Nuove voci per il DinAnimismo: Miranda Baccini.
(1872) di C. Monet” postata dalla Redazione del Blog e liberamente tratta da:http://www.settemuse.it/pittori_scultori_europei/claude_monet.htm
E masticando la sabbia Carla cammina a piedi scalzi sulla sabbia, ogni volta corre tra le dune, poi fantastica di scrivere il suo best seller ambientato in quella villa che campeggia per la sua imponenza, la villa volpi, il suo sogno, diventare veramente la grande scrittrice che vive di diritti d’ autore, come recita una sentenza nel tribunale, dove è rimasta impigliata in una mattonella.
Carla della giustizia non ha più la minima fiducia, ha incontrato nel suo cammino diversi giudici che kATKA le fa solletico. Colleziona sconfitte incredibili, che suonano surreali. Cammina con l’ultima sentenza in mano, consapevole che questa storia può raccontarla solo a chi legge realmente i fogli.
Questa volta la realtà ha proprio superato la sua fervida fantasia.
I FOGLI pur portando il suo nome Carla Maini si riferiscono alle richieste di un’altra donna, che era sposata con un dentista, lei chiedeva invece all’ex marito la condivisione di spese scolastiche, di istruzione, ma le vengono respinte perché nella sentenza lei si è rivolta per le spese dentistiche ad un altro dentista. Vorrebbe conoscerlo questo ex marito dentista per farsi regalare un sorriso Durbans. La rete le consegna le immagini del suo giudice impegnato con dei giovani studenti in ”un processo farsa” un processo simulato, un gioco per spiegare che la giustizia è uguale per tutti….
Masticando la sabbia, scrive il suo commento ”nella realtà è tutto un gioco, a tua insaputa puoi diventare, in un’aula di un tribunale, l’ex moglie di un dentista, puoi ritenerti fortunata non sei finita in un altro fascicolo dove si dispone l’allontanamento del figlio, perché sei violenta ”Ciro il bagnino, che è diventato il suo psicanalista, la guarda scrivere, commenta,”sei una scrittrice troppo realista, ecco perché non diventi famosa, – Carla sorride – ( lui è l’unico che riesce a strapparle sorrisi ) “grazie dottore” – Ciro obietta – “non sono dottore”.
– Masticando la sabbia- anche io con la mia fantasia di scrittrice posso creare personaggi ,così come la realtà può farti diventare l’ attore e l’ attrice di un altro processo. Nel linguaggio giuridico solo oggi capisco perché si usa il termine attore, colui che spiega le sue ragioni, a insaputa gli attori e le attrici vagano nelle aule dei tribunali, vengono catturati da un giudice e vengono catapultati in un’altra commedia . Non scrivo tragedie greche, altrimenti ci sarebbe un finale tragico, quella che con un mitra fa una strage in un’aula del tribunale e correndo dice ”pensavo di essere sul set cinematografico sono scappata da un processo per banda armata ”.
*Racconto ricevuto direttamente dall’Autrice.
**Immagine postata dalla redazione e liberamente tratta da: https://it.wikipedia.org/wiki/The_Maiden_Heist_-_Colpo_grosso_al_museo#/media/File:The_Maiden_Heist_-_The_Lonely_Maiden.jpg
Coglierti.
di
Maria Pellino
Coglierti vorrei in quell’attimo
in cui i pensieri si raccolgono
ed un vuoto si rinnova
per la tua visibile assenza.
Reduce il mio cercarti
con occhi raggianti di luce trapelata
come ombre di nude carni
che accarezzano insolenti
il nettare di uno sconfinato amore.
Di calore le tue carezze
il mio capo infondono
a suggellare l’infinito librare
della tua impercettibile presenza.
*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice.
**Immagine- Marc Chagall, Gli amanti in blu, 1914 – postata dalla redazione e liberamente tratta da:http://restaurars.altervista.org/un-amore-di-chagall-la-storia-di-marc-e-bella-attraverso-le-opere-piu-note/
Lontano
di
Carlos Sanchez
E se mi domandassi
perché sei seduto
di fronte alla finestra
fumando una sigaretta
guardando il fumo
che si espande
facendo circoli
piroette nell’aria
perché non ti muovi
con tante cose
da fare
te direi
lasciami stare
questo momento
è il mio momento
lontano dal rumore
del mondo
lontano dal rumore
degli uomini.
Da “Continuerò a cantare”
Lìbrati, Ascoli Piceno, 2015
Lejano
Y si me preguntaras
porqué estás sentado
frente a la ventana
fumando un cigarrillo
mirando el humo
que se expenden
haciendo círculos
piruetas en el aire
porqué no te mueves
con tantas cosas
por hacer
te diría
déjame estar
este momento
es mi momento
lejano al ruido
del mundo
lejano al ruido
de los hombres.
De “Continuaré a cantar”
Lìbrati, Ascoli Piceno, 2015
*Versi ricevuti direttamente dall’Autore.
L’ IMPROBABILE MARITO….e la Maddalena
Le prof le riconosci anche a pranzo fuori, cominciano a parlare sempre di scuola, dice Marco, LEI NON è una prof ne sono sicuro , sta raccontando un sogno o la trama di un film … Mi ha conquistato con il suo narrare , le lascio il pranzo pagato a lei e alla sua amica, lascio un biglietto, ma non lo firmo. Carla si avvicina alla cassa per pagare, la cassiera ”Signora è stato pagato e qui c’è una busta per lei ,ah è stato pagato il pranzo anche alla sua amica ”, Carla apre la busta ”Ti avrei sposato per allegria, ma sono sposato senza allegria, mercoledì prossimo mangio nuovamente qui, se lo vorrà potrà essere nuovamente mia ospite, mi limito ad ascoltare il suo narrare , resto con il dubbio, non può essere una banale prof, come dice il mio amico, le prof raggiungono l’ orgasmo parlando e pensando alle griglie, alla giungla burocratica. ”Ah – pensa Carla – se questo improbabile marito avesse saputo che il mio sogno è fare l’ impiegata postale che mette timbri sulle raccomandate, per avere tanto tempo libero per scrivere i racconti , chissà che direbbe”. La settimana scorre velocemente, un tarlo accompagna Carla: se andare alla tavola calda , simpatico il biglietto , ma incontrare uno sposato senza allegria , che avrebbe sposato lei invece per allegria , poi lei in realtà non stava raccontando con la fantasia, stava semplicemente interrogandosi se il suo matrimonio fosse valido, se potesse uscire dall’aula di tribunale dimostrando che in fondo il suo matrimonio era stato inesistente . Non ci sono foto, video che narrano e raccontano il suo matrimonio . Quella mattina lui, lo sposo, preso dalla sua ricerca sui Templari aveva confuso chiesa. Lei si era recata nella chiesa di San FOLCO a Santopadre, lo aspettava davanti all’altare con la tela della Maddalena, c’era il parroco nervoso, mai aveva aspettato così a lungo uno sposo. Dopo un’ ora lo chiamò sul cellulare, lui si trovava nella chiesa di San Folco ma a Troia, in Puglia, aveva inseguito la pista dei Templari, nell’ altare c era la tela della Maddalena. Il matrimonio fu celebrato con un Si detto al cellulare, unica testimone per la coppia la Maddalena. Quella Maddalena li aveva uniti, quella Maddalena li aveva allontanati, lui inseguendo i Templari, lei inseguendo le Maddalene.
Un giudice doveva decidere .
Ma il turbinio combinatorio a volte tesse delle tele intricate, quell’ uomo che l’avrebbe sposata per allegria era il protagonista del corto con cui lei aveva vinto ”L’inquietudine della sposa”, aveva girato per un concorso le scene del suo matrimonio, non aveva mai ripreso nel volto la sposa , la sua mano tremolante aveva contribuito a farla vincere .
Incontrandosi nuovamente, narrandosi, scoprendo lo strano intreccio, realizzarono che involontariamente stavano pranzando insieme il giorno di San Valentino.
Chi regge i fili della ragnatela aveva deciso che nel locale ci fosse un terrorista ricercato, due colpi di pistola e l’ improbabile marito morì sul colpo, Carla si guardò attorno, sulla parete una stampa, LA MADDALENA in versione pop.
*Scritto ricevuto direttamente dall’Autrica.
Carla non ha mai giocato ai cavalli,una pioggia torrenziale la spinge con Marco a rifugiarsi in quella sala scommesse, di cui non conosceva neanche l’ esistenza, era passata diverse volte per quella strada, ma non l’ aveva mai notata . Semplice giocare , si sceglie un cavallo, poi una piccola tv inquadra i cavalli. My Darling la conquistò, solo dopo aver puntato , scoprì di aver scelto il cavallo più sfigato della storia . Rassegnata di aver perduto quei soldi , uscì fuori a fumare una sigaretta, nella frazione di un attimo che dura più di un attimo sentì ”my darling sesto posto, my darling quinto, my darling , my darling secondo posto. Chiuse gli occhi , cominciò a sognare,avrebbe pagato quel fottuto mutuo, era forse l’ unica ad aver puntato nel mondo su my darling, casa sua si sarebbe chiamata My Darling . Mentre sognava ad occhi aperti My Darling contro ogni aspettativa sembrava vincente,si accasciò al suolo , stramazzato , il cuore di my darling non aveva retto allo sforzo immane ,Lei quasi in trance disse a Marco ”si è suicidato per me,si è sforzato per me fino allo stremo, poi ha realizzato che vincendo sarei morta di infarto io e allora si è sacrificato per me. Uscì fuori dalla sala , in una pozzanghera la scritta riflessa di my darling , le auto correvano all’ impazzata , gli schizzi sembravano stille di sangue, My Darling le era entrato nel cuore, l’ aveva scelto sull’ euforia del nome , le ha lasciato il sogno di un’emozione vibrante . Ogni mese quando va in banca a pagare il mutuo pensa a lui, non è più entrata in una sala scommesse , il suo gioco con i cavalli è durato la frazione di un attimo, che dura più di un attimo…
*Scritto ricevuto direttamente dall’Autrice
Nel secolo della comunicazione
di
Carlos Sanchez
Diciamo le stesse cose
in un intendimento
che sembra coincidere.
Le parole invece
erose
per il vento dei secoli
consumate per il suo incontro
con altre parole
dimenticate dal fervore
della necessità
con che furono costruite
impregnate di nozioni
univoche
imprescindibili
nel suo tentativo di nominare
oggetti, concetti
coraggi, drammi, dolori
gioie, dubbi, certezze
hanno conservato solo
il suo suono
un rumore
che scappa al controllo
dalla bocca
della lingua
dal suo senso originale.
Per quel motivo
ci capiamo
senza capire
per questo motivo
siamo di accordo
o disaccordo
in questo rocambolesco
scambio
di significativi
e significati.
Persi in un fiume secco
di parole.
Folignano City, 2016
En el siglo de la comunicación
Decimos las mismas cosas
en un entendimiento
que parece coincidir.
Las palabras en cambio
erosionadas
por el viento de los siglos
desgastadas por su encuentro
con otras palabras
olvidadas del fervor
de la necesidad
con que fueron construidas
impregnadas de nociones
unívocas
imprescindibles
en su intento de nombrar
objetos, conceptos
ánimos, dramas, dolores
alegría, dudas, certezas
han conservado sólo
su sonido
un ruido
que escapa al control
de la boca
de la lengua
de su sentido original.
Por eso nos entendemos
sin entender
por eso
estamos de acuerdo
o desacuerdo
en este rocambolesco
intercambio
de significantes
y significados.
Perdidos en un río seco
de palabras.
Folignano City, 2016
*Versi ricevuti direttamente dal Poeta tramite social network
Le parole che feriscono restano imprigionate,
mentre tu fosti prima pioggia, poi fango e fardello.
E io? Solo un’ombra come tante tremolante sui muri
dalle pallide candele di questa gelida stanza-cattedrale,
e tu, tu trascendi la luce, ché i tuoi silenzi sono vetrate trasfigurate dal sole.
Come nel lutto, si è soli di fronte all’amore, o alla mancanza d’amore.
La cera cola lentamente, è lacrima che spande fragranza di solitudine:
m’è vicina la terra, la cenere, la polvere, l’affresco scrostato, l’algido marmo,
il letto mortale, la foto sgualcita e sfocata di noi, scarmigliati, con un sorriso vago,
forse un tempo fummo anche felici, poi in me fu notte, incolore.
Riesco ancora a vederti, tra le penombre:
sembri un dipinto barocco, le labbra socchiuse, lo sguardo lontano.
*Versi ricevuti direttamente dall’autore tramite e-mail (giancarlo fattori 2015)
Nella sabbia, nel lucore del mattino,
la solitudine ara i propri contrasti.
Da me osservo le grinze di fine estate,
dolce-amaro senso di tristezza che è vento,
come quando l’aria di mare è satura:
si rilasciano relitti, si depositano sogni.
M’assale il ricordo, e mi consuma:
ogni seme dell’anima-corpo è fecondo
come ogni irruenza d’amore all’alba.
Assordante profumo di te nel silenzio.
Abbracci da cui non posso fuggire.
*Versi ricevuti direttamente da Giancarlo Fattori 2015.
Quando Lei ritorna
di
Carlos Sanchez
E si lascia possedere
col suo grande amore.
All’improvviso si lascia.
Nella casa tutto è uguale
la polvere nel suolo si accumula
la chiave pende dalla porta.
Se può entrare, si può uscire
ma Lei decide di rimanere
si posa sulle mie spalle
e mi accarezza le labbra
mi spettina con le sue mani
gioca con la cagna addormentata
balla al ritmo della mia musica
fumiamo la stessa sigaretta
insieme aspiriamo la stessa aria.
Lei sta qui nuovamente
e si lascia teneramente possedere.
La vita è tornata.
Di “L’effimera dolcezza di vivere”
Editore Búho, Santo Domingo, 1997
Cuando Ella regresa
Y se deja poseer
con su gran amor.
Al improviso se deja.
En la casa todo está igual
el polvo en el piso se acumula
la llave cuelga de la puerta.
Se puede entrar, se puede salir
pero Ella decide quedarse
se posa sobre mis hombros
y me acaricia los labios
me despeina con sus manos
juega con la perra dormida
baila al compás de mi música
fumamos el mismo cigarrillo
juntos aspiramos el mismo aire.
Ella está aquí nuevamente
y se deja tiernamente poseer.
La vida ha vuelto.
De “La efímera dulzura de vivir”
Editora Búho, SantoDomingo, 1997
*Versi ricevuti direttamente dall’autore tramite social network
**Immagine postata dalla redazione e liberamente tratta da: http://www.frammentiarte.it/dall’Impressionismo/Segantini%20opere/31%20ritorno%20dal%20bosco.htm “Ritorno dal bosco“ o “L’inverno a Savognino“ è un dipinto autografo di Giovanni Segantini realizzato con tecnica ad olio su tela nel 1890, misura 64,5 x 95,5 cm. ed è custodito da un proprietario privato a San Gallo (notizia del 1970, circa).