La nuova Poesia sociale di Paolo Carfora sulle pagine del Dinanimismo.

Profughi

di

Paolo Carfora

NoTriv12apr-LudmilaZhizhenkoSiamo profughi d’inverno,
Esuli dell’autunno rosso,
Che sulla pira di brune foglie
La vita tutta ha immolato.

Siamo soli d’inverno,
Ammutiti dalla cenere
Piovuta dalla pira. Chi ha
il cuore di chiamarla neve?

Siamo superstiti d’inverno,
Una sorte meritata
Per i fuochi accesi
E i molti fumi spansi.

Siamo per sempre d’inverno,
Ora che l’ultimo ramo abbiamo
Strappato e più non resta
Con che accendere un fuoco.

Andiamo per l’eterno inverno:
la chiamavamo casa,
verde, umida dimora.
Deserto di cenere, tomba in malora.

Petrolio

di 

Paolo Carfora

Ma c’è un sangue
capace di lambire
Dell’acciaio le vene
E il creato tutto avvilire
Con ammorbanti pene?

Ma c’è un’acqua di morte,
Che sgorga da cupa fonte,
Giù, nell’abisso remoto
Laddove gli avidi
son chiamati in toto?

C’è:
Quel brodo di scheletri,
Che dell’antico sole
Conserva il vigore.
Una potenza ridestata,
Per dar vita a creatura
Artefatta e inanimata.

Arroganza di chi la vita ha ricevuto
E a materia morta vuol donarla
Per farne sua schiava, e scaduta
Abbandonarla.

Paolo Carfora, classe 1990. Nato nella nebbiosa Torino, cresce a sushi, libri e videogiochi, apprezzando questi ultimi più per la trama che per la componente ludica. La sua passione per la fantascienza nasce nel lontano 1996, quando inizia segretamente a prendere in prestito dalla videoteca del padre cassette di Star Trek, Alien, Blade Runner e altri grandi classici. Gli incubi che quelle pellicole instillano nella sua giovane mente non sono sufficienti a vincere la fascinazione di mondi alieni e distanti. Amante anche del genere Fantasy, durante gli anni del liceo gli viene affidata una rubrica sul giornale scolastico in cui pubblica a puntate brevi racconti del genere. Grande appassionato di fisica, la vita lo conduce però verso altri lidi.

Durante gli anni dell’università, passati tra estrazioni dentarie, otturazioni e devitalizzazioni, ha trovato rifugio nel pensiero di Laplace, Nietzsche, Heidegger e Günther Anders, la cui filosofia in particolare lo ha ispirato all’ideazione di un immaginario futuro distopico.

Laureatosi col massimo dei voti, inizia a lavorare come dentista, ignaro che sarebbe presto entrato a far parte di quella categoria conosciuta ai più come “studenti lavoratori”.

Superato per la seconda volta il test d’ingresso, determinato a espandere il campo delle sue competenze, si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, di cui frequenta attualmente il quarto anno in pari, nonostante gli impegni lavorativi.

Trascorre attualmente le sue giornate nella frenetica alternanza di studio e lavoro, riuscendo tuttavia a ritagliarsi tempo prezioso per la sua grande passione: l’invenzione di storie fantastiche.

Giugno 2021: firma il suo primo contratto per la pubblicazione del suo romanzo dal titolo: “Tecnosfera” con la CE non EAP Lekton Edizioni.

*Versi e biografia ricevuti direttamente dall’Autore.

**Quadro di Ludmila Zhizhenko, Artista russa che dipinge i suoi quadri col petrolio liberamente tratto da: https://www.labottegadelbarbieri.org/17-aprile-se-renzi-inquina-il-confronto/

***Sito di Ludmila Zhizhenko: https://www.lzhizhenko.com/

La Lucrezia cyberpunk di Roby Guerra: in “Futurismo 2000” anche il Dinanimismo

Roberto Guerra, Futurismo Duemila, copertinaIn  Futurismo Duemila, dello scrittore ferrarese  Roby o Roberto Guerra (Diverse pubblicazioni in Italia per Armando Editore – Roma e Heliopolis-Pesaro)  per Tiemme/TED digitali, di Ferrara, eBook,maggio 2021), è incluso un poemetto fantasy e fantascientifico ,dal titolo Lucrezia Cyberlove: ovvero  brevi racconti in chiave sia futuribile che romantici e elegiaci dedicati  a Lucrezia Borgia, duchessa di Ferrara ai tempi degli Estensi. Un omaggio, tramite la figura della duchessa e delle altre dame, oltre a altri “archetipi” (dal Bembo all’Ariosto, alla Micol di Bassani stesso, ai manichini di De Chirico, alle mura incantate, le stanze del castello e  di Palazzo Schifanoia) alla Ferrara, a suo tempo capitale del rinascimento.

*Ferrante e il Dinanimismo: NEO-NET-FUTURISMO E DINTORNI
… Su tutti, tornando alle news on line, da segnalare, i nuovi manifesti e blog
dello stesso Guerra (2005), soprattutto Antonio Saccoccio (Latina, 2005
eccetera), il massimo promotore del Futurismoweb. Il Futurismo ferrarese
nel Duemila, in sinergia con Rosso Trevi, oltre a Guerra, ha tra i suoi
animatori i vari Maurizio Ganzaroli (scrittore multimediale), Zairo Ferrante
(scrittore di origini salernitane fautore del Dinanimismo), la poetessa Sylvia
Forty, il pittore Marco Jannotta, gli stessi multimediali Landini e Eugenio
Squarcia, lo scrittore Giovanni Tuzet e la fotografa Ms Larsen (italo-danese).
Oltre al centenario, sono attive le webzine Futurismo 2009, Sands From
Mars, Recensione Dinanimista, il netquotidiano L’Asino Rosso e la casa
editrice on line Futurist Editions (diversi ebook nel 2009, tra cui le biografie
e i manifesti dei neofuturisti contemporanei, due volumi su certo
Neofuturismo letterario a più voci, curati dagli stessi Zairo Ferrante e
Gianluca D’Aquino, di Alessandria, con la presenza della nota scrittrice
veneziana, tra gli altri, Manuela Vio).
Da segnalare off line, oltre al centenario, off line la rassegna multimediale
Tiffany Art Club (culminata con un’anteprima del centenario futurista
Futurismo Renaissance nel 2007, oltre alla personale Spazio Tempo di
Ganzaroli), video partecipazioni al video festival The Scientist (2009, Guerra,
prodotto dai Transumanisti e, 2008, l’anteprima sempre del centenario
Futurismo Marinetti 100, con lo stesso Rosso Trevi, Guerra, oltre a Croce
dei Netfuturisti).
Saccoccio, dal canto suo, ha poi lanciato Netfuturismo, coagulando attorno
a sé numerosi altri neofuturisti. A tutt’oggi Netfuturismo è la rete
neofuturista più organizzata (a parte i Transumanisti), disseminata in Italia
e anche all’estero. Con ulteriori manifesti, una rivista on line ma anche off
line, distribuita nelle università e nelle biblioteche – Ad Futurum POST.
Numerosi, poi, i centenari curati o con la partecipazione di Netfuturismo,
supportato anche dalla giovane storica dell’arte Francesca Barbi, ultima
giovane nipote di Marinetti: e Saccoccio anche presente in un volume
collettivo importante sulla cultura contemporanea italiana (con un saggio
sul web) e ad un importante convegno a Madrid in Spagna con alcuni dei
più autorevoli “intellettuali” iberici e non solo. attuali.
Oltre a Saccoccio, da segnalare tra i Netfuturisti, i vari Giorgetti, performer,
Ballarani, scrittore visivo e artista multimediale, gli stessi Mattia, Balice,
Zappa, Peterlin, Croce e altri.

**Un racconto:  estratto da

LUCREZIA CYBERPUNK

“Cari contemporanei del XXII secolo, sono felice di confessarvi finalmente come Dio mi abbia creata (è stato il primo, una celeste volta quindici miliardi di lune fa). Con le dodici poesie più belle, innocenti, estatiche e vertiginose della mia breve ma godutissima passeggiata terrestre: dove ancor oggi cadono le rose a primavera, fiorisce la neve d’inverno, inciampano le viole in autunno, sbocciano i seni turgidi nell’ibernato sole d’estate.  Sotto i segni della Ninfa e della Vergine, in quelle stanze intrise ancora delle mie notti innamorate, giacciono il do e il sol dei miei innumerevoli baci, tutti mese-luce incantati.

………….  Io Lucrezia del 1000, Moana del 2000, Biancaneve del 3000,  passeggiatrice tra le stelle, a voi la mia password… prenotate i vostri versi nella cometa preferita, chioma o coda… Bevete i miei filtri di ciliegia. Bevete la mia polvere cosmica.”

Giovanna Mulas: Estratto da InFrAmmentos (di me), autobiografico.

191768023_1888529484659076_3283686870485905141_n(…) Rivedo una Giò di cinque anni, in quel paese tra montagna e mare. E’ in casa dei nonni paterni e rovista, approfittando del desiderio di pace di nonna e zie, nei cassetti scarni, dove la fanno da padrone fazzoletti ripiegati in quattro e i santini, minuscole medaglie della Vergine, boccioli passiti di rosa e corredi senza tempo o nome, quei merletti bianchi odorosi di amido e naftalina. La bambina, tra una carezza ai gatti del vicolo e saltelli annoiati, attende il ritorno dalle campagne dello zio esperto cacciatore. E l’uomo finalmente arriva: con pernici e quaglie porta un corpicino di lepre; vera fortuna, si dice in casa, per la povera gente. Lo poggia sull’unico tavolo della dimora, affinché venga pulito e preparato per il pranzo.
Rammento confusamente che salii sulla poltrona dell’adorata nonna (una donnona cieca nell’ultimo periodo della sua vita; mi ripeteva che la cecità era una sua precisa scelta, stanca com’era di vedere le cattiverie degli uomini), sotto la cui lunga gonna da entroterra sardo amavo nascondermi,
e presi a consolare il leprotto per la sua cattura.
L’avevo raccolto piano (“Strano che si faccia toccare così…lo lascerò dormire così potrò accarezzarlo ancora e ancora e lui dormirà meglio perché capirà tutto il bene che gli voglio”), eppoi stretto al petto. Si racconta che ingoiai le strette, storte scale di vecchio legno, nove ne ricordo, per fuggire a nascondermi sotto l’alto letto dei nonni, il corpicino inanime cullato tra le braccia. E così venni trovata varie ore dopo, non saprei dirvi quante, imbellettata dal sangue del povero leprotto che continuavo a stringere convinta che, prima o poi, col potere di carezze e baci sarei riuscita a risvegliare da un sonno che, effettivamente, stava durando troppo anche per i miei gusti
(Forse il leprotto vuole farmi un dispetto).
Quando mi dissero che la bestiola era morta e con la morte, “…Giovanna, figlia mia, non c’è davvero nulla da fare…”, piansi a calde lacrime l’ingiustizia che mio zio aveva compiuto contro un innocente; quindi la bugia di un Amore in grado di poter tutto, nel mondo.
Non volli lavarmi dal sangue fino a sera e a nulla servirono i rimbrotti di nonna e zii, uno schiaffo di mia madre. Mi rifiutai di mangiare: piansi rabbiosa contro qualcosa e senza sapere davvero cosa; comunque colpevole di permettere la morte di un indifeso, innocuo leprotto.
E a lungo non rivolsi la parola allo zio Giuseppe, il cacciatore.
Oggi rido di questo aneddoto; forte emblema o forse profezia, preludio di ciò che, poi, sono diventata con la maturità: sovente pronta a combattere, a ‘insanguinarmi’ anche per le cause già perse.
Rabbia e pianto: il primo passo necessario a capire il mondo (…).
*Estratto da InFrAmmentos (di me), autobiografico: https://www.facebook.com/giovanna.mulas.58/posts/1888519461326745 .
(Ritratto di mio marito, Gabriel impaglione)

I Premio di Poesia “Gandhi d’Italia – Sulle orme di Danilo Dolci” – Ecco i Premiati…

testata-verbalePREMESSA

Il Premio di Poesia “Gandhi d’Italia – Sulle orme di Danilo Dolci” è stato bandito nel mese di ottobre 2020 con l’autorizzazione della famiglia Dolci nella figura del figlio, dott. Amico Dolci, ed è organizzato in collaborazione dalle Associazioni Culturali “Le Ragunanze” di Roma, “Euterpe” di Jesi, “CentroInsieme Onlus” di Napoli, “Africa Solidarietà Onlus” di Arcore (MB) e dal Progetto “Anima Psiche” di Monte San Giovanni Campano (FR)[1] con il Patrocinio Morale del Comune di Palermo e della Città Metropolitana di Palermo.

Il Premio, regolamentato dal bando di partecipazione costituito da nr. 10 articoli disposti in due pagine, ha visto scadenza di partecipazione lo scorso 28 febbraio.

TENUTO CONTO

  • Che sono pervenute alla Segreteria del Premio nr. 501 partecipazioni di cui nr. 37 non ammesse al concorso perché non in linea con i dettami del bando o perché pervenute oltre la data di scadenza ivi indicata, si comunica che hanno preso parte alla competizione letteraria nr. 464 opere.
  • Che la Commissione di Giuria era così stabilita: Michela Zanarella (Presidente), Antonino Causi, Laura Vargiu, Annalena Cimino, Zairo Ferrante, Alessio Silo, Vincenzo Monfregola, Cheikh Tidiane Gaye e Fabio Strinati.
  • Che la presidente di giuria, dott.ssa Michela Zanarella, ha seguito ogni fase di gestione del Premio coordinando la Commissione di Giuria, pur non esprimendo le proprie valutazioni, limitandosi a deliberare sulle opere risultate vincitrici e a redigere le relative motivazioni di conferimento.

VIENE REDATTO IL SEGUENTE VERBALE che consta di nr. 3 pagine

1° Premio – “Come sagitte intinte nel dolore”

di VITTORIO DI RUOCCO di Pontecagnano Faiano (SA)

2° Premio – “Veleni sulla città”

di DONATELLA NARDIN di Venezia

3° Premio – “Il volontario”

di CLAUDIA RUSCITTI di Montesilvano (PE)

*

Premio Speciale della Giuria – “Il sogno di Danilo”

di PIETRO CATALANO di Roma

Premio Speciale della Critica – “A Danilo Dolci”

di ANTONELLO DI CARLO di Reggio Emilia

*

Menzione d’Onore – “Effluvio di primavera”

di FLAVIA SCEBBA di Foligno (PG)

Menzione d’Onore – “Ai confini del crepuscolo”

di TIZIANA MONARI di Prato

Menzione d’Onore – “Per Antonio Megalizzi”

di ANGELA LONARDO di Avellino

Menzione d’Onore – “Onuri a Danilo Dolci”

di ANTONIO BARRACATO di Cefalù (PA)

Menzione d’Onore – “Infanzia tradita”

di EMILIO DE ROMA di Pietradefusi (AV)

Menzione d’Onore – “Una speranza”

di SERGIO BORGHI di Zola Predosa (BO)

Menzione d’Onore – “Ma non è stato inutile”

di LAURA GIORGI di Grosseto

Menzione d’Onore – “Deposito bagagli (RSA – La mattanza)”

di MARCO PEZZINI di San Giuliano Milanese (MI)

Come stabilito dal bando di partecipazione si rappresenta che i Premi saranno così costituiti: Premi da podio e Premi Speciali: Targa personalizzata, diploma e motivazione della Giuria; Menzione d’Onore: Diploma

ANTOLOGIA

Tutte le opere vincitrici verranno pubblicate in un volume antologico accompagnate dalla biografia dell’autore.

Nell’antologia potranno essere pubblicate, a insindacabile giudizio degli organizzatori, anche altre opere partecipanti al Premio che, pur non essendo risultando premiate, possono contribuire a conoscere, ricordare e approfondire la figura di Danilo Dolci, a cui il Premio è ispirato e dedicato.

Nel volume verranno, altresì, pubblicati materiali divulgativi atti a conoscere e approfondire la figura di Danilo Dolci e alcuni saggi e studi critici di approfondimento sulla sua opera.

Gli autori delle opere premiate o selezionate dall’organizzazione in virtù del loro legame alla figura di Danilo Dolci verranno contattati privatamente per le informazioni specifiche e per l’invio del modulo di liberatoria per la pubblicazione.

PREMIAZIONE E INVIO PREMI

Stante l’attuale situazione di emergenza sanitaria relativa alla pandemia in atto e, in linea con l’art. 8 del bando di partecipazione, viene deciso sin d’ora che la cerimonia di premiazione non avrà luogo in presenza.

I premi verranno spediti a domicilio a carico dell’organizzazione entro il 20 giugno 2021.

02/04/2021

Lorenzo Spurio- Presidente del Premio       

Michela Zanarella – Presidente di Giuria

ORGANIZZATORI:

Lorenzo Spurio (Presidente Ass.ne Euterpe di Jesi)

Michela Zanarella (Presidente Ass.ne Le Ragunanze di Roma)

Cheikh Tidiane Gaye (Presidente Ass.ne Africa Solidarietà Onlus di Arcore)

Vincenzo Monfregola (Presidente Ass.ne CentroInsieme Onlus di Napoli)

Alessio Silo (Responsabile Progetto Anima Psiche di Monte S. Giovanni Campano)

Info:

premiodipoesia.danilodolci@gmail.com

Pagina Facebook del Premio

Il Borges italiano di Sandro Giovannini (Heliopolis…) – di Roby Guerra

Copertina BORGES ET ALII x e-bookPer la storica  casa editrice Heliopolis (Libri d’arte “rari” da molti anni, Tavolette incise e-o al laser, Rotoli “amanuensi”) è uscito Borges et Alii “una diversa avventura dell’elitismo” del filosofo, da sempre controculturale, Sandro Giovannini, in versione eBook con Asino Rosso edizioni.
Sandro Giovannini è un “intellettuale” ai vertici qualitativi della cultura italiana: fin dagli anni ’70.. a/da Pesaro,con il Centro Culturale Heliopolis, tutt’oggi attivo, poi appunto casa editrice, la rivista Letteratura Tradizione,   il Movimento Vertex, le magliette trendy antelitteram letterarie (Salone del Libro Torino 1989...), poi lanciata da Feltrinelli, una   presentazione al Salone del libro in Germania a Francoforte ( padiglione tedesco!),  anni 80, il progetto Nuova Oggettività negli anni duemila, coinvolgendo  centinaia  di filosofi e scrittori”  non solo italiani. Solo alcuni nomi a memoria: Cardini, Veneziani, Sgarbi, Sessa e – focus di questo libro ebook, anche il celeberrimo scrittore sudamericano e del Fantastico…. Borges.
E Borges et Alii, è un libro d’arte biografia , probabilmente la più ….esatta mai apparsa in Italia, diversa dalle numerose esegesi pubblicistiche…:  riflette e  dilatata,   la conoscenza personale di Giovannini a suo tempo di Borges stesso, nel 1977 ospite a uno dei numerosi convegni sempre a cura di Heliopolis…
Non a caso (e impressionanti le ampie segnalazioni “commenti” di Giovannini in merito),  le   affinità elettive di Borges con i vari Caillois, La Rochelle, Ortega, Tagore…… e la mitica Victoria Ocampo….
Il libro eBook è anche una biografia , parzialmente, delllo stesso Giovannini in tali interfaccia culturali ….
 …
Bibliografia personale e Libri d’arte  di Sandro Giovannini:
”  I quaderni di Heliopolis, 1980; “La sabbia e le piramidi”, poesia, I quaderni di Heliopolis, 1980; “Kalisuite”, poesia, I quaderni di Heliopolis, 1983; “Nel presente eterno – VII note al libro di Sessa su Emo”, saggio filosofico, Heliopolis Ed., collana ‘Tabulae’, 2014;   “Il piano inclinato”, poesia, Heliopolis Ed., collana ‘Tabulae’, 1995;  “Poesie complete – (1960- 2006)”, Heliopolis Ed., 2007; “…come vacuità e destino”, 50 saggi di critica letteraria e metapolitica, NovAntico, Pinerolo, 2013; “La capitale del tempo”, romanzo, NovAntico, Pinerolo, 2014; “N-SNOB. Altre evocazioni”, OAKS, Ed., Milano, 2021. Per una Nuova Oggettività. Popolo, partecipazione, destino”, Heliopolis Ed., 2011;  , 2013; “Non aver paura di dire”, Heliopolis Ed., collana ‘Tabulae’ + e-book , 2014. 
 
 

“Finalmente il vaccino”: quadro&versi di Antonio Fiore e Zairo Ferrante

“Finalmente il vaccino”

quadro&versi

di

Antonio Fiore Ufagrà e Zairo Ferrante

 

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Tempesta infinita

s’agita tra gli uni

e gli altri, inermi.

Barche alla deriva

crollano gli uomini

scorrono sul mare

bare rosse e bianche.

Pallide storie si fanno

confuse al meriggio.

Gomitolo di colore

nel caotico rumore

d’una stanza chiusa.

Sfiancato dalla disperazione

sul balcone della vita, seduto

s’arrende pure il più forte.

Poi luce, bagliore, un lampo.

Punto all’orizzonte, via via

sempre più grande, speranza

giunge ai viandanti stanchi.

Un nuovo inizio, riparte,

daccapo voltola il mondo.

*Quadro: Antonio Fiore Ufagrà – “Finalmente il vaccino”, 2021, acrilico e plexiglass su faesite, cm. 35 x 45.

**Versi: Zairo Ferrante – “Finalmente il vaccino”, 2021 – liberamente ispirati dal quadro di Antonio Fiore Ufagrà.

Gian Carlo Lisi su: “Ci vediamo al Saint Martin” di Edna Magenga ( da Voce24.it )

Copertina-2C’è una romantica caffetteria in una cittadina di provincia con tavolini chiari, divanetti illuminati da una luce soffusa e un’atmosfera familiare, un po’ complice.
La curiosità dell’autrice è presa al laccio dai personaggi che, giorno dopo giorno, con le loro storie divertenti, inusitate, sentimentali, coinvolgono e sconvolgono il proprietario e i clienti offrendo lo spunto a una serie di racconti, a volte brevi come flash, altre di più vasto respiro, che toccano e inducono a riflettere sulla insopprimibile ricerca della felicità, effimero sogno di ciascuno.
La vita è piena di attimi da assaporare, momenti intensi che a volte ci cambiano, stupiscono, sorprendono; altre volte lasciano dei vuoti incolmabili, sensibilità e abbandono.
Ogni racconto è un quadro, uno spicchio di umanità alla ricerca del coraggio d’essere felici, e riconoscerlo questo cavallo pazzo che ci galoppa accanto, più leggero del vento, più inconsistente di una piuma.
Ambientato in una località del Sud Italia, il libro di Edna Magenga lo si legge sorseggiando una tazza di caffè e racconta la vita in tutte le sue sfaccettature, in tutti i suoi incastri di colori come fosse un cubo di Rubik.
Seduti al tavolo, i personaggi del libro non sono scelti a caso. In ognuno di loro si può immedesimare ogni singolo lettore. Il comune denominatore è la voglia di vivere e l’accettazione della vita stessa per quella che è. È come se ogni personaggio dipingesse sulla sua tela i propri pensieri, la propria esperienza. La stessa Edna, pittrice oltre che scrittrice, delinea i personaggi come fossero iconografie della società contemporanea.
Iniziare a leggere Ci vediamo al Saint Martin è come srotolare, poco alla volta, una tela e scoprirne, poco alla volta, i colori che la compongono. I colori della vita di ognuno dei personaggi. Dal ritmo incalzante e quasi teatrale del romanzo, le storie stupiscono per il modo in cui la scrittrice tratteggia i protagonisti. Giovani d’oggiQuesti figliIl fattore sorpresaVentiquattr’oreIl discorsetto e le reliquieIncredibile… ma vero?Nessuno parte davveroNinettaBlu CubaCuore di mandorlaUn uomoIl filosofo sono i titoli dei racconti che si susseguono toccando tutte le corde dell’animo umano.
L’autrice ci fa ridere, commuovere e riflettere con una scorrevolezza tale che permette di immergersi totalmente nello scritto … continua su: https://voce24.it/recensione-del-volume-ci-vediamo-al-saint-martin-di-edna-magenga/

21 Marzo 2021: Giornata Mondiale della Poesia, con Dante Alighieri per e con le Donne.

0004BE4F-dante-e-beatrice-henry-holiday-1883-walker-art-galleryIl dinanimismo, per La giornata Mondiale della Poesia nell’anno del settecentenario della morte di Dante Alighieri, ha deciso di omaggiare la Donna proprio con i versi dell’immenso Poeta fiorentino.

Chi ama e rispetta la Poesia, ama e rispetta anche le Donne. La Poesia è Donna:

De gli occhi de la mia donna si move

De gli occhi de la mia donna si move
un lume sì gentil che, dove appare,
si veggion cose ch’uom non pò ritrare
per loro altezza e per lor esser nove:

e de’ suoi razzi sovra ‘l meo cor piove
tanta paura, che mi fa tremare
e dicer: “Qui non voglio mai tornare”;
ma poscia perdo tutte le mie prove:

e tornomi colà dov’io son vinto,
riconfortando gli occhi paurusi,
che sentier prima questo gran valore.

Quando son giunto, lasso!, ed e’ son chiusi;
lo disio che li mena quivi è stinto:
però proveggia a lo mio stato Amore.

Da Rime

*Quadro: Dante e Beatrice. Henry Holiday, 1883, Walker Art Gallery; postato dalla redazione e liberamnete tratto da: https://culture.globalist.it/letture/2017/11/25/dante-e-beatrice-quando-la-bellezza-diventa-una-ferita-2015399.html

Bertoni Editore: “Inno alla morte” la nuova antologia poetica a cura di Bruno Mohorovich

inno-alla-morteSul sito di “Bertoni Editore”, fresco di candidatura al premio Strega 2021 con il libro “Contorni Opachi” di A. Caruana, è possibile prenotare l’antologia poetica “INNO ALLA MORTE”, curata da Bruno Mohorovich e nella quale è stata inserita anche una poesia inedita di Zairo Ferrante dal titolo “Preludio”.

L’antologia, la cui uscita ufficiale è prevista per il 21 Marzo (giornata Mondiale della Poesia), verrà presentata sabato 20 maggio alle ore 16.00 con una diretta social sulla pagina Facebook “IL CLUB DEI LETTORI DELLA BERTONI EDITORE”.

Per acquisto: https://www.bertonieditore.com/shop/it/libri/756-inno-alla-morte.html

Feb 20, 2021 - Senza categoria    No Comments

IL Dinanimismo presenta: “Infinito Celeste” di Michela Zanarella (Ed. Universitalia 2021 – tradotto in Arabo)

infinito-celeste_2Infinito celeste

distese e distese di luce

e la voce muta del tempo

che ci chiama a far parte della vita.

Se tutto viene dalla spina dorsale del cielo

l’amore così come il dolore

sono la prova che siamo al mondo

per abituarci al sole e alla pioggia

per imparare ad abbracciare un’alba

ancora prima del silenzio delle nuvole .

Dopo una raccolta di poesie in rumeno “Imensele coincidenţe” uscita nel 2015 con Bibliotheca Universalis, una in inglese pubblicata negli Stati Uniti “Meditations in the feminine” (Bordighera Press) nel 2018, Michela Zanarella esce nel 2021 con una raccolta in lingua araba edita da Universitalia “Infinito Celeste”. Il lavoro di traduzione in arabo è stato curato da Noureldeen A. M. Abdallah che ha lavorato in continuo confronto con l’autrice rispettando le intenzioni e le emozioni descritte dai suoi versi. Noureldeen A. M. Abdallah è professore di lingua e traduzione italiano/arabo, arabo/italiano, si è laureato all’Università degli studi di Roma Tor Vergata, autore e poeta. Nell’introduzione al volume scrive: “Nella traduzione in arabo ho cercato sempre di rendere chiaro il ‘sentimento’ della poetessa. Quello che ogni verso suggerisce in termini di sentimento era più importante della traduzione ‘formale’ e letterale; questo è stato sempre fatto consultando la poetessa nell’aggiungere, cancellare o cambiare alcune parole e alcuni segni di punteggiatura in modo che la traduzione araba, per quanto possibile, mantenesse lo stesso ‘effetto’ che i versi originali lasciano”. La raccolta è un viaggio nei sentimenti e nelle emozioni tra i ricordi, i luoghi, i poeti cari all’autrice. Un’immersione nella sincerità espressiva, dove la poesia è immagine, colore, vibrazione, intuizione. Il libro è in italiano/arabo e rappresenta una bellissima testimonianza di dialogo universale tra le culture: la poesia non ha confini e abbraccia l’umanità. La copertina del libro è una realizzazione di Tatyana Zaytseva, l’opera s’intitola “Fede”.

**Segnalazione e foto tratta da: https://poetryfactory.altervista.org/infinito-celeste-la-raccolta-di-michela-zanarella-tradotta-in-arabo/

***Per acquisto: https://www.universitaliasrl.it/il-roseto/3987-infinito-celeste.html

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