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Versi di Mariacarmela Ribecco

 

IMMAGINE COPERTINA.JPGFalluja di Mariacarmela Ribecco

Le mura cadono, tra me e l’asfalto fatto di paura,
un uomo urla, tra i fucili che gli attraversano il petto,
la disperazione cresce, tra la rabbia e l’innocenza
Nelle braccia gli occhi spenti di mio figlio,
le sue piccole mani che cercano il mio viso,
le ferite che straziano l’amore di una madre,
… lo perdo, avvolto nel calore del mio petto
mentre il cuore si ferma, nell’ultimo respiro che lo lega a me.
Il silenzio è inferno con le luci del tramonto,
il respiro è dolore nel vedere ancora.
Urlo … alzando le mani al cielo, verso un Dio che non vedrò,
sopravvivo …  a l’odio nelle briciole di vita che mi restano,
la forza cede … tra gli aerei in volo sul nulla
nella città che ha smesso di vessare.
Resto sola, nella notte illuminata dalle bombe,
resto viva, tra il sangue di chi mi ha amato,
resto calma, perché la morte mi raggiunga in fretta.
Gli occhi sono spenti mentre ascolto i passi …
si avvicinano, mi circondano, mi afferrano …
… è l’illusione prima del dolore,
… prima di capire,
… prima di morire.

*Per leggere la biografia di M. Ribecco: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2010/06/11/biografie.html

VERSI DI ADRIANA SCANFERLA

 

GuernicaPicasso.jpgPICASSO – di Adriana Scanferla


Linee. S’innalzano, s’immergono

combaciano, coricate su un piano.

Curvano sinuosamente, s’involano

alle volute della pipa d’oppio.


Spazio, materia compatta,

immagine fusa e cristallizzata,

su sfondo Blu inglobante.

Di più e più blu, predomina

profondo blu malinconia.


Incessante metamorfosi,

manipolazione di sembianze

grottesche o ieratiche,

dai tratti semplificati

ma esageratamente allusivi.


Nudità maestosa e possente,

eterno femminino che sfugge alla morte,

trainato in cielo da cavallo bianco.

Elevazione dalla terra al cielo,

terra scura di Guernica,

fertile terra assassina.


Dai bordelli passa la rivoluzione

della Boheme parisienne.

Poeti, pittori e baccanti,

si inebriano alla medesima brocca.


Al di là di ogni religione,

più del conflitto che prefigura un nemico,

davanti al sepolcro della pietà cristiana,

rappresentare la tragedia umana,

governata da sofferenza e morte.


Né decorazione né decoro

ma riscatto di possanza primitiva,

la pittura arma di guerra,

in attacco e in difesa,

contro il nemico oscurantista.

 

 

Adriana Scanferla E’ nata a Venezia il 19 aprile del 1949. Nel 1957 con la famiglia si trasferisce in provincia di Varese a Gallarate, dove tuttora risiede con il marito.  Ha lavorato dapprima per anni in proprio nel commercio e in seguito nel settore tessile dell’abbigliamento. In qualità di Consigliera della Consulta Femminile Provinciale ha collaborato con la Provincia di Varese e in Regione Lombardia con il Centro Risorse Regionale per l’integrazione delle donne nella vita economica al progetto Recife finanziato Dall’ Unione Europea. Ha collaborato con Amnesty International in iniziative a sostegno dei diritti civili e umani e si è impegnata attivamente in Provincia di Varese nel “Comitato in difesa dei consultori pubblici” . Nel 2004 assieme ad altre costituisce a Gallarate “Le Donne del Circolo l’Incontro”, per denunciare la permanente violazione dei diritti civili e umani delle donne e dei bambini nel mondo, nonché le disuguaglianze di genere che ancora persistono nel nostro modello di democrazia nonostante la parità sia sancita per legge.Nel 2006 il “Circolo l’Incontro” assieme al Comitato provinciale “Libera dalla violenza”, ha organizzato un presidio in piazza Libertà a Gallarate contro la violenza sulle donne.Come responsabile di “Le Donne del Circolo l’Incontro”ha organizzato numerosi incontri con la cittadinanza Gallaratese sui temi: contro il lavoro minorile, la piaga dell’Aids in Africa, di contrasto alla prostituzione, collaborando attivamente con altre associazioni del territorio.Nel 2009 è tra i fondatori dell’Associazione Culturale Berlinguer, e del Circolo Arci di Cardano al Campo (VA).Da sempre appassionata lettrice, sperimentando la comunicazione online, ha sentito l’esigenza di cominciare a scrivere racconti e poesie.


 

DA LEOPARDI A JUNG

 

abstraction liliana ummarino.JPG“Psicopoesia” di Marco Nuzzo


Che cos’è la poesia se non un metodo per esorcizzare i propri demoni, quelli che nascono dall’insoddisfazione di una vita imperfetta, una maniera per vomitare la rabbia, la paura di un mondo senza margini, che se ci si sporge si cade dentro bolge infernali da “lasciate ogni speranza o voi che entrate”? E non lo trovate di certo uno psicopompo che vi accompagnerà lungo le fiamme, perché cadere è facile, il difficile è risalire, il difficile è trovare un dio Anubi o un Caronte disposto a portarvi all’altra sponda se non c’è un feedback interessante, un ritorno di due interessanti monete d’argento posate sugli occhi nell’ora della vostra dipartita. Amen.
Poetare è essere “introspettivi”, guardarsi dentro catturando di tanto in tanto i pensieri che passano a velocità sinaptiche sotto la stretta supervisione della ghiandola pineale. Tuttavia catturare questi pensieri diventa un’arte, combinare le parole diventa matematica, scienza, natura… arte. Carpire l’essenza di una parola diviene un esercizio da fare in sempiterno, sfruttando la propria conoscenza e i propri sogni. E’ corroborante per il cervello, tiene a distanza di sicurezza la pazzia dovuta all’estremo sfruttamento del proprio ego e quindi della ratio, oggi troppo sfruttata a discapito della fantasia.
Gli stessi psicologi consigliano ai loro pazienti di tenere un diario dove appuntare tutto ciò che avvertono, riportandolo nero su bianco… perché? proprio per distogliere il cervello dallo stress della quotidianità che ci attanaglia, proprio perché abbiamo bisogno di ritrovare quella sensazione di “immersione” dentro di noi che ci fa essere persone anziché automi.

Siamo un Paese poco dedito alla lettura; al di là delle solite gazzette sportive, o degli scurrili periodici di gossip, la lettura, quella seria, suscita pochissimo interesse. Se la narrativa riesce a salvarsi, la poesia e la saggistica, tentano disperatamente di raccattare le poche briciole di cultura nel tentativo disperato di sopravvivere. Eppure, con l’avvento di internet, si è aperto un mondo nuovo. Si scrive e si stampa come mai prima d’ora, sorgono sedicenti “corsi di scrittura” che promettono di creare dei novelli Coelho che in soli due o tre mesi sarebbero capaci di sfondare nel mercato con dei best sellers… a saperlo prima non avrei sprecato tutto questo tempo ad arrangiarmi da me, accidenti!

Ciò che non si comprende oggigiorno è che tutti hanno qualcosa da raccontare, ma bisogna considerare che fare della poesia, o scrivere un romanzo, sono arti che richiedono un qualcosa di più che raccontare una storia, le parole richiedono un’anima propria, ed è quell’anima che bisogna ricercare dentro sè stessi e nessun corso di scrittura potrà mai sostituire o esaltare ciò che avete dentro.
Scrivere vuol dire vivere. Vivere non significa respirare, vivere è imparare ad ascoltarsi in ogni respiro, perché abbiamo una clessidra a senso unico con dentro sabbia che si/ci consuma, fissata a terra e quando la sabbia è scesa del tutto non possiamo rigirarla, la cavolo di clessidra.
Rifugiarsi nella scrittura, nella poesia è il modo che abbiamo per aprirci a noi stessi e agli altri in modi differenti da quello verbale, in un modo in cui gli altri non ci conoscono, in un modo in cui nemmeno noi stessi ci conosciamo. Spesso, se si torna a leggere delle poesie o dei racconti scritti pochi giorni prima, non ci si riconosce come autori, come se quella poesia non l’aveste effettivamente scritta voi. Ma questo accade solo quando si esplora la propria anima nel profondo e, fintanto che non impariamo a diventare completamente sinceri con noi stessi, non potremo mai raggiungere quel livello di autoconoscenza/autocoscienza insita nel cervello rettile, nell’epifisi, che ci permette di approfondire l’anima. Guardatevi dentro, sognatevi… siete voi, non importa se piacete agli altri, l’importante è che piacciate a voi stessi. Non importa se non avete nel vostro bagaglio un corso di scrittura, l’importante è l’esplorazione di voi stessi con conseguente annullamento dell’ego. E’ l’unico modo che avete per non diventare schiavi di una società incline alla conformità, è l’unico modo per non impazzire, anche se spesso vi sentirete chiamare “pazzi”… ricordate, sono i pazzi che cambiano il mondo, i disadattati, coloro che vanno controcorrente, fregandosene delle regole imposte.

*per leggere la biografia di Marco Nuzzo:  http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2010/06/11/biografie.html

**Quadro Abstraction di Liliana Ummarino: http://www.artarvalia.it/dblog/

INTERVISTA DINANIMISTA all’utore delle’e-book L’ANIMA IN PERSONAL

 

**

nudo.jpgIntervista a Monica Fonti, tra gli autori del 2° e-book DinAnimista



1) Cos’è per te l’arte in generale e la poesia nello specifico?

L’ arte per me da sempre è stato un mezzo di comunicazione privilegiato, un modo per creare, per dare voce a quelle istanze interiori che spesso spaventano, se stessi e gli altri e che, se ben incanalate, possono trovare spazi inaspettati e sorprendenti. L’ arte non è necessariamente finalizzata ad una produzione dal valore estetico, non è questo che mi interessa per quanto la apprezzi molto, ma ha una valenza simbolica, oserei dire terapeutica che porta l’ individuo ad una conoscenza di sé e dell’ altro da sé. Tutto questo ovviamente riguarda anche l’arte poetica che, attraverso la parola grave o leggera, esercita un fascinoso potere di evocazione emotiva che spesso toglie il fiato.


2) I tuoi miti ed obiettivi artistici


Ho amato e amo tutt’ora la poesia di Alda Merini per le sue ricche componenti psicologiche ed emotive. Mi piace tutto ciò che arriva dritto al cuore e alla pancia (cinema, teatro, musica, poesia..) passando, certo, dalla testa. Personalmente credo nella necessità di un collegamento mente-cuore che porti ad un linguaggio universalmente riconosciuto: ben-essere. Questo è un grande obiettivo artistico. Quale arte migliore se non l’arte del vivere?


3) Il ruolo delle avanguardie oggi


Poche parole: rivoluzione delle anime = rivoluzione culturale e/o viceversa?

4) L’arte e suoi possibili sviluppi nel futuro trans e post umano


Penso che l’arte contribuisca all’ evoluzione psico-spirituale dell’umanità… è la mia speranza!

 

5) Cos’è per te l’anima e quale ruolo credi possa occupare in futuro?


L’anima è ciò che ci accompagna nella nostra quotidianità, ci osserva, non ci giudica, ci sopporta, sorride di noi, piange con noi, fa esperienza di noi e noi di lei… poi lascia il nostro corpo. La nostra essenza rimane a testimoniare ciò che abbiamo pensato, fatto, detto. Il danno più grave che possiamo arrecarle è il non vivere la nostra vita. Non so quale posto potrà occupare in futuro l’anima, credo solo che dovremmo tutti occuparcene di più.



6) I tuoi progetti:


“…vivo nel momento e del sogno faccio emozione”!

*Per leggere Biografia di Monica Fonti: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/collaboratori-e-sostenitori-del-dinanimismo/

**quadro dell’artista Carofalo vincenzo



POESIE DI CANNETTI BARBARA

Foto 1 invita dal maestro.jpgLacrime  di *Barbara Cannetti

Goccia a goccia
distillo il dolore, la sofferenza:
è questo il liquore
che brucia lo stomaco
annerisce le prospettive
intontisce l’anima
restituisce livore di me stessa,
innocente preda di trappole a molla,
sfumatura di donna.
Sembra innocua rugiada
a chi non la riconosce
su una foglia posata
la pioggia acida.

*per leggere la biografia di Cannetti Barbara: http://guide.supereva.it/ferrara/interventi/2010/04/barbara-cannetti-16-milioni-di-versi-colori

quadro del Maestro brindisino Vincenzo Carofalo: http://guide.supereva.it/ferrara/interventi/2010/03/dinanimismo-intervista-al-neoimpressionista-vincenzo-carofalo

IL DINANIMISMO VINCENTE DI BARBARA CANNETTI

CANNETTI_0001.jpgE’ con immenso piacere che il dinanimismo rende omaggio alla Poetessa Barbara Cannetti (attiva del movimento poetico rivoluzionario delle anime ed autrice di una raccolta di poesie più volte ristampata dal titolo cibernetico-surreale “16 milioni di colori”) e lo fa pubblicando solamente alcuni (visto l’alto numero) dei concorsi poetici/letterari in cui la bravissima scrittrice si è distinta:

 COMUNE DI FINALE EMILIA
Assessorato alle Pari Opportunità
Piazza Verdi n.1 – Tel. 0535 788 140 (Segreteria) – Fax 0535 788 130
 
 Prot. 2010/0008780          
 
A seguito della valutazione della Giuria, riunitasi il 24 febbraio e il 23 aprile
concorso letterario “ESSERE O SENTIRE – HO SOGNATO LA LIBERTA’”, indetto da questo Assessorato nell’ambito delle iniziative del progetto “COME TE 2010”.
L’esito della valutazione è il seguente:
 
SEZIONE NARRATIVA
MENZIONE SPECIALE
 “Rosa” di Barbara Cannetti (Corlo)
 
Cerimonia premiazione: 30 maggio alle ore 16,00 presso la Sala Consigliare del Municipio di Finale Emilia, in Piazza Verdi n.1.
 
 
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CONCORSO LETTERARIO 2010
3^ edizione “LE DONNE SI RACCONTANO”
Sabato 8 maggio 2010 premiazioni della 3^ edizione del concorso letterario “Le donne si raccontano”.
SEZIONE RACCONTO O SAGGIO
• 1° classificata Cannetti Barbara (Corlo Ferrara) con: “Sanaa”
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PREMIO INTERNAZIONALE SAN MAURELIO edizione 2010 (premiazione ieri 5 giugno)
SEZIONE NARRATIVA
Opera segnalata: “IL GELATO” di Barbara Cannetti
PREMIO I DUE PATRONI – SEZIONE NARRATIVA
Opera segnalata “L’ARTISTA” di Barbara Cannetti
……………………………………..

COMPLIMENTI CARA BARBARA!!!!

 

INTERVISTA DINANIMISTA

 

carofalo 3 FLAMENCO.jpgINTERVISTA A NUZZO MARCO TRA GLI AUTORE DELL’E-BOOK DINANIMISTA “L’ANIMA IN PERSONAL” 


  1. Cos’è per te l’arte in generale e la poesia nello specifico?


– Arte è un modo di espressione dell’anima, nel concetto più puro del termine; sta ad indicare uno status mentale superiore, un mettersi in comunicazione con Dio stesso, inteso come quella parte di noi che è capace di cogliere le sfumature sottili, secondo un personale punto di vista ed incastonarle tra fantasia e realtà. Arte è percepire l’essenza di sè stessi, quell’essenza che è succo del nostro io più profondo. Amo l’arte in tutte le sue forme, dalla pittura alla poesia, dalla danza alle arti marziali che pratico da tempo, perchè è attraverso tutte queste arti che io trovo me stesso. Quando scrivo poesie, tento di immedesimarmi in un determinato momento, diventando sensazione, facendomi parte di un universo parallelo, quello che ho nella mente. Non si tratta di trasfigurare ciò che si è, non c’è bisogno di stereotipare un poeta famoso o un pittore già affermato, anzi io ritengo che l’arte concepita con tali presupposti abbia vita breve; si tratta di conoscere sè stessi, scavando giorno per giorno e ritrovando quell’identità che la vita moderna, col forte contributo dei media, ci fa perdere. Oggi non sappiamo più chi siamo, vogliamo somigliare a quel personaggio della TV, alla velina di turno, sposata col calciatore famoso. Io ritengo che l’arte possegga quella forza di far aprire la mente dell’uomo verso orizzonti inesplorati, credo che noi abbiamo la capacità di “diventare ciò che siamo”, ma per costruirci un’identità che io definisco “tra genio e follia”, abbiamo bisogno di crescere, magari spegnendo la televisione e accendendo il cervello.

2) I tuoi miti ed obiettivi artistici


– Personalmente non mi sono mai posto degli obiettivi veri e propri, come ho detto prima, cerco di crescere e superarmi giorno dopo giorno e questo mi basta, se poi questo significa avere un valido riscontro, allora ben venga, ma l’importante è sentirsi ogni giorno più ricchi dentro, scavando sempre più nel profondo, verso la conoscenza di sè stessi. Riguardo ai miei miti, devo dire che sono tanti, troppi. Amo molto la letteratura horror, da Mary Shelley a Bram Stoker, passando per i vari Edgar Allan Poe, H.P. Lovecraft, per arrivare ai più moderni Richard Matheson e Stephen King. In particolar modo amo Lovecraft al quale attribuisco il grande genio (o follia) di aver creato un universo di mondi al di fuori della portata di una mente normale. Dovessi fare un paragone, lo metterei a confronto con Tolkien.

3) Il ruolo delle avanguardie oggi


– Il ruolo delle avanguardie artistiche, oggi, è quello di portare avanti quella posizione di disagio le cui basi si possono ritrovare in movimenti quali l’espressionismo, caratterizzato dal contrasto tra quella che è la reale condizione umana e gli ideali, il futurismo, in contrasto con le opinioni della media borghesia, adagiata sul tradizionale, ma anche movimenti come il cubismo nella pittura ed altre ancora, sino ad arrivare alla Cyber art, nuovo movimento che ha portato alla rottura delle barriere e dunque all’accesso della massa, senza comunque perdere la capacità di sorprendere.

4) L’arte e suoi possibili sviluppi nel futuro trans e post umano


– Penso che l’arte sia un modo per esprimere sè stessi, i propri sentimenti, credo anche che l’arte si evolva con l’uomo, essendo essa stessa il risultato della storia dell’uomo; dal paleolitico ai giorni nostri l’uomo ha sempre cercato di tracciare il proprio percorso lasciando dei segni tangibili del suo passaggio evolutivo, cambiando di volta in volta mode e movimenti a seconda della situazione socio-culturale al presente dei vari artisti. Definire uno sviluppo futuro dell’arte è impossibile, certo è che, se il progresso e la scienza ne consentiranno lo sviluppo, l’arte in tutte le sue forme troverà terreno fertile nelle nuove, giovani menti del futuro.

5) Cos’è per te l’anima e quale ruolo credi possa occupare in futuro?


– L’anima è il giardino dell’uomo. L’uomo crescendo acquisisce conoscenze nuove. L’arte altro non è che un puzzle, i cui pezzi sparpagliati costituiscono la conoscenza. Il lavoro dell’uomo è quello di cercare di incastrare questi pezzi nel migliore dei modi ma, per fare ciò, è necessario un lavoro di concetto dell’anima. Puoi piantare i tuoi semi e incastrare parole su parole, ma alla fine, la crescita dei frutti, dipenderà soprattutto da quanto è fertile la terra, da quanto è fertile la tua anima. Penso che in un futuro prossimo ci sarà gente capace di imporsi al di sopra della mediocrità che oggi detta legge, credo che l’uomo prenderà una maggiore coscienza della sua anima ma, per fare ciò, scusate se torno a ripetermi, bisognerà seguire il proprio istinto, la propria natura, esercitando la ghiandola pineale ad espandere la mente verso l’infinito. Finchè programmi televisivi di scarsa cultura la faranno da padrona, saremo sempre bersagli facili che accettano passivamente tutto ciò che ci viene propinato, ma se davvero cominciassimo a prender coscienza della nostra anima, leggendo, scrivendo, o comunque esercitando i cinque sensi in modo attivo, noi saremmo arte, e succubi di nessuno.

6) I tuoi progetti:

– Al momento ho in progetto un libro di poesie, uno di arti marziali ed uno riguardante la filosofia Zen. Il tempo ci dirà il resto.

INTERVISTA DINANIMISTA A GIOIA VOLPE TRA GLI AA.VV. DE “L’ANIMA IN PERSONAL”

IMMAGINE 2fcdvjcoosdjh.JPG INTERVISTA DINANIMISTA A GIOIA VOLPE

 

1) Cos’è per te l’arte in generale e la poesia nello specifico?


L’arte è la forma più alta d’espressione umana ma che non può viaggiare mai separatamente dai sentimenti che diventano essi stessi soggetto d’arte nelle mani di ognuno di noi

2) I tuoi miti ed obiettivi artistici


Non ho alcun mito in particolare, i grandi artisti sono tali perché per un motivo o per un altro hanno avuto modo di essere scoperti ed apprezzati ma sono certa che molti altri non famosi avrebbero potuto meritare le stesse fortune se solo ne avessero avuta la stessa opportunità. Allo stesso modo non ho obiettivi artistici se non quello di condividere le emozioni con chi vuole accoglierle nel suo animo.

3) Il ruolo delle avanguardie oggi


Penso che sia lo stesso del passato, una risposta delle forme d’arte ad un mondo utilitarista e sempre più concentrato sui propri egoistici interessi spostando l’attenzione su tutto ciò che dovrebbe veramente importare ed essere prioritario nella vita, vale a dire i sentimenti ed il valore dell’anima…

4) L’arte e suoi possibili sviluppi nel futuro trans e post umano


Non ci sarà più alcuna forma d’arte se l’uomo continuerà ad annichilirsi nelle sue ricchezze distruggendo tutto ciò che ha intorno….L’aridità prenderà il sopravvento e saremo tutti vittime della fine

5) Cos’è per te l’anima e e quale ruolo credi possa occupare in futuro?

L’anima è tutto il mio mondo, un luogo senza tempo dove poter condividere le gioie ed i dolori con altri cuori simili al mio. Mi auguro davvero che l’animo possa avere la forza di sopravvivere ai suoi stessi antagonisti, l’egoismo e la freddezza di spirito

6) I tuoi progetti:

Seguitare a mostrare al mondo che c’è una via alla felicità, con i miei pochi mezzi artistici esprimere l’intensità dell’inesprimibile, l’intensità della forza d’animo e della vita al di sopra di tutto.

PER LEGGERE L’EBOOK: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/secondo-e-book-dinanimismo-aa-vv

LETTERA PERSONALE DI ZAIRO FERRANTE

 

LETTERA PERSONALE AI FALSI RE-CENSORI

DI ZAIRO FERRANTE

MARGHERITA HACK 004[1].jpgMai e poi mai avrei pensato di dover scrivere queste parole, però purtroppo la buona fede , l’impegno ed i fatti, spesso non bastano ad azzittire i detrattori.

Spesso in questi mesi sono arrivate censure, accuse e critiche di ogni genere, ovviamente se le parole sono mirate a criticare la mia produzione artistica o i miei scritti le accetto volentieri e cerco di farne tesoro.

Cosa diversa è quando le critiche sono attacchi personali volti a manipolare ed in qualche modo a screditare quello che viene fatto con passione, amore ed impegno.

Ancora peggio è il cercare di “azzittire” il lavoro di una persona o di un gruppo di persone semplicemente perchè questi soggetti dicono il vero risultando così, come molte verità, scomodi.

Ma la cosa più orripilante è che questi attacchi vengono portati non sul piano artistico, ma sul piano politico, si è partiti dal dire che con i miei versi facevo politica (e questa è una cosa ancora accettabile ed in un certo senso gratificante ma comunque falsa ) fino ad arrivare a collocarmi tra le frange di estrema destra perchè vicino all’avanguardia letteraria artistica futurista.

A parte sorridere di questo luogo comune ormai rivisitato anche a livello storico, sento il dovere di riprecisare per l’ennesima volta un paio di cose, con la viva speranza che sia davvero l’ultima.

Io scrivo versi, espongo idee e pubblico notizie, non seguendo uno schema politico (rosso o nero per intenderci), ma secondo un criterio soggettivo di giusto o sbagliato.

Insomma dico e difendo quello che ritengo giusto e critico quello che ritengo sbagliato, indipendentemente dal colore politico.

Collaboro con persone non in base alla tessera che portano nel portafoglio, ma in base a quello che dicono e fanno.

Io ed, ovviamente, il mio lavoro accettiamo qualunque idea che venga manifestata nel rispetto degli altri, sempre secondo il sopracitato criterio di giusto o sbagliato.

Io, i miei collaboratori ed i miei amici facciamo, perlomeno in questa sede, arte e non ci sogniamo minimamente di mischiare una cosa tanto nobile con una tanto lurida (purtroppo è così che ultimamente è diventata), come la politica.

Però, credo anche che al di fuori di questo ambito ognuno è libero di manifestare la propria idea socio-politica, senza per questo essere emarginato o screditato sul piano artistico e credo, soprattutto, che questo debba valere anche per tutti gli illustrissimi critici che dicono di fare arte, ma che poi si ritrovano ad attaccare il colore politico!!!

Insomma mi sono letteralmente rotto “la scatola” (ed ho usato il singolare volutamente, così potete tranquillamente scegliere voi tra la destra ed la sinistra) di questi mezzucci da quattro soldi, usati per attaccare chi esprime liberamente la propria idea, tra l’altro, artistica e non politica.

Ripeto, io sono libero, giudico da uomo libero e classifico in tutta libertà le idee come giuste e sbagliate, quindi con me possono lavorare, collaborare (ovviamente sul piano artistico) e pranzare sia rossi che neri, sia milanisti che interisti, sia gialli che bianchi, senza che le loro personali idee sociali e politiche (purchè legali e rispettose dell’uomo e della società) influiscano sul nostro rapporto.

Ora per chiudere in bellezza, vi chiedo: ma secondo voi Graziano Cecchini, futurista del terzo millennio, nel suo blitz al 1°Maggio ha chiesto la tessera di un partito ai giovani presenti?

Ed inoltre, per semplificare il lavoro ai miei carissimi re-censori, in modo da evitare loro falsi voli pindarici, di seguito aggiungo un paio di informazioni su di me con la speranza che, una volta per tutte, capiscano che ogni cosa ha un suo tempo ed una sua sede e che nella vita bisogna anche arrendersi all’evidenza, se non per amore della società quanto meno per amor proprio.


Zairo Ferrante oltre ad essere: scrittore, poeta, ideatore del dinanimismo (movimento poetico artistico), simpatizzante/collaboratore del movimento (sempre artistico) futurista, studente di medicina e grande tifoso interista; è anche un ragazzo con una propria idea politica che ha sempre manifestato (ovviamente nelle sedi e nei luoghi opportuni) senza, per questo, perdere le proprie capacità critiche e la propria dignità.

A conferma di quanto detto viene di seguito riportato un pezzo di qualche anno fa, tratto dal sito ufficiale del pdci (sezione fgci) di cui lo stesso Ferrante era membro effettivo, sia  del direttivo cittadino che provinciale, della sezione di Ferrara:

MARGHERITA HACK INAUGURA LA MOSTRA SU CHE GUEVARA

(ndr. vedere foto)

La Federazione Giovanile Comunisti Italiani ha inaugurato la mostra “Il Che per immagini e parole. Rassegna su Ernesto Che Guevara” presso la sede del PdCI di Via del Turco 22/A a Ferrara. L’esposizione, che resterà aperta fino al 30 aprile prossimo (visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 18), è stata illustrata da Francesca Ricci, Ferrante Zairo, Massimiliano Marzola, i quali hanno a più riprese richiamato il valore dell’impegno civile e morale di Che Guevara nella lotta contro le ingiustizie e le prevaricazioni, evidenziando al contempo l’attualità della tenacia per la difesa e la liberazione dei popoli oppressi.
Ospite d’onore del pomeriggio è stata Margherita Hack, candidata alla Camera dei Deputati per il Partito dei Comunisti Italiani, la quale ha approfittato dell’occasione per richiamare lo stato di sofferenza nel quale versa la ricerca in Italia, con una marginalità ed un precariato che aggravano una situazione, profondamente indebolita dal governo dal governo degli ultimi cinque anni. “E’ necessario – ha concluso la Hack – dare nuovo impulso alla ricerca scientifica, per far ripartire il nostro Paese, per essere competitivi, per ridare fiducia nel futuro ai nostri giovani”.


TRATTO DA: http://www.pdci-ibarruri.it/fgci1.htm

L’ANIMA NEL SUO INFINITO DIVENIRE

“L’ANIMA NEL SUO INFINITO DIVENIRE”

di Liliana Ummarino

**Quadro “abstraction” della stessa Artista

abstraction liliana ummarino.JPG

IL PARADOSSO DELL’INFINITO APPLICATO ALL’ARTE:

PER QUANTO SI CERCHI DI USCIRE DALLA LOGICA DELLA RAGIONE
NON SI RIESCE    AD IMMAGINARE L’INFINITO.
LA NOSTRA MENTE,LA NOSTRA CONDIZIONE UMANA CI SPINGONO
A CONSIDERARE IL TEMPO E LO SPAZIO NELLA CONCEZIONE
DELLA DURATA DELLA NOSTRA ESISTENZA.
SOLO ATTRAVERSO LE EMOZIONI E “L’ANIMA”
CHE PRESCINDONO DALLA MATERIA DEL NOSTRO ESSERE,
SI PU0′ ACCETTARE L’IDEA DI UNA CONTINUITA’COSTANTE
CHE PRECEDA E PROLUNGHI LA VITA DI OGNI CELLULA E ATOMO
CHE COMPONE LA MATERIA DELL’UNIVERSO TANGIBILE.
ATTRAVERSO L’ISTINTO E LA FANTASIA DELLE EMOZIONI,
L’ARTISTA RIESCE A TRACCIARE UN IPOTETICO SEGMENTO
COMPIENDO UNA IPERBOLE CHE SI DISTACCA DALLA TRACCIA
CONTINUA DELL’INFINITO CREANDO UN PARADOSSO TRA UNA OPINIONE
COMUNE CHE SI RIVELA FALLACE ATTORNO AD UNA CRITICA
PONDERALE E COMPIUTA RIVELANDOSI CONTRARIA
AD OGNI RAGIONAMENTO.
DIVERSI ARTISTI CON LE LORO OPERE ASTRATTE,
INFORMALI, FIGURATIVE, CONCETTUALI, SIMBOLICHE, HANNO DATO FORMA
ALL’IDEA DELL’INFINITO INTERPRETANDONE IL MISTERO,
IL FASCINO DELL’IGNOTO E LA DRAMMATICITA’ DELLA IMPOTENZA
DI SCINDERE LA COSAPEVOLEZZA DATA DA UN PRINCIPIO E UNA FINE
DALL’ASTRAZIONE DELL’ETERNITA’.
OGNI UOMO CHE SI RICONOSCE NELLA SUA DIMENSIONE DIVINA
PORTA A TERMINE IL PROGETTO CHE HA DATO VITA ALLA SCINTILLA
CHE LO HA CONCEPITO.
NELLA TENSIONE VERSO L’INFINITO L’ARTE STESSA
COMPIE IL SUO TRASCENDIMENTO.

L.U.

             L’INFINITO E L’ARTE

VIAGGIO NELL’INFINITO SULLE ALI DELLA FANTASIA.
PORTO CON ME UN BAGAGLIO FATTO DI SPERANZE,
DI IDEE…….
MI FERMO AD OGNI STAZIONE.
LA MIA VALIGIA E’ ENORME, MA LEGGERA,
COME UN ILLUSIONISTA NE ESTRAGGO NASTRI COLORATI,
CAPPELLI DI CARTONE, STOFFE DI VELLUTO.
MI COLORO IL VISO DISEGNANDO SORRISI E LACRIME.
IN OGNI LUOGO LASCIO LA MIA IMPRONTA
IMPRIMENDOLA NELLA POLVERE DEI SOGNI.
NELL’INFINITO NON INVECCHIERO’
PERCHE’ NON AVRO’ MUSCOLI ,OSSA, SANGUE.
SARO’ PURA ENERGIA, SARO’ LUCE,
SPIRITO, FANTASIA,
SARO’ MUSICA, DANZA,
SARO’ PASSIONE, AMORE,
SARO’ ARTE…..

L.U.

** Questa ed altre opere degli artisti dell’ Ass. artistica ARTARVALIA DEL XV MUNICIPIO DI ROMA saranno esposte nella MOSTRA collettiva:  ” L’INFINITO E L’ARTE” Presso:

BIBLIOTECA MARCONI
via CARDANO 135 ROMA
DAL 12 AL 19 APRILE 2010

 

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