VERSI DI GIANCARLO FATTORI
di Giancarlo Fattori
“Vieni a tendermi la mano,
ascoltami nel vuoto che m’è di fronte:
sei sordo al lamento, al baratro.
Dorato risplende il sospiro del buio,
luce di lampione nella nebbia,
la tua mano: un tumulo arcaico.
Scompare il ruscello nel volto di pietra,
e la mia pelle antica, scolorita al sole,
sgocciola sangue e seme, fecondando il terreno.
Di nuovo il sonno, l’erba selvatica tra i sassi,
lo sguardo esangue che mi cattura
lontano dal fuoco, immenso nel tempo.
La paralisi tesse il mio cammino
ornato dei mattini lamentosi:
una guglia che svetta sola tra le nubi.
Mi denudi i sensi ad ogni risveglio,
fino a sciogliersi in pianto
il tocco delle dita dentro l’anima.”
*VERSI RICEVUTI DIRETTAMENTE DALL’AUTORE
**QUADRO: “Il mattino” di Antonio Fontanesi, postato dalla Redazione e tratto liberamente da: http://www.donmilanicolombo.com/colombo/appunti%20per%20il%20sito/il_mattino_.html
Quando “ti leggo” e come se la mia dimensione attuale svanisse di colpo proiettandomi in un senso di non vita o meglio nel tunnel, quello narrato dalle anime che sono state ad un passo dalla morte. Nel tunnel luminosissimo, con spazi aperti, con più vie di uscita, dove i contorni non sono delineati, dove la mente è libera a pensieri, immagini, sensazioni. Solo una via di uscita è presente… quella che indica la dimensione che mi appartiene.
Maria E.
Si dipana splendida fino alla chiusa finale
Mi denudi i sensi ad ogni risveglio,
fino a sciogliersi in pianto
il tocco delle dita dentro l’anima.”
Comolimenti davvero bella!