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Il Dinanimismo presenta il Poeta albanese Agron Shele. The “Dinanimismo” presents the Albanian poet Agron Shele.

Agron Shele (2)Agron Shele è nato il 07.10.1972, a Leskaj-Përmet (Albania), dove, dopo aver terminato gli studi superiori, si è laureato all’Università. Appassionato di letteratura fin dalla tenera età ha deciso di seguire questo percorso che, con il passare del tempo, sarebbe diventato il motivo conduttore della sua vita verso un responsabile sviluppo intellettuale.

Le sue principali creazioni letterarie sono: i romanzi Hapat e Klarës (I passi di Clara), Përtej perdes gri (Oltre la tenda grigia) e Imazh i rremë (Falsa immagine); il volume poetico Pasazh i pafaj (Passaggio innocente); la raccolta di saggi Ngjyrime Universale. ESE-I (Sfumature Universali. Saggi-I). Inoltre, è co-autore e curatore di due Antologie Internazionali: Korsi e hapur -1 (Corsia libera -1), Pegasiada dhe Korsi e hapur -2 (Pegasiada e Corsia libera -2), ATUNIS -2018, ATUNIS – 2019.

È membro della Lega degli Scrittori Albanesi, dell’Associazione Internazionale degli Scrittori e Artisti (IWA)  con sede in Ohaio (U.S.A) e della Società Mondiale dei Poeti (WPS). È coordinatore direttivo della Galassia Poetica “ATUNIS”.

La sua prosa e la sua poesia hanno destato l’attenzione della critica letteraria per la tematica psicosociale e la creatività innovativa, ma anche per l’elevato messaggio artistico e il talento individuale. Di conseguenza, ha pubblicato in diversi giornali, riviste letterarie nazionali e internazionali e varie antologie internazionali: Almanak 2008, 2014, 2016, World Poetry Yearbook 2009 – 2013, The Second Genesis, ecc.

Ha ricevuto istruzioni su progettazione, leadership e management con il sostegno di varie fondazioni internazionali come: REC, USAID, PNUD, UNICEF, ecc., al fine di una partecipazione attiva nella società civile albanese. È Presidente di due Associazioni “ Giovani e ragazzi” e “L’Ambiente comune”…. vedi: https://sq.wikipedia.org/wiki/Agron_Shele

 

1-            Ritornato dalle leggende

 

Quel fragore che viene dall’agitarsi del mare,

è il suo dolore

e la furia per le tempeste

sbattute tra le rocce,

che non trovarono la via di fuga

nel giorno dell’attesa,

disperso nel mantello trascinato strisciando

tra le radune deserte

e le ultime grida dei gabbiani sulle navi dimenticate.

 

Questo mare sussurra voci sconosciute,

la rabbia degli Dei

che le corone gettarono via per le lacrime delle ninfe

marmorizzate oggi in statue

promemorie della luce della vita

scritte in papiri dimezzati

e il ritorno della leggenda rinata.

 

Questo mare nasconde grandi burrasche

impronte e passi sublimi

verso il sorriso sospeso

nell’amarezza dell’aria

in serate mistiche

dove una mano si allungava verso sogni improvvisi,

il respiro trasformato in lunghe chiome di vento

risvegliato al frantumarsi delle stelle

e della meteorite bruciata nell’eterno,

impressa

nel profondo dell’anima.

 

2-            Candida luce

 

Candida luce,

levata tra le acque della mia anima

errante sulle ali degli uccelli in volo

come un tempo…

riflesso della vita risvegliata in subbuglio

come oggi…

rapita da limpidi versi ribellati.

 

Candida speranza,

Splendore della vita, inesauribile colorito

Tela estesa di colori scintillanti

bella

come i sogni delle notti senza ritorno

lampo,

di stella fiammante, ardente.

 

Candida parola,

elevata alle sedi più alti del pensiero

incisa sugli antichi oracoli di fiducia

versata

tra le onde delle muse, nella vena poetica

locata,

in ardenti orizzonti occidentali.

 

Candida vita,

specchio in frantumi di destini incrociati

mare profondo di afflizioni sottratte

come la neve…

sciolta ai primi raggi inquieti

come la foglia…

smarrita al fremito d’autunno.

 

3- Autunno a Tirana

 

Autunno,

nella Tirana che si perde in un baleno,

tra le bollicine allungate su vetri cristallini,

tra le panchine abbandonate dal trambusto

tra gli alberi spogli fino all’oblio.

 

 

Autunno,

e ritorno di lacrime in momenti di riflessione,

persi tra ricordi di vecchi amori,

ritorno doloroso delle anime fragili

pagina ingiallita del mio diario.

 

Autunno,

nella Tirana dai passi di un tempo

e della panchina rivestita sempre di verde,

dell’ultimo bicchiere versato su rilievi,

frammenti di labbra, cieli d’amore.

 

 

Autunno

e nostalgia dei tempi passati,

per lo splendore della luce nell’anima candida,

per la vita scivolata in abissi di riflessioni,

per la foglia abbandonata tra le rovine.

 

Autunno

e tracce in ogni battito di cuore

per lei… per qualcun’altro… per l’amore,

dei tempi a venire bussata rumorosa

… e dell’autunno pentagramma malinconico.

 

4-            Ti ho atteso … 

 

Ti ho atteso

quando all’autunno lacrimarono  gli occhi

per la caduta  dell’ultima foglia

nel grigiore del cielo spezzato dalle nuvole

e nei crepuscoli arrivati in anticipo

qui nel parco ormai dimenticato

sulla panchina rimasta sola, come un eremita.

 

Ti ho atteso

con i fiocchi bianchi della  neve,

nella danza di migliaia farfalle bianche,

che sfioravano leggermente la mia anima

e si scioglievano tra i ricordi lontani,

là nel marciapiede dei nostri passi

tracce nel tempo …,trasformate in tristezza.

 

Ti ho atteso

nel giardino illuminato dalla luna

e il bagliore della  luce vaga

apparsa così, come Monna Lisa

scesa dolcemente  nel mondo dei sogni

nelle tarde sere giunte all’improvviso attaccata al destino, nella punta di una stella.

 

Ti ho atteso

sul letto di un onda tormentata dal trambusto e dei suoni che si spezzano nell’arco del violino

nel colore rosso di un quadro di pittura

versato dalle sommità come un dolore nelle vene

vibrando così forte e allontanato come ombra tra gli orizzonti nascosti rimasti al tramonto.

 

5-            Eternità

 

Un  ritratto,

sovrapposto a frammenti di vita

nei confini orientali la ramificazione della genesi

rigenerata

in altri cieli,

dove i rami, sincronizzati alla tempesta senza suoni

si estendono al dolore

in silenzio

senza il loro soffio urlante,

spogli e abbandonati

dal raggio spezzato del sole.

 

Un miraggio

che divide i colori del tempo,

in infiniti riflessi,

del subconscio nascosto

dentro l’ultimo poro,

dove le radici si diramano tra i solchi dell’anima,

assorbendo il liquido  che scorre  impetuoso nelle vene

…alla più estrema particella

della visione della luce

che raggiunge la dimensione semi-vedente,

dei sensi inesistenti

dell’oltre memoria.

 

Un ritorno

dai cancelli abbandonati

dimenticati a se stessi,

in un velo di nebbia

che circonda il mondo

indossato da scheletriche ombre

eternamente vaganti

verso l’incomprensibile partenza

e il nuovo giorno in tempeste di rinascita.

 Traduzione italiana a cura di Dr. Albana Alia & Juljana Mehmeti

 

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite e-mail

 

 

 

 

 

 

 

Ott 6, 2019 - Senza categoria    No Comments

Il dinanimismo sostiene: “Ottobre e novembre piovono libri”, eventi alternativi organizzati da “Edizioni Il Foglio”…

piovono.jpg (1)I libri di qualità sopravvivono a tutto e tutti. Ecco perché “Il Foglio editore”, diretto da Gordiano Lupi, organizza:
OTTOBRE E NOVEMBRE (2019) PIOVONO LIBRI.
Di seguito riportiamo le date e i luoghi degli eventi principali.
– 12 e 13 ottobre – Mercato Artigiano Evocando #Piombino – Corso Italia – Stand di EDIZIONI IL FOGLIO – Tutto il catalogo “con lo scontone” di Dargys Ciberio.
– 25 ottobre – ore 17 – Librerie.coop Via Gori – Stefano Giannotti presenta: E’ un giorno a Piombino.
– 26 – 27 ottobre – Stand Edizioni Il Foglio Letterario Piombino a #CampigliaMarittima
1 novembre – Campiglia Marittima – Antonella Giannarelli presenta: La sera per il fresco – Tradizioni contadine in #ValdiCornia Edizioni Il Foglio Letterario Piombino.
– 7 – 10 Novembre – Il Foglio Letterario al Pisa Book Festival 2019 – 17° Salone dell’editoria indipendente – kermesse internazionale del libro – presenti per la 17a volta – Nino Genovese incontra le scuole sabato 9 novembre.
– 23 Novembre FESTA AUTUNNALE DEL FOGLIO LETTERARIO – Vent’anni di libri a Piombino e nel mondo – Sede UniTre – Università delle Tre Età – Piombino – via Fucini (ex pretura) – Letture degli autori della scuderia Lucilla Lazzarini.

L’avventura poetica di Carlos Sanchez… sulle pagine del Dinanimismo.

L’avventura

di

Carlos Sanchez

quijoteUn amico poeta
mi aveva scritto
chiedendomi una poesia
con un argomento fisso
per pubblicarla su una rivista.
Gli ho risposto con affetto
dicendogli
che la poesia
che è dentro di me
è lei che decide l’argomento.
Non c’è velleità in questo
non c’è spirito di polemica.
La vita mi ha insegnato
e la poesia
che la vera avventura
comincia lì
dove non cerco
dove mi sono lasciato andare
dove non oppongo resistenza.
Che avventura sarebbe
scrivere
che avventura sarebbe
allora
essere vivo?

Folignano City, 2019

La aventura

Un amigo poeta
me había escrito
pidiéndome una poesía
con argumento fijo
para publicarlo en una revista.
Le respondí cariñosamente
diciéndole
que la poesía
que está dentro de mi
es la que decide el argumento.
No hay veleidad en esto
no hay espíritu de polémica.
La vida me enseñó
y la poesía
que la verdadera aventura
comienza allí
donde no busco
donde me dejo andar
donde no opongo resistencias.
Qué aventura sería
escribir
qué aventura sería
entonces
estar vivo?

Folignano City, 2019

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Immagine postata direttamente dalla Redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.artspecialday.com/9art/2019/01/16/don-chisciotte-fuga-dalla-realta/

Ago 25, 2019 - Senza categoria    No Comments

Aquara Music Fest – Contest “Serraino Fioravante”: Premio della critica per il miglior testo agli “Spina” e Menzione D’onore al cantautore “Jean Riva”.

68453600_349449869295651_6571628407619059712_nLa prima edizione dell’Aquara Music Fest ( Ass. Culturale Alveare https://www.facebook.com/acalveare/ ) si è conclusa con l’assegnazione del “Premio della critica – Serraino Fioravante”  per il miglior testo agli Spina (Band della provincia di Salerno)  e con una “Menzione D’onore”, sempre per i suoi testi, al cantautore Jean Riva ( Iseo – Lombardia).

Di seguito riproponiamo i testi premiati e le motivazioni della Giuria Critica, composta da Maria Capozzoli e Zairo Ferrante:

Testo: SOBRIO – Autore: SPINA

 https://www.youtube.com/watch?v=S6UJ4HDxyQA 

https://www.facebook.com/michele.spina.14
68857133_2551953924897942_3426818521303089152_nNon sai che strano
perdersi dentro ai suoi discorsi
un po’ di più dentro al suo sguardo vago
profondo come il buio,
avvelenarsi tutti i giorni e per un attimo
sentirsi vivo.
Vivo.
Pensa che buffo:
guardare il mondo da una prospettiva da cui non l’avevi mai visto,
osservare tutto questo
per poi capire che la vita corre
anche se tu stai fermo.
Devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente,
per convivere con l’odio tra la gente
devi essere talmente sobrio
da cogliere l’ambiguità del mondo,
capire l’autenticità di ogni momento:
devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente.
Non sai che strano
scrivere per dimenticare di aver considerato il suicidio,
ma senti cosa dico!
Lo scrivo perché a dirlo ad alta voce
non ci sono mai riuscito.
Devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente,
per convivere con l’odio tra la gente
devi essere talmente sobrio
da cogliere l’ambiguità del mondo,
capire l’autenticità di ogni momento.
Devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente
oh, devi essere parecchio sobrio.
Devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente
devi essere parecchio
niente.

MOTIVAZIONE: “Per aver trattato, con l’eleganza del verso, in puro stile cantautorale, l’essere in bilico dell’uomo tra ragione follia come unica chiave per comprendere l’ambiguità universale, contrapposta all’autenticità individuale; quest’ultima intesa anche come qualità capace di dare un senso all’essere Uomo, nell’inevitabile scorrere del tempo e della vita.”

 

69433404_353160308924607_4885393778711461888_nTesto: PIUME   – Autore:  JEAN RIVA 

https://www.facebook.com/jeanrivaofficial/

 

Com’è possibile fermare il tempo che passa?

Le foglie volano al fiume

Lasciate dai rami le piume

Com’è difficile amare la luce intensa?

Il sole è l’unica coperta

I campi hanno perso la testa

 

Stringimi ancora fra le tue braccia

che sia una nuova conquista

oppure una guerra persa

Sentirlo ancora dalle tue labbra

che noi non avremo mai freddo

l’inverno non sarà eterno

 

Stelle più umide

dal pianto coltivo la terra

la luna sorride alla sera

la vista diventa più nera

Tu cara e docile

ci lasci con la tua partenza

col tuo scialle vicino al camino

il tuo pensiero a noi sarà vicino

 

Stringimi ancora fra le tue braccia

che sia una nuova conquista

oppure una guerra persa

Sentirlo ancora dalle tue labbra

che noi non avremo mai freddo

l’inverno non sarà eterno

MOTIVAZIONE: “Per i suoi testi raffinati, ricercati e dal taglio spiccatamente intimista; che compiono una sintesi perfetta tra musica e poesia.”

Il Dinanimismo consigli: DISCERNIMENTO ATRABILE di Fabio Strinati (Ed. Macabor 2019)

DISCERNIMENTO ATRABILE   di Fabio Strinati

Prefazione di Francesca Montomoli

 

downloadAvvicinarsi a un libro, per chi ama la lettura, non è mai un gesto marginale o distratto, implica sempre interesse, curiosità o sorpresa. I meccanismi che ci guidano verso un libro, proprio quello e non un altro, sono molto più complessi e profondi di quanto saremmo mai disposti ad ammettere e questo vale a maggior ragione quando “scegliamo” di accogliere un testo di poesie. Si può notare, anche nel semplice movimento delle mani, quella che potrebbe definirsi una cura istintiva, un profondo rispetto, rispetto per la fatica che lo ha generato, per il dono di sé consumato dall’autore nel mettere a nudo in maniera indelebile piccoli o grandi frammenti della propria sfera interiore, per quel mettersi in gioco così arduo in un’epoca che distoglie lo sguardo dalla fragilità e tende a corazzare gli animi, un’epoca in cui, per molti, i poeti tornano ad essere “diversi”, avulsi dalla realtà, quasi sospesi in una sorta di limbo governato da correnti oniriche.

Ebbene, la misteriosa attrazione che ci conduce verso un libro non resterà delusa dal poemetto breve di Fabio Strinati e l’immaginario di quanti rubricano i poeti fra i sognatori di zucchero filato ne uscirebbe sconvolto.

Diverso dai lavori che lo hanno preceduto, frutto di un impulso quasi liberatorio, Discernimento atrabile è senza dubbio un’opera fuori dal comune, un piccolo universo avvolto in un’aria densa e catalizzatrice.

Non a caso, la scelta delle due parole che compongono il titolo riporta alla scuola ippocratica e alle sfere umorali che governano la vita e l’essenza.

Atrabile, un termine molto specifico seppure non limitativo, è in realtà la chiave che apre un affaccio su scenari variegati. Atrabile, l’umore nero, connesso alla paura, all’irrazionalità, alla malinconia, alla collera, alla frustrazione e discernimento che implica il raggiungimento della consapevolezza attraverso la fatica della comprensione.

Una poetica cruda, ruvida, volutamente criptica e inquietante, tesa a estrapolare, attraverso l’uso della sperimentazione e della percezione empatica, quelle dimensioni dolorose interiorizzate, se non addirittura rimosse, che nelle fasi alterne della vita segnano e accomunano ogni essere umano.

Un testo che ti afferra per i polsi e ti trascina con impeto in una foresta intricata, lasciandoti in balia dei potenti versi destrutturati senza il comodo ausilio della punteggiatura, senza la culla rassicurante di una tradizionale costruzione sintattica.

Un testo che inizialmente disorienta, che ti fa sentire sul collo l’eco di un respiro affannoso, che non può essere semplicemente letto.

No, occorre fermarsi, lasciarsi travolgere dall’irrompere incalzante delle parole. È necessario sciogliere i nodi e le catene che serrano le porte dei propri nascondigli segreti permettendo all’umore oscuro delle sofferenze vissute di filtrare e scivolare e scorrere.  È necessario lasciarsi raggiungere e permeare. Solo a quel punto i versi troveranno il giusto ritmo e si ricomporranno nell’animo come un enigma disvelato. Solo allora, il lettore potrà abbandonarsi sull’ultimo verso, ansimante, provato e appagato.

RECENSIONE DI: Michela Zanarella

La scrittura di Fabio Strinati è sempre in movimento, cambia pelle in continuazione. Il libro edito da Macabor, intitolato ‘Discernimento atrabile’, si presenta, infatti, come un’opera ‘camaleontica’. Già dal titolo ci si trova a dover decriptare una serie di significati. Il discernimento è la capacità di formulare un giudizio o di scegliere un determinato comportamento in conformità alle esigenze della situazione. Atrabile, nella medicina, secondo le teorie di Ippocrate, è uno dei quattro umori dell’uomo: il cosiddetto umore neromalumore. E’ proprio quest’ultimo a dare il primo indizio al lettore, per accedere ai versi del poeta. Paura, inquietudine, malinconia: uno stato di sofferenza interiore che ci avvicina alla filosofia poetica di Cesare Pavese con il suo mal di vivere, declinando in una scrittura decisamente frammentata, non di facile comprensione. I testi diventano grovigli ermetici di parole ed emozioni da districare: “Malanno, infermità della notte/ventre rifugio Saturno espansione mascherata/ribelle multipla cuori spaiati/errante segno zodiacale”. Gli echi di una poetica ‘leopardiana’ si sommano, si dissolvono e si dipanano nelle parole di Fabio Strinati. Francesca Montomoli, poeta e scrittrice, nella prefazione ricorda: “È necessario sciogliere i nodi e le catene che serrano le porte dei propri nascondigli segreti, permettendo all’umore oscuro delle sofferenze vissute di filtrare, scivolare e scorrere”. Ci si trova disorientati di fronte a questa sperimentazione creativa. Al primo impatto, verrebbe l’istinto di allontanarsi. Ma c’è qualcosa che ferma l’occhio e la mente: non è soltanto l’assenza di punteggiatura che non mette vincoli, che lascia una sorta di libertà di scelta su come e quando leggere. E’ la sequenza di parole a mettere curiosità, a spingerci oltre. Saturno, il sesto pianeta solare, con la sua simbologia diventa il protagonista del poemetto. In astrologia, descrive lo spirito delle persone, le ambizioni. E ha caratteristiche opposte al sole. Per questo motivo, è considerato uno degli astri ‘ostacolatori’, non consente alla vita di svilupparsi. Nell’oroscopo, invece, aiuta a capire quali sono i periodi migliori per compiere azioni che generano effetti a lungo termine. Nella mitologia, altro non è che il tempo. Nel mondo esoterico, il pianeta è associato al male e il simbolo che lo identifica in astronomia è la falce, riconducibile alla morte. Strinati sceglie Saturno come pianeta guida delle sue ambiguità espressive. Ma c’è anche da dire che l’esistenza funziona per cicli: vita e morte fanno semplicemente parte di un percorso che appartiene all’umanità. L’anima del poeta qui tenta di far sgorgare il vuoto, deve liberarsi da quel tormento che non dà pace e, per farlo, non ha altro che la poesia, unico appiglio per non lasciarsi travolgere dal vortice dell’oscurità. In questo gotico canto notturno… CONTINUA SU: http://laici.it/viewarticolo.asp?Id=3605&fbclid=IwAR1BuATsGiAHbNxc9G9r79axbFycr-wXos9Gf7L2FsEMcxgu7nJBVEypP68

Acquisto libro:http://www.macaboreditore.it/home/index.php/libri/hikashop-menu-for-categories-listing/product/83-discernimento-atrabile

ODE ALLA FATICA – piccola dilogia di un Giro – di Zairo Ferrante (Dedicata a Vincenzo Nibali) – .

*ODE ALLA FATICA

– piccola dilogia di un Giro –

di

Zairo Ferrante

(A Vincenzo Nibali)

 

184313952-893ff697-c57d-4f99-9c52-f495e6a2a904-th                    I

Un nastro d’asfalto taglia

la terra, grigio separa

il mare dal resto.

Il nulla dal tutto.

La gloria dal vuoto.

Una radio accompagna

fatica, sudore e ricordi

nell’attimo in cui,

 

muto,

 

il mondo s’accascia morente

sulle spalle degli uomini

che soli e in silenzio

abbandonati a sé stessi

accarezzano e pigiano

pedali e speranze

e ruote animate,

in salite e discese

tra campi di grano

imbionditi dal sole

e neve disfatta

come flebile segno

dell’inverno passato.

E l’ascolti il rumore

di catene che saltano

e cambi che inciampano.

E ricordi riemergono

e salgono al cuore, altri,

 

si fermano in gola

 

a bloccar le parole.

Ritorni bambino

rivedi  i tuoi occhi,

mentre loro, da soli,

imperterriti e stanchi,

continuano afflitti

a trascinarsi la Vita.

 

 

II

Si continua a sudare

rincorrendo a fatica

quell’ultimo istante

finito e mortale.

Brandello di pezza

da mettere a toppa

della bisaccia bucata

che perde speranze

e semina sogni.

A destra la vita.

A sinistra l’oblio.

Al centro l’asfalto.

 

Da Solo

 

sull’orlo del fosso

staccato dagli altri

macina speranze

chilometri e lacrime

ricordi e respiri.

E tu l’accompagni

in silenzio t’immergi

nel mare bollente

di un cuore che palpita.

Percepisci la forza,

senti il sudore,

vedi la resa.

 

In silenzio anche tu

 

dal centro lontano

della tua mente

sospingi i pedali

e parti in salita.

Insieme con Lui

ingoiate secondi

che diventan minuti

e polvere e pietre

e mostri e discese.

Pedala, pedali

e insieme vivete

il medesimo  istante

sospeso sul fiato.

La strada è in salita

ma in fondo è la gioia.

Pedala, pedali

il Campione si alza

e rotola in alto

come stella e bandiera

a stagliarsi nel cielo

colorato di verde

e di bianco e di rosso.

Ha compiuto l’impresa.

 

Respiri, sospiri e sorridi.

Ti riprendi il tuo cuore.

Dai sfogo alle lacrime.

Ti fermi a pensare

e comprendi la Vita.

*Scritto pubblicato on-line su questo stesso blog il 29-5-2016 ed inserito anche nell’antologia “XXX V” AA.VV. a cura di I.v.a.n. Project ( Editore: Limina Mentis – 2016  – ISBN 978- 88-99433-51-2 ).

Zairo Ferrante Medico Radiologo, Poeta e Scrittore, è nato in provincia di Salerno nel 1983, ha vissuto ad Aquara (piccolo paese nel cuore del Cilento) fino all’età di 19 anni e, dopo aver conseguito la maturità Scientifica, si è trasferito a Ferrara, dove si è laureato in Medicina e Chirurgia e dove tutt’oggi esercita la sua Professione.
Autore di libri di Poesia e di prosa, nel 2009 ha fondato il “DinAnimismo”(Movimento Poetico/Artistico Rivoluzionario Delle Anime), un movimento poetico/artistico già riconosciuto come neo-avanguardia da una parte della critica letteraria. Ad oggi è possibile leggere suoi scritti su molteplici riviste e periodici culturali on-line e cartacei. Alcune sue poesie sono state inserite in antologie collettive ed anche tradotte in Inglese, Spagnolo e Francese.  Ha ottenuto diversi riconoscimenti e premi sia in Italia che all’Estero. 

LIBRI PUBBLICATI:
– “ITACA, PENELOPE E I MAIALI” (2019) – silloge – ( Autore: Zairo Ferrante – Editore: Il Foglio – ISBN:9788876067969 )
– “COME POLVERE DI CASSETTI – Mentre gli Angeli danzano per l’universo” (2015) – silloge – ( Autore: Zairo Ferrante – Editore: David and Matthaus/Divisione: ArteMuse – ISBN:978-88-6984-054-8 ).
– “I BISBIGLI DI UN’ANIMA MUTA” (2011) – raccolta di saggi e poesie – ( Autore: Zairo Ferrante – Editore: CSA-editrice 2011 – ISBN: 978-88-96703-52-6 ).
– “D’AMORE DI SOGNI E DI ALTRE FOLLIE” (2009) – raccolta di saggi e poesie –  (Autore: Zairo Ferrante – Editore: este-edition 2009 – ISBN: 978-88-89537-91-6)

SITO AUTORE: https://sito.libero.it/zairoferrante/scritto-zairo-ferrante/

*Immagine postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.repubblica.it/sport/ciclismo/2016/05/27/news/nibali_kruijswijk_chaves-140739050/

 

Il Dinanimismo segnala Joe Natta… il cantautore della Poesia.

image019Joe Natta, poliedrico cantautore lucchese, ha da qualche tempo lanciato un interessantissimo progetto dal titolo “Musica e Poesia”.

L’idea, volta a promuovere e diffondere Poesia in modo libero e gratuito, risulta essere completamente in linea con la filosofia del movimento Dinanimista.

Come riportato nel sito nello stesso Autore: “Dopo vari mesi di ricerche ho deciso di rendere omaggio ai grandi poeti di ieri e di oggi musicandone le poesie che più mi hanno colpito. La considero una riscoperta musicale volta a far conoscere, grazie alle canzoni, quegli autori che hanno fatto la storia della poesia e che vale davvero la pena leggere, perché capaci di regalarci le più svariate emozioni.

Perdersi fra le parole e i versi è una cosa bellissima quanto preziosa e allora perché non unire anche la musica?

Sono già state pubblicate poesie di famosi autori internazionali e degli italiani Cesare Pavese, Gabriele D’Annunzio, Giosuè Carducci, Olindo Guerrini, Alda Merini, Guido Gozzano, Alessandro Manzoni, Giuseppe Ungaretti e altri.

Ogni 3 giorni farò uscire una canzone sul mio CANALE YOUTUBE che si andrà ad aggiungere a quelle già pubblicate così che quella singolare mescolanza di passione e sentimento che viene fuori dalla musica e dalla poesia arrivi a più persone possibili, nella speranza di avvicinarle a questo fantastico mondo fatto di parole ed emozioni.

Fra i poeti che ho scelto di musicare cito Lope De Vega, Garcia Lorca, Percy Bysshe Shelley, Emily Dickinson, ma soprattutto gli italiani Vincenzo Cardarelli, Mario Luzi, Carlo Betocchi, Giorgio Caproni, Alfonso Gatto, Maria Luisa Spaziani,  Ugo Foscolo, Aldo Palazzeschi, Dante Alighieri, Iginio Ugo Tarchetti, Sergio Corazzini, Arrigo Boito, Dino Campana, Umberto Saba, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Valentino Zeichen, Giosuè Carducci, Vittorio Sereni, Gianni Rodari, Marino Moretti, Giacomo Leopardi, Antonia Pozzi, Primo Levi, Giovanni Pascoli e tantissimi altri.

    Una cosa che tengo a precisare è che tutte le canzoni pubblicate, e quelle che lo saranno, sono rigorosamente ascoltabili

in modo GRATUITO tramite YouTube, senza passare da negozi virtuali o piattaforme di musica streaming.

Anche il canale stesso non ha pubblicità e non è affiliato a nessuna partnership.

Questo progetto è un invito alla riscoperta della lettura, alla bella poesia, la cultura non ha prezzo e non vorrei mai lucrarci sopra, l’immaginazione e la fantasia devono rimanere patrimonio di tutti, sempre e comunque. Per finire godetevi queste bellissime poesie, con la speranza che la trasformazione in canzone sia di vostro gradimento.

Joe Natta…” CONTINUA SU: http://www.joenatta.com/musica_poesia_joenatta.htm

 

image009Joe Natta è un Cantautore che dal 2002 colleziona sorrisi regalando buonumore.

Vive a Ponte a Moriano in provincia di Lucca, ha al suo attivo 36 album ufficiali e moltissimi videoclip e concerti.

Autore e compositore SIAE, inizia la sua attività artistica alternando canzoni demenziali ad altre più ironiche e serie, scenette esclusivamente comiche ed altri lavori in cui, in modo ironico, cerca di sensibilizzare la gente su temi importanticome la violenza sugli animali, il precariato, la donazione di sangue, la rivalutazione del territorio locale, la solidarietà, la lettura, i poeti del passato e molto altro.

Nel 2017 abbandona definitivamente il genere demenziale per dedicarsi ad altri progetti musicali, in primis la realizzazione di molti album cantautorati che teneva dentro al famigerato “cassetto” da tempo.

Nel 2011 da vita al progetto musicale “Leggende Lucchesi” dedicato interamente alla riscoperta delle leggende e della tradizione orale di Lucca, della Garfagnana, della Versilia e a personaggi e storie legate al Folclore e alla cultura toscana.

Nel 2015 inizia un altro progetto musicale dedicato alla festa di Halloween con canzoni e videoclip in tema.

In uno di questi video compare il papà degli Zombi, il maestro George A. Romero.

Nel 2018 inizia un nuovo progetto dedicato alla riscoperta di grandi Poeti di ieri e di oggi musicandone le poesie che più lo hanno emozionato.

Fervente sostenitore della musica creativa NON fa “Cover” ne quantomeno “TRIBUTI” di alcun genere, solo brani originali.

Particolare curioso e simpatico è stata la presenza di Nonna Rolanda, nonna paterna di Joe, che ha recitato nei suoi corti e cantato alcune delle sue canzoni.

Un fenomeno multimediale davvero originale che ha conquistato il cuore degli internauti e che continua a farlo anche dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2007.

Nonna Rolanda viene ricordata da Joe in una canzone dal titolo “Canzone per Nonna Rolanda”

Joe Natta sostiene EMERGENCY, UNICEF, WWF, AIL, AIRC, ANDARE OLTRE SI PUO’, LIBERA, LEGAMBIENTE e  AMREF e la donazione del sangue, ADORA LEGGERE, scrivere, il cinema in ogni sua forma (soprattutto quello di genere), la musica beat anni ‘60 e non guarda la televisione.

Continua su: http://www.joenatta.com/homepage.htm

Lug 19, 2019 - Senza categoria    No Comments

Il Dinanimismo consiglia due bionde eccezionali: le Poetesse Cinzia Demi e Maria Pellino.

61009661_10216147998105317_1241417931351392256_nCinzia Demi, abile Poetessa, nota e di caratura Internazionale ( vedi la recente traduzione per “Puntoacapo Ed.” di “Ecoul, doar el” – L’eco, solo lei – di Ion Deaconescu ); nei suoi versi si respira il profumo dei mercati, si assapora il gusto delle strade e si ascolta la voce della Gente. La Gente vera; quella che vive, s’innamora e si dispera.“Ero Maddalena”, un “piccolo” poema che ama, comprende e libera l’essenza dell’essere Donna. Un frutto fresco, da cogliere con delicatezza e da assaporare con la dovuta calma.

Nota critica di Zairo Ferrante

50962666_10213485169784345_8344828578013118464_nMaria Pellino, Poetessa alla sua prima pubblicazione ( ma già ampiamente presente on-line sia sul nostro blog che con “Nuovo rinascimento” ). Una voce nuova che canta d’amore e di dolore. Versi sempre puntuali e delicati, che sprigionano poesia tra le maglie di una elegante, a mai eccessiva, timidezza. “La curva immensa dei sogni”, un libro onirico che racconta il reale e difende l’Amore.

Nota critica di Zairo Ferrante

 

CatturaEro Maddalena ( Cinzia Demi – “Puntoacapo Ed.” 2013 ): A essere sacra è in primis la persona, quella particolare persona che Cinzia Demi fa rivivere nel suo flusso lirico di trasformazioni e graffi sulla pelle e sul corpo dolente visibile per frammenti e inquadrature di scorcio dall’alto o dal basso. (Dalla Prefazione di Gabriella Sica)… 

il vicolo si riempie
di luci  di voci  di suoni
è il giorno di Santa Rita
rose profumate a colori
(dio, dio, come son vestita!)
benedette da mani sapienti
donne in fila ai banchi
del mercato è salato il prezzo
del fiore in devozione
se mi vedono mi chiedono
chi sono cosa faccio
non reggerò l’emozione

Scheda libro: https://docs.wixstatic.com/ugd/465b88_e8bf12f4fe0ef3db48ce5b9394eb4b05.pdf

Cinzia Demi (Piombino – LI), lavora e vive a Bologna, dove ha conseguito la Laurea Magistrale in Italianistica. E’ operatrice culturale, poeta, scrittrice e saggista. Dirige con Giancarlo Pontiggia la collana di poesia under 40 Kleide per le Edizioni Minerva (Bologna). Cura per Altritaliani la rubrica “Missione poesia”. Tra le pubblicazioni: Incontriamoci all’Inferno. Parodia di fatti e personaggi della Divina Commedia di Dante Alighieri (Pendragon, 2007); Il tratto che ci unisce (Prova d’Autore, 2009); Incontri e Incantamenti (Raffaelli, 2012); Ero Maddalena e Maria e Gabriele. L’accoglienza delle madri (Puntoacapo , 2013 e 2015); Nel nome del mare (Carteggi Letterari, 2017). Ha curato diverse antologie, tra cui “Ritratti di Poeta” con oltre ottanta articoli di saggistica sulla poesia contemporanea (Puntooacapo, 2019). Suoi testi sono stati tradotti in inglese, rumeno, francese ed è lei stessa traduttrice per testi nelle lingue neolatine: è appena stato pubblicato “L’eco, solo lei” di Ion Deaconescu, in traduzione italiana dal romeno. E’ caporedattore della Rivista Trimestale Menabò (Terra d’Ulivi). Tra gli artisti con cui ha lavorato: Raoul Grassilli, Ivano Marescotti, Diego Bragonzi Bignami, Daniele Marchesini. Tra gli eventi culturali: “Un thè con la poesia”, ciclo di incontri con autori di poesia contemporanea, presso il Grand Hotel Majestic di Bologna, e il Festival “Populonia in Arte”.

 

FRONTESPIZIO-LA-CURVA-IMMENSA-DEI-SOGNI“La curva immensa dei sogni” (Maria Pellino – “L’inedito letterario Ed. ” 2019): La poesia è un sogno. E molto spesso è un sogno che non si arrende. Perché la poesia riesce a riempire i vuoti che stanno nelle pieghe della carta, riempirne i bordi sino a colorarla di parole. Quella stessa carta che, ancora intonsa, esce dalle macchine che proprio la fanno quella carta. La costruiscono. Ed esce a rotoli. Giganti. E quello stesso foglio arrotolato, per opera del destino contiene già quei sogni dentro. Da sempre. Da quando lo fecero quel foglio. Da quando quella macchina macerante, pigiante e tagliente, che come un serpente sgomitola, sfogliò quella volta e poi avvolse quella grande bobina a modulo continuo… 

Lungo gli argini

Lungo gli argini

il fiume che scorre in te

assapora l’ebrezza della felicità.

Tu custodiscila in attimi di libertà

e voragine sia il sentire del tuo cuore

dove l’inaspettato possa espandersi a nuovi albori.

Nutriti dal tuo immenso

perdizione e virtù

di irragionevole follia.

Scheda libro: http://www.lineditoletterario.com/negozio/pubblicati-linedito/collana-minimalia/la-curva-immensa-dei-sogni/?fbclid=IwAR3lclaxveevRfjImSL3F18vmPYVJZ7hLXQE1FzP7cEi1AqF7KWibnqBFv8

Pellino Maria lavora come educatrice. Ama autori classici della letteratura, la poesia e la forma breve qual’è l’aforisma. Autrice di oltre trecento aforismi, di poesie dal 2013. Ha ottenuto diversi riconoscimenti quali due primi premi al concorso “Scrittori ed Artisti del nuovo Rinascimento”, menzione di merito per monologo teatrale e per poesia con immagine al concorso dell’Accademia mondiale della poesia. Ha ottenuto un premio speciale stampa. Dal 2013 ha partecipato ad altri importanti e prestigiosi concorsi sia nazionali che internazionali ed europei giungendo più volte in finale. Ottenuto il riconoscimento come una delle Autrici del Nuovo Rinascimento (ndr. anche Autrice nell’ultimo e-book celebrativo del Dinanimismo https://asinorossoferrara.blogspot.com/2019/07/dinanimismo-x-intervista-maria-pellino.html ) . Ha ottenuto diploma di merito, menzioni d’onore, premio della giuria, Premio arte e cultura 2018 in vari concorsi . Diploma d’onore con menzione d’encomio al concorso prestigioso Michelangelo Buonarroti. Due volte finalista della sezione aforismi al Premio nazionale di Filosofia 2015 e 2019.

 

Consigli di lettura dal Dinanimismo: il poeta Roberto Pazzi (Ferrara).

1024px-RobertoPazziIl Pazzi Poeta (ma anche Scrittore e Giornalista) è un Narratore visionario che continua imperterrito a frugare tra e nelle cose, alla ricerca del non-visibile. 

Versi che, come lame, squarciano il quotidiano per raggiungere la vera essenza delle cose, delle persone e delle situazioni. Piccole perle seminate tra le pieghe dei giorni, che continuano a scorrere inesorabili.

Zairo Ferrante

Di Seguito alcuni versi di Roberto Pazzi liberamente tratti da: http://www.italian-poetry.org/roberto-pazzi/

Il mio niente
Oggi verrei a casa tua,
farei questo lungo viaggio
solo per infilare questi versi
nella fessura sotto la porta,
non potrei rompere
il divieto di rivederci.
Niente, vorrei dirti,
solo questo niente.
Fu detto già tutto.
Da quando ci siamo separati
sopravviviamo,
siamo la rovina di quel tempo.
Ma questo mio niente dopo di te
mi sostiene e si rafforza,
cresce bene con gli anni,
si fa grande, muta la voce,
non vuole più stare con me,
esce sempre più spesso
a cercare altro niente,
inutilmente bello come fui.
I nostri occhi han fissato il sole,
non guardano più,
ricordano di aver visto.
A che servirebbe rivederti ?
Perderei il mio niente.
Di tutte le cose che potevo fare
ho sempre scelto una sola,
monco di troppe vite non fatte
tu sei il Niente che mi ha scelto.
E ti appartengo sempre.

Il treno ritarda
Il treno delle quindici e cinquantasei
partirà in ritardo, di venti minuti,
qualcuno stasera in una stazione
sotto i colli Euganei,
bestemmierà l’attesa,
qualcuno invece grazie al ritardo,
prima del Po,
riuscirà a prenderlo, quel treno,
e salirà trafelato e contento.

Per molti amati prima dei trent’anni
sono già defunto,
non li rivedrò mai più.
Per molti che mi vedranno fragile
vecchio non sono ancora nato,
devo ancora spuntare all’orizzonte.

Per altri, e sono i più,
non c’è nessuna linea,
nessuno orario da consultare.
Quel non essere per loro
è già la mia eternità.

Roberto Pazzi: Poeta, Scrittore e Giornalista.

Vive a Ferrara; nella città emiliana ha fondato nel 2014 la scuola di scrittura creativa Itaca, patrocinata dal Comune di Ferrara.

Ha frequentato il Liceo Ariosto della sua città poi si è laureato in lettere classiche a Bologna con Luciano Anceschi e una tesi in estetica sulla poetica di Umberto Saba). Dopo tre anni di docenza ad Urbino,ha insegnato nella scuola superiore e nell’università a Ferrara[1]antropologia culturale e filosofia della storia e a Urbino sociologia dell’arte e della letteratura.

Tradotto in molte lingue, ha esordito in poesia con una silloge apparsa sulla rivista Arte e poesia nel 1970, prefata da Vittorio Sereni. […] Dopo dodici anni di collaborazione esclusiva al Corriere della Sera, è opinionista di QN Quotidiano Nazionale (Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione) e all’estero è collaboratore di The New York Times. Leggi tutto su (+ fonte foto): https://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Pazzi#Biografia 

http://www.roberto-pazzi.it/roberto-pazzi/

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