“Incanto, canto e disincanto” di Giancarlo Fattori.

IL CANTO DI BEREN
(IL GIORNO IN CUI VIDE LUTHIEN DANZARE NELLA RADURA)
di
Giancarlo Fattori ( maggio 2005 )


302k1.jpgCome di ghiaccio e vento
si tessono le chiome,
cornice al pallore 
degli occhi tuoi, stanchi.

L’amore lasci cadere,
quasi fosse un sasso nel ruscello,
dipingendo cerchi di cinabro
sull’arida superficie del mio labbro.

Il cielo lasci cadere sul mio cielo.

E mi si accende ogni senso,
ardite vampe d’un virile tormento,
che, agli occhi tuoi, è il consumarsi, 
senza requie, d’una torcia nella notte.

Brucia la radura di nostalgica danza,
solo di te brucia.

Spossata nel plasmare dettagli di mestizia,
la rugiada, nel silenzio, lenisce ogni ferita.

E nudo mi giaccio,
tra le nude braccia
del tuo nudo silenzio.


**Versi ricevuti direttamente da Giancarlo Fattori

***Foto quadro “pascolo nella radura (1873) di Antonio Fontanesi, postato dalla Redazione del dinanimismo ed autonomamente tratto da: http://www.francescomorante.it/pag_3/302ka.htm    
“Incanto, canto e disincanto” di Giancarlo Fattori.ultima modifica: 2013-01-12T11:59:58+01:00da zairo-ferrante
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