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Politica, Poesia e rassegnazione di Carlos Sanchez

Signora rassegnazione

di

Carlos Sanchez

350px-Tizian_102 venereMagari questa poesia potesse cambiare il mondo
ma non mi permetto per niente sogni cosi smisurati.
Accetto che mi raccontino Le mille e una notte
– poiché conosco bene la storia non credo a nessuno –
lascio che ripetano i concetti di più alto linguaggio
– anche se so che ne stravolgono il senso –
partecipo attivamente all’elezioni del potere
– ma non affido a loro nessuna fantasticheria. –
Mi rassegno pensando che forse questa poesia
ti arrivi in un momento di Dei ben disposti
e che a forza possano stamparti un sorriso sulla bocca
e facciano scuotere i tuoi saldi seni rinascimentali. 
E’ quanto oggi posso pretendere con la mia poesia,
Questo, e un po’ di sostegno alle mie smanie di giustizia.

Di “Alta marea”, Quasar, Roma 2005

A La Señora Resignación

Ojalá esta poesía pudiera cambiar el mundo
pero no me permito para nada sueños tan desmesurados.
Permito que me cuenten Las mil y una noches
— como conozco bien la historia no les creo —
dejo que repitan los conceptos del más alto leguaje 
— aunque sé que tergiversan el sentido —
participo activamente en las elecciones del poder
— pero no les confío a ellos ninguna fantasía —
Me conformo pensando que quizás esta poesía
te llegue en un momento de dioses bien dispuestos
y que ellos puedan estamparte una sonrisa en la boca
y hagan estremecer tus firmes senos renacentistas.
Es cuanto hoy puedo pretender con mi poesía
esto, y un poco de sostén a mis deseos de justicia.

*Versi ricevuti direttamente da Carlos Sanchez tramite Social

**Quadro “Venere di Urbino” di Tiziano tratta da: https://it.wikipedia.org/wiki/Venere_di_Urbino

SILENZIO E NUDITA’ IN VERSI

Schiele_043.jpgDEL TUO NUDO SILENZIO

di Giancarlo Fattori

Di ghiaccio e vento

s’intrecciano le chiome,

cornice al pallore

degli occhi tuoi stanchi.

Freddo notturno

mi poni sul labbro

dalle tue labbra di luna,

increspate in gelide acque.

Mi desti d’ogni senso,

m’accendi un virile tormento,

come faro per me,

che m’attardo a tornare.

E spazza un vento impetuoso

ogni mia nostalgia, ogni ricordo,

stagliati su cieli dipinti

di vibranti vapori,

spezzando i nostri sogni

come s’incrina un ghiacciaio.

Occhi-faro ghiaccio-mare,

barbagli che lastricano le notti infinite,

vampe appiccate a ogni turgore

mio, per lasciarmi poi senza fiato.

Nudo mi giaccio,

tra le braccia nude

del tuo nudo silenzio.


*Versi ricevuti direttamente dall’Autore

**Quadro “Nudo disteso” di Egon Schiele postato liberamente dalla Redazione e tratto da: http://esperidi.blogspot.com/2010/03/egon-schiele-quando-lossesione-diventa.html