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San Valentino 2020 in Poesia: con Alessandro Canzian ed i suoi Amici

CatturaSegnaliamo la Redazione di Laboratori Poesia,  che ha scelto di cantare l’amore e le sue mille sfumature con una brillante ed “atipica” antologia poetica, curata da Alessandro Canzian, che scrive: Nessuna idea di fondo particolare, nessuna scelta basata sul giudizio, solo la richiesta ad alcuni amici di testi sul tema (43 poeti: Maurizio Cucchi, Maria Grazia Calandrone, Giovanna Rosadini, Lucianna Argentino, Franco Buffoni, Roberto Cescon, Corrado Benigni, Cristiano Poletti, Paolo Ruffilli, Marco Corsi, Flaminia Cruciani, Gabriella Musetti, Patrick Williamson, Vincenzo Mascolo, Maria Borio, Matteo Fantuzzi, Eleonora Rimolo, Domenico Cipriano, Francesca Serragnoli, Valentina Colonna, Gerardo Masuccio, George Mario Angel Quintero, Fabio Michieli, Zingonia Zingone, Marco Sonzogni, Giovanni Ibello, Chiara Evangelista, Vernalda Di Tanna, Mattia Tarantino, Graciela Aráoz, Federica Giordano, Melania Panico, Ilaria Boffa, Mario Fresa, Federico Rossignoli, Luigi Cannillo, Chiara De Luca, Giovanna Iorio, Annalisa Ciampalini, Rossella Pretto, Fabrizio Bregoli, Mario Famularo, Marco Amore). E all’amico Dino Ignani l’immagine d’apertura (L’amore per la lettura) come diversi ritratti degli autori qui riportati.

Un tema usato e abusato che oggi dice tanto di noi. In una società che all’iperconnettività ha fatto corrispondere una maggior distanza, che alla parità ha fatto corrispondere una nuova censura e disparità, che alla libertà ha fatto corrispondere la solitudine, chiedere ai poeti di interrogarsi sull’amore significa chiedere loro di affondare le mani nella loro intimità. Perché alla nudità esposta soffriamo una minor consapevolezza di noi. Alla molteplicità delle occasioni soffriamo la virtualità delle stesse. Alla semplificata e sempliciotta definizione di noi soffriamo ciò che abbiamo voluto: una semplice immagine.

Oggi viviamo di immagini di noi stessi che oppongono ciò che vogliamo mostrare agli altri (e che spesso noi stessi vorremmo essere) a ciò che siamo realmente, senza più grate di riferimento perché abbiamo delegato tutto all’immagine con l’inevitabile conseguenza di ipocrisie, brutture, mediocrità, derivanti dalla mancata aderenza delle due identità. Un’immagine che è diventata sostanzialmente una merce di scambio come lo sono diventati i valori, la parità, gli scandali, le indignazioni. In tutto questo l’amore rischia d’essere il cuore che batte dentro di noi a prescindere dalle sovrastrutture create e autoalimentanti (perché di fatto oggi tutto necessità del proprio opposto per esistere). L’amore non è autoalimentate, non necessita di un opposto. L’amore è una tendenza all’altro che scarnifica il proprio ego. È ciò che legittima all’uomo il nome di uomo, al netto di ogni egocentrico innamoramento per l’amore stesso.

La realtà però ci dice che viviamo in un periodo di grandissima solitudine, di relazioni praticamente impossibili, a termine. All’amore per l’altro abbiamo anteposto l’orgoglio dell’amore per la nostra immagine, soffrendo l’insussistenza sia della relazione sia dell’immagine. E abbiamo cercato qualcuno o qualcosa a cui dare la colpa. O, nel migliore dei casi, ci siamo detti che questa è la libertà. Per questo oggi chiedere ai poeti di interrogarsi sull’amore è un atto quasi rivoluzionario. Perché un poeta, un vero poeta, che guarda il proprio io non è mai solo un poeta, mai solo un io. È una società, un popolo, in un singolo uomo o in una singola donna che guarda la sintesi di una storia, la sua essenzialità. E ne cerca i difetti, le illuminazioni, le delusioni, i sogni.

Oggi più che mai il poeta, quando vero poeta, rappresenta una possibilità di sopravvivenza per l’uomo. Si intenda, l’uomo vivrà probabilmente ancora per molti secoli, ma questo non vuol dire che sopravvivrà a se stesso. Questa possibilità, a parere di chi vi scrive, appartiene nelle varie forme e storie ad ognuno dei poeti qui inseriti. Ognuno in un modo diverso.

Alla Storia, quella con la S maiuscola, dire se ci riusciranno. Per ora buon San Valentino a tutti con questi testi e con, quando presenti, articoli, recensioni, traduzioni che abbiamo già pubblicato sugli autori qui proposti…” CONTINUA SU: http://www.laboratoripoesia.it/ancora-di-piu-e-te-ne-sono-grato-43-poesie-damore/?fbclid=IwAR0cZigqTMHJWJpVCADQOKpuxcmNZZ3_62Iu69xV_XV3F9do4jZj_yN2smU

 

Sorridi alla vita di Fausta Dumano… per un S. Valentino fortunato :)

Omar Sharif in a scene from the film Lawrence of Arabia..

Omar Sharif in a scene from the film Lawrence of Arabia..

Venerdì 27 gennaio, 17 minuti alle 8 Carla esce dal bar con un pacchetto di sigarette, deve salire in auto, l’aspetta la sua collega, la “Annamaria”, avere una collega di ”sostegno” fa sempre bene, soprattutto a Carla, sempre trasognata, sempre innamorata di qualcuno, di qualcosa.  Chissà cosa deve aver visto riflesso per terra, per inciamparsi in un dislivello e trovarsi stessa per terra sull’asfalto, quasi volesse violentarlo per la potenza dell’urto. Frazione di un attimo, che resta scolpito più di un attimo. Frenata dall’urlo di un autista. Fermata fuori programma. Silenzio tombale,Carla intravede una scritta ”Francesca, santa fratta”. Si alza, guarda i suoi leggins, neanche uno strappo, neanche un graffio, solo 17 minuti alle otto, sorridi alla vita, invece di correre verso la prima ora killer a scuola, sarebbe potuta approdare al cimiero, nella migliore delle ipotesi al reparto ortopedia. La collega la guarda ”meno male che non era  venerdì 17” L’ autista ”le gatte hanno sette vite, tu oggi te ne sei giocata una” Ringraziare SANTA FRATTA, mi sembra il minino. A scuola  scopre che  trattasi di Fontana fratta, vicino SANTA FRANCESCA, territorio di  Veroli. Ci sarà un segno del turbinio combinatorio, a SAN VALENTINO l’appuntamento sarà a fontana fratta per scrivere un san valentino dark, intanto sorride alla vita, effetti collaterali l’autista  le sembra il fascinoso OMAR SHARIF. Dell’ urto  violento non le resta traccia, oggi l’amore è un cavaliere gentile, lei che scrive sempre storie con il sangue delle donne, oggi non ha lasciato neanche una stilla di sangue sull’asfalto.

… immagine tratta da: http://www.artslife.com/2015/07/10/addio-omar-sharif-indimenticabile-dottor-zivago/