Archive from gennaio, 2012

L’inconsistenza della società: è arrivata l’ora di riscrivere Parmenide?

L’INCONSISTENZA DELLA SOCIETA’ E IL NON-ESSERE CHE DIVIENE ESSERE
( è arrivata l’ora di  riscrivere Parmenide e la filosofia? )
di
Zairo Ferrante

images.jpgNel VI – V Sec. A.C., Parmenide, da Elea, diceva: “ l’essere è e non può non-essere. Il non-essere non è e non può essere ”.
Semplificando: se A è l’essere unico e se B non è A, allora B è il non-essere. Seguendo questo ragionamento, se A si trasforma in B non è più essere ma diventa non-essere e, pertanto, risulta implicitamente negato anche un possibile divenire.
Secondo Parmenide, quindi, esiste un essere che è bello, perfetto, eterno e uguale a se stesso. Un essere che é e che non può mutare in altro senza trasformarsi in non-essere.
Tutto sembra avere un senso, logicamente e moralmente corretto ma, se esaminiamo la nostra odierna società, tutto cambia.
Crollati tutti i princìpi, morti tutti i miti, nulla di quello che ci circonda – sia esso un bene materiale o immateriale – è eterno, immutabile e uguale a se stesso.
Tutto – dietro la spinta delle mode, sotto la pressione del mercato e dell’economia, trainato dal capitalismo, dai media e dalle tendenze del momento  – è destinato a mutare.
Ed ecco che il non-essere, influenzato dai suddetti fattori – che per convenzione inizieremo a chiamare Forza X -, si trasforma in essere per poi ritrasformarsi, sempre a causa della Forza X, ancora una volta in non-essere.
Ovviamente, questo non-essere che diventa essere, non è certo un qualcosa che esiste, pertanto non lo possiamo neanche intendere come il “divenire”, come “ il tutto scorre ” di Eraclito. Il quale si riferiva alla realtà, a un qualcosa di reale e esistente, che, pur mutando, continuava comunque a essere reale e quindi a esistere.
Un esempio per chiarire il tutto potrebbe essere proprio quello delle mode.
Immaginiamo un determinato indumento che, sotto la spinta della Forza x, diventa di tendenza.
Beh, è facile intuire come questa tendenza del momento, proprio perché mutevole, temporanea e mai uguale a se stessa, è non-essere.
Eppure, chi l’abbraccia e la segue, pur non esistendo come singolo ma solo come numero uniformato ai tanti dalla Forza x, finisce per sentirsi parte del tutto, finisce per essere “di tendenza”. Anzi, diventa l’essere.
Poi, quando la Forza x, per ovvie ragioni economiche, si esaurisce e dirotta la sua attenzione su altro, l’essere diventa “vecchio” e, non per suo volere perché in realtà questo essere non esiste e quindi non può essere dotato di libero arbitrio, si ritrasforma in non-esser, in attesa che la Forza x  compia un nuovo miracolo, trasformando un altro non-essere in essere.
Ecco che, volendo provare a riscrivere Parmenide, si potrebbe tranquillamente enunciare una nuova formula che suonerebbe, più o meno, così:
Il “non-essere”, esposto alla Forza X, diviene “essere” inesistente che, sempre sotto l’azione della Forza x e dopo un Tempo indeterminato y, ritorna a essere “non-essere”.
Certo, tutto ha meno senso di prima, ma, purtroppo, questo è quanto.
E mi raccomando, ora non soffermiamoci a riflettere troppo su quanto appena detto, altrimenti potremmo essere pervasi dalla malsana voglia di chiamarci fuori dal sistema non-essere/essere e, così facendo, saremmo costretti a rivedere anche il “cogito ergo sum” del buon Cartesio.
Perché è chiaro, la “Forza x”, che nel frattempo sta meditando il golpe a Dio, impone anche un’altra regola: chi pensa, pur esistendo, non è e non deve essere.

14 – Agosto – 2001
Zairo Ferrante

VI FESTIVAL INTERNAZIONALE DI POESIA ‘PAROLA NEL MONDO’

ressegan internazionale,poesia,dinanimismo,zairo ferrante,giovanna mulas,palabra nel mundoLa cultura può e deve il cambiamento.

VI edizione del Festival Internazionale di Poesia ‘Parola Nel Mondo’, per informazioni e adesioni in lingua italiana:  Giovanna Mulas, mulasgiovanna@yahoo.it .

La partecipazione alla VI edizione del Festival è gratuita: ‘Parola Nel Mondo’ nasce per l’essenza della poesia.

La V edizione dell’evento culturale ha visto oltre 700 città partecipanti nel mondo, in contemporanea.

Il Festival integra la Rete di Festivals Internazionali di Poesia Nuestra America, è Festival co-fondatore del Movimento Poetico Mondiale.

La cultura può e deve il cambiamento: vi aspettiamo numerosi.


*Ufficio Stampa Isola Nera

 


 

Riferimenti, info, adesioni per l’Italia: Giovanna Mulas –

 


 


Dal 10 al 22 maggio 2012

Diamo un’opportunità alla Pace


Il Festival internazionale di Poesia Parola Nel Mondo rappresenta da anni e ovunque un’immensa riunione poetica: è come il giorno che ingrandisce il mondo scoprendo l’essenza delle direzioni, il colore delle cose, il mistero della vita che ci spiega la Pace con la naturalezza delle sue manifestazioni, senza necessità di giustificazioni né discorsi complessi.

Parola Nel Mondo è un Festival di Poesia che libera da ogni palmo del pianeta, da ogni casa, luce delle fraternità, e cresce e alimenta la direzione infinita.

Questo è Parola nel Mondo: un grande incontro senza frontiere attorno alla Poesia. Dal 2007, prima esperienza inedita di questo tipo nel mondo, atta a sostenere un carattere plurale e orizzontale, autogestito, libero. Nasce da ognuno di noi per moltiplicarsi: pane buono di mano in mano, canto e speranza.

Decine di paesi, centinaia di città, migliaia di azioni poetiche integrate lungo questi ultimi anni, per esercitare la poesia a voce alta nelle strade, nei paesi, aule e fabbriche, piazze e caffè, biblioteche, università, carceri e parchi (e ovunque l’immaginazione arrivi a creare realtà, grazie alla voglia di costruire dei poeti lavoratori, di docenti, di gestori culturali…)

Uniti diciamo che, tutti, possiamo costruire un grande abbraccio alla Pace e per la Pace.

Perché la pace non è il silenzio dei cimiteri, la pace non fruttifica sotto l’oppressione, non è il prodotto della paura per il Gran Manganello né cresce accanto alle forze economico-militari di dissuasione del niente.

La pace non sopravvive ai silenzi complici, ancora meno rappresenta mercanzia né necessita di sottomarini nucleari o di mercenari, pastori di greggi allucinate da visioni consumiste.

La Pace è un bambino che legge poesia, il nostro prossimo attorno al pane e alla libertà, un canto collettivo. Questo diciamo, uniti, come parola magica che apre le porte dei popoli affinché la fraternità sogni con noi il miglior futuro per tutti.

Ci convochiamo per costruire il possibile e l’impossibile.

Dal 10 al 22 maggio 2012, in ogni luogo e in poesia.

 

 

Giovanna Mulas a Tertenia, con gli autotrasportatori in protesta: quando l’arte di scrivere diventa sociale!!!

TERTENIA2.jpgIeri sono stata per qualche ora con gli amici autotrasportatori in protesta nella zona di Tertenia.

Tra auto di polizia e carabinieri, il gelo di una campagna agreste di gennaio, i camion vengono lasciati per adesso ai lati della strada, in fila indiana, ai fini di consentire il passaggio agli altri automobilisti.

Parlo con padri sostenuti dai gruppi indipendentisti uniti in loro sostegno, parlo con ragazzi che lamentano la quotidiana sopravvivenza alla vita, la totale assenza di sindacati e istituzioni in genere, la mancanza di coscienza di buona parte della popolazione ché non ancora toccata dal fango e il suo odore.

Mancanza di scambio di elementi tra governati e governanti: classe politica alfa già casta, non in grado anche solo di fermarsi ad ascoltare.

Dimentica, questa casta, del virtuale che rappresenta agli occhi degli uomini veri, dei lavoratori veri: casta di burattini senza filo, commessi viaggiatori, mancati piazzisti, rappresentanti di chi oramai non ha più bisogno di essere rappresentato, marionette di un teatro col sipario già calato, come le braghe, sulle vergogne, e per fortuna nostra, agli occhi del mondo.

L’isola è in ginocchio, il malessere è forte e lo respiro come mio da anni, lo conosco e rispetto: e vigorosa, prepotente quanto il diritto alla vita e al lavoro è la dignità di questi uomini e le loro famiglie.

Penso, con ansia crescente per miei figli e i giovani, tutti figli nostri, alle crescenti rappresentazioni fasciste di violenza caotica, che non resteranno senza conseguenze, penso alla superficialità, al costante sottovalutare la situazione degli omuncoli da circo televisivo, gli opinionisti dal sorriso facile, strafottente.

Gli stessi parlamentari borghesi, virtuali e corrotti, che ghignano senza credere, loro per primi, alle cazzate che sparano, offese costanti all’intelligenza del popolo.

AlicI Delle Meraviglie, bianconigli scaduti e affondati in quella poltrona fuori dal mondo, promossi da media complici mentre la polizia manganella chi andrebbe protetto, chi ha fame, chi urla, chi solo, davvero, fa Stato.

Io mi rifiuto di vedere un’Italia alla Capitan Schettino. La nave è già affondata e ancora cadrà: rappresenterà un bene per troppi, la caduta. Ma le masse popolari non sono e non devono essere un capitan schettino: la loro potenza, seppure ancora inconsapevole, non va sottovalutata, va temuta. L’italiano è quel pescatore che, ferito dalla violenza del poliziotto, ha saltato la barricata, ha spezzato un bastone e, furioso per le chiare ingiustizia e repressione, si è difeso.

Pure è un bene, per ora, che quel bastone si fermi ad una barricata messa su dalla polizia-Stato, è un bene che non vada oltre, per ora. Ma presto anche quella barricata cadrà, è fisiologico che cada.

E’ in quel momento che vedremo, voglio, l’italiano vero: orgoglioso, pieno della sua Patria, dell’essenza stessa di Patria, persa da troppo tempo o forse mai conosciuta, comunque schiacciata da indegni.

Pieno dei suoi diritti di Uomo, suoi semplicemente perché uomo, la cui reazione di passione diventa comprensione e quindi conoscenza.

Vedo, voglio, una Patria dove l’ultima delle madri di famiglia possa fare il ministro dell’economia e devo dire che la vedrei molto bene, nel farlo. Senza lacrime di coccodrillo lo farebbe, e non un figlio rimarrebbe senza un piatto.

Certamente lavorerebbe in un’ottica di bene comune quella madre, orizzontale.

Concreto e molto, molto lontano da Alici e bianconigli.

GM

Leggi e vedi immagini dal blog ufficiale: http://giovannamulas.blogspot.com/2012/01/tertenia-con-gli-autotrasportatori-in.html

*Scritto ricevuto direttamente da: Giovanna Mulas ( giovannamulas.blogspot.com )

Il Poeta non deve essere un artista ma un Uomo tra gli Uomini: il dinanimismo nelle parole del grande poeta Rainer M. Rilke.

il poeta,dinanimismo,parole di rilke,poesia,avanguardia,umanità, lettere a un giovane poetaPoche parole per ribadire un concetto portante del Dinanimismo: ” non c’è poeta e non esiste poesia che non sia fatta tra gli uomini e per gli uomini “.

Ecco che, a tal proposito, riproponiamo di seguito un estratto dell’ultima lettera che Rainer Maria Rilke scrisse al giovane, ufficiale e aspirante poeta, Kappus:

Parigi, Santo Stefano del 1908

Sì, mi rallegro di sapervi in questo mestiere stabile, con questo grado, questa uniforme, questo servizio, tutte cose tangibili e ben delimitate. In una simile cornice il vostro mestiere, esercitato su una truppa poco numerosa, e isolata anch’essa, assume un carattere di gravità, di necessità; non è più il gioco o la perdita di tempo della carriera delle armi, è un impiego vigilante che non solo non contraria la personalità, ma la fortifica. Un modo di vita che, a intervalli, ci provoca e ci oppone a grandi cose della vita: ecco quello di cui noi abbiamo bisogno.
Anche l’arte non è che un modo di vita. Ci si può preparare a essa senza saperlo, vivendo in una maniera o in un’altra. In tutto ciò che risponde a qualcosa di reale le siamo più prossimi che in quei mestieri che non si fondano su nulla della vita, mestieri detti artistici, i quali, scimmiottando l’arte, la negano e la offendono. Così è ad esempio del giornalismo, quasi di tutta la critica, di tre quarti di ciò che si chiama o vorrebbe chiamarsi letteratura. In una parola, mi rallegro che abbiate evitato tali vie e che siate solitario e coraggioso nella rude realtà. Che l’anno che viene vi mantenga su questa via e vi fortifichi.

Sempre vostro

Rainer Maria Rilke

* Estratto postato liberamente dalla Redazione del Dinanimismo e tratto da: ” Lettere a un giovane poeta ” R. M. Rilke ( Nova Delphi editore ) http://www.amazon.it/exec/obidos/ASIN/8890514922/viagingerm-21

**Foto e biografia di Rilke: http://it.wikipedia.org/wiki/Rainer_Maria_Rilke

” SCRITTO DI GETTO ” di Roberta Murroni

407436_325409550816800_100000432743504_1163510_1796278282_n.jpgLa mia vita è su di un filo, appesa, in bilico sentimenti, uno strapiombo.
Amico, hai preso il filo tra le mani, ti sei issato e hai camminato fino ad acchiapparmi, stringermi, amarmi, strattonarmi, lanciarmi via e riprendermi.
Ti ho chiesto di non farlo, di non essere così, che avresti potuto conoscere la mia non gentile difesa. Hai continuato, col tuo gioco malato di chi non sa di essere fuoco e vive come acqua cheta, chi spera di essere felice con gli altri quando non ha attimi di tregua con se stesso.
Ho provato a consolarti, a dirti io ci sono, ma nessuna possibilità, nessun cordoglio, mai più orgoglio.

Ed eccomi qui, a raccogliere i cocci di me stessa, sempre camminando sul filo, in bilico tra la follia e la santità, mai abbassata ad un simile affronto, ti ho detto “se vuoi andare, via..” e sei andato, dopo un giorno tornato indietro, dicendo che stavi bene si, tu stavi bene, che ti eri sbagliato, che non ero io.

In bilico, da sola. Cammino. Diritta, senza fermarmi.
Non ho un amico davanti a me, da seguire con rispetto.
Mai l’ho avuto accanto a tenermi la mano ed ora, ringrazio me stessa, non è più dietro di me pronto a scaraventarmi ancora nel baratro.

*Scritto ricevuto da Roberta Murroni: http://www.robertamurroni.com/wp/index.php/work/


**Quadro: “NOI STESSI” olio su tela ms.15x35cm. dic. 2011 di – NICOLA VILLANO – ricevuto tramite social network dallo stesso Autore.

Gen 15, 2012 - AZIONI DINANIMISTE    No Comments

DINANIMISMO, PER UN FUTURO LIBERO DA TUTTE LE MAFIE: SOSTENIAMO IL GIORNALISTA GIOVANNI TIZIAN!!!

imagesCA0WZWV7.jpgIn un articolo di Carmen Vogani, tratto da Mediapolitika.com, è possibile leggere tristemente quanto segue:

È un Paese malato il nostro. Un posto dove se fai il tuo mestiere, e se lo fai bene, rischi. Anche al Nord e perfino nella civilissima Emilia Romagna. Così Giovanni Tizian, giornalista precarico di 29 anni, paga pegno. Gli hanno assegnato la scorta perché le sue inchieste sulle mafie al Nord sono scomode. Alla mafia non piace quello che scrive e l’ha minacciato di morte. Quella stessa mafia che per anni al Nord ha camminato su un muro di gomma. E ci cammina ancora. Giovanni l’ha fatta vacillare, con la professionalità che pochi giornalisti mettono in campo.

Si è laureato in Criminologia con una tesi sulle ramificazioni internazionali della ’ndrangheta, e dal 2006 scrive sulla Gazzetta di Modena. Collabora anche con i quotidiani online Linkiesta.it e Lettera43.it e con il mensile Narcomafie. Fa parte di “daSud”, associazione antimafia con sede a Roma costituita nel 2005 da giovani emigranti meridionali che non hanno intenzione di lasciare le loro terre in mano alle cosche.

Giovanni ce l’ha nel sangue l’onestà. Suo padre, Peppe Tizian, è stato ucciso dalla ’ndrangheta il 23 ottobre del 1989. Era nato a Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, ed era un funzionario di banca integerrimo. Uno che faceva bene il suo mestiere. Per questo l’hanno ammazzato a colpi di lupara quando aveva 36 anni. Nessuna giustizia per il suo omicidio, come troppo spesso accade quando sono le mafie a decidere chi resta e chi deve andare via per sempre.

Il fatto è che le mafie decidono pure al Nord. Proprio lì, dove il tessuto economico è miele, fanno gli affari più appetitosi. Giovanni ha il vizio di dire la verità e così ha deciso di raccontare come stanno le cose. Lo ha fatto con un libro: Gotica. ’Ndrangheta, mafia e camorra oltrepassano la linea, e ha deciso di pubblicarlo con Round Robin, una casa editrice indipendente. “Non penso che un giornalista possa cambiare il mondo, ma credo nell’utilità sociale del mestiere di giornalista” dice Giovanni Tizian. E che ci crede veramente lo si capisce leggendo Gotica, pagina dopo pagina. Voto di scambio, corruzione, usura, pizzo, droga, incendi e minacce. Il suo libro è uno straordinario contributo per chi ha voglia di sapere, senza filtri, che le mafie hanno fagocitato interi settori dell’economia settentrionale.

Ma Giovanni Tizian non è solo. Con lui c’è l’Italia più bella. Una scorta popolare e civile che in poche ore ha aderito alla campagna “Io mi chiamo Giovanni Tizian” (per aderire: iogiovannitizian@dasud.it) lanciata dall’associazione daSud: “Insieme non indietreggeremo di un solo passo” scrive l’associazione antimafia, perché “la sfida che i clan hanno lanciato a Giovanni è una sfida lanciata all’Italia che resiste e che vuole cambiare”. Giovedì la vicenda di Giovanni è stato il quarto argomento più discusso a livello nazionale su Twitter: #Giovanni Tizian, #nonlasciamolosolo e #iomichiamogiovannitizian hanno viaggiato alla velocità della luce.

“La politica ha cancellato la parola mafia dal vocabolario pubblico, l’informazione ha finto di non vedere, le associazioni e i movimenti hanno sottovalutato” dice Danilo Chirico, presidente di daSud (e autore insieme ad Alessio Magro del libro ‘Dimenticati. Vittime della ‘ndrangheta’). Così Giovanni ha scritto spesso “in solitudine”, “una solitudine doppia, inaccettabile: quella di chi racconta una verità che nessuno ha la voglia o l’onestà intellettuale di sentire – continua Chirico – e la solitudine di chi fa il giornalista con passione, rigore, professionalità. Ma lo fa da precario”. ( Continua: su: http://www.mediapolitika.com/?p=1376 )

Pertanto, alla luce di tutto questo e in qualità di Movimento che si prefigge di sostenere e di parlare all’Uomo per mezzo dell’Arte e della Poesia, abbiamo deciso di manifestare, sia moralmente e sia mediaticamente, tutto il nostro sostegno al giornalista Tizian e a chi come Lui, ogni giorno, si batte in difesa della giustizia e della libertà.

Quindi, preghiamo tutti i nostri Lettori di dare massima diffusione a questa notizia e, di seguito, rilanciamo un’azione del dinanimismo che risale al 26-12-2009 e che, purtroppo, risulta essere ancora molto attuale.

*ZF

*per La redazione del dinanimismo

 

PRIMA AZIONE DINANIMISTA

 


 

*PIANGE IL CIELO

 

Remix di Zairo Ferrante de “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’annunzio

*Versi inseriti nel libro del medesimo Autore: “I bisbigli di un’anima muta” CSA-editrice (2011)

 

Taci. Su l’uscio

 

de la porta non odo

 

rumori che dici

 

naturali; ma odo

 

suoni nuovi

 

che parlano gocciole e tinniti

 

lontani.

 

Ascolta. Piove

 

dalle nuvole grigiastre.

 

Piove sulle lamiere

 

secche e rossastre,

 

piove sui palazzi

 

metallici ed irti,

 

piove sui mirti

 

dell’insegna del bar,

 

sulle catene fulgenti

 

d’anelli accolti,

 

su i fusti folti

 

di liquidi aulenti,

 

piove su i nostri volti

 

stanchi,

 

piove su le nostre mani

 

ruvide,

 

su i nostri vestimenti

 

ingrassati,

 

su i tristi pensieri

 

che l’anima annega

 

serena,

 

su la favola bella

 

che ieri

 

t’illuse, che oggi m’illude

 

o padrone.

 


 

Odi? La pioggia cade

 

sul solitario

 

asfalto

 

con clippettio che dura

 

e varia nella nebbia

 

secondo le pozze

 

più alte, men alte. (vv. 39)

 

Ascolta. Risponde

 

al canto il pianto

 

delle Madri

 

che la piovra silenziosa

 

ricatta,

 

né il ciel cinerino.

 

E il mitra

 

ha un suono, e il fucile

 

altro suono, e il pugnale

 

altro ancora, stromenti

 

diversi

 

per innumerevoli morti.

 

E immersi

 

noi siamo nell’aria

 

malvagia,

 

di giuste genti morenti;

 

e il tuo volto austero

 

è molle di lacrime

 

come quelle mamme,

 

e i tuoi capelli

 

brillano come

 

i laghi ghiacciati,

 

o creatura risorta

 

che hai nome

 

Falcone.

 


 

Ascolta, ascolta. L’accordo

 

della vile politica

 

a poco a poco

 

più sporco

 

si fa sotto il pianto

 

che cresce;

 

ma un canto vi si mesce

 

più roco

 

che di laggiù sale,

 

dall’umida strada remota.

 

Più sordo e più fioco

 

s’allenta, si spegne.

 

Solo una nota

 

ancor trema, si spegne,

 

risorge, trema, si spegne.

 

Riparte e s’ode la voce dal mare.

 

Or s’ode su tutta la terra

 

crosciare

 

l’argentea pioggia

 

che spegne

 

l’ira tramandata

 

secondo la progenie

 

più triste, men triste.

 

Ascolta.

 

La figlia della piovra

 

è muta; ma i figli

 

dell’uomo ricattato,

 

il futuro,

 

cantano in unanime gruppo

 

mai con voi, mai con voi!

 

E piove sulla tua tomba

 

Falcone.

 


 

Piove sulla tua ultima strada

 

si che par il ciel pianga

 

per il dolore; non morto

 

ma d’un tratto fatto vivente

 

par dal ciel tu esca.

 

E tutto il tuo canto è in noi fresco

 

aulente,

 

ed il cuor nel petto è come spada

 

intatta,

 

tra le palpebre gli occhi

 

son come proiettili in canna,

 

i denti negli alvèoli

 

son scintillanti luci di rabbia.

 

E andiam di strada in strada,

 

or congiunti or disciolti

 

(e il tuo ricordo prende vigor

 

ci allaccia i malleoli

 

c’intrica i ginocchi)

 

mai con voi, mai con voi!

 

E piove sui nostri volti

 

arrabbiati,

 

piove sulle nostre mani

 

serrate,

 

su i nostri vestimenti

 

puliti,

 

su i futuri pensieri

 

che l’anima schiude

 

novella,

 

su la favola bella

 

che ieri

 

t’illuse, che oggi m’illude

 

e continua

 

o Falcone.

 

AZIONE DINANIMISTA PER UN 2010-3010 LIBERO DA OGNI SFRUTTAMENTO E DA TUTTE LE MAFIE:

“Come D’annunzio e Ermione si ritrovarono di colpo immersi in una natura viva e nascosta che li avvolgeva e che prendeva forza da ogni loro passo, così noi ci ritroviamo immersi in una società carica e satura di soprusi e di crimini che prendono forza da ogni nostra azione illegale, anche la più banale.
Ecco che il DinAnimismo invoca la forza della Poesia (Noi non abbiamo armi, ma solo parole e anima da scagliare contro i nostri nemici) per risvegliare le Anime assopite e ferite dalla superficialità, con la speranza che questo risveglio possa portare gli uomini a unirsi e opporsi, unanimemente, alla deriva societaria di cui siamo sicuramente tutti spettatori e, probabilmente, anche fautori. Auspicando, così, un’era (2010-3010) libera da ogni sfruttamento e da tutte le mafie.”

Zairo Ferrante (26/12/2009)

Versi dalla Francia di Laura Mucelli, Traduzione di Betti Castagnoli, Quadro di Maurizio Cesarini

 

untitled.pngLa Cité des songes cristallins
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

La nuit
la glace cède l’espace
à la Cité séculaire
qui se réveille
au cœur de l’Esprit
libérant le Temps
qui l’opprime
Le Voyage s’amorce
sous les roulements de l’âme
qui résonne
dans les profondeurs océanes
Derrière le miroir fragile
l’Amour danse
dans l’Allégorie
La lumière est ciselée
de Bleu intense
et la Voix respire
dense d’émoi
L’instant est éternel
car il se reNouvelle.

La Città dei sogni cristallini

La notte
il ghiaccio cede lo spazio
alla Città secolare
che si risveglia
nel cuore dello Spirito
liberando il Tempo
che l’opprime
Il Viaggio s’avvia
sotto i rullii dell’anima
che risuona
nelle profondità oceaniche
Dietro lo specchio fragile
l’Amore danza
nell’Allegoria
La luce è cesellata
di Blu intenso
e la Voce respira
densa di emozione
L’istante è eterno
perché egli si rinNovella.

– Laura Mucelli Klemm, Provvidenza 27-12-2011

– Dédié à l’œuvre de Maurizio Cesarini, Atempora,un tableau qui m’a émue dès le premier regard.

-Tradotta da Betty Castagnoli, la mia Umiltà, dolce Poetessa sorella, in dono.

Tutti i diritti riservati agli autori.

*Versi, traduzione e foto del quadro ricevuti direttamente dalla poetessa Mucelli.

VERSI DI GIANCARLO FATTORI

p044_1_01.jpgRAMO SECCO

di Giancarlo Fattori


“Vieni a tendermi la mano,

ascoltami  nel vuoto che m’è di fronte:

sei sordo al lamento, al baratro.

 

Dorato risplende il sospiro del buio,

luce di lampione nella nebbia,

la tua mano: un tumulo arcaico.

 

Scompare il ruscello nel volto di pietra,

e la mia pelle antica, scolorita al sole,

sgocciola sangue e seme, fecondando il terreno.

 

Di nuovo il sonno, l’erba selvatica tra i sassi,

lo sguardo esangue che mi cattura

lontano dal fuoco, immenso nel tempo.

 

La paralisi tesse il mio cammino

ornato dei mattini lamentosi:

una guglia che svetta sola tra le nubi.

 

Mi denudi i sensi ad ogni risveglio,

fino a sciogliersi in pianto

il tocco delle dita dentro l’anima.”


*VERSI RICEVUTI DIRETTAMENTE DALL’AUTORE


**QUADRO: “Il mattino” di Antonio Fontanesi, postato dalla Redazione e tratto liberamente da: http://www.donmilanicolombo.com/colombo/appunti%20per%20il%20sito/il_mattino_.html

LA PRO-LOCO FERRARA/ESTENSE.COM: UN BINOMIO DA SOSTENERE.

panoramica-oratorio2.jpgCon questo comunicato il Movimento dinanimista intende sostenere l’Iniziativa “Adotta un monumento”, promossa dalla Pro-loco Ferrara e dal quotidiano on-line, libero e sempre attento, Estense.com.

“Questo progetto nel 2011 si è dedicato all’Oratorio dell’Annunziata, scrigno di estrema bellezza e di grande importanza storica.
Ora la Pro Loco si rivolge a Estense.com e ai suoi lettori per lanciare un sondaggio tra i ferraresi per scegliere quale monumento della nostra città ha più bisogno di essere valorizzato. E in che modo la Pro loco adotta un monumento? “Principalmente ogni qual volta organizziamo una manifestazione, una rassegna o qualsiasi attività – continua Susanna Tartari -, la sensibilizzazione al monumento viene attuata attraverso comunicati stampa o con citazioni nel materiale prodotto per la promozione dell’evento stesso. In secondo luogo, attraverso Pro Loco Ferrara, si cerca di raggiungere quelle istituzioni o quelle realtà, che con le loro offerte potrebbero contribuire al restauro del sito, dando la possibilità di aprirlo al pubblico. Terzo, ma non meno importante, viene pubblicato un comunicato sul sito www.prolocoferrara.it. Per il 2012 vorremmo condividere con voi, attraverso lo spazio concesso da questa testata, la scelta del monumento da adottare”.
Molti sono i siti d’interesse storico che impreziosiscono Ferrara. Tra questi il consiglio direttivo dell’associazione ne suggerisce cinque, tutti papabili per l’adozione 2012: Palazzina ex Mof; Campanile del Duomo; Chiesa di San Giuliano; Chiesa di San Paolo e Torre dei Leuti; Basilica e Organo di San Francesco.”… CONTINUA SU http://www.estense.com/?p=189482

E’ POSSIBILE RICHIEDERE IL SECONDO NUMERO DE “IL MULO DINANIMISTA” RIVISTA UFFICIALE DEL DINAMISMO

Nel 2° numero (gennaio 2012) de “IL MULO logo new 2.jpgDINANIMISTA” è possibile leggere gli scritti di: Giovanna Mulas, Beppe Costa, Girolamo Melis, Carlos Sanchez, Giustina Bellucci, Adriana Scanferla, Maria Teresa Sica, Marco Nuzzo, Gioia Lomasti, Francesca Lulleri, Marino Lombardi.

Redazione della rivista “Il mulo dinanimista”:


Direttore Editoriale
Roberta Murroni


Coordinatore poetico-letterario
Zairo Ferrante


Grafica e impaginazione
Simone Amorino


– PROSSIMO NUMERO luglio 2012 –

Buona lettura e, nel caso in cui approviate l’iniziativa, Vi chiediamo solo un minuto del Vostro tempo per inviare questo messaggio ai Vostri amici.

Prima ed unica rivista ufficiale del Dinanimismo.
sito web http://ilmulodinanimista.wordpress.com/

scrivici a mulodinanimista@gmail.com se vuoi riceverla

…scopri come scrivere per il 3° numero!
http://ilmulodinanimista.wordpress.com/scrivi-nella-rivista/