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DISCORSI SULL’AMICIZIA

252917_221189457902689_100000349098153_777836_155052_n.jpgBROMANCE, OVVERO DELL’AMICIZIA MASCHILE. Di Giancarlo Fattori

Nell’osservare, in una mostra, alcune fotografie di amici, scattate verso la fine dell’800, mi è venuto di pensare a questo: nella nostra sensibilità moderna hanno qualcosa di stridente, in quanto denotano un’affettuosità molto marcata, fisica, sentimentale, che non è difficile etichettare come latenza omosessuale. Ma non è così. Per paradossale che possa sembrare, a differenza della nostra epoca moderna, gli uomini allora non provavano alcun timore nel mostrare la loro amicizia anche attraverso contatti fisici, intimi: abbracci, mani nelle mani, baci. Anche negli scambi epistolari, l’uso di un linguaggio accattivante e sentimentale, che la maggior parte degli uomini moderni troverebbe ambiguo al punto da metterli a disagio, non era affatto estraneo nelle relazioni d’amicizia, così come la condivisione dello stesso letto, o lo scambio di confessioni intime. Atteggiamenti come quelli espressi in queste fotografie d’epoca erano comuni, e ci aprono una finestra su una serena virilità vissuta reciprocamente, che oggi ci appare straniera. Nell’opera poetica di Whitman, l’amicizia virile andava oltre il cameratismo, senza mai essere fraintesa.

 

 

 

Ma di cosa parliamo quando parliamo di bromance? Bisogna ritornare, per un attimo, alla definizione aristotelica di amicizia: «l’amico è colui che desidera il bene dei suoi amici per amore degli amici che sono molto più che amici, perché ciascuno ama l’altro per quello che è, e non per qualità accidentali». Per bromance si intende una relazione d’amicizia affettuosa, stretta, intima tra due maschi eterosessuali. Puramente amichevole, quindi, e priva di connotazioni sessuali. Si tratta di un rapporto di confidenza, solidarietà, emotività, e intimità fisica, piuttosto simile a quello che si instaura, a volte, tra i bambini. Il termine, poco conosciuto da noi, è un connubio tra le parole fratello e relazione romantica. Coniato agli inizi degli anni 90, definiva il rapporto relazionale instaurato tra gli skaters americani che trascorrevano molto tempo insieme.

 

 

 

Se il termine è contemporaneo, quello che esprime risale all’epoca classica, quando l’amicizia virile era considerata la forma più alta di relazione affettiva, mentre quella tra uomo e donna era vista come inferiore, in quanto legame con un essere subordinato. Nel mondo greco le amicizie virili erano l’ideale di rapporto appagante e nobile, in virtù di una connessione emotiva priva dell’elemento erotico. L’epica stessa ha tramandato episodi di personaggi maschili intimamente legati tra loro, basti pensare all’amicizia tra Patroclo e Achille nell’Iliade di Omero, agli esempi di rapporto affettivo-eroico tra David e Jonata nella Bibbia, o tra Gilgamesh e Endiku nell’epopea babilonese. Nella sfera storica, l’esempio più forte, spesso ingiustamente considerato erotico, è stato l’amicizia profonda che legò Alessandro Magno a Efestione. Ma non è da sottovalutare il patto cavalleresco tipico della storia medievale, che trova la sua connotazione mitica nelle vicende romanzate dei Cavalieri della Tavola Rotonda.

 

 

 

L’amicizia tra maschi è ancora influenzata da stereotipi culturali, primo fra tutti la paura della confidenza, dell’intimità fraterna, dell’emotività come rappresentazioni di una latenza omosessuale. In una società come quella attuale in cui gli atteggiamenti omofobici si stanno facendo più pregnanti, persino pericolosi, è difficile per gli uomini gestire l’intimità nelle relazioni d’amicizia. Eppure qualcosa sta cambiando, negli ultimi anni. Per paradossale possa sembrare, è stata proprio la cultura gay, nei suoi anni di lotte, a rivendicare il diritto dei maschi, omosessuali e eterosessuali, di abbattere le barriere degli stereotipi del maschilismo per dare più spazio alla dimensione emotiva. E molti uomini oggi si sentono più liberi e desiderosi di mettersi in gioco, di superare gli stereotipi del ruolo sessuale e della gestione dell’affettività. Non soltanto la cultura gay, ma anche le lotte femministe degli anni 70, e il loro dibattito sul maschilismo e sullo stereotipo maschile, hanno dato il loro contributo: gli uomini che oggi sentono più nel profondo di vivere una bromance sono i figli o i nipoti di quella rivoluzionaria generazione femminile. In epoca recente il mondo dello spettacolo ha visto esempi lampanti di bromance, uno fra tutti l’amicizia profonda e intensa che da sempre lega gli attori Matt Damon e Ben Affleck. Anche nel mondo della fiction televisiva o narrativa si incontrano spesso storie di amicizia virile di alto spessore emotivo: a me viene in mente il rapporto che lega Frodo e Sam nel romanzo di Tolkien Il signore degli anelli, rapporto così profondo da essere una vera e propria storia d’amore, totalmente priva della dimensione erotica.

 

 

 

Perché prima ho scritto eppure qualcosa sta cambiando? Perché il XX secolo ha visto un netto mutamento nei rapporti bromance, rispetto al secolo precedente. Lo stereotipo secondo il quale i maschi in età adulta creano barriere che scoraggiano l’intimità e l’emotività non è mai stato così forte come nel secolo scorso, e sopra tutto nell’ambito delle amicizie virili (ma anche nelle amicizie, meritevoli di  una riflessione altrettanto importante, che si instaurano tra un uomo e una donna, prive della componente sessuale). L’idea che un’amicizia fervente, ardente, fra maschi possa comprometterne l’eterosessualità è in realtà moderna. Non che l’omosessualità non fosse mai esistita, sia chiaro: essa è vecchia quanto il mondo, e in molte culture è sempre stata considerata aberrante. Ma le psicologie di primo novecento, col concetto di latenza omosessuale (vista anche come malattia, nevrosi, diversità), sommate agli stereotipi già esistenti (la confidenza come “roba da donne”, il concetto forzato di autosufficienza, la gabbia entro cui chiudere l’aspetto emotivo e le debolezze) hanno modificato l’amicizia maschile, che ha così perso la sua componente affettiva, intima.  La massificazione e l’industrializzazione hanno inoltre contribuito a verniciare i rapporti umani di competitività e concorrenza in un contesto sociale da giungla urbana. Il timore di vivere un’amicizia che possa, in qualche modo, essere vista con sospetto, ne ha modificato, nel corso del tempo, la modalità e le dinamiche. Allontanate le dimostrazioni “amorose”, l’amicizia maschile si è arricchita di altre gestualità, approfondendo concetti guida: la virtù intellettuale, l’abbraccio saldo, la pacca sulla spalla, la lealtà, il sodalizio, la complicità, la stima, la condivisione di momenti piacevoli (la birra, lo sport, la musica). C’è poi un altro aspetto da tener conto, cioè che in passato la struttura sociale stessa era differente, nel senso che uomini e donne hanno vissuto, fino al giorno del matrimonio, in mondi separati, con scarsa o nulla interazione tra i sessi, permettendo così di incanalare l’intensità dei legami e il bisogno di affetto e emotività anche fisica in una dimensione che viene definita omosociale.

 

 

 

Forse è soltanto nella sfera militare che il maschio del XX secolo ha continuato a vivere legami affettivi saldi. Che si parli delle drammatiche esperienze di guerra, o della convivenza coatta nel mondo delle caserme, la realtà di questo universo totalmente al maschile ha contribuito a creare legami intensi, di vera fratellanza, che spesso si protraggono negli anni seguenti. Questo è valido in modo particolare per chi ha vissuto la tragica realtà delle guerre, realtà che ha fatto emergere situazioni, spesso anche toccanti, di protezione, consolazione, condivisione, coraggio, fedeltà all’amico. Ma anche al di fuori della realtà bellica, in un contesto militare di pace, il cameratismo è sempre stato un elemento fondamentale nella creazione di “amicizie per la pelle” che, come sostiene lo psicologo Marco Garzonio, è una «metafora in cui la pelle è intesa come vita, a indicare il legame tra compagni di battaglia a cui si affida la propria incolumità». È interessante notare come proprio nel mondo militare, così pregno di palese maschilismo, si possano instaurare legami profondi, senza una presenza omofobica che possa fare da intralcio. Oggi, in Italia, questa dimensione di coesione sociale e di rito di iniziazione è venuta a mancare, grazie alla soppressione della leva obbligatoria: se questo sia un bene o un male, non è compito dirlo in questo contesto, così come non è compito dire se l’introduzione delle donne in un universo prettamente maschile abbia in qualche modo influenzato questa coesione.

 

 

 

Le cose, però, oggi stanno cambiando, come scrivevo prima. Si assiste a un ritorno della sfera intima e affettiva nel mondo delle amicizie al maschile. Alcuni studi sociologici affermano la positività di questo aspetto, in quanto la solitudine, la stereotipia, l’isolamento, il desiderio di abbattere luoghi comuni ormai logori, stanno portando i maschi del nuovo millennio a riscoprire il valore dell’emotività. Gli uomini che lo fanno vivono più felici. Oggi un uomo che non teme di mostrare la propria fragilità, le proprie lacrime, non è più considerato un uomo debole e, agli occhi di chi non smette di lottare per abbattere barriere, assume una forza straordinaria. Il maschio si rivela umano e sensibile, com’è giusto che sia. Anche nei legami d’amicizia, l’uomo sta tentando di recuperare una sua propria ridefinizione, allontanandosi dal modello imposto dalla cultura degli stereotipi, per avvicinarsi di più al concetto classico, aristotelico. E attingere con più coraggio alla propria realtà interiore fatta di emozioni e sentimenti. C’è sempre più bisogno di sfidare la barriera dell’imperante cultura omofobica, di raffigurare l’amicizia virile con l’immagine di due uomini uno accanto all’altro con lo sguardo rivolto verso se stessi e verso l’esterno. Si assiste oggi, e ci si augura di assistere anche in futuro, alla presenza di un uomo nuovo, e di un modo nuovo per lui di costruire rapporti e relazioni. L’amicizia vera tra uomini è basata su elementi fondamentali, quali la mancanza di giudizio morale e critico, la sincerità, la fedeltà, la complicità, l’aiuto disinteressato. Ma oggi possiamo anche aggiungere l’elemento romantico, affettivo, intimo, senza che questo debba essere guardato con sospetto: amici che si guardano, che si accarezzano, si tengono per mano o si sorridono, come dovrebbe essere. Perché l’amico, come la moglie, il figlio, è colui che si ama “per quello che è, per il suo bene”.

 

a Nino

 

*Saggio ricevuto direttamente dall’Autore.

 

**Quadro del Pittore Carofalo Vincenzo, ricevuto dallo Stesso.

POESIA INEDITA DI ZAIRO FERRANTE CON QUADRO DI LILIANA UMMARINO

LA CONTRO-BALLATA DELL’UOMO-ROBOT

Di

Zairo Ferrante

 

215421_1819367116782_1018269871_31866767_7761060_n.jpgVaga l’uomo-robot

in questo inizio

di millennio ma

fine di progenie,

vecchia e superata.

 

Vola l’uomo-robot

tra aurore siderali,

porte temporali e

ruscelli radiopachi

d’intelligenze neocreate.

 

Tra molecole di bario

al vento regalate,

vive l’uomo-robot,

che si nutre della scienza

a trasmissione ultravioletta.

 

Combatte l’uomo-robot

con tiranni sanguinari,

che han per padre

il dio danaro e per

madre il gran mercato.

 

Sopravvive l’uomo-robot

in questa fine di progenie,

in questo inizio dell’eterno.

Tra più soli artificiali e

viaggi interspaziali.

 

Ed insegue l’uomo-robot,

la sua anima ormai ceduta

ai diavoli mascherati,

con promesse ben’agghindate

per un futuro immacolato.

 

E si dispera l’uomo-robot

per la sua anima che ha perduto,

per la ricchezza vanificata,

ché solo un robot – e non un uomo –

all’eterno ha consegnato.

 

14-4-2011

Copyright2011©zairoferrante

http://zairoferrante.xoom.it/

 

*Quadro dell’Artista Liliana Ummarino: FUKUSHIMA olio su tela 35×50 (Foto ricevuta direttamente dall’Artista -Roma 2011 -)

Alessia D’Errigo in versi con Ena Selena in quadro

168447_194964970515437_100000058070519_738456_965292_n.jpgSeme

di Alessia D’Errigo

in questo liquore nucleare
si assaporano i fumi tossici
di una deriva d’anime
che colleziona morte
e nevrastenie di luna

ammucchiati nel grande cimitero
giacciono ancora i sogni
in bare d’amianto sigillate dal tempo
a sbrinare per un po’ il ricordo del reale
e affastellando cenere e derive
fino a creare un campanile d’ombra
su questa terra

e così
mentre il petrolio lava le mani
e pulisce i peccati
come una grande mamma
dalle mammelle generose
e impudiche
come un dio
che lecca nel profondo
le briciole dell’ultimo pane
spezzato in una sola razione
razziale e raziocinante
come solo l’uomo
sa essere
mentre tutto si fa smacco
in queste libagioni moderne
tra l’immondizia generale
generata dalle generazioni
di ogni genere e gene

io

alzo gli occhi verso il cielo
credendo
che al di là di quella finistra
si possa trovare
ancora
una luna nuova

*Versi ricevuti dalla stessa autrice
**Quadro di: Ena Selena arte, un artista dal Montenegro – pubblicato con il consenso diretto della stessa Artista –

Versi di Francesco Masia

Winter_time_rbu12-v.jpgA VOI!!!

Poesia tradotta dal sardo “A BOIS”

di Francesco Masia

 

A voi!!

Mille voci di mesto brusio

esigendo dissolvenze incrociate

di fratelli che piangono tra rigidi dossi

tentando di arrivare ,più in alto, in cielo.

 

A voi!!

Tra le nubi ancora più nere

nell’aria in cui  non appare speranza

e coprono gli astri in offusco velo

in grigie catene opache e sinistre.

 

A voi!!

Il ricordo di un mattino freddo d’inverno

in arida terra rude e  castigata

grida tremanti di pianto sommesso

soccombono in miliardi di gocce.

 

A voi!!

Doniamo un respiro di speranza.

di sogni,di bonacce,di passioni passate

con figlie, madri, padri,mogli,

e gioie di fratelli e sorelle

sospirando carezze di magici astri.

 

A voi!!

 

Un caldo saluto in magico incanto

di povere menti che piangono in coro

in brillanti zaffiri di fredda rugiada

sospirato vagar in profumo d’alloro…

 

A Voi!!

La chiarezza delle stelle e scalare

in un dolce sentito risveglio

al frusciar di un campo d’orchidee

e la brezza del tramonto di un lago

e la fertile vostra amata pianura….

 

A voi!!

I profumi di valli costiere

grondanti di querce,olivastri, cisti e mirti

sfiorando le guance come le carezze

di chi non perde il ricordo…

*Quadro “Inverno” di Radosław Budner tratto da: http://www.pl.touchofart.eu/it/Radoslaw-Budner/rbu12-Inverno/

**Per leggere la biografia dell’autore Francesco Masia: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2011/01/06/versi-in-lingua-sarda-di-francesco-masia.html

Poesia di Zairo Ferrante

E SCORRONO I POETI

di Zairo Ferrante

18434_103344779687158_100000349098153_78159_5988403_n.jpgE scorrono i Poeti

come fiume argento vivo

a perdersi nel mare.

Molti sono già passati

Alcuni sono passanti

Qualc’altro, e questo sono io,

è morto giovane.

E frugano i Poeti

tra le lacrime della gente.

A loro poco importa

quando piegano,

a fatica,

le parole nel recinto d’una pagina.

Ed ecco ché li deridono,

quando parlano i Poeti.


Perché non sono nulla

se si esclude la loro voce.

Perché contano meno,

quando in silenzio,

della gente

un poco…,

portan la Croce.

 

Zairo Ferrante

26-1-2011

Copyright©2011: http://zairoferrante.xoom.it/

Dedicata ai Poeti, a Chi fa poesia, a Chi

la poesia la vive nel silenzio del Cuore.

*Quadro: “Mendicante” di Carofalo Vincenzo

Dic 22, 2010 - b) VERSI DINANIMISTI    No Comments

Poesia di Zairo Ferrante tradotta in Inglese e Spagnolo

34461_137590179587528_100000096404624_361036_3826858_a.jpgVIAGGIO NEL SILENZIO di Zairo Ferrante

Soltanto sospinto dal vento
io sento il suo canto
e d’incanto mi perdo nel sole.
È mattino! 

Libere traduzioni, in Inglese e Spagnolo, della Poetessa Californiana Ute Margaret Saine
 
 
Traveling through the Silence

Only driven by the wind
I hear how it sings
and by its charm
find myself in the sun.
It’s morning!
 
 
Viajando por el silencio
 
Solo empujado por el viento
escucho su canto
y del encanto me pierdo en el sol.
¡Es la mañana!

**Quadro “apparizione notturna I” dell’Artista Nicola Villano: http://www.arteitaliana.net/VILLANO/Main.htm

 

 

Come siamo: Versi e quadri di V. Carofalo

Non abbiamo più il tempo

per conoscere il mondo,

il mercato è pieno

di cose già fatte.

E’ nato un’uomo nuovo.

La gioia silenziosa,

il canto degli uccelli,

il sorriso di un amico,

il bacio di una donna,

l’eloquenza della parola,

è diminuita la distanza

che ci separa dalla prigionia,

ora tutto è guerra,

silenzio che disturba.

Non sto pensando a niente,

il passato non ha memoria,

il presente è di pietra.

Mi sono addormentato

nell’acqua del ruscello.

Nuda, con gli occhi di pianto

vieni verso di me,

sei cresciuta, il tuo pube è nero,

pari un disegno tracciato dl sole,

ho gli occhi bendati di felicità.

Sei una donna matura,

non chiedermi se il destino

è stato di madreperla,

non ti saprei rispondere,

lasciami l’ombra trasparente

delle stelle nei tuoi capelli,

non beffeggiare

questo volto ostile

alla luce del giorno.

Bianchi cavalli sono nascosti

dietro la siepe.

Per sei volte ho gridato

l tuo nome lungo il viale

del tramonto.

Ora sono stanco,

non ho voglia di cambiare

il vestito.

Enzo Carofalo: http://www.carofalovincenzo.com/

Versi dei collaboratori del dinanimismo

 

sogno.jpgESSENZA di Marco Nuzzo


Disincontrarti su stati piani
entrando tue tridimensioni
tangendoti invalicabili labbra,
affrontandoti nella retina,
in sicuro slancio di sguardi
colpisco e mi ritiro
vinto dall’isteria
che brama luce soffusa,
grandangolo sei
di tonificate attese
inespresse in essere;
processandomi i pensieri
tradisci ombre insicure,
paure forse,
aleggianti tra i fantasmi,
coltivate in mezzo agli occhi,
ma emozioni,
e sei vino e sei essenza,
scaldi i miei tramonti
poi null’altro serve.

 Quadro:“Sogno causato dal volo di un’ape attorno a una melagrana, un attimo prima del risveglio” di S. Dalì 

STUDIO SUL FUTURISMO di CAROFALO VINCENZO

 

” TRATTO VELOCE DI UN SEGMENTO DI STORIA” di Carofalo Vincenzo

  Tratto veloce di un segmento di storia!!!!.jpg

COMMENTO DELL’AUTORE:
A SINISTRA L’UOMO CHE GUARDA INDIFFERENTE GLI AVVENIMENTI DELLA STORIA;
SOPRA IN ALTO A SINISTRA GESU’ CON LA MADDALENA SBEFFEGGIATO DAI SINEDRIDI;
AL CENTRO IL DITTATORE CHE ASSOGGETTA LA SCIENZA (MARCONI, FERMI ECC…);
A DESTRA IL CAVALIRE E LA MORTE, L’APOCALISSE.

STUDIO  SU BALLA E SU SEVERINI 

Nato da un’ispirazione di Giovanni Papini “le stroncature”

ANIMA IN BILIco tra l’ARTE

            

SECONDA AZIONE DINANIMISTA

EQUILIBRISMI

(Anima in bilico tra l’Arte)


“PAESAGGIO”

quadro dell’Artista

VINCENZO CAROFALO

carofalo PAESAGGIO.jpg

                   

 

 

 

 

 

**AFFANNO**

versi di

ZAIRO FERRANTE


E di colpo mi perdo in un affanno…

…corse felici,

peripezie,

capriole

di una mente bramosa di futuro

da ricercare in un passato

appena vissuto,

quasi mai ritrovato.

In un respiro in cui la metrica

singhiozza,

in una bocca al cielo

spalancata.

Si perde anche la rima

nel rosa delle viole

e l’unica parola

che ansima nel cuore

ha un suono verde,

si chiama Amore.

Corro,

rido,

corro,

sospeso

tra l’acqua color turchese.

Piango

per la gioia di un ricordo

di un camino.

Gocce color cristallo

attraversano il mio corpo,

giù fino alle caviglie

per dare maggior vita

alle molecole d’azzurro.

Si mescolano col rosso

che cade giù dal naso,

ad esser cosa sola con

quel cielo tramontante.

Lacrime e sangue!

Ch’esaltan la fatica

e compiono la gioia.

Io uomo affannato

tra il rosso ed il turchese.

Io punto solitario

adottato da una linea.

Io unico,

finito,

sommato e all’infinito.

22-2-10


**Versi liberamente ispirati da “Paesaggio” quadro dell’Artista Carofalo Vincenzo**

 

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