Leonardo da Vinci, genio, geni e DNA… presentato il 14 Aprile
Un singolare studio genetico è stato annunciato in questi giorni sul genio di Leonardo da Vinci e i suoi discendenti attuali, pare esistano davvero, Come segnala oggi il magazine Reporter Nuovo che a firmaAngelo Amante scrive testualmente: “Ecco il codice (genetico) Da Vinci: «Ma Leonardo è unico». Una ricerca, iniziata 43 anni fa, attraversa quindici generazioni e potrebbe condurre alla scoperta del DNA del genio del Rinascimento. La ricerca è a cura di Alessandro Vezzosi, professore che dirige il museo del paese di Vinci dedicato al grande genio del Rinascimento, e della storica Agnese Sabato. I due studiosi hanno ricostruito le ultime quindici generazioni della famiglia di Leonardo, individuandone luoghi di vita e sepoltura. Non solo: partendo dal padre di Leonardo, Ser Piero, Vezzosi e Sabato sono riusciti a risalire anche agli avi del celebre pittore e inventore. Un viaggio attraverso la storia e anche attraverso l’Europa, alla ricerca di documenti disseminati tra Italia, Spagna e Francia, dove Leonardo morì nel 1519. L’identità e i volti degli eredi, ancora top secret, verranno svelati giovedì prossimo al teatro di Vinci, in una conferenza intitolata “Leonardo vive”. “ Come si legge sempre nell’articolo, secondo Romano Senczuk,direttore del Museo Leonardo Da Vinci di Roma: «Si tratta di uno studio di indubbio interesse. Leonardo però è stato grande per quello che ha fatto in vita. La curiosità di esplorarne il patrimonio genetico può anche esserci, ma sono le sue opere a differenziarlo da tutti gli altri, inclusa la sua stirpe». Infine per l’artista Davide Foschi– intervistato per commentare la notizia «Il talento e l’amore per l’arte si trasmettono»– che poi aggiunge: “Il contributo di Leonardo all’umanità è sotto gli occhi di tutti, senza bisogno di indagare sui suoi geni. Certamente lo studio venuto fuori oggi è di grande interesse storico. Potrebbe incrementare il nostro bagaglio di conoscenze in maniera rilevante». Non casuale l’intervista all’artista di Milano. Promotore del cosiddetto Metateismo. Per un nuovo rinascimento… CONTINUA
Secondo il professore Mario Alinei la Gioconda sarebbe il ritratto di una donna morta raffigurata con gli occhi aperti. Alinei avrebbe visto la medesima espressione sul volto di sua madre appena morta. Così Leonardo riprenderebbe il tema della sua prima opera perduta, che aveva come soggetto la Medusa mitologica. La Sindone di Torino invece sarebbe l’autoritratto o il ritratto di un uomo vivo rappresentato come morto. Ma i geni tendono ad agire in modo simile ed ad avere un volto somigliante nella maturità. L’autoritratto di Leonardo, il ritratto di Michelangelo anziano eseguito dai Daniele di Volterra ricordano l’immagine del volto sindonico. Gesù modello e volto archetipo del genio. La ferita al costato della Sindone guardata ingrandita ricorda l’immagine di un volto umano o una sua caricatura. Con una certa assonanza con il volto del guerriero centrale urlante della perduta (o forse no) Battaglia di Anghiari di Leonardo da Vinci a Firenze in palazzo Vecchio, Cfr. ebook/kindle. Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo/ Leonardo e Michelangelo: vite e opere. Grazie