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Ago 25, 2019 - Senza categoria    No Comments

Aquara Music Fest – Contest “Serraino Fioravante”: Premio della critica per il miglior testo agli “Spina” e Menzione D’onore al cantautore “Jean Riva”.

68453600_349449869295651_6571628407619059712_nLa prima edizione dell’Aquara Music Fest ( Ass. Culturale Alveare https://www.facebook.com/acalveare/ ) si è conclusa con l’assegnazione del “Premio della critica – Serraino Fioravante”  per il miglior testo agli Spina (Band della provincia di Salerno)  e con una “Menzione D’onore”, sempre per i suoi testi, al cantautore Jean Riva ( Iseo – Lombardia).

Di seguito riproponiamo i testi premiati e le motivazioni della Giuria Critica, composta da Maria Capozzoli e Zairo Ferrante:

Testo: SOBRIO – Autore: SPINA

 https://www.youtube.com/watch?v=S6UJ4HDxyQA 

https://www.facebook.com/michele.spina.14
68857133_2551953924897942_3426818521303089152_nNon sai che strano
perdersi dentro ai suoi discorsi
un po’ di più dentro al suo sguardo vago
profondo come il buio,
avvelenarsi tutti i giorni e per un attimo
sentirsi vivo.
Vivo.
Pensa che buffo:
guardare il mondo da una prospettiva da cui non l’avevi mai visto,
osservare tutto questo
per poi capire che la vita corre
anche se tu stai fermo.
Devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente,
per convivere con l’odio tra la gente
devi essere talmente sobrio
da cogliere l’ambiguità del mondo,
capire l’autenticità di ogni momento:
devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente.
Non sai che strano
scrivere per dimenticare di aver considerato il suicidio,
ma senti cosa dico!
Lo scrivo perché a dirlo ad alta voce
non ci sono mai riuscito.
Devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente,
per convivere con l’odio tra la gente
devi essere talmente sobrio
da cogliere l’ambiguità del mondo,
capire l’autenticità di ogni momento.
Devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente
oh, devi essere parecchio sobrio.
Devi essere parecchio sobrio
o forse non devi esserlo per niente
devi essere parecchio
niente.

MOTIVAZIONE: “Per aver trattato, con l’eleganza del verso, in puro stile cantautorale, l’essere in bilico dell’uomo tra ragione follia come unica chiave per comprendere l’ambiguità universale, contrapposta all’autenticità individuale; quest’ultima intesa anche come qualità capace di dare un senso all’essere Uomo, nell’inevitabile scorrere del tempo e della vita.”

 

69433404_353160308924607_4885393778711461888_nTesto: PIUME   – Autore:  JEAN RIVA 

https://www.facebook.com/jeanrivaofficial/

 

Com’è possibile fermare il tempo che passa?

Le foglie volano al fiume

Lasciate dai rami le piume

Com’è difficile amare la luce intensa?

Il sole è l’unica coperta

I campi hanno perso la testa

 

Stringimi ancora fra le tue braccia

che sia una nuova conquista

oppure una guerra persa

Sentirlo ancora dalle tue labbra

che noi non avremo mai freddo

l’inverno non sarà eterno

 

Stelle più umide

dal pianto coltivo la terra

la luna sorride alla sera

la vista diventa più nera

Tu cara e docile

ci lasci con la tua partenza

col tuo scialle vicino al camino

il tuo pensiero a noi sarà vicino

 

Stringimi ancora fra le tue braccia

che sia una nuova conquista

oppure una guerra persa

Sentirlo ancora dalle tue labbra

che noi non avremo mai freddo

l’inverno non sarà eterno

MOTIVAZIONE: “Per i suoi testi raffinati, ricercati e dal taglio spiccatamente intimista; che compiono una sintesi perfetta tra musica e poesia.”

“Il Dinanimismo” sostiene “l’Alveare” – Associazione Culturale –

“Il Dinanimismo” sostiene “l’Alveare” (Associazione Culturale)

e tutti gli eventi promossi dalla stessa.

A tal proposito si segnala:

“AQUARA MUSIC FEST”

61624401_301596237414348_4179179534660141056_nL’Alveare con il patrocinio del Comune di Aquara presenta Aquara Music Fest #AMF nuova manifestazione musicale che si svolgerà il prossimo 16 e 17 agosto ad Aquara. La manifestazione prevede al suo interno il Contest Musicale “Fioravante Serraino” per 8 band originali provenienti da tutta Italia, masterclass di chitarra con Luca Colombo e concerti.

La preselezione al Contest Musicale dell’Aquara Music Fest scade il 28 28 Luglio ed Finale Live con 8 finalisti è previsto per il 16 agosto.

Luca Colombo  ( prestigioso Chitarrista Italiano che vanta partecipazioni al Festival di Sanremo, Buona Domenica, Sabato Italiano, Maurizio Costanzo Show, Un disco per l’estate, Fiorello Show, Passaparola, Rockpolitik, 50 Canzonissime, X Factor, ecc. ) presiederà la giuria tecnica.

To be continued…

PER IFO: ass.culturale.alveare@gmail.com

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L’Associazione Culturale “L’Alveare” è una libera associazione con durata illimitata nel tempo e senza fini di lucro ai sensi dell’articolo 2 della legge 11 agosto 1991. Essa è registrata presso l’Ufficio del Registro di Eboli (SA) in data 21/02/2002 n° 840 serie 3 con relativo codice fiscale (91030050651). La testata giornalistica “Il Ronzìo”, il cui editore e proprietario è l’Associazione Culturale “L’Alveare”, è iscritta al n° 1130 del registro della stampa periodica del tribunale di Salerno in data 30/12/2002. “Il Ronzìo” è stato distribuito gratuitamente con una tiratura media di 1.200 copie per un totale di 11 numeri.
L’Associazione Culturale “L’Alveare” è nata nel febbraio del 2002 ed è stata attiva sul territorio fino al settembre 2007. Sin dalla fine del 2001 ha operato, nell’ambito degli scopi statutari, lungo tre direttrici fondamentali: la divulgazione, attraverso seminari e chiarimenti gratuiti forniti agli studenti di ogni ordine e grado; l’impegno sociale, facendo proprie ed estendendo battaglie sui diritti civili e concorsi di solidarietà; l’editoria, con il battesimo di una testata, “Il Ronzìo”, che è anche il “verso” ufficiale dell’associazione. Non sono mancati progetti estemporanei, dal cineforum al teatro, dalle osservazioni astronomiche alle gare podistiche del circuito regionale, dai dibattiti pubblici sulla realtà locale alle proposte di progetti per la riqualificazioni di angoli del paese, che hanno comunque consolidato l’intenzione propositiva e stimolante delle nostre iniziative.

Il dinanimismo rende omaggio a Serraino Fioravante, il Poeta silenzioso.

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Serraino Fioravante o semplicemente Fiore, un Maestro a trecentosessanta gradi per molti, un Confidente e un Amico per altri, un Faro culturale e un punto di riferimento per tutta la comunità di Aquara (SA). 

Un Uomo sempre fedele a sé stesso, Personalità poliedrica e socialmente impegnata. Custode di leggende e saperi dai più dimenticati.

Un vero “Architetto del pensiero”, abile a leggere, comprendere e collocare – nello spazio e nel tempo – uomini e cose.

Un “Gigante della parola”, sia scritta sia parlata, sia usata come arma sia come carezza.

Un raro Filosofo, in grado di far parlare pietre, angoli, vicoli e gradini.

Un Poeta silenzioso capace di respirare profumi e colori.

Un Sorriso e un Cuore gentili.

Un Compagno la cui assenza contribuirà sicuramente a rendere il mondo un posto meno bello.

ZF

44575381_10217897433530862_5282152347730968576_nLettera di Serraino Fioravante, Estratta da: “158” libro sui Comuni della Provincia di Salerno, scritto da Enzo Landolfi, “Printart Edizioni”

“Caro Lucido.
Mi scrivi che devo raggiungerti a Milano dove ora si deve e si può ricostruire l’Italia. 
Ma io voglio farlo qui, da Aquara. Dove si resta e non si resiste. Perché si resiste ad una minaccia e si resta per una bellezza. Difatti se guardo, finalmente libero, oltre la siepe e la torre antica ecco che subito si impone la poesia: immersi in una luce tiepida e familiare i contorni delle cose appaiono talmente nitidi e pacificati che vorrei ti giungessero come il volume sentimentale di una distanza. Qui i mattini sono una spremuta di sensi, i pomeriggi somigliano ad una dorata eternità, le sere incendiate dal tramonto della marina restituiscono serenità al riposo, e in cielo virgole di rondini futuriste tracciano un’audace e commovente grammatica del cuore. 
Qui anche la parola è viva, essa torna schietta e temeraria, incisa nella corteccia, in profondità di succhi, dai giuramenti degli amanti. La mia patria è il dialetto aquarese; grazie ad esso nominiamo le cose per la prima volta nella vertigine della loro fioritura, a sgomento sacro di uno stupore, a sedimento di un passaggio di tempo e di uno stato d’animo. 
Qui ogni dolore è un giunco, ogni inquietudine un lieve frangersi di onde lontane. 
Qui deponiamo il lutto e le vanità erranti e ci sciogliamo, individui superflui, nel vicinato, nella piazza come in un abbraccio di madre. 
Qui i deserti della mia vita verranno sempre dalle acque di queste fontane. Voglio invecchiare con il tempo del campanile e delle stagioni; essere ciclo che custodisce il seme e prepara il frutto, come fa questa terra che non tradisce chi la rispetta, potente e forte e saggia di radici; visionaria di ali, amante di ogni forestiero e di ogni orizzonte, tollerante e ricca del suo donare. Voglio fermarmi con i vecchi sui passetti, ascoltare le loro consegne, sentirne il lievito, come dai forni incendiati a rosa il profumo del pane e vedere aggiungersi al loro viso di faticosa dolcezza un’altra ruga di tenerezza. Voglio aggiungere un ramo al falò di Natale e bruciare in piazza Carnevale; stordirmi del mosto nelle cantine e fare l’alba nei frantoi aspettando l’olio nuovo. Voglio andare al fiume d’estate e d’inverno raccogliere la neve dai tetti per fare il sorbetto col vino cotto; ammirare come Nerone gli incendi dell’autunno e vedere quello che fa il miglior vento di primavera con le gonne a fiori delle ragazze. Voglio illuminarmi delle lucciole nei campi e della luna negli orti e sui tetti; andare per more e sedermi “‘mbieri” (ai piedi) a la croce fino a diventare sedimento di tutta questa geologia del cuore. Voglio accompagnare i nostri morti verso il futuro, baciare spose, litigare con gli amici ed averne cura, interrogarmi nelle notti con troppe stelle e nei giorni arresi alla pioggia. Nel giorno di festa voglio svegliarmi col colpo scuro del fuochista, seguire la banda durante la questua, portare il Santo in processione, sentirmi elemento chimico di una alchimia e consumarmi d’amore per tutto questo, per questo piccolo mondo antico che conosce la seduzione della vita, che non immagina una speranza ma lavora con il sole per stanarla. 
Come vedi la città non basta; il somigliare agli altri non basta, se non avrai conosciuto, più saggio più esperto più ricco dopo il viaggio, un Itaca a cui ritornare. 
La nostra Itaca, Aquara. 
Che San Lucido ti custodisca e ti protegga da ogni spaesamento. 
Ti saluto con tutta l’amicizia complice ed accelerata con la quale abbiamo divorato la nostra infanzia. Eravamo bellissimi.”

Fiore Serraino

*Foto di Serraino Fioravante postate dalla Redazione del blog e liberamente tratte da: ( Ass. Culturale l’ortica https://www.facebook.com/ortica.assculturale/ )