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Milena Petrarca: trilogia di poesie-dipinte ( Parte prima ).

Con immenso piacere pubblichiamo una trilogia di quadri e versi di Milena Petrarca. Artista poliedrica che con il suo stile ha saputo ritagliarsi un importante e personale  spazio nel panorama dell’Arte Italiana e non solo.
Poesia dipinta n1
Il mio volo…
di
Milena Petrarca
 
uccelliNell’azzurro
Mi libro
Libera
Come
Uccelli
Aggrovigliati
In questa
Veste
Di fucsia
Dipinta
Frastagliata
Di fragrante
Primavera.
*Versi e foto del quadro “Uccelli” ricevuti direttamente dall’Artista Milena Petrarca che ne detiene tutti i diritti.

Giovanna Mulas: discorso sull’Umanità

Newton(…) Grazie per questa riflessione alla quale voglio rispondere con una mia, da profana, partendo dal presupposto che, sappiamo entrambi, facciamo tutti parte di una società violentata da squilibri sociali, provocati anche dal tramonto delle ideologie. Siamo grani di una storia divisa, da sempre, in due parti: la ufficiale ad usum delphini che viene insegnata, fallace, e la storia tenuta segreta ai più, che spiega le autentiche ragioni degli avvenimenti; quella dove i connessi poteri politici e religiosi pianificano, gestiscono ricchezze mondiali a scapito delle formiche, inconsciamente incolonnate da informazione manipolata. Quelle pecore del sistema, ‘buone’ solo per il sistema ed in realtà formattate; nate, pasciute, condotte al guinzaglio.
Ne ho scritto spesso: non c’è niente di meglio, per il padrone, di un popolo borioso, plagiato, formattato inconsapevole: persuaso di sapere sputerà su i germogli delle nuove idee, accetterà di buon grado il controllo di ogni sua azione. Vorrà vegetare e morire nello stesso luogo in cui è nato; non gl’importerà di conoscere il mare, mai lo sfiorerà la supposizione di poterlo attraversare. L’individuo in massa acquista, per il solo fatto del numero, sentimento di potenza invincibile.
Il gregge è anonimo, quindi irresponsabile. La personalità consapevole è abolita, la volontà e il discernimento svaniti. Ancora: facciamo in modo che le persone abbiano paura del presente e del futuro; si farà fare loro qualsiasi cosa: si rivolgeranno a chiunque prometta una soluzione. Ritengo avvenga una sorta di mimetismo speculare: uno slittamento dell’identità da uomo a uomo, dal buio ad una parvenza di luce. L’identità verrà catalizzata dalla gerarchia rassicurante ché l’uomo, antropologicamente parlando, ha bisogno di riferire tutte le sue difficoltà, tutti i suoi mali a un principio oscuro.
Il nichilismo diffuso non sostiene, anzi affonda la coscienza di un popolo che necessita verità, che ha il diritto della verità: se conoscere e valutare il nemico significa avere le condizioni necessarie per la vittoria, si deve accettare il fatto che troppe pecore ‘buone’ continuano a non distinguere la vittima dal carnefice.
Eppure la verità, purtroppo o per fortuna, continua a male uniformarsi alle concessioni, ai compromessi.
E, punto fondamentale a mio parere, in nessuna circostanza ciò che gli esseri umani fanno può essere più importante dello stesso mondo.
Dobbiamo metabolizzarci diversi: superbi, ammaestrati, addestrati dalla nascita a consumarci di consumo, illusi dominatori e, in realtà, piccoli e banali schiavi, ignoranti, numeri di un sistema, inconsapevoli dominati.
Mi chiedi di ciclo della Natura e/o scale con pioli da costruire, per innalzarci, forse, a quel dio (comunque, per me, Natura) che, forse, è sempre stato in noi.
Ti chiedo: Uomo ed evoluzione uguale superbia, predominio?….

… CONTINUA SU: http://giovannamulas.altervista.org/disquisizioni-su-umanita-scale-o-cicli/

*Articolo postato dalla redazione del blog e liberamente tratto dal sito della Scrittrice Giovanna Mulas

Il dinanimismo presenta Veturia Manni… come metamorfosi dell’Anima.

Con immenso piacere riceviamo e pubblichiamo alcune opere dell’Artista Veturia Manni. Creazioni che fondono voce dell’Anima e movimento. Movimento inteso non come fuga ma come ritorno, un nuovo ritorno che esprime forza e coraggio.  Il ritorno (dinanimista) di un animo ri-nato nell’ascolto della propria essenza.

Zairo Ferrante

670_0_3217031_397676*Le foto e le note che seguono sono state inviate alla redazione di questo blog direttamente dall’Artista Veturia Manni che ne detiene tutti i diritti. Per info, contatti e biografia si rimanda a: http://www.veturiamanni.it/

IL CAMBIAMENTO
mis.80×120
tecnica : installazione  garze su telaIl
il cambiamento

Il Cambiamento” passa attraverso la trasformazione, spesso il dolore.

Il cambiamento come rinascita, come leggerezza dell’anima.
Le garze , rappresentanti della sutura al dolore, manipolate e al contempo pure ed Immacolate,Testimoni di un cambiamento profondo,silenzioso, quasi impercettibile, ai confini dell’essere.
Il cambiamento che usa la tela e le garze per trasmettere pace, ma al tempo stesso, trasformazione profonda metamorfosi.

SCHERZI DI LUCE
mis.120×80
tecnica mista su tela
luci[1]scherzi di luce c_copy
LAMPO BREVE
mis.98×70
tecnica mista su tela                                                                                                              

Versi d’Autore Italo-Argentino.

Imperdonabile
di
Carlos Sanchez

orologio-300x245È che cercando il miracolo 
si è addormentato il bambino 
nelle tue braccia 
la mela matura 
è caduta dall’albero 
la parete si è spaccato 
il soffitto 
gocciola 
le opportunità 
si è fatto frantumi 
lo specchio si è rotto.
Hai cambiato scarpe 
malinconie 
furtive certezze.
Aspettando il miracolo 
si sono fatti notti 
i giorni 
veloci gli anni.
Cercando e sperando 
sperando e cercando 
lascerai la tua occasione
senza uso 
ammucchiata 
ingarbugliata 
tra le cose 
della casa.

Folignano City, 2014 

Imperdonable

Es que buscando el milagro
se ha dormido el niño 
en tus brazos
la manzana madura
ha caído del árbol
la pared
se ha resquebrajado
el techo
gotea 
las oportunidades
se han hecho trizas
el espejo se ha roto.
Has cambiado zapatos
melancolías
furtivas certezas.
Esperando el milagro
se han hecho noches
los días
veloces los años.
Buscando y esperando 
esperando y buscando
dejarás tu ocasión
sin uso
amontonada
enredada
entre las cosas
de la casa.

Folignano City, 2014

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social-network.
**Foto orologio molle di Dalì liberamente postata dalla Redazione del blog e tratta da: http://www.culturaeculture.it/2013/07/the-dali-universe-a-sorrento/39388#

Omaggio del Dinanimismo al Pittore Vincenzo Carofalo… piccola galleria d’arte virtuale

 

“ Sulle stelle dipingerei una poesia di Benedetti con un sogno di Van Gogh e una canzone di Serrat sarebbe la serenata che offrirei alla luna.”  frase di G.G. Marquez

“ La pittura è una professione da cieco: uno non dipinge ciò che vede, ma ciò che sente, ciò che dice a se stesso riguardo a ciò che ha visto.” frase di P. Picasso 

… PER CONTATTI E PER AMMIRARE LE OPERE DELL’ARTISTA BRINDISINO:

   https://www.facebook.com/carofalo.vincenzo?fref=ts

     http://www.carofalovincenzo.com/                                                                                                                                                                                                                       57db8e935a0

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Riflessione inedita di Carlos Sanchez…

Non so se posso chiamarla riflessione

di

Carlos Sanchez

spilled_paint_384845Vedo che tutto si somiglia tanto 
questa double face della vita 
inutile separare il tuorlo dalla chiara 
la morale di uno 
della morale dell’altro.
Le cose sono così mischiate
che di tante parole veloci 
la realtà rimane sola.
È un dramma 
la memoria selettiva 
il psicologo 
che giustifica 
e tratta di rattopparlo tutto.
Un po’ di saggezza 
non starebbe male
cambiano gli scenari 
ma l’Opera 
si deteriora sempre di più.
Non so a che servono i musei 
i papiri 
i testi della storia
le poesie 
le teorie plausibili del big bang 
lo Spirito Santo.
Più gli faccio girare 
alle idee 
più le vengono capogiri.

maggio 2014

No sé si puedo llamarla reflexión 

Veo que todo se parece tanto
esta doble faz de la vida
inútil separar 
la yema de la clara
la moral de uno
de la moral del otro.
La cosas vienen tan mezcladas
que de tantas palabras veloces
la realidad se queda sola.
Es un drama 
la memoria selectiva
el psicólogo
que justifica 
y trata de emparcharlo todo.
Un poco de cordura
no estaría mal
cambian los escenarios
pero la Obra 
se deteriora siempre más.
No sé a que sirven los museos
los papiros
los textos de la historia
las poesías
las teorías plausibles del big bang
el Espíritu Santo.
Más le doy vueltas
a las ideas
más las mareo.

mayo 2014

**Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

*Immagine postata dalla redazione di questo blog e liberamente tratta da: http://www.focus.it/ambiente/natura/24012011-0948-667-terra-mozzafiato_5_C38.aspx

Nuovi versi di Carlos Sanchez: ecologia e poesia!!!

Droga ecologica

di

Carlos Sanchez

amazzonia-cascata-620x465Mi sono drogato 
in questa domenica di settembre.
L’aria era sottile nelle alture 
il mio volo lento 
i profumi intensi.
Alcuni campi arati 
mi ricordavano Klee 
e la luce rimbalzava 
sulla macchia dei boschi 
si annidava nelle rocce 
colava per le vene 
tracciati dall’acqua.
Nessuno era assente 
nessuno interferiva 
in questa solitudine essenziale.
Come era lento 
il mio cuore usato 
come erano dilatate 
le antenne delle mie mani.
All’inizio dell’autunno 
con la mente silenziosa 
mi sono drogato 
naturalmente 
di immensità.

Setiembre 2012 
Folignano City 

Droga ecológica

Me he drogado
en este domingo de septiembre.
El aire era sutil en las alturas
mi vuelo lento
los perfumes intensos.
Algunos campos arados
me recordaban Klee
y la luz rebotaba
sobre la mancha de los bosques
se anidaba en las rocas
chorreaba por las venas
trazadas por el agua.
Nadie estaba ausente
nadie interfería
en esta soledad esencial.
Come era lento
mi corazón usado
como estaban dilatadas
las antenas de mis manos.
Al inicio del otoño
con la mente callada
me he drogado 
naturalmente
de inmensidad.

Septiembre 2012
Folignano City

*VERSI RICEVUTI DIRETTAMENTE DALL’AUTORE TRAMITE SOCIAL NETWORK.

**Foto postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.latitudeslife.com/2012/04/ecuador-il-cuore-nativo-dell%E2%80%99amazzonia/

Una ballata stonata per gli Amici … versi inediti di Zairo Ferrante

BALLATA STONATA

( agli Amici)

di

Zairo Ferrante

 

untitledAgli Amici questa

ballata tutta stonata

annegata nel vino

destino d’incontro

fatale, mortale, solare.

Di luce e d’affanno

di stelle cadute,

pescate, sognate,

morte e rinate brillanti.

Ballata un poco stonata

agli Amici di sempre,

a Quelli di oggi,

senz’avere un’età

che ci  accomuna,

qualcuno è una donna,

qualche altro sicuro

rassomiglia ad un uomo,

altri, ancora, chissà!

Una ballata suonata

dalle arpe di Dio,

benedetta e riletta

da mille sorrisi e risate

fatte in faccia alla sorte

alle volte cattiva altre,

invece, più buona.

Amori verdi son nati

e viola scoppiati

e azzurri son morti.

Eppure, testarda, continua

questa nostra ballata

ch’ancor canta stonata.

D’Amici spariti e altri,

in silenzio, restituiti.

S’alzan le foglie d’estate

sui rami del mondo,

e volano quelle d’autunno

nel mare del cielo,

e ghiacciano al freddo

i resti interrotti di frasi

di vita nel cuore d’inverno.

Ma quando risale dal nulla

la prima ver’acqua che fresca,

zampilla, gorgoglia e germoglia

ancora una volta questa,

che è la nostra risata,

ballata ancor più stonata.

E gli Angeli guardano,

ammirano, scrutano e

senza parole lanciano

lenti e sorpresi,

– come flotte d’uccelli

a settembre d’arancio

orizzonte che scalda –

benedetti pensieri

che colgono al cuore

gli Amici stonati,

che sbraitano al suono

di questa ballata

suonata nel fondo

di calici e piatti svuotati,

dal tempo passato e riempiti

da quello fuggente presente

in attesa dell’altro; futuro

che incerto ancor sul da farsi,

ci attende sornione sull’uscio

con le orecchie ben dritte a sentire,

ridendo, questa goffa stronzata

ballata ri-nata, nuovamente stonata.

 

E quando l’invenzione

– tutt’umana –

tanto buffa quanto incerta,

busserà alle nostre porte

scivoleremo dritti e lisci

su di una strada già spianata

a sprofondare senza impaccio

nel nostro tosto Paradiso,

che addosso ci si cucirà

come un mantello odor di nuovo

disegnato in toto e su misura.

E sarà una bettola di smeraldo

tanto uguale ad una strada

apparecchiata con tavole imbandite,

e poltrone di velluto, e bicchieri

quelli lindi e di cristallo colmi a festa

di vino pure per gli astemi e ogni

tavolo immancabilmente corredato

del suo splendido posacenere

e sigari, e sigarette che s’accendono

con il pensiero per incanto e

disincanto di quelli stolti

che tardi s’erano pentiti.

Ed in fondo alla pista d’atterraggio

del viaggio nostro ed ultimo,

già m’immagino un piccolo palchetto

con sopra tre jazzisti, due nocciola

ed uno panna, a suonare – mentre tutti

con il bicchiere e la sigaretta in mano

ad occhi chiusi sognando di volare –

questa nostra ed unica ballata

che pure lì, tra i glicini e le viole,

sembrerà stanca e più stonata.

Come oggi, come da tanto, per-tanto

ed ora e per sempre in ricchezza e

prosperità, finché vita non ci ri-unirà.

*Opera inedita di Zairo Ferrante ( tutti i diritti riservati a http://zairoferrante.xoom.it/ – sito personale dell’Autore – )

**Foto quadro di Pierre-Auguste Renoir: le Déjeuner des Canotiers (1880-8 (Phillips Collection, Washington) postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://anto291.typepad.com/blog/2008/08/un-quadro-e-un-romanzo-le-d%C3%A9jeuner-des-canotiers-o-della-vita-moderna.html

Carlos Sanchez… d’amore o d’amicizia

Una vecchia amicizia 

di

Carlos Sanchez

pinguini-innamorati-coppiaE se parlo della morte 
– la mia unica certezza – 
non è per spaventarla 
né per affrettare la sua decisione.
La nostra è una relazione 
molto antica 
con momenti di dimenticanze 
e di affabili conversazioni.
Lei chiuse l’accordo 
con molti dei miei parenti 
con molti dei miei amici 
ma non si è danneggiato 
il nostro rispetto mutuo.
Non celebreremo 
il nostro incontro definitivo 
sarà un’esperienza nuova 
per me 
che solo lei conosce bene.
Non so che farò dopo 
che sorprese 
mi procureranno 
i cambiamenti.

*Inedita, 2014 ricevuta direttamente dall’Autore tramite social network.

**Foto postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.ecoo.it/articolo/animali-strani-i-pinguini-che-si-baciano/14067/

Giancarlo Fattori … di un amore folle

…agapimou fidella protinì…

di

Giancarlo Fattori

paolo_e_francescaAncora t’amo d’un amore disperato

come di freddo al giunger della sera,

oltre quel promontorio annebbiato

ove nel buio si desta la bufera;

le acque scure in gravido agitarsi

a me si volgon come feroce fiera,

e in lunghe tracce i sentimenti arsi

si fanno cenere, portata via dal vento,

senza lasciar al cuore di curarsi.

 

E quando Zefiro, dai suoi refoli cinto,

le tue gote sfiora, avvolte dai capelli,

lasciando sguardi in un lontano punto,

guardan le tracce profonde come valli;

il vento ed io, avvolti da un rimpianto

e dalle età come avvolti da mantelli,

il corpo tuo già tramutiamo in canto,

e nell’attesa più lunga d’un istante

giungono raffiche dal tono virulento.

 

Oh mia Penelope dal viso affascinante

rimiri il mare tra i sassi dei miei sogni,

il passo mio s’imprime palpitante

lungo le sabbie, o nei relitti arcigni;

il volto mio a lungo hai tessuto

in fitte trame di onirici disegni,

quindi snodavi il telo sconosciuto

per ricomporlo nel desiderio vivo,

quando la tela diventa di velluto.

 

Ora che il tempo funge da lenitivo,

ora che hai colto i miei fiori recisi,

le brume tue, che in fremito lambivo,

ridanno vita ai miei giardini lisi;

una sull’altra un spumeggiar di onde

fanno ricami dei mari imprecisi,

finché l’aurora, errando, ci confonde,

come confonde i sensi il tuo profumo,

che nell’oblio s’impregna e si diffonde.

 

Oltre lo specchio, tra nuvole di fumo,

il ventre innanzi, e dell’amor stanchezza,

l’uomo che ero s’è dissolto in grumo

di rughe arate dagli anni e da incertezza;

ma da ogni buio v’è vita che sortisce,

che a volte ha forma di gentil carezza,

a mo’ di luce che fulgida colpisce

le nubi dentro, più simili a tempesta,

e che fan chiara l’oscurità che cresce.

 

Qui sul mio letto mi sento alchimista,

tra le lenzuola d’un timido giaciglio,

tramuto in oro il palpito, la vista,

amplessi e baci avvolti in un groviglio;

e tesso chiome coi fili tuoi d’argento,

e di ricordi ne faccio strano intruglio,

come ferite a guisa d’ornamento

che rendon chiare l’effigi di due vecchi

che dell’età ne han fatto appagamento.

 

Siam fuochi spenti all’ombra di bivacchi,

siamo cristalli, al suolo in mille pezzi,

dello splendor rechiam soltanto gli echi

di gesta antiche e di racconti grezzi;

eppure il sole ancora ci consuma,

e si riflette nei nostri tratti mozzi,

e così t’amo, mentre la notte sfuma,

noi soli insieme in questa vicinanza,

mentre nel cielo la luna si frantuma.

 

E ci condanna l’eterna convergenza

d’errar, cercarci, e ritrovarci ancora,

e ancor d’amarci come di dipendenza,

ché la ferita non chiude e non infiora;

il volto stanco sul seno a riposare,

odor di mare come libeccio a prora,

qui sul tuo corpo mi lascio naufragare

con il sapore salato dei tuoi baci,

e non v’è altro che voglia ricordare.

 

Così che t’amo, di nuovo tra le braci,

a te legato da turgida catena,

sfiorando appena gli occhi tuoi loquaci

il mio veliero conduci a notte piena;

salpando ancora verso sperduti porti

il viaggio guidi, a guisa di polena,

tra gli orizzonti dai connotati incerti

l’anima tua mi sembra d’ascoltare,

e non son più capace di scordarti,

mentre la rotta non smette di mutare.

*Versi ricevuti direttamente da: ©giancarlofattori2014

**Foto quadro “Paolo e Francesca” postata direttamente dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.castellodigradara.it/paolo-e-francesca/

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