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Consigli di lettura del Dinanimismo -estate 2019-: Giovanna Mulas, Paolo Ruffilli, Luigia Sorrentino e Marcia Theòphilo.

ECCO QUATTRO CONSIGLI DI LETTURA DAL DINANIMISMO

ESTATE 2019

9707910– “LA TEORIA DELLE CENTO SCIMMIE” di Giovanna Mulas (Ciesse ed. 2019)… A seguito di una distruzione di massa, la terra è abitata da sole donne tutte cieche dalla nascita, ermafroditi. Il principio fondante della comunità è la Conoscenza; comunicano tramite telepatia e vivono in grotte sotterranee guidate da Utòpia, la Grande Maestra, secondo riti strettamente legati alla Natura Madre. L’orrore, la violenza, la guerra che ha portato l’umanità al disastro globale; le vite passate dei sopravvissuti e il potere delle Macchine: forse potrà nascere una consapevolezza prima sottovalutata, forse non tutto è stato vano. Oltre il pregiudizio fisiologicamente presente in ogni uomo. https://www.lafeltrinelli.it/libri/giovanna-mulas/teoria-cento-scimmie/9788866603146

 

 

nel-nido-dellamazzonia-ediz-italiana-e-portoghese-433643– “NEL NIDO DELL’AMAZZONIA” di Màrcia Theòpfhilo (Interlinea ed. 2015)…Nel testo di Márcia Theóphilo ci sono voci che lei trascrive ispirata o che traduce da un linguaggio (magari musica di tamburi e flauti o i suoni della natura ora affidati alle onomatopee) cui bisogna trovare parole che vanno oltre il semplice significato. Per aderire allo spirito del luogo non basta la ragione, che tuttavia non è esclusa dal racconto. Márcia ci ha messo tutta l’anima – e magari anche la psicanalisi – in questi versi in cui la cultura più sofisticata si fa natura “primordiale”: quello che siamo diventati senza mai smettere di essere “selvaggi”: nel senso del “pensiero selvaggio” di Claude Lévi Strauss. Per convincerci più profondamente, coinvolgendoci come esseri capaci di scovare e intendere il nostro più remoto passato, l’autrice usa non una lingua – il suo portoghese di nascita – bensì due, cioè anche l’italiano, lingua di ormai antica elezione. Márcia scrive per ricordare agli uomini quello che hanno dimenticato, dal rumore della pioggia al resto. https://www.interlinea.com/scheda-libro/marcia-theophilo/nel-nido-dellamazzonia-9788868570699-433643.html

 

 

3858164_266549– “OLIMPIA” di Luigia Sorrentino (Interlinea ed. 2013)… Scrivendo “Olimpia”, Luigia Sorrentino scrive il libro della sua vita. “Olimpia” punta all’essenza, tocca in profondità le grandi questioni dell’origine e della morte, dell’umano e del sacro, del nostro incontro con i millenni. Ha uno sguardo lungimirante: sguardo ampio, prospettico, a volo d’aquila. Ma ha anche improvvisi affondi nella fiamma del verso. E proprio l’intreccio tra l’infinito e il mortale è uno dei motivi centrali di questo percorso. “Olimpia” riesce ad esprimere un tempo assoluto, e lo fa in modo mirabile, con architetture possenti ma anche con i guizzi fulminei della vera poesia. Tempo assoluto che contiene ogni tempo. E ci getta di volta in volta in una diversa epoca della nostra vita: siamo antichi e adolescenti, certi e smarriti, ci immergiamo in questo giorno carico di attesa e di rivelazione, sempre sulla soglia di una scoperta cruciale. “Siamo colui che sprofonda a un passo da noi”, scrive Luigia, “di padre in padre siamo stati / quella tua età sparsa nella casa”. Prefazione di Milo De Angelis. Postfazione di Mario Benedetti. https://www.lafeltrinelli.it/libri/luigia-sorrentino/olimpia/9788882128838 

 

 

altra-vita-light-684x1024– “UN’ALTRA VITA” di Paolo Ruffili (Fazi ed. 2010)… Sono storie forti, raccontate con passione e insieme con leggerezza, che non arretrano di fronte a nulla, alle cose piacevoli come a quelle dure e confuse, che attirano il lettore nelle tate dei protagonisti per spiazzarlo e portarlo dove non avrebbe mai pensato di giungere. Perché quelli ritratti da Paolo Ruffilli sono “amori dentro altri amori”, in una sorprendente costruzione a incastri in cui la rivelazione che sovverte a un tratto il mondo in cui avevamo pensato di entrare ne racchiude, ne prepara a sua volta un’altra, altrettanto inattesa, forse definitiva. E nella stanza degli amanti che ci era sembrato di violare se ne apre sempre una nuova più segreta, dietro all’impulso che spinge i protagonisti a rinnovarsi attraverso un’altra vita.
C’è sempre l’attesa e la rivelazione, secondo la migliore tradizione di questo genere narrativo, nei venti racconti di Ruffilli, che per ognuno si ispira a un autore prediletto, citato in chiusura, in una sorta di gioco letterario suggestivo e gradevole che mostra tutta la sua abilità compositiva. Vale anche per queste pagine il giudizio espresso in passato da Luigi Baldacci: «Nel suo gusto intelligente del racconto, Ruffilli sceglie le “forme chiuse” anche in narrativa (qui: le stagioni dell’anno e lo schema fisso in otto brevi capitoletti), perché gli risulta il modo per essere più libero nel dare pronuncia a tutto ciò che è difficile, se non impossibile, da dire in un terreno minato come quello della quotidianità e dell’amore. E lo fa con l’uso di una sua inconfondibile scrittura lieve, tra ironia e adesione, espressivamente votata alla pura partitura musicale, e tanto più eversiva quanto più apparentemente in linea con la tradizione». https://fazieditore.it/catalogo-libri/unaltra-vita/

Il dinanimismo segnala: Costantino Kavafis, Il sole del pomeriggio, traduzione di Tino Sangiglio e Paolo Ruffilli, Introduzione di Paolo Ruffilli, Biblioteca dei Leoni-LCE Edizioni

725562122014Kavafis_xISBNCostantino Kavafis, Il sole del pomeriggio, traduzione di Tino Sangiglio e Paolo Ruffilli, Introduzione di Paolo Ruffilli, Biblioteca dei Leoni-LCE Edizioni, € 12

Costantino Kavafis si è ispirato al mondo ellenistico pagano che ad Alessandria, sua città natale e in quegli anni ombelico del mondo, celebrava gli ultimi fasti. I motivi ricorrenti della sua poesia sono: l’amore (vissuto tra sensualità violenta e accorata nostalgia), l’inafferrabilità della bellezza (specchio del desiderio che non si placa), la storia (vista come terreno di scontro tra l’uomo e la sorte).

Per acquistare il libro: http://www.lceedizioni.com/Prodotti/Vedi/22/Il_sole_del_pomeriggio

RECENSIONE “UN’ALTRA VITA” di Paolo Ruffilli

altra%20vita-light.gif“UN’ALTRA VITA” di Paolo Ruffilli (Fazi editore 2010)

Recensione di Zairo Ferrante

Più che un libro è un felice sorpresa l’ultima prosa dello scrittore Paolo Ruffilli.

Avevo già letto e riletto i suoi versi e non avrei mai pensato che un Poeta avesse potuto racchiudere ed affidare tutta la sua “arte” ad una prosa semplice ma, nello  stesso tempo, profonda e scorrevole come quella scoperta in “un’altra vita”.

Un libro che si legge con scorrevolezza, curiosità e tanta avidità…. insomma, oserei dire (senza voler scivolare nella banalità), che ci troviamo di fronte ad un ulteriore capolavoro del notissimo Poeta veneto.

L’Amore che lo scrittore racconta viene magistralmente relegato in un contenitore apparentemente finito, quello delle stagioni e questo diviene un trampolino di lancio verso un dolce smarrimento temporale che, vivo, pervade il lettore già dalle prime pagine del libro.

Inoltre, la mancanza di nomi propri e di riferimenti temporali ben precisi trasformano queste storie in molteplici specchi in cui ogni uomo può, con immensa semplicità, vedere riflessa la propria anima.
A rendere il tutto più suggestivo è la Poesia, che zampilla felice sin dall’inizio  e che fa da cornice al sensuale consumarsi dell’amore.  

“…ecco le stelle di San Patrizio manto d’oro che il santo ha steso sulla nostra terra……” oppure “color, bianco, perla, grigio-azzurro e ocra……..c’era ad unirli perfino un sogno….. ciascuno l’aveva sognato per suo conto” o ancora “….ma la sua vita intanto le si agitava dentro scivolando tra le pieghe del ricordo” .

Tutte frasi che se prese singolarmente diventano splendidi versi di vita.

Vita che, per di più, viene felicemente illustrata in chiari “spaccati” di quotidianità come ad esempio: “tutte persone condannate al chiuso delle stanze, prigionieri di uffici, di aule e negozi. Con l’avversione ormai per l’aria aperta”.

Insomma, un libro che cinge d’alloro la già meravigliosa carriera di un “sempreverde” Maestro.

Un libro che può donare una dimora all’amore che l’ha perduta.

Un libro che può rendere consapovele chi quella dimora già l’aveva e forse non se n’era accorto. 

Zairo Ferrante

Per leggere la scheda del libro:  http://www.fazieditore.it/scheda_libro.aspx?l=1306