare sul suo salotto. Sta già interloquendo con te. Ti sta già dando parte del suo tempo, della sua vita, si sta già fidando di te. Probabilmente si sta trovando nelle tue parole e si sta specchiando.

Scrivere è specchiare. Ecco. E’ far sentire qualcuno meno solo. Scrivere è incontrare. E poi scripta manent, dicevano i latini. Scrivere è per sempre. Resta. Scrivere è tramandare. Scrivere è il pensare di adesso, è il leggere di domani, forse anche il capire di dopodomani…”

CONTINUA SULLA RIVISTA: “L’Accento di Socrate”

Sito ufficiale dell’Artista: Mariella Nava

 

L’intervista Dinanimista

 

IMMAGINE COPERTINA.JPGINTERVISTA ALL’AUTORE DEL 2° E-BOOK DINANIMISTA : CARLO RINALDI



1) Cos’è per te l’arte in generale e la poesia nello specifico?


L’arte è una forma di espressione dell’anima. Potenzialmente credo che ogni uomo possa essere unicamente artista, nel momento in cui riesca a riscoprire, anche nel suo quotidiano rapporto con la realtà, la parte più genuina del proprio io, ovvero il suo essere nudo, sensibile e fragile. Purtroppo omologazione, abitudine, frenesie e forme variamente imposte o accettate nel vivere sociale ostacolano l’ espressione e la consapevolezza della propria anima. I poeti dei nostri giorni sono a parer mio tutti coloro che, anche per un solo attimo, riescono a fermarsi, auscultarsi e guardare il mondo nel modo più semplice e profondamente autentico, riuscendo a stupire il lettore con la naturalezza dei sentimenti, l’originalità dello stile e la potenza evocativa della parola. E’ quello che a me piace definire come “Piccola Poesia Istantanea”.



2) I tuoi miti ed obiettivi artistici


Non credo sia giusto mitizzare nessuno, ma cogliere tutto quel che di artisticamente valido e condivisibile si ritrova nell’espressione degli altri, non soltanto nella modalità espressiva puramente compositiva (stile e parole), ma anche nella scelta espressiva del proprio io (ispirazione, tematiche, introspezione/esternazione).

Gli obiettivi principali credo siano il continuare a sorprendere se stessi ogni volta che una poesia viene fuori come una fotografia istantanea della propria anima ed il come si possa rendere questo agli altri grazie alla Parola, non dimenticando che la Poesia è comunque una forma di comunicazione oltre che di espressione. Un ulteriore obiettivo può infatti essere lo scambio di espressione tra poeti, non sempre facilmente realizzabile. Oggi tuttavia, anche grazie ad internet, si può avere un occasione di comunicazione in più, che è giusto cogliere per continuare ogni giorno ad imparare e a sorprendersi anche dell’espressione artistica altrui. Personalmente mi capita spesso di leggere, anche su web e social networks, componimenti di miei “colleghi” di cui non posso che stupirmi ed imparare a mia volta.


3) Il ruolo delle avanguardie oggi


Penso che sia quello di andare oltre tutto ciò che è comunemente accettato, omologato, ed etichettato, cercando di far uscire quante più anime possibile dall’oblio delle forme sociali e dal grigiore di fondo, privilegiando qualsiasi metodo di scambio delle idee e di comunicazione.



4) L’arte e suoi possibili sviluppi nel futuro trans e post umano


Credo che la Poesia del futuro dovrà avere due fili conduttori: da una parte uscire fuori dagli schemi e dalle convenzioni (non solo sociali ma anche stilistiche), dall’altra ricordare e far riscoprire in tutti i modi possibili ad un’umanità sempre più “disumanizzata” la genuinità dell’essere e del rapporto tra uomo e realtà. In entrambi i casi parole ed emozioni dovrebbero servire a risvegliare le coscienze di uomini dall’indifferenza e da uno stato di indolente assuefazione.

Inoltre, se l’arte è una forma espressiva, non potrà non seguire le vie di comunicazione preferenziali, quindi viaggiare anche in rete oltre che nei canali tradizionali.

Un accostamento interessante e che prediligo è certamente quello tra parole ed immagini, ovvero fra la poesia come fotografia (istantanea) dell’anima e la fotografia come poesia colta in attimi (istanti) di vita reale.



5) Cos’è per te l’anima e quale ruolo credi possa occupare in futuro?


Come già detto credo che l’anima possa definirsi come la parte più genuina del proprio io, il sentire oltre le forme ed i colori definiti dal mondo, con le sfumature che solo i sentimenti possono dare.


6) I tuoi progetti:


Continuare sempre a scrivere e a leggere, magari auspicando il confronto, lo scambio e la condivisione di intenti con altri poeti contemporanei che possano riconoscersi nella suddetta “poesia istantanea”. Auspicherei un giorno di pubblicare la mia prima raccolta di poesie, che ha già un titolo (che non vi svelo ancora) ma non ancora un editore. E lancio un sasso in uno stagno…

 

INTERVISTA DINANIMISTA A DANIELA SCHIARINI

 

IMMAGINE COPERTINA.JPGINTERVISTA DINANIMISTA ALLA POTESSA DANIELA SCHIARINI (TRA GLI AUTORI DELL’E-BOOK L’ANIMA IN PERSONAL)


1) Cos’è per te l’arte in generale e la poesia nello specifico?


R. La mia idea di arte può essere raccontata da un arcobaleno,che non si potrebbe definire tale,se non avesse in sé tutti i suoi colori..ecco, per me l’arte è espressione totale di noi stessi,nella maniera che più si confà alla nostra anima:pittura,prosa,poesia,ma anche il dialogo,l’ascolto..un sorriso:quando l’anima parla,per me è sempre arte!

La poesia,a me tanto cara,è l’anima che teme di restare intrappolata e che,furba,trova la via più timida per esprimersi e che, verso dopo verso, si libera di quella sua timidezza per raccontarsi integralmente nella sua più totale interezza.


2) I tuoi miti ed obiettivi artistici


R. Non riesco a pensare ad un solo poeta che abbia lasciato su di me una traccia più di altri,perché amo imparare ed ogni volta scopro in un autore un tassello in più,capace di arricchirmi.

Anelo ad indagare,in modo sempre più efficace,i moti dell’anima,perché mi appassionano:sento vivo e ardente in me,il desiderio di conoscere e comprendere per poi far conoscere e far comprendere quanto la vita di ognuno di noi potrebbe migliorare ed essere dipinta da sfumature nuove e affascinanti,se solo facessimo respirare l’ Anima nostra.

3) Il ruolo delle avanguardie oggi


R. Considero le avanguardie artistiche fondamentali per l’acquisizione di nuovi punti di veduta sulle diverse espressività dell’anima, attraverso forme di arte,che non necessariamente devono essere di contrasto alle tradizionali,piuttosto, devono possedere una nuova intensità di dialogo tra l’arista e l’arte stessa,così che il pubblico possa percepirne e assorbirne l’innovazione,in una maniera che apparirà propositiva e non impositiva,per il raggiungimento di nuovi ed ambiziosi traguardi.


4) L’arte e suoi possibili sviluppi nel futuro trans e post umano


R. Attraverso l’arte,che l’uomo nel corso della sua evoluzione ha elaborato,in relazione a se stesso e al ruolo che occupava nel mondo,abbiamo l’opportunità di sapere chi eravamo e,dunque,quale bagaglio artistico,di pregiato valore possediamo. E’ teoria inverosimile,a mio umile parere, ritenere che l’essere umano non crei,non esprima se stesso,che non lasci traccia di sè; è altresì certezza che questi aggiunga, giorno dopo giorno, ulteriore valore al suo bagaglio artistico. Immagino per l’arte,nel suo futuro trans e post umano,o forse mi auguro per l’arte, il raggiungimento quasi totale di quella espressività totale,capace di “librarsi in volo”,nella piena libertà e priva di condizionamenti di genere…

5) Cos’è per te l’anima e quale ruolo credi possa occupare in futuro?


R. Prima di scrivere o dipingere o cimentarmi in una qualunque forma di espressione di me stessa io mi pongo in ascolto e non del mondo caotico che mi abbraccia,ma ascolto la mia anima:è lei il mio filtro per percepire davvero il mondo:”non puoi dire di aver visto il mondo intero,se non l’hai visto con gli occhi dell’anima”,ascoltato con la sensibilità dell’anima,raccontato con la voce dell’anima…

Mi auguro che sempre più persone individuino nella percezione dell’anima la propria fonte riflessiva,attraverso la quale elaborare la possibilità di “Vivere non con l’anima”,sapendo cioè di possedere un’anima,in quanto esseri umani,ma di “Vivere attraverso la propria anima”…per vivere meglio!

6) I tuoi progetti:


R. La mia anima respira attraverso l’arte e attraverso essa trova espressione,dunque,nel mio caso,il fine e il mezzo si sovrappongono. Spero,come artista,di trovare sempre nuovi stimoli capaci di nutrire la mia creatività e che questa possa giungere sempre al cuore di chi mi onora di ammirarla,toccandogli l’anima…

Per leggere la biografia: http://recensionedinanimista.myblog.it/archive/2010/03/29/dizionario-biografico-autori-2-e-book-dinanimismo.html

INTERVISTA DINANIMISTA all’utore delle’e-book L’ANIMA IN PERSONAL

 

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nudo.jpgIntervista a Monica Fonti, tra gli autori del 2° e-book DinAnimista



1) Cos’è per te l’arte in generale e la poesia nello specifico?

L’ arte per me da sempre è stato un mezzo di comunicazione privilegiato, un modo per creare, per dare voce a quelle istanze interiori che spesso spaventano, se stessi e gli altri e che, se ben incanalate, possono trovare spazi inaspettati e sorprendenti. L’ arte non è necessariamente finalizzata ad una produzione dal valore estetico, non è questo che mi interessa per quanto la apprezzi molto, ma ha una valenza simbolica, oserei dire terapeutica che porta l’ individuo ad una conoscenza di sé e dell’ altro da sé. Tutto questo ovviamente riguarda anche l’arte poetica che, attraverso la parola grave o leggera, esercita un fascinoso potere di evocazione emotiva che spesso toglie il fiato.


2) I tuoi miti ed obiettivi artistici


Ho amato e amo tutt’ora la poesia di Alda Merini per le sue ricche componenti psicologiche ed emotive. Mi piace tutto ciò che arriva dritto al cuore e alla pancia (cinema, teatro, musica, poesia..) passando, certo, dalla testa. Personalmente credo nella necessità di un collegamento mente-cuore che porti ad un linguaggio universalmente riconosciuto: ben-essere. Questo è un grande obiettivo artistico. Quale arte migliore se non l’arte del vivere?


3) Il ruolo delle avanguardie oggi


Poche parole: rivoluzione delle anime = rivoluzione culturale e/o viceversa?

4) L’arte e suoi possibili sviluppi nel futuro trans e post umano


Penso che l’arte contribuisca all’ evoluzione psico-spirituale dell’umanità… è la mia speranza!

 

5) Cos’è per te l’anima e quale ruolo credi possa occupare in futuro?


L’anima è ciò che ci accompagna nella nostra quotidianità, ci osserva, non ci giudica, ci sopporta, sorride di noi, piange con noi, fa esperienza di noi e noi di lei… poi lascia il nostro corpo. La nostra essenza rimane a testimoniare ciò che abbiamo pensato, fatto, detto. Il danno più grave che possiamo arrecarle è il non vivere la nostra vita. Non so quale posto potrà occupare in futuro l’anima, credo solo che dovremmo tutti occuparcene di più.



6) I tuoi progetti:


“…vivo nel momento e del sogno faccio emozione”!

*Per leggere Biografia di Monica Fonti: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/collaboratori-e-sostenitori-del-dinanimismo/

**quadro dell’artista Carofalo vincenzo



INTERVISTA DINANIMISTA

 

carofalo 3 FLAMENCO.jpgINTERVISTA A NUZZO MARCO TRA GLI AUTORE DELL’E-BOOK DINANIMISTA “L’ANIMA IN PERSONAL” 


  1. Cos’è per te l’arte in generale e la poesia nello specifico?


– Arte è un modo di espressione dell’anima, nel concetto più puro del termine; sta ad indicare uno status mentale superiore, un mettersi in comunicazione con Dio stesso, inteso come quella parte di noi che è capace di cogliere le sfumature sottili, secondo un personale punto di vista ed incastonarle tra fantasia e realtà. Arte è percepire l’essenza di sè stessi, quell’essenza che è succo del nostro io più profondo. Amo l’arte in tutte le sue forme, dalla pittura alla poesia, dalla danza alle arti marziali che pratico da tempo, perchè è attraverso tutte queste arti che io trovo me stesso. Quando scrivo poesie, tento di immedesimarmi in un determinato momento, diventando sensazione, facendomi parte di un universo parallelo, quello che ho nella mente. Non si tratta di trasfigurare ciò che si è, non c’è bisogno di stereotipare un poeta famoso o un pittore già affermato, anzi io ritengo che l’arte concepita con tali presupposti abbia vita breve; si tratta di conoscere sè stessi, scavando giorno per giorno e ritrovando quell’identità che la vita moderna, col forte contributo dei media, ci fa perdere. Oggi non sappiamo più chi siamo, vogliamo somigliare a quel personaggio della TV, alla velina di turno, sposata col calciatore famoso. Io ritengo che l’arte possegga quella forza di far aprire la mente dell’uomo verso orizzonti inesplorati, credo che noi abbiamo la capacità di “diventare ciò che siamo”, ma per costruirci un’identità che io definisco “tra genio e follia”, abbiamo bisogno di crescere, magari spegnendo la televisione e accendendo il cervello.

2) I tuoi miti ed obiettivi artistici


– Personalmente non mi sono mai posto degli obiettivi veri e propri, come ho detto prima, cerco di crescere e superarmi giorno dopo giorno e questo mi basta, se poi questo significa avere un valido riscontro, allora ben venga, ma l’importante è sentirsi ogni giorno più ricchi dentro, scavando sempre più nel profondo, verso la conoscenza di sè stessi. Riguardo ai miei miti, devo dire che sono tanti, troppi. Amo molto la letteratura horror, da Mary Shelley a Bram Stoker, passando per i vari Edgar Allan Poe, H.P. Lovecraft, per arrivare ai più moderni Richard Matheson e Stephen King. In particolar modo amo Lovecraft al quale attribuisco il grande genio (o follia) di aver creato un universo di mondi al di fuori della portata di una mente normale. Dovessi fare un paragone, lo metterei a confronto con Tolkien.

3) Il ruolo delle avanguardie oggi


– Il ruolo delle avanguardie artistiche, oggi, è quello di portare avanti quella posizione di disagio le cui basi si possono ritrovare in movimenti quali l’espressionismo, caratterizzato dal contrasto tra quella che è la reale condizione umana e gli ideali, il futurismo, in contrasto con le opinioni della media borghesia, adagiata sul tradizionale, ma anche movimenti come il cubismo nella pittura ed altre ancora, sino ad arrivare alla Cyber art, nuovo movimento che ha portato alla rottura delle barriere e dunque all’accesso della massa, senza comunque perdere la capacità di sorprendere.

4) L’arte e suoi possibili sviluppi nel futuro trans e post umano


– Penso che l’arte sia un modo per esprimere sè stessi, i propri sentimenti, credo anche che l’arte si evolva con l’uomo, essendo essa stessa il risultato della storia dell’uomo; dal paleolitico ai giorni nostri l’uomo ha sempre cercato di tracciare il proprio percorso lasciando dei segni tangibili del suo passaggio evolutivo, cambiando di volta in volta mode e movimenti a seconda della situazione socio-culturale al presente dei vari artisti. Definire uno sviluppo futuro dell’arte è impossibile, certo è che, se il progresso e la scienza ne consentiranno lo sviluppo, l’arte in tutte le sue forme troverà terreno fertile nelle nuove, giovani menti del futuro.

5) Cos’è per te l’anima e quale ruolo credi possa occupare in futuro?


– L’anima è il giardino dell’uomo. L’uomo crescendo acquisisce conoscenze nuove. L’arte altro non è che un puzzle, i cui pezzi sparpagliati costituiscono la conoscenza. Il lavoro dell’uomo è quello di cercare di incastrare questi pezzi nel migliore dei modi ma, per fare ciò, è necessario un lavoro di concetto dell’anima. Puoi piantare i tuoi semi e incastrare parole su parole, ma alla fine, la crescita dei frutti, dipenderà soprattutto da quanto è fertile la terra, da quanto è fertile la tua anima. Penso che in un futuro prossimo ci sarà gente capace di imporsi al di sopra della mediocrità che oggi detta legge, credo che l’uomo prenderà una maggiore coscienza della sua anima ma, per fare ciò, scusate se torno a ripetermi, bisognerà seguire il proprio istinto, la propria natura, esercitando la ghiandola pineale ad espandere la mente verso l’infinito. Finchè programmi televisivi di scarsa cultura la faranno da padrona, saremo sempre bersagli facili che accettano passivamente tutto ciò che ci viene propinato, ma se davvero cominciassimo a prender coscienza della nostra anima, leggendo, scrivendo, o comunque esercitando i cinque sensi in modo attivo, noi saremmo arte, e succubi di nessuno.

6) I tuoi progetti:

– Al momento ho in progetto un libro di poesie, uno di arti marziali ed uno riguardante la filosofia Zen. Il tempo ci dirà il resto.

INTERVISTA DINANIMISTA A GIOIA VOLPE TRA GLI AA.VV. DE “L’ANIMA IN PERSONAL”

IMMAGINE 2fcdvjcoosdjh.JPG INTERVISTA DINANIMISTA A GIOIA VOLPE

 

1) Cos’è per te l’arte in generale e la poesia nello specifico?


L’arte è la forma più alta d’espressione umana ma che non può viaggiare mai separatamente dai sentimenti che diventano essi stessi soggetto d’arte nelle mani di ognuno di noi

2) I tuoi miti ed obiettivi artistici


Non ho alcun mito in particolare, i grandi artisti sono tali perché per un motivo o per un altro hanno avuto modo di essere scoperti ed apprezzati ma sono certa che molti altri non famosi avrebbero potuto meritare le stesse fortune se solo ne avessero avuta la stessa opportunità. Allo stesso modo non ho obiettivi artistici se non quello di condividere le emozioni con chi vuole accoglierle nel suo animo.

3) Il ruolo delle avanguardie oggi


Penso che sia lo stesso del passato, una risposta delle forme d’arte ad un mondo utilitarista e sempre più concentrato sui propri egoistici interessi spostando l’attenzione su tutto ciò che dovrebbe veramente importare ed essere prioritario nella vita, vale a dire i sentimenti ed il valore dell’anima…

4) L’arte e suoi possibili sviluppi nel futuro trans e post umano


Non ci sarà più alcuna forma d’arte se l’uomo continuerà ad annichilirsi nelle sue ricchezze distruggendo tutto ciò che ha intorno….L’aridità prenderà il sopravvento e saremo tutti vittime della fine

5) Cos’è per te l’anima e e quale ruolo credi possa occupare in futuro?

L’anima è tutto il mio mondo, un luogo senza tempo dove poter condividere le gioie ed i dolori con altri cuori simili al mio. Mi auguro davvero che l’animo possa avere la forza di sopravvivere ai suoi stessi antagonisti, l’egoismo e la freddezza di spirito

6) I tuoi progetti:

Seguitare a mostrare al mondo che c’è una via alla felicità, con i miei pochi mezzi artistici esprimere l’intensità dell’inesprimibile, l’intensità della forza d’animo e della vita al di sopra di tutto.

PER LEGGERE L’EBOOK: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/secondo-e-book-dinanimismo-aa-vv

INTERVISTA DINANIMISTA L’ANIMA IN PERSONAL

IMMAGINE COPERTINA.JPGIntervista dell’autore : Siddharta-Asia Lomartire

 

  1. Cos’è per te l’arte in generale e la poesia nello specifico?

L’arte è sogno di libertà, è un susseguirsi di emozioni, di osservazione, l’arte è la perfezione di se stessa e nel contempo l’essere imperfetto, è un fiammifero acceso su una società sempre più proiettata all’evoluzione,che corre senza destinazione. Di ogni arte poi, ci sono le varie sfumature, una di queste è la poesia, il cibo dell’anima , dell’ essere ,il più grande gesto d’amore nei confronti di qualcosa che nasce e cresce e prende vita tramite le parole, che danzano e veloci fanno del pensiero una verità a volte sconosciuta a volte incompresa, a volte misteriosa.

2) I tuoi miti ed obiettivi artistici

Sinceramente parlare di miti mi sembra una parola inappropriata, sicuramente ci sono moltissimi scrittori, poeti e filosofia di cui o tratto beneficio culturale e che stimo moltissimo, ma non mi sembra il caso di fare una lista di tutti , mi piace affermare che da ogni “mito” ho assorbito qualcosa, mi piace pensare che tutti coloro che ho stimato, siano stati come per me per tanta altra gente sintomo di discussione su ciò che ci circonda, su cosa rappresenta la poesia, la letteratura la filosofia,mi piace pensare che siano stati lo sguardo di milioni di persone.

Obbiettivi? Per il momento uno ed uno soltanto: scrivere, osservare essere la poesia di me stessa.

3) Il ruolo delle avanguardie oggi

Parlare di un ruolo che ha un posto preciso oggi diventa molto difficile, penso solo che ieri come oggi possa essere la poesia un riscatto a questa vita ormai cosi frivola.

4) L’arte e suoi possibili sviluppi nel futuro trans e post umano

L’arte ha sempre avuto un posto, un luogo ben preciso, essere cibo anima e corpo di qualcosa che non si può definire, la quale non si può dare ne una forma ne un colore, lo sviluppo per me non esiste, la poesia come l’arte come qualsiasi altra forma di comunicazione è nata per essere non emancipata ma evoluta nelle sue sfumature,non credo nell’emancipazione sostanzialmente credo in una continuità.

5) Cos’è per te l’anima e quale ruolo credi possa occupare in futuro?
L’amina , non penso abbia un ruolo, non ha un posto, non ha forma non la vediamo eppure lunghe discussioni son nate su di essa. Ma cos’è l’anima? Se ne parla raramente, dell’anima e diventata senza identità, l’anima . Io credo di averla vista la mia anima. Ma non posso dire precisamente cosa è, l’anima per me. Sicuramente rappresenta una delle cose essenziali per la quale vale la pena di chiedersi, io la so cibare la mia anima?

6) I tuoi progetti:

Semplicemente scrivere, e sperare che ciò possa essere sintomo di evoluzione dell’anima.

UFFICIO STAMPA DINANIMISMO

NOTIZIA DA ESTENSE.COM: http://www.estense.com/diciottesimo-e-book-per-il-futurismo-ferrarese-051300.html

 

INTERVISTA A ZAIRO FERRANTE DA CONTROCULTURA SUPEREVA!!!

Nuove Avanguardie: intervista al dinanimista Zairo Ferrante

hchoogypk.jpgZairo Ferrante, 26 anni, scrittore, salernitano, è il fondatore del Gruppo Dinanimista, netclassico esempio delle potenzialità del web, anche per certa nuova letteratura sperimentale italiana: ricercatore del LLF, Laboratorio futurista letterario in sinergia con l’AIT, la nuova futurologi italiana e europea di Riccardo Campa, Stefano Vaj, Giulio Prisco e altri.

D Poesia e Narrativa, dopo il web:

R spesso sento dire che il web ha ucciso la Poesia e la Narrativa, secondo me non c’è nulla di più falso, sicuramente il web ha modificato il modo di “fare letteratura” semmai creando qualche problema alle case editrici, (tra l’altro non sempre interessate a fare cultura) , ma rendendo indubbiamente più popolare ed accessibile sia l’arte dello scrivere sia quella della lettura e questa non è cosa da sottovalutare. Inoltre quest’ultimo punto è uno degli obbiettivi che il DinAnimismo si prefigge, perciò in un certo senso devo ringraziare il web.

Poi, per avere un’idea della grande rivoluzione letteraria post-web, basta pensare ai centinai di blog, ai social network, agli e-book gratuiti, ai siti di scrittori noti e meno noti (che in alcuni casi nascondono dei veri e propri capolavori poetico-letterari) ed alla videopoesia che ha letteralmente liberato la scrittura, rendendola fruibile da tutti, anche dai meno appassionati .

D- Le avanguardie storiche oggi:

R- Le avanguardie storiche oggi sono un esempio, o meglio un punto di partenza per quelle presenti e future. Le ritengo delle piattaforme di lancio da cui far decollare nuove idee e nuove sperimentazioni. Inoltre credo che possano essere anche d’esempio e far capire i possibili errori da evitare. Mi piace vedere l’arte come un continuum di idee in cui ognuna si collega, o per la legge degli opposti o per le legge dei simili, alla precedente ed alla successiva. Ad esempio il futurismo paradigma delle avanguardie mondiali molto deve al romanticismo pur essendo, nella forma, uno l’opposto dell’altro.

D- Dinanimismo e futurismo

R- Come spesso ripeto il Dinanimismo deve molto al futurismo, anche se per certi aspetti sono uno l’inverso dell’altro. Infatti mentre il futurismo aveva l’obbiettivo di accompagnare un uomo ricco di anima nel futuro e quindi nello sviluppo tecnologico il dinanimismo si prefigge lo scopo inverso e cioè quello di accompagnare un uomo ricco di tecnologia, tra l’altro inarrestabile, alla scoperta della propria anima tramite l’opera poetica ed artistica in generale che, come quella futurista, deve essere forte, semplice, immediata e vicina alla gente.

Ecco che in tal senso va benissimo collocare il dinanimismo tra le avanguardie neo o post-futurista.

D-Dinanimismo e transumanesimo

R- Il dinanimismo non è transumanesimo anche per il carattere poetico-artistico del primo e quello prettamente scientifico del secondo. Ma certamente vanno nella stessa direzione. Entrambi si prefiggono di supportare e preparare l’uomo al possibilissimo futuro trans e postumano.

Con la differenza che i dinanimisti cercano di sensibilizzare e preparare le anime tramite azioni artistiche, mentre i transumanisti si prefiggono di preparare le menti tramite le previsioni e la divulgazione scientifica. Ecco che su determinati argomenti, come appunto il futuro transumano ed il suo impatto sull’uomo, le due avanguardie possono stabilire delle fruttuose sinergie ed ecco anche perché la parola dinanimista è diventata, insieme ad altre parole nuove come robotismo, materia di ricerca del Laboratorio di letteratura Futurista (LLF) curato dall’Associazione Italiana Transumanisti (AIT).

D- L’anima nell’era di Internet

R- L’Anima continua ad esistere anche nell’era di internet, si estrinseca con il fare come sostiene lo psicologo Junghiano James Hillman. Addirittura Fabio Marchetti ingegnere, inventore e scrittore ha cercato di spiegare l’esistenza dell’Anima tramite una rivisitazione filosofico scientifica della fisica tradizionale (ndr. Libro “La fisica dell’anima”) .

A mio avviso il problema reale è che le Anime, a causa della cattiva gestione dei tantissimi input esterni che bombardano l’uomo moderno portandolo a non porsi più domande, si sono un pochino assopite. Ecco che occorrono stimoli per risvegliarle e tra questi proprio la poesia, l’arte figurativa in generale e la musica possono svolgere un ruolo importantissimo e rimetterle in movimento, creando appunto un DinAnimismo.

D-Dinanimismo: obbiettivi futuri

R- Molti sono gli obbiettivi futuri del DinAnimismo, innanzitutto continuare la sua divulgazione poetico-letteraria iniziata da qualche tempo tramite i blog ufficiali ed i social-network (tipo Face-book) dove hanno già collaborato in modo del tutto libero diversi artisti provenienti da tutta Italia come le poetesse esordienti Anna Naccarato (Cosenza), Daniela Schiarini (Pozzuoli) e Adriana Scanferla (Venezia); , la scrittrice Barbara Cannetti (Ferrara) il cui libro è stato più volte ristampato e la saggista Michela Erika Rossano (Salerno). Inoltre le sinergie tra quadri e versi, possibili anche grazie ai quadri di noti pittori come Vincenzo Carofalo (pittore brindisino) e Liliana Ummarino pittrice e vicepresidente dell’ass. Culturale artistica ART-ARVALIA (Roma), hanno ottenuto grandi consensi e quindi certamente il dinanimismo continuerà anche in questa direzione, cercando sempre nuove collaborazioni. Senza dimenticare che, oltre all’ e-book “dinanimismo” pubblicato gratuitamente nel 2009, per maggio è prevista l’uscita di un altro e-book poetico/letterario, sempre consultabile gratuitamente in rete, edito da futurist- edition (casa editrice sperimentale on-line) che raccoglierà gli scritti di diversi nuovi Autori, ma questa è una sorpresa e quindi non anticipo altro!!!

http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2010/03/nuove-avanguardie-intervista-al-dinanimista-zairo-ferrante

INTERVISTA DINANIMISTA al Pittore VINCENZO CAROFALO

 

INTERVISTA DINANIMISTA al Pittore VINCENZO CAROFALO


di Michela Erika Rossano


Il Maestro Vincenzo Carofalo è uno tra i più importanti artisti italiani contemporanei. Conosciuto in tutto il mondo le sue opere impreziosiscono numerose gallerie d’arte e collezioni private.

Ha ricevuto, nella sua ricca carriera, numerosi premi sia nazionali che internazionali. E’ stato premiato dalla stampa Italiana in occasione della mostra Internazionale sulla nave “Grado”.

Molti gli Uomini illustri che hanno parlato di Lui e delle sue Opere: “ “…E forse è nato chi prepara, nei quadri, l’annuncio della fine della separazione, l’amoroso sorgere di una pittura senza terrore. (Carlo Levi)””

E’ stato intervistato, per il Movimento DinAnimista, da Michela Erika Rossano:

 


1) Seppur nel pieno della sua attività, Lei ha alle spalle una lunghissima carriera ed una grandissima produzione artistica.

Ci racconti quando e come è nata la sua passione per la pittura.


Innanzitutto voglio ringraziare il Dott. Roberto Guerra per questa opportunità.

Non ricordo mai di non aver dipinto, se vado indietro nel tempo le mie giornate le ricordo sempre piene di colori, di tavolozze e di tele.

Forse è proprio vero che l’uomo nasce con le sue passioni, la mia è stata quella della pittura.

Certo, in seguito, gli studi anno completato quella che era una mia tendenza naturale.

Devo ringraziare il destino che mi ha dato grandi maestri, come il grande ed indimenticabile artista Raffaele Spizzico, preside del Liceo e Accademia di Belle Arti di Lecce.

Dalla sua guida ho tratto vantaggi, veramente illimitati, per il successivo percorso d’Artista contemporaneo che ho intrapreso.


2) I suoi quadri sono esposti in tutto il Mondo, Australia, Francia, Egitto, Spagna.

Ma Lei è originario di Torre S. Susanna (Br).

Ci descriva il suo esordio e come lo ha vissuto.


Sono stato, negli anni 70/80, il promotore del “ Centro Artistico del Salento “ e tramite questo ho avuto modo di intraprendere scambi commerciali ed artistici sia Nazionali che Internazionali.

E’ stato il punto di riferimento ed il trampolino di lancio per tutta la mia successiva attività artistica.

Dal Centro del Salento sono passate le più grandi firme dell’arte contemporanea.


3) Hanno parlato di Lei e delle sue opere moltissimi Uomini illustri Guttuso, Treccani, Levi e tanti altri. Chi tra questi ha maggiormente segnato ed influenzato la sua produzione artistica e perché no, la sua vita?


Certamente gli Artisti che, maggiormente, hanno influenzato la mia vita e la mia produzione sono stati Remo Brindisi ed Ernesto Treccani , basti pensare che il Maestro Treccani voleva facessi parte del suo enturage artistico a Milano.


4) Una domanda per i più curiosi: i Maestri come Lei hanno sempre qualche aneddoto nascosto o qualche incontro importante da raccontare, potrebbe svelarcene qualcuno?


Sono tanti gli aneddoti e le vicende riguardanti i Grandi del secolo scorso ed in questa sede sarebbero troppo lunghe e complicate da raccontare.

Ma tra i tanti incontri che hanno segnato il mio percorso ricordo molto volentieri quello con Eugenio Montale e quello con l’indimenticabile Nino Rota.


5) Elementi ricorrenti nelle sue Opere sono paesaggi dai colori intensissimi e uomini immortalati nell’attimo della loro più intima essenza. Qual è la corrente artistica che maggiormente ha influenzato la sua produzione?


L’Ho detto più volte in altre interviste e non voglio smentirmi.

In un certo senso, per me, l’Arte figurativa si è fermata all’Impressionismo, tutto ciò che viene dopo è solo ricerca.


6) Tanti i capolavori che ci ha regalato, ma qual è quello a Lei più caro e perché?


Tutti i miei quadri sono stati concepiti con passione ed amore per quella tela bianca

che avevo di fronte, perché sapevo che se avessi aggiunto dei colori sarebbe nato qualcosa che prima di quel momento non esisteva!


7) Recentemente un suo quadro è stato fonte d’ispirazione per i versi del poeta Zairo Ferrante dando così vita alla seconda azione del Dinanimismo, movimento poetico letterario ideato dallo stesso scrittore. Il Dinanimismo mira ad esaltare l’arte intesa come “linguaggio dell’anima ed importantissimo sostegno per l’uomo del futuro”. Cosa pensa del giovane poeta e del suo lavoro?


Zairo Ferrante è certamente un giovane che ha di fronte a sé un chiaro avvenire.

I suoi versi mi hanno conquistato ancor prima che diventassimo amici, il seguito lo conoscete anche voi.


8) Secondo Lei ci sarà spazio per l’arte e quale ruolo potrà rivestire in un mondo caratterizzato dal continuo ed dirompente progresso tecnologico?


L’uomo si può dotare, come è giusto che avvenga, delle più avanzate ricerche e stigmatizzare sulla faccia dei continenti il suo ruolo continuo e incessante.

Una cosa non potrà mai fare: togliere all’essere umano l’anima che ha dentro e con essa tutto il suo mondo interiore.


9) Siamo curiosi, ci regali un’esclusiva: Ha in cantiere progetti per l’immediato futuro?


I progetti sono tanti ed in cantiere ci sono soprattutto molte mostre ed incontri.

Sarete i primi ad essere informati ed per chiudere voglio, ancora una volta, salutare il Dott.Guerra, Erika e Zairo.



A questo punto non mi resta che ringraziare il Maestro per la sua enorme ed impagabile disponibilità.

L’incontro con i Grandi, in qualsiasi modo avvenga, lascia sempre qualcosa in fondo all’anima.

Sono abbastanza sicura che, questo qualcosa, si chiami felicità.

Grazie ancora! ”


R.E.M

http://guide.supereva.it/ferrara/interventi/2010/03/dinanimismo-intervista-al-neoimpressionista-vincenzo-carofalo

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