Girolamo Melis – “RICORDI QUANDO NON C’ERANO LE PAROLE?”

 


Primo fu Uh… 
Uh uh uH UHUHUHUH 
Forse Dio si chiamava Uh 
Ma nessuno diceva Dio 
Perché non c’erano le parole 
E intorno e tutt’intorno 
Tutto l’intorno 
Non si chiamava Mondo 
Erano cose 
Che non si chiamavano Cose 
Erano stupori 
Erano terrori 
Erano rossori 
Erano meraviglie 
In forma di Uh 
E forse tutto era Uh 
Ma niente come Dio Era UH 
 …………. 
E mentre Dio 
E mentre Dio 
Era senza Parole 
Aaahhhhh! 
Aaahhhhhmmmmm… AAAAAAAHHHHHHHMMMMMMM!!!!!!! 
Aaa… mmm…aaa… 
Il nome 
Forse fu il primo Nome 
Certo il primo Nome 
Altroché Nome 
Oh quanto Dio e quanto Cosa e quanto Tutto …ahm… ahm… fu il Nome 
della poppata detta Mamma 
perché ciò era 
e aveva forma di sostanza 
e aveva calore 
e aveva freschezza 
e aveva energia 
e aveva carezza 
e aveva braccia 
e aveva lacrime 
e aveva pazienza 
e aveva assenza 
e aveva attesa 
e aveva ritorno 
ed era AAAMMM… Mamma 
e fu Dio in forma di mamma 
e fu Mater e materia 
e fu ammmmmmmmmm 
e fu mangiare 
e fu ammmm 
e fu ammmmm….OOORE
e mentre Dio era senza Parole 
e mentre Dio era senza Nomi 
perché non c’erano Parole 
 agli stupori 
ai terrori 
agli stupori 
e le meraviglie 
avevano forma di Uh 
e tutto era Uh 
e sempre 
il solo Nome di Dio
era UH ………………. 
Eppure il primo 
Eppure il primo povero Uomo 
Ricco di Nomi Giovanni Paolo Matteo Giacobbe 
Aronne che gli vennero da dire 
Il primo che volle dire 
E che volle sorridere 
E sorridendo aprirla 
Quella Femmina 
E femelle 
E matri 
E mater 
Quel primo povero Uomo 
Non osò chiamarla Dio 
Lei che era Dio Madre 
Né lei ebbe voce 
Lei che non le fu data voce 
Lei che genera 
Come sa il Mondo
Come sanno i Pesci 
Come sanno le Pietre 
Come sanno i Fiori 
E più e prima
E nel suo assoluto sa il Dio nascosto 
Che ha dato Nome 
Al secondario Pa E gli ha lasciato 
Chiamarsi PA e POT e PAT 
E Patre e Potir e Potere 
E PAATR…TR-TR-AAA-TRR-ATT-A-TA-RA-TTA-TTA… 

E poi fu Frrr… 
Frrrrrrrr… e ffffffrrr… FFFFFFFFFFFRRRRRRRRRRR… 
E Frrrrrrr 
E fr… 
Così 
Così frrrrrr… 
Doveva essere il vento 
Dalle ali 
Dalle ali velose e poi carnose 
D’inaffffffffferrrrrabili fffffarrrrrrfffffalle… e fffffoglie… Così 
Così…fffrrr…fffrrr…ffrfrfrfrfrfrfrfr…!!!!!! 
 Doveva dire l’amante senza Parole 
Al cielo alla fffemmmmmina 
All’improvvisa ombra 
E frullare spazi d’amore 
E sgranare occhi assolati 
E avvicinare i denti alla lingua 
E non toccare 
Niente 
Né per dire 
Né fare…….. 
Fffrrrrrrr 
Così doveva essere l’ammmmmmmmore… 
E ora. 
Va’ un po’ a fare fffrrrrrrr al tuo ragazzo 
E scappa come un pazzo 
Perché non corrisponde Parola 
A quell’infinito fffffrrrrrr… 
Senza Parola Amore 
Ffffrrrrr così uhhhhhhhh e così ammmmmmore! 

E le mani ti diventano fffrrrrrr 
E tutto il corpo assomiglia a quel ffrrrrrr 
E gli occhi ora chiusi 
Ora socchiusi 
Ora dischiusi 
E i cigli bisbigli 
E i sospiri mai sbadigli 
Nel ffffrrrrrr 
Che tu sai dargli e donargli 
E soffiargli sul viso 
E che lui manco prova ad ascoltare 
A sentire 
A incontrare 
Allontanare per 
Tornare 
A riconoscere 
Quel fffrrrrr 
E dargli Nome Ammmmmmmm 
Amore… 

 FINE DELLA TRASMISSIONE DALLA NOSTRA POSTAZIONE NELLA CREAZIONE.

**Parole Tratte dal sito di Girolamo Melis Amico del dinanimismo:  http://girolamo.melis.it/2013/03/girolamo-melis-ricordi-quando-non.html

Girolamo Melis – “RICORDI QUANDO NON C’ERANO LE PAROLE?”ultima modifica: 2013-03-14T22:26:21+01:00da zairo-ferrante
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