VERSI DI GIANCARLO FATTORI

p044_1_01.jpgRAMO SECCO

di Giancarlo Fattori


“Vieni a tendermi la mano,

ascoltami  nel vuoto che m’è di fronte:

sei sordo al lamento, al baratro.

 

Dorato risplende il sospiro del buio,

luce di lampione nella nebbia,

la tua mano: un tumulo arcaico.

 

Scompare il ruscello nel volto di pietra,

e la mia pelle antica, scolorita al sole,

sgocciola sangue e seme, fecondando il terreno.

 

Di nuovo il sonno, l’erba selvatica tra i sassi,

lo sguardo esangue che mi cattura

lontano dal fuoco, immenso nel tempo.

 

La paralisi tesse il mio cammino

ornato dei mattini lamentosi:

una guglia che svetta sola tra le nubi.

 

Mi denudi i sensi ad ogni risveglio,

fino a sciogliersi in pianto

il tocco delle dita dentro l’anima.”


*VERSI RICEVUTI DIRETTAMENTE DALL’AUTORE


**QUADRO: “Il mattino” di Antonio Fontanesi, postato dalla Redazione e tratto liberamente da: http://www.donmilanicolombo.com/colombo/appunti%20per%20il%20sito/il_mattino_.html

VERSI DI GIANCARLO FATTORIultima modifica: 2012-01-09T11:15:17+01:00da zairo-ferrante
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2 Commenti

  • Quando “ti leggo” e come se la mia dimensione attuale svanisse di colpo proiettandomi in un senso di non vita o meglio nel tunnel, quello narrato dalle anime che sono state ad un passo dalla morte. Nel tunnel luminosissimo, con spazi aperti, con più vie di uscita, dove i contorni non sono delineati, dove la mente è libera a pensieri, immagini, sensazioni. Solo una via di uscita è presente… quella che indica la dimensione che mi appartiene.

    Maria E.

  • Si dipana splendida fino alla chiusa finale

    Mi denudi i sensi ad ogni risveglio,
    fino a sciogliersi in pianto
    il tocco delle dita dentro l’anima.”
    Comolimenti davvero bella!

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