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Futurismo Renaissance. Marinetti e le avanguardie virtuose -Nell’ebook anche Zairo Ferrante e il Dinanimismo con il saggio “DOPO MARINETTI, UN FILO LUNGO SETTANT’ANNI (1944-2014)”-

Futurismo Renaissance. Marinetti e le avanguardie virtuose

a cura di Pierfranco Bruni e Roby Guerra

(Deleyva editore, Roma, Aprile 2016)

Nell’ebook anche Zairo Ferrante e il Dinanimismo con il saggio “DOPO MARINETTI, UN FILO LUNGO SETTANT’ANNI (1944-2014)”-

downloadA cura di R. Guerra, scrittore nefuturista (diversi libri su Marinetti pubblicati) e Pierfranco Bruni, prestigioso scrittore, saggista, direttore archeologo e del Mibact (Ministero dei Beni Culturali) è uscito per Deleyva editore (a cura di E. J. Pilia) Futurismo Renaissance. Marinetti e le avanguardie virtuose.

Il futurismo è ancora vivo? È possibile rintracciare una continuità tra il “futurismo storico” e le operazioni allestite da chi afferma di recuperarne l’eredità? “Futurismo Renaissance” è una ricognizione a 360° sul futurismo contemporaneo, tornato alla ribalta in tutto il mondo dopo la grande mostra retrospettiva allestita al Guggenheim Museum di New Work nel 2014.
Oggi, questo movimento artistico, culturale e filosofico viene rilanciato in dis-continuità concreta con il futurismo storico attraverso la nascita ed il lavoro di nuovi gruppi sinergici di artisti, scrittori, sociologi, nuovamente operativi.
Ritorno in generale delle avanguardie anche oltre al nuovo futurismo, con altrettanti nuovi gruppi artistici e futuribili in primo piano nella cultura italiana del nostro tempo.
Gli oltre cinquanta autori coinvolti lo dimostrano.
Con saggi di: Adriano V. Autino, Giovanni Balducci, Stefano Balice, Lorenzo Barbieri, Sandro Battisti, Mauro Biuzzi , Mary Blindflowers, Pierfranco Bruni, Luca Calselli, Riccardo Campa, Tonino Casula, Ada Cattaneo, J. C. Casalini, Pierluigi Casalino, Elena Cecconi, Mimmo Centonze, Vitaldo Conte, Daco, Sylvia Forty, Maurizio Ganzaroli, Zoltan Istvan, Zairo Ferrante, Antonio Fiore Ufagrà, Marcello Francolini, Davide Foschi, Antonino Gaeta, Giorgio Levi, Luca Gallesi, Sergio Gessi, Sandro Giovannini, Roberto Guerra, Priscilla Lotti, Stefano Lotti, Giuseppe Manias, Paolo Melandri, Donatella Monachesi, Achille Olivieri, Roberto Paura, Vanessa Pignalosa, Emmanuele Pilia, Cristiano Rocchio, Gennaro Russo, Antonio Saccoccio, Tina Saletnich, Grazia Scanavini, Fabio Scorza, Giovanni Sessa, Luigi Sgroi, Luca Siniscalco, Luigi Tallarico, Marco Teti e Vitaliano Teti, Bruno V. Turra, Stefano Vaj.

Tra essi, anche Zairo Ferrante che con il suo saggio dal titolo “DOPO MARINETTI, UN FILO LUNGO SETTANT’ANNI (1944-2014)” ha cercato di riadattare la “poetica” futurista al mondo contemporaneo: … (… estratto… ..)” possiamo tranquillamente affermare che il fine di Marinetti e del Futurismo era proprio quello di supportare e spronare l’uomo a partorire quel pensiero o idea, anche soggettivi, in grado di liberarlo dalle catene della staticità e di accompagnarlo nel futuro nuovo mondo, che sarebbe stato ampiamente diverso dal precedente. Una realtà tecnosviluppata sicuramente più veloce e aggressiva, capace di divorare tutto quello che non sarebbe stato in grado di seguirla e di rimanere a passo con lei. Tutto questo accadeva circa settant’anni fa, ed è sotto gli occhi di tutti che in tale arco di tempo il processo di sviluppo tecnologico poc’anzi descritto non si è mai arrestato, anzi, ha ulteriormente e, per certi aspetti, spaventosamente accelerato la sua corsa travolgendo e inglobando tutto quello che gli gravitava intorno. In poco tempo – una manciata di secondi se paragonato ai classici tempi storici a cui siamo stati scolasticamente abituati – oltre mezzo mondo si è ritrovato dal guidare la bicicletta a condurre automobili intelligenti, dal vivere nell’impossibilità di comunicare a poter essere letteralmente investito, in pochi secondi, da milioni di idee, pensieri e opinioni. Tale scenario di confusione ha portato inevitabilmente la maggioranza delle teste a smarrirsi nel caos della comunicazione e a discostarsi dal loro principale compito che era quello del pensare, opera diventata ormai troppo faticosa e con un basso rapporto beneficio/costo. Contemporaneamente questo ha estremamente facilitato il compito di una restante e piccola parte di teste che, approfittando di questa apatia di pensiero, ha cercato di primeggiare sulle altre inventando un linguaggio “differente”, capace di creare messaggi in grado di auto-impiantarsi nei cervelli, nuovamente dormienti, generando in essi la falsa illusione di possedere idee libere, autonome e indipendenti, con il solo scopo perverso di omologarli e renderli tutti uguali, schiavi e dipendenti dagli status-simbol e dal malsano pensiero del ” solo se hai questo sei davvero figo”. Questa parte oscura di progresso, che alcuni chiamano “mercato”, altri chiamano “marketing”, le multinazionali chiamano ” globalizzazione” e i più chiamano “tendenza” o “moda”, in pochissimo tempo e stata capace di coniare l’unico e vero motto di massa del XXI sec. : “io sono perché ho e non perché penso”, un vero e proprio mantra che si è impossessato della gran parte delle nuove e vecchie generazioni, trasformando il pensiero libero e liberatore in pecora-pensiero, assoggettato e assoggettante. A questo punto, in tale situazione, è facile intuire come anche oggi l’Arte è chiamata nuovamente a risvegliare gli animi assopiti… “

 

 

INFO

AMAZON.IT FUTURISMO RENAISSANCE…
Futurismo Renaissance… Amazon – Kindle
DELEYVA EDITORE
http://www.deleyvaeditore.com/

 

INFO curatori

 

Pierfranco Bruni

wikipedia

http://pierfrancobruni.weebly.com/biografia.html

Roby Guerra

http://www.armando.it/marinetti-70

http://www.divenire.org/autore.asp?id=17

 

INFO RASSEGNA STAMPA minima: ebook Futurismo Renaissance

MeteoWeb, Blasting News, CinqueWNews, Ferrara Italia


http://www.meteoweb.eu/2016/04/marinetti-e-le-avanguardie-virtuose-intervista-al-co-curatore-pierfranco-bruni-del-mibact/671119/

 

http://it.blastingnews.com/cultura-spettacoli/2016/04/futurismo-renaissance-le-avanguardie-virtuose-00885055.html


http://cinquewnews.blogspot.it/2016/04/Libro-digitale-Pierfranco-Bruni-Roby-Guerra.html

 

http://www.ferraraitalia.it/futurismo-e-rinascimento-un-ebook-sulle-nuove-avanguardie-87395.html

 

https://hyperhouse.wordpress.com/2016/04/21/futurismo-renaissance-marinetti-e-le-avanguardie-virtuose-ebook-roby-guerra-pierfranco-bruni-amazon-it-kindle-store/

 

Futurismo Renaissance pagina Facebook rassegna stampa non stop

https://www.facebook.com/Futurismo-Renaissance-Le-avanguardie-virtuose-1716677188578934/?fref=ts

 

Book Trailers

https://www.facebook.com/libreriafuturista/videos

Francesca Barbi Marinetti e la corsa del Futurismo verso il suo futuro!

page.jpgOgni passato genera il proprio futuro e, volendo capovolgere questa banale equazione, si può dire che: non esiste futuro che non abbia un proprio passato da raccontare.

Ecco perché, di seguito, vi regalo una “lettera” ricevuta proprio questa mattina dalla Dott.ssa Francesca Barbi ( Nipote del Maestro Filippo Tommaso Marinetti).

Il testo, scritto in occasione  dell’evento “ *Corsa Futurista 2010 ” , ci dona  un’occasione unica per riflettere sul ruolo che l’Artista, anche oggi, dovrebbe ricoprire.

Auspicando, in pieno stile dinanimista, una “ribellione” dal giogo “dell’intellettualismo” e della “casta”,  a favore di un’arte propulsiva e propositiva costruita in nome degli Uomini.

Zairo Ferrante

Nota: l’evento ” La corsa Futurista 2011 ” si terrà il 24 settembre p.v. , per maggiori informazioni accedere al sito ufficiale della manifestazione tramite il link che trovate alla fine di questo articolo.

 

«Nella carne dell’uomo dormono delle ali»

Lettera/Presentazione di Francesca Barbi

 

Un secolo fa ad infervorare ‘l’immaginazione senza fili’ di mio nonno F.T. Marinetti fu una cosmogonia visionaria legata al mito della Velocità. Un mondo imbrigliato da reti che permetteva l’immediatezza della comunicazione, lo sfrecciare di un esercito di supporti meccanici addomesticati che come nuove protesi modificavano in terra e in cielo il rapporto con lo Spazio ed il Tempo, permettevano di abbracciare le distanze terrestri in un amplesso dal ritmo rigeneratore. È l’annuncio della conquista di una identità e di uno spirito con cui l’uomo abiterà il mondo rifecondati dalla nuova tecnologia.

E allora correre – «correre correre correre volare volare» -, sfidare senza freni la barriera cronometrica, si impone per Marinetti come una preghiera laica essendo quella della Velocità la nuova religione-morale. Ed è così che intitola il suo manifesto pubblicato nel 1916.

Contro la lentezza melliflua e passatista tardo ottocentesca, il sentimentalismo retrogrado e impantanato di futili mollezze del pensiero, si preannuncia l’avvento di una umanità reattiva e votata alla bellezza della modernità sulla soglia della rivoluzione tecnologica.

«Noi crediamo alla possibilità di un numero incalcolabile di trasformazioni umane, e dichiariamo senza sorridere che nella carne dell’uomo dormono delle ali», scrive ne L’uomo moltiplicato e il Regno della macchina. Se la tecnologia sostiene la ‘nuova religione-morale della velocità’ porsi nelle condizioni fisiche e mentali di accogliere e assecondare questa inevitabile trasformazione diventa un must, a fronte di un vitalismo artificiale e ottimistico che rivoluzioni il rapporto con la vita in tutti i suoi aspetti.

«Gli sportsmen – scriveva – sono i primi catecumeni di questa religione».

La Corsa Futurista non solo prende spunto dall’attinenza che il tema ebbe per il movimento, ma ha una ragion d’essere ben radicata e riscontrabile nella documentazione storica. È noto quanto il futurismo auspicasse una rivoluzione del modus vivendi a 360° sempre imperniata sull’inscindibile equazione Arte-Vita. E attento quale era ai diversi ambiti del sociale e del costume, Marinetti più volte si esprime in merito allo Sport, non limitandosi alla suggestione esemplificativa del concetto perno ‘movimento-azione’.

In più occasioni egli auspica l’inserimento nelle discipline scolastiche di ‘corsi di coraggio fisico e patriottismo’. Il muscolo allenato all’azione predispone alla elasticità creativa, così che nella sua logica di Arte-Azione vi è Azione = Arte. Creatività che si affianca sempre ad un altro ideale per lui imprescindibile, che è quello di italianità, di fierezza dell’Amor patrio : «Mediante le scuole di coraggio che noi propugnamo, vogliamo aumentare questo vigore del sangue italiano, predisponendolo a tutte le audacie e a una sempre maggiore capacità artistica di creare, inventare e godere spiritualmente», leggiamo in Al di là del comunismo. E in Democrazia futurista «Ma noi artisti non siamo i così detti intellettuali. Siamo soprattutto dei cuori palpitanti, dei fasci di nervi in vibrazione, degli istintivi, degli esseri governati solo dalla divina, ubbriacante intuizione, e crediamo di essere, o siamo, tutti accesi del così detto fuoco sacro».

La competizione, elemento connaturato all’evoluzione della specie e alla conquista delle stelle, è la chiave per sviluppare un’intelligenza coraggiosa. Al quesito amletico Marinetti risponde senza pavide sfumature : «superare, superarsi o non essere»!

L’accettazione positiva della modernità implica necessariamente il superamento del sentimentalismo angoscioso e ossessivo, l’abbattimento delle paure nei confronti dell’ignoto. E la Corsa rappresenta lo sforzo primario e istintivo dell’uomo di competere per il raggiungimento di una meta. È metafora di intuizione, di slancio vitale ed energia primordiale. È l’affermazione della individualità e dell’originalità, nonché il superamento della moltitudine grigia e indistinta che rappresenta la contropartita negativa della società massificata.

La Corsa Futurista risponde all’appello marinettiano di resistere all’affossamento dell’io in una folla livellata. È lo sforzo positivo e competitivo di emancipazione da uomini senza volto in individui che insieme affermano il controllo sulle proprie esistenze diventando una ‘moltiplicazione di individualità originali’. È l’affermazione energica di voler appartenere ad una folla inegualista. È la prefigurazione di una rivoluzione che esalti le differenze all’insegna dell’assunto per cui «democrazia significa qualità e non quantità».

Un secolo fa… mio nonno… non è che pecchiamo per caso di passatismo? si perché – in fondo in fondo – ogni qualvolta si omaggia quest’avanguardia vecchia di un secolo, e che faceva a cazzotti con il passato, ci si pone un dilemma di contraddizione. La contraddizione risiede nell’impossibilità di farne una ricostruzione filologica senza sentirsi scivolare dalla parte del ‘nemico passatismo’. Nel rispetto della visione marinettiana occorre che questa sia sempre rinverdita di senso contemporaneo, farle spiccare il volo con le ali del suo sogno ma attraverso la percezione allargata sui confini sconfinati del pensiero creativo. Per non farle perdere quota, far prendere all’ala il vento.

Nel 1928 in seguito ad un viaggio a Madrid dove partecipò ad una partita di ‘golf reale’, con sottile ironia ne fa il resoconto tratteggiando un manifesto che verrà poi pubblicato sulla «Gazzetta del Popolo». I punti programmatici prevedono simultaneità tra le varie discipline sportive – con trovate esilaranti, come nel ‘Tiro al golf’ dove stabilisce che spettatori e spettatrici armati di fucili tenteranno di colpire la palla bianca nel suo volo – innervate da momenti di pura ispirazione artistica.

Arte e attività fisica si sposano costantemente: «Occorre arricchire lo Sport di simultaneità. Perciò propongo i seguenti giochi sportivi simultanei, che si possono dividere in doppi giuochi sportivi fisici ed in giuochi di muscolo e pensiero artistico». È qui che Marinetti propone una «Corsa a piedi con declamazioni di versi».

Non credo che Ferdy Colloca,  per quanto attento conoscitore di sport e appassionato di futurismo, avesse presente questo proclama marinettiano quando sognò di realizzare la sua corsa futurista. Indice che le idee hanno una loro forza, viaggiano per conto loro, affondano e riemergono nel tempo, fanno incontrare persone, chiarire i legami con la storia.

 

 

Francesca Barbi

 

*Nella Foto elaborata dalla Redazione: Francesca Barbi e suo Nonno F. T. Marinetti.

**Per maggiori informazioni sull’evento “ Corsa Futurista 2011 “:

http://www.corsafuturista.com/cfr11/

 


SAGGIO SUL DINANIMISMO

 

IL DINANIMISMO NON E’ FUTURISMO MA…

di ZAIRO FERRANTE

 

con Note tratte dal libro di Bruno Giordano Guerri


Come si può ben intuire dal titolo, il DinAnimismo non è e non sarà mai Futurismo, e tantomeno si rifà direttamente ad esso.

Appare però anche chiaro che nel titolo di questo breve saggio c’è un “ma”.

Piccolo particolare che, come spesso accade, può fornire ulteriori indicazioni delineando meglio alcuni punti che pur non essendo palesemente espressi possono rivelarsi importantissimi nella comprensione del neonato “movimento poetico rivoluzionario delle anime”.

Quando si parla di Dinanimismo si parla di poesia, di anima ed in modo più generale anche di letteratura , ma nello stesso tempo si parla anche d’Avanguardia se non altro in termini di contestualizzazione ed ecco che come tale non può non essere in qualche modo collegata al Futurismo ed al suo messaggio frutto di una sola “testa” quella di Filippo Tommaso Marinetti.

Il perché ogni avanguardia costruita sulla gente, per la gente e con la gente abbia a che vedere con il Futurismo è meravigliosamente espresso nel libro edito da Mondadori “Filippo Tommaso Marinetti invenzioni, avventure e passioni di un rivoluzionario” del sempre attento e puntuale Bruno Giordano Guerri e di cui riporto alcuni passi con la viva sicurezza che quello che ho nel cuore e nella testa diventi dopo più chiaro per tutti:

…produsse (riferito a Marinetti) un dinamismo intellettuale inesausto, animando, rinnovando e stimolando energie, spingendo se stesso e il suo movimento in campi d’azione sempre più ampi, nella sfida all’immobilismo di una borghesia indolente e provinciale…

…Un poeta perché seppe cogliere la bellezza del gesto, le suggestioni della parola e le possibilità dell’immaginazione nelle pieghe del vivere comune, nel divenire di una società sconvolta…

…sapeva -avendo capito per prima- che dal Novecento in poi non avrebbe vinto chi aveva più passato, ma chi fosse in grado di anticipare il futuro…

… i tanti movimenti che hanno fatto la storia del Novecento appresero dal futurismo che era possibile archiviare il passato e formulare i principi di un'<<arte dell’avvenire>>.

…Quello di Marinetti è un invito, valido ancora oggi, a non prendersi sul serio, a scovare le ragioni del torto, a ridere delle nostre ipocrisie, a superare le meccaniche razionalistiche della saggezza con la gioia visionaria dell’entusiasmo di essere uomini:…

…c’è, insomma, una matrice futurista nei nostri comportamenti, sedimentata come una normale, quotidiana abitudine…questa matrice determina la sua attualità postuma e si manifesta nella volontà, oggi diffusa, di scoprire obbiettivi inediti, entrare in conflitto con la nostra epoca, abbattere pregiudizi e fantasmi imposti dal conformismo, di qualsiasi colore sia…Marinetti…intuì che non avrebbe più prevalso la qualità intrinseca del prodotto culturale, ma la sua capacità di diffondersi in tutti gli spazi informativi possibili, in tutti gli ambienti sociali e culturali.

Per questo, l’arte deve incontrare le masse, farsi realmente democratica dilagando ovunque.”

Ecco che il DinAnimismo esalta e difende proprio l’Arte come possibile figlia dell’Anima, intesa anche come “volontà di scoprire obiettivi inediti” in grado di sostenere l’uomo nel suo futuro imminente.

Ecco che il Dinanimismo auspica il ritorno ad un’ “arte democratica” che si pone come obiettivo primario il dialogo con la “massa”.

Ecco perché il Dinanimismo non può, non deve e non vuole dimenticare il passato, ma attuale e futuribile, messaggio Futurista.