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Con i Versi di Carlos Sanchez… per e nelle Marche!

Una cartolina di Folignano City

Di

Carlos Sanchez

MarcheLo splendore del paesaggio marchigiano 

nella mia mente nata lontana 

la festa del silenzio 
i pioppi gli olivi le querce 
i vigneti
e quel colore del cielo limpido 
i boschi le valle i fiumi 
le creste dorate delle montagne 
il sole graffiando i tetti 
dei paesi con secoli di storia
de cultura.
Tutto questo in questo dolore presente
in questa terra che non finisce 
di placarsi.
Qui stiamo sperando 
senza sapere 
in questa nuvola oscura 
col respiro contenuto 
misurando il tempo 
tra macerie
tra crepe 
fra tremori.
Ci fa male che la terra respiri
così voracemente 
noi che amiamo questa terra.

Novembre, 2016

Una postal de Folignano City

El esplendor del paisaje marchigiano
en mi mente nacida lejana
la fiesta del silencio
los álamos los olivos los robles
los viñedos
y ese color del cielo límpido
los bosques los valles los ríos
la crestas doradas de la montañas
el sol arañando los tejados
de los pueblos 
con siglos de historia
de cultura.
Todo eso en este dolor presente
en esta tierra que no termina
de placarse.
Aquí estamos esperando
sin saber
en esta nube oscura
con el respiro contenido
midiendo el tiempo
entre escombros
entre grietas 
entre temblores.
Nos duele que la tierra respire
tan vorazmente 
nosotros que amamos esta tierra.

Noviembre, 2016

**Versi ricevuti dall’Autore tramite social Network

Versi di Carina Spurio – quadro di Carofalo Vincenzo

26305_105589992795970_100000349098153_132037_3395745_n.jpgLe cose importanti

di Carina Spurio

Se questa fosse poesia

sussurrala piano

falla volare su terre del sud

dove bruciano le cicale

mentre i nostri passi

ai bordi del mondo

si susseguono nel tempo

che frantuma le ore.

Se questa fosse poesia

la nostra storia non sparirà

quando nessuno avrà

la forza di raccontare

il punto in cui l’albero

sembra finire e invece

si infila tra pezzi di cielo

e gli esseri cozzano

sulle accese chimere

per bramare altre vite

e introdurre le cose importanti

nella cruna del nuovo millennio

tra libere espressioni

fissate su dispaly luminosi

e codici automatici.

Se questa fosse poesia

nei secondi di un minuto spezzato

che inghiotte i nostri corpi

potremmo ancora amarci

dentro l’involucro del fato

con le ultime parole tra i denti.

 

*”tratta da Sporca Chimera” Triumvirati. LiminaMentis, 2010.

 

 Carina Spurio è nata a Teramo. Si è diplomata all’Istituto Magistrale Giannina Milli di Teramo. Ha scritto e pubblicato cinque raccolte poetiche: Il Sapore dell’estasi 2005 Edizioni Kimerik riproposto in edizione aggiornata nel 2006, Lacca di Garanza 2007 Ed. Il filo s.r.l Roma. Tra Morfeo e vecchi miti 2008 Ed. Nicola Calabria Editore. Narciso Evoè Edizioni 2009. Le sue poesie sono state pubblicate in 38 Antologie Poetiche. Due sue Antologie Poetiche sono testo scolastico: Antologia “I Nuovi Poeti Italiani”. 2007 e “Conoscere la Metrica” attraverso i Poeti Classici Contemporanei. 2008, entrambe edite da Vincenzo Grasso Editore. Una sua poesia è stata pubblicata sul mensile Internazionale di cultura poetica “Poesia” di Crocetti editore. Di recente una sua minisilloge è stata pubblicata su “La Clessidra” semestrale di cultura letteraia Joker Edizioni. Collabora con: “Hermes” Periodico Mensile Di Informazione e Cultura, “Buono e Bello” tracciati di cultura, tradizione e società, “Notizie Donna” Editoriale della Provincia di Teramo, “L’Unico” quotidiano web di Roma, “Il ReteGiornale”, “Teramani.net”, “ePress” il portale della scrittura creativa on-line, “L’estroVerso”, informazione, attualità e cultura, Catania, “Gente & Piazza” mensile, Lanciano (Ch), “Piazza Grande”, Teramo, “Il mascalzone.it” San Benedetto del Tronto, “Il capoluogo.it” L’Aquila, “Osservatorio Letterario” Ferrara e l’Altrove, “Portalemarche.eu”, “Marche Cultura”,“oubliettemagazine.com”.

 

 

C’è più menzogna o più verità, in una poesia? (domanda tratta da: Intervista a Carina Spurio
di Simone Gambacorta)

La poesia è in grado di mettere l’autore in relazione alla profondità del suo essere, pertanto si è portati a pensare che essa esprima la verità. Di tale asserzione, non sono assolutamente convinta. La lirica, si sa, trae origine da intense percezioni soggettive, alle quali unisce l’esigenza della libertà creatrice coerente alle sue ossessive patologie, nel luogo in cui il pensiero si condensa in un’altra forma e tocca i territori della finitudine e del nulla. Questo per dire che nell’altro lato del sé, luogo praticamente inesplorato, possono tranquillamente giocare suggestioni, fascinazioni e un “sentire” del tutto personali. Ma chi ama la poesia sa che è necessario viverla entrando e uscendo dal suo ritmo, rispettando il suo canto, seguendo il suo percorso. E il poeta che vive il presente sa di essere estraneo al suo tempo ma non sa da dove nasce e muore il canto né, se il suo viaggio avrà mai un termine.

 

*Scritti gentilmente ricevuti dalla stessa Autrice

**Quadro “L’amore” gentilmente concesso dall’Artista Carofalo Vincenzo