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LETTERA PERSONALE DI ZAIRO FERRANTE

 

LETTERA PERSONALE AI FALSI RE-CENSORI

DI ZAIRO FERRANTE

MARGHERITA HACK 004[1].jpgMai e poi mai avrei pensato di dover scrivere queste parole, però purtroppo la buona fede , l’impegno ed i fatti, spesso non bastano ad azzittire i detrattori.

Spesso in questi mesi sono arrivate censure, accuse e critiche di ogni genere, ovviamente se le parole sono mirate a criticare la mia produzione artistica o i miei scritti le accetto volentieri e cerco di farne tesoro.

Cosa diversa è quando le critiche sono attacchi personali volti a manipolare ed in qualche modo a screditare quello che viene fatto con passione, amore ed impegno.

Ancora peggio è il cercare di “azzittire” il lavoro di una persona o di un gruppo di persone semplicemente perchè questi soggetti dicono il vero risultando così, come molte verità, scomodi.

Ma la cosa più orripilante è che questi attacchi vengono portati non sul piano artistico, ma sul piano politico, si è partiti dal dire che con i miei versi facevo politica (e questa è una cosa ancora accettabile ed in un certo senso gratificante ma comunque falsa ) fino ad arrivare a collocarmi tra le frange di estrema destra perchè vicino all’avanguardia letteraria artistica futurista.

A parte sorridere di questo luogo comune ormai rivisitato anche a livello storico, sento il dovere di riprecisare per l’ennesima volta un paio di cose, con la viva speranza che sia davvero l’ultima.

Io scrivo versi, espongo idee e pubblico notizie, non seguendo uno schema politico (rosso o nero per intenderci), ma secondo un criterio soggettivo di giusto o sbagliato.

Insomma dico e difendo quello che ritengo giusto e critico quello che ritengo sbagliato, indipendentemente dal colore politico.

Collaboro con persone non in base alla tessera che portano nel portafoglio, ma in base a quello che dicono e fanno.

Io ed, ovviamente, il mio lavoro accettiamo qualunque idea che venga manifestata nel rispetto degli altri, sempre secondo il sopracitato criterio di giusto o sbagliato.

Io, i miei collaboratori ed i miei amici facciamo, perlomeno in questa sede, arte e non ci sogniamo minimamente di mischiare una cosa tanto nobile con una tanto lurida (purtroppo è così che ultimamente è diventata), come la politica.

Però, credo anche che al di fuori di questo ambito ognuno è libero di manifestare la propria idea socio-politica, senza per questo essere emarginato o screditato sul piano artistico e credo, soprattutto, che questo debba valere anche per tutti gli illustrissimi critici che dicono di fare arte, ma che poi si ritrovano ad attaccare il colore politico!!!

Insomma mi sono letteralmente rotto “la scatola” (ed ho usato il singolare volutamente, così potete tranquillamente scegliere voi tra la destra ed la sinistra) di questi mezzucci da quattro soldi, usati per attaccare chi esprime liberamente la propria idea, tra l’altro, artistica e non politica.

Ripeto, io sono libero, giudico da uomo libero e classifico in tutta libertà le idee come giuste e sbagliate, quindi con me possono lavorare, collaborare (ovviamente sul piano artistico) e pranzare sia rossi che neri, sia milanisti che interisti, sia gialli che bianchi, senza che le loro personali idee sociali e politiche (purchè legali e rispettose dell’uomo e della società) influiscano sul nostro rapporto.

Ora per chiudere in bellezza, vi chiedo: ma secondo voi Graziano Cecchini, futurista del terzo millennio, nel suo blitz al 1°Maggio ha chiesto la tessera di un partito ai giovani presenti?

Ed inoltre, per semplificare il lavoro ai miei carissimi re-censori, in modo da evitare loro falsi voli pindarici, di seguito aggiungo un paio di informazioni su di me con la speranza che, una volta per tutte, capiscano che ogni cosa ha un suo tempo ed una sua sede e che nella vita bisogna anche arrendersi all’evidenza, se non per amore della società quanto meno per amor proprio.


Zairo Ferrante oltre ad essere: scrittore, poeta, ideatore del dinanimismo (movimento poetico artistico), simpatizzante/collaboratore del movimento (sempre artistico) futurista, studente di medicina e grande tifoso interista; è anche un ragazzo con una propria idea politica che ha sempre manifestato (ovviamente nelle sedi e nei luoghi opportuni) senza, per questo, perdere le proprie capacità critiche e la propria dignità.

A conferma di quanto detto viene di seguito riportato un pezzo di qualche anno fa, tratto dal sito ufficiale del pdci (sezione fgci) di cui lo stesso Ferrante era membro effettivo, sia  del direttivo cittadino che provinciale, della sezione di Ferrara:

MARGHERITA HACK INAUGURA LA MOSTRA SU CHE GUEVARA

(ndr. vedere foto)

La Federazione Giovanile Comunisti Italiani ha inaugurato la mostra “Il Che per immagini e parole. Rassegna su Ernesto Che Guevara” presso la sede del PdCI di Via del Turco 22/A a Ferrara. L’esposizione, che resterà aperta fino al 30 aprile prossimo (visitabile gratuitamente dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 18), è stata illustrata da Francesca Ricci, Ferrante Zairo, Massimiliano Marzola, i quali hanno a più riprese richiamato il valore dell’impegno civile e morale di Che Guevara nella lotta contro le ingiustizie e le prevaricazioni, evidenziando al contempo l’attualità della tenacia per la difesa e la liberazione dei popoli oppressi.
Ospite d’onore del pomeriggio è stata Margherita Hack, candidata alla Camera dei Deputati per il Partito dei Comunisti Italiani, la quale ha approfittato dell’occasione per richiamare lo stato di sofferenza nel quale versa la ricerca in Italia, con una marginalità ed un precariato che aggravano una situazione, profondamente indebolita dal governo dal governo degli ultimi cinque anni. “E’ necessario – ha concluso la Hack – dare nuovo impulso alla ricerca scientifica, per far ripartire il nostro Paese, per essere competitivi, per ridare fiducia nel futuro ai nostri giovani”.


TRATTO DA: http://www.pdci-ibarruri.it/fgci1.htm

IL DINANIMISMO LANCIA SABETTA CON IL SUO VIDEO SU “ROSCIGNO VECCHIA”

Roscigno Vecchia La “Pompei del Novecento” immortalata dal regista e fotografo Italo Sabetta.

“Roscigno Vecchia” non è  un semplice e piccolo paese fantasma in provincia di Salerno ma un luogo dove chiunque può ritrovare la propria anima senza doverla necessariamente cercare (citazione di Zairo Ferrante)

Splendido video, realizzato dal fotografo Italo Sabetta, su Roscigno vecchia (paese fantasma in prov. di Sa) ed il suo ultimo abitante.
Il video raccoglie delle splendide e puntuali immagini che lo stesso Sabetta ha mescolato abilmente e sapientemente a parole e musica.
Il dinanimismo lo rilancia perchè il lavoro
nella sua semplicità rappresenta un vero ed immediato tuffo nell’Anima catapultanto l’osservatore in delle reltà romantico/surrealiste difficilmente ritrovabili nella quotidianeità.

ZF

La Pompei del novecento, Cosi venne chiamata Roscigno Vecchia quando agli inizi degli anni 80 fu “riscoperta” dalla stampa e divenne subito una impegnativa scommessa di recupero architettonico per il Ministero dei Beni culturali e per la Pro loco. La sua struttura è un bene culturale da salvaguardare perché rappresenta un raro esempio di complesso urbanistico sette-ottocentesco integro, mai distrutto, né saccheggiato, né alterato dallo sfruttamento commerciale: la storia del trasferimento, le lente trasformazioni delle case si possono leggere sui ruderi o sulle murature di pietra viva ancora in buono stato, sui portali, sui balconcini di ferro, sui solai in legno. Nella sostanza Roscigno Vecchia non è mai cambiata, perchè non c’è stato il tempo di modernizzarla” …..descrizione tratta dal seguente sito:  http://www.roscignovecchia.it/progetti/frmusit.htm.

 

 

VIDEO TRATTO DA: http://www.youtube.com/watch?v=rQNHkxWwu6c

INTERVISTA A ZAIRO FERRANTE DA CONTROCULTURA SUPEREVA!!!

Nuove Avanguardie: intervista al dinanimista Zairo Ferrante

hchoogypk.jpgZairo Ferrante, 26 anni, scrittore, salernitano, è il fondatore del Gruppo Dinanimista, netclassico esempio delle potenzialità del web, anche per certa nuova letteratura sperimentale italiana: ricercatore del LLF, Laboratorio futurista letterario in sinergia con l’AIT, la nuova futurologi italiana e europea di Riccardo Campa, Stefano Vaj, Giulio Prisco e altri.

D Poesia e Narrativa, dopo il web:

R spesso sento dire che il web ha ucciso la Poesia e la Narrativa, secondo me non c’è nulla di più falso, sicuramente il web ha modificato il modo di “fare letteratura” semmai creando qualche problema alle case editrici, (tra l’altro non sempre interessate a fare cultura) , ma rendendo indubbiamente più popolare ed accessibile sia l’arte dello scrivere sia quella della lettura e questa non è cosa da sottovalutare. Inoltre quest’ultimo punto è uno degli obbiettivi che il DinAnimismo si prefigge, perciò in un certo senso devo ringraziare il web.

Poi, per avere un’idea della grande rivoluzione letteraria post-web, basta pensare ai centinai di blog, ai social network, agli e-book gratuiti, ai siti di scrittori noti e meno noti (che in alcuni casi nascondono dei veri e propri capolavori poetico-letterari) ed alla videopoesia che ha letteralmente liberato la scrittura, rendendola fruibile da tutti, anche dai meno appassionati .

D- Le avanguardie storiche oggi:

R- Le avanguardie storiche oggi sono un esempio, o meglio un punto di partenza per quelle presenti e future. Le ritengo delle piattaforme di lancio da cui far decollare nuove idee e nuove sperimentazioni. Inoltre credo che possano essere anche d’esempio e far capire i possibili errori da evitare. Mi piace vedere l’arte come un continuum di idee in cui ognuna si collega, o per la legge degli opposti o per le legge dei simili, alla precedente ed alla successiva. Ad esempio il futurismo paradigma delle avanguardie mondiali molto deve al romanticismo pur essendo, nella forma, uno l’opposto dell’altro.

D- Dinanimismo e futurismo

R- Come spesso ripeto il Dinanimismo deve molto al futurismo, anche se per certi aspetti sono uno l’inverso dell’altro. Infatti mentre il futurismo aveva l’obbiettivo di accompagnare un uomo ricco di anima nel futuro e quindi nello sviluppo tecnologico il dinanimismo si prefigge lo scopo inverso e cioè quello di accompagnare un uomo ricco di tecnologia, tra l’altro inarrestabile, alla scoperta della propria anima tramite l’opera poetica ed artistica in generale che, come quella futurista, deve essere forte, semplice, immediata e vicina alla gente.

Ecco che in tal senso va benissimo collocare il dinanimismo tra le avanguardie neo o post-futurista.

D-Dinanimismo e transumanesimo

R- Il dinanimismo non è transumanesimo anche per il carattere poetico-artistico del primo e quello prettamente scientifico del secondo. Ma certamente vanno nella stessa direzione. Entrambi si prefiggono di supportare e preparare l’uomo al possibilissimo futuro trans e postumano.

Con la differenza che i dinanimisti cercano di sensibilizzare e preparare le anime tramite azioni artistiche, mentre i transumanisti si prefiggono di preparare le menti tramite le previsioni e la divulgazione scientifica. Ecco che su determinati argomenti, come appunto il futuro transumano ed il suo impatto sull’uomo, le due avanguardie possono stabilire delle fruttuose sinergie ed ecco anche perché la parola dinanimista è diventata, insieme ad altre parole nuove come robotismo, materia di ricerca del Laboratorio di letteratura Futurista (LLF) curato dall’Associazione Italiana Transumanisti (AIT).

D- L’anima nell’era di Internet

R- L’Anima continua ad esistere anche nell’era di internet, si estrinseca con il fare come sostiene lo psicologo Junghiano James Hillman. Addirittura Fabio Marchetti ingegnere, inventore e scrittore ha cercato di spiegare l’esistenza dell’Anima tramite una rivisitazione filosofico scientifica della fisica tradizionale (ndr. Libro “La fisica dell’anima”) .

A mio avviso il problema reale è che le Anime, a causa della cattiva gestione dei tantissimi input esterni che bombardano l’uomo moderno portandolo a non porsi più domande, si sono un pochino assopite. Ecco che occorrono stimoli per risvegliarle e tra questi proprio la poesia, l’arte figurativa in generale e la musica possono svolgere un ruolo importantissimo e rimetterle in movimento, creando appunto un DinAnimismo.

D-Dinanimismo: obbiettivi futuri

R- Molti sono gli obbiettivi futuri del DinAnimismo, innanzitutto continuare la sua divulgazione poetico-letteraria iniziata da qualche tempo tramite i blog ufficiali ed i social-network (tipo Face-book) dove hanno già collaborato in modo del tutto libero diversi artisti provenienti da tutta Italia come le poetesse esordienti Anna Naccarato (Cosenza), Daniela Schiarini (Pozzuoli) e Adriana Scanferla (Venezia); , la scrittrice Barbara Cannetti (Ferrara) il cui libro è stato più volte ristampato e la saggista Michela Erika Rossano (Salerno). Inoltre le sinergie tra quadri e versi, possibili anche grazie ai quadri di noti pittori come Vincenzo Carofalo (pittore brindisino) e Liliana Ummarino pittrice e vicepresidente dell’ass. Culturale artistica ART-ARVALIA (Roma), hanno ottenuto grandi consensi e quindi certamente il dinanimismo continuerà anche in questa direzione, cercando sempre nuove collaborazioni. Senza dimenticare che, oltre all’ e-book “dinanimismo” pubblicato gratuitamente nel 2009, per maggio è prevista l’uscita di un altro e-book poetico/letterario, sempre consultabile gratuitamente in rete, edito da futurist- edition (casa editrice sperimentale on-line) che raccoglierà gli scritti di diversi nuovi Autori, ma questa è una sorpresa e quindi non anticipo altro!!!

http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2010/03/nuove-avanguardie-intervista-al-dinanimista-zairo-ferrante

25 APRILE-1°MAGGIO

 

DESTRA O SINISTRA?

IL DINANIMISMO SCEGLIE LA STORIA

di ZAIRO FERRANTE


quarto_stato1.jpgA cavallo tra il 25 aprile (festa della liberazione) ed il 1° maggio (festa dei lavoratori) il dinanimismo ha deciso di schierarsi con la Storia.

Si proprio con la Storia, quella strana ed irrazionale stella che brilla di luce propria, quell’oggetto misterioso che se tramandato oralmente o scritto sui libri dà sempre lo stesso risultato.

Avete capito benissimo!

Parlo proprio della Storia, quella misteriosa signora che da sempre unisce donne, uomini e bambini di diversa provenienza ed estrazione sociale guidandoli verso un unico obbiettivo che si chiama Libertà.

Parole imparziali che da sempre resistono perfino alla politica che invano cerca di cambiarle, nasconderle e strumentalizzarle.

Insomma, il dinanimismo (movimento indipendente e libero) tra destra e sinistra sceglie la Storia, essere pulsante sopra le parti, guerriero che a spada tratta da sempre difende la dignità e l’anima dell’uomo, parole ferme, concetto immutabile, carte che per quanto si possano mescolare daranno sempre lo stesso risultato.

Ed ecco che, sicuro che la Storia continui a resistere e ad indicarci la strada, vi dedico questi versi dell’insuperabile Francesco De Gregori con l’augurio che la vostra Storia vi accompagni sempre, con l’augurio che la nostra storia non ci lasci mai.

La Storia

La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono “Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera”.
Ma è solo un modo per convincerti
a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,

siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.

STUDIO SUL FUTURISMO di CAROFALO VINCENZO

 

” TRATTO VELOCE DI UN SEGMENTO DI STORIA” di Carofalo Vincenzo

  Tratto veloce di un segmento di storia!!!!.jpg

COMMENTO DELL’AUTORE:
A SINISTRA L’UOMO CHE GUARDA INDIFFERENTE GLI AVVENIMENTI DELLA STORIA;
SOPRA IN ALTO A SINISTRA GESU’ CON LA MADDALENA SBEFFEGGIATO DAI SINEDRIDI;
AL CENTRO IL DITTATORE CHE ASSOGGETTA LA SCIENZA (MARCONI, FERMI ECC…);
A DESTRA IL CAVALIRE E LA MORTE, L’APOCALISSE.

STUDIO  SU BALLA E SU SEVERINI 

Nato da un’ispirazione di Giovanni Papini “le stroncature”

Apr 13, 2010 - b) VERSI DINANIMISTI    3 Comments

Saggio sulla parola KAMIKAZE

 

hokusai-grande-onda.jpgKAMIKAZE: “IL VENTO DIVINO”


saggio e versi di Zairo Ferrante

quadro “La Grande Onda” di Katsushika Hokusai


Specchio della cultura di una comunità, di un popolo o di una Nazione può essere anche il linguaggio, inteso come uso corretto delle parole.

Quindi oggi, accogliendo il suggerimento del Sig. Shingo Hamada, vi racconto della parola KAMIKAZE.

Nel mondo occidentale la si usa solo per indicare “degli attacchi suicidi da parte di militari o civili”.

Invece, e questo può sembrare strano, in Giappone è usata “solo per indicare un leggendario tifone che nel 1281 salvò il Giappone da un’invasione Mongola” .

Tradotta letteralmente questa parola significa (KA= ispirare, ZE= espirare KAZE= vento e KAMI= divino) Vento Divino (Vd. Wikipedia).

Ecco che ritengo giusto iniziare ad usare in modo appropriato questo termine riscoprendone, così, il significato originale, sia per rispettare una cultura millenaria come quella Giapponese, sia per ricominciare a sperare in un mondo in cui l’originale significato di questa parola non venga più sostituito da nessun altro.

Credo fermamente che l’uomo, per il bene del “Futuro”, debba perseguire e difendere la Pace e sono convinto, in pieno stile DinAnimista, che validi mezzi per perseguire tale obbiettivo possano essere anche, se non soprattutto, le parole ed i versi:


KAMIKAZE


Soffia sui volti spaventati

di attoniti soldati.

A mutar la storia

in un sol Divin respiro .

E’ fu bagliore,

fulmine,

e tempesta

ad opporsi alla natura

dell’uomo che s’espande

quasi a dir qual’era

il suo avvenire.

In un attimo soffiò.

Ed il battito nel mare

in quell’attimo l’aprì.

Rombò il tuono

dagli infiniti monti e

come voce del divino

sordamente riecheggiò

che dinanzi a tal potenza

ogni arma s’abbassò.

Soffia ancora il vento

lì sulle colline

e ancor canta l’Alito Divino.

Lo ritrovo anche nell’aurora

quale sole tiepo del mattino,

quel vento che ancor soffia

come un lento sussurrare.

Quasi a ricordarci

il compito dell’uomo.

Quasi ad indicarci

il passo del futuro.

Ed ecco che ancor fischia

tra gli alberi e la steppa

e se cattura e bacia

le lacrime dal cielo

come corde di violino,

immediato dona vita

ad una musica sonante.

E se s’infila muto…

nella bocca d’una grotta ,

subito diventa

una voce sussurante.


 

E tutto tace in un sol colpo!


 

E pur la rima si nasconde,

se la musica e la voce

cantano sole,

la parola Pace.


di ZAIRO FERRANTE (13-04-2010)

 

 

Apr 11, 2010 - b) VERSI DINANIMISTI    1 Comment

POESIA di Zairo Ferrante

 

images.jpgPiazza di Spagna

(De-si-de-rio)


Ffffffffffffffffffff

Fffffiiiiiiiiiiiiiiiiiipalline-roma1-thumb.jpg

Fffffuuuuuuuuu

Trak, trik, troc.

Ruzzolano, rotolano,

schizzano, inondano.

Molecole colorate

come proiettili scagliati

sull’indifferenza, sulla

non curanza.

Ribaltano e fanno scivolare

il fare di omini a festa vestiti,

agghindati,

con mani sempre in pasta

ed anime messe all’asta.

Girano le palle e

si sporcano,

nella venduta acqua.

Piume sono diventate,

in molecole d’amore

per anime innocenti

si sono tramutate.

Accarezzano bambini!

Ffffffffffffffffffff

Fffffiiiiiiiiiiiiiiiiii

Fffffuuuuuuuuu

Trak, trik, troc.

Rotolano, scivolano,

sospingono ed

accompagnano

Stelle nascenti

desiderose

di futuro.

De-

       si-

            de-

                  rio

                  unico, infinito ed immortale

                  della tanto amata idea.

Solo.

                  Sospinto nell’unico viaggio.

                  Forse l’ultimo del presente

                  che si libra e poi esplodendo,

                  fa’ veloce Libertà!


di Zairo Ferrante (8-7-2010)


Versi liberamente ispirati dalla seconda azione di Graziano Cecchini (palline lanciate da Trinità dei monti in Roma).

 

L’ANIMA NEL SUO INFINITO DIVENIRE

“L’ANIMA NEL SUO INFINITO DIVENIRE”

di Liliana Ummarino

**Quadro “abstraction” della stessa Artista

abstraction liliana ummarino.JPG

IL PARADOSSO DELL’INFINITO APPLICATO ALL’ARTE:

PER QUANTO SI CERCHI DI USCIRE DALLA LOGICA DELLA RAGIONE
NON SI RIESCE    AD IMMAGINARE L’INFINITO.
LA NOSTRA MENTE,LA NOSTRA CONDIZIONE UMANA CI SPINGONO
A CONSIDERARE IL TEMPO E LO SPAZIO NELLA CONCEZIONE
DELLA DURATA DELLA NOSTRA ESISTENZA.
SOLO ATTRAVERSO LE EMOZIONI E “L’ANIMA”
CHE PRESCINDONO DALLA MATERIA DEL NOSTRO ESSERE,
SI PU0′ ACCETTARE L’IDEA DI UNA CONTINUITA’COSTANTE
CHE PRECEDA E PROLUNGHI LA VITA DI OGNI CELLULA E ATOMO
CHE COMPONE LA MATERIA DELL’UNIVERSO TANGIBILE.
ATTRAVERSO L’ISTINTO E LA FANTASIA DELLE EMOZIONI,
L’ARTISTA RIESCE A TRACCIARE UN IPOTETICO SEGMENTO
COMPIENDO UNA IPERBOLE CHE SI DISTACCA DALLA TRACCIA
CONTINUA DELL’INFINITO CREANDO UN PARADOSSO TRA UNA OPINIONE
COMUNE CHE SI RIVELA FALLACE ATTORNO AD UNA CRITICA
PONDERALE E COMPIUTA RIVELANDOSI CONTRARIA
AD OGNI RAGIONAMENTO.
DIVERSI ARTISTI CON LE LORO OPERE ASTRATTE,
INFORMALI, FIGURATIVE, CONCETTUALI, SIMBOLICHE, HANNO DATO FORMA
ALL’IDEA DELL’INFINITO INTERPRETANDONE IL MISTERO,
IL FASCINO DELL’IGNOTO E LA DRAMMATICITA’ DELLA IMPOTENZA
DI SCINDERE LA COSAPEVOLEZZA DATA DA UN PRINCIPIO E UNA FINE
DALL’ASTRAZIONE DELL’ETERNITA’.
OGNI UOMO CHE SI RICONOSCE NELLA SUA DIMENSIONE DIVINA
PORTA A TERMINE IL PROGETTO CHE HA DATO VITA ALLA SCINTILLA
CHE LO HA CONCEPITO.
NELLA TENSIONE VERSO L’INFINITO L’ARTE STESSA
COMPIE IL SUO TRASCENDIMENTO.

L.U.

             L’INFINITO E L’ARTE

VIAGGIO NELL’INFINITO SULLE ALI DELLA FANTASIA.
PORTO CON ME UN BAGAGLIO FATTO DI SPERANZE,
DI IDEE…….
MI FERMO AD OGNI STAZIONE.
LA MIA VALIGIA E’ ENORME, MA LEGGERA,
COME UN ILLUSIONISTA NE ESTRAGGO NASTRI COLORATI,
CAPPELLI DI CARTONE, STOFFE DI VELLUTO.
MI COLORO IL VISO DISEGNANDO SORRISI E LACRIME.
IN OGNI LUOGO LASCIO LA MIA IMPRONTA
IMPRIMENDOLA NELLA POLVERE DEI SOGNI.
NELL’INFINITO NON INVECCHIERO’
PERCHE’ NON AVRO’ MUSCOLI ,OSSA, SANGUE.
SARO’ PURA ENERGIA, SARO’ LUCE,
SPIRITO, FANTASIA,
SARO’ MUSICA, DANZA,
SARO’ PASSIONE, AMORE,
SARO’ ARTE…..

L.U.

** Questa ed altre opere degli artisti dell’ Ass. artistica ARTARVALIA DEL XV MUNICIPIO DI ROMA saranno esposte nella MOSTRA collettiva:  ” L’INFINITO E L’ARTE” Presso:

BIBLIOTECA MARCONI
via CARDANO 135 ROMA
DAL 12 AL 19 APRILE 2010

 

LA PAROLA DINANIMISTA

 

DINANIMISMO (Movimento Poetico Rivoluzionario delle Anime): UNA SEMPLICE PAROLA!

Istruzioni per l’uso dedicate a Critici ed Artisti scettici.

di

Zairo Ferrante


Ormai lo ripeto spesso, il DinAnimismo non è un movimento, non mira a diventare un contenitore di artisti.

Non vuole, assolutamente, avere pittori e scrittori tra i suoi seguaci e non chiederà mai una tessera a nessuno.

DinAnimismo è una semplice parola, che vuole descrivere un movimento dell’animo umano dettato dall’opera d’arte.

Tale movimento deve essere un sensuale tango tra l’artista ed il pubblico, un movimento attivo in entrambi i casi.

DinAnimista è ogni opera d’arte indirizzata all’uomo con lo scopo di evidenziare contraddizioni, situazioni nascoste o disagi insiti nella società.

DinAnimista è l’artista che si prefigge, per mezzo della sua produzione, di “scavare” nell’animo umano, di offrire un nuovo punto di vista alla gente, di entrare in sintonia con la folla.

Si fa DinAnima ogni volta che, tramite l’arte, si vuole interrogare il fruitore stesso dell’opera portandolo inevitabilmente a porsi delle domande ed impegnandolo attivamente nella ricerca di risposte.

Con questa semplice parola si vuole inaugurare l’alba di una nuova era, in cui Arte, mass media e progresso tecno-scientifico devono, assolutamente, collaborare per informare, sensibilizzare ed aiutare l’uomo nel suo incessante divenire.

Questi appena espressi sono, tra l’altro, concetti già evidenziati perfettamente in diverse opere d’arte che avevano il chiaro scopo di sensibilizzare, contestualizzare, ammonire, spronare o informare l’uomo sulla società e sul possibile futuro (basti pensare all’ Urlo di Munch, a Guernica di Picasso, a numerose opere di De Chirico, al “Disertore” splendida poesia di Boris Vian o all’intera produzione Futurista).

Adesso però, tenuto conto dell’incessante e veloce evolversi del mondo, occorre esaltare ancora di più questo ruolo sociale e psicologico dell’arte, spronando energicamente l’artista a percorrere queste, non nuove ma mutevoli, strade.

Ecco perché è nata questa nuova parola ed ecco perché gradirei che il DinAnimismo diventasse espressione di un Movimento Artistico (e non solo Poetico) Rivoluzionario delle Anime.

In conclusione, quindi, auspico che questo nuovo e simpatico termine inizi presto a fluire dalle bocche dei Critici e ad entrare nei cuori degli Artisti più scettici; affinché l’arte possa davvero ritornare a disposizione della gente, sposarsi con le loro anime e supportarle in questo meraviglioso e futuribile viaggio che si chiama vita.


Zairo Ferrante

INTERVISTA DINANIMISTA al Pittore VINCENZO CAROFALO

 

INTERVISTA DINANIMISTA al Pittore VINCENZO CAROFALO


di Michela Erika Rossano


Il Maestro Vincenzo Carofalo è uno tra i più importanti artisti italiani contemporanei. Conosciuto in tutto il mondo le sue opere impreziosiscono numerose gallerie d’arte e collezioni private.

Ha ricevuto, nella sua ricca carriera, numerosi premi sia nazionali che internazionali. E’ stato premiato dalla stampa Italiana in occasione della mostra Internazionale sulla nave “Grado”.

Molti gli Uomini illustri che hanno parlato di Lui e delle sue Opere: “ “…E forse è nato chi prepara, nei quadri, l’annuncio della fine della separazione, l’amoroso sorgere di una pittura senza terrore. (Carlo Levi)””

E’ stato intervistato, per il Movimento DinAnimista, da Michela Erika Rossano:

 


1) Seppur nel pieno della sua attività, Lei ha alle spalle una lunghissima carriera ed una grandissima produzione artistica.

Ci racconti quando e come è nata la sua passione per la pittura.


Innanzitutto voglio ringraziare il Dott. Roberto Guerra per questa opportunità.

Non ricordo mai di non aver dipinto, se vado indietro nel tempo le mie giornate le ricordo sempre piene di colori, di tavolozze e di tele.

Forse è proprio vero che l’uomo nasce con le sue passioni, la mia è stata quella della pittura.

Certo, in seguito, gli studi anno completato quella che era una mia tendenza naturale.

Devo ringraziare il destino che mi ha dato grandi maestri, come il grande ed indimenticabile artista Raffaele Spizzico, preside del Liceo e Accademia di Belle Arti di Lecce.

Dalla sua guida ho tratto vantaggi, veramente illimitati, per il successivo percorso d’Artista contemporaneo che ho intrapreso.


2) I suoi quadri sono esposti in tutto il Mondo, Australia, Francia, Egitto, Spagna.

Ma Lei è originario di Torre S. Susanna (Br).

Ci descriva il suo esordio e come lo ha vissuto.


Sono stato, negli anni 70/80, il promotore del “ Centro Artistico del Salento “ e tramite questo ho avuto modo di intraprendere scambi commerciali ed artistici sia Nazionali che Internazionali.

E’ stato il punto di riferimento ed il trampolino di lancio per tutta la mia successiva attività artistica.

Dal Centro del Salento sono passate le più grandi firme dell’arte contemporanea.


3) Hanno parlato di Lei e delle sue opere moltissimi Uomini illustri Guttuso, Treccani, Levi e tanti altri. Chi tra questi ha maggiormente segnato ed influenzato la sua produzione artistica e perché no, la sua vita?


Certamente gli Artisti che, maggiormente, hanno influenzato la mia vita e la mia produzione sono stati Remo Brindisi ed Ernesto Treccani , basti pensare che il Maestro Treccani voleva facessi parte del suo enturage artistico a Milano.


4) Una domanda per i più curiosi: i Maestri come Lei hanno sempre qualche aneddoto nascosto o qualche incontro importante da raccontare, potrebbe svelarcene qualcuno?


Sono tanti gli aneddoti e le vicende riguardanti i Grandi del secolo scorso ed in questa sede sarebbero troppo lunghe e complicate da raccontare.

Ma tra i tanti incontri che hanno segnato il mio percorso ricordo molto volentieri quello con Eugenio Montale e quello con l’indimenticabile Nino Rota.


5) Elementi ricorrenti nelle sue Opere sono paesaggi dai colori intensissimi e uomini immortalati nell’attimo della loro più intima essenza. Qual è la corrente artistica che maggiormente ha influenzato la sua produzione?


L’Ho detto più volte in altre interviste e non voglio smentirmi.

In un certo senso, per me, l’Arte figurativa si è fermata all’Impressionismo, tutto ciò che viene dopo è solo ricerca.


6) Tanti i capolavori che ci ha regalato, ma qual è quello a Lei più caro e perché?


Tutti i miei quadri sono stati concepiti con passione ed amore per quella tela bianca

che avevo di fronte, perché sapevo che se avessi aggiunto dei colori sarebbe nato qualcosa che prima di quel momento non esisteva!


7) Recentemente un suo quadro è stato fonte d’ispirazione per i versi del poeta Zairo Ferrante dando così vita alla seconda azione del Dinanimismo, movimento poetico letterario ideato dallo stesso scrittore. Il Dinanimismo mira ad esaltare l’arte intesa come “linguaggio dell’anima ed importantissimo sostegno per l’uomo del futuro”. Cosa pensa del giovane poeta e del suo lavoro?


Zairo Ferrante è certamente un giovane che ha di fronte a sé un chiaro avvenire.

I suoi versi mi hanno conquistato ancor prima che diventassimo amici, il seguito lo conoscete anche voi.


8) Secondo Lei ci sarà spazio per l’arte e quale ruolo potrà rivestire in un mondo caratterizzato dal continuo ed dirompente progresso tecnologico?


L’uomo si può dotare, come è giusto che avvenga, delle più avanzate ricerche e stigmatizzare sulla faccia dei continenti il suo ruolo continuo e incessante.

Una cosa non potrà mai fare: togliere all’essere umano l’anima che ha dentro e con essa tutto il suo mondo interiore.


9) Siamo curiosi, ci regali un’esclusiva: Ha in cantiere progetti per l’immediato futuro?


I progetti sono tanti ed in cantiere ci sono soprattutto molte mostre ed incontri.

Sarete i primi ad essere informati ed per chiudere voglio, ancora una volta, salutare il Dott.Guerra, Erika e Zairo.



A questo punto non mi resta che ringraziare il Maestro per la sua enorme ed impagabile disponibilità.

L’incontro con i Grandi, in qualsiasi modo avvenga, lascia sempre qualcosa in fondo all’anima.

Sono abbastanza sicura che, questo qualcosa, si chiami felicità.

Grazie ancora! ”


R.E.M

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