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Il docufilm “ROSSOTREVI – DUE VOLTE NELLA STORIA” centra il triplete di finali!

29789947_1824406700937705_8066178646895918991_nGrande successo per ROSSOTREVI – DUE VOLTE NELLA STORIA, Il docufilm sui 10 anni di performance e provocazioni di Graziano Cecchini RossoTrevi ( da Rossotrevi 2007 a Rossotrevi 2017) che in 30 giorni risulta essere finalista al Barcellona planet filmfestival, al Bucharest short film festival e al The indipendent cinema showcase di Los Angeles.

La regia è di Marco Gallo  che ha intrapreso questo lunghissimo viaggio durato ben 6 anni! Con le interviste di Manuela Baldi all’artista futurista ed i contributi speciali di Maurizio Costanzo, Oliviero Toscani, Vittorio Sgarbi, Carmelo Sardo, Cesara Buonamicie Maurizio Battista.

IL TRAILER UFFICIALE:https://www.facebook.com/rossotrevi/videos/133932807204561/?fref=mentions

Si chiamano emozioni… di Girolamo Melis

Schermata 2017-08-02 alle 23.32.07Eravamo un Popolo.
Eravamo Medici e la Democrazia ci ha ridotti a Operatori Sanitari. Eravamo Spazzini e la Democrazia ci ha ridotti a Operatori Ecologici. Eravamo Costruttori e la Democrazia ci ha ridotti ad SubAppaltatori. Eravamo Poveri e la Democrazia ci ha ridotti a Miserabili. Eravamo Artigiani e la Democrazia ci ha ridotti a Suicidi. Eravamo Vecchi e la Democrazia ci ha ridotti a Anziani/Terza Età. Eravamo Padre e Madre e la Democrazia ci vuole ridurre a Genitore Uno e Genitore Due. Eravamo Morti e la Democrazia ci ha ridotti a Senza Vita. Eravamo Puttane e la Democrazia ci ha ridotte a Operatrici del Sesso. Eravamo Italiani e la Democrazia ci ha ridotti a It’alièni.

A Roma sì.
Ora sei qui a Roma. Stai per entrare in qualche Chiesa, in qualche Millennio da scoprire ma… scopri che la gente per la strada, invece di andare dove deve andare… sì, ci va ma… ti guarda. Magari ti salutano. Ma dove sei capitato? Decidi di fermarti qualche giorno senza entrare  nemmeno in un Museo e ti accorgi che gli abitanti di
questa città hanno delle facce al posto delle maschere. E che lavorano. Sì, con quell’aria di campioni mondiali del tirare a campare, sono lavoratori implacabili. Questa non te l’aspettavi, vero? Peccato. E allora, già che ci sei, sta’ attento a quella frasetta che si dice solo a Roma… Hai  presente quando a Milano si dice: “E’ impossibile!” e a Londra si dice: “It’s impossible!”? Ecco qui, difronte ad un ostacolo della Madonna, ad un problema che
improvvisamente sempra insolubile… un Romano ti guarda e ti fa: “Se po’ ffà”.
A Roma sì, se po’ ffà.

La Gloria.
Da una Lettera di Platone al tiranno Dioniso: “…se tu onori me, la gloria sarà di entrambi; se io onoro te, entrambi ne avremo vergogna. Su questo argomento abbiamo detto abbastanza.”

…CONTINUA SU: http://www.girolamomelis.it/2017/08/si-chiamano-emozioni-volte-rispondono.html

Mar 7, 2015 - opinioni    No Comments

Rubiamo dal blog di Maria Grazia Cicala … un pizzico di cucina e tanta passione per l’arte!!!

foto1-januarywagashiMan ist was Mann isst’, ovvero si è ciò che l’uomo mangia.

Molto del nostro food design prende ispirazione dall’arte giapponese di portare i cibi in tavola!  Prendete ad esempio i Wagashi, i dolcetti tradizionali giapponesi: sono delle piccole poesie di zucchero.

Forme, colori e disegni di wagashi, ispirati come sono da letteratura giapponese, dipinti e tessuti, spesso rappresentano immagini evocative della natura e sono una festa per gli occhi. Molti nomi sono derivati dalla prosa o poesia classica, mentre altri possono suggerire una stagione.

10897006_10204517701275067_6143494289098525178_nWagashi sono un invito a concedersi a tutti i cinque sensi: L’immagine, il gusto, il tatto,  il profumo, e il suono.

I dolci giapponesi, ovvero wagashi, sono piccoli capolavori di arte e gusto. Principalmente a base di farina di riso, cereali e crema di fagioli rossi dolci. Forma e colori variano in base alla stagione.Vengono serviti insieme al tè verde e sono considerati come un dono di lusso.I primi dolci giapponesi sono nati nel periodo Yayoi (300 a.C.- 250 d.C), ed erano prodotti utilizzando riso e patate, schiacciati e lavorati fino ad assumere una forma grezza, senza molte pretese insomma.
In seguito apparirono i manju, torte di riso ripiene di marmellata di fagioli rossi, al principio dolce cinese “Mantou” importato da monaci buddisti fino in Giappone da cui prese inizialmente il nome Nara-manjū.
Poi con l’avanzare dell’importanza della cerimonia del tè, crebbero anche i prodotti artigianali giapponesi: ovviamente dolci di accompagnamento per il tè verde, leggeri e dall’aspetto semplice ma curato.
Nel periodo Edo (1603-1867), il “tè con i dolcetti” non fu più un privilegio di pochi, ma divenne disponibile per la massa, creando un vero e proprio fenomeno nazionale instillatosi nelle radici della cultura giapponese.
Non molto tempo dopo dal Portogallo si importarono nuovi tipi di dolci fino a quel momento sconosciuti in Giappone: il Kompeito (da confeito), zuccherini colorati a forma di stella, e il kasutera (da castella), un semplice pan di spagna di uova, farina, zucchero e sciroppo di amido.
Questi scambi commerciali, e forse la paura di contaminare la propria cultura culinaria, fecero nascere la necessità di fare una distinzione linguistica, furono perciò coniati i termini “yogashi” (letteralmente, dolci in stile occidentale) e “wagashi” (dolci tradizionali giapponesi) nel periodo Meiji (1868-1912).
I wagashi sono dolci artigianali che utilizzano un certo numero di ingredienti “tipici”, tra cui farina di riso, azuki (fagioli rossi da cui si crea la marmellata detta “anko”), zucchero e patate dolci. A differenza dei yogashi in cui si utilizzano molto latte, burro e altri ingredienti.
Si può dire che i manju erano la base per i dolci nipponici che, accostati a molte varianti, assumevano nomi e forme differenti.
La differenza tra manju e mochi è molto sottile, quel che è sicuro è che entrambi sono degli esemplari di torta di riso lavorati fino ad assumere una forma rettangolare o tonda, tradizionalmente mangiati a capodanno. Per quanto riguarda il mochi viene prodotto in una cerimonia chiamata “mochitsuki”
Esistono tantissime tipologie di mochi, di solito si differenziano dalla confettura messa all’interno, tra cui: daifuku (mochi rimpieti con anko), dango (mochi infilato in un bastoncino), hanabiramochi(mochi rosso e bianco ricoperto di anko e una striscia di gobo candita), kusa mochi (mochi dolce infuso nell’artemisia -yomogi- con un centro di anko), matsunoyuki (un mochi addolcito dalla forma di un pino, cosparso di zucchero), sakuramochi (mochi riempito di anko e avvolto in una foglia di ciliegio), yatsuhashi (fogli sottili di gyūhi -mochi zuccherato-, disponibile in diversi sapori, piegato a triangolo intorno a una palla di anko).

… CONTINUA SU: http://arredoeconvivio.com/convivio/wagashi-fusione-di-cibo-e-arte/  

 

EccoLanotiziaQuotidiana: Roma, Grande successo per il primo Convegno futurista del XXI secolo al Centro culturale Elsa Morante

*TG 3 Lazio, Corriere della Sera, Libero, Il Giornale, Resto del Carlino…ecc. Come ampiamente scritto anche dal nostro quotidiano, Roma Capitale, al Centro culturale Elsa Morante di Pier Luigi Manieri ha ospitato il primo Convegno futurista del XXI secolo. A cura di Antonio Saccoccio, Giancarlo Carpi (Tor Vergata Roma) in sinergia accademico-universitaria e Comune di Roma incluso.

 

Va da sè, una penetrazione in tal senso sorprendente e punto di non ritorno per la sempre attardata storia dell’arte nazionale. Finalmente il nuovo futurismo ha bucato i media in termini appunto generali.
Naturalmente nulla di relativamente ex novo, darwinista il Futurismo mica creazionista! dal secondo novecento -pur bannati quasi- i futuristi eredi di Marinetti (e Majakowskij…) laddove a differenza dei critici o criptici (spesso in mala fede per questioni vergognose ideologiche ben note) con la stagione eroica di Enzo Benedetto, Francesco Grisi, Luigi Tallarico ecc, furono ben evidenziati anche a livello editoriale con Grisi (Newton Compton), soprattutto dal MoMa di New York e dal Centre Pompidau, persino aderenti alla rivista dell’epoca Futurismo Oggi (e le copie sono nelle biblioteche di tali centri mondiali dell’arte contemporanea…).
Dal duemila almeno, alcune singole personalità , dichiaratamente futuriste, quasi come virus già si segnalarono non solo in Italia: ad esempio il cosmopittore Antonio Fiore Ufagrà (di Segni, Roma) , il poeta Roby Guerra (collaboratore anche della rivista parigina La Revolte des Chutes), il poeta e critico VitalDix alias Vitaldo Conte (Roma), i futurologi di Milano e Mantova, Stefano Vaj e Riccardo Campa.
Dopo Internet, due svolte decisive: nel web lo stesso Guerra, Alessio Brugnoli (scrittore oggi noto di Steam Punk sempre di Roma) e soprattutto il laziale (Latina) Antonio Saccoccio stesso, nativo digitale doc rilanciarono anche per via digitale il nuovo futurismo con una azione futurista costante, non stop. In tal senso e non solo da segnalare anche diversi altri pionieri o gruppi nascenti almeno laterali, su tutti i Connettivisti fantascientifici, il futurista neogotico Maurizio Ganzaroli, il dinanimista Zairo Ferrante, oltre- sempre più in primo piano e via via meritocraticamente “dominante”, il vero e proprio network creato da Saccoccio, Netfuturismo con i vari Gianluigi Giorgetti, Stefano Balice, Laika Facsimile e diversi altri…CONTINUA SU: http://www.eccolanotiziaquotidiana.it/97194/

Beppe Costa incontri: Arnoldo Foà.

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Arnoldo Foà in
“autobiografia di un artista burbero”
(sellerio)

l’avventura umana e artistica di un grande italiano
legge: Elena Balestri
conduce: Beppe Costa

“di me, di altri, ancora”

incontro con poeti pittori musicisti attori
perditempo & affini
17 febbraio – 10 giugno 2012
festeggiamo i 20 anni della libreria

gli eVenti continueranno fino al 10 giugno.

*Segnalazione ricevuta da ” Lo staff Pellicanolibri “
– Beppe Costa e Stefania Battistella – https://www.facebook.com/#!/events/330798080292462/

GIROLAMO MELIS, DAL SUO JOURNAL, SALUTA “LE QUOTE BIANCHE”!!!

OGGI, 8 MARZO 2012. SALUTO “*LE QUOTE BIANCHE” AL CAMPIDOGLIO, CON QUESTO MIO ANATEMA CONTRO L’EGOISMO

by Girolamo Melis

Guardingo sulle feci_Pagina_1.jpg

DEDICATO A… CONTINUA A LEGGERE SU: http://girolamo.melis.it/2012/03/oggi-8-marzo-2012-saluto-le-quote.html

*Il Comitato per le Quote Bianche, di cui il Modavi e l’Associazione Valentina sono portavoce, si batte per ottenere maggiori spazi di rappresentanza per le persone disabili nelle istituzioni politiche ed economiche. Obiettivo del Comitato, cui hanno già aderito numerose altre associazioni, è quello di facilitare il cursus honorum di chi – come professionisti, lavoratori, studenti, etc. – a prescindere dai propri meriti personali, incontra inevitabilmente ed oggettivamente più ostacoli degli altri. Si tratta, prima di tutto, di una grande battaglia di civiltà che tutti noi dobbiamo combattere in prima persona per vincere l’atteggiamento “ghettizzante” che di fatto esclude milioni di persone dalle decisioni che riguardano la “cosa pubblica”…

l’8 Marzo alle ore 11.00, in cima al Campidoglio, metterà in scena una rappresentazione teatrale: la Corte di Giustizia degli Ultimi. Donne, disabili e l’attore fiorentino Paolo Bussagli, nel ruolo del PM, metteranno sotto accusa l’Egoismo, che, come in ogni processo che si rispetti, avrà un avvocato difensore e verrà sottoposto al giudizio del Giudice… CONTINUA SU: http://quotebianche.wordpress.com/

ILTEMPO LASTORIA: Dal 2 al 6 Novembre torna la “Settimana della Storia”

 

 

 

321689_169571299795392_100002275694125_350457_2072627732_n.jpgDall’Unità italiana a Roma Capitale

 

 

 

 

 

 

 

 

A Roma, Monterotondo, Formello e Sant’Oreste la “Grande Storia”, dal 2 al 6 novembre, tornerà protagonista grazie a un sistema di iniziative culturali tra loro complementari: presentazioni, proiezioni, reading, incontri e spettacoli.

 

 

In occasione del 150esimo Anniversario dell’Unità d’Italia, Il Tempo La Storia, forte del successo degli scorsi anni, ha organizzato una nuova edizione della Manifestazione – realizzata in collaborazione con la Provincia di Roma e i Comuni di Monterotondo, Formello e Sant’Oreste – che sarà dedicata alla rievocazione, alla celebrazione, alla reinterpretazione del Risorgimento italiano.

 

 

Quest’anno la programmazione della Settimana della Storia si rivolge soprattutto ad un pubblico giovane. Per la prima volta, infatti, nell’ottica di sensibilizzare alla partecipazione le nuove generazioni – gli italiani di domani – alcune iniziative si svolgeranno nelle Scuole di Roma e Provincia. Una novità assoluta che è stata apprezzata dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano il quale ha conferito all’Edizione 2011 della Settimana della Storia una propria medaglia di rappresentanza.

 

 

Il momento centrale dell’edizione 2011 della Settimana della Storia sarà il Caffè della Storia, un ciclo di “Incontri con gli Autori” che si terrà presso la Libreria MELBOOKSTORE di ROMA (Via Nazionale 252-255) e durante il quale, oltre alle novità editoriali, troveranno spazio anche alcune proiezione come, ad esempio, il film doc Rai di Italo Moscati Concerto Italiano. Storia e storie dell’Unità d’Italia.

 

 

Le presentazioni del Caffè della Storia, organizzate in collaborazione con alcune tra le più importanti case editrici italiane – Il Mulino, Marsilio, Einaudi, Rubbettino, Palombi Editore, Edizioni Nuova Cultura e Lepre Edizioni – saranno la spina dorsale dell’intera manifestazione: momenti di interessante interazione durante i quali gli Autori proporranno i propri lavori in modo originale dando la possibilità al grande pubblico di sentirsi protagonista dell’Evento. Sarà infatti possibile incontrare e porre domande a storici, registi e giornalisti che nel corso degli ultimi mesi si sono rivolti allo studio e all’approfondimento del Risorgimento italiano.

 

 

L’intera programmazione dell’evento – che cronologicamente andrà ben oltre la “settimana” – grazie ai contenuti, al livello degli ospiti e alle iniziative collegate focalizzerà l’attenzione, su fatti, vicende e personaggi – anche poco conosciuti – che hanno contribuito a «fare l’Italia».
Anche quest’anno la Manifestazione è curata da Roberto Bonuglia e Luca Giansanti. Tutte le iniziative in calendario sono ad ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 

 

 

*COMUNICATO STAMPA RICEVUTO DIRETTAMENTE DA: UFFICIO STAMPA IL TEMPO LA STORIA

www.iltempolastoria.it – 

DA IL FONDO MEGAZINE: Edizioni Heliopolis e il libro-manifesto ” Per una nuova oggettività “

Sarà disponibile entro breve, il libro-manifesto edito dalla Heliopolis Edizioni e curato da Sandro Giovannini, di cui più volte, su Fondo, abbiamo discusso. Di seguito la nota programmatica del curatore.

La redazione de ” IL FONDO MEGAZINE DI MIRO RENZAGLIA “

Libro-manifesto
Per una nuova oggettività
popolo, partecipazione, destino

Nel presentare il lavoro appena impostato più di un anno fa e sostanzialmente compiuto e tra poco in distribuzione, possiamo compiere alcune considerazioni, spero oneste e non trionfaliste. Anzi speriamo sostanzialmente autocritiche, se sempre, siamo convinti, ci debba assistere una forte insoddisfazione per ciò che noi stessi raggiungiamo, anche con sforzo notevole, per ambire a sempre maggiori risultati. Oltre 150 adesioni formali, oltre 90 contributi scritti riordinatisi naturalmente per “Argomenti”, a seconda di vocazioni ed attitudini. Ma al di là del dato numerico che potrebbe significare molto e poco, assieme, ciò che conta è verificare se da questo sforzo, che non ha oggettivamente eguali comunque negli ultimi decenni, venga fuori una prospettiva di lavoro utile. Nella Postfazione di Sessa, compiuta per necessità strumentali a circa ¾ del lavoro complessivo e quindi non includente necessariamente la totalità delle sollecitazioni derivanti dai contributi stessi, ma che con grande capacità coglie gli elementi fondanti tale insieme di espressioni, viene definita una “identità plurale”, non come minus, ma come una speranza di “fuoriuscita dall’apatia al progetto”, con implicita una “forte motivazione inclusiva”. Le prospettive sono le più varie “geo-filosofiche, estetico-politiche, psicologico-archetipali”, e questo oltre ad essere scontato è anche, a ben vedersi, una potenzialità spendibile in ogni campo, per articolazione e complessità. Il tutto sostanzialmente perché si è saputo comunque “pensare in modo critico l’identità ideale ed esistenziale prodottasi nel corso della nostra microstoria”. Proiettivamente, per usare ancora le sue parole: “felicità è agire” per riconoscere “le isole in arcipelago” e perché si riveli l’utopia come “sempre transitabile”.

Ora consideriamo quale è (ancora e sempre più ) attualmente il nostro punto di partenza. Una terra desolata ove le nubi della “smobilitazione ideale” ovvero della smobilitazione totale, operano trombonescamente e livide di rabbia contro ogni conato, prevedibile e sacrosanto, si opponga ad una deriva di fallimento prima spirituale ed animico e poi materiale ed economico. I pochi (o molti?) che si potrebbero opporre ancora con dignità di vita alle spalle ed indipendenza dimostrata spesso non vogliono più rischiare ulteriori delusioni o prevedibili fallimenti e così si ritirano in una torre ben difesa ed arredata, dalla quale fanno spesso solo singolari escursioni preoccupate e rapidissime, certo non favorite dal mugghiante e dolorante contorno di sommersi e salvati ed a tutto ciò presiede una cupola mediatica, sorta di ripetitore osceno sulle colline, che racconta fandonie insulse e vellica i peggiori istinti di fine ciclo.

Potremmo anche sorridere amaramente ma ciò non ci esime dal combattere per ottenere ciò che vogliamo con tutte le nostre forze, riordinando gli animi, i pensieri, le fila, le utopie. Lasceremo agli altri, perché l’abbiamo già fatto noi, prima ancora di cominciare, riscontrare ogni caduta di livello inscusabile, ogni monomaniacalità necessitata, ogni ingenuità prevedibile, per concentrarci sul possibile e sul giusto.

Diremo ancora di più e forse di peggio, e questo per avversari ed anche per amici: ciò che ci preoccupa non è la nostra diversità interna, che ad un occhio meno arreso alla quotidianità e meno arroccato sul nomadismo e l’anarcoidismo che va oggi tanto di moda – ulteriore segno dei tempi – non è metro di scandaglio profondo ma solo osservazione della tempesta superficiale, ma forse una relazionata concentrazione (semplificazione?) di diversità reale ed antagonista… quella che ci dovrebbe condurre al primato ed alla vittoria, per gradi. Per chi ha letto, parola per parola, i pensieri dei presenti ed anche degli assenti, di quelli che comunque potevano e dovevano esserci e non ci sono stati per disillusione, stanchezza od errata analisi di presunte inesistenti differenze, lo spavento non viene dalla diversità ma proprio dal contrario: cioè, al fondo, da un’accerchiata e dolente compressione del pensiero atto a creare il nuovo. Ovviamente all’interno dei parametri antiglobalisti, antiusurocratici, anticonsumisti, antiespropriatorii e relazionalmente popolari, partecipativi, differenzialisti, olisti e destinali. Tutti responsabilmente declinabili, ma tutti, per noi, invalicabili.

La necessità di una sorta d’urfuturismo – o chiamiamolo come vogliamo ma comprendendo endiadi ed ossimoro – quindi oggettivamente per principi espressi e per direzionalità scelte – è vitale e non solo spirituale, ideale, generazionale, artistica. E dobbiamo figurarcela come estranea a tutti i parametri della usualità borghese accettabile attuale, ovvero quel qualcosa che sta tra l’eccellenza senza paragoni (ovunque si verifichi) e la scorrettezza estrema del pensiero non assoggettato – almeno in prima battuta – ad alcun limite, né di tipo umanistico né di tipo confessionale ed una vitalità ritrovata e luperca che non deve prendere esempio da nessuno perché nessuno è in grado di darci ciò che non ci appartiene già, almeno come ipotesi di lavoro. Ogni volta nella storia in cui ci siamo accompagnati od affidati ad altro od ad altri siamo sempre miseramente falliti, prima o poi, perché la nostra vocazione è trovare la nostra strada da soli, in estremamente attenta ma perfetta autoreferenzialità, che è l’unico viatico, paradossalmente, anche per sopravvivere nel mondo globalizzato attuale. Auguri a noi.

Sandro Giovannini

http://nuovaoggettivita.blogspot.com/

 

 

 

PER UNA NUOVA OGGETTIVITA’

POPOLO PARTECIPAZIONE DESTINO”

 

Sommario del “Libro-Manifesto”:

I PARTE – Premessa:

Gian Franco Lami, Giovanni Sessa, Claudio Bonvecchio, Stefano Vaj

II PARTE – Argomenti contributi scritti di:

 

1 – Metastoria-Metapolitica: Gabriele Adinolfi, Giuliano Borghi, Giandomenico Casalino, Luigi Capozza, Giovanni Damiano, Germanico Gallerani, Carlo Gambescia, Aldo La Fata, Alberto Lombardo, Francesco Mancinelli, Luca Leonello Rimbotti, Alberto Rosselli, Marco Rossi, Andrea Scarabelli, Primo Siena, Piero Vassallo , Ubaldo Villani Lubelli.

2 – Geopolitica: Leonardo Clerici, Giulio Maganzini, Matteo Marconi, Marino Micich.

3 – Geofilosofia-Ecologia: Giuseppe Casale, Alberto Figliuzzi, Giuseppe Gorlani, Luigi Lombardi Vallauri, Simone Marletta, Paolo Aldo Rossi, Gianfredo Ruggiero, Giovanni Tuzet, Eduardo Zarelli.

4 – Simbolica-Psiche: Luciano Arcella, Mario Bernardi Guardi, Davide Bigalli, Francesco Cappuccio, Riccardo Campa, Sandro Consolato, Alessio De Giglio, Francesco Franci, Sandro Giovannini, Domenico Lancianese, Rita Catania Marrone, Roberto Sestito, Adriano Segatori.

5 – Etica-Politica-Economia: Vittorio de Pedys, Susanna Dolci, Luca Gallesi, Teodoro Klitsche de la Grange, Guglielmo Maria Lolli-Ghetti, Francesco Paolo Menna, Alberto B. Mariantoni, Riccardo Scarpa, Augusto Sinagra.

6 – Comunicazione:Marco Canestrari, Gaia Conventi, Marco Ferrazzoli, Alberto Figliuzzi, Maurizio Ganzaroli, Biagio Luparella, Elisabetta Oggero, GiuseppePuppo, Antonio Saccoccio, Francesco Sacconi, Luigi Sgroi.

7 – Estetica:

A) Arti Figurative: Ettore Bonessio di Terzet, Mario Bozzi Sentieri, Graziano Cecchini, Vincenzo Centorame, Vitaldo Conte, Alessandro Guzzi, Giuseppe Manzoni di Chiosca, Filippo Venturini,

B) Poesia/Letteratura: Manlio Bichiri, Brunello De Cusatis, Giuseppe Di Gaetano, Zairo Ferrante, Cesare Ferri, Sylvia Forty, Roberto Guerra, Bruno Labate, Anna Lamberti Bocconi, Ferdinando Menconi, Raffaele Perrotta, Miro Renzaglia, Riccardo Roversi, Paolo Silvestri,

C) Musica: Alberto Cesare Ambesi, Stefano Balice, Paolo Melandri, Marco Monaldi.

III PARTE – Appendice

1 – Postfazione di Giovanni Sessa; 2 – Note biobibliografiche, 3 – Elenco adesioni, 4 – Infolio di Sandro Giovannini; 5 – CD musicale di Mario Mariani

giovannini.sandro@libero.it

 

il libro-manifesto

per una

Nuova Oggettività
 
popolo partecipazione destino
 
può essere prenotato a 15 Euro
 
presso la libreria online: www.antichilibrionline.com
 
mail: libreriapandora@gmail.com
 
tel/fax : 0732-22882
 
Libreria Pandora, Piazza Fratelli Rosselli, 5 – 60044 – Fabriano (AN)
Pagamenti : Contrassegno, Paypal, Carte di Credito, Conto Corrente Postale, Bonifico Bancario.
Spedizioni : La Libreria Pandora spedisce entro 24 ore dalla ricezione del tuo ordine, dal lunedi al venerdi. Gli ordini che riceviamo durante il fine settimana vengono evasi il lunedì successivo.


Il libro-manifesto successivamente sarà messo
in distribuzione a 25 Euro
 
…per favore, indicare l’indirizzo postale ove inviare il libro-manifesto…
 
*data Uscita Libro 15 Ottobre 2011
Libro-Manifesto
Mag 27, 2011 - AZIONI DINANIMISTE    No Comments

Cogliere il DinAnimismo: La dedica di Giovanna Mulas

E’ con grande piacere ed orgoglio che rilancio la lettera/dedica della scrittrice Giovanna Mulas, ricevuta direttamente dalla Redazione del periodico “Isola Nera”.

La rilancio in virtù dell’immensa stima che nutro nei confronti della Scrittrice ma la rilancio anche perchè, nelle sue parole, è possibile cogliere il vero senso della lotta DinAnimista.

Dignità, coraggio, lotta nonviolenta, resistenza, solidarietà e bellezza. 

Tutto questo può essere Arte, tutto questo è Poesia, tutto questo può trasformarsi in Speranza futura.

Zairo Ferrante

La Giuria del Premio Internazionale di Poesia Città di Ostia ha conferito a Giovanna Mulas il Premio Speciale alla Cultura.
La scrittrice ritirerà il Premio in giugno al Teatro Nino Manfredi, in occasione del suo reading contro la violenza sulla donna, curato dal regista RAI Gaetano Colloca.

<<…Voglio dedicare questo riconoscimento ( lo faccio da madre, prima che scrittrice) ai giovani dell’ Italia Bella da “Mi emigro per magnar”, ai ‘cervelli in fuga’.
 
Ai ragazzi che da mesi, inascoltati o, peggio ancora, derisi, strumentalizzati-manganellati fisicamente e psicologicamente; continuano a battersi nelle piazze con dignità e disperazione, esigendo un futuro che spetta loro per nascita, semplicemente perché cittadini del mondo.
 
A quei giovani che odorano i falsi profeti e li buttano giù da piedistalli e poltrone, che lottano quotidianamente a favore della meritocrazia, contro le ingiustizie, le ipocrisie politiche e sociali, la corruzione e la tuttologia del nichilismo, i tagli alla cultura quindi la privatizzazione delle scuole.
Contro un governo che dimostra di temere il pensiero critico e il confronto, contro una sinistra che è già destra e tutto, comunque, fa casta.
 
A voi, a tutti voi va e andrà sempre il pensiero di una piccola scrivana sarda, figlia del popolo e orgogliosa di esserlo.
Mai smettere di lottare o sperare Stelle mie, di volare: ovunque questo volo vi porterà fatelo con energia, dignità, studio, rabbia, costanza, gioia e comunque sorpresa per quel romanzo straordinario che sarà la vostra vita,
 
con la consapevolezza di ciò che siete e di ciò che volete essere: per voi, per chi vi ama e crede in voi, per chi sta vivendo solo di lacrime e speranza, per chi ha smesso di combattere, per chi verrà dopo.
 
Anche per chi vive fregandosene della vostra lotta per vivere, dovrete vivere
 
Camminate pazienti, camminerete a lungo e senza scorciatoie: questo, domani, sarà il vostro orgoglio più grande.
E al momento del volo volate, senza timore, e che tocchiate le radici della vostra montagna o la cima non importa, ma che il vostro volo non riguardi solo voi, che non sia mera ambizione ma rappresenti, sempre e comunque, costruzione.
 
Sbagliate e sbagliate, sbagliate ancora e cadete, cadete: non guardate la vita dalla finestra.
 
Guardate la vostra montagna nello stesso modo in cui dovrete guardare tutti, nel corso della vita: senza abbassare gli occhi.
 
Non chiudete le ali, non arrendetevi ad un sistema che favorisce il pecora pensiero, l’omologazione: oggi più che mai il mondo –e sottolineo il mondo- reclama le vostre voci, libere e vere, preparate, unite.
 
 
 
Giovanna Mulas, 27 maggio 2011 >>

 

Ufficio Stampa Isola Nera

Mag 6, 2011 - AZIONI DINANIMISTE    No Comments

COMUNICATO DI ZAIRO FERRANTE PRO GRAZIANO CECCHINI

230609_197162220328836_100001051791122_578227_3279577_n.jpgFONTANA DELLE NAIADI TRICOLORE: UN GESTO D’IMPORTANTE SENSIBILIZZAZIONE ARTISTICA.

Con questo comunicato, che pubblico a titolo personale sulla pagina ufficiale del DinAnimismo (movimento poetico/artistico rivoluzionario delle anime), intendo manifestare il mio sostegno nei confronti dell’Artista Graziano Cecchini per aver voluto, con la sua estemporanea artistica del 5 maggio 2011 (Fontana delle Naiadi Tricolore – Roma -), sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni su temi d’indiscusso valore Popolare come: la liberalizzazione dell’acqua, il taglio dei fondi alla cultura e l’incuria istituzionale nei confronti del NOSTRO patrimonio Artistico.

Ritengo inoltre che l’Artista, avendo utilizzato dei pigmenti naturali che non hanno assolutamente danneggiato la fontana (come da Lui Stesso dichiarato), abbia ancora una volta dimostrato un profondo rispetto verso l’Arte.

Pertanto, invito Tutti a riflettere sul vero senso di quest’Azione, sperando che, almeno questa volta, si possa evitare la solita retorica e demagogia “politica”, tanto cara a chi per professione cerca sempre di sviare l’attenzione da quelli che sono i veri problemi.

 

Ferrara 5-5-2011

Zairo Ferrante

 

 

*Per leggere le motivazioni dell’Artista ed avere una panoramica completa sull’azione:  http://recensionedinanimista.myblog.it/archive/2011/05/05/temp-2bdd7173724df8940f886ca4053b94b7.html

 

 

**Per leggere il proseguo e la reazione delle Autorità: http://lasinorosso.myblog.it/archive/2011/05/05/futuristi-di-roma-zampillizzare-l-addetto-alla-cultura-koatt.html

 

 

***Per leggere qualche reazione del mondo politico: http://www.lunico.eu/2011050546817/politica/fontana-naiadi-schiuma-pdl-qda-cecchini-gesto-artistico-e-nessun-dannoq.html

 

 

****Foto tratta dalla pagina ufficiale Facebook di Graziano Cecchini

 

 

 

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