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TUTTO SCORRE COME UN FIUME il nuovo libro di Carlos Sanchez ( librati edizioni )

 

*Con tutta la voce che ho

Io canto alla felicità furtiva
ai passi ritardati
agli errori
che diedero stimolo alla mia vita
canto anche ai cammini
alle barche oceaniche
ai porti senza ormeggi…[]

 

in sintesi:

MostraImmagine.gif«In un movimento continuo fra trasognato verismo e lucido surrealismo Carlos Sánchez persegue impietoso la narrazione della sua gloriosa condanna: di vivere: di fare poesia: di inanellare versi di lotta e abbandono, di meraviglia e amara constatazione.» (Mario Quattrucci) • «La scrittura poetica di Carlos Sánchez ha sempre piú la natura di un animale onnivoro perennemente in caccia, che tenga gli occhi aperti anche nel sonno. Il giro della parola s’è fatto di libro in libro progressivamente piú stretto, fin quasi all’abolizione degli spazi di pausa inquieta che pure in qualche modo allentavano nelle prove pregresse una tensione altrimenti insostenibile.» (Mario Lunetta) • Carlos Sánchez è nato a Buenos Aires, in Argentina, nel dicembre del 1942. Ha viaggiato in molti paesi dell’America Latina e del Medio ed Estremo Oriente come consulente ed esperto in comunicazione sociale per diversi organismi delle Nazioni Unite e della cooperazione internazionale. È cittadino italiano e risiede a Folignano (Ascoli Piceno). Ha lavorato come lettore e professore di Lingua e Letteratura Ispanoamericana presso le Università di Cassino, “La Sapienza” di Roma, e “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Per i tipi di Lìbrati ha già pubblicato le raccolte di poesie “La poesia, le nuvole e l’aglio” (2009), e “Ricordati che non sai ricordare” (2010).

Titolo:
TUTTO SCORRE COME UN FIUME TODO FLUYE COMO UN RIO
Autore:
SANCHEZ CARLOS
Editore:
LIBRATI
ISBN:
978886645009

*PER ACQUISTARE LA RACCOLTA ACCEDERE AL SEGUENTE LINK: http://libreria.rinascita.it/4DAction/MostraScheda?codice=978886645009&IDLibreria=rinap&pagina=rinap%2Fscheda.html

“Conti” dell’anima… di Carlos Sanchez

 

“Conti”

 

di

 

Carlos Sanchez

 

p132_hare_indian_dog.jpg

Del giorno
la maggior parte proiettando
ed al finire del giorno
un promettente domani
affinché il cane triste
si morda la sua spugnosa coda.

Dal libro del medesimo Autore “Inquilino scomodo” Roma, 1991

Cuentas

La mayor parte del día
proyectando
y al final del día
un prometedor mañana
para que el perro triste
se muerda su esponjosa cola.

 

 

 

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

 


 

**Foto quadro di cane Hare postato dalla redazione e liberamente tratto da:http://www.farwest.it/?p=2787

“Oggi non canto”… versi di Carlos Sanchez!!!

 

 

 

“Oggi non canto”

di

Carlos Sanchez

Luigi Tenco 1.jpg

Hoy no canto

No, hoy no canto
me pesa la ciega tecnocracia italiana
me muerde la justicialista Argentina
el fratricidio siriano
presenciado por la United Nations
me hace pedazos el holocausto de Gaza.
Se bien que es sólo
un pedazo pequeño de mundo.
Ni siquiera pienso
a los que no pueden
ganarse el pan
con el sudor de su frente
a las barcas que se hunden
en pos de un espejismo
a la educación desquiciada
a la sanidad malsana

a la justicia renga.
No hablo ni siquiera de la muerte
que no es la misma para todos
de la idea
de que los hombres son iguales
no se sabe bien a qué.
No, hoy no canto.

Noviembre, 2012


No, oggi non canto
mi pesa la ceca tecnocrazia italiana
mi morde la justicialista Argentina

il fratricidio siriano
presenziato da l’United Nations
mi fa a pezzi l’olocausto di Gaza.
So bene che è solo
un pezzo piccolo di mondo.
Neanche penso
a coloro che non possono
guadagnarsi il pane
col sudore della loro fronte
ai barconi che affondano
dietro un miraggio
all’educazione sgangherata
alla sanità malsana
alla giustizia zoppa.
Non parlo neanche della morte
che non è la stessa per tutti
dell’idea che gli uomini sono uguali

non si sa bene a cosa.
No, oggi non canto.

Novembre, 2012


*Versi e Traduzione ricevuti direttamente dal poeta Argentino, tramite social network.

**Foto di “Luigi Tenco” postata dalla Redazione del dinanimismo e liberamente tratta da: http://www.caffenews.it/avanguardie/28674/luigi-tenco-una-voce/

L’inizio, il mistero e l’amore… nei versi di Carlos Sanchez.

Dove comincia l’universo
di
Carlos Sanchez

Se lascio da parte la certezza che non ho
e mi specchio nei tuoi occhi e l’astronauta vola

se percorro gli spazi della casa in disordine
e vedo solo quel cosmonauta compresso
che sbatte contro gli angoli del soffitto
cercando uno spazio da dove liberarsi
verso l’infinito azzurro pieno di stelle morte.
Se scelgo invece di abbassare lo sguardo
– i colpi del suo scafandro sul muro persistono –
mi trovo davanti ad un paio di scarpe stanche
sempre disposte ad una decorosa resa.
In questa nave spaziale di cemento e mattoni
la legge di gravità è alquanto alterata
il mistero resta fuori, inizia sul balcone.
 

Dal libro “La poesia, le nuvole e l’aglio”
Librati 2009 – Ascoli Piceno


 
Donde comienza el universo
 
Si dejo de lado las certezas que no tengo
y me miro en tus ojos y el astronauta vuela
si recorro los espacios de la casa en desorden
y veo solo a ese cosmonauta comprimido
golpeándose contra los ángulos del cielo raso
buscando un espacio por donde liberarse
hacia el infinito azul lleno de estrellas muertas.
Si elijo en cambio de bajar la mirada
– los golpes de su escafandra en la pared persisten –
me enfrento a un par de zapatos cansados
siempre dispuestos a una decorosa rendición.
En esta nave espacial de cemento y ladrillos
la ley de gravedad está un tanto alterada
el misterio resta afuera, comienza en el balcón.
 
**Versi e traduzione ricevuti direttamente dall’Autore tramite social-network.
 

Stelle, Amore e Dio nella poesia di Carlos Sanchez…

“Diatriba”

Versi di Carlos Sanchez

Se tutto si muove nell’apparente quiete
e quello che si muove si muove due volte

se il cielo è pettinato da astri
e le stelle che si vedono sono morte
se accettiamo che al giorno succeda un altro giorno
ed all’estate un autunno riparatore
se mettiamo gli anni in fila indiana
per misurare senza certezze una conclusione
se dissotterriamo una città perduta
diamo nome ad un nuovo pianeta
preghiamo creatori tanto eterogenei
se crediamo che il domani possa essere migliore
se non facciamo niente perché accada.

Diatriba

Si todo se mueve en la aparente quietud
y eso que se mueve se mueve dos veces
si el cielo está peinado por astros
y las estrellas que se ven están muertas
si aceptamos que al día suceda otro día
y al verano un otoño reparador
si ponemos los años en fila india
para medir sin certezas un desenlace
si desenterramos una ciudad perdida
damos nombre a un nuevo planeta
oramos a creadores tan heterogéneos
si creemos que el mañana puede ser mejor
si no hacemos nada para que suceda.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Immagine liberamente postata dalla Redazione di questo blog e tratta da: http://astrocultura.uai.it/tesi/stella2004/Veronica_Tentori/pagina5.htm

 

Carlos Sanchez e la sua “odissea”…

Riprendendo Omero

di

Carlos Sanchez

 

Tra tante polemiche archeologiche

forse ho visto Ithaki.

non potrebbe dire esattamente

in che posto Ulisse

si trattenne a pensare.

Omero scrisse un lungo articolo

dove narra la storia

hanno passato troppi anni

e del mondo ellenico

è rimasto solo fantasmi.

Mi piace pensare

che Penelope ha finalmente concluso il suo tessuto

che il cane fedele fece sfarzo del suo istinto

che il massacro fu giusto.

Non ho sentito le sirene cantare.

Il suo viaggio

si ripete in noi

insieme ricreiamo mitologie incerte.

O Lefkada è Ithaki

o Ithaki è Lefkada

ora questo non importa

se tuo hai saputo sfruttare

– come diceva Kavafis –

il tuo effimero viaggio.


 

Nell’imbarcazione

tra Grecia ed Italia

6 di giugno di 2012


 

 

 

Retomando Homero

 

Entre tantas polémicas arqueológicas

a lo mejor he visto Ithaki.

Non podría decir exactamente

en que lugar Ulises

se detuvo a pensar.

Homero escribió un largo articulo

donde narra la historia

han pasado demasiado años

y del mundo helénico

ha quedado solo fantasmas.

Me gusta pensar que Penélope

ha concluso finalmente su tejido

que el perro fiel hizo gala de su instinto

que la matanza fue justa.

No he oído las sirenas cantar.

Su viaje se repite en nosotros

juntos recreamos mitologías inciertas.

O Lefkada es Ithaki

o Ithaki es Lefkada

esto ahora no importa

si tu has sabido aprovechar

– como decìa Kavafis –

tu efímero viaje.

 

 

En la nave

entre Grecia e Italia

6 de junio de 2012


*Versi ricevuti direttamente dal Poeta argentino Carlos Sanchez tramite social network.

**Foto liberamente tratta da: http://www.tanogabo.it/mitologia/greca/omero.htm

Carlos Sanchez omaggia e saluta il maestro Mario Socrate – Di non essere la poesia –

560718_3000128637504_1090935450_32317472_2117796181_n.jpgDi non essere la poesia di Carlos Sanchez

 

A Mario Socrate


Posso misurare il tempo

nella pergamena ferita del tuo corpo

intuisco la mutazione inevitabile

che opera senza cessare

inesorabile.

Ritornano le immagini

dei momenti spartiti

il nostro spreco di speranze

la nostra imperfetta matematica.

Ora potremmo riassumere

i tiri mancini che la storia

fece di questa tremenda umanità.

Gli astri girano

le stelle si spengono

il pianeta respira e tossisce

in compimento di leggi

per noi incomprensibili.

Guardandomi nei tuoi occhi

diventa torbida la mia visione.

Stiamo vivi Mario

la nostra amicizia vola

e la poesia

nel silenzio di questo spazio vuoto.

 

Roma

febbraio 2010

 

Dal libro “Ricordati che non sai ricordare”

 

 

 

De no ser la poesía

A Mario Socrate


 

Puedo medir el tiempo

en el pergamino herido de tu cuerpo

intuyo la mutación inevitable

que opera sin cesar

inexorable.

Regresan las imágenes

de momentos compartidos

nuestro derroche de esperanzas

nuestra imperfecta matemáticas.

Ahora podríamos resumir

las jugarretas que la historia

hizo de esta tremenda humanidad.

Los astros giran

las estrellas se apagan

el planeta respira y tose

en cumplimiento de leyes

para nosotros incomprensibles.

Mirándome en tus ojos

se enturbia mi visión.

Estamos vivos Mario

nuestra amistad vuela

y la poesía

en el silencio de este espacio vacío.


*Versi ricevuti direttamente da Carlos Sanchez tramite social network.

**NOTIZIE SULLA SCOMPARSA DEL POETA MARIO SOCRATE: http://www.liberoquotidiano.it/news/968428/Scrittori-e–morto-Mario-Socrate-poeta-del-neorealismo.html


Carlos Sanchez… in volo da Folignano a Montpellier…

untitled.png

















Che ci sia pace tra noi

di Carlos Sanchez

Mio caro ragno

illustre tessitore di spazi

ti offro tutti gli angoli

di questa casa immensa

dove la mia solitudine abita

affinché eserciti il tuo mestiere

ma per favore

lì no

lì non puoi fabbricare la tua tela

in quel posto conservo memorie

non voglio che la tua trappola sottile

mi impedisca di ricordarle.

Vai a tessere in un altro spazio

con tanti posti migliori

che ci sono nella casa

nel paese nella città

nella valle nelle montagne

in questo mondo

Dal libro “Ricordarti che non sai ricordare”

Libratì Ascoli Piceno 2010

Que haya paz entre nosotros

Mi querida arañuela

ilustre tejedora de espacios

te ofrezco todos los ángulos

de esta casa inmensa

donde mi soledad habita

para que ejerzas tu oficio

pero por favor

allí no

allí no puedes fabricar tu tela

en ese lugar guardo memorias

no quiero que tu trampa sutil

me impida recordarlas.

Vete a tejer en otro sitio

con tantos lugares mejores

que hay en la casa

en el pueblo en la ciudad

en el valle en las montañas

en este mundo.


*Versi e manifesto della rassegna ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network

BUON 2012… AUSPICANDO UNA “POESIA” SEMPRE PIU’ AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITA’ E SEMPRE MENO SFRUTTATA DAI SINGOLI UOMINI.

carlos sanchez,buon 2012,enrique molina,Nell’augurarvi buon 2012 vi regaliamo una spledida riflessione di Enrique Molina, segnalataci dall’Amico e Poeta argentino Carlos Sanchez, auspicando, per il prossimo futuro, UNA “POESIA” SEMPRE PIU’ AL SERVIZIO DELLA COLLETTIVITA’ E SEMPRE MENO SFRUTTATA DAI SINGOLI UOMINI.

La Redazione del Dinanimismo

“Se la poesia smette di essere un atteggiamento totale, una formula di cacciatori di teste confabulati nel pericoloso compito di recuperare la purezza essenziale della vita, se non rinchiude nel suo seno tutte le potenze dell’amore, della rivoluzione, e non è assolutamente incompatibile con quanto significhi servitù, dimestichezza, convivenza, arrivismo, finisce per essere ridotta a semplice manipolazione liturgica di resti fossili retorici, alla composizione di eleganti sonetti o di qualsiasi altra di quelle banalità decorative elaborate per l’ozio e la vigliaccheria.”

Enrique Molina (Buenos Aires, 1910  – 1997).

“Si la poesía deja de ser una actitud total, una fórmula de cazadores de cabezas confabulados en la peligrosa tarea de recuperar la pureza esencial de la vida, si no encierra en su seno todas las potencias del amor, de la revolución, y no es absolutamente incompatible con cuanto signifique servidumbre, domesticidad, convivencia, arribismo, acaba por verse reducida al simple manipuleo litúrgico de restos fósiles retóricos, a la composición de elegantes sonetos o de cualquiera otra de esas banalidades decorativas elaboradas por el ocio y la cobardía.”

Enrique Molina (Buenos Aires 1910 – 1997)


**FOTO “Maya 2012” postata dalla Redazione e liberamente tratta da: http://www.2012dayafter.com/2012DayAfterItaly/2012LaProfeziadeiMaya/tabid/490/Default.aspx


Rispettosamente t’invoco — Respetuosamente te invoco – Poesia inedita di Carlos Sanchez letta all’incontro di Taranto

Psyche_et_LAmour.jpgRispettosamente t’invoco


 

Quante volte l’amore

è entrato nella mia poesia

come gli uccelli le nuvole

e il cielo incostante.

Gli uccelli sono or mai volati via

le nuvole sono passate e ripassate

il cielo è un camaleonte gigantesco

con la sua pelle cangiante.

E l’amore?

L’amore è cresciuto con me

mi ha dato e mi ha tolto

mi ha fatto diventare uccello

nuvola

cielo.

La amore non mi ha mai abbandonato

deambula con piena gioventù

perfino in questa mia vita adulta.

Andrà sicuramente

a portare fiori sulla mia tomba.

 

 

 

 

Carlos Sánchez

 

 

Respetuosamente te invoco

 

 

Cuántas veces el amor

ha entrado en mi poesía

como los pájaros las nubes

y el cielo inconstante.

Los pájaros volaron

las nubes pasaron y pasaron

el cielo un camaleón gigantesco

con su piel cambiante.

¿Y el amor?

El amor ha crecido conmigo

me ha dado y ha quitado

me ha vuelto pájaro

nube

cielo.

Pero jamás me ha abandonado

El amor deambula con plena juventud

también en esta vida adulta.

Irá seguramente

a llevar flores a mi tumba.

 

*VERSI RICEVUTI DIRETTAMENTE DALL’AUTORE

** QUADRO POSTATO SPONTANEAMENTE DALLA REDAZIONE E TRATTO DA:

http://web.tiscali.it/mitologia/Amore_&_Psiche.htm

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