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Serata futurista/D’annunziana al Deco Art Caffè a cura di Roberto Argentesi

http://www.readmi.it/eventi/serata-video-futurista-al-dinanimismo,d'annunzio,ferrara,serata,futurista,roberto guerradeco-art-caffe-per-dannunzio-150-ferrara/
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Serata futurista al Deco Art Caffè cura di Roberto Argentesi

(*VICINO INPS STESSO LATO)

 

Mercoledi 3 aprile, ore 19 30 serata d’eccezione al Deco Art caffè, Viale Cavour 180, la palazzina liberty – accanto la mitica Villa “Ovale” Melchiorri. Serata futurista con video set dedicato al 150° anniversario della nascita del Poeta Vate d’Italia, Gabriele D’Annunzio, decadente e futurista, attualmente celebrato in tutta Italia (al Vittoriale ad esempio da Giordano Bruno Guerri con diverse iniziative). E ora grazie al quasi mitico Roberto Argentesi, dagli anni 80 raro protagonista a Ferrara del binomio arte/impresa (La Mela, La Pace, Birdland, Teatro Nuovo, ecc.), segnalato per La Mela persino dall’Espresso, anche la città estense dedica il suo tributo al Grande Poeta del Novecento italiano, artista armato, celebre anche per la leggendaria impresa di Fiume.

E appunto, serata futurista con i clip dei nuovi futuristici contemporanei, molti di Roma Capitale: Vitaldo Conte (Vitaldix) docente Belle Arti Roma e transpop artista, il gruppo Netfuturismo (Roma, curato da Antonio Saccoccio, Tor Vergata, Roma), Riccardo Campa (tecnomusicista e docente sociologia della scienza a Cracovia, Polonia), il famoso Graziano Cecchini RossoTrevi (l’artista romano della Fontana Rossa di Trevi e le battaglie per il Tibet e i Karen in Birmania).

Non ultimo i futuristi o futuribili ferraresi contemporanei, da tempo in sinergia e protagonisti di primo piano nelle nuove avanguardie italiane. Ovvero Roby Futur Guerra, scrittore edito anche da Armando (Roma) e videopoeta , Maurizio Ganzaroli (netartista e scrittore di fantascienza) Filippo Landini ( scrittore cyberpunk e videomaker) , Zairo Ferrante (scrittore, promotore del Dinanimismo), Riccardo Roversi (scrittore minimalista).

Ecco il menu video, 30′ circa complessivi

 

  1. D’Annunzio 150 trailer by R.Guerra
  2. Graziano Cecchini, Ma-Donna
  3. Riccardo Campa, Bambolina Kitsch
  4. Netfuturismo…, La Realtà è Gettaedrica
  5. Maurizio Ganzaroli, Optical
  6. Filippo Landini, Fuoco et Flow…
  7. Riccardo Roversi… Album 100 Photo 3D
  8. VitalDix- Paraducatismo Estremo con Rosa Lussuria
  9. Futurguerra-Futurismo Nuova Umanità… tribute Vasco Rossi

    * Menu vegetariano possibile tra un video e l’altro e post clip-performance.

**Foto di D’Annunzio postata dalla Redazione e liberamente tratta da: http://www.lettereearti.it/mondodellarte/letteratura/inediti-di-gabriele-d%E2%80%99annunzio/

Il Robotpoema di Roby Guerra – il futurista torna alla poesia d’avanguardia-

 

 
poesia sonora.pngGià edito in cd limited edition nel 2006, la Carmelina, da poco sbarcata con il Gruppo Editoriale Este Edition anche a Roma) rilancia in questi giorni un lavoro poetico sonoro ai limiti della musica elettronica– The Mute Poem of the Robots– del netfuturista ferrarese Roby Futur Guerra, da tempo attivo anche nella capitale (membro di Netfuturismo di Antonio Saccoccio, tra le nuove avanguardie più rilevanti). La nuova versione remixa quella del 2006 con anche 2 bonus tracks. Poesia Sonora o Trans Art secondo lo storico d’arte Vitaldo Conte (che ha segnalato Guerra nei suoi recenti libri), Guerra celebra la poetica robotica, quasi abolendo le parole (solo nei bonus e anche in inglese sintetizzato,). Una lunga traccia è dedicata a Curiosity, il robot attualmente su Marte. . .
Playlist in canale futurguerra you tube. the mute poem of the robots (1-4)

*vedi youtube playlist completa

http://www.youtube.com/playlist?list=PL25PdZy7lsgLEEnqxngoYim-

http://www.edizionilacarmelina.it/?page_id=704

*Comunicato stampa ricevuto direttamente da: ufficio stampa Roby Guerra

Carlo Infante – in equilibrio tra Futurismo e Dinanimismo – intervistato da Roberto Guerra!!!

Carlo: Il dinanimismo, tra le nuove avanguardie letterarie…  Sperimentazione e-o Ritorno dell’anima nell’era del web?

 
Il Dinanimismo (http://e-bookdinanimismo.myblog.it/), Movimento Poetico/Artistico Rivoluzionario delle Anime, fondato nel 2009, da Zairo Ferrante, al quale aderisco, è per la divulgazione della Poesia, per il ritorno dell’anima nell’era del web, non parlerei, quindi, di semplice sperimentazione, in quanto si fa portatore di messaggi ben alti. Dunque non posso che augurargli i migliori successi.
 
Infante: l’arte contemporanea, futuribile o mistificazione non stop?
 
A livello di Arte Contemporanea, cerco di seguire la Poesia e la Pittura in primis. Poi la Fotografia e la Scultura. Dando la precedenza agli artisti italiani. Ma il Futurismo lo lascerei da parte. Ribadisco, penso che il Futurismo storico (RossoTrevi a parte) non sia eguagliabile.
Pratico la Fotografia, con qualche soddisfazione, dal 2003.
Ho redatto molti articoli di critica d’arte (prevalentemente di Pittura).
Diverse volte mi sono trovato in sintonia con Vittorio Sgarbi, che considero una rarissima voce alta e libera (e che più volte ha difeso il Mezzogiorno d’Italia e le sue genti, quindi lo ringrazio vivamente).
Sono un pittore alle prime armi (e siccome avrei molto da dire, anche in questo campo, spero di averne il tempo).
Fra i poeti preferisco Igino Ugo Tarchetti, Trilussa, Sandro Penna ed Elio Pagliarani, ma leggo veramente di tutto (a cominciare dagli italiani).
Fra i pittori preferisco Salvador Dalì, seguito dal lucchese Roberto Fontirossi.AmedeoModigliani m’interessa biograficamente.
Fra gli scultori m’interessa Medardo Rosso.
Ma l’Italia di oggi pullula di valenti pittori, scultori, fotografi e pure di poeti, l’Italia è quella che è sempre stata, la culla mondiale dell’Arte!
Nutro molto interesse per l’arte del mio conterraneo Carmelo Bene (che, tra le tante, portò in scena la poesia di Marinetti “Contro Venezia passatista” ed il “Manifesto del Futurismo”).http://www.youtube.com/watch?v=eaJvdw_1-tAhttp://www.youtube.com/watch?v=F_9PxfqLxWc
Grandi artisti come Marinetti, Quasimodo, Dalì e Bene sono immortali!



GIOVANNA GUARDIANI: ” Un dono per me e per te “… l’anima in un libro!!!

EDIZIONI MONTAG, 2012
 
“Sono nata in un paese lontano e vi sono rimasta fino all’età di quattro anni, sono tornata una sola volta, durante la mia vita, nella mia terra ornata di fiori, di colori, di festa, per percepire e toccare le mie origini di donna vagabonda e libera. Dolce, romantica, tenera, a volte cruda, d’avventura, da leggere. Una storia sul filo di quei ricordi che è impossibile dimenticare”
 
D – Gentile autrice se dovesse scrivere una breve autobiografia letteraria cosa direbbe?-
 
R – Ho sempre amato leggere e scrivere. Nel corso degli anni ho scritto vari racconti e ogni volta li mandavo all’editore vicino casa, uno di quelli a pagamento, e, ogni volta, lui diceva che erano bellissimi e bla bla…non mi convinceva il discorso “acquisto copie””contributo” e così lasciavo perdere. Poi, però è arrivato il Web, anzi io sono entrata nel web, perchè questo già c’era, e si sono aperte tanti portoni e finestre.

D – Cosa significa per lei scrivere nell’era del web?-
 
R –  Scrivere nell’era del web per me ha lo stesso significato di quanto scrivevo con la penna sui fogli. Non è lo scrivere in quanto azione creativa, movimento del pensiero e dello spirito a essere diverso nel territorio web, ad essere diverso oggi penso sia solo le maggiori opportunità che vengono offerte al prodotto finale , nel senso di pubblicità, di riconoscimenti.

D –  Cosa vuole dirci del suo esordio letterario”un dono per me e per te”

R-Si tratta di un romanzo, una storia che si muove sul filo di ricordi legati al mondo contadino, consumistico, alla scuola, alle diverse culture e durante il percorso cerco di trascinare con me il lettore verso la “bellezza” intesa come pace, serenità, appagamento, come vera ricchezza dell’esistenza e allla fine lascio il mio amico lettore dentro al titolo e io con lui.
 
D – A questo punto sarebbe interessante sapere come finisce il suo romanzo, ci vuole anticipare?-
 
R – Si, con piacere. Spesso legati ai pensieri sono i ricordi. Dopo aver visto, ascoltato e sperimentato di tutto ho raggiunto una grande libertà decisionale, nel senso che sono pienamente consapevole che è mia responsabilità dirigermi verso ciò che mi arreca serenità, benessere. Ho capito anche che il loro fiorire dipende sempre da dove poso il mio sguardo. E così un giorno mi è venuto in mente di ripercorrere gli avvenimenti della mia esistenza dall’infanzia a oggi, puntando, però, lo sguardo in modo diverso. Se puntassi il riflettore sui ricordi belli, affascinanti della mia vita? Questo mi dissi un giorno e subito aprii il computer e iniziai a scrivere, lasciandomi guidare dai ricordi. E’ stato un percorso bellissimo. Penso che siamo ciò che siamo in base a ciò che pensiamo e a livello emotivo credo che ci sentiamo come ci sentiamo in base a dove posiamo lo sguardo mentale. Ognuno di noi ha nella memoria esperienze vissute, emozioni provate stupefacenti e allora invito ognuno a posare lo sguardo più spesso di quanto fa sulle cose interessanti, belle della propria esistenza. Quante belle storie di vita vissuta verrebbero fuori! Da ogni storia emergerebbe che vivere è stupendo, è la cosa più bella che ci possa essere capitata. Mi auguro che nel leggere questo libro tu viva momenti di leggerezza, ma soprattutto che vengano stuzzicati ricordi belli, sereni, affascinanti della tua vita.
Dove poggiare lo sguardo? Non c’è un solo posto su cui posarlo e percepire la bellezza, l’armonia, la serenità, la gioia. Ce ne sono tanti, tantissimi, io cerco di posarlo sulla natura, sull’arte, sulla lettura, e ultimamente sui ricordi. L’importante penso sia sentoire se dove lo stiamo posando ci arreca benessere.

 
http://www.edizionimontag.com/shop/scheda.asp?id=342
 
 
*RobyGuerra

**INTERVISTA RICEVUTA DA ROBERTO GUERRA by Asino Rosso

Roberto Guerra e il suo canto dal Futuro.

roberto guerra,poesia,dinanimismo,collaboratoriChip Chip Microchip… (microcanti dalla Terra Rossa)

1.
lieve, d’incanto liquido
come un sorso di Terra isterica
dopo il sogno rem
l’usignolo sopravvissuto
Un sublime horror
microchip

2.
L’ultimo usignolo
non soltanto al Lenin
del poeta della revolution
sopravvissuto
alla Natura Mantide
Altro che Madre Natura!
quanti neuroni piatti
gli eloi verdagnoli
materia grigia evaporata
anche sismografo
il cannocchiale di Galileo
La scienza fredda e calda gravità
solo funghi velenosi
i subumani al Potere

3.
d’incanto liquido
lieve sorso di Terra ruotante
dal sogno rem
al nanocanto
microinno al Sole
d”usignolo neonato
chip chip
microchip sublime

 

Roby Guerra

**Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network: http://lasinorosso.myblog.it/archive/2012/05/31/poesie-dalla-terra-rossa-microcanto-dell-usignolo.html

***Foto postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.weddingbrescia.it/eventi-novita-matrimonio-brescia-verona-dettaglio.php?id_articolo=83

L’Anima muta e mutante di Zairo Ferrante: Recensione di Roberto Guerra

 

 
IL LIBRO DEL DINANIMISMO
“I Bisbigli di un’ Anima Muta” Edizioni CSA
*di Roby Guerra
Florilegio number one dinanimista per il promotore Zairo Ferrante, sintesi essenziale dei primi anni della nuova poetica: dal 2009, esperimento letterario, neoumanista e postavanguardia, già rilanciato -per la cronaca- da “Style” il mensile inserto de Il Giornale, a cura di Girolamo Melis, e dalla prestigiosa rivista poetico-culturale “Isola Nera”, diretta dalla celebre poetessa sarda Giovanna Mulas.
Un volume cartaceo- “narrativo”… saggistico, “storico-poetico” dell’ancor giovane talento salernitano e anche ferrarese (dove risiede ancora e da alcuni anni): nella città estense ha esordito, subito segnalandosi con una prima raccolta poetica (per Este Edition), poi collaborando con il neofuturismo ferrarese (Asino Rosso giornale blog- l’editing Futurist Editions) e – per un certo periodo anche con il futurismo “scientifico” transumanista.
Come accennato l’antologia minima attuale, memorizza e segnala il divenire ancora d’infanzia per la giovane biografia del neomovimento, approdato in certa futuristica sociale, nello stesso tempo mirabile prova non facile di fare poesia, fare parola, fare anima, fare avvenire, da bordi squisitamente umanistici e – criticamente parlando- non distante da certa visione atopica o archetipica, cara a maestri della psicologia o dell’estetica contemporanea, di neomatrice postromantica, quali il celebre James Hillman (il principale erede di un certo Jung) che il ben noto in Italia, Franco Rella.
Sulla figura-sfondo più recente di certa poietica… sociale post-realista, filtrata attraverso certa ecopoetica di poeti e scrittori, quali lo stesso Girolamo Melis, Giovann Mulas, Gabriel Impaglione e diversi altri.
Non ultimo un certo numero di nuovi talenti, gravitanti oggi nel Dinanimismo, tra appunto certo bordo neoromantico e altri vettori più futuribili. Una “sostenibile e godibile Leggerezza dell’Essere (d’Avantgarde).  

 

RECENSIONE TRATTA DA:

http://futurismo2000.blogspot.com/2011/08/lanima-muta-e-mutante-di-zairo-ferrante.html

 
 

PARTE DEL RACCONTO INTRODUTTIVO DE “I BISBIGLI DI UN’ANIMA MUTA” di Zairo Ferrante ( CSA – editrice 2011)

9788896703526.jpg<<Caro, mio Nonno!>> esclamò il giovane soldato. <<La mia
disperazione è dovuta al fatto che, in base a quanto mi è
possibile calcolare, ritengo sia difficile, se non impossibile,
restituire l’Anima all’uomo del mio tempo.
Potrò riportare in avanti tutti i romanzi, tutti i poemi e tutte le
poesie della storia, ma ormai ho paura che nessuno sarà in
grado di spiegarne il vero senso, le verità nascoste in esse,
l’essenza profonda di questo cumulo di parole.
Temo sul serio che l’anima sia perduta, perduta per sempre
nel senso della poesia, nella magia di un verso, nei righi di un
romanzo che nessuno potrà più spiegare e nessuno potrà più
capire.
Il modo, l’approccio, l’abitudine e la pazienza a ricercare la
vita e il cuore nelle parole si sono smarriti e con essi si è perso
anche il senso delle parole stesse, che risultano un inutile
susseguirsi di caratteri vuoti che non nascondono nulla e non
insegnano nulla a causa dell’incapacità dell’uomo nuovo di
coglierne il senso profondo.
Prego te ed i tuoi fratelli affinché salviate quest’anima,
affinché custodiate queste poesie e il loro significato
profondo… se vi sta a cuore il destino dei vostri figli.
Se volete davvero proteggere i vostri nipoti.

*Florilegio number one dinanimista per il promotore Zairo Ferrante, sintesi essenziale dei primi anni della nuova poetica: dal 2009, esperimento letterario, neoumanista e postavanguardia, già rilanciato -per la cronaca- da Style il mensile inserto de Il Giornale, a cura di Girolamo Melis, e dalla prestigiosa rivista poetico-culturale Isola Nera, diretta dalla celebre poetessa sarda Giovanna Mulas.

*Nota critica di Roberto Guerra tratta da: http://thefuturist.splinder.com/post/25025612/il-libro-del-dinanimismo-zairo-ferrante-i-bisbigli-di-unanima-muta

Note per l’acquisto:

A parte quelle librerie che hanno copie in conto deposito, il libro può essere acquistato o ordinato in tutte le Librerie fornendo il titolo e l’autore, e, se richiesto dal libraio, indicando uno dei seguenti Distributori nazionali: CSA PROMODIS (www.csapromodis.it) – EDIQ Distribuzioni (www.ediq.eu) – LS Distribuzioni (www.lsc.it).

Per ordinarlo alla CSA PROMODIS si può telefonare o mandare un fax al numero 080 4030109, o inviare una e-mail a ordini@csapromodis.it o compilare il modulo d’ordine su www.csdapromodis.it .

Il libro è anche acquistabile su tutti i maggiori siti specializzati online: www.ibs.it, www.unilibro.it, www.lafeltrinelli.it, ecc.

**Per acquistare il libro ora, accedere sito: AUTORI ITALIANI

** Per maggiori info sull’Autore: http://zairoferrante.xoom.it/

( CARATTERISTICHE VOLUME: Raccolta di saggi, racconti e versi intorno alla poesia – pagine 90 – prezzo 10,00 euro cod. ISBN: 978 – 88 – 96703 – 52 -6 )

 

 

 

 

CRITICA FUTURISTA ALLA SOCIETà!!!

balla_mercurio-sole.jpgINTERNET OVVERO IL REGNO DELLA MACCHINA

primo capitolo deLL’ebook “la poetica di Internet” di Roberto Guerra

” Scomponiamo e ricombiniamo l’Universo secondo i nostri meravigliosi capricci ” Marinetti

Esistono molte cose belle, vere e divine sul pianeta Terra: la Natura, l’Arte, la Scienza, la Filosofia e le Religioni (intese CRITICAMENTE come infanzia della razza umana…) sono creature bellissime che invitano ad abbracciare e ad amare la vita in tutte le infinite possibilità di felicità. A questo livello di comprensione del mondo, la solitudine del nostro tempo è tutta particolare e sconosciuta alle generazioni precedenti: essa non nasce più dal dubbio intellettuale o dalle finzioni metafisiche, reazionarie o rivoluzionarie…, ma dallo scontro traumatico tra le NUOVE RIVOLUZIONARIE diverse verità, artistiche, scientifiche, filosofico-religiose e la realtà umana e ARCHEOPOLITICA tutt’oggi dominante.
Gira e rigira, la questione etica (alla Spinoza…) del duemila è sempre la stessa, la guerra quotidiana tra intelligenza e ristrettezza mentale, tra cuore e violenza interpersonale: tragica può essere l’esistenza per colui che attraversa con la propria epidermide, con i propri pori, sulla sua pelle la Bellezza, la Verità, gli Dei, il Mondo e l’Universo ed è costretto a vivere in un’ epoca , come quella attuale, che finge d’interessarsi come non mai a tutto ciò, mentre, al contrario, celebra il vertice dell’alienazione umana.
Per sopravvivere le cose belle, vere e libere sono superflue: troppo spesso gli umani si limitano a sopravvivere senza nessun desiderio di Dio o dell’Arte o della Scienza; così nelle… Stanze dei Bottoni, uomini senza qualità o automi senza quantità che siano, nonostante e anzi mascheratI o persino in buonissima fede… delle migliori apparenze, dominano sovrani, magari in nome della Santa Democrazia (peraltro il migliore dei mondi possibili… alla luce del fallimento irreversibile di qualsivoglia alternativa pararivoluzionaria…!).
E la normopatia… è la filosofia universale e condivisa, anche se ( anzi proprio per tale verità indicibile) il livello mentale dell’uomo comune, ma pure del politico o dell’intellettuale senza quantità e qualità, è spesso ancora quello dell’età della pietra, mentre sul suo cranio solcano i prodigi della scienza, condizionata fin che si vuole dal potere socioeconomico, ma comunque tecnologicamente e spiritualmente avanti secoli e millenni, per dirla con l’umanista Erich Fromm.
Oggi, nel fatidico 2000, che doveva celebrare il trionfo della scienza e dell’uomo tecnologico, nonostante le preveggenze atomiche di Nietzsche e le radiografie rivoluzionarie, ma purtroppo già reificate e consumiste della psicoanalisi stessa (nonostante Freud, Jung, Reich, più recentemente Lacan e Hillman), gli umani sono soprattutto come scimmie dentro un’astronave automatizzata che non capiscono e che hanno trasformato in un suicidale luna park: un’ Astronave Terra in volo nell’universo ma pilotata ancora da Scimmie politico-economiche-religiose!
E… ormai gli uomini-scimmia contemporanei, forse già in piena devoluzione se non genetica certamente sociobiologica, sono persino più attratti dalle cose brutte, volgari e onnipresenti, da versioni surrogate dell’amore e dell’amicizia, da religioni e politiche stesse ridotte a caricature degli Dei o della Rivoluzione. La solitudine dell’artista, dello scienziato, del mistico, del filosofo o semplicemente di cittadini normali che esigono di pensare e sentire o persino vivere e prevedere l’avvenire o futuri alternativi, ma agli occhi del gregge sono già tutti para-normali, è la vera farsa tragedia del nostro tempo, quando la Terra intera, Gaia (Havelock e l’ecologia), con il computer, la televisione, i satelliti e Internet celebra paradossalmente la dea comunicazione.
Gaia, la Terra stessa è addirittura la Dea Comunicazione: ma dove sono finiti gli esseri umani? Nonostante, sia ben chiaro, il trionfo delle scienze d’avanguardia: dalla fisica quantica alle neuroscienze (che attingono parecchio dalle intuizioni della psicoanalisi eroica o non volgarizzata senza quasi ammetterlo) alle prospettive rivoluzionarie attuali dell’informatica, della biologia e della genetica, niente affatto Frankenstein all’orizzonte, al contrario un nuovo umanesimo scientifico rivoluzionario nascente!
Forse, quando persino i computers o i robot o gli alieni non comunicano ancora parole o barlumi d’intelligenza (almeno riconosciute), ai figli di Internet non resta che piangere o contemplare la fine per inerzia della specie umana, decretata non dalle generazioni robotiche o clonate nascenti ma proprio dalle Democrazie Occidentali ncompiute, e – oltre il conformismo attuale antioccidentale – dal primitivismo misconociuto dell’Africa o dell’Asia.
Oppure, ai figli del computer non resta che cercare di prevedere futuri immediati alternativi e-o paralleli rispetto al Presente cosiddetto già postumano, forse letteralmente incurabile: devoluzione, normopatia, complesso di Frankenstein, tecnofobia, rifiuto della Scienza e della Tecnologia (nuovo oscurantismo misconosciuto), la diagnosi !
Al contrario, forse, la Realtà Virtuale si rivelerà clamorosamente virtuosa: forse la VR è la scienza della solitudine; alienati… perché hanno avuto tutto (secondo il non pensiero reazionario), forse ai figli del computer, spesso figli di figli dei fiori assai presto ridicoli e neoprimitivi ( magari finalmente ribelli…), non resta che fare, per la prima volta sulla Terra, la RIVOLUZIONE, nel nome della Scienza e della Libertà!
Almeno, fino all’ultima lacrima ibernata, fino all’ultima banca dati del cuore dell’uomo cibernetico

Roberto Guerra

**Quadro di Giacomo Balla: “mercurio-sole” http://www.atuttascuola.it/contributi/arte/arte_contemporanea.htm

– contro la casta culturale italiana-

 

FUTURISMO POST-MARINETTI

– contro la casta culturale italiana-


Il centenario futurista, che volge al termine, dopo centinaia di eventi in Italia e all’estero, ha rivelato non soltanto la persistente attualità dell’avanguardia italiana, certo interesse sorprendente dei contemporanei, la sua continuità, dimostrata da alcuni gruppi “neofuturisti”, tutt’oggi attivissimi e persino anche interfacciati, ma anche – neppure in controluce- certa casta culturale italiana, anche nell’area futurista, che è tempo di smascherare e terminare.


Come magari suggerisce uno dei gruppi “neofuturisti” protagonisti del rilancio del Futurismo, con il volume cartaceo più importante uscito nel fatidico 2009, Divenire 3 Futurismo, (con saggi o testi degli stessi Roberto Guerra e Graziano Cecchini) a cura infatti dei Transumanisti di Riccardo Campa, Sociologo della Scienza (sede a Milano), Associazione Culturale Scientifica, sezione Italia del celebre Humanity +, la casa madre internazionale, movimento disseminato in circa 100 paesi, con illustri scienziati, intellettuali tra i suoi aderenti, (da Marvin Minsky e il fondatore Nick Bostrom a …Bruce Sterling, padre del Cyberpunk con lo stesso William Gibson..), il futurismo contemporaneo, al passo con il suo DNA autentico e originario, ha come interlocutori privilegiati proprio il mondo della scienza e la sua evoluzione tecnoscientifica. Può benissimo recidere il residuo cordone ombelicale con l’arte convenzionale e i suoi glossatori… storici o critici d’arte, criptici…, fuori sincronia con il divenire estetico stesso.


L’ambiente storico-critico ha svolto per il centenario un ruolo ambiguo, contraddittorio: importante per la divulgazione contemporanea e -suo malagrado- per il rilancio del futurismo: involontario effetto, perchè, quasi esclusivamente si è trattato di celebrazioni e archiviazioni, tranne rare eccezioni (come i transumanisti), in flagrante disInformazione e scarso aggiornamento culturale.


Dagli anni sessanta ad oggi, la continuità futurista è documentata nella cultura italiana: dopo Internet i fatti e tale continuità ulteriormente rintracciabile….Azione Futurista Roma-Ferrara(Rosso Trevi e chi scrive…), Netfuturismo, Connettivismo, Post Futurismo Oggi… Evidentemente la casta culturale italiana, anche quella d’area futurista, non naviga in Internet, oppure in malafede ignorano la continuità futurista.


Quel che sorprende non sono tanto certi storici o critici d’arte convenzionali, magari improvvisatisi a volte curatori di eventi del centenario futurista: sorprendono certi critici d’area futurista o dell’avanguardia sicuramente a conoscenza di certa continuità futurista: intellettuali neppure banali, anzi persino relativamente creativi, alcuni di loro persino a suo tempo contestati per le loro ricerche e rilancio stesso del futurismo storico, operazione encomiabile che oggettivamente sarà sempre ricordata…


Va da sé, quasi sazi, del Centenario, siccome non han detto una parola sulla continuità futurista, complici della storicizzazione generale e d’archiviazione della casta culturale italiana tout court.


Unica eccezione, tra gli storici d’area, l’eterno Luigi Tallarico, non solo da sempre promotore della continuità futurista, ma curatore di un paio di eventi centenari live (coinvolgendo anche almeno uno degli ultimi futuristi, il pittore Antonio Fiore Ufagrà) e puntualmente, autore del volume Futurismo: la Continuità.


Invece, ad esempio: Giovanni Lista, che pure collaborò attivamente nel secondo novecento, storico di grande spessore sia ben chiaro, con il gruppo sopravvissuto all’inquisizione post seconda guerra mondiale, ovvero Enzo Benedetto e nei fatti- la rivista Futurismo Oggi, attiva fino al 1993, interfacciata persino con il Moma di New York e il Centre Pompidau…, ha nell’anno del centenario poco evidenziato se non il contrario tale continuità.

Oppure, lo stesso Bonito-Oliva, padre della transvanguardia, altra mente certamente elevata: nel più importante special telvisivo sul Futurismo, il Futuro del Futurismo, trasmesso da Rai Due (Palco e Retropalco del 19 2 , alla vigilia del 20, data ufficiale di fondazione dell’avanguardia di Marinetti), dedicato ai centenari più significativi, con scansioni rapide su tali eventi, era tra i critici intervenuti, con lo stesso Giovanni Lista oltre a Giordano Bruno Guerri (quest’ultimo rara eccezione perchè sempre attento e alla storia e al suo evolversi).

Ebbene sia Lista che Bonito Oliva evidentemente non hanno mai guardato la trasmissione mandata in onda. Visto che tra i centenari era evidenziato anche uno dei pochissimi eventi centenari non solo celebrativi ma a cura di futuristi contemporanei attivi. Vale a dire il centenario di Ferrara, a cura di Azione Futurista di un certo Graziano Cecchini Rosso Trevi e il futurista ferrarese Roberto Guerra (ex Futurismo Oggi!), con la presenza stessa tra gli altri dei transumanisti Riccardo Campa e Stefano Vaj, persino via video clip Antonio Fiore e lo stesso Valerio Zekkini.


Altri storici ben noti d’area non han- per così dire- parlato! E così via.

Va da sé, siccome la conoscenza aggiornata è almeno patrimonio acquisito anche per la storia dell’arte, quale metodo di credibilità e autorevolezza, metodo scientifico, o meno, la disinformazione italiana contemporanea sul Futurismo e la sua continuità, confuta in sé, piaccia o meno, la stessa critica futurista convenzionale.


Terminiamola! Se non altro, anche, ci si permetta un vezzo ultraoggettivo uno di noi (Guerra), ha edito diversi saggi in merito, fin dal 1989 (!), lunghi o brevi, proprio anche su Futurismo Oggi, oltre ai volumi Marinetti e il Duemila e l’Immaginario Futurista del 2000, il primo appunto ristampato nel 2009 dai transumanisti. Quindi anche Guerra appartiene alla casta culturale di storici e critici d’arte (come virus ovvio!).


AZIONE FUTURISTA NEOFUTURISTI DINANIMISMO FERRARA ROMA AQUARA (SALERNO)


Roby Guerra

Graziano Cecchini

Zairo Ferrante

Maurizio Ganzaroli

Storia del neofuturismo (1950-2009) di Roberto Guerra

Storia del neofuturismo (1950-2009) di Roberto Guerra

La cosiddetta storia del neofuturismo (cosiddetto anch’esso- come vedremo) in realtà, alla luce sia delle conoscenze storiche sia del centenario del 2009, dopo decenni di oblio spesso in malafede degli storici dell’arte oppure per disinformazione e assenza di .. download e aggiornamenti, in realtà altro non puo’ essere che la storia della continuità futurista, dopo Marinetti, dopo la scomparsa di Marinetti e la fine del Movimento “storico” del 1944 del secolo scorso.

Neo, post, trans o altri “neologismi” associati alla parola futurismo ….ha un mero valore relativo, per evidenziare, nell’arco dell’unica avanguardia capace, piaccia o meno, di riprodursi e quasi (con una metafora) clonarsi per un secolo intero, semplicemente certo divenire storico, necessariamente in progress e con variabili autonome ed originali, ma sempre innestate nella matrice del Futurismo storico di Marinetti e dei Manifesti fondatori.

Basti pensare, che persino “accademicamente, si è spesso parlato di secondo o anche terzo futurismo, persino di neofuturismo, anche per quel che riguarda il futurismo degli anni 20, 30, 40 sempre del Novecento.

Dati storici verificabili e documentabili, non soltanto in documenti on line, ma nell’editoria italiana e negli archivi di quotidiani e riviste, possiamo distinguere, fermo restando la premessa succitata, i seguenti neofuturismi….CONTINUA http://futurguerra.blogspot.com/2010/01/storia-del-neofuturismo-da-futurismo.html

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