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La fine del mondo secondo il poeta argentino Carlos Sanchez… certco che può succedere.

swift-gamma-ray-lg.jpgCerto che può succedere

Se la poesia si stanca di andare
nei sotterfugi dell’amore
ed esce alla strada per comprovare
che l’amore non è personale
non è unidirezionale
e meno ancora eterno
in questa assoluta
mancanza di eternità
che ci circonda.
Se la poesia si prende un caffé
seduta col suo complice
col suo intermediario
se comprova
che nella finitezza
della sua esistenza in copia
sarà una vedova di carta
e non avrà più alito
solo cantori sconosciuti
che continueranno il suo mestiere.
Se smetterà di essere
l’alimento primordiale
gli occhi di una mente-cuore
la ragione di tanto dubbio
la felicità di tanto dolore.
Se la poesia si stanca e va.

Cierto que puede suceder

Si la poesía se cansa de andar
en los subterfugios del amor
y sale a la calle para comprobar
que el amor no es personal
no es unidireccional
y menos aún eterno
en esta absoluta
falta de eternidad
que nos rodea.
Si la poesía se toma un café
sentado con su cómplice
con su intermediario
si comprueba
que en la finitud
de su existencia en pareja
será una viuda de papel
y no tendrá más aliento
sólo cantores desconocidos
que continuaran su oficio.
Si dejará de ser
el alimento primordial
los ojos de una mente-corazón
la razón de tanta duda
la felicidad de tanto dolor.
Si la poesía se cansa y va.Visualizza altro

*Tratta da GUERRA E PACE di Carlos Sanchez e ricevuta dallo stesso autore tramite social-network.

**Foto supernova postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.climameteo24.com/astronomia/le-supernove/

Giancarlo Fattori – nuovi versi dai nostri Amici sostenitori e collaboratori-

SValentinoMAr012.jpgBacca di ginepro in un cuore d’ambra

di

Giancarlo Fattori


Bacca di ginepro in un cuore d’ambra

è il tuo bacio, che i nostri corpi inchioda

alla croce di un volo, a precipizio sul baratro

il cui fondo è mare burrascoso,

e io ne ascolto, con senso di piacere inaspettato,

il fragore, l’odore sparso al vento.

Finché mare e carne diventano cosa sola,

sulle rocce, sulle chiglie di antiche navi

adagiate al fondo degli abissi,

nelle oscurità del tempo che non ha fine.



*Versi ricevuti direttamente da: Giancarlo Fattori

**Foto postate dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.ambrefossili.org/

Uomo e Υβρις di Giovanna Mulas.



dollaro-usa.jpgJohn Swinton (1829-1901), gia’ redattore capo del New York Times, nell’emblematico discorso di commiato dai colleghi, tenuto durante il banchetto dell’American Press Association, ebbe modo di dichiarare:
“Una stampa indipendente non esiste.

Lo sapete voi e lo so pure io.
Nessuno di voi oserebbe scrivere le proprie opinioni e gia’ sapete anticipatamente che se lo facesse non verrebbero mai pubblicate. Io sono pagato un tanto alla settimana per tenere le mie opinioni oneste fuori dal giornale col quale ho rapporti, altri di voi sono pagati in modo simile per cose simili e chi di voi fosse così pazzo da scrivere opinioni oneste, si ritroverebbe subito per strada a cercarsi
un altro lavoro.
Il lavoro del giornalista e’ quello di distruggere la verità (“Dire la verità non e’ uno dei dieci comandamenti”, sosteneva David Finn, uno dei titolari della Ruder & Finn nel pezzo ‘Perché mentiamo’, N.d.A.), di mentire spudoratamente, di corrompere, di diffamare, di scodinzolare ai piedi della ricchezza e di vendere il proprio paese e la sua gente per il suo pane quotidiano. Lo sapete voi e lo so pure
io.
E allora che pazzia e’ mai questa di brindare a una stampa indipendente?. Noi siamo arnesi e vassalli di uomini ricchi che stanno dietro le quinte. Noi siamo dei burattini, loro tirano i fili e noi balliamo. I nostri talenti, le nostre possibilità, le nostre vite sono tutto proprietà di altri.
Noi siamo delle prostitute intellettuali.”.
Quindi il popolo, la massa inutile dei ‘trascurabili’ di Arthur Machen, costituisce la mandria dei montoni protagonisti di una storia edificante che Georgi Ivanovich Gurdjieff (1872-1943) raccontava ai suoi allievi: “C’era una volta un mago ricco e avaro che possedeva molte mandrie di montoni. Non assoldava pastori ne’ recingeva i pascoli.

I montoni si sperdevano nei boschi, cadevano nei burroni e soprattutto scappavano all’avvicinarsi del mago, poiché avevano sentore di quel ch’egli faceva della loro carne e del loro vello.
Cosicché il mago trovò il solo rimedio efficace. Ipnotizzò i montoni e suggerì loro per prima cosa che essi erano immortali e che il fatto di scorticarli era eccellente per la loro salute. Poi suggerì loro che egli era una buona guida pronta a qualsiasi sacrificio per i suoi cari montoni che non erano più montoni. A questi ultimi suggerì che erano aquile, leoni e perfino maghi.

E così il mago visse senza preoccupazioni: i montoni rimanevano sempre accanto alle mandrie e aspettavano con serenità il momento in cui il mago li avrebbe tosati e sgozzati.”.
E’ innegabile che la mentalità degli individui e della collettività può essere trasformata da un insieme sistematico di suggerimenti adatti; in fondo, l’educazione stessa non e’ altro che questo.
Lo schema e’ classico: indurre emozioni nel lettore, orientarle al fine di generare la voluta reazione di univoco biasimo morale che approda alla corale invocazione di un pronto ristabilimento della giustizia violata.
Tecniche di plagio che si giovano di parole chiave ad alto contenuto emotivo o ideologico come verità, libertà, diritti dell’uomo, democrazia, genocidio, purificazione, ecc., caricandole dei significati voluti, miranti a ottenere un effetto preordinato di legittimazione e giustificazione di un operato che, altrimenti, rischierebbe di svelare il suo volto cinico e pragmatico. Si tratta di ottenere, attraverso parole, immagini, voci, notizie false, provocazioni o stereotipi negativi, un rovesciamento della realtà, e venderlo come vero. Una volta innescato, il principio della violazione delle folle diventa irreversibile.

Sosteneva James Harff, ex direttore della Ruder & Finn “Noi sappiamo perfettamente che la prima affermazione e’ quella che conta. Le smentite non hanno alcuna efficacia.”
Apro una parentesi interessante. Consiglio la lettura di Noam Chomsky, uno dei piu’ noti linguisti del XX secolo, professore di linguistica e filosofia al MIT di Boston. Secondo il Chomsky, certa propaganda ha effetto solo se supportata dalla classe colta e quando non vengono ammesse deviazioni di alcun tipo dall’ideologia ufficiale.
Era la lezione appresa da Hitler, che prosegue fino ai giorni nostri.
Chomsky rileva che la societa’ democratica divide i cittadini essenzialmente in due classi: quella a cui compete la gestione degli affari generali, l’esigua classe specializzata, e gli altri; la grande maggioranza della popolazione che Walter Lippmann connotava col termine di ‘branco selvaggio’. Chomsky sottolinea che il gregge viene convocato solo in tempo di elezioni per tenere viva nelle pecore
l’impressione di vivere in democrazia e non in uno stato totalitario.
Una volta (ri)eletta la classe specializzata, il branco ritorna spettatore, anzi rimane stupido o obbediente e passivo, da trattare nuovamente come un bambino, gia’ per definizione irresponsabile, incapace di conoscere il proprio bene. In realtà, argomenta il C., il branco era stupido anche prima delle elezioni, per cui e’ d’uopo
guidarlo: occorre orientarne il consenso, operazione che consiste essenzialmente nell’addomesticarlo per il tempo ritenuto necessario.
La maggioranza della gente e’ guidata da emozioni e impulsi: il branco selvaggio deve essere mantenuto confuso. Coloro che possiedono razionalità devono suscitare emozioni necessarie e sovrasemplificazioni emozionalmente potenti per tenere gli ingenui sulla retta via.
Cio’ e’ diventato parte essenziale della scienza politica contemporanea.
Il nostro autore osserva, inoltre, che per mantenere dei rapporti così profondamente radicati nella menzogna, occorre falsificare completamente la storia. Altro scopo raggiunto mediante il controllo dell’istruzione pubblica.
Si avranno in tal modo sempre a disposizione argomenti per giustificare qualsiasi azione che la classe specializzata intenderà intraprendere (…)

Leggi il pezzo da Giovanna Mulas, il Blog ufficiale:
http://giovannamulas.baab.it/2013/06/16/uomo-e-υβρις/

*Articolo ricevuto direttamente da ufficio stampa Isola Nera per Giovanna Mulas.

Nuovi Versi di Giancarlo Fattori…


MELANCHOLIA
frammenti

di
Giancarlo Fattori


100_1937 copia(1).jpg1.

Il ruscello serpeggia  verso il basso,

è un pensiero nero che si muove lento,

increspature di vene e arterie,

radura in fiamme come cuore dolente.

Fiume di sangue impetuoso

che si sporge sul baratro della terra,

sul vuoto all’orizzonte, e solo,

riposa il mio cuore come in sogno.

 

2.

A ogni mutamento il vento trasporta

le ombre delle foglie nell’oscura notte

a terra, lungo percorsi di argilla spoglia

nelle nebbie, nelle mie pieghe amare.

Questa pioggia non cessa di respirare

tra le dune di tempestose nubi,

e io respiro parole congelate nel tempo,

un respiro dopo l’altro, disegnate nel cielo.

 

3.

Nessun granello si sabbia tra i colori del sonno,

nessuno sogno nelle ore che scorrono lentamente,

un fulmine lontano, un solo vago bagliore nella solitudine.

Negli occhi il grigiore di un lungo inverno di nebbia,

il canto lieve d’uccello notturno come presagio:

cade la prima neve che attendo al margine d’un campo.

 

4.

 Su pagine bianche, spoglie,

il coraggio di scrivere ancora

le cose successe, trascorse,

quelle perdute per sempre,

quelle magiche, che non tornano,

che per te sono un passato remoto:

scriverle ancora come dorate incisioni,

solo nomi, su una lapide.

 

5.

Soltanto un altro struggente componimento,

quattro mura nude attorno alla solitudine,

nel buio piangere fino allo sfinimento,

sentirsi nulla per il mondo

sentirsi il mondo negli sguardi tuoi,

persi in un ricordo che sfiorisce lento.


*Versi e fotografia di Giancarlo Fattori e ricevuti direttamente dallo stesso Autore

“L’ABBRACCIO” quadro e versi di Liliana Ummarino…

 

L’ABBRACCIO

 

collaboratori,liliana ummarino,abbraccio,quadro,versiSULLA SOMMITA’ DEL MONTE PIANTERO’ LA BANDIERA DELL’EGO,

LONTANA DALLA VALLE BUIA DOVE HO LASCIATO LE VESTI.

 

MI OFFRIRO’ FELICE ALLA DOLCE CAREZZA DEL VENTO,

AL TEPORE DEL SOLE…..

FINALMENTE LIBERA!

 

LA ECO DEL MIO GRIDO  ESPLODERA’

FRA LE GOLE RIMANDANDOMI IL SUONO.

 

LE BRACCIA  A CIRCONDAR LE GINOCCHIA,

MI CULLERO’ FELICE

AL DOLCE SOSPIRO DEL SILENZIO……

 

Liliana Ummarino

Liliana Ummarino. Artista di Arte contemporanea, opera e lavora a Roma, vicepresidente di Art-Arvalia ass. artistica del xv Municipio di Roma. Insegnante di pittura figurativa, astratta, informale, polimaterica.

 

**Foto quadro e Versi ricevuti direttamente dall’Autrice.

Il dinanimismo presenta: Oscar Frigo… e la sua “musica”

quadro-jose-malhoa-fado-1910-.jpg





TRISTE MELODIA

Ho freddo
senza il tuo affetto.
Gocce infelici
bagnano il mio cuore
di una speranza bugiarda.
L’erba danza
alla melodia degli uccelli.
Il vento tace
alla sua bellezza.


CIGNO

Immagina: un cigno
sulla scia dorata di un lago.
L’acqua riflette
tutto ciò che la luna ha da nascondere.
Rende libero ogni sentimento.
Così anche il mio amore
potrà spezzare le catene
della notte, e sollevarsi
verso il cielo,
abbracciando tutto il mondo.

 

 


AUTOPRESENTAZIONE di OSCAR FRIGO: Sono nato sull’altopiano di Asiago il 5 settembre del 1984. Ho trascorso la mia infanzia in libertà in mezzo alla natura.
Dal 2008 vivo a Padova, una verde città d’arte che amo moltissimo. Sto frequentando un corso serale di economia aziendale e lavoro in una ditta di pulizie.
Ho iniziato a scrivere poesie all’età di 14 anni, ma all’inizio non era niente di serio. La mia poesia si serve degli elementi naturali per raccontare i sentimenti e le emozioni. Vedo il mondo con gli occhi della poesia, la quale ritengo il linguaggio universale, cioè il linguaggio dell’anima. Ogni cosa animata o inanimata, reale o immaginaria ha una sua personalità.
Sono un’artista: il mondo è uno specchio attraverso il quale dipingere l’anima.

*Versi e Biografia ricevuti direttamente dall’Autore.

**Foto quadro di Jose Malhoa “fado” (1910) postato dalla redazione del dinanimismo e liberamente tratto da: http://www.turismo.it/idee-weekend/europa/capitali-e-citta-d-arte/lisbona-weekend-musica-fado/

L’inizio, il mistero e l’amore… nei versi di Carlos Sanchez.

Dove comincia l’universo
di
Carlos Sanchez

Se lascio da parte la certezza che non ho
e mi specchio nei tuoi occhi e l’astronauta vola

se percorro gli spazi della casa in disordine
e vedo solo quel cosmonauta compresso
che sbatte contro gli angoli del soffitto
cercando uno spazio da dove liberarsi
verso l’infinito azzurro pieno di stelle morte.
Se scelgo invece di abbassare lo sguardo
– i colpi del suo scafandro sul muro persistono –
mi trovo davanti ad un paio di scarpe stanche
sempre disposte ad una decorosa resa.
In questa nave spaziale di cemento e mattoni
la legge di gravità è alquanto alterata
il mistero resta fuori, inizia sul balcone.
 

Dal libro “La poesia, le nuvole e l’aglio”
Librati 2009 – Ascoli Piceno


 
Donde comienza el universo
 
Si dejo de lado las certezas que no tengo
y me miro en tus ojos y el astronauta vuela
si recorro los espacios de la casa en desorden
y veo solo a ese cosmonauta comprimido
golpeándose contra los ángulos del cielo raso
buscando un espacio por donde liberarse
hacia el infinito azul lleno de estrellas muertas.
Si elijo en cambio de bajar la mirada
– los golpes de su escafandra en la pared persisten –
me enfrento a un par de zapatos cansados
siempre dispuestos a una decorosa rendición.
En esta nave espacial de cemento y ladrillos
la ley de gravedad está un tanto alterada
el misterio resta afuera, comienza en el balcón.
 
**Versi e traduzione ricevuti direttamente dall’Autore tramite social-network.
 

Giancarlo Fattori, tra chimere, amore e poesia…

FRAMMENTI EROTICI 
di
Giancarlo Fattori
 
Dune di sabbia dell'Addo Elephant Park
 
 
Strano pensarti tra queste vampe vermiglie,
all’abbraccio nel traffico di occhi curiosi…
 
Sento, come battito d’ali, un brivido,
di fronte a te giaccio, cuore sereno,
domani le lacrime, stasera le palpebre
socchiudo: abbracciami, un desiderio
sboccia, apoteosi di colori.
 
Pioggia. Il mio sospiro.
La stagione mia più bella
che lacera le nubi dell’amore:
desiderio innocente & innocente dolore.
 
Stelle, nero fondo della volta notturna,
e i tuoi capelli, che incendiano il cuscino.
 
Mi baci sulle labbra assonnate,
il desiderio consuma le lenzuola,
le nostri carni muoiono d’amore,
mentre la luna langue:
pallida luce tra le tende socchiuse.
 
Mi muovo, al ritmo del tuo respiro,
è l’universo che ci ruota attorno,
e nell’impeto siamo alberi
coi rami che tendono al cielo,
è uno strano processo
di termoregolazione.
 
Ancestrale incanto,
pianeti dall’orbita perduta,
voli arditi, di me, di te,
arsi nelle fiamme
di schegge di istanti.
 
Sgualciti sguardi in cui riemerge
quel che mai s’è spento,
dagli abissi della passione.
 
Lasciami volare, lasciami splendere,
e io ti porterò con me, sulle mie ali,
nella mia luce. E sarai bella,
come una duna di sabbia nel deserto,
all’alba.
 
 
 
*Versi ricevuti direttamente dall’Autore.

**Foto postata dalla redazione e liberamente tratta da: http://viaggi.lastampa.it/foto/sudafrica-parchi-e-riserve-naturali

Giancarlo Fattori gioca ( d’anticipo ) coi versi.

AUTUNNO

di

Giancarlo Fattori

 

AUTUNNO.jpg

…pioggia, ruscello, fiume, oceano, lacrime:

 scorre il tempo come acqua, 

scivola da sguardi di melanconia

 

 e si frange su risacche di labbra, 

il volto tuo come spiaggia, 

muto testimone sbreccato di giorni;

 

 pioggia ruscello lacrime di gioia,

 il vento che spazza le tue superfici,

 incrostandole di sabbia, 

 

scava nel profondo, 

rilasciando i suoi gioielli più cari,

 da custodire come arcano scrigno;

 

 pioggia ruscello fiume oceano,

 là l’oscurità che opprime,

 e oltre la luce, che ti accarezza i declivi stanchi…


 

AUTUNNO: versi e digital painting di Giancarlo Fattori, ricevuti direttamente dallo stesso Autore: http://ilmiolibro.kataweb.it/community.asp?id=6385

 

Roberto Guerra e il suo canto dal Futuro.

roberto guerra,poesia,dinanimismo,collaboratoriChip Chip Microchip… (microcanti dalla Terra Rossa)

1.
lieve, d’incanto liquido
come un sorso di Terra isterica
dopo il sogno rem
l’usignolo sopravvissuto
Un sublime horror
microchip

2.
L’ultimo usignolo
non soltanto al Lenin
del poeta della revolution
sopravvissuto
alla Natura Mantide
Altro che Madre Natura!
quanti neuroni piatti
gli eloi verdagnoli
materia grigia evaporata
anche sismografo
il cannocchiale di Galileo
La scienza fredda e calda gravità
solo funghi velenosi
i subumani al Potere

3.
d’incanto liquido
lieve sorso di Terra ruotante
dal sogno rem
al nanocanto
microinno al Sole
d”usignolo neonato
chip chip
microchip sublime

 

Roby Guerra

**Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network: http://lasinorosso.myblog.it/archive/2012/05/31/poesie-dalla-terra-rossa-microcanto-dell-usignolo.html

***Foto postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.weddingbrescia.it/eventi-novita-matrimonio-brescia-verona-dettaglio.php?id_articolo=83

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