Nuovi versi di Maria Pellino… e l’eterna diatriba tra amore e ragione.

psiche_nozzeAmore travolgente.

di

Maria Pellino

 

Sognai di te un amore travolgente,

di tale gagliardia così intangibile

che si impresse desiderabile

 nel mio cuor servente.

Dimenticai quel volto che sfuggiva ai miei occhi

e mi rivolsi alla fiamma

che infuocava le sfinite membra.

 Amai, di passione sconvolta.

Come un uragano fagocitai

 sul mio cammino il nulla.

Della forza che mi invase

 ne conservai un barlume

che distante si affievolì di colpo.

Orsù con ardore, attinsi vigore e lustro

 dai colori dell’universo tutto intero,

così che il mio sogno si dipinse

   della luce infinita di un amore travolgente.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/2016/06/04/il-dinanimismo-presenta-maria-pellino-i-versi-regalo/

**Immagine postata dalla Redazione del blog e tratta da:http://www.settemuse.it/arte/storia_di_amore_e_psiche.htm  

Bob Dylan Nobel letteratura 2016… e la profezia del Dinanimismo che si realizza!!!

blowinfreeUn Nobel, quello conferito a Dylan, che finalmente libera la Poesia da anni di reclusione. Non un’arte esoterica accessibile a pochi, non una disciplina da praticare solamente in qualche sparuto e “dotto” salotto ma la Poesia come voce dell’Anima a disposizione di tutti, in qualsiasi momento e in qualunque parte nel mondo. Questo rappresenta per il Dinanimismo il Nobel per la letteratura 2016 e quanto segue è, invece, un breve estratto – oserei dire profetico – dal primo manifesto Dinanimista del 2009:

…A chi mi rivolgo? A tutti, proprio tutti, a coloro che amano la Poesia, a coloro che La odiano, a coloro che fanno, a coloro che pensano di fare o di non fare Poesia, a coloro che dicono: “la Poesia non fa per me”, a coloro che pensano che la Poesia sia fortuna di pochi, qualità e virtù di certa cerchia ristretta di persone. Sempre più gente si allontana o evita di avvicinarsi a questa forma “Innata d’Arte” e sempre più “Dotti” cercano di spacciare la Poesia come un qualcosa di non accessibile a tutti. Signori miei, “mercanti di classismo” secondo me, siete sulla strada sbagliata!

La Poesia è Anima, anzi è la voce dell’Anima, è istinto, è voglia di vivere, è uno dei pochi mezzi (insieme alla Musica ed alle Arti visive e figurative) che permette, a mio avviso, di dialogare in silenzio con noi stessi. E partendo dal presupposto che tutti abbiamo un “Anima”, mi sembra facilmente intuibile che tutti abbiamo la capacità di ascoltarla e soprattutto capirla. Basta imparare la sua lingua, una lingua che può essere semplice o complessa questo non importa, una lingua che adotti termini “antichi” o che inventi parole nuove questo non è un problema, una forma che contempli le rime o che le fugga questo è personale. L’importante è che sia Poesia, l’importante è che sia Anima, l’importante è che si ascolti quest’Anima. Ormai signori miei, il mondo corre veloce…

Zairo Ferrante

Bob Dylan – Blowin’ in the Wind

How many roads must a man walk down
Before you call him a man?
Yes, ‘n’ how many seas must a white dove sail
Before she sleeps in the sand?
Yes, ‘n’ how many times must the cannon balls fly
Before they’re forever banned?
The answer, my friend, is blowin’ in the wind,
The answer is blowin’ in the wind.
Quante strade deve percorrere un uomo
prima che tu possa definirlo un uomo?
E su quanti mari deve volare una colomba (1)
prima di riposare sulla terraferma? (2)
E quante volte devono fischiare le palle di cannone
prima di essere proibite per sempre?
La risposta, amico mio, ascoltala nel vento, (3)
la risposta ascoltala nel vento
How many years can a mountain exist
Before it’s washed to the sea?
Yes, ‘n’ how many years can some people exist
Before they’re allowed to be free?
Yes, ‘n’ how many times can a man turn his head,
Pretending he just doesn’t see?
The answer, my friend, is blowin’ in the wind,
The answer is blowin’ in the wind.
Per quanti anni può resistere una montagna (4)
prima di essere erosa dal mare?
E quanti anni possono resistere gli uomini
prima che sia consentito loro di essere liberi?
E per quante volte un uomo può distogliere lo sguardo
e fingere di non vedere?
La risposta, amico mio, ascoltala nel vento,
la risposta ascoltala nel vento
How many times must a man look up
Before he can see the sky?
Yes, ‘n’ how many ears must one man have
Before he can hear people cry?
Yes, ‘n’ how many deaths will it take till he knows
That too many people have died?
The answer, my friend, is blowin’ in the wind,
The answer is blowin’ in the wind.
Quante volte un uomo deve guardare in alto
prima che possa vedere il cielo?
E quante orecchie deve avere un uomo
prima di poter sentire gli altri che piangono?
E quante morti ci vorranno prima che (l’uomo) riconosca
che troppi sono morti?
La risposta, amico mio, ascoltala nel vento,
la risposta ascoltala nel vento

Traduzione tratta da: http://www.musicaememoria.com/bob_dylan_blowin_in_the_wind.htm

*Immagine postata dalla redazione e liberamente tratta da: http://www.antiwarsongs.org/canzone.php?lang=it&id=101

QuellA pArolA AnArchicA che le sfugge… di Fausta Dumano

50Nel cuore della notte Carla si sveglia  , puntuale quando le fa male il cuore si sveglia nel cuore della notte , proprio in quell’ istante realizza che la notte ha un cuore ,è quel momento che sta nel mezzo ed è circondato dal buio ,per vedere deve accendere la luce , quella artificiale , le servirebbe un cuore artificiale,il suo è pieno di graffi, di lividi , di cicatrici ,sembra  un paese straziato di croci .Fumo di pall mall,un attacco di asma , parole soffocate,parole strozzate ,no, non è colpa di quella sigaretta , sa riconoscere i sintomi .Lui le ha fottuto il cervello,ha gettato i semi ,l’ ha ingravidata .Lei vorrebbe fuggire lontano , m è come paralizzata ,Una striscia nera le riga il volto,non dovrebbe usare il mascara , perché poi con le lacrime si forma un impacco colloso .Carla non dorme mai a casa con un uomo, a meno che non sia un gay irriducibile,Carla ieri sera dopo quel cuba  libre avrebbe voluto invitarlo a salire a casa sua , vorrebbe scrivere un racconto d’ amore , lui è un artista della parola,le costruisce arcobaleni di versi  che lancia come aquiloni nel cielo .L’ invita a correre ,a raggiungere quell’ aquilone .Per lei ha composto la nuova versione di ”un viaggio chiamato amore”Appena prova a sfiorarle il corpo, Carla fugge,getta la scheda del cellulare,diventa per giorni irrintracciabile,poi il cuore le scoppia , le si poggia sulla mano ,lei timidamente ricompone quel numero , chiedendogli di accompagnarla al reparto cardiologia, ci sarà un cuore per amanti smarriti lasciato in donazione organi?Vorrebbe un cuore appartenuto a quelle storie d’ amore di quelli che sono invecchiati invece,quei cuori  che smettono di battere insieme e all’ unisono partono per l’ altrove per inseguirsi in un viaggio lunare……Nel cuore della notte lei da tempo apre il computer per dar voce alle protagoniste dei suoi racconti,occhi neri , occhi sbattuti agli armadietti,corpi sventrati, corpi saccheggiati , lei scrive  con il sangue delle donne , lei è un corpo sventrato , saccheggiato .Si guarda allo specchio,vede due donne , una ride,una piange , quella che ride , le dice che anche il cuore è rosso , potrebbe scrivere con il rosso del cuore, l’ altra le consegna SANTA SEBASTIANA  dicendole puoi scrivere con le frecce insanguinate .Lui assiste silenzioso e come un cavaliere errante della notte le scrive ”Sono venuto da un pianeta lontano per squarciare le tenebre della notte , oltre il cuba libre c’è un coctail ”Orgasmo”lo sanno miscellare solo pochi cavalieri ”Lei Marco Lodoli  dopo SNACK BAR  ha divorziato ”Lui ”Adesso non citarmi pure ”l’ albergo delle donne tristi, ”il cuore cucito,pensa ”LA DONNA ALLA RICERCA DEL DIAFRAMMA ”……Carla ”Certo , ma quella l’ avrà trovata poi quella parola anarchica che le sfugge , che la tiene sveglia la notte??Lui ”Cerchiamola insieme  quella parola anarchica che mi tiene sveglio la notte ,…..altrimenti Dante per l’ eternità  mi farà dormire  cercando quella parola”

* Scritto ricevuto direttamente da Fausta Dumano.

**Foto di Ferdinando Tartaglia postata dalla redazione del blog e liberamente tratta:http://www.arivista.org/riviste/Arivista/325/50.htm

Due parole su Tartaglia:

« Tu già fosti ruscello
e poi quel fiume
che inondò la terra dei miei giorni.
Così la tua alluvione fosse alta
e tracimasse l’argine di fine
io m’abbandonerei lento per lune
bianco di bianco a l’acqua di morire »
(F. Tartaglia, Poesie. Esercizi di verbo, 2004)

Il pensiero di Tartaglia si muove dalla necessità di una trasformazione radicale del cristianesimo, che provocò il suo progressivo allontanamento dalle istituzioni ecclesiastiche.[5] Molti dei suoi scritti ci raccontano della lotta contro la disperazione di questo sacerdote vitando che cerca il rimedio ai sintomi apocalittici della terra: rinnovare e capovolgere tutto dall’interno, con la fede nella Realtà Nuova. Essa, senza più divisioni e barriere confessionali, può trasformare radicalmente il quadro buio e sanguinante del mondo “antico” in cui siamo costretti a vivere.

L’impossibilità di Dio a rispondere alle implorazioni umane, sentita intimamente da Tartaglia, corrispondeva al suo desiderio missionario di reagire lottando, al suo desiderio di raccogliere vecchi e bambini abbandonati nella sua villa di campagna, al suo legame con Germaine Muhlethaler… continua su: https://it.wikipedia.org/wiki/Ferdinando_Tartaglia

Confesando un amor di Carlos Sanchez

Confessando un amore

di

Carlos Sanchez

1923218_1050214050858_6816911_nMia cara 
quanti anni di fedeltà 
ci accompagnano 
mi hai salvato 
delle promesse senza memoria 
dei consigli senza radici 
dei dolori sani 
della difficoltà di vivere 
in questa esigua libertà 
di ambigue valenze 
di strani sotterfugi.
E se parlo del dolore 
della sofferenza 
di quello che tante volte 
sembrava un finale 
tu eri sempre presente 
con la tua immensa lealtà 
con tuo essere sulle mie labbra.
Mi hai salvato 
tante volte la vita 
mia cara ironia.

Folignano City, 2016

Confesando un amor

Mi querida
cuántos años de fidelidad
nos acompañan
me has salvado 
de las promesas sin memoria
de los consejos sin raíces
de los dolores sanos
de la dificultad de vivir
en esta exigua libertad 
de ambiguas valencias
de extraños subterfugios.
Y si hablo del dolor
del sufrimiento 
de lo que tantas veces
parecía un final
tú estabas siempre presente
con tu inmensa lealtad
con tu estar en mis labios.
Me has salvado 
tantas veces la vida
mi querida ironía.

Folignano City, 2016

*Versi ricevuti direttamente dal Poeta tramite social Network

**Immagine postata dalla Redazione del blog e liberamente tratta dal profilo facebook del Poeta.

Il dinanimismo sostiene il restauro della Reggia del Carditello …da gioiello del Regno delle Due Sicilie ad ostaggio della camorra.

Reggia-di-Carditello-768x465Con questo breve post/rassegna è mia intenzione sostenere e pubblicizzare un importantissimo lavoro di restauro, che si pone come obbiettivo quello di restituire ai Campani e a tutti gli Italiani la Reale tenuta di Carditello.

Una grandissima e maestosa Opera d’Arte ignobilmente abbandonata al suo destino, in balìa dei “fuochi”, in quella terra per troppo tempo considerata  di “nessuno” e quindi ritenuta erroneamente persa e/o irrecuperabile.

 

Un segno, questo, di civiltà e di presenza.

Presenza di uno Stato che finalmente sembra ricordarsi che anche Lei, quella “terra di nessuno” – che in un tempo non lontano rappresentava un posto ricco, florido e avanguardista – esiste e deve essere tutelata e protetta insieme a Chi, onestamente ( e sono la maggior parte ), la vive e la “respira”.

Zairo Ferrante

La Reggia di Carditello sottratta alla camorra

7 MARZO 2016ARTE

Acquisizione e progetto di restauro

di Massimo Bray

Dal numero di marzo 2016

La Reggia di Carditello, creata nel 1744 da Carlo di Borbone, che vi aveva impiantato un allevamento di cavalli, sorge a San Tammaro (Caserta), nell’area nota oggi come la Terra dei Fuochi al centro di camorra, rifiuti, soprusi e degrado; un tempo era un territorio fertile dotato di un paesaggio straordinario e unico, in cui si coltivavano e si allevavano diverse e rare specie vegetali e animali.
Carditello faceva parte di un gruppo di ventidue siti (tra i quali la Reggia di Caserta, quella di Portici, la Reggia di Capodimonte e il Palazzo Reale di Napoli) appartenenti alla dinastia reale dei Borbone di Napoli: erano luoghi dedicati allo svago e alla caccia della famiglia reale e dove si sperimentavano nuove tecniche e prodotti agricoli (si pensi, ad esempio, alla mozzarella creata per la prima volta in una fattoria di Carditello).

Ammirata persino da Goethe

L’antico splendore di questa reggia, che fu insieme tenuta di caccia e azienda agricola altamente specializzata, secondo il volere e gli ideali illuministici di re Ferdinando IV di Borbone (1751-1825), è riconoscibile non solo in quello che resta delle sue architetture, giardini e arredi, ma anche perché divenne un modello per le pratiche agricole e zootecniche e si meritò l’ammirazione persino di Goethe… CONTINUA SU:http://www.lindiceonline.com/focus/arte/la-reggia-di-carditello-sottratta-alla-camorra/

Finalmente iniziati i lavori alla Reggia di Carditello. Minacce di morte all’ex ministro Bray

Massimo Bray, ex ministro per i Beni Culturali e oggi direttore dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana, è un simbolo della rinascita di Carditello: sotto il suo mandato, infatti, nel gennaio 2014, dopo molte aste andate a vuoto, la Sga (società controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) ha acquistato all’asta la reggia, per poi trasferirla al Ministero dei Beni e delle attività culturali, avviando un progetto di restauro e valorizzazione del sito.

Durante una visita di Bray alla Reggia di Carditello in restauro è stata ritrovata una lettera minatoria a lui indirizzata:

“Ti avevamo detto di non tornare a Carditello altrimenti saresti morto”.

Intanto la Reggia comincia la sua lenta rinascita.

Lo Stato sembrerebbe esserci per una volta anche qui nella Terra dei fuochi (grazie alla tenacia di persone come Massimo Bray). CONTINUA SU: http://www.artslife.com/2015/08/04/finalmente-iniziati-i-lavori-alla-reggia-di-carditello-minacce-di-morte-allex-ministro-bray/

Dal sito dei Beni Culturali:

La Reale tenuta di Carditello, detta anche Real sito di Carditello oppure, con riferimento alla palazzina ivi presente, Reggia di Carditello, faceva parte di un gruppo di 22 siti della dinastia reale dei Borbone di Napoli posti nella Terra di Lavoro: Palazzo Reale di Napoli, Reggia di Capodimonte, Tenuta degli Astroni, Villa d’Elboeuf, Reggia di Portici, Villa Favorita, Palazzo d’Avalos nell’isola di Procida, lago di Agnano, Licola, Capriati a Volturno, Cardito, Reale tenuta di Carditello, Reale tenuta di Persano, Fusaro di Maddaloni, Selva di Caiazzo, Sant’Arcangelo, Reggia di Caserta, San Leucio, Casino del Fusaro, Casino di Quisisana, Mondragone e Demanio di Calvi.

Questi siti non erano solo semplici luoghi per lo svago (soprattutto per la caccia) della famiglia reale borbonica e della sua corte, poiché, è importante sottolineare, che in alcuni casi costituivano vere e proprie aziende, espressione di imprenditoria ispirata dalle idee illuministiche in voga in quei tempi. Si citano per esempio gli allevamenti della Fagianeria di Caiazzo, la produzione della seta a San Leucio, la pesca al Fusaro, gli allevamenti della Tenuta di Persano e del Demanio di Calvi.
Il Real sito di Carditello è stato consegnato, nel maggio 2016, dal Polo museale della Campania alla Fondazione omonima, nata da un accordo tra il Ministero dei beni culturali e ambientali e del turismo, la Regione Campania e il Comune di San Tammaro.

Il libro degli eventi …è aperto sempre a metà… di Fausta Dumano

2122 luglio – Lei oggi diventa ufficialmente una ‘prof”dopo anni di precariato , l’ agognato posto di ruolo,con tutte le nuove incertezze,la chiamata diretta del dirigente,ma oggi  lei si sente nell’ olimpo , finalmente il suo nome è preceduto da quel ”prof”, non è affetta da supplentite…sono dei traguardi ,delle scalate importanti , soprattutto quando le hai raggiunte con determinazione e sacrifici .Oggi è stanca,vorrebbe dormire ,recuperare notti insonni , ma anche ristabilire il suo fuso orario,è anche una scultrice appena tornata da una mostra in america.Così giovane, nel suo curriculum c’è già una mostra ”americana”22 luglio si lascia travolgere da un ‘ amica , una mostra ad Arpino un paese del frusinate , lei campana ne ignora la collocazione,una mostra in un castello .Anche le location rendono il libro degli eventi  da sfogliare.Il castello come in tutti i centri storici sorge sempre in alto,la strada  principale è chiusa al traffico,una corsa di motociclette.Una macchina con una sposa la precede,si potrebbe seguirla , la macchina scompare per un altro percorso.Un nuovo  segnale anche la strada alternativa è chiusa, per la stessa corsa di motociclette.A piedi il castello è” lontanuccio,”soprattutto con quei tacchi.IL Vigile ”ma non potete passare da quest’ altra deviazione,regola numero uno nella vita i divieti vanno interpretati , a volte bisogna fottersene .Nuovo percorso per le strettoie dei vicoli di un centro storico,qui si misura l’ occhio,l’ abilità, ma anche determinante il mezzo usato , un centimetro più larga l’ auto e resti intrappolata a vita..Ma si stai  maledicendo il momento che sei entrato in questo tunnel ,che ti sembra cieco, non vedi luce.Sollievo hai sfidato l’ impossibile ,sei uscita illesa , senza neanche un graffio sulla macchina .Nel castello incontri amici di sempre, conosci nuove persone .Poi all’ improvviso la coda dell’ occhio ti porta ad un volto .All’ improvviso pensi un’ allucinazione, realizzi ”è lui”lo segui ….il giorno che Lei diventa prof , il turbinio  combinatorio fa  incontrare una napoletana e un romano in un castello di un paese sperduto  ARPINO .LUI è lui , il lui che da studentessa ti ha aperto gli orizzonti , l’ artista che sei oggi lo devi a lui, la donna che sei oggi è la studentessa di ieri .Seduta nel cortile ,un caffè,occhi lucidi , scorre in bianco e nero il film di quegli anni , l’ accademia.E se tu seduta accanto a lei , nell’ ascoltarla entri nel film ”la vita è un’ emozione ”sai ancora sentire quella miscela deflagrante di sensazioni,che rende la vita un miscuglio di iodio, ossigeno,potassio .Ogni elemento che hai vissuto , ogni granello oggi ti sembra abbia partecipato a comporre il libro degli eventi Stanotte non dormirai ,dietro l’ angolo ci sono i tuoi 19 anni  , un filo invisibile nel labirinto ti ha portato qui , sfoglia sempre il libro degli eventi puoi colorarlo di emozioni…

…*Scritto ricevuto direttamente da Fausta Dumano tramite e-mail

**http://www.unoetre.it/notizie/scuola-diritto-studio/itemlist/user/442-faustal’insognatadumano

Fausta Dumano divenuta Fausta L’Insognata Dumano è laureata in lettere con tanti sogni nel cassetto. Giornalista, scrittrice, critica d’arte si è inciampata nella prima supplenza con il favoloso mondo degli studenti ed è rimasta intrappolata nel discount istruzione. Frequenta corsi di scrittura creativa, ha pubblicato alcuni libri di narrativa. Da sempre è impegnata nell’arcipelago della sinistra.
Ambientalista nel dna, la mamma le parlava di difesa del verde, quando non era nell’ agenda della politica tanto da creare la prima festa dell’albero ad Arpino negli anni 60. Impegnata nell’arte pubblica relazionale con artqube e 03100 (zerotremilacento) vive a Frosinone, per metà ciociara e per metà siciliana, cresciuta con due culture e stili di vita differenti… è fortemente convinta che la diversità sia un valore importante, per questo si impegna nelle associazioni che favoriscono l’integrazione. Ha insegnato nelle scuole operaie ai migranti, ai figli di un dio minore e in carcere. Perennemente innamorata dell’idea dell’amore, i capolavori indiscussi della sua creatività sono i suoi figli Venera e Matteo, che riescono sempre a strapparle un sorriso, anche quando tutti i pianeti si allineano contro.

Il Dinanimismo vi regala la “green poetry” di Marcia Theophilo ( pluricandidata al Nobel 2015 e 2016 ).

13612173_1035788353152942_7399829524302746030_n*La natura rivelava delle profezie, attirava con i suoi colori, la toccavano e imparavano poco a poco: un giorno la natura era acqua, un altro giorno cristallo, un alto giorno albero, un altro giorno ancora uccello. E tutto l’Universo era sacro, era orazione lieve, viva, perfetta. Ogni parola una evocazione, parola fatta insieme alla musica per cantarla nei riti. 
Marcia Theophilo

*NEW YORK
di Marcia Theophilo

Alberi di metallo pieni d’oro argento
toccano le nuvole, e i tuoi sogni.
Uccello di metallo attraversa il cielo
vola vola, va va, dove dove? 
l’uccello metallico diviene una freccia
spezza gli alberi di cristallo 
Il viso del dolore lancia il suo grido
che scorre dalle mura.
voglio ricordare storie varie
ricordi di morti insepolti
nascono nomi, offerte a chi è partito
e il cuore dell’albero gigante
si disfa e ricompone infinita materia
ondeggia una nuvola di polvere
dentro il corpo del vento
è acuta la sua voce
la voracità del serpente di fuoco
penetra le radici del sole
nuvole nere asfissianti
nuvole di brace sul mondo
ruggito di macchine, seghe, asce.
Musiche e immaginari cerchi abbandonati
movimento di nuvole di polveri gialle
dai tronchi spezzati sprizzano pezzi di metallo
fili di amianto, rivoli di sangue, anime.
Dalla baia di Hudson i delfini 
chiedono luce e armonia
l’inizio di un nuovo pensiero
un esercito di formiche in fila
trasporta le anime come foglie.
Marcia Theophilo

BIOGRAFIA: Márcia Theóphilo, poetessa e antropologa, è nata a Fortaleza in Brasile e attualmente rappresenta l’Unione Brasiliana di Scrittori in Italia. Ha pubblicato numerosi libri tradotti in varie lingue fra cui si segnalano alcune edizioni italiane, con note di poeti come Rafael Alberti e Mario Luzi… … È stata ospite all’Expo Rio de Janeiro 2011, con il libro Ama+Zonia, Ouro sobre Azul, Rio de Janeiro 2009 e all’Expo Milano 2015. Fra i numerosi premi ricevuti vanno ricordati almeno: Nactional de Contos Editoria 1969; Fregene per la Poesia 1996; Prix international E.I.P. Jacques Muhlethaler 2005 per la poesia; Green Book 2010; LericiPea 2011 alla carriera; Montale Fuori porta-Sarzana 2012; Premio alla carriera del Festival internazionale di Poesia civile di Vercelli con il patrocinio di Expo 2015 di Milano. È testimonial dell’iniziativa “Per una Cultura della Biodiversità”, promossa dalla Commissione Nazionale Italiana UNESCO nell’ambito della campagna di educazione allo sviluppo sostenibile (DESS). Ha ricevuto da Fulco Pratesi il “Panda” come testimonial biodiversità del WWF Italia ed è stata candidata nel 2015 e nel 2016** ( **ndr ) al premio Nobel…. CONTINUA SU: https://poesiacivile.com/2015/09/14/marcia-theophilo-e-la-vincitrice-dellundicesima-edizione-del-festival-internazionale-di-poesia-civile/

*Scritti e foto estratti dalla pagina facebook di Marcia Theophilo previo diretto consenso dell’interessata

 

Carlos Sanchez: “Magari un’ode”… …all’Uomo nostro Fratello

E dopo la pausa estiva siamo ancora qui… …a ricordarci che prima di tutto e sopra ogni cosa c’è “l’Uomo” … … “l’Uomo” con la sua Anima.

Un semplice pensiero rivolto a tutte quelle Donne e a tutti quegli Uomini che, proprio in questo momento, stanno cercando di ritornare alla Vita.

Perché… …prima di tutto e sopra ogni cosa… dobbiamo essere Fratelli!!!

La redazione del Dinanimismo

 

Invasion of the Barbarians or The Huns approaching Rome - Color Painting“Come faremo ora senza i barbari?
Dopo di tutto, quella gente era una soluzione”.
Constantino Kavafis

Magari un’ode

di 

Carlos Sanchez

Conto i satelliti che passano
indifferente alle stelle
ti grido e-mail esasperate
cambio canale con desolazione
scaldo il cibo precotto
in un forno senza fuoco
leggo il giornale con le sue afonie
consumo frutti senza semi e senza aromi
passeggio per la spiaggia
dribblando scorie
apro gli occhi
vedo il tuo corpo tra nuvole di fumo tossico
lascio il cellulare a casa
per isolarmi da me stesso
trascino i miei libri
in una stanza senza finestre
cerimoniosamente li sotterro.
Soffro di modernità materiale:
compro scarpe cinesi
camicie thailandesi
pantaloni indù.
Passivamente partecipo al tramonto
della flora e della fauna
e altri biblici frutti
Osservo le armi sempre più intelligenti
e la spartizione del mondo
vedo come si vestono di bandiere multicolori
le bare folkloristiche.
Pago imposte in un buco nero
Vado a votare calamità
resisto appena alla moralità immorale
del mio regno animale.
Mi stordisce l’avanzata della tecnologia
nella crescente fame nera regnante.
Mi sorprende tanta solidarietà
per le foche in estinzione
tanto turbamento per l’ambiente
tanto parassitismo mascherato:
tanta inflazione di solitudini
nella moltitudine.
Purtroppo mi rimane poco tempo
per ammirare il successo finale
di tanto immenso progresso civilizzatore.

Da “Ricordati che non sai ricordare”
Lìbratì, Ascoli Piceno, 2010

Quizás una oda

¿Cómo haremos ahora sin los bárbaros?
Después de todo, aquella gente era una solución.

Constantino Kavafis

Cuento los satélites que pasan
indiferente a las estrellas
te grito e-mail exasperados
cambio canal con desconsuelo
caliento la comida prefabricada
en un horno sin fuego
leo los periódico con sus afonías
consumo frutos sin semillas y aroma
paseo por la playa
gambeteando escorias
abro los ojos
veo tu cuerpo entre nubes de humo tóxicos
dejo el celular en la casa
para aislarme de mi mismo
arrastro mis libros
en un cuarto sin ventanas
los entierro ceremoniosamente.
Sufro de modernidad material:
compro zapatos chinos
camisas tailandeses
pantalones hindúes.
Pasivamente participo en el ocaso
de la flora y la fauna
y otros bíblicos frutos
Observo las armas siempre más inteligentes
y la repartición del mundo
veo como se visten de banderas multicolores
los ataúdes folklóricos.
Pago impuestos en un agujero negro
voy a votar calamidades
resisto apenas a la moralidad inmoral
de mi reino animal.
Me aturde el avance de la tecnología 
en la creciente hambruna reinante.
Me sorprende tanta solidaridad
por las focas en extinción
tanta turbación por el ambiente
tantos parasitismo camuflado:
tanta inflación de soledades 
en la multitud.
Lamentablemente me resta poco tiempo
para admirar el éxito final
de tan inmenso progreso civilizador.

De “Recuérdate que no sabes recordar”
Lìbrati, Ascoli Piceno, 2010

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Immagine, La entrada de los Hunos en Roma dello spagnolo Ulpiano Checa, 1887, postata dalla redazione e liberamente tratta da: https://it.wikipedia.org/wiki/Barbaro

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE… IL BLOG DEL DINANIMISMO RITORNA A SETTEMBRE

ESTRATTI DA “SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE” DI Shakespeare

Sir_Joseph_Noel_Paton_-_The_Quarrel_of_Oberon_and_Titania_-_Google_Art_Project_2Il pazzo, l’amante e il poeta non sono composti che di fantasia […]

Rinuncia al tuo potere di attrarmi ed io rinuncerò alla mia volontà di seguirti.[…]

L’amore guarda non con gli occhi ma con l’anima.[…]

Amami o odiami, entrambi sono a mio favore.
Se mi ami, sarò sempre nel tuo cuore,
se mi odi, sarò sempre nella tua mente.[…]

La tua virtù è la mia sicurezza.
E allora non è notte se ti guardo in volto,
e perciò non mi par di andar nel buio,
e nel bosco non manco compagnia
perché per me tu sei l’intero mondo.
E come posso dire d’esser sola
se tutto il mondo è qui che mi contempla?[…]

Gli innamorati hanno, come i pazzi, un cervello tanto eccitabile e una fantasia tanto feconda, che vedono assai più cose di quante la fredda ragione riesca poi a spiegare.[…]

Il tempo avanza a passo diverso con diverse persone. Ti dirò con chi il tempo va d’ambio, con chi il tempo va al trotto, con chi il tempo va al galoppo, e con chi sta fermo.

Non l’amore bisogna dipingere cieco, ma l’amor proprio.

Le più feroci non hanno un cuore come il tuo. Fuggi quando vuoi, e la storia sarà invertita: Apollo scappa e Dafne lo rincorre; la colomba insegue il grifone; la mite cerva corre ad afferrare la tigre. Vana corsa, quando la vigliaccheria ci insegue e la prodezza fugge. […]

Sei tu sicuro
che siamo svegli? —
Mi sembra
che ancora dormiamo, sogniamo.[…]

**E’ POSSIBILE LEGGERE ALTRI ESTRATTI IN LINGUA ORIGINALE DA: http://www.shakespeareinitaly.it/sognodiunanottedimezzaestatecitazioni.html

***QUADRO: 
Sir Joseph Noel Paton – The Quarrel of Oberon and Titania – Google Art Project 2 LIBERAMENTE TRATTO DA: https://it.wikipedia.org/wiki/Sogno_di_una_notte_di_mezza_estate#/media/File:Sir_Joseph_Noel_Paton_-_The_Quarrel_of_Oberon_and_Titania_-_Google_Art_Project_2.jpg

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