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La fine del mondo secondo il poeta argentino Carlos Sanchez… certco che può succedere.

swift-gamma-ray-lg.jpgCerto che può succedere

Se la poesia si stanca di andare
nei sotterfugi dell’amore
ed esce alla strada per comprovare
che l’amore non è personale
non è unidirezionale
e meno ancora eterno
in questa assoluta
mancanza di eternità
che ci circonda.
Se la poesia si prende un caffé
seduta col suo complice
col suo intermediario
se comprova
che nella finitezza
della sua esistenza in copia
sarà una vedova di carta
e non avrà più alito
solo cantori sconosciuti
che continueranno il suo mestiere.
Se smetterà di essere
l’alimento primordiale
gli occhi di una mente-cuore
la ragione di tanto dubbio
la felicità di tanto dolore.
Se la poesia si stanca e va.

Cierto que puede suceder

Si la poesía se cansa de andar
en los subterfugios del amor
y sale a la calle para comprobar
que el amor no es personal
no es unidireccional
y menos aún eterno
en esta absoluta
falta de eternidad
que nos rodea.
Si la poesía se toma un café
sentado con su cómplice
con su intermediario
si comprueba
que en la finitud
de su existencia en pareja
será una viuda de papel
y no tendrá más aliento
sólo cantores desconocidos
que continuaran su oficio.
Si dejará de ser
el alimento primordial
los ojos de una mente-corazón
la razón de tanta duda
la felicidad de tanto dolor.
Si la poesía se cansa y va.Visualizza altro

*Tratta da GUERRA E PACE di Carlos Sanchez e ricevuta dallo stesso autore tramite social-network.

**Foto supernova postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.climameteo24.com/astronomia/le-supernove/

Ritratto di Famiglia… di Carlos Sanchez

Cronaca familiare

di

Carlos Sanchez

944425_4917691535378_148554035_n.jpgGrazie a questa fotografia
potresti ricostruire la festa
l’atmosfera di quel Natale.
C’è un primo piano sfocato
con brillo di bottiglie da sidro
di coppe di cristallo di Murano
piatti sparsi senza simmetria
su un tavolo forse di pino,
suggerito appena sotto i fiori
de un tovagliolo di filo di Scozia.
La zia Giulia suona il pianoforte
nostalgia di uno zio mai comparso,
nonna Maria col suo sguardo di comando
rattiene l’abbraccio dei miei nei loro valzer.
Indietro la cugina più grande
in uno dei suoi tanti smarrimenti.
Suo padre come sempre assente.
Il volto del nonno esemplare
insinua nella sua sana indifferenza
un regno di infinite scaramucce.
La zia Rosaria ostenta una creatura
nella culla delle sue braccia robuste:
Quello che appena è entrato in scena sono io
che adesso non ricorda a cosa pensassi.

In quel momento stavamo tutti
a contendersi un posto nella foto,
adesso lei è solo un pallido riflesso
un bollettino di guerra e di fantasmi.

Di “Alta Marea” Editora Quasar, Roma 2005

Crónica familiar

Por esa fotografía amarillenta
podrías reconstruir la fiesta
la atmósfera de aquella Navidad.
Hay un primer plano desenfocado
con brillos de botellas de sidra
de copas de cristal de Murano
platos esparcidos sin simetría
en una mesa seguramente de pino,
apenas insinuada bajo las flores
de un mantel de hilo de Escocia.
La tía Julia está tocando el piano
añorado un tío que nunca llegará,
la abuela María con su mirada
de expresiva alertando a las tropas,                                                                                             mis padres en un abrazo tímido
de vals. Más atrás la prima mayor
en uno de sus tantos extravíos.
Su padre como siempre ausente.
El rostro del abuelo es ejemplar
insinúa en su sana indiferencia
un reinado de infinitas escaramuzas.
La tía Rosario ostenta una criatura
en la cuna de sus brazos robustos:
ese recién entrado en escena soy yo
que no recuerda ahora en qué pensaba.


En ese entonces estábamos todos
disputándonos un lugar en la foto,
ahora ella es sólo un pálido reflejo
un boletín de guerra y de fantasmas.

**Foto e Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social-network

Carlos Sanchez: A volte credo di essere alla fine: mi domando, alla fine di cosa?

Questa mia ginnastica – Esta gimnasia mía
di
Carlos Sanchez

carlos sanchez,versi,libro,poesia,dinanimismo,argentina,italiaSmarrito come un cane rauco
come una lucertola con impermeabile
transito per l’ampio viale di questa vita
senza freni né semafori verdi.
Sono un uomo moderno
informato dei contrattempi di questo mondo
vedo bruciare gli dei di cartone
ed il ruminare inesorabile della storia.
Penso che la poesia non mi giustifichi
e non riesco a spegnere questa ginnastica metafisica
con nessuna occasionale allegria.
A volte credo di essere alla fine:
mi domando, alla fine di cosa?

*Versi tratti Dal libro “La poesia, le nuvole e l’aglio”
– Librati 2009- e ricevuti direttamente dall’Autore tramite Social-Network

Esta gimnasia mía

Extraviado como un perro afónico
como un lagarto con impermeable
transito por la amplia avenida de esta vida
sin frenos ni semáforos verdes.
Soy un hombre moderno
enterado de los percances de este mundo
veo quemar los dioses de cartón
y el rumiar inexorable de la historia.
Pienso que la poesía no me justifica
y no logro apagar esta gimnasia metafísica
con ninguna ocasional alegría.
A veces creo que estoy en el final:
me pregunto, en el final de qué?

Dall’Australia (Accademia Letteraria A.L.I.A.S.) “NEL GIARDINO ” ricordi di Agata Colosimo Bonfà.

 

NEL GIARDINO

di
Agata Colosimo Bonfà

 

 

 

alias,accademia,austrailia,italia,collaborazioneNel giardino di casa mia

 

c’è tanta erba e nostalgia

 

Il giardinaio l’ha abbandonato

 

Il bel giardino è nel passato,

 

C’era l’orto in abbondanza

 

Con fagioli, pomodori.

 

Lattughe e zucchini,

 

E di frutta c’era tanta.

 

Il giardinaio se ne andò

 

E il suo bell’orto lo lasciò.

 

Agata Bonfà Colosimo è nata a Samo (RC).  Emigrata in Australia all’età di  9 anni, insieme alla mamma Francesca e il fratello Francesco, per raggiungere il padre Giuseppe Antonio. Ha frequentato le scuole secondarie (Form 5), presso St. Aloysius’ College in North Melbourne, ha poi lavorato in ufficio come segretaria. Nel 1991 ha preso il diploma di Gemmologia (F.G.A.A.).  Adora l’arte in tutte le sue forme e ama la lingua italiana. Frequenta assiduamente l‘A.L.I.A.S. e la Società Dante Alighieri.


*Versi e nota biografica ricevuti, per conto dell’Autrice, direttamente da: Accademia Letteraria Italo-Australiana Scrittori (A.L.I.A.S.) http://www.alias.org.au/
( Presid. Cav. Giovanna Li Volti Guzzardi)

**Foto del quadro “NATURA MORTA” di Giovanni Segantini -1886- postata dalla Redazione del dinanimismo e liberamente tratta da:http://www.frammentiarte.it/dall%27Impressionismo/Segantini%20opere/7%20natura%20morta.htm

Dall’Australia (Accademia Letteraria A.L.I.A.S.) “SENZA DI TE ” versi di Mimma Strangis.

 

SENZA DI TE

di

Mimma Strangis

 

accademia letteraria alias,australia,dinanimismo,italia,collaborazioneCome un’estasi

dolce, infinita

prendi la mente,

oh! Tu amore!

Quanti brividi

solcano dentro,

quanti sospiri al vento

per te:

“Dove brillano gli occhi tuoi?”

quando inbrunisce la sera,

quando ti sveglia l’alba,

oppure,

quando il mio cuore batte forte

al ricordo di te,

senza di te,

sfuggito dalle mie mani

in un giorno lontano…

  

Mimma Strangis è nata a Sembiase (Calabria). Emigrata in Australia nel 1969, ha lavorato in una sartoria, per poi dedicarsi completamente alla sua famiglia. Nutre da sempre l’hobby dello scrivere ed ha partecipato a diversi concorsi in Italia, in USA e all’Accademia A.L.I.A.S. in Melbourne, ricevendo premi e gratificazioni. Fa parte del coro A.L.I.A.S. e collabora assiduamente a tutte le iniziativa dell’Accademia.

*Versi e nota biografica ricevuti, per conto dell’Autrice, direttamente da: Accademia Letteraria Italo-Australiana Scrittori (A.L.I.A.S.) http://www.alias.org.au/
( Presid. Cav. Giovanna Li Volti Guzzardi)

**Foto del quadro “SEPARAZIONE” di E. Munch postata dalla Redazione del dinanimismo e liberamente tratta da:http://freeforumzone.leonardo.it/lofi/Associazioni-di-idee/D1026636.html

Giancarlo Fattori in versi e immagine.

«IO SONO LA’»

di Giancarlo Fattori


Io, che non sono più me stesso,

sono là, altro luogo, altra persona,

differente stagno, e limpido ruscello.

Se l’anima è in frantumi

la colla mi diviene sorriso,

spiana gli occhi, e le rughe,

pur se è poco più d’una fiamma,

nel buio.

Niente altro rimane,

e niente ha più importanza.

In questo antro s’è perso

il pensiero mio più caro,

pregno della melanconica scia

d’un fiore estinto:

è il tuo sguardo,

che nel vento si libra,

detergendo il pianto,

come ampia vela che il vento scuote,

nel nostro cielo che fa da strada,

e da fugace turbamento.

Io sono là: basta che osservi

lo scorrere delle notti,

perché sono il luogo, la persona,

lo stagno, e il ruscello che,

nel chiarore di un giardino,

s’impregna di aurora, e di te:

pallida tinta di mani lontane

a indicare il sole nuovo,

l’ultima morente stella,

e l’erba umida, su un lucor di lacrime.


Maggio 2011


*Versi ricevuti direttamente dall’Autore.

**Immagine digitale “La danza della luce” elaborata dallo stesso Autore.

DA IL FONDO MEGAZINE: Edizioni Heliopolis e il libro-manifesto ” Per una nuova oggettività “

Sarà disponibile entro breve, il libro-manifesto edito dalla Heliopolis Edizioni e curato da Sandro Giovannini, di cui più volte, su Fondo, abbiamo discusso. Di seguito la nota programmatica del curatore.

La redazione de ” IL FONDO MEGAZINE DI MIRO RENZAGLIA “

Libro-manifesto
Per una nuova oggettività
popolo, partecipazione, destino

Nel presentare il lavoro appena impostato più di un anno fa e sostanzialmente compiuto e tra poco in distribuzione, possiamo compiere alcune considerazioni, spero oneste e non trionfaliste. Anzi speriamo sostanzialmente autocritiche, se sempre, siamo convinti, ci debba assistere una forte insoddisfazione per ciò che noi stessi raggiungiamo, anche con sforzo notevole, per ambire a sempre maggiori risultati. Oltre 150 adesioni formali, oltre 90 contributi scritti riordinatisi naturalmente per “Argomenti”, a seconda di vocazioni ed attitudini. Ma al di là del dato numerico che potrebbe significare molto e poco, assieme, ciò che conta è verificare se da questo sforzo, che non ha oggettivamente eguali comunque negli ultimi decenni, venga fuori una prospettiva di lavoro utile. Nella Postfazione di Sessa, compiuta per necessità strumentali a circa ¾ del lavoro complessivo e quindi non includente necessariamente la totalità delle sollecitazioni derivanti dai contributi stessi, ma che con grande capacità coglie gli elementi fondanti tale insieme di espressioni, viene definita una “identità plurale”, non come minus, ma come una speranza di “fuoriuscita dall’apatia al progetto”, con implicita una “forte motivazione inclusiva”. Le prospettive sono le più varie “geo-filosofiche, estetico-politiche, psicologico-archetipali”, e questo oltre ad essere scontato è anche, a ben vedersi, una potenzialità spendibile in ogni campo, per articolazione e complessità. Il tutto sostanzialmente perché si è saputo comunque “pensare in modo critico l’identità ideale ed esistenziale prodottasi nel corso della nostra microstoria”. Proiettivamente, per usare ancora le sue parole: “felicità è agire” per riconoscere “le isole in arcipelago” e perché si riveli l’utopia come “sempre transitabile”.

Ora consideriamo quale è (ancora e sempre più ) attualmente il nostro punto di partenza. Una terra desolata ove le nubi della “smobilitazione ideale” ovvero della smobilitazione totale, operano trombonescamente e livide di rabbia contro ogni conato, prevedibile e sacrosanto, si opponga ad una deriva di fallimento prima spirituale ed animico e poi materiale ed economico. I pochi (o molti?) che si potrebbero opporre ancora con dignità di vita alle spalle ed indipendenza dimostrata spesso non vogliono più rischiare ulteriori delusioni o prevedibili fallimenti e così si ritirano in una torre ben difesa ed arredata, dalla quale fanno spesso solo singolari escursioni preoccupate e rapidissime, certo non favorite dal mugghiante e dolorante contorno di sommersi e salvati ed a tutto ciò presiede una cupola mediatica, sorta di ripetitore osceno sulle colline, che racconta fandonie insulse e vellica i peggiori istinti di fine ciclo.

Potremmo anche sorridere amaramente ma ciò non ci esime dal combattere per ottenere ciò che vogliamo con tutte le nostre forze, riordinando gli animi, i pensieri, le fila, le utopie. Lasceremo agli altri, perché l’abbiamo già fatto noi, prima ancora di cominciare, riscontrare ogni caduta di livello inscusabile, ogni monomaniacalità necessitata, ogni ingenuità prevedibile, per concentrarci sul possibile e sul giusto.

Diremo ancora di più e forse di peggio, e questo per avversari ed anche per amici: ciò che ci preoccupa non è la nostra diversità interna, che ad un occhio meno arreso alla quotidianità e meno arroccato sul nomadismo e l’anarcoidismo che va oggi tanto di moda – ulteriore segno dei tempi – non è metro di scandaglio profondo ma solo osservazione della tempesta superficiale, ma forse una relazionata concentrazione (semplificazione?) di diversità reale ed antagonista… quella che ci dovrebbe condurre al primato ed alla vittoria, per gradi. Per chi ha letto, parola per parola, i pensieri dei presenti ed anche degli assenti, di quelli che comunque potevano e dovevano esserci e non ci sono stati per disillusione, stanchezza od errata analisi di presunte inesistenti differenze, lo spavento non viene dalla diversità ma proprio dal contrario: cioè, al fondo, da un’accerchiata e dolente compressione del pensiero atto a creare il nuovo. Ovviamente all’interno dei parametri antiglobalisti, antiusurocratici, anticonsumisti, antiespropriatorii e relazionalmente popolari, partecipativi, differenzialisti, olisti e destinali. Tutti responsabilmente declinabili, ma tutti, per noi, invalicabili.

La necessità di una sorta d’urfuturismo – o chiamiamolo come vogliamo ma comprendendo endiadi ed ossimoro – quindi oggettivamente per principi espressi e per direzionalità scelte – è vitale e non solo spirituale, ideale, generazionale, artistica. E dobbiamo figurarcela come estranea a tutti i parametri della usualità borghese accettabile attuale, ovvero quel qualcosa che sta tra l’eccellenza senza paragoni (ovunque si verifichi) e la scorrettezza estrema del pensiero non assoggettato – almeno in prima battuta – ad alcun limite, né di tipo umanistico né di tipo confessionale ed una vitalità ritrovata e luperca che non deve prendere esempio da nessuno perché nessuno è in grado di darci ciò che non ci appartiene già, almeno come ipotesi di lavoro. Ogni volta nella storia in cui ci siamo accompagnati od affidati ad altro od ad altri siamo sempre miseramente falliti, prima o poi, perché la nostra vocazione è trovare la nostra strada da soli, in estremamente attenta ma perfetta autoreferenzialità, che è l’unico viatico, paradossalmente, anche per sopravvivere nel mondo globalizzato attuale. Auguri a noi.

Sandro Giovannini

http://nuovaoggettivita.blogspot.com/

 

 

 

PER UNA NUOVA OGGETTIVITA’

POPOLO PARTECIPAZIONE DESTINO”

 

Sommario del “Libro-Manifesto”:

I PARTE – Premessa:

Gian Franco Lami, Giovanni Sessa, Claudio Bonvecchio, Stefano Vaj

II PARTE – Argomenti contributi scritti di:

 

1 – Metastoria-Metapolitica: Gabriele Adinolfi, Giuliano Borghi, Giandomenico Casalino, Luigi Capozza, Giovanni Damiano, Germanico Gallerani, Carlo Gambescia, Aldo La Fata, Alberto Lombardo, Francesco Mancinelli, Luca Leonello Rimbotti, Alberto Rosselli, Marco Rossi, Andrea Scarabelli, Primo Siena, Piero Vassallo , Ubaldo Villani Lubelli.

2 – Geopolitica: Leonardo Clerici, Giulio Maganzini, Matteo Marconi, Marino Micich.

3 – Geofilosofia-Ecologia: Giuseppe Casale, Alberto Figliuzzi, Giuseppe Gorlani, Luigi Lombardi Vallauri, Simone Marletta, Paolo Aldo Rossi, Gianfredo Ruggiero, Giovanni Tuzet, Eduardo Zarelli.

4 – Simbolica-Psiche: Luciano Arcella, Mario Bernardi Guardi, Davide Bigalli, Francesco Cappuccio, Riccardo Campa, Sandro Consolato, Alessio De Giglio, Francesco Franci, Sandro Giovannini, Domenico Lancianese, Rita Catania Marrone, Roberto Sestito, Adriano Segatori.

5 – Etica-Politica-Economia: Vittorio de Pedys, Susanna Dolci, Luca Gallesi, Teodoro Klitsche de la Grange, Guglielmo Maria Lolli-Ghetti, Francesco Paolo Menna, Alberto B. Mariantoni, Riccardo Scarpa, Augusto Sinagra.

6 – Comunicazione:Marco Canestrari, Gaia Conventi, Marco Ferrazzoli, Alberto Figliuzzi, Maurizio Ganzaroli, Biagio Luparella, Elisabetta Oggero, GiuseppePuppo, Antonio Saccoccio, Francesco Sacconi, Luigi Sgroi.

7 – Estetica:

A) Arti Figurative: Ettore Bonessio di Terzet, Mario Bozzi Sentieri, Graziano Cecchini, Vincenzo Centorame, Vitaldo Conte, Alessandro Guzzi, Giuseppe Manzoni di Chiosca, Filippo Venturini,

B) Poesia/Letteratura: Manlio Bichiri, Brunello De Cusatis, Giuseppe Di Gaetano, Zairo Ferrante, Cesare Ferri, Sylvia Forty, Roberto Guerra, Bruno Labate, Anna Lamberti Bocconi, Ferdinando Menconi, Raffaele Perrotta, Miro Renzaglia, Riccardo Roversi, Paolo Silvestri,

C) Musica: Alberto Cesare Ambesi, Stefano Balice, Paolo Melandri, Marco Monaldi.

III PARTE – Appendice

1 – Postfazione di Giovanni Sessa; 2 – Note biobibliografiche, 3 – Elenco adesioni, 4 – Infolio di Sandro Giovannini; 5 – CD musicale di Mario Mariani

giovannini.sandro@libero.it

 

il libro-manifesto

per una

Nuova Oggettività
 
popolo partecipazione destino
 
può essere prenotato a 15 Euro
 
presso la libreria online: www.antichilibrionline.com
 
mail: libreriapandora@gmail.com
 
tel/fax : 0732-22882
 
Libreria Pandora, Piazza Fratelli Rosselli, 5 – 60044 – Fabriano (AN)
Pagamenti : Contrassegno, Paypal, Carte di Credito, Conto Corrente Postale, Bonifico Bancario.
Spedizioni : La Libreria Pandora spedisce entro 24 ore dalla ricezione del tuo ordine, dal lunedi al venerdi. Gli ordini che riceviamo durante il fine settimana vengono evasi il lunedì successivo.


Il libro-manifesto successivamente sarà messo
in distribuzione a 25 Euro
 
…per favore, indicare l’indirizzo postale ove inviare il libro-manifesto…
 
*data Uscita Libro 15 Ottobre 2011
Libro-Manifesto

Rispettosamente t’invoco — Respetuosamente te invoco – Poesia inedita di Carlos Sanchez letta all’incontro di Taranto

Psyche_et_LAmour.jpgRispettosamente t’invoco


 

Quante volte l’amore

è entrato nella mia poesia

come gli uccelli le nuvole

e il cielo incostante.

Gli uccelli sono or mai volati via

le nuvole sono passate e ripassate

il cielo è un camaleonte gigantesco

con la sua pelle cangiante.

E l’amore?

L’amore è cresciuto con me

mi ha dato e mi ha tolto

mi ha fatto diventare uccello

nuvola

cielo.

La amore non mi ha mai abbandonato

deambula con piena gioventù

perfino in questa mia vita adulta.

Andrà sicuramente

a portare fiori sulla mia tomba.

 

 

 

 

Carlos Sánchez

 

 

Respetuosamente te invoco

 

 

Cuántas veces el amor

ha entrado en mi poesía

como los pájaros las nubes

y el cielo inconstante.

Los pájaros volaron

las nubes pasaron y pasaron

el cielo un camaleón gigantesco

con su piel cambiante.

¿Y el amor?

El amor ha crecido conmigo

me ha dado y ha quitado

me ha vuelto pájaro

nube

cielo.

Pero jamás me ha abandonado

El amor deambula con plena juventud

también en esta vida adulta.

Irá seguramente

a llevar flores a mi tumba.

 

*VERSI RICEVUTI DIRETTAMENTE DALL’AUTORE

** QUADRO POSTATO SPONTANEAMENTE DALLA REDAZIONE E TRATTO DA:

http://web.tiscali.it/mitologia/Amore_&_Psiche.htm

Alessia D’Errigo in versi con Ena Selena in quadro

168447_194964970515437_100000058070519_738456_965292_n.jpgSeme

di Alessia D’Errigo

in questo liquore nucleare
si assaporano i fumi tossici
di una deriva d’anime
che colleziona morte
e nevrastenie di luna

ammucchiati nel grande cimitero
giacciono ancora i sogni
in bare d’amianto sigillate dal tempo
a sbrinare per un po’ il ricordo del reale
e affastellando cenere e derive
fino a creare un campanile d’ombra
su questa terra

e così
mentre il petrolio lava le mani
e pulisce i peccati
come una grande mamma
dalle mammelle generose
e impudiche
come un dio
che lecca nel profondo
le briciole dell’ultimo pane
spezzato in una sola razione
razziale e raziocinante
come solo l’uomo
sa essere
mentre tutto si fa smacco
in queste libagioni moderne
tra l’immondizia generale
generata dalle generazioni
di ogni genere e gene

io

alzo gli occhi verso il cielo
credendo
che al di là di quella finistra
si possa trovare
ancora
una luna nuova

*Versi ricevuti dalla stessa autrice
**Quadro di: Ena Selena arte, un artista dal Montenegro – pubblicato con il consenso diretto della stessa Artista –

Dal libro “Ricordati che non sai ricordare” – “Recuérdate que no sabes recordar”.

n1090935450_30199746_6816911.jpgIn questo mare di Carlos Sanchez

Il vento e il suo rumore di lontananza

passa da finestra a finestra

come una pettinatore di carte sciolte

di porte socchiuse

e ordina con la sua logica

I’ordine soggetivo della mia vita.

Filtra nel mar d’aria

mi fa nuotare d’immesità

in questo punto incerto.

I fantasmi burloni

che abitano la casa

disordinano i miei libri

ed i miei ricordi balbuzienti.

Profumi di tigli

d’acacie e carne arrosto

si lasciano trasportare dalle onde

nell’alta marea del villaggio.

Non ho preoccupazioni nuove

mentre scarabocchio questa poesia

da millepiedi lento

non mi assalgano i dubbi

che continuano a rimanere senza risposta

né i dischi volanti

né la putrefazione di questo sistema

in questo mare d’aria che respiro.

 

23 di marzo 2010

Folignano

 

 

En este mar

El viento y su rumor de lejanías

pasa de ventana a ventana

como un peinador de papeles sueltos

de puertas entreabiertas

y ordena con su lógica

el sujetivo orden de mi vida.

Se filtra en este mar de aire

me hace nadar de inmensidad

en este punto incierto.

Los fantasmas burlones

que viven en la casa

desordenan mis libros

y mis recuerdos tartamudos.

Perfumes de tilos

de acacias y carne asada

se dejan transportar por las olas

en la alta marea del poblado.

No tengo preocupaciones nuevas

mientras garabateo esta poesía

de lentos ciempiés

no me asaltan las dudas

que van quedando sin respuesta

ni los platos voladores

ni la putrefacción de este sistema

en este mar de aire que respiro.

 

23 de marzo 2010

Folignano

*Versi ricevuti dal poeta Carlos Sanchez: nato a Buenos Aires, in Argentina, il 24 dicembre 1942. Risiede in Italia. Ha viaggiato per anni nei paesi dell’ America Latina e del Medio ed Estremo Oriente come consulente ed esperto in comunicazione sociale per diversi organismi delle Nazioni Unite e della cooperazione internazionale.

 

 

    Ha lavorato come professore di Lingua e Letteratura Ispanoamericana presso le Universita  La Sapienzadi Roma, Cassino e Suor Orsola
Benincasa di Napoli.
    Come giornalista, regista e fotografo, ha collaborato con riviste e giornali di tutto il mondo.
    Ha scritto sceneggiature e diretto programmi televisivi per la RAI.
 
    Attualmente partecipa come collaboratore dell’Area Europea, nella rivista Polidiomatica On Line d’arte e Cultura “I Poeti Nomadi”, diretta da Martìn Micharvegas ed Enea Biumi.…..CONTINUA SU: http://www.europclub.eu/componente-Carlos-Sanchez.html
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