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I Bilanci di Carlos Sanchez

A dispetto di tutto
di
Carlos Sanchez

justice_and_peaceUn vecchio bilancio 
che non chiuderò 
in questo anno 
che sta finendo
di bugie 
di obbrobri 
di ingiustizie. 
Non posso parlare 
della speranza 
non ho voce 
per tanta utopia.
Continuerò a camminare 
in mezzo ai difetti
del sistema.

Pese a todo

Un viejo balance
que no cerraré
en este año 
que está terminando
de mentiras
de oprobios
de injusticias.
No puedo hablar
de la esperanza
no tengo voz
para tanta utopía.
Seguiré andando
entre las fallas 
del sistema.

GUERRA E PACE

*Versi ricevuti direttamente da Carlos Sanchez
**LA GIUSTIZIA A LA PACE SI ABBRACCIANO – JACOPO PALMA IL GIOVANE quadro postato dalla Redazione e liberamente tratto dal sito: http://www.copia-di-arte.com/a/jacopo-palma-il-giovane/la-giustizia-a-la-pace.html

Poesia della musica… note ai margini di un LP di Giancarlo Fattori.

unnamedQuella del 1981 fu, per me, l’estate più bella della mia gioventù. Decine di persone conosciute, atmosfere di festa e di gioia, esperienze lisergiche, amorazzi, tanta musica. L’ultima sera di vacanza ci trovammo tutti insieme sulla spiaggia: un falò, la birra, le sigarette, i fuochi d’artificio, un paio di chitarre. E all’improvviso una sottile malinconia, uno struggimento intenso, un lungo silenzio. Solo il rumore delle onde del mare. Qualcuno intonò Music is love, e presto divenne un mantra cantato da tutti. Nessuno voleva che quella notte finisse. Ecco, per me questo capolavoro di Crosby rimarrà per sempre legato a quel ricordo, ma non è solo per questo che mi piace, che lo considero, obiettivamente, un lavoro straordinario. In un certo qual modo è un disco che nasconde in sé il sentore di una profezia. Crosby si circonda di amici (Stills, Nash, Young, la Mitchell, la Slicks, Kaukonen, Garcia) e canta il tramonto dell’Utopia in cui erano appena passati, forse consapevoli che le cose stavano ormai cambiando (col senno di poi, il festival di Woodstock avrebbe segnato il capolinea di una stagione straordinaria per creatività, per ideali fortemente creduti, per fragilità e innocente incoscienza). Il tramonto già raffigurato in copertina segna una linea di confine tra il bello del prima e le oscure ombre del dopo. Così ecco una manciata di canzoni, tutte bellissime, tutte splendidamente suonate e cantate, più simili a mantra spirituali e a vortici psichedelici, immersi in un’atmosfera tra sogno, nostalgia, visione cosmica. Il risultato è proprio come quel falò sulla spiaggia, con la consapevolezza che le cose stanno volgendo al termine, mentre altre (magari la gioventù, col suo carico di miserie e splendori) stanno scivolando dalle dita come sabbia. Come quando, a festa finita, le luci si spengono, ma c’è sempre un manipolo di amici che rimane aggrappato all’ultimo bicchiere, all’ultima conversazione, all’ultima canzone, semplicemente perchè non vuole tornare a casa. Inevitabile che ci sia, tra i solchi di questo disco, una immensa tristezza, uno struggimento che non ha nome, ma che può, persino, inumidire gli occhi. Poi gli anni passano, inesorabili. Magari li vivi anche bene, e la tua maturità è all’insegna di progetti realizzati, di un quotidiano vissuto sempre con curiosità, impegno. Solo che ogni tanto ti volti, guardi indietro, e rivedi quell’immagine, ormai cristallizzata, a cui dai valenze e significati che probabilmente, col tempo, si sono anche modificati (o sopravvalutati, o mitizzati, o che altro). Rivedi le tue linee d’ombra, anche quelle in cui ti sei imbattuto crescendo. E scopri che ogni volta il disco di Crosby era lì, ad accompagnarti. Orgogliosamente vintage, e al tempo stesso eterno, moderno, indispensabile. 

*Testo ricevuto direttamente dall’Autore.

Buon Natale a “TU”… ( anche questo è dinanimismo ).

Natale in casa CupielloTra qualche giorno è Natale!

Un altro Natale che arriva, come da tanti anni a questa parte parte, un po’ zoppicando.
Ma è pur sempre Natale.
E’ Natale per noi, è Natale per voi e forse è Natale anche per Loro.
… chi sono Loro?
Beh, semplicemente Loro.
Quelli a cui spesso dimentichiamo di dare del Tu.
Loro sono quelli che vivono per strada ( quando vivono ).
Loro sono le Mamme ed i Papà che, con fatica, sono impegnati a crescere i figli.
Loro sono i figli spesso dimenticati.
Loro sono i nuovi poveri che sudano e sgobbano, lavorando onestamente, senza una giusta ed adeguata retribuzione.
Loro sono i 3/4 di Mondo che in questo momento soffrono la fame e patiscono la guerra.
Loro sono quelli ingiustamente tartassati da banche e mutui.
Loro sono quelli a cui spesso non pensiamo.
A Noi, a voi e a loro oggi auguriamo buon Natale.
A noi, a voi e anche loro è arrivato il momento di dare del TU.
Anzi, l’unico augurio è quello di ritrovarci Tutti in quel TU… quindi… BUON NATALE A “TU”!!!
Zairo Ferrante per e da il Dinanimismo

 

Scenari ( Poetici )Passivi… di Giancarlo Fattori ( http://scenaripassivi.blogspot.it/ )

A SYLVIA PLATH
di
Giancarlo Fattori
11_splat_150E lentamente scorre sulla chioma platinata,

la fulgida veggenza della tua scarna vita,

il silenzio tuo di donna rotta, frastornata,

la cicatrice fulgida d’eterna tua ferita:

l’amore risvegliasti, tra i punti di sutura,

dell’uomo dai taglienti tratti d’un asceta.

E accarezzò il tuo volto, di bianca velatura.

 

I bambini metti a letto, oh piccola mia Sylvia,

che riposino sui campi maturi d’innocenza,

che sognino di sogni e intrecci di mangrovia:

che tu ci sia o no, non fa molta differenza.

Getta via i veleni, la corda, la pistola,

i semi d’una vita che è verosimiglianza:

l’ansia non la plachi, se non scrivi una parola.

 

Potremmo prolungare a piacimento, questa notte,

scriver versi audaci alla tetra genitrice

tenendoci per mano, a scalare alte vette:

una donna, quando è sola, non è detto sia infelice.

E il corpo mio carnale, come turgida scultura,

dalle ceneri rinato d’una splendida fenice,

si adagia sul tuo corpo letterario, di scrittura.

 

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore ©2014

**Foto postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.poets.org/poetsorg/poet/sylvia-plath

La coperta di stelle e poesia del Poeta argentino…Carlos Sanchez

cielo-stellato-2Le stelle possono aspettare

di

Carlos Sanchez

Tento di mettere ordine 
di non esagerare con gli errori 
di rispettare il ritmo 
che è la sua anima.
Sanguina ogni tanto una rosa 
vola un viso 
nell’aria quieta 
un ricordo millepiedi 
cammina per il muro 
una visione di orgasmo.
Pattina per il corridoio 
un bambino angosciato 
si dondola un’amaca vuota
tossisce l’orologio nell’angolo 
si disfa la montagna.
Ci sono uccelli che volano 
poiché non c’è libertà.
Ma come lei vive nella casa 
legge con me il giornale 
i libri di storia 
mi presta i suoi occhi e le sue parole 
mi aiuta a vedere 
stimola i miei pensieri 
che coincidono quasi sempre 
non posso lasciarla da parte 
ritornare alla rosa 
che sanguina 
al volto di quella donna
che non ha saputo invecchiare 
come noi 
per questo motivo 
di comune accordo 
diamo voce 
al pane semplice 
alla quotidianità 
che irradia anche poesia.

Folignano, 2014 

Las estrellas pueden esperar

Trato de poner orden
de no exagerar con los errores
de respetar el ritmo
que es su alma.
Sangra cada tanto una rosa
vuela un rostro
en el aire quieto
un recuerdo ciempiés
camina por el muro
una visión de orgasmo.
Patina por el pasillo
un niño acongojado
se hamaca una hamaca vacía 
tose el reloj en el ángulo
se deshace la montaña.
Hay pájaros que vuelan
ya que no hay libertad.
Pero como ella vive en la casa
lee conmigo el periódico
los libros de historia
me presta sus ojos y sus palabras
me ayuda a ver
estimula mis pensamientos
que casi siempre coinciden
no puedo dejarla de lado
volver a la rosa
que sangra
a el rostro de esa mujer
que no ha sabido envejecer
como nosotros
por eso 
de común acuerdo 
damos voz
al pan simple
a la cotidianidad
que también irradia poesía. 

*Folignano, 2014 – Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social-network

**Foto postata dalla redazione e liberamente tratta da: http://www.meteoweb.eu/2014/05/sciame-meteore-dal-24-maggio-terra-nel-flusso-detriti-cometa-209plinear/281566/

 

NOCTURNO OLTRE CONFINE… GIOVANNA MULAS il libro!!!

unnamedCarissimi amici, lettori, poeti e scrittori sta per essere pubblicato “Nocturno Oltre Confine” l’ultimo grade lavoro letterario di Giovanna Mulas ( OCTOPUS ed. ).

ESTRATTO:

“Oh Terra, Oh Terra risorgi!

Alzati da questa erba bagnata di rosso!”

 

Per la mia Mama Madosini Latozi Mpahleni la divinità suprema è il Grande Albero che si fa poesia: “Siamo tutti parte del Grande Albero, e dalla posizione che occupiamo mai riusciremo a vederne ogni angolo. Potremo immaginarlo ma mai vederli tutti nella loro totalità. Questo serve per la poesia: non si potrà mai vederla ma la si potrà immaginare e vivere, ascoltare attraverso gli altri che ascoltano noi.”. La vecchia Mama nera è bellissima, sorridente e pronta all’abbraccio, forte della ribellione storica di un popolo alla schiavitù, al pregiudizio. Ogni mattina a colazione ci stringiamo senza parlare, pugno chiuso sul cuore.

Il mio per te, le dico con gli occhi. Lei risponde col tempo negli occhi:

“si bambina, è così”…. continua: http://giovannamulas.altervista.org/antes-del-confine-estratto-da-nocturno-oltre-confine-diario-di-viaggio-in-colombia/

**IL LIBRO LO TROVI qui: http://www.circumnavigarte.it/nocturno-oltre-confine.html

Nuovi sonetti di Giancarlo Fattori… e il suo nuovo blog “Scenari Passivi”

cropped-solitudeSONETTO N° 6
 

Apriti un varco al canto stralunato

dello sciamano ai bordi del deserto,

dipingi il labbro di bruma e di sconforto,

lucida specchi di un buio strascicato.

 

Le strade in fiamme, contorte di lamiere,

i vetri rotti, i corpi abbandonati

tra le lenzuola come tra le bufere,

 

le prospettive di cieli rossi e prati:

l’aurora che dipinge le brughiere

nell’assentarsi di occhi già arrossati.

 

©giancarlo fattori 2014

 

SONETTO N° 7

S’è ormai consunta, senza una fioritura,

questa mia nube nel grigio cielo estinto,

questo dolore che ha chiuso in un recinto

la sacra semina, la sacra trebbiatura.

 

E giace freddo, nel buio, il carbone,

cenere il fuoco, il cuore una fucina

dove si forgiano silenzio e afflizione:

 

e se mi stendo la notte mi destina,

forse per vizio, per noia, per visione,

 

una narcosi amara come una tossina.

 

giancarlo fattori ©2014

*NUOVO BLOG DELL’AUTORE: http://scenaripassivi.blogspot.it/

Carlos Sanchez: Il gaucho di Folignano City

Cronaca familiare

di

Carlos Sanchez

lo-chiamavano-trinitac2a0Il gaucho di Folignano City 
continua il suo lungo viaggio 
tra estesi silenzi
e cammini agresti.
Confonde a volte i segni 
di proposito 
i ricordi nelle bisacce 
risuonano come pietre di sabbia.
Vedi allontanarsi a volte 
il filo dall’orizzonte 
che sembra statico 
a volte lo acceca 
altre semplicemente allunga la sua ombra.
Volteggiano nella notte 
aquile di stelle 
la luna ogni tanto gli sorride 
altre volte si completa 
affinché ululino i lupi 
affinché il vento che fischia 
sia un mantra nella sua barba.
L’allegria giocherella 
sotto le zampe del suo cavallo 
ambedue hanno per certo 
ignorare il destino del viaggio.
Ogni tanto un incontro 
ogni tanto un saluto genuino.
Nel frattempo continua 
a riempire la bisaccia 
non sia che il viaggio 
dopo tanto camminare 
risulti inutile.

Folignano City, 2014

Crónica familiar 

El gaucho de Folignano City
continúa su largo viaje
entre extensos silencios
y caminos agrestes.
Confunde a veces las señales
de propósito
los recuerdos en las alforjas
resuenan como piedras de arena.
Ve alejarse el hilo del horizonte
que parece estático
a veces lo enceguece
otras simplemente alarga su sombra.
Revolotean en la noche
águilas de estrellas
la luna cada tanto le sonríe
otras veces se completa
para que aúllen los lobos
para que el viento que silba
sea un mantra en su barba.
La alegría juguetea 
bajo las patas de su caballo
ambos tienen por cierto
ignorar el destino del viaje.
Cada tanto un encuentro
cada tanto un saludo genuino.
Va mientras tanto
llenando la alforja
no sea que viaje
después de tanto andar
resulte inútil.

Folignano City, 2014

*Versi Ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Foto postata dalla redazione e liberamente tratta dahttp://www.ilcinemaniaco.com/lo-chiamavano-trinita-recensione/

Giovanna Mulas, l’orgoglio e la dignità della Poesia e del Poeta… e la sua nuova opera.

mulasleggemulas2“Voi poeti esistete per raccontare al mondo quello che noi viviamo qui”. 

Così mi avevano detto, abbracciandomi, i bambini della scuola dei desplazados latinoamericani, figli della guerriglia e con la strada negli occhi, affogati nel fango di un Sistema che qualcuno neppure è in grado d’immaginare, e che un Uomo solo perché tale non deve conoscere, tanto meno vivere.

Diversi Progetti Culturali che mi riguardano stanno andando in porto in questo periodo e non a caso, dopo anni di mio voluto silenzio ché Storia e Paesi c’insegnano momenti in cui la Letteratura, l’Arte, devono camminare sottotono, altri nei quali debbono farsi voce potente ma non sola: unita alle simili volte alla consapevolezza, al messaggio costante.

Resto convinta che occorra lavorare nella trasformazione di coscienze (da quel Cum-scire latino, “sapere insieme”) anestetizzate; occorre soffiare coscienza di classe proprio dove le coscienze creative sono state schiacciate, nascoste, sequestrate dalla società del consumo. Ma per contrastare, contestare anni di dominazione mentale in tutte le classi sociali -in primis, lo sappiamo, in quella vulnerabilissima classe media- è necessario utilizzare strumenti teorici forti, adeguati, e dialettica, confronto, critica costante. Vige prima di tutto il pensiero nel pensiero: confermo questa, come autentica rivoluzione.

Mi, Ci si prospettano un fine 2014 e un 2015 pieni e impegnativi, con obbligata attenzione alle problematiche sociali e politiche della Nazione, del Mondo.

Intanto segnalo l’uscita del mio ‘Nocturno Oltre Confine’, diario di viaggio in latinoamerica e isole Canarie.
Quanto conosciamo, davvero, di quello ritenuto il Terzo Mondo?
Info/Prenotazioni: http://www.circumnavigarte.it/nocturno-oltre-confine.html 

E’ inoltre in distribuzione la nuova opera del Maestro della Fotografia Alois Ottiger ‘Sardegna e Sardi nella primavera del 1965’, per cui ho lavorato ad un brano ad hoc.

Prossimi incontri coi Lettori: 

Verona, 28 novembre 2014, h. 09.00, Università di Verona, Aula Magna del Polo Didattico G.Zanotto.Performance e dibattito col pubblico, a tema femminicidio.
Apertura del convegno a cura di Nicola Sartor, Magnifico Rettore dell’Università di Verona.
Seguiranno dibattiti con Riccardo Iacona, giornalista RAI, Il giornalista Giancarlo Beltrame, Donata Gottardi(Università di Verona).
L’ evento è in collaborazione con: Istituto Veronese per la storia della resistenza e dell’età contemporanea, Segretariato Italiano Studenti in Medicina di Verona, Vivi in Europa, IVRES-Associazione Veronese Ricerche Economiche e Sociali, Filo di Arianna, fuori Aula Network, Libre!Società Cooperativa,
rEsistenze-Associazione per la Memoria e la Storia delle Donne in Veneto, Isolina e… .

Vi aspettiamo numerosi.

 Segnalazione ricevuta direttamente da 
Giovanna Mulas 
Giovanna Mulas, Il Blog Ufficiale 
Pagina Ufficiale in Facebook Italia
Profilo Ufficiale in Google
Twitter

Istantanea… del tutto che scorre, di Carlos Sanchez

Istantanea

di

Carlos Sanchez

cielo-blu-e-nuvole_2498873Sdraiato sull’erba 
col cielo spezzettato di nuvole 
provo a scoprire forme 
mentre assaggio un foglia di menta.
Qui potrei morire 
senza scandalo 
integrarmi in silenzio al mio destino.
Nella camicia che sale e scende 
una formica disorientata 
cammina e si ferma 
con infiniti passi.
Trovo un elefante alato 
una cicogna addormentata 
un viso che somiglia a…
Le ciliegie 
brillano nel loro colore maturo.
Si sente un trattore lontano 
un clacson 
un latrato obbligatorio.
Il tempo è rimasto quieto.

Da “Tutto scorre come un fiume”
Lìbrati, Ascoli Piceno, 2012 **versi e traduzione ricevuti direttamente dall’Autor tramite social-network.

*Foto postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://it.freepik.com/foto-gratuito/cielo-blu-e-nuvole_34167.htm

Instantánea 

Echado en la hierba
con el cielo recortado de nubes
pruebo a descubrir formas
mientras saboreo una hoja de menta.
Aquí podría morir
sin escándalo 
integrarme en silencio a mi destino.
En la camisa que sube y baja
una hormiga desorientada
camina y se detiene
con infinitos pasos.
Encuentro un elefante alado
una cigüeña dormida
un rostro que se parece a…
Las cerezas
brillan en su color maduro.
Se oye un tractor lejano
una bocina
un ladrido obligatorio.
El tiempo se ha quedado quieto.

De “Todo fluye como un río”
Lìbrati, Ascoli Piceno, 2012

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