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Versi di fine estate: “Il consumarsi del giorno” di Giancarlo Fattori

IL CONSUMARSI DEL GIORNO

(Dedicata a Elena S.)

di Giancarlo Fattori

RENOIR-In-summerNel consumarsi del giorno

l’eterno ritorno dolcemente sfuma:

vestigia dei blu più oscuri,

dei respiri più puri,

vertigine di noi più nera,

lo stordimento,

ai margini della sera.

Sei tu che mi svesti di fulgore,

quel turgido tremore

incatenato al nostro buio,

brughiera d’emozioni,

il ponte fra me e te

in un cercar di mani

 

e sguardi, lontani

nello svolgersi del tutto,

un eterno lutto che è

un susseguir di palpiti,

battiti d’ali nel vento,

mentre quel che sento

non è ancora un dolore nuovo.

L’onda si frange sullo scoglio

chiamandoci per nome,

e io che mi chiedo

come tu possa volgerti

e guardare, e poi salir le scale

lasciando vana questa tetra

 

stanza,

osservando il pianto

che adesso m’imprigiona

a tendere le redini del tempo,

cogliendo tra i sospiri le erbe amare,

il sottile amore che inciampa,

che ancora si stupisce

della morte d’una stella,

dell’implodere del cuore.

 

**Versi ricevuti direttamente dall’Autore.

**Quadro “In Summer” di Renoir, postato dalla redazione e liberamente tratto da: http://www.pausacaffeblog.it/wp/2015/07/estate-arte.html

Ago 25, 2019 - Senza categoria    No Comments

Aquara Music Fest – Contest “Serraino Fioravante”: Premio della critica per il miglior testo agli “Spina” e Menzione D’onore al cantautore “Jean Riva”.

68453600_349449869295651_6571628407619059712_nLa prima edizione dell’Aquara Music Fest ( Ass. Culturale Alveare https://www.facebook.com/acalveare/ ) si è conclusa con l’assegnazione del “Premio della critica – Serraino Fioravante”  per il miglior testo agli Spina (Band della provincia di Salerno)  e con una “Menzione D’onore”, sempre per i suoi testi, al cantautore Jean Riva ( Iseo – Lombardia).

Di seguito riproponiamo i testi premiati e le motivazioni della Giuria Critica, composta da Maria Capozzoli e Zairo Ferrante:

Testo: SOBRIO – Autore: SPINA

 https://www.youtube.com/watch?v=S6UJ4HDxyQA 

https://www.facebook.com/michele.spina.14
68857133_2551953924897942_3426818521303089152_nNon sai che strano
perdersi dentro ai suoi discorsi
un po’ di più dentro al suo sguardo vago
profondo come il buio,
avvelenarsi tutti i giorni e per un attimo
sentirsi vivo.
Vivo.
Pensa che buffo:
guardare il mondo da una prospettiva da cui non l’avevi mai visto,
osservare tutto questo
per poi capire che la vita corre
anche se tu stai fermo.
Devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente,
per convivere con l’odio tra la gente
devi essere talmente sobrio
da cogliere l’ambiguità del mondo,
capire l’autenticità di ogni momento:
devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente.
Non sai che strano
scrivere per dimenticare di aver considerato il suicidio,
ma senti cosa dico!
Lo scrivo perché a dirlo ad alta voce
non ci sono mai riuscito.
Devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente,
per convivere con l’odio tra la gente
devi essere talmente sobrio
da cogliere l’ambiguità del mondo,
capire l’autenticità di ogni momento.
Devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente
oh, devi essere parecchio sobrio.
Devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente
devi essere parecchio
niente.

MOTIVAZIONE: “Per aver trattato, con l’eleganza del verso, in puro stile cantautorale, l’essere in bilico dell’uomo tra ragione follia come unica chiave per comprendere l’ambiguità universale, contrapposta all’autenticità individuale; quest’ultima intesa anche come qualità capace di dare un senso all’essere Uomo, nell’inevitabile scorrere del tempo e della vita.”

 

69433404_353160308924607_4885393778711461888_nTesto: PIUME   – Autore:  JEAN RIVA 

https://www.facebook.com/jeanrivaofficial/

 

Com’è possibile fermare il tempo che passa?

Le foglie volano al fiume

Lasciate dai rami le piume

Com’è difficile amare la luce intensa?

Il sole è l’unica coperta

I campi hanno perso la testa

 

Stringimi ancora fra le tue braccia

che sia una nuova conquista

oppure una guerra persa

Sentirlo ancora dalle tue labbra

che noi non avremo mai freddo

l’inverno non sarà eterno

 

Stelle più umide

dal pianto coltivo la terra

la luna sorride alla sera

la vista diventa più nera

Tu cara e docile

ci lasci con la tua partenza

col tuo scialle vicino al camino

il tuo pensiero a noi sarà vicino

 

Stringimi ancora fra le tue braccia

che sia una nuova conquista

oppure una guerra persa

Sentirlo ancora dalle tue labbra

che noi non avremo mai freddo

l’inverno non sarà eterno

MOTIVAZIONE: “Per i suoi testi raffinati, ricercati e dal taglio spiccatamente intimista; che compiono una sintesi perfetta tra musica e poesia.”

Il Dinanimismo consigli: DISCERNIMENTO ATRABILE di Fabio Strinati (Ed. Macabor 2019)

DISCERNIMENTO ATRABILE   di Fabio Strinati

Prefazione di Francesca Montomoli

 

downloadAvvicinarsi a un libro, per chi ama la lettura, non è mai un gesto marginale o distratto, implica sempre interesse, curiosità o sorpresa. I meccanismi che ci guidano verso un libro, proprio quello e non un altro, sono molto più complessi e profondi di quanto saremmo mai disposti ad ammettere e questo vale a maggior ragione quando “scegliamo” di accogliere un testo di poesie. Si può notare, anche nel semplice movimento delle mani, quella che potrebbe definirsi una cura istintiva, un profondo rispetto, rispetto per la fatica che lo ha generato, per il dono di sé consumato dall’autore nel mettere a nudo in maniera indelebile piccoli o grandi frammenti della propria sfera interiore, per quel mettersi in gioco così arduo in un’epoca che distoglie lo sguardo dalla fragilità e tende a corazzare gli animi, un’epoca in cui, per molti, i poeti tornano ad essere “diversi”, avulsi dalla realtà, quasi sospesi in una sorta di limbo governato da correnti oniriche.

Ebbene, la misteriosa attrazione che ci conduce verso un libro non resterà delusa dal poemetto breve di Fabio Strinati e l’immaginario di quanti rubricano i poeti fra i sognatori di zucchero filato ne uscirebbe sconvolto.

Diverso dai lavori che lo hanno preceduto, frutto di un impulso quasi liberatorio, Discernimento atrabile è senza dubbio un’opera fuori dal comune, un piccolo universo avvolto in un’aria densa e catalizzatrice.

Non a caso, la scelta delle due parole che compongono il titolo riporta alla scuola ippocratica e alle sfere umorali che governano la vita e l’essenza.

Atrabile, un termine molto specifico seppure non limitativo, è in realtà la chiave che apre un affaccio su scenari variegati. Atrabile, l’umore nero, connesso alla paura, all’irrazionalità, alla malinconia, alla collera, alla frustrazione e discernimento che implica il raggiungimento della consapevolezza attraverso la fatica della comprensione.

Una poetica cruda, ruvida, volutamente criptica e inquietante, tesa a estrapolare, attraverso l’uso della sperimentazione e della percezione empatica, quelle dimensioni dolorose interiorizzate, se non addirittura rimosse, che nelle fasi alterne della vita segnano e accomunano ogni essere umano.

Un testo che ti afferra per i polsi e ti trascina con impeto in una foresta intricata, lasciandoti in balia dei potenti versi destrutturati senza il comodo ausilio della punteggiatura, senza la culla rassicurante di una tradizionale costruzione sintattica.

Un testo che inizialmente disorienta, che ti fa sentire sul collo l’eco di un respiro affannoso, che non può essere semplicemente letto.

No, occorre fermarsi, lasciarsi travolgere dall’irrompere incalzante delle parole. È necessario sciogliere i nodi e le catene che serrano le porte dei propri nascondigli segreti permettendo all’umore oscuro delle sofferenze vissute di filtrare e scivolare e scorrere.  È necessario lasciarsi raggiungere e permeare. Solo a quel punto i versi troveranno il giusto ritmo e si ricomporranno nell’animo come un enigma disvelato. Solo allora, il lettore potrà abbandonarsi sull’ultimo verso, ansimante, provato e appagato.

RECENSIONE DI: Michela Zanarella

La scrittura di Fabio Strinati è sempre in movimento, cambia pelle in continuazione. Il libro edito da Macabor, intitolato ‘Discernimento atrabile’, si presenta, infatti, come un’opera ‘camaleontica’. Già dal titolo ci si trova a dover decriptare una serie di significati. Il discernimento è la capacità di formulare un giudizio o di scegliere un determinato comportamento in conformità alle esigenze della situazione. Atrabile, nella medicina, secondo le teorie di Ippocrate, è uno dei quattro umori dell’uomo: il cosiddetto umore neromalumore. E’ proprio quest’ultimo a dare il primo indizio al lettore, per accedere ai versi del poeta. Paura, inquietudine, malinconia: uno stato di sofferenza interiore che ci avvicina alla filosofia poetica di Cesare Pavese con il suo mal di vivere, declinando in una scrittura decisamente frammentata, non di facile comprensione. I testi diventano grovigli ermetici di parole ed emozioni da districare: “Malanno, infermità della notte/ventre rifugio Saturno espansione mascherata/ribelle multipla cuori spaiati/errante segno zodiacale”. Gli echi di una poetica ‘leopardiana’ si sommano, si dissolvono e si dipanano nelle parole di Fabio Strinati. Francesca Montomoli, poeta e scrittrice, nella prefazione ricorda: “È necessario sciogliere i nodi e le catene che serrano le porte dei propri nascondigli segreti, permettendo all’umore oscuro delle sofferenze vissute di filtrare, scivolare e scorrere”. Ci si trova disorientati di fronte a questa sperimentazione creativa. Al primo impatto, verrebbe l’istinto di allontanarsi. Ma c’è qualcosa che ferma l’occhio e la mente: non è soltanto l’assenza di punteggiatura che non mette vincoli, che lascia una sorta di libertà di scelta su come e quando leggere. E’ la sequenza di parole a mettere curiosità, a spingerci oltre. Saturno, il sesto pianeta solare, con la sua simbologia diventa il protagonista del poemetto. In astrologia, descrive lo spirito delle persone, le ambizioni. E ha caratteristiche opposte al sole. Per questo motivo, è considerato uno degli astri ‘ostacolatori’, non consente alla vita di svilupparsi. Nell’oroscopo, invece, aiuta a capire quali sono i periodi migliori per compiere azioni che generano effetti a lungo termine. Nella mitologia, altro non è che il tempo. Nel mondo esoterico, il pianeta è associato al male e il simbolo che lo identifica in astronomia è la falce, riconducibile alla morte. Strinati sceglie Saturno come pianeta guida delle sue ambiguità espressive. Ma c’è anche da dire che l’esistenza funziona per cicli: vita e morte fanno semplicemente parte di un percorso che appartiene all’umanità. L’anima del poeta qui tenta di far sgorgare il vuoto, deve liberarsi da quel tormento che non dà pace e, per farlo, non ha altro che la poesia, unico appiglio per non lasciarsi travolgere dal vortice dell’oscurità. In questo gotico canto notturno… CONTINUA SU: http://laici.it/viewarticolo.asp?Id=3605&fbclid=IwAR1BuATsGiAHbNxc9G9r79axbFycr-wXos9Gf7L2FsEMcxgu7nJBVEypP68

Acquisto libro:http://www.macaboreditore.it/home/index.php/libri/hikashop-menu-for-categories-listing/product/83-discernimento-atrabile

Il Dinanimismo segnala Joe Natta… il cantautore della Poesia.

image019Joe Natta, poliedrico cantautore lucchese, ha da qualche tempo lanciato un interessantissimo progetto dal titolo “Musica e Poesia”.

L’idea, volta a promuovere e diffondere Poesia in modo libero e gratuito, risulta essere completamente in linea con la filosofia del movimento Dinanimista.

Come riportato nel sito nello stesso Autore: “Dopo vari mesi di ricerche ho deciso di rendere omaggio ai grandi poeti di ieri e di oggi musicandone le poesie che più mi hanno colpito. La considero una riscoperta musicale volta a far conoscere, grazie alle canzoni, quegli autori che hanno fatto la storia della poesia e che vale davvero la pena leggere, perché capaci di regalarci le più svariate emozioni.

Perdersi fra le parole e i versi è una cosa bellissima quanto preziosa e allora perché non unire anche la musica?

Sono già state pubblicate poesie di famosi autori internazionali e degli italiani Cesare Pavese, Gabriele D’Annunzio, Giosuè Carducci, Olindo Guerrini, Alda Merini, Guido Gozzano, Alessandro Manzoni, Giuseppe Ungaretti e altri.

Ogni 3 giorni farò uscire una canzone sul mio CANALE YOUTUBE che si andrà ad aggiungere a quelle già pubblicate così che quella singolare mescolanza di passione e sentimento che viene fuori dalla musica e dalla poesia arrivi a più persone possibili, nella speranza di avvicinarle a questo fantastico mondo fatto di parole ed emozioni.

Fra i poeti che ho scelto di musicare cito Lope De Vega, Garcia Lorca, Percy Bysshe Shelley, Emily Dickinson, ma soprattutto gli italiani Vincenzo Cardarelli, Mario Luzi, Carlo Betocchi, Giorgio Caproni, Alfonso Gatto, Maria Luisa Spaziani,  Ugo Foscolo, Aldo Palazzeschi, Dante Alighieri, Iginio Ugo Tarchetti, Sergio Corazzini, Arrigo Boito, Dino Campana, Umberto Saba, Eugenio Montale, Salvatore Quasimodo, Valentino Zeichen, Giosuè Carducci, Vittorio Sereni, Gianni Rodari, Marino Moretti, Giacomo Leopardi, Antonia Pozzi, Primo Levi, Giovanni Pascoli e tantissimi altri.

    Una cosa che tengo a precisare è che tutte le canzoni pubblicate, e quelle che lo saranno, sono rigorosamente ascoltabili

in modo GRATUITO tramite YouTube, senza passare da negozi virtuali o piattaforme di musica streaming.

Anche il canale stesso non ha pubblicità e non è affiliato a nessuna partnership.

Questo progetto è un invito alla riscoperta della lettura, alla bella poesia, la cultura non ha prezzo e non vorrei mai lucrarci sopra, l’immaginazione e la fantasia devono rimanere patrimonio di tutti, sempre e comunque. Per finire godetevi queste bellissime poesie, con la speranza che la trasformazione in canzone sia di vostro gradimento.

Joe Natta…” CONTINUA SU: http://www.joenatta.com/musica_poesia_joenatta.htm

 

image009Joe Natta è un Cantautore che dal 2002 colleziona sorrisi regalando buonumore.

Vive a Ponte a Moriano in provincia di Lucca, ha al suo attivo 36 album ufficiali e moltissimi videoclip e concerti.

Autore e compositore SIAE, inizia la sua attività artistica alternando canzoni demenziali ad altre più ironiche e serie, scenette esclusivamente comiche ed altri lavori in cui, in modo ironico, cerca di sensibilizzare la gente su temi importanticome la violenza sugli animali, il precariato, la donazione di sangue, la rivalutazione del territorio locale, la solidarietà, la lettura, i poeti del passato e molto altro.

Nel 2017 abbandona definitivamente il genere demenziale per dedicarsi ad altri progetti musicali, in primis la realizzazione di molti album cantautorati che teneva dentro al famigerato “cassetto” da tempo.

Nel 2011 da vita al progetto musicale “Leggende Lucchesi” dedicato interamente alla riscoperta delle leggende e della tradizione orale di Lucca, della Garfagnana, della Versilia e a personaggi e storie legate al Folclore e alla cultura toscana.

Nel 2015 inizia un altro progetto musicale dedicato alla festa di Halloween con canzoni e videoclip in tema.

In uno di questi video compare il papà degli Zombi, il maestro George A. Romero.

Nel 2018 inizia un nuovo progetto dedicato alla riscoperta di grandi Poeti di ieri e di oggi musicandone le poesie che più lo hanno emozionato.

Fervente sostenitore della musica creativa NON fa “Cover” ne quantomeno “TRIBUTI” di alcun genere, solo brani originali.

Particolare curioso e simpatico è stata la presenza di Nonna Rolanda, nonna paterna di Joe, che ha recitato nei suoi corti e cantato alcune delle sue canzoni.

Un fenomeno multimediale davvero originale che ha conquistato il cuore degli internauti e che continua a farlo anche dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2007.

Nonna Rolanda viene ricordata da Joe in una canzone dal titolo “Canzone per Nonna Rolanda”

Joe Natta sostiene EMERGENCY, UNICEF, WWF, AIL, AIRC, ANDARE OLTRE SI PUO’, LIBERA, LEGAMBIENTE e  AMREF e la donazione del sangue, ADORA LEGGERE, scrivere, il cinema in ogni sua forma (soprattutto quello di genere), la musica beat anni ‘60 e non guarda la televisione.

Continua su: http://www.joenatta.com/homepage.htm

Consigli di lettura dal Dinanimismo: il poeta Roberto Pazzi (Ferrara).

1024px-RobertoPazziIl Pazzi Poeta (ma anche Scrittore e Giornalista) è un Narratore visionario che continua imperterrito a frugare tra e nelle cose, alla ricerca del non-visibile. 

Versi che, come lame, squarciano il quotidiano per raggiungere la vera essenza delle cose, delle persone e delle situazioni. Piccole perle seminate tra le pieghe dei giorni, che continuano a scorrere inesorabili.

Zairo Ferrante

Di Seguito alcuni versi di Roberto Pazzi liberamente tratti da: http://www.italian-poetry.org/roberto-pazzi/

Il mio niente
Oggi verrei a casa tua,
farei questo lungo viaggio
solo per infilare questi versi
nella fessura sotto la porta,
non potrei rompere
il divieto di rivederci.
Niente, vorrei dirti,
solo questo niente.
Fu detto già tutto.
Da quando ci siamo separati
sopravviviamo,
siamo la rovina di quel tempo.
Ma questo mio niente dopo di te
mi sostiene e si rafforza,
cresce bene con gli anni,
si fa grande, muta la voce,
non vuole più stare con me,
esce sempre più spesso
a cercare altro niente,
inutilmente bello come fui.
I nostri occhi han fissato il sole,
non guardano più,
ricordano di aver visto.
A che servirebbe rivederti ?
Perderei il mio niente.
Di tutte le cose che potevo fare
ho sempre scelto una sola,
monco di troppe vite non fatte
tu sei il Niente che mi ha scelto.
E ti appartengo sempre.

Il treno ritarda
Il treno delle quindici e cinquantasei
partirà in ritardo, di venti minuti,
qualcuno stasera in una stazione
sotto i colli Euganei,
bestemmierà l’attesa,
qualcuno invece grazie al ritardo,
prima del Po,
riuscirà a prenderlo, quel treno,
e salirà trafelato e contento.

Per molti amati prima dei trent’anni
sono già defunto,
non li rivedrò mai più.
Per molti che mi vedranno fragile
vecchio non sono ancora nato,
devo ancora spuntare all’orizzonte.

Per altri, e sono i più,
non c’è nessuna linea,
nessuno orario da consultare.
Quel non essere per loro
è già la mia eternità.

Roberto Pazzi: Poeta, Scrittore e Giornalista.

Vive a Ferrara; nella città emiliana ha fondato nel 2014 la scuola di scrittura creativa Itaca, patrocinata dal Comune di Ferrara.

Ha frequentato il Liceo Ariosto della sua città poi si è laureato in lettere classiche a Bologna con Luciano Anceschi e una tesi in estetica sulla poetica di Umberto Saba). Dopo tre anni di docenza ad Urbino,ha insegnato nella scuola superiore e nell’università a Ferrara[1]antropologia culturale e filosofia della storia e a Urbino sociologia dell’arte e della letteratura.

Tradotto in molte lingue, ha esordito in poesia con una silloge apparsa sulla rivista Arte e poesia nel 1970, prefata da Vittorio Sereni. […] Dopo dodici anni di collaborazione esclusiva al Corriere della Sera, è opinionista di QN Quotidiano Nazionale (Il Giorno, Il Resto del Carlino, La Nazione) e all’estero è collaboratore di The New York Times. Leggi tutto su (+ fonte foto): https://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Pazzi#Biografia 

http://www.roberto-pazzi.it/roberto-pazzi/

Consigli di lettura del Dinanimismo -estate 2019-: Giovanna Mulas, Paolo Ruffilli, Luigia Sorrentino e Marcia Theòphilo.

ECCO QUATTRO CONSIGLI DI LETTURA DAL DINANIMISMO

ESTATE 2019

9707910– “LA TEORIA DELLE CENTO SCIMMIE” di Giovanna Mulas (Ciesse ed. 2019)… A seguito di una distruzione di massa, la terra è abitata da sole donne tutte cieche dalla nascita, ermafroditi. Il principio fondante della comunità è la Conoscenza; comunicano tramite telepatia e vivono in grotte sotterranee guidate da Utòpia, la Grande Maestra, secondo riti strettamente legati alla Natura Madre. L’orrore, la violenza, la guerra che ha portato l’umanità al disastro globale; le vite passate dei sopravvissuti e il potere delle Macchine: forse potrà nascere una consapevolezza prima sottovalutata, forse non tutto è stato vano. Oltre il pregiudizio fisiologicamente presente in ogni uomo. https://www.lafeltrinelli.it/libri/giovanna-mulas/teoria-cento-scimmie/9788866603146

 

 

nel-nido-dellamazzonia-ediz-italiana-e-portoghese-433643– “NEL NIDO DELL’AMAZZONIA” di Màrcia Theòpfhilo (Interlinea ed. 2015)…Nel testo di Márcia Theóphilo ci sono voci che lei trascrive ispirata o che traduce da un linguaggio (magari musica di tamburi e flauti o i suoni della natura ora affidati alle onomatopee) cui bisogna trovare parole che vanno oltre il semplice significato. Per aderire allo spirito del luogo non basta la ragione, che tuttavia non è esclusa dal racconto. Márcia ci ha messo tutta l’anima – e magari anche la psicanalisi – in questi versi in cui la cultura più sofisticata si fa natura “primordiale”: quello che siamo diventati senza mai smettere di essere “selvaggi”: nel senso del “pensiero selvaggio” di Claude Lévi Strauss. Per convincerci più profondamente, coinvolgendoci come esseri capaci di scovare e intendere il nostro più remoto passato, l’autrice usa non una lingua – il suo portoghese di nascita – bensì due, cioè anche l’italiano, lingua di ormai antica elezione. Márcia scrive per ricordare agli uomini quello che hanno dimenticato, dal rumore della pioggia al resto. https://www.interlinea.com/scheda-libro/marcia-theophilo/nel-nido-dellamazzonia-9788868570699-433643.html

 

 

3858164_266549– “OLIMPIA” di Luigia Sorrentino (Interlinea ed. 2013)… Scrivendo “Olimpia”, Luigia Sorrentino scrive il libro della sua vita. “Olimpia” punta all’essenza, tocca in profondità le grandi questioni dell’origine e della morte, dell’umano e del sacro, del nostro incontro con i millenni. Ha uno sguardo lungimirante: sguardo ampio, prospettico, a volo d’aquila. Ma ha anche improvvisi affondi nella fiamma del verso. E proprio l’intreccio tra l’infinito e il mortale è uno dei motivi centrali di questo percorso. “Olimpia” riesce ad esprimere un tempo assoluto, e lo fa in modo mirabile, con architetture possenti ma anche con i guizzi fulminei della vera poesia. Tempo assoluto che contiene ogni tempo. E ci getta di volta in volta in una diversa epoca della nostra vita: siamo antichi e adolescenti, certi e smarriti, ci immergiamo in questo giorno carico di attesa e di rivelazione, sempre sulla soglia di una scoperta cruciale. “Siamo colui che sprofonda a un passo da noi”, scrive Luigia, “di padre in padre siamo stati / quella tua età sparsa nella casa”. Prefazione di Milo De Angelis. Postfazione di Mario Benedetti. https://www.lafeltrinelli.it/libri/luigia-sorrentino/olimpia/9788882128838 

 

 

altra-vita-light-684x1024– “UN’ALTRA VITA” di Paolo Ruffili (Fazi ed. 2010)… Sono storie forti, raccontate con passione e insieme con leggerezza, che non arretrano di fronte a nulla, alle cose piacevoli come a quelle dure e confuse, che attirano il lettore nelle tate dei protagonisti per spiazzarlo e portarlo dove non avrebbe mai pensato di giungere. Perché quelli ritratti da Paolo Ruffilli sono “amori dentro altri amori”, in una sorprendente costruzione a incastri in cui la rivelazione che sovverte a un tratto il mondo in cui avevamo pensato di entrare ne racchiude, ne prepara a sua volta un’altra, altrettanto inattesa, forse definitiva. E nella stanza degli amanti che ci era sembrato di violare se ne apre sempre una nuova più segreta, dietro all’impulso che spinge i protagonisti a rinnovarsi attraverso un’altra vita.
C’è sempre l’attesa e la rivelazione, secondo la migliore tradizione di questo genere narrativo, nei venti racconti di Ruffilli, che per ognuno si ispira a un autore prediletto, citato in chiusura, in una sorta di gioco letterario suggestivo e gradevole che mostra tutta la sua abilità compositiva. Vale anche per queste pagine il giudizio espresso in passato da Luigi Baldacci: «Nel suo gusto intelligente del racconto, Ruffilli sceglie le “forme chiuse” anche in narrativa (qui: le stagioni dell’anno e lo schema fisso in otto brevi capitoletti), perché gli risulta il modo per essere più libero nel dare pronuncia a tutto ciò che è difficile, se non impossibile, da dire in un terreno minato come quello della quotidianità e dell’amore. E lo fa con l’uso di una sua inconfondibile scrittura lieve, tra ironia e adesione, espressivamente votata alla pura partitura musicale, e tanto più eversiva quanto più apparentemente in linea con la tradizione». https://fazieditore.it/catalogo-libri/unaltra-vita/

L’Alveare e il Dinanimismo insieme all’Aquara Music Fest per assegnare il “Premio della critica Fioravante Serraino” …

AMFL’associazione Culturale L’Alveare (organizzatrice dell’Aquara Music Fest) e il movimento poetico-artistico Dinanimista, collaboreranno insieme  all’assegnazione del “Premio della critica Fioravante Serraino” durante il contest musicale che si svolgerà il prossimo 16 e 17 agosto ad Aquara.

La giuria critica, che assegnerà il premio per il miglior testo, sarà composta da:

I premi del Contest Musicale Fioravante Serraino sono i seguenti:
§Premio Aquara Music Fest– alla band o al solista decretato vincitore del Contest Musicale dalla giuria tecnica verrà finanziato un progetto artistico relativo alla propria attività musicale per un ammontare pari a Euro 500,00.
§Premio della critica Fioravante Serraino– la giuria L’Alveare/Dinanimismo assegnerà il premio della critica Fioravante Serraino per il miglior testo tra le band finaliste al Contest Musicale. Il premio è così intitolato in memoria del membro fondatore e anima dell’Associazione Culturale L’Alveare, Fioravante Serraino. Al vincitore di questa sezione verrà finanziato un progetto artistico relativo alla propria attività musicale per un ammontare pari a Euro 500,00.
§Premio Partecipazione– tutti i gruppi finalisti riceveranno gratuitamente un Videoclip a cura della CineFrame Productiondi brano a scelta dalle band, per un valore pari a Euro 300,00.
I partecipanti alla fase finale del concorso avranno uno sconto del 50%alle MasterClass che si terranno la mattina del 17 agosto. Tutti i gruppi finalisti riceveranno a titolo gratuito il Premio Partecipazione insieme a un book fotografico.

Dinanimismo 2009-2019 (10 anni d’avanguardia poetico -artistica) – il nuovo e-book del dinanimismo – edito da “Asino Rosso Libri”

dinanimismo-ebook-coverDecennale per la poetica postromantica 2.0  lanciata dal poeta Zairo Ferrante, tra i più emergenti nel  panorama italiano, purtroppo -altrove- manieristico oggi dominante dove la poesia  è storicamente spesso combinatoria di  vacue parole velleitarie, cloaca di espressività minore, anche spesso sopravvalutata, che impietosamente non regge il confronto con la grande poesia  classica, dal postsimbolismo stesso e le avanguardie soprattutto del primo novecento.
Ferrante invece con il suo dinanimismo traccia una rotta semi inedita, fare bellezza e anima nel mondocomputer,  ispirato anche dal grande postjunghiano psicologo James Hillman (la poesia quasi significante della mente umana tra le sue originali teorie) o il miglior Bauman, tempi liquidi ma insufflati di acqua h20 pura e destinata all’avvenire. Questa produzione di Zairo Ferrante (suportata come co-curatore dal futurista – in fondo tecnoromatico – Roby Guerra e editor on line) è celebration a più voci, coinvolgendo  diversi altri scrittori  con affinità dinanimiste -per cos’ dire- condivise da tempo e periodicamente collaboratori del suo sito promotore on line  e-bookdinanimismo.
Ferrante e il Dinanimismo, e  i dinanimisti?
Ferrante non a caso  appena anche pubblicato dalle storiche edizioni Il Foglio, specializzate nella Poesia…  Nel volume  web in questione significativi ulteriormente gli autori, tutti di provato e provabile nuovo rigore  versificante, un nome su tutti la stessa internazionale scrittrice Margaret Saine, oltre al compianto Girolamo Melis (tra i pionieri della sinergia dinanimista).  Oltre, naturalmente a un ampia ouverture -e  poi epilgo- su certa autorevole  passata rassegna stampa e i manifesti del  movimento poetico.
In dieci anni di attività il Dinanimismo (movimento poetico-artistico già riconosciuto della critica) ha collaborato con le principali Avanguardie letterarie ed artistiche attive in Italia.  Ad oggi  numerosi Autori (ndr. oltre 60), sia Nazionali che Internazionali, hanno deciso di sostenere la neoavanguardia dinanimista, inviando e  pubblicando gratuitamente proprie “opere” (poesie, saggi, quadri etc. etc.) sul blog ufficiale del Movimento, tutt’ora in piena attività (https://e-bookdinanimismo.myblog.it/).
Scopo di quest’antologia collettiva è quello di celebrare il 10° compleanno del Movimento, con l’augurio che il Dinanimismo possa continuare a crescere, senza mai abbandonare la strada intrapresa nel 2009,  in attesa del 2029.
Il volume, curato da Zairo Ferrante e Roberto Guerra, contiene un’introduzione con le principali note critiche e segnalazioni ricevute dal Dinanimismo, un’antologia collettiva AA.VV. e la sintesi dei principali manifesti del Movimento.
Questo l’elenco degli Autori presenti nell’opera: Miranda Baccini, Roberto Collari, Sylvia Forty, Roby Guerra (bonus track futurista :)), Pietro Edoardo Mallegni, Girolamo Melis (Special Guest), Marco Nuzzo, Maria Pellino, Margaret Saine, Adriana Scanferla, Rita Stanzione e Michela Zanarella. 

“Itaca, Penelope e i maiali” di Zairo Ferrante (Ed. Il Foglio 2019): impressioni di lettura del poeta Carlo Sanchez.

“Itaca, Penelope e i maiali” di Zairo Ferrante (Ed. Il Foglio 2019)

Impressioni di lettura del poeta argentino Carlo Sanchez

download“Itaca, Penelope e i maiali”…. Molto interessante partire della culla della nostra cultura occidentale, per guardare il presente.

Omero, la mitologia, i due mostri del mare di Messina, Circe, Ulisse e la sua amata Itaca. Una visione senza iphone, ipad, senza telefonino e i futili oggetti del consumismo. Una chiamata al branco, ai maiali (uomini tutti uguali) in una società che ha dimenticato la sua storia, il suo passato.

Grandi momenti lirici, che ci introducono nel dramma del presente che stiamo vivendo.

Siamo anche noi Ulisse, forse con Penelope un tanto stanca di disfare la tela.

E poi Itaca, La bellezza (non posso non pensare a Kavafis).

“ Se semplicemente fossi” un altro, ti direi che lo spazio per il lettore è aperto in tutto il libro, che l’amore forse ci salverà (non sono sicuro).

“E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso, Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare (…da “Itaca” di Kavafis)”.

*Nota Ricevuta direttamente dal Poeta Carlos Sanchez

ITACA: LA BELLEZZA

 Zairo Ferrante 

Tratta da: “Itaca, Penelope e i maiali”

https://www.lafeltrinelli.it/libri/zairo-ferrante/itaca-penelope-e-i-maiali/9788876067969

Anche adesso – che gli dèi del progresso hanno brindato

con milioni di piccole bolle color di zecca effervescenti e

i nostri cervelli, tutti d’un sorso, si son bevuti  –

quando alzo il naso dal mio smartphone vedo ancora

 che la luna, sola, resta appesa al filo

– candido –

fatto di pensiero di bambino senza  macchia.

E dondola nella via del latte, punzonata da miliardi di libellule

che son stelle quando a sera, l’Architetto, accende le sue luci.

E nonostante questo schermo, ancora vita e morte si rincorrono

in quel gioco vecchio quanto il tempo, fatto d’anni e di stagioni

e primavere che inarrestabili si susseguono e nuovamente

– continuano a sbocciare –

con prati che profumano di fresca malachite appena colta.

E volteggiano, nella cornice d’una finestra, grandi farfalle

e puntiformi uccelli a dipingere improbabili geometrie.

E passa l’estate e tornano a far rumore anche le foglie

 che cadendo ci vengono a donare

il fragore rosso calcedonio

d’un silenzio ormai spesso inascoltato.

E di nuovo perfino anche la pioggia, rigida di freddo, ancora indossa

il maglione suo più bello, bianco color dell’innocenza e si dimena

imperterrita  nel vento, tutto a ricoprire, il brutto e il bello e

 i semafori e le canne, il tratto e pur la linea, il vero e l’apparente ombra.

E mentre il Mondo ancora insegue il Sole,

che zitto e quatto corre e

si smarrisce in quell’anfratto

d’Universo che prende il nome di Galassia,

 io, che piccolo pur respiro, nient’altro posso fare

se non pigiare forte quel bottone

e riprendermi la Bellezza.

– Itaca –

unico traguardo materiale a cui approdare

spegnendo, come Ulisse, le sirene

leucotomizzanti e impure menzognere,

 in quest’odissea ad arte costruita e poi…

spacciata, in pasticche narco-selfie, come vita.

 

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