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Versi di Giancarlo Fattori… a Sarasvati.

INNO D’AMORE A SARASVATI

di

Giancarlo Fattori

Escultura_de_la_IndiaPer te mi arde in cuore il fuoco di Brahma,
la mente mi tramonta, si schiude già la luna,
torrente luminoso che spuma dopo spuma
spargi nardo e incenso sulla tua folta chioma:
raccogli questo canto, raccogli il mio dolore,
risveglia la mia mente com’è desta questa fiamma,
tramutala in incanto, tramutala in chiarore
che nella conoscenza s’accende e poi divampa.

Tu che sei più bella d’una goccia di rugiada,
tu che delle acque sei Dea, sei Regina,
trasfigura in una danza questa fulgida mia pena,
rendila fluente come scorre questo fiume
prima che divenga di luce una cascata:
tu traghetti il cuore tra una riva e l’altra,
spargi semi buoni, fertilizzi la mia terra,
e illumini la notte anche se è un fioco lume.

Gli amanti, nella notte, già perdono il respiro,
si fondono al divino che tra loro giace,
travolti dall’amore smarriscono il sentiero,
smarriscono sé stessi in tenero stupore,
s’inebriano del tuo profumo, del tuo canto,
del mondo trascendente che ammanta l’orizzonte,
e tu che t’ergi splendida come cielo teso a Oriente
m’intrecci carne e anima d’una mistica visione.

Sotto queste fronde io mi tendo come un arco,
m’immergo nel tuo flusso, t’attendo come sposa,
mi lascio trasportare da tutti i mutamenti,
m’insegni ad evocare il sacro suono antico,
scelgo l’infinito e questo fiume da vergare:
tu sei l’incantesimo d’un oceano in movimento,
attendo il tuo fragore spezzarmi la risacca,
t’accolgo, sulla pelle nuda lascio un varco.

Giancarlo Fattori 

20/01/2020

*Versi ricevuti direttamente tramite e-mail.

**Immagine statua di Sarasvati liberamente tratta da: https://it.wikipedia.org/wiki/Sarasvati

San Valentino 2020 in Poesia: con Alessandro Canzian ed i suoi Amici

CatturaSegnaliamo la Redazione di Laboratori Poesia,  che ha scelto di cantare l’amore e le sue mille sfumature con una brillante ed “atipica” antologia poetica, curata da Alessandro Canzian, che scrive: Nessuna idea di fondo particolare, nessuna scelta basata sul giudizio, solo la richiesta ad alcuni amici di testi sul tema (43 poeti: Maurizio Cucchi, Maria Grazia Calandrone, Giovanna Rosadini, Lucianna Argentino, Franco Buffoni, Roberto Cescon, Corrado Benigni, Cristiano Poletti, Paolo Ruffilli, Marco Corsi, Flaminia Cruciani, Gabriella Musetti, Patrick Williamson, Vincenzo Mascolo, Maria Borio, Matteo Fantuzzi, Eleonora Rimolo, Domenico Cipriano, Francesca Serragnoli, Valentina Colonna, Gerardo Masuccio, George Mario Angel Quintero, Fabio Michieli, Zingonia Zingone, Marco Sonzogni, Giovanni Ibello, Chiara Evangelista, Vernalda Di Tanna, Mattia Tarantino, Graciela Aráoz, Federica Giordano, Melania Panico, Ilaria Boffa, Mario Fresa, Federico Rossignoli, Luigi Cannillo, Chiara De Luca, Giovanna Iorio, Annalisa Ciampalini, Rossella Pretto, Fabrizio Bregoli, Mario Famularo, Marco Amore). E all’amico Dino Ignani l’immagine d’apertura (L’amore per la lettura) come diversi ritratti degli autori qui riportati.

Un tema usato e abusato che oggi dice tanto di noi. In una società che all’iperconnettività ha fatto corrispondere una maggior distanza, che alla parità ha fatto corrispondere una nuova censura e disparità, che alla libertà ha fatto corrispondere la solitudine, chiedere ai poeti di interrogarsi sull’amore significa chiedere loro di affondare le mani nella loro intimità. Perché alla nudità esposta soffriamo una minor consapevolezza di noi. Alla molteplicità delle occasioni soffriamo la virtualità delle stesse. Alla semplificata e sempliciotta definizione di noi soffriamo ciò che abbiamo voluto: una semplice immagine.

Oggi viviamo di immagini di noi stessi che oppongono ciò che vogliamo mostrare agli altri (e che spesso noi stessi vorremmo essere) a ciò che siamo realmente, senza più grate di riferimento perché abbiamo delegato tutto all’immagine con l’inevitabile conseguenza di ipocrisie, brutture, mediocrità, derivanti dalla mancata aderenza delle due identità. Un’immagine che è diventata sostanzialmente una merce di scambio come lo sono diventati i valori, la parità, gli scandali, le indignazioni. In tutto questo l’amore rischia d’essere il cuore che batte dentro di noi a prescindere dalle sovrastrutture create e autoalimentanti (perché di fatto oggi tutto necessità del proprio opposto per esistere). L’amore non è autoalimentate, non necessita di un opposto. L’amore è una tendenza all’altro che scarnifica il proprio ego. È ciò che legittima all’uomo il nome di uomo, al netto di ogni egocentrico innamoramento per l’amore stesso.

La realtà però ci dice che viviamo in un periodo di grandissima solitudine, di relazioni praticamente impossibili, a termine. All’amore per l’altro abbiamo anteposto l’orgoglio dell’amore per la nostra immagine, soffrendo l’insussistenza sia della relazione sia dell’immagine. E abbiamo cercato qualcuno o qualcosa a cui dare la colpa. O, nel migliore dei casi, ci siamo detti che questa è la libertà. Per questo oggi chiedere ai poeti di interrogarsi sull’amore è un atto quasi rivoluzionario. Perché un poeta, un vero poeta, che guarda il proprio io non è mai solo un poeta, mai solo un io. È una società, un popolo, in un singolo uomo o in una singola donna che guarda la sintesi di una storia, la sua essenzialità. E ne cerca i difetti, le illuminazioni, le delusioni, i sogni.

Oggi più che mai il poeta, quando vero poeta, rappresenta una possibilità di sopravvivenza per l’uomo. Si intenda, l’uomo vivrà probabilmente ancora per molti secoli, ma questo non vuol dire che sopravvivrà a se stesso. Questa possibilità, a parere di chi vi scrive, appartiene nelle varie forme e storie ad ognuno dei poeti qui inseriti. Ognuno in un modo diverso.

Alla Storia, quella con la S maiuscola, dire se ci riusciranno. Per ora buon San Valentino a tutti con questi testi e con, quando presenti, articoli, recensioni, traduzioni che abbiamo già pubblicato sugli autori qui proposti…” CONTINUA SU: http://www.laboratoripoesia.it/ancora-di-piu-e-te-ne-sono-grato-43-poesie-damore/?fbclid=IwAR0cZigqTMHJWJpVCADQOKpuxcmNZZ3_62Iu69xV_XV3F9do4jZj_yN2smU

 

“Fortissimo”: Matteo Bianchi con Minerva Edizioni.

FORTISSIMO 

di Matteo Bianchi (Minerva ed. 2019)

Nota di lettura di Zairo Ferrante

31ditgajQ6L._SX325_BO1,204,203,200_“Fortissimo” l’ultima raccolta di poesie di Matteo Bianchi, pubblicata da “Minerva Edizioni” nella collana  “Cleide”.

Partiamo dall’involucro.

Un libro elegante, con una copertina ruvida che rende bene l’idea dell’oggetto che abbiamo tra le mani. Un libro di poesie, che non può e non deve essere né arrogante né sgargiante.

La poesia non urla ma sussurra… e questo, evidentemente, l’han capito benissimo sia l’editore Roberto Mugavero sia i curatori di questa innovativa collana under 40, ossia la poetessa Cinzia Demi e il maestro e poeta Giancarlo Pontiggia.

In questa silloge, il poeta Matteo Bianchi, ci parla d’amore.

Un amore sofferto che, nella prima parte del volume, viene narrato sotto forma di “diario”, dove l’autore tenta di metabolizzare una sorta di sconfitta amorosa;  una perdita, un distacco, una distanza, in grado di generare molteplici sentimenti che oscillano tra il ripensamento e la rabbia.

Sentimenti che difficilmente possono essere “ingabbiati” in un verso e forse, proprio per questo, nella prima parte del volume, l’autore si avvale di una sorta di prosa poetica, che meglio riesce a contenere ed inglobare la miriade di “pensieri” che si vogliono allontanare da sé.

Un canto liberatorio che non perde mai  di vista il suo fine ultimo, ossia seminare il dubbio e l’interrogativo per costringerci a riflettere. 

Nella seconda parte del libro dal titolo “Mezzo piano”, invece, ritroviamo il Matteo Bianchi che tutti noi (ri-)conosciamo; un poeta che è in grado di giocare con la parola e con i suoi significati, costruendo versi precisi e puntuali che danzano come note sul pentagramma e ci di donano emozioni e spunti di riflessione mai banali. 

«Nelle serate sotto quel balcone

temevo i tuoi occhi oltre la luna

aprire la strada ai bravi;

l’incontravo e più non sapevo

dove si sarebbero calati».

(Dentro le parole della Storia).

«Oggi, a distanza di un sorso mortale

sapessi di averti qui accanto,

accetterei di sognare il nero,

pur di guardarti dormire ogni tanto».

Romeo durava nel sonno,

ma la morte non fu vana.

“Fortissimo”, un titolo che omaggia l’immenso Camillo Sbarbaro, per un’opera da leggere in silenzio per ritrovare sé stessi e il tempo andato.

Zairo Ferrante http://www.italian-poetry.org/zairo-ferrante/

Matteo BianchiMatteo Bianchi è nato nel 1987 a Ferrara, dove vive. Ha pubblicato le raccolte: Poesie in bicicletta (Este Edition, 2007, Premio Lascito Niccolini), Fischi di merlo (Edizioni del Leone, 2011, con una nota di Mario Specchio, Premio Rabelais, Premio Turoldo, Premio Oubliette), L’amore è qualcos’altro (Empirìa, 2013, a quattro mani con Alessio Casalicchio, note di Roberto Pazzi e Giancarlo Pontiggia), La metà del letto (Barbera, 2015, note di Anna Maria Carpi e Roberto Pazzi, Premio Metauro). Collabora con il quotidiano “la Nuova Ferrara”, “Gagarin. Orbite culturali”, “SITI – Unesco World Heritage Sites Journal”, “QuiLibri”, “L’immaginazione”, online con “Poesia 2.0” e “Alleo”, con Punto. Almanacco della Poesia Italiana (puntoacapo Editrice). Numerosi i suoi articoli apparsi sul portale Rai Letteratura. È presente in riviste e antologie, tra le quali In questo margine di valige estranee e Quel poco che sappiamo (Giulio Perrone, 2011) e L’evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio 1990-2012 (Kairós, 2013). Cura In gransegreto, rassegna annuale di poesia contemporanea a Ferrara e nel 2009 ha fondato l’Associazione Culturale “Gruppo del Tasso” (www.gruppodeltasso.it). È stato tradotto in francese da Antoine Isenbrandt-Pitton sulla “Revue Verso” di Lucenay (n. 153, 2013), e in inglese da Christopher Channing su “Pelagos Letteratura”…. da:http://www.italian-poetry.org/matteo-bianchi/

*Per il libro: https://www.amazon.it/Fortissimo-Matteo-Bianchi/dp/8833241580

Stefania Romito e Arjan Kallço VOLARE D’AMORE – raccolta onirica – (Ed. Asino Rosso)

downloadUna raccolta a quattro mani e due cuori, quella di Stefania Romito e Arjan Kallço. Versi nei quali l’amore cede il passo alla poesia e viceversa. 

“Volare d’amore”, un luogo metafisico dove le vite dei due Poeti s’intrecciano e cominciano a respirare la medesima aria. 

Ossigeno per l’anima, fatto di ricordi, amori, dolori e desideri; il tutto condito da parole mai banali.

Sensuale, fresco e persuasivo lo stile della Romito; pungente, innovativo ed asciutto quello di Arjan Kallço.

Un e-book da leggere in silenzio, per ri-assaporare il proprio passato e ritornare ad amare (anche se stessi).

Zairo Ferrante

Per scaricare l’e-book: https://www.kobo.com/it/it/ebook/volare-d-amore

*Dall’Introduzione di Arjan Kallço
Chi ama veramente è sempre pronto a credere a ogni battito del
proprio cuore e del proprio amore. Questi battiti parlano chiaro.
Un amore non può essere assolutamente a metà, perché la voce
va completata con un’altra affinché siano all’unisono…

Sarò la tua Calipso

di 

Stefania Romito

Con te navigo
sulle linee dell’amore
tra i chiarori di ottobre
e le albe di primavera
Sul mio viso
le ombre dei tuoi incanti
sul mio corpo
il passaggio delle vele
Sarò la tua Calipso
nel mistero dei segreti
di un amore solo nostro
che ha ali di destino.

*Dall’introduzione di Stefania Romito
Oniriche visioni intrecciano sapori in un Oriente che sa di
Occidente. Il culto greco per la bellezza viene vissuto con
intensità dal poeta Arjan Kallço e riprodotto in pennellate
liriche che si fondono alla magia di un paesaggio metafisico
dove a dominare è l’essenza del sentimento d’amore. Tra le
rovine dell’antica Grecia emerge una donna angelus dalla
valenza trascendente, di fronte alla quale l’animo del poeta
manifesta tutta la sua fragile immensità. …

Il calendario

di

Arjan Kallço

Pilucco i fogli del calendario.
Sono molti.
Come i nostri giorni
vissuti insieme.
Ogni foglio è un ricordo felice
dei nostri sogni.
Ogni calendario è un desiderio triste
dei nostri amori.

Stefania Romito
è scrittrice, conduttrice radiofonica e televisiva. Si è laureata
con lode in Lettere Moderne (indirizzo “Letteratura e critica
nell’Italia contemporanea) presso l’Università degli Studi di
Milano con una tesi in “Storia della Stampa e dell’Editoria”
dedicata all’epistolario di Jacopo Bonfadio. Si dedica alla
realizzazione di progetti culturali come fondatrice
dell’associazione “Ophelia’s friends Cultural Projects”, come
responsabile letteraria e ambasciatrice del NUOVO
RINASCIMENTO fondato dall’artista Davide Foschi e come
responsabile per la Lombardia del SINDACATO LIBERO
SCRITTORI ITALIANI. Tra le sue numerose pubblicazioni
ricordiamo il romanzo di esordio Attraverso gli occhi di Emma
(Alcyone Editore), i thriller della serie Ophelia, le vite di una
ghost writer (Alcyone Editore), la raccolta lirica Nadir e
Najeli si raccontano (Lupi Editore), il romanzo thriller Il buio
dell’alba (LibroMania, DeAgostini Dea Planeta Libri) e i lavori
di critica e storia letteraria in collaborazione con Pierfranco
Bruni.

Arjan Kallço
è poeta, giornalista, traduttore, scrittore, ricercatore, docente di
Lingua italiana presso la DRI. Ricopre numerosi incarichi di
prestigio. È Ambasciatore per l’Albania della Universum
Academy Svizzera ed Accademico onorario, Membro
dell’Associazione Internazionale dei Critici Letterari
dell’UNESCO, segretario del Club degli scrittori “Il Nuovo
mondo” e Responsabile della Dante Alighieri, Korça. Tra le sue
recenti pubblicazioni vanno segnalate: La danza delle foglie, il
volume Haiku in italiano (2016), Tempesta dell’anima, poesie
in Albanese (2017), Il tempo vive nel poeta, (2018), La tua
immensita’ m’inebria, (inglese-italiano), (2019), Le note di
primavera (inglese-italiano-albanese), 2019.
Vincitore di numerosi premi letterari tra cui “La medaglia d’oro
del premio Alessandro Magno”, Salamina (2016), “Il premio
della PEN Albania”, Korça (2019), “Il Premio all’Eccellenza al
Cipressino d’oro”, Follonica, Italia (2019) e il “Premio alla
Carriera- Il Canto di Dafne”, Aulla, Italia (2019).

Per non dimenticare “il giorno della memoria”

VERSI DI MARIA PELLINO

Nessun ricordo

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Nessun ricordo  restituisce oggi pace al grido del tempo sul ciglio della ferocia.

Un fiume di intrecci antropici, toppe di pelle sgualcita, svanisce
nel miasma macilento
 di una sorte inviolata.
Acre l’odore di gesti che si dimenano tra l’eco vivo delle paure.
Folle lo schizzo
di quel falso genio
che a sé  richiama
anime rese nefaste

dalla sua fragilità.

°Versi ricevuti direttamente dall’autrice tramite email.
°°Foto tratta dal film “Il bambino con il pigiama a righe”.

La scrittrice Giovanna Mulas ambasciatrice per l’Italia per la “Nobile missione al servizio del benessere dell’umanità”.

21762850_848902805288421_1805980409293537237_oALLA SCRITTRICE ED AMICA DEL DINANIMISMO GIOVANNA MULAS E’ STATO CONFERITO L’INCARICO DI AMBASCIATRICE ITALIANA NEL MONDO DALL’ASEC (Istituzione Filosofica e Filantropica Internazionale).

Di seguito riportiamo la versione integrale della lettera scritta dalla stessa Mulas e pubblicata sulla sua official page di Facebook https://www.facebook.com/giovanna.mulas.58 .

Sono commossa…commossa. Ricevo comunicazione ufficiale dal Dottor M. Nzengui B. Arnaud, Dipartimento Filantropia dell’organizzazione internazionale ASEC di Brazzaville, Capitale della Repubblica del Congo, di essere stata onorata con l’incarico di ambasciatrice per l’Italia per la “Nobile missione al servizio del benessere dell’umanità”. L’ASEC, Istituzione Filosofica e Filantropica, opera a livello internazionale, come dichiara il Presidente Dr M. Nzengui B. Arnaud, con la profonda responsabilità di organizzare, nel mondo, diverse attività di risveglio di coscienza delle masse, per la Pace, per il Benessere dell’Umanità.
Sono stati insigniti dell’Onoreficenza, nell’ordine: Franck Tag Ndayi Lumwanga, M.Made-S.Kimonou, Mercit Couchelh Mouanou Bouity, Tandrece Gastorel Mouanda Ngouma.
Einstein ebbe a dichiarare: “Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre.”.
La Storia non è servita, Fratelli e Amici: le morti, il dolore immenso provocato dalle guerre di uomini su altri uomini (solo l’uomo è in grado di alzare muri per separarsi, ‘dividersi’ dai suoi simili, laddove confini e muri non esistono),  guerre dove nessuno vince e tutti, comunque, perdono…. .
Nel profondo oscurantismo attuale, in una ignoranza costruita attraverso decenni di informazione deviata (historia ad usum delphini) risulta fondamentale lavorare, uniti, ognuno tramite la propria professionalità, nel creare coscienza quindi conoscenza, nel sensibilizzare le Masse a ciò che sarà e, soprattutto, perché ‘sarà’:  per la sete di potere, per la vanità insita in ogni uomo e su cui dobbiamo limarCi, per limare.
Buona Opera, Fratelli di Cammino.

C’ERA UN MEDICO Inedito Zairo Ferrante

C’ERA UN MEDICO

Inedito 

Zairo Ferrante

Scienza-e-Carità-Pablo-Picasso-analisi-768x605Seduto in riva al fosso

in un posto chiamato malattia.

La brina lo bagnava, stanco

e il sole l’asciugava, fresco

– tra sudore e luci al neon -.

Una tenda, bianca come il cuore

candido, di quel bimbo che

negli occhi lo fissava.

E madri e padri, l’ascoltavano.

C’era un medico che curava.

C’era un Uomo che parlava.

Ma tutto passa in quest’anfratto

in questa briciola di galassia,

tutto si disperde al suono della legge.

Perfino la Parola, quella vera,

s’azzittisce e si smarrisce.

E ricordo un Uomo che parlava

con quell’Anima che guariva.

 ©Zairo Ferrante (Inedito – Ferrara – 2019) –   https://sito.libero.it/zairoferrante/    –http://www.italian-poetry.org/zairo-ferrante/

*Quadro: “Scienza e Carità” di  Picasso, postato dalla redazione eliberamente tratto da https://www.arteworld.it/scienza-e-carita-picasso-analisi/

“Folignano City Blues” la nuova raccolta del Poeta Carlos Sanchez…

9788866455516_0_221_0_75“Folignano City Blues”, la nuova raccolta del Poeta Carlos Sanchez (Ed. Librati 2019), ci parla del mondo e delle sue meraviglie che, a volte, sembrano brutture ma, nonostante tutto, continuano ad insegnare e a stupire.

Un’opera fresca e coraggiosa, nella quale il verso viene sapientemente mescolato al sentire dell’anima.

Un libro che ci mostra tutti gli sforzi profusi dall’Autore per ricercare il suo essere Uomo. Un invito a non smarrirsi. Una piccola e preziosa fiaccola nel buio.

“In questa selva oscura: Caro Dante/ la poesia è un alberello/ che dà fiori e frutti/ ossigeno all’aria/ casa agli uccelli/ tavola ai cibi/ ombra al viandante/ e legna, molta legna per infiammare/ questa effimera vita”.

Zairo Ferrante

Se mi aspetta un’altra vita

Tanti specchi in casa
tanti dolci fantasmi
girando per la stanza
tanti incidenti
scappando dalle finestre
ululano le membrane
della tua pelle
l’ombra
prigioniera dei tuoi passi:
Dove stai cuore
che non sento il tuo palpitare? (*)
le speranze usate
le gioie rotte.
Magari la tua storia
interessa poco
in questa Apocalisse di storie
la tua povera persona
in questa moderna globalizzazione
resisti
abbandona i segnali di fumo
gli indigeni sono stati civilizzati
poverini
gli alberi dei boschi
hanno fornito carta
per fissare tanti concetti inutili
le parole camuffate
hanno perso il loro valore d’uso.
Se mi aspetta un’altra vita
che sia di pietra
di montagna.

(*) “Dove stai cuore/che non sento tuo palpitare?”: frammento di un tango.

Da “Folignano City Blues”
Lìbrati, Rinascita, Ascoli Piceno, 2019

Si me espera otra vida

Tantos espejos en la casa
tantos dulces fantasmas
girando por el cuarto
tantos accidentes
escapando por las ventanas
aúllan las membranas
de tu piel
la sombra
prisionera de tus pasos:
Dónde estás corazón
que no oigo tu palpitar (*)
las esperanzas usadas
las alegrías rotas.
Quizás tu historia
interese poco
en esta Apocalipsis de historias
tu pobre persona
en esta moderna globalización
sosiégate
abandona las señales de humo
los indígenas han sido civilizados
pobrecitos
los árboles del bosques
han provisto papel
para fijar tantos conceptos inútiles
las palabras camufladas
han perdido su valor original.
Si me espera otra vida
que sea de piedra
de montaña.

De “Folignano City Blues”
Lìbrati, Rinascita, Ascoli Piceno, 2019

(*) Fragmento de un tango

*Per acquistare il libro: https://www.ibs.it/folignano-city-blues-libro-carlos-sanchez/e/9788866455516

Dic 8, 2019 - Senza categoria    No Comments

Sulle pagine del Dinanimismo ritorna Rita Stanzione con “Dove i fuochi dei pianeti”!

Dove i fuochi dei pianeti

di 

Rita Stanzione

                                                                              Un giorno di settembre, il mese azzurro,
tranquillo sotto un giovane susino
io tenni l’amor mio pallido e quieto
tra le mie braccia come un dolce 
sogno

(Bertolt Brecht)

 

mario-sironi_il-ciclista-1916_800x600Non si può dire, che avesse

conoscenze.

Forse erano passaggi

labirinti muti dove riflettere un buongiorno

una coincidenza di vedute.

Più volte sentirsi pronunciare il nome

dall’anonimato di ombre discorsive.

Scherzare pure, solo per scherzo

avendo malinconia da tagliare con una lama.

 

L’hanno visto su una bicicletta

andare incontro all’autunno

con la barba più chiara e lunga di sempre.

Forse il vecchio e il cielo erano in sintonia

esclusiva, nel clima inquieto delle chiese vuote.

 

E laggiù in fondo –in apparenza fondo

c’è da sempre un arenile di perle;

hanno detto

si è finalmente disteso

dove i fuochi dei pianeti, ricominciano.

 

Rita Stanzione, nata a Pagani e vissuta un periodo a Milano, risiede attualmente a Roccapiemonte (SA). Docente, con alla base una formazione pedagogica, completata da studi in campo scientifico. Si dedica alla scrittura perché non vada perso il pensiero, per comunicare, per sperimentare, perché convinta che non sia stato già tutto raccontato. Oltre che di poesie, è autrice di haiku, altri componimenti simili e brevi racconti. Molti suoi testi sono presenti in siti e riviste di letteratura nazionali e internazionali (anche tradotti in altre lingue). Collabora con il Movimento letterario UniDiversità di Bologna, quale autrice della Collana viola e della rivista tematica bimestrale Quaderni. Ha avuto importanti riconoscimenti in concorsi letterari. Un suo testo è stato selezionato per la rubrica Bottega di Poesia de La Repubblica. Ha fatto parte della giuria, e tuttora continua l’esperienza, in premi letterari nazionali. Ha all’attivo più raccolte di poesie: L’inchiostro è un fermento di macchie in cerca d’asilo, Libreria Editrice Urso – marzo 2012; Spazio del sognare liquido ed. Rupe Mutevole collana Heroides – maggio 2012; Versi ri-versi, Carta e Penna editore – novembre 2012; Per non sentire freddo, ebook Editrice gds Diffusione Autori – dicembre 2012; È a chiazze la mia bella stagione, Libreria Editrice Urso – marzo 2013; In cerca di noi, Collana Viola dell’Associazione Culturale UniDiversità – dicembre 2016; Canti di carta, Fara Editore – febbraio 2017; Di ogni sfumatura, Libreria Editrice Urso – marzo 2017; Grammi di ciglia e luminescenze 60 Haiku, Vitale Edizioni – agosto 2017.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice.

**Quadro il ciclista – Mario Sironi 1916 – postato dalla redazione e liberamente tratto da: https://letteralmente.net/frasi/bicicletta

Il dinanimismo contro la violenza sulle donne; versi di Maria Pellino

Acerbo frutto 
di
Maria Pellino
violena_contro_le_donneRimarrai un acerbo frutto
Di schemi invisibili,
Un disordine di intensità
Che avviluppa le coscienze.
Dolce creatura di soave fattezze,
Ti accuseranno sempre di nuovi sacrilegi
E bruceranno il tuo intelletto abbandonando le sue ceneri sul ciglio delle strade.
La tua forza sgorga da un amore immensamente incomprensibile
Che nessun carnefice  potrà mai cogliere.
*Versi ricevuti direttamente dall’autrice tramite e-mail.
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