Poesi(A)rte di fin’estate by Giancarlo Fattori

CREPUSCOLO D’OTTOBRE

 

RITRATTO DI CRISTINA copia copia.jpgLaggiù, le foglie raggrinzite,

i rami secchi sul sentiero

ad ogni sfumatura di pallida luce.

 

Al canto del Vespro l’orizzonte si placa

dei miei sguardi oltre il tumulo e il declivio,

e la terra si sgretola, sotto i miei passi.

 

Oltre, gli spiriti del bosco.

Qui, l’anima in tumulto, fragile.

Vertigini di parole, da un silenzio all’altro.

 

Gli occhi socchiusi su paesaggi interiori,

ebbro fino allo stremo del fruscio

delle foglie, delle ali:

 

ecco, lassù, il rondone, il germano reale,

il picchio dorato, il piviere,

il cielo ambrato che s’appresta a dormire.

 

E l’eco, infine, dei miei respiri,

come cantillazione tra le mura d’un chiostro,

o un piccolo tozzo di pane, mendicato.

 

Profumo di cedro, di vitigni maturi.

Oltre, il sogno, velato di pianto.

Screpolature di labbra, su labbra leggere.

 

Si ricompone l’oceano, goccia dopo goccia,

di sorriso, di abbraccio, di coccio infranto,

un fuoco amoroso che divampa, gentile.

Ed io, pellegrino di continenti, sorgenti, fedi,

 in me accolgo tutto, e nulla, e su questi estremi

m’inerpico, come viandante sull’abisso.

Un errare è il mio, e senza meta,

coerente, nell’incoerenza,

cosciente, nell’incoscienza.

 

Plagiato dalla bellezza.

Visionario, di visioni crepuscolari.

Nel respiro del cosmo, fluttuando nel tempo.

 

(dedicata a Wolly Krishna Rama Dâsâ

e a Muhammad Ibn Abd-el-hamid Abû Rummân)


Versi ed *Immagine di Giancarlo Fattori ( ©giancarlofattori2005 ) e ricevuti direttamente dallo stesso

*Immagine: digital painting ” Ritratto di Cristina”


Poesi(A)rte di fin’estate by Giancarlo Fattoriultima modifica: 2012-09-22T14:37:00+02:00da zairo-ferrante
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