LA CLESSIDRA di Adriana Scanferla
Selezionata per pubblicazione antologia VERBA AGRESTIA 2011 ediz. Lieto Colle
LA CLESSIDRA (di Adriana Scanferla)
Su attonito fondale denso
di declinanti nuvole
più su dei marosi spiccano
piccoli scafi.
Superflui gemiti e prolungate angosce
stipano la barca tana ormai incerta
dal chiarore dei fulmini irradiata
inondata dalla pioggia e scossa al vento.
Ora che trabocca già la notte
il troppo sopportare è disumano
poiché è del male l’attesa inquieta
il peggiore degli affanni.
Libra un gabbiano sopra alla battigia
dove il bimbo frugando nella rena
fantastica castelli inespugnati
che il perenne flusso di marea
spietato distoglie.
Così io volando sull’onda
invento l’istante trascorso
e dai fantasmi assorta trascuro
di rimandare la clessidra al tempo
così che sabbia di vita resta al fondo
racchiusa e inerte sotto vetro.
1 Dicembre 2010
THE HOURGLASS (by Adriana Scanferla) Translate Adriana Scanferla Superfluous moans and prolonged anguish Now that the night is overflowing A seagull hovers above the water’s edge So flying on the waves
**Versi e Immagine ricevuti direttamente dalla Poetessa. |
E’ veramente superba e dirompente. Un’umanità sgretolata nella sua essenza dall’attesa ormai solo del male prefigurata, ma genialmente dopo, quando l’animo si sofferma sui significati della speranza, della progettazione rivelatasi sogno e delirio, dal bimbo che vuol costruire, ma fantastica soltanto e in realtà solo fruga nella sabbia e ben rappresenta il gabbiano il suo volare del cuore inconsapevole. Un universo materiale che non solo rappresenta, ma assimila in sé la vita umana in quei “attonito fondale”, “barca tana ormai incerta”, “trabocca già la notte” (pare immagine empatica di un traboccare di vite che la barca tana rifiuterà), E ancora e ancora tu che, nel rivivere il terribile, evocativo del dramma della speranza umana, “istante trascorso” ma anche eterno, rimani fuori dal tempo e constati che il movimento della sabbia non è vita, essa che inganna il fanciullo e che segna il tempo solo se costretta dall’uomo.
E’ veramente superba e dirompente. Un’umanità sgretolata nella sua essenza dall’attesa ormai solo del male prefigurata, ma genialmente dopo, quando l’animo si sofferma sui significati della speranza, della progettazione rivelatasi sogno e delirio, dal bimbo che vuol costruire, ma fantastica soltanto e in realtà solo fruga nella sabbia e ben rappresenta il gabbiano il suo volare del cuore inconsapevole. Un universo materiale che non solo rappresenta, ma assimila in sé la vita umana in quei “attonito fondale”, “barca tana ormai incerta”, “trabocca già la notte” (pare immagine empatica di un traboccare di vite che la barca tana rifiuterà), E ancora e ancora tu che, nel rivivere il terribile, evocativo del dramma della speranza umana, “istante trascorso” ma anche eterno, rimani fuori dal tempo e constati che il movimento della sabbia non è vita, essa che inganna il fanciullo e che segna il tempo solo se costretta dall’uomo.
Grazie Teresa, un commento davvero sentito, ove si colgono cultura e sensibilità.Sono lieta le mie parole riescano a far “cantare” anime così belle.