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Il Dinanimismo consiglia: ‘Oratio de Hominis Dignitate’ di Giovanna Mulas ( già nominata per l’Italia all’Accademia dei Nobel per la Letteratura).

copertina_giovanna_mulas_m9_400x533‘Oratio de Hominis Dignitate’ il nuovo  libro di Giovanna Mulas, edito da Fontana Editore ( 2019 ). Un  saggio, attento e profondo, sull’attuale stato dell’essere-Uomo. Uno splendido testamento spirituale che la Scrittrice ci dona con cuore di Artista e di Madre. Una preziosa mappa che ci accompagnerà nella nostra personale e necessaria ricerca della Dignità smarrita.

ZF

 

 

Ai figli di una Nuova Umanità: l’irrimediabile condizione di esseri individuali come origine primordiale del dolore umano?

“Rivoluzione, figli miei… voglio scriverlo con quella Erre maiuscola, la stessa di Rimembranza (conoscere il passato aiuterà a prepararci al futuro con minore inquietudine), Riscatto (lavorare per chi non può difendersi, per chi non conosce i suoi diritti), Rumore (che ogni azione e il pensiero prima siano volti alla massima, pubblica consapevolezza), Rettitudine (con innocenza e purezza custodirò e farò custodire la mia vita, la mia Arte), Rovina (caduta dei muri costruiti dall’uomo per l’uomo, l’operare, uniti, per un Nuovo Umanesimo) e Rigetto (di ogni forma di corruzione, ipocrisia). “R” feroce e fiera, consapevole dei suoi diritti, senza il timore di volare sopra le staccionate…”
Il testamento spirituale della scrittrice pluripremiata, una lettera ai figli di domani.

Per acquisto, anche in e-book: https://fontanaeditore.com/it/manufacturer/giovanna-mulas/i-quaderni-dalchimia/results25-64.html?format=html&keyword=&language=it-IT&tmpl=component

Dal blog Ufficiale della Scrittrice Giovanna Mulas: “Cari Amici, Cari Lettori
il mio nuovo saggio, presto in diffusione e promozione libraria. E’ opera alla quale tengo in maniera particolare e che considero, alla soglia dei miei cinquanta anni e dopo oltre trenta di scrittura professionale, il mio testamento spirituale: lunga lettera ai figli del domani, generazioni che verranno e tutte nostre eredi, nel bene come nel male. Coloro che dovranno apprendere a camminare fino ai confini della terra; superare sepolcri imbiancati e quelle reti di contenimento che soltanto noi uomini portiamo nelle mente, per paure o pregiudizio, comunque per separarci dai fratelli.
‘Oratio de Hominis Dignitate’ è edito da Fontana Editore
che ringrazio, e che ha scelto di onorare l’opera con la sua Prefazione.

L’Autrice Giovanna Mulas (NU, 1969). Membro onorario della Giornalisti Specializzati Associati (GSA), Milano. Membro del World Poetry Movement (WPM). Pluriaccademica al merito, tradotta in 5 lingue, numerosi premi letterari internazionali vinti, tra i più recenti vogliamo ricordare: • nel 2008 Premio Internazionale per l’Arte e la Cultura Giosuè Carducci, Roma (Associazione Culturale La Conca), • nel 2009 il Premio Mimosa d’Argento-Donna Sarda dell’Anno (da La Corte del Sole, in collaborazione con API Sarda – associazione Piccole e Medie industrie della Sardegna -, con la Commissione Pari Opportunità Provincia di Cagliari, con F.I.D.A.P.A. Distretto Sardegna, l’organizzazione a cura di Full Media Service), • nel 2010, Premio alla Carriera (Corona d’Alloro) dalla Regione Sicilia e l’ EuropClub (premiati anche Ennio Morricone, Histvan Horkay e la giornalista opinionista RAI Barbara Carfagna). • Nel 2011, Premio Internazionale alla 4 Cultura dalla Città di Ostia (ricevuto da Vittorio Gassman, Paola Borboni, Arnoldo Foà). • Oltre 20 libri pubblicati ad oggi tra romanzi, poesia, saggistica. • Nel 2011 ha presenziato, ufficialmente per l’Italia e prima artista sarda nella storia dell’evento, al Festival Internazionale di Poesia di Medellin, Premio Nobel, primo d’importanza al mondo. • Nel 2012 l’è stata conferita la Laurea Honoris Causa in Lettere, cerimonia ufficiale alla Certosa di San Lorenzo (Patrimonio UNESCO). • Tra gli insigniti italiani degli anni scorsi dalla Constantinian University (Stati Uniti), associata alla Johnson & Wales University, tra cui ricordiamo il Prof. Giulio Tarro (candidato al Premio Nobel per la medicina nel 2000), il Prof. Giacomo Borruso (Rettore dell’Università di Trieste), Massimo Andreoli (Presidente del CERS, Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche), Massimo Magliaro (Direttore di RAI International).  • Nel 2013 la Giuria del prestigioso Sirmione Lugana / Circumnavigarte ha voluto onorarla col Premio Arte & 5 Cultura. • Nel 2014 l’Accademia Internazionale Costantina di Arte & Cultura, in occasione dell’annuale Gran Galà di Natale, premia il suo lavoro al Ministero della Difesa. • Novembre 2015: nello storico Palazzo San Bernardino, a Rossano Calabro, viene onorata col Riconoscimento Speciale “All’Impegno Civile e Culturale”, grazie alla Fondazione Roberto Farina ONLUS (quindi al Prof. Antonio Farina), all’Organizzazione tutta del Premio Internazionale di Poesia Dal Tirreno allo Jonio (in viaggio con Giosuè Carducci). Patrocinio dell’Evento a cura del Comune di Rossano Calabro, sodalizio culturale della prestigiosa Società Dante Alighieri e de I Parchi Letterari, L’Ateneo Tradizionale Mediterraneo con la collaborazione del Museo delle Conchiglie di Roseto Capo Spulico. • Sempre nel 2015, nell’affascinante cornice dell’antico protoconvento Francescano di Castrovillari, è Testimonial del Focus Sardegna legato al I Festival Antropologico dei Popoli – XI Festa delle Culture. 6 • Nel 2016 viene onorata, presso il Centro Espositivo Elsa Morante in Roma EUR, col Premio Donna D’Autore per la Letteratura. Il Premio vanta Patrocinio di Roma Capitale Municipio IX EUR, quindi dell’Associazione Culturale AIDE Nettuno Lazio. • Designata al Titolo Onorifico di Dama dall’OSJ: Ordine Cavalleresco dei Cavalieri di Malta. • Già direttore dei periodici di Poesia Isola Nera (in lingua italiana) e Isola Niedda (in lingua sarda). • È stata direttore artistico degli stages di Scrittura/Teatro al Castello di Govone, Piemonte, Patrimonio UNESCO (ha diretto gli stages di teatro l’attore e regista statunitense Michael Margotta, membro dell’Actor’S Studio di New York). • Agenda culturale in aggiornamento costante anche sul Blog ufficiale. • Nominata per l’Italia all’Accademia dei Nobel per la Letteratura.

Futurismo Renaissance. Marinetti e le avanguardie virtuose -Nell’ebook anche Zairo Ferrante e il Dinanimismo con il saggio “DOPO MARINETTI, UN FILO LUNGO SETTANT’ANNI (1944-2014)”-

Futurismo Renaissance. Marinetti e le avanguardie virtuose

a cura di Pierfranco Bruni e Roby Guerra

(Deleyva editore, Roma, Aprile 2016)

Nell’ebook anche Zairo Ferrante e il Dinanimismo con il saggio “DOPO MARINETTI, UN FILO LUNGO SETTANT’ANNI (1944-2014)”-

downloadA cura di R. Guerra, scrittore nefuturista (diversi libri su Marinetti pubblicati) e Pierfranco Bruni, prestigioso scrittore, saggista, direttore archeologo e del Mibact (Ministero dei Beni Culturali) è uscito per Deleyva editore (a cura di E. J. Pilia) Futurismo Renaissance. Marinetti e le avanguardie virtuose.

Il futurismo è ancora vivo? È possibile rintracciare una continuità tra il “futurismo storico” e le operazioni allestite da chi afferma di recuperarne l’eredità? “Futurismo Renaissance” è una ricognizione a 360° sul futurismo contemporaneo, tornato alla ribalta in tutto il mondo dopo la grande mostra retrospettiva allestita al Guggenheim Museum di New Work nel 2014.
Oggi, questo movimento artistico, culturale e filosofico viene rilanciato in dis-continuità concreta con il futurismo storico attraverso la nascita ed il lavoro di nuovi gruppi sinergici di artisti, scrittori, sociologi, nuovamente operativi.
Ritorno in generale delle avanguardie anche oltre al nuovo futurismo, con altrettanti nuovi gruppi artistici e futuribili in primo piano nella cultura italiana del nostro tempo.
Gli oltre cinquanta autori coinvolti lo dimostrano.
Con saggi di: Adriano V. Autino, Giovanni Balducci, Stefano Balice, Lorenzo Barbieri, Sandro Battisti, Mauro Biuzzi , Mary Blindflowers, Pierfranco Bruni, Luca Calselli, Riccardo Campa, Tonino Casula, Ada Cattaneo, J. C. Casalini, Pierluigi Casalino, Elena Cecconi, Mimmo Centonze, Vitaldo Conte, Daco, Sylvia Forty, Maurizio Ganzaroli, Zoltan Istvan, Zairo Ferrante, Antonio Fiore Ufagrà, Marcello Francolini, Davide Foschi, Antonino Gaeta, Giorgio Levi, Luca Gallesi, Sergio Gessi, Sandro Giovannini, Roberto Guerra, Priscilla Lotti, Stefano Lotti, Giuseppe Manias, Paolo Melandri, Donatella Monachesi, Achille Olivieri, Roberto Paura, Vanessa Pignalosa, Emmanuele Pilia, Cristiano Rocchio, Gennaro Russo, Antonio Saccoccio, Tina Saletnich, Grazia Scanavini, Fabio Scorza, Giovanni Sessa, Luigi Sgroi, Luca Siniscalco, Luigi Tallarico, Marco Teti e Vitaliano Teti, Bruno V. Turra, Stefano Vaj.

Tra essi, anche Zairo Ferrante che con il suo saggio dal titolo “DOPO MARINETTI, UN FILO LUNGO SETTANT’ANNI (1944-2014)” ha cercato di riadattare la “poetica” futurista al mondo contemporaneo: … (… estratto… ..)” possiamo tranquillamente affermare che il fine di Marinetti e del Futurismo era proprio quello di supportare e spronare l’uomo a partorire quel pensiero o idea, anche soggettivi, in grado di liberarlo dalle catene della staticità e di accompagnarlo nel futuro nuovo mondo, che sarebbe stato ampiamente diverso dal precedente. Una realtà tecnosviluppata sicuramente più veloce e aggressiva, capace di divorare tutto quello che non sarebbe stato in grado di seguirla e di rimanere a passo con lei. Tutto questo accadeva circa settant’anni fa, ed è sotto gli occhi di tutti che in tale arco di tempo il processo di sviluppo tecnologico poc’anzi descritto non si è mai arrestato, anzi, ha ulteriormente e, per certi aspetti, spaventosamente accelerato la sua corsa travolgendo e inglobando tutto quello che gli gravitava intorno. In poco tempo – una manciata di secondi se paragonato ai classici tempi storici a cui siamo stati scolasticamente abituati – oltre mezzo mondo si è ritrovato dal guidare la bicicletta a condurre automobili intelligenti, dal vivere nell’impossibilità di comunicare a poter essere letteralmente investito, in pochi secondi, da milioni di idee, pensieri e opinioni. Tale scenario di confusione ha portato inevitabilmente la maggioranza delle teste a smarrirsi nel caos della comunicazione e a discostarsi dal loro principale compito che era quello del pensare, opera diventata ormai troppo faticosa e con un basso rapporto beneficio/costo. Contemporaneamente questo ha estremamente facilitato il compito di una restante e piccola parte di teste che, approfittando di questa apatia di pensiero, ha cercato di primeggiare sulle altre inventando un linguaggio “differente”, capace di creare messaggi in grado di auto-impiantarsi nei cervelli, nuovamente dormienti, generando in essi la falsa illusione di possedere idee libere, autonome e indipendenti, con il solo scopo perverso di omologarli e renderli tutti uguali, schiavi e dipendenti dagli status-simbol e dal malsano pensiero del ” solo se hai questo sei davvero figo”. Questa parte oscura di progresso, che alcuni chiamano “mercato”, altri chiamano “marketing”, le multinazionali chiamano ” globalizzazione” e i più chiamano “tendenza” o “moda”, in pochissimo tempo e stata capace di coniare l’unico e vero motto di massa del XXI sec. : “io sono perché ho e non perché penso”, un vero e proprio mantra che si è impossessato della gran parte delle nuove e vecchie generazioni, trasformando il pensiero libero e liberatore in pecora-pensiero, assoggettato e assoggettante. A questo punto, in tale situazione, è facile intuire come anche oggi l’Arte è chiamata nuovamente a risvegliare gli animi assopiti… “

 

 

INFO

AMAZON.IT FUTURISMO RENAISSANCE…
Futurismo Renaissance… Amazon – Kindle
DELEYVA EDITORE
http://www.deleyvaeditore.com/

 

INFO curatori

 

Pierfranco Bruni

wikipedia

http://pierfrancobruni.weebly.com/biografia.html

Roby Guerra

http://www.armando.it/marinetti-70

http://www.divenire.org/autore.asp?id=17

 

INFO RASSEGNA STAMPA minima: ebook Futurismo Renaissance

MeteoWeb, Blasting News, CinqueWNews, Ferrara Italia


http://www.meteoweb.eu/2016/04/marinetti-e-le-avanguardie-virtuose-intervista-al-co-curatore-pierfranco-bruni-del-mibact/671119/

 

http://it.blastingnews.com/cultura-spettacoli/2016/04/futurismo-renaissance-le-avanguardie-virtuose-00885055.html


http://cinquewnews.blogspot.it/2016/04/Libro-digitale-Pierfranco-Bruni-Roby-Guerra.html

 

http://www.ferraraitalia.it/futurismo-e-rinascimento-un-ebook-sulle-nuove-avanguardie-87395.html

 

https://hyperhouse.wordpress.com/2016/04/21/futurismo-renaissance-marinetti-e-le-avanguardie-virtuose-ebook-roby-guerra-pierfranco-bruni-amazon-it-kindle-store/

 

Futurismo Renaissance pagina Facebook rassegna stampa non stop

https://www.facebook.com/Futurismo-Renaissance-Le-avanguardie-virtuose-1716677188578934/?fref=ts

 

Book Trailers

https://www.facebook.com/libreriafuturista/videos

Da comunicati.net: In La Grande Guerra futurista i salernitani Vanessa Pignalosa (Pittrice) e Zairo Ferrante (Poeta)

downloadAA.VV. La Grande Guerra Futurista. World War I 15-18. centenario. Italo Balbo trasvolatore (La Carmelina edizioni, ebook, 2014, Ferrara-Roma) La Grande Guerra 15-18, è in primo piano per il centenario: si susseguono convegni, programmi televisivi, pubblicazioni. In Italia tali celebrazioni o ricordi si caratterizzano per il significato particolare del primo conflitto mondiale che vide l’avanguardia futurista in primo piano . Il libro digitale ebook in questione. a cura di Roberto Guerra e con prefazioni di Graziano Cecchini, Vitaldo Conte, Sandro Giovannini, Paolo Meladri, Antonio Saccoccio (tutti postfuturisti contemporanei) connette la Grande Guerra in una gamma assai ampia con la stessa fondamentale stagione futurista e con l’esito postumo del conflitto (ovvero l’era fascista) focalizzato sull’emblematica figura di Italo Balbo, eroe trasvolatore e uomo di regime. Circa 30 noti autori, scrittori, artisti e sociologi intervengono con apprezzabile spirito trasversale e anti-ideologico: Tra essi, di Salerno, la pittrice Vanessa Pignalosa e il poeta dinanimista Zairo Ferrante. La Pignalosa anche collaboratrice in Francia con Palette du monde” e cocuratrice a Napoli del Circolo Arianna,recente la sua produzione dell’antologia poetica Parlami d’Amore. Parlami di Vita. Ferrante, da tempo trasferitosi a Ferrara, laurea in Medicina nell’ateneo estense, autore di diversi volumi (l’ultmo è Bisbigli. di un’anima muta.), già segnalato anche dalla RAI(blog Poesia ) e il Mensile Style inserto de Il Giornale  Di seguito estratti chip… in merito dai loro interventi: Vanessa Pignalosa …” … La guerra vista come igiene del mondo fu fortemente voluta dagli intellettuali dell’epoca in un ottica di rigenerazione attraverso l’impiego di macchine e l’utilizzo del progresso scientifico a uso bellico. Io penso che la guerra inevitabilmente generi progresso che ambiguamente crei rigenerazione, però bisogna anche fare i conti con la morte, il sangue e la riduzione dell’uomo a numero in mano ai potenti.Le avanguardie futuriste influenzarono la letteratura, la danza, l’architettura e le arti in genere ma a mio avviso furono le arti figurative a trarne maggior vantaggio , basti pensare all’aeropittura… “. Zairo Ferrante…. ” (Il Futurismo) Avanguardia necessaria quando l’interventismo viene considerato come pura azione di pensiero atta a smuovere l’animo e la mente umana ( un dinanimismo appunto ). Sicuramente un “fare interventista” porta a produrre idee e, come sostengo da tempo, dopo 1000 idee da buttare sicuramente, per la legge dei grandi numeri, ce ne sarà una da salvare e coltivare. Ovviamente, come ogni cosa, anche il concetto di “interventismo”, se estremizzato, perde questa sua importante funzione “umanista” e si trasforma in perversione. .. * Gli altri autori: Lorenzo Barbieri Luca Calselli, Pierluigi Casalino, Gianluca D’Aquino, Daco, Alberto Ferretti, Antonio Fiore Ufagrà ,Paolo Giardini Stefano Guglielmini Giuseppe Manias, Vanessa Pignalosa, Maria Antonietta Pinna, Riccardo Roversi,…

….CONTINUA SU: http://www.comunicati.net/comunicati/arte/varie/341613.html

PER ACQUISTA L’E-BOOK: https://www.bookrepublic.it/book/9788896437872-la-grande-guerra-futurista/

“MORTE PER INDIFFERENZA” – Saggio semi-para-poetico di un indifferente – di Zairo Ferrante ( “Al di là della destra e della sinistra” la Carmelina edizioni 2013 )

 

 

“MORTE PER INDIFFERENZA”

Saggio semi-para-poetico di un indifferente

di

Zairo Ferrante


Saggio estratto dal libro: “Al di là della destra e della sinistra” a cura di Sandro Giovannini e Roberto Guerra – la Carmelina ed. 2013 ( ved. sotto per acquisto )

 

 

zairo ferrante,saggio,gramsci,indifferenza,al di là della destra e della sinistra,la carmelina edizione,aa.vv.,guerra roberto,giovannini,graziano cecchini,dinanimismoCosì scriveva Gramsci nel 1917:

 

 “*…Odio gli indifferenti. […] Non possono esistere i solamente uomini, gli estranei alla città. Chi vive veramente non può non essere cittadino, e parteggiare. Indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.
L’indifferenza è il peso morto della storia. E’ la palla di piombo per il novatore, è la

zairo ferrante,saggio,gramsci,indifferenza,al di là della destra e della sinistra,la carmelina edizione,aa.vv.,guerra roberto,giovannini,graziano cecchini,dinanimismomateria inerte in cui affogano spesso gli entusiasmi più splendenti, è la palude che recinge la vecchia città e la difende meglio delle mura più salde, meglio dei petti dei suoi guerrieri, perché inghiottisce nei suoi gorghi limosi gli assalitori, e li decima e li scora e qualche volta li fa desistere dall’impresa eroica.
L’indifferenza opera potentemente nella storia. Opera passivamente, ma opera. E’ la fatalità; e ciò su cui non si può contare; è ciò che sconvolge i programmi, che rovescia i piani meglio costruiti; è la materia bruta che si ribella all’intelligenza e la strozza…”

 

Ed oggi, più attuali che mai, riprendo queste parole e ti racconto di questa malattia che s’attacca addosso come peste bubbonica a deformare il volto, e il cuore, e lo spirito dell’uomo.

Ti dico che quando incroci l’indifferenza per strada te ne accorgi,  la senti sulla pelle che s’increspa e nell’anima che s’incupisce.

Perché l’indifferenza può ammazzare due volte.

Ammazza certamente l’uomo indifferente che s’appiattisce, che smette di sognare , che s’arrende all’accidia e cessa, lentamente e inesorabilmente, di vivere in modo attivo e  può ammazzare anche l’uomo che parteggia, il quale tutto d’un tratto  si ritrova solo a disperdere semi in piccoli orti circondati da aride distese polverose.

E nel sentirsi solo può decidere d’arrendersi,  può essere persuaso dalla voglia e dal bisogno di sedersi sul ciglio del sentiero, ai margini del campo di lavoro, e vedere il suo lavoro sgretolarsi sotto il peso della propria e dell’altrui indifferenza.

Perché, e forse ne converrai con me, l’indifferenza è una malattia  contagiosa.

S’appiccica all’anima quando meno te l’aspetti.

E, come per effetto di uno sconosciuto e indicibile sortilegio, ti ritrovi a camminare tra la gente senza riconoscerti in loro.

Osservi il mondo da dietro il tuo piccolo oblò pensando finalmente di essere un uomo arrivato, perché, in fondo, non è certo colpa tua se fuori tutto crolla e tutto muore. Anzi, è tutto normale.

Fa parte del normale corso della vita: “ tutto cambia, tutto scorre, panta rhei ”.

E poi! Cosa vogliono da te!

Hai già mille problemi da risolvere.

Milioni di cose a cui badare.

Un figlio, una moglie, un marito, un cane, un giardino e una casa.

Tante spese eccessive, cento impegni in un giorno e poco tempo da dedicare a te stesso.

Perciò, è molto più facile coltivare il proprio orto e nascondersi dietro, anzi dentro, l’indifferenza e pian piano morire nell’illusione di un tentato e stentato vivere.

E si finisce così, per spegnersi come una candela a corto d’ossigeno che preferisce risparmiarsi anziché illuminare, senza rendersi conto che così facendo si viene meno al compito assegnatoci e si diventa inutili.

Tutto questo e ancor di più può fare l’indifferenza.

Ed ecco perché, ragionando, non si può non odiare gli indifferenti e ancora di più coloro i quali fanno finta di non vederla, l’indifferenza.                                                                            

*Antonio Gramsci “Odio gli indifferenti” chiarelettere ed. ( 2011 )

**Le immagini correlate al post sono state scelte dalla Redazione del blog e liberamente tratte da:

1- http://www.repubblica.it/2005/l/sezioni/esteri/rapunicef/rapunicef/rapunicef.html

2- http://en.wikipedia.org/wiki/Antonio_Gramsci

 

 

Al di là della Destra e della Sinistra.

 

( per l’Italia del XXI secolo )

 

Dopo il Libro Manifesto Nuova Oggettività

 

“ AA.VV. La Carmelina, edizioni 2013”

 

A cura di Sandro Giovannini e Roby Guerra

 

Note di: Giovanni Sessa, Luigi Tallarico, Stefano Vaj, Graziano Cecchini, Antonio Saccoccio, Zairo Ferrante***

 

INTERVISTE A:

 

Luigi Tallarico ,Roby Guerra, Sandro Giovannini, Antonio Saccoccio, Luigi Sgroi, Giovanni Sessa, Francesco Sacconi, Paolo Melandri, Vitaldo Conte, Giuseppe Casale, Stefano Vaj, Marcello Francolini, Antonio Fiore, Alberto Ferretti, Emilio Diedo, *Pierluigi Casalino (*by Alessia Mocci), Graziano Cecchini, Alessio Brugnoli, Zairo Ferrante, Sylvia Forty, Maurizio Ganzaroli, Riccardo Roversi, Luca Siniscalco, Fabio Scorza, Maria Antonietta Pinna, Giuseppe Manias, Giovanna Guardiani, Francesca De Carolis, Daco, Seconda Carta, Mauro Biuzzi

 

**UN LIBRO CONTRO QUALSIASI IDEOLOGISMO

 

**Dichiarazione di Roberto Guerra ( anche tra i Curatori del volume), durante la presentazione del medesimo libro tenutasi Giovedì 20 giugno, a Ferrara, presso il Bar Tiffany di piazza Municipale.

 

 

IL LIBRO Può ESSERE ACQUISTATO IN LIBRERIA O PRENOTATO DIRETTAMENTE PRESSO IL SITO DELLA CARMELINA EDIZIONI, ACCEDENDO AL SEGUENTE LINK: http://www.edizionilacarmelina.it/?page_id=613

 

Immagine in copertina: “Viva l’Italia” di Graziano Cecchini

 

“L’Orda primordiale e il gregge Massa” di Giovanna Mulas.

giovanna mulas,zairo ferrante,dinanimismo,saggio,darwin,freud,masse,politicaSecondo Darwin la forma originaria della societa’ umana fu quella di un’orda ( dal tartaro, a designare le Torme dei tartari erranti, tribu’, accampamento. Passato in occidente attraverso le lingue slave e il persiano con le invasioni mongoliche, estendendo il proprio significato da generico accampamento, a quartier generale, a esercito, fino al significato attuale )  sottoposta al dominio illimitato di un maschio forte. Credete sia possibile, oggi e nella civilizzata Italia, una nuova dittatura?.

Potenza assoluta di un monarca non vincolato da nessuna legge. Qualcuno crede che l’autocrazia sia da escludere; dopo tutto ne conosciamo le conseguenze.
Eppure e nonostante, continuo a pensare a Nietzsche: “…come uno spirito di uccello profetico, che guarda all’indietro quando racconta ciò che verrà”.

Per Le Bon cio’ che colpisce in una massa e’ che gli individui che la compongono, indipendentemente da tipo di vita, occupazioni, temperamento o intelligenza, acquisiscono un’anima collettiva per il solo fatto di trasformarsi in massa. Quest’ anima li
fa sentire, pensare e agire in modo del tutto diverso da come ciascuno di loro, isolatamente, sentirebbe, penserebbe e agirebbe. La massa e’ creatura provvisoria, impulsiva, mutevole, irritabile, composta da elementi eterogenei saldati per un istante. I nostri atti coscienti derivano da substrato inconscio formato da influenze ereditarie.
Questo substrato racchiude gl’innumerevoli residui ancestrali che
costituiscono l’anima della razza.  E dietro i nostri atti, nelle
cause da noi confessate, ve ne sono di altre da noi stessi ignorate.
L’individuo in massa acquista, per il solo fatto del numero,
sentimento di potenza invincibile. La massa e’ anonima, quindi
irresponsabile. La personalita’ consapevole e’ abolita, la volonta’ e il discernimento svaniti. L’individuo immerso nella massa scende di parecchi gradini la scala della civilta’: ha il comportamento di un bambino indisciplinato, e’ ipnotizzato, automa, incapace di essere guidato dalla propria volonta’, e’ un istintivo con la ferocia e la violenza degli esseri primitivi.

Tuttavia la massa e’ un gregge docile che non puo’ vivere senza un padrone.

Trovo interessante un esempio fornitoci da Freud: puo’ accadere in un collegio che una delle ragazze riceva da colui che ama segretamente una lettera che la fa ingelosire, alla quale reagisce con un attacco isterico.

Alcune sue amiche al corrente della cosa contraggono l’attacco per quella che e’ detta ‘infezione psichica’.

Un tradimento, o presunto tale, da parte del partner, potrebbe accadere anche a loro, visto che vivono la stessa condizione di amore segreto.

Il meccanismo e’ quello dell’identificazione indotta dalla possibilita’ o dalla volonta’ di trasporsi nella medesima situazione. Ecco, dall’identificazione parte la strada che, passando per l’imitazione, giunge all’immedesimazione.

Nella massa ognuno s’ identifica nell’altro, tutti sono immedesimati nel Capo, il leader che, con forza e potenza superiore, dovra’ rappresentarli.

Ora la domanda e’: che accade se questo leader delude il gregge-massa?.

E’ fondamentale, per la sopravvivenza della massa, che tutti vengano amati nello stesso modo, senza preferenza di sorta,
dallo stesso individuo, quello appunto ritenuto il capo, il leader.
L’esigenza di uguaglianza della massa vale solo per i singoli membri, non per il capo. Tutti i singoli vogliono essere dominati da uno solo, molti uguali che s’identificano l’un l’altro e un unico superiore a tutti.

Ora analizziamo l’uomo della societa’ civilizzata a cellulare e
web.

Mettiamolo al buio, terrorizziamolo: assenza storica di una
politica sociale e culturale, disoccupazione ai massimi storici,
corruzione, fame, suicidi, depressioni, mancanza di dignita’, nuova repressione giustificata con la crescita della violenza,
individualismo.

Dall’altro lato, nuova consapevolezza che ricchezza e potere sono sempre stati e restano concentrati in pochi, stessi elementi…. Ogni regola verra’ annullata: si tornera’ primitivi.
Facciamo in modo che le persone abbiano paura del presente e del futuro, si fara’ fare loro qualsiasi cosa: si rivolgeranno a chiunque prometta una soluzione.

Ritengo avvenga una sorta di mimetismo speculare: uno slittamento dell’identita’ da uomo a uomo, dal buio ad una parvenza di luce. L’identita’ verra’ catalizzata dalla gerarchia
rassicurante.

Quanta responsabilita’ in tutto questo da parte di politica e religione?.

Ancora: cosa e come la politica, o la religione, sono in grado di fare per generare il coinvolgimento malato nelle masse?

Dopo, appena dopo, le identita’ speculari sfuggono al controllo. Avremo a che fare con attori che scoprono la recitazione soltanto nel momento in cui il sipario si apre.

*Saggio Ricevuto direttamente da Giovanna Mulas per ufficio stampa Isola Nera

**dal Blog ufficiale
http://giovannamulas.baab.it/2013/03/11/credete-sia-possibile-oggi-in-italia/

****http://giovannamulas.baab.it/ , il Blog
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*****Foto di darwin postata dalla Redazione e liberamente tratta da: http://www.riservadelladuchessa.it/etologia/comportamento-animale.php?etologia=charles-darwin

E’ DI CESARE PAVESE IL PRIMO SAGGIO DEL DINANIMISMO?

cesarepavese.jpgDa tempo, con il dinanimismo, sostengo l’importanza di una Poesia e di un’Arte rivolta all’Uomo, ritenendole, innanzitutto, pure ed essenziali voci ed espressioni dell’anima. Sin dalla sua nascita, il movimento ha esortato il Poeta e l’Artista a rivolgere all’Uomo il proprio lavoro, che, servendosi di linguaggi semplici ed immediati, ha il compito di accompagnarlo e sostenerlo attraverso il suo viaggio nel “divenire”. Poesia ed Arte intese come spinta verso una vera rivoluzione delle anime e come arma contro la superficialità. Poeti ed Artisti che lavorino per l’Uomo e sopratutto con l’Uomo.

Parole, quelle del dinanimismo, forse dimenticate ma, sicuramente, non nuove e, a conferma di ciò, di seguito vi ripropongo uno scritto del grande Maestro Cesare Pavese, segnalatomi dal poeta argentino Carlos Sanchez, che qui sinceramente ringrazio.

Il saggio in questione s’intitola “Ritorno all’uomo” ed è stato pubblicato sull’Unità di Torino nel 1945. Non un semplice scritto, ma una vera e propria professione d’Amore nei confronti dell’Uomo e della sua Dignità. Non un semplice articolo di giornale ma un profetico invito rivolto soprattutto ai Poeti, affinché finalmente si decidano, con serenità e per completezza d’animo e di obiettivo, a tendere il proprio cuore all’anima dell’Uomo per salvare l’anima del Mondo e per raggiungere il proprio, e tanto desiderato, “nirvana” artistico.

Parole che, se contestualizzate con la dovuta umiltà, possono tranquillamente essere considerate il primo vero manifesto poetico del Dinanimismo…

Zairo Ferrante 13-2-2011

…*Per leggere l’artico in versione integrale, compreso l’originale “Ritorno all’uomo” del Poeta Pavese accedere al sito: GUMWRITER

Saggio di Marco Nuzzo

Se non puoi essere un poeta sii la poesia (David Carradine) – di Marco Nuzzo

 

Cosa c’è di più bello, di più liberatorio, se non scoprire la vera essenza di sé stessi, di quell’animale goliardico, autonomo e straordinario qual è l’essere veri, la somma delle proprie coscienze vissute strizzando la vita all’ultima goccia, tracannandola e ubriacandosi del proprio sentirsi vivi?

Allora perché continuiamo a mostrare le nostre miserabili maschere, evidenziandoci impettiti come se un palo nel culo ci trapassasse il colon da parte a parte come folgore che muore cervicale?

A che vi serve l’aver vissuto, l’aver respirato, se non avete assaporato l’ebbrezza, la paura che fa venire la pelle d’oca, la rabbia e l’amore allo stremo del vostro desiderio, quando tutti vi dicono di lasciar perdere, di non farvi coinvolgere dalle situazioni, dai sentimenti… chi sono costoro? automi forse? sono capaci di mandare in esilio le proprie sensazioni evitando così di sentire? Non penso.

 

Lao Tsu, il creatore del Tao Te Ching, evidenzia la necessità di restare morbidi come bambini, mai duri, mai impettiti. Un neonato quando ha fame piange e lo fa con tutte le sue forze, piange di santa ragione e se ne frega di tutto e di tutti proprio perché privo dei condizionamenti mentali cui verrà sottoposto da grande e nel tempo. Da adulti siamo incapaci di esprimere ciò che abbiamo dentro nei modi del neonato, sfruttando dunque tutta la nostra rabbia, tutto il nostro “volere” per ottenere, al fine di smascherare pian piano quella parte esagitata dentro di noi che ci farebbe tornare fanciulli, che ci farebbe tornare ai primordi, al nostro essere primitivi fruitori delle nostre passioni.

 

Parlando di Lao Tsu non posso non riportarvi l’esperienza delle arti marziali. Molti di voi si domanderanno cosa hanno a che vedere le arti marziali con la poesia o con la morbidezza. Ve lo spiego. Abbiamo detto che Lao Tsu, creatore del Tao Te Ching, nonché capostipite del Taoismo, evidenzia il concetto di morbidezza, ma perché? Semplicemente perché il morbido riesce a battere il duro; è un concetto difficile da comprendere, detto così, ma pensateci un momento: un albero, battuto dalla bufera, sarà estirpato, perché duro; un filo d’erba allo stesso modo, violentato dalla bufera, si piegherà, tuttavia resterà in vita, con le radici ben salde nella terra. Questo concetto viene ripreso nelle arti marziali per battere un avversario più forte (duro) fisicamente. Tuttavia il concetto di “morbido” nelle arti marziali non si ferma qui. Nasce il concetto di fa jing, ossia la forza esplosiva generata dal corpo. Per generare questa forza che si esprime come un colpo di frusta, un’onda, è necessario restare rilassati, è necessario essere naturali. L’effetto è devastante, spesso mortale. Il modo rilassato di generare fa jing è Poesia.

 

Se riuscirete a comprendere questo concetto avrete la chiave che aprirà porte inesplorate del vostro essere. Mantenere la calma fermenterà il vostro sapere, riuscirete quindi a valutare in modo chiaro e senza inutili filtri le varie situazioni. Mentalmente tutto diverrà chiaro.

 

David Carradine, attore di una fortunata serie dal titolo “Kung fu”, nonché maestro di Tai Chi e Qi Gong scrive: “se non puoi essere un poeta sii la poesia”. La frase si commenta da sé. Non tutti possiamo essere poeti, non tutti possiamo essere scrittori o uomini di scienza o matematici o chicchessia. Siamo tutti diversi e questo è bello, tuttavia possiamo essere tutti Poesia, proprio guardandoci dentro, proprio esplorando sempre più nel profondo ciò che di noi stessi è bellezza interiore, sincronizzandoci con l’esteriore bellezza di un’alba, di un tramonto, di un giorno di pioggia o di sole o di una notte stellata. Possiamo essere il meglio di qualunque cosa siamo, tanto per citare M. L. King, possiamo essere fa jing, forza esplosiva, possiamo essere Poesia, possiamo liberare i nostri sogni e renderli realtà esportandole all’esterno, facendo risuonare le nostre corde con quelle di altri per simpatia.

 

Toglietevi quella maschera, imparate a ricostruire il vostro vero essere, non inibitevi di fronte alla pazzia, siate pazzi, siate quel che pensate… volete gridare? fatelo! volete ballare sotto la pioggia? nessuno vi può fermare! volete gioire del vostro delirio di onnipotente pazzia? fregatevene di ciò che diranno, anzi, coinvolgeteli, suonatevi insieme in profondi accordi!

 

Siate illegali, rozzi… siate Poeti.

 

 

Marco Nuzzo: SITO

MANIFESTO DINANIMISTA

 

POESIA COME MADRE BUONA DEL MONDO

(manifesto dinanimista per una centralità della Poesia)

di Zairo Ferrante

 

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“Già vivere in dignità e controcorrente, oggi, è Arte”.

Queste sono le parole della scrittrice Giovanna Mulas, che da qualche tempo, come goccia sulla roccia, stanno “scavando” nella mia anima.

Vivere controcorrente è già arte, ma forse anche vivere l’arte è già essere controcorrente!

Ecco che, in “contrapposizione” a tutti quelli che continuano a relegare la sublime Arte in un angolo facendola diventare materia d’élite, io con questi pochi righi, voglio reclamare l’importanza della Poesia e per l’uomo e, soprattutto, per la società.

Poesia come arte del cercare, Poesia come voce dell’anima, Poesia come arma contro la banalità e la superficialità.

Alla domanda che cos’è per te la Poesia, io rispondo: “la poesia esiste ed è la Madre buona di tutte le cose del Mondo”.

Infatti una Mamma attenta che conosce bene tutti i propri figli, è in grado di andare oltre i loro abiti dismessi macchiati d’erba, oltre il grasso di bicicletta che dipinge i loro volti ed è, soprattutto, in grado di perdonare i comuni ed innocenti pasticci dei suoi figli buoni per arrivare, così, in fondo al loro animo e tirar fuori quello che di buono e puro vi si racchiude.

Affinché questo possa essere d’esempio per gli altri fratelli che vogliono imparare e percorrere la giusta via.

Così anche la poesia è in grado di raggiungere l’essenza di tutte le cose del mondo, superando la barriera dell’apparenza ed esaltando quello che di buono vi è nascosto.

Affinché l’umanità possa avere un piccolo sentiero ben tracciato.

Di per contro, un Madre amorevole che vuole il bene dei propri figli, mai si sognerebbe di esaltare le qualità del figlio cattivo, se non per monito nei confronti degli altri affinché non seguano la stessa sua smarrita strada.

Proprio come la Poesia, che mai si sognerebbe di cantare ed onorare il brutto delle cose o l’atto criminale, gratuito e non eroico se non per condannarlo.

E qualora si verificasse il contrario di quanto appena detto, certamente gli uomini giusti non parlerebbero più di poeta e poesia ma di perverso e perversione.

Quindi la Poesia, proprio come una dolce Madre, non può che essere amata dai “figli buoni” che la considerano una guida verso il vero e verso il bello e non può che essere temuta dai “figli cattivi” che, invece, la considerano giudice ed arma pronta a smascherarli, condannarli ed eventualmente punirli.

Inoltre, se si è figlio buono, non occorre necessariamente capire quello che una buona Mamma (o Poesia) vuole dire; spesso basta solo saperla ascoltare lasciandosi per mano accompagnare.

ZF

**Quadro “Maternità” dell’artista Vincenzo Carofalo