“And Radio Alveare Plays”: oltre 800 visualizzazioni in soli 2 giorni per la prima diretta poetica dell’Associazione culturale “l’Alveare”.
“And Radio Alveare Plays” è il nuovo progetto dell’associazione culturale l’Alveare ( https://www.acalveare.it/ ). Un ciclo di incontri culturali e musicali trasmessi in diretta tramite la pagina ufficiale facebook della stessa associazione ( https://www.facebook.com/acalveare ).
Il primo appuntamento – una sorta di reading poetico dal titolo “POESIA, VINO E MUSICA (quattro chiacchiere poetiche tra amici) – è andato in onda GIOVEDì 7 MAGGIO alle ore 18:00 ed il video ( sempre visibile al link https://www.facebook.com/acalveare/videos/653433362168045 ) ha già raggiunto circa 800 visualizzazioni.
5) GIOVANNA MULAS https://www.facebook.com/giovanna.mulas.58
6) GABRIEL IMPAGLIONE :https://www.facebook.com/gabriel.impaglioneii
7) ROBERTO COLLARI: https://www.facebook.com/roberto.collari
8) CINZIA DEMI: https://www.facebook.com/cinzia.demi
Il Dinanimismo consigli: DISCERNIMENTO ATRABILE di Fabio Strinati (Ed. Macabor 2019)
DISCERNIMENTO ATRABILE di Fabio Strinati
Prefazione di Francesca Montomoli
Avvicinarsi a un libro, per chi ama la lettura, non è mai un gesto marginale o distratto, implica sempre interesse, curiosità o sorpresa. I meccanismi che ci guidano verso un libro, proprio quello e non un altro, sono molto più complessi e profondi di quanto saremmo mai disposti ad ammettere e questo vale a maggior ragione quando “scegliamo” di accogliere un testo di poesie. Si può notare, anche nel semplice movimento delle mani, quella che potrebbe definirsi una cura istintiva, un profondo rispetto, rispetto per la fatica che lo ha generato, per il dono di sé consumato dall’autore nel mettere a nudo in maniera indelebile piccoli o grandi frammenti della propria sfera interiore, per quel mettersi in gioco così arduo in un’epoca che distoglie lo sguardo dalla fragilità e tende a corazzare gli animi, un’epoca in cui, per molti, i poeti tornano ad essere “diversi”, avulsi dalla realtà, quasi sospesi in una sorta di limbo governato da correnti oniriche.
Ebbene, la misteriosa attrazione che ci conduce verso un libro non resterà delusa dal poemetto breve di Fabio Strinati e l’immaginario di quanti rubricano i poeti fra i sognatori di zucchero filato ne uscirebbe sconvolto.
Diverso dai lavori che lo hanno preceduto, frutto di un impulso quasi liberatorio, Discernimento atrabile è senza dubbio un’opera fuori dal comune, un piccolo universo avvolto in un’aria densa e catalizzatrice.
Non a caso, la scelta delle due parole che compongono il titolo riporta alla scuola ippocratica e alle sfere umorali che governano la vita e l’essenza.
Atrabile, un termine molto specifico seppure non limitativo, è in realtà la chiave che apre un affaccio su scenari variegati. Atrabile, l’umore nero, connesso alla paura, all’irrazionalità, alla malinconia, alla collera, alla frustrazione e discernimento che implica il raggiungimento della consapevolezza attraverso la fatica della comprensione.
Una poetica cruda, ruvida, volutamente criptica e inquietante, tesa a estrapolare, attraverso l’uso della sperimentazione e della percezione empatica, quelle dimensioni dolorose interiorizzate, se non addirittura rimosse, che nelle fasi alterne della vita segnano e accomunano ogni essere umano.
Un testo che ti afferra per i polsi e ti trascina con impeto in una foresta intricata, lasciandoti in balia dei potenti versi destrutturati senza il comodo ausilio della punteggiatura, senza la culla rassicurante di una tradizionale costruzione sintattica.
Un testo che inizialmente disorienta, che ti fa sentire sul collo l’eco di un respiro affannoso, che non può essere semplicemente letto.
No, occorre fermarsi, lasciarsi travolgere dall’irrompere incalzante delle parole. È necessario sciogliere i nodi e le catene che serrano le porte dei propri nascondigli segreti permettendo all’umore oscuro delle sofferenze vissute di filtrare e scivolare e scorrere. È necessario lasciarsi raggiungere e permeare. Solo a quel punto i versi troveranno il giusto ritmo e si ricomporranno nell’animo come un enigma disvelato. Solo allora, il lettore potrà abbandonarsi sull’ultimo verso, ansimante, provato e appagato.
RECENSIONE DI: Michela Zanarella
La scrittura di Fabio Strinati è sempre in movimento, cambia pelle in continuazione. Il libro edito da Macabor, intitolato ‘Discernimento atrabile’, si presenta, infatti, come un’opera ‘camaleontica’. Già dal titolo ci si trova a dover decriptare una serie di significati. Il discernimento è la capacità di formulare un giudizio o di scegliere un determinato comportamento in conformità alle esigenze della situazione. Atrabile, nella medicina, secondo le teorie di Ippocrate, è uno dei quattro umori dell’uomo: il cosiddetto umore neroo malumore. E’ proprio quest’ultimo a dare il primo indizio al lettore, per accedere ai versi del poeta. Paura, inquietudine, malinconia: uno stato di sofferenza interiore che ci avvicina alla filosofia poetica di Cesare Pavese con il suo mal di vivere, declinando in una scrittura decisamente frammentata, non di facile comprensione. I testi diventano grovigli ermetici di parole ed emozioni da districare: “Malanno, infermità della notte/ventre rifugio Saturno espansione mascherata/ribelle multipla cuori spaiati/errante segno zodiacale”. Gli echi di una poetica ‘leopardiana’ si sommano, si dissolvono e si dipanano nelle parole di Fabio Strinati. Francesca Montomoli, poeta e scrittrice, nella prefazione ricorda: “È necessario sciogliere i nodi e le catene che serrano le porte dei propri nascondigli segreti, permettendo all’umore oscuro delle sofferenze vissute di filtrare, scivolare e scorrere”. Ci si trova disorientati di fronte a questa sperimentazione creativa. Al primo impatto, verrebbe l’istinto di allontanarsi. Ma c’è qualcosa che ferma l’occhio e la mente: non è soltanto l’assenza di punteggiatura che non mette vincoli, che lascia una sorta di libertà di scelta su come e quando leggere. E’ la sequenza di parole a mettere curiosità, a spingerci oltre. Saturno, il sesto pianeta solare, con la sua simbologia diventa il protagonista del poemetto. In astrologia, descrive lo spirito delle persone, le ambizioni. E ha caratteristiche opposte al sole. Per questo motivo, è considerato uno degli astri ‘ostacolatori’, non consente alla vita di svilupparsi. Nell’oroscopo, invece, aiuta a capire quali sono i periodi migliori per compiere azioni che generano effetti a lungo termine. Nella mitologia, altro non è che il tempo. Nel mondo esoterico, il pianeta è associato al male e il simbolo che lo identifica in astronomia è la falce, riconducibile alla morte. Strinati sceglie Saturno come pianeta guida delle sue ambiguità espressive. Ma c’è anche da dire che l’esistenza funziona per cicli: vita e morte fanno semplicemente parte di un percorso che appartiene all’umanità. L’anima del poeta qui tenta di far sgorgare il vuoto, deve liberarsi da quel tormento che non dà pace e, per farlo, non ha altro che la poesia, unico appiglio per non lasciarsi travolgere dal vortice dell’oscurità. In questo gotico canto notturno… CONTINUA SU: http://laici.it/viewarticolo.asp?Id=3605&fbclid=IwAR1BuATsGiAHbNxc9G9r79axbFycr-wXos9Gf7L2FsEMcxgu7nJBVEypP68
“L’istinto altrove”: l’ultima raccolta di poesie di Michela Zanarella, con prefazione di Dacia Maraini (breve nota critica di Zairo Ferrante per il Daninimismo).
“L’istinto altrove” è l’ultima raccolta di poesie di Michela Zanarella, edita da Ladolfi editore (2019). L’opera contiene circa 80 componimenti, tutti ben strutturati e mai eccessivamente lunghi.
I versi si mostrano puliti ed essenziali, ricordando la migliore espressione stilistica del secondo ‘900 italiano, ma i temi trattati sono assolutamente freschi e contemporanei. Leggendo il libro emerge chiaramente l’impegno introspettivo della Poetessa che, partendo da una ricerca solo apparentemente soggettiva, arriva a comprendere e spiegare l’Oggettività della natura Umana in tutte le sue mille “sfaccettature”.
“La notte nella sua luna imperfetta
smantella il silenzio
per sentirti meno lontano da me.
Adesso parlano gli occhi
che fanno rumore più del vento.
Nel buio la luce
si ritrova più viva del sole
come le lucciole sul fieno.”
Una raccolta piena di amore, un Amore puro e vero che trasporta il Lettore in una dimensione parallela, dove la ragione cede il posto all’Istinto e dove la poesia diviene autentica forza in grado di indicare la strada da seguire.
“L’istinto altrove”, come dire il cuore hic et nunc.
Un piacevole viaggio nell’essenza dell’Essere e nelle pieghe del “Cosmo”.
Pagine che racchiudono una forza ancestrale in grado ( come scrive Dacia Maraini nella sua prefazione) di “scavare e mettere in luce le radici più profonde e nascoste dei sentimenti che ci animano, l‘amore sopra tutti”.
“è come farsi rincorrere dal sole
cercando le ombre sull’erba
questa nostra abitudine al silenzio.
Preme come luce
ed è molto più di un dialogo con gli occhi
quando l’amore
purifica le cose.
Per riconoscerlo cerco la vita
in un segno di croce
e dove l’orizzonte ha il colore
di un ritorno.”
Zairo Ferrante
*Per acquisto libro: https://www.ibs.it/istinto-altrove-libro-michela-zanarella/e/9788866444480
Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD) il 1° luglio del 1980, è cresciuta a Campo San Martino (PD) e dal 2007 vive e lavora a Roma, a Monteverde.
Ha iniziato a scrivere poesie nel 2004 dopo il coma, in seguito ad un tragico incidente, e da allora ha pubblicato vari libri: “Credo” (2006), “Risvegli” (2008), “Vita, infinito, paradisi” (2009). Per la narrativa ha pubblicato il libro di racconti “Convivendo con le nuvole” (2009). La silloge “Sensualità” (2011), “Meditazioni al femminile” (2012), “L’estetica dell’oltre” (2013), “Le identità del cielo” (2013); in Romania le hanno pubblicato la silloge “Imensele coincidente” (2015); per ARTeMUSE ha pubblicato “Tragicamente rosso”, silloge contro la violenza, con incluso il monologo teatrale (2015); per la narrativa ha pubblicato la biografia della cantautrice Linda d “Nuova identità. Il segreto” (2015); per PoetiKanten Edizioni ha curato con Lorenzo Spurio il volume “Pier Paolo Pasolini, il poeta civile delle borgate”; per Progetto Cultura ha pubblicato il volume “Parole escluse” (2016); “Le parole accanto” (2017) per Interno Poesia; “L’esigenza del silenzio” (2018) per Le Mezzelane; “Come erano i Ragazzi di vita”, una interpretazione dell’opera di Pier Paolo Pasolini, per EMUI, Euro Mediterranean University di Madrid (2018).
Molte sue poesie figurano in antologie a tiratura nazionale ed internazionale. La sua poesia è tradotta in inglese, francese, arabo, spagnolo, rumeno, polacco, tedesco, serbo, hindi e giapponese. È ambasciatrice della Cultura e della Poesia italiana in Libano per il Premio Naji Naaman’s Literary Prizes 2016, ideato dalla Fondazione Naji Naaman. È speaker di Radio Doppio Zero. Socio corrispondente dell’Accademia Cosentina, fondata nel 1511 da Aulo Giano Parrasio. Negli Stati Uniti è pubblicata in edizione inglese la raccolta tradotta da Leanne Hoppe “Meditations in the Feminine”, edita da Bordighera Press (2018) di New York. È Presidentedell’Associazione di Promozione Sociale “Le Ragunanze”, che organizza il Premio Internazionale di Poesia e Narrativa, in ricordo di S.A.R. Christina di Svezia. È Presidente della “Rete Italiana per il Dialogo Euro-Mediterraneo”, RIDE-APS, capofila italiano della Fondazione Anna Lindh (ALF).
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Alcuni articoli specifici sulla sua vocazione poetica sono presenti in quotidiani quali «Il Mattino» di Padova, «Il Gazzettino» di Padova, «Il Padova»; in mensili: «Passaparola», in trimestrali: «Orizzonti» distribuito da Feltrinelli. Ha diretto la collana di poesia ARTeMUSE; ha collaborato con la rivista internazionale “Orizont Literar Contemporan” e “Poeti nella società”; collabora con la rivista di letteratura “Euterpe”. Ha collaborato con la Free Lance International Press dove era responsabile della sezione Musica.Tra i vari PREMI nazionali ed internazionali dove è al primo posto in assoluto, si ricordi: Premio Naji Naaman’s Literary Prizes 2016, Premio 13, Premio Global Youth Icon Award della Writer Capital Foundation, Premio Speciale Donna 2017, Premio Le Rosse Pergamene, Premio Speciale “Voci- Città di Roma”. È nella redazione di Laici.it e Periodico Italiano Magazine. Membro di Giuria in vari concorsi letterari, tra i quali: “Città di Latina”, “Premio Città di Fermo”, “Premio Internazionale di Poesia Don Luigi Di Liegro”, “Premio Albero Andronico”, “Premio Accendi le Parole”, “Premio Novella Torregiani”, “Premio Italia Donna”, “Una POESIA per il Futuro di Scampia”, “Ponte Vecchio-Firenze”, “L’arte in versi”, “Saltino-Vallombrosa”, “Nuovi occhi sul Mugello”, “Un libro amico per l’inverno”, “Memorial Guerino Cittadino”.
Il sito ufficiale: www.michelazanarella.it
Il Dinanimismo presenta: “L’esigenza del silenzio” – poesie a 4 mani di Michela Zanarella e Fabio Strinati – (Ed. Le Mezzelane 2018)
**Il tuo volto così riconoscibile
è per me una musica
trillante.
Osservo i lineamenti tuoi
e vedo i miei
come materia fondersi
in un neutro amplesso
negli assilli del piacere.
Vedo sulle tue labbra
alcuni miei versi
cuciti con le spille,
colori bianchi, tenui
come celati appena
tra le distratte onde
di un innamoramento
fuggitivo.
Ascolto la tua voce
che mi rapisce
tra le increspature
di pensieri al vento dispiegati.
Penso al nostro cuore
che si scinde
nella stessa direzione,
nell’appagamento
del bisogno
che si rinverdisce
nel punto del contatto.
Cerco il tuo richiamo
appena accennato,
tra un sonno nell’aria
e una vaga forma
di una follia che smania.
Prefazione di Dante Maffia
Mi piacciono queste operazioni a quattro mani, è
come confrontarsi, sfidarsi, correre insieme a un
traguardo che prevede, quali che siano i risultati,
un premio di solidarietà e di considerazione
dell’altro.
Il lettore però farebbe un grande errore se
cominciasse a confrontare i testi, a metterli
controluce per verificarne il peso e stabilire un
premio da assegnare. Il viaggio è compiuto
insieme e il giudizio, anzi l’abbraccio, deve andare
a tutti e due, perché comunque hanno voluto
unificare lo spirito e gli intenti, sia Michela e sia
Fabio, forse per dimostrare che la poesia non
avrebbe bisogno di essere firmata quando sa
toccare le corde essenziali del sognare, dell’essere
angosciati e del morire, dell’essere inquieti e
gioiosi. Cioè i sentimenti più profondi e i nodi
complicati del vivere.
Ho letto con molta attenzione sia i componimenti
di Michela Zanarella sia quelli di Fabio Strinati.
Sono due mondi apparentemente lontani, che però
trovano subito il saldo e l’equilibrio nello scambio
che non segue una logica organizzata ma trova
sempre la nota giusta per “completare” il dettato
dell’altro e viceversa.
Michela Zanarella è ormai una presenza attiva e
di grande rilievo nella poesia italiana e forse anche
per questo motivo ha accettato il gioco con Fabio
Strinati che mostra una magnifica tenuta del verso.
I due poeti creano un canto a due voci ma che
presto diventa sinfonia nella quale si esplicitano le
emozioni sui grandi temi dell’esistenza. Infatti
l’argomentare è tenuto quasi su un piano
metafisico e fa sentire i rintocchi di un lirismo di
cui abbiamo un po’ perduto la conoscenza. Né a
Michela né a Fabio interessano le trovate o le
improvvisazioni ricavate dalla quotidianità, ma si
tuffano nel mare immenso del crepitio esistenziale
per trarne le ragioni più appropriate di un canto
capace di indagare sui misteri.
C’è, in ognuna delle composizioni, un’ansia che
si tocca quasi con mano, una trepidazione che
sembra nascere da lontano e che subito investe la
vita nelle sue diramazioni.
Le due sensibilità poetiche a un certo punto si
abbracciano in una sorta di profonde accensioni
che fanno scaturire “messaggi” cifrati e danno
avviso di scoscendimenti pericolosi.
Una poesia così ha bisogno di essere ascoltata e
direi vissuta in prima persona per intenderne tutta
la portata, ha bisogno di trovare adesione piena
per poterne cogliere il magma incandescente che vi
scorre e per poterne assaggiare le valenze umane e
culturali.
A un certo punto Michela scrive: “Mi capirai /
quando sarò lontana dal mondo / e mi
chiameranno solitudini / a farmi casa nel
silenzio?”. È questa l’esigenza del silenzio, o
presuppone altro? È questa e presuppone anche
l’individuazione di una possibilità per poter vivere
il silenzio (che è sempre vivo, come dice
D’Annunzio) nella pienezza dei suoi riscontri
segreti?
Un lirismo che non svicola in sfumature astratte,
ma che ferma la sua attenzione sui risvolti
esistenziali, com’è nella tradizione che va da
Leopardi a Goethe a Rilke.
Zanarella e Strinati sono coscienti di possedere le
qualità per inseguire il Mistero, per non
soccombere agli astratti furori e per non morire
dentro le dissolvenze delle attese inutili. Ecco
perché queste poesie sanno di pane casareccio e di
vino buono pur essendo nate nel fuoco ardente e
lampeggiante di un crogiolo di vita che ci riporta
agli imperanti sfaldamenti del secolo, quelli che ha
interpretato Fernando Pessoa, ma anche a Milosh,
Herbert e la Cvetaeva. Non sono citazioni a caso,
sono riferimenti di elezione, non per forza rinvii di
affiliazione, e ciò dimostra quanto lavoro, a volte
estenuante, sta dentro la costruzione de L’esigenza
del silenzio, che è anche implicito giudizio sulla
decadenza attuale dei valori fondamentali e sulla
perdita di identità.
Ma un altro aspetto vorrei sottolineare di questi
versi così densi e pieni di amarezza e anche di una
certa gioia fragrante e limpidamente vissuta come
traguardo del senso del vivere. Insomma, Michela
e Fabio compiono un viaggio insieme e ne danno
un resoconto non attendibile, fuori dalla verità
comune. Perché nelle loro parole c’è la verità di un
cielo che si è specchiato senza cercare la
deflagrazione. La metafora per fare intendere la
catena di metafore sottese in ogni pagina, il fluire
limpido e a volte magmatico dei pensieri e delle
emozioni, lo sforzo per poter entrare nell’invisibile
e trarne ragioni ineluttabili. Non è questo del resto
il compito dei poeti? Non è quello di squarciare
veli e di entrare nella magia di insondabili chimere
per offrire poi la dovizia di nuovi cammini?
Quante anime abbiamo dentro
cementate a noi
come alle pareti della vita.
Anime candide anime sporche
che ci fanno assomigliare a montagne verdi
o a marciapiedi vuoti nel buio della sera.
La mia la riconosco appena
perché non so da dove sale la notte
o dove la luce va in preghiera.
Gli occhi mi dicono
che forse è identica ad un cancello
che già ho aperto,
un cancello di nuvole e metallo
che ho lasciato al silenzio
prima di andare altrove.
Michela Zanarella
Michela Zanarella è nata a Cittadella (PD) nel
1980. Dal 2007 vive e lavora a Roma.
Ha pubblicato le seguenti raccolte di poesia:
Credo (2006), Risvegli (2008), Vita, infinito,
paradisi (2009), Sensualità (2011), Meditazioni al
femminile (2012), L’estetica dell’oltre 2013), Le
identità del cielo ( 2013) Tragicamente rosso (2015)
Le parole accanto (2017). In Romania è uscita in
edizione bilingue la raccolta Imensele coincidente
(2015).
È inclusa nell’antologia Diramazioni urbane
(2016), a cura di Anna Maria Curci. Autrice di libri
di narrativa e testi per il teatro, è redattrice di
Periodico italiano Magazine e Laici.it.
Le sue poesie sono state tradotte in inglese,
francese, arabo, spagnolo, rumeno, serbo, greco,
portoghese, hindi e giapponese.
Ha ottenuto il Creativity Prize al Premio
Internazionale Naji Naaman’ 2016. È ambasciatrice
per la cultura e rappresenta l’Italia in Libano per la
Fondazione Naji Naaman.
È alla direzione della Writers Capital
International Foundation.
Socio corrispondente dell’Accademia Cosentina,
fondata nel 1511 da Aulo Giano Parrasio.
Si occupa di relazioni internazionali per EMUI
EuroMed University.
Fabio Strinati
Poeta, scrittore e compositore nasce a San
Severino Marche il 19/01/1983 e vive ad
Esanatoglia, un paesino della provincia di
Macerata nelle Marche.
Molto importante per la sua formazione,
l’incontro con il pianista Fabrizio Ottaviucci.
Ottaviucci è conosciuto soprattutto per la sua
attività di interprete della musica contemporanea,
per le sue prestigiose e durature collaborazioni con
maestri del calibro di Markus Stockhausen e
Stefano Scodanibbio, per le sue interpretazioni di
Scelsi, Stockhausen, Cage, Riley e molti altri
ancora. Partecipa a diverse edizioni di “Itinerari
D’Ascolto”, manifestazione di musica
contemporanea organizzata da Fabrizio Ottaviucci,
come interprete e compositore.
Strinati è presente in diverse riviste ed antologie
letterarie.
Da ricordare Il Segnale, rivista letteraria fondata
a Milano dal poeta Lelio Scanavini. La rivista
culturale Odissea, diretta da Angelo Gaccione, Il
giornale indipendente della letteratura e della
cultura nazionale ed Internazionale Contemporary
Literary Horizon, la rivista di scrittura d’arte
Pioggia Obliqua, la rivista “La Presenza Di Èrato”,
la revista Philos de Literatura da Unia Latina,
L’EstroVerso, Fucine Letterarie, La Rivista
Intelligente, aminAMundi, EreticaMente, Il
Filorosso, Diacritica, la rivista Euterpe, Il Foglio
Letterario, Versante Ripido.
**Versi estratti dall’opera con il consenso dell’Autore.
Il dinanimismo sostiene il progetto di crowdfunding di Michela Zanarella ed “Interno Poesia”
Interno Poesia è lieta di annunciare l’avvio di un nuovo progetto di crowdfunding per la prevendita dell’opera Le parole accanto di Michela Zanarella (prefazione di Dante Maffia). Scopo della campagna, organizzata in collaborazione con Produzioni dal Basso, è coinvolgere e rendere protagonisti lettori e scrittori in un processo partecipativo che prevede la prenotazione di una o più copie del libro in corso di edizione.
Dalla prefazione di Dante Maffia
“Michela Zanarella è ormai scrittrice affermata e conosciuta, una che la poesia la scrive e la legge con attenzione e con passione e che sa coniugare la propria biografia con le accensioni che le vengono dagli altri, con atti di agnizione che sono la fermezza della sua lealtà innanzi tutto con se stessa e poi con il mondo.
Le parole accanto è un libro la cui scrittura è sapiente e pacata e riesce a cogliere sfumature essenziali capaci di illuminare aspetti reconditi della realtà e della psiche. Si avverte che l’esperienza personale, anche all’interno degli affetti più intimi, ha lasciato tracce indelebili che tornano a dettare ombre, eppure non troviamo il minimo di recriminazione, non troviamo anatemi. La poetessa ha assorbito tristezze e dolori e ne ha fatto parole di poesia con un semplicità che, come vado sostenendo da decenni, è il solo mezzo per riuscire ad ottenere della vera poesia, quella che rinnova la sostanza della realtà e perfino della verità…”.
Apro la pelle ai giorni
Apro la pelle ai giorni
e mi faccio coraggio
oggi per domani e domani ancora
fino ad innamorarmi della notte
e poi del giorno
come se fossi al primo inchino
alla vita.
Perché non posso spaventarmi
della prima ombra che appare
o della ferita che sanguina appena.
Allora cammino a piedi scalzi
tra le cose
inciampo cado mi rialzo
e consumo gli occhi ad esplorare il cielo
pur di non perdermi nemmeno un attimo
della luce che nasce
o del sole che si spegne nella sera.
Conservo anche l’odore delle macerie
ed il peso delle lacrime
sulle guance
senza smettere di amare
quel poco che basta
per dare un senso al fiore
o al ramo che si spezza.
Vengo a respirare
Vengo a respirare
dai tuoi confini lontani
e ci trovo tutto l’amore che non ho mai capito
io che ti ho sentito madre troppo tardi
terra impastata nella nebbia
fatta di cielo mai limpido e in lotta con il tempo.
Poso lo sguardo dove si ferma anche il vento
nella semina che sa di grano ormai maturo
e chiudo nel cuore quel colore
che ha l’odore del pane e delle stanze di casa.
Ti sento radice che indossa le mie vene
meta che ho lasciato troppo presto
sperando di trovare altrove
il senso del mio canto.
E intanto
vado con la mente dove il fiume si sveglia
in quel silenzio che cammina tra i campi
fino a sera.
E resto tra le distanze a cercare quel poco sole
sempre incerto
che mi ricorda che un giorno farò ritorno
tra i fili d’erba e le strade di polvere
dove sono stata bambina.
PER SOSTENERE IL PROGETTO: https://www.produzionidalbasso.com/project/le-parole-accanto/
“COME POLVERE DI CASSETTI Mentre gli Angeli danzano per l’universo” la nuova raccolta di Zairo Ferrante – David and Matthaus Ed. 2015
“COME POLVERE DI CASSETTI Mentre gli Angeli danzano per l’universo”
di Zairo Ferrante
Titolo: Come polvere di cassetti
Autore: Ferrante Zairo
Prezzo: € 12,90
Rilegatura: BROSSURA
Pagine: 102
Editore: David and Matthaus
Divisione: ArteMuse
Lingua: Italiano
ISBN: 978-88-6984-054-8
Dal mese di Novembre 2015, in tutte le librerie e sui maggiori bookshop on-line, è possibile ordinare ” COME POLVERE DI CASSETI Mentre gli Angeli danzano per l’universo”, la nuova silloge di Zairo Ferrante edita da “ARTeMUSE” divisione di “David and Matthaus” editore. […]Ed è una sorta di volo in punta di piedi o un battere d’ali dentro versi, pensieri e speranze affidati con delicatezza agli angeli. Zairo avverte la necessità di riappropriarsi di se stesso e inizia il lungo percorso proprio dai cassetti impolverati della memoria e dell’anima, decide di rimettere mano ai ricordi, di riavvolgere il nastro di un vissuto intriso di gioie e sofferenze, di prendere consapevolezza che le scelte fatte a volte non sono state quelle giuste, perché commettere errori è umano e le nostre fragilità si fanno tangibili quando ci rendiamo conto che si poteva agire in altro modo, andare in una direzione diversa. E arriva il momento di ripulire il cuore, ci si affida alla preghiera, a un Dio che tutti assolve e perdona; ecco allora farsi scia luminosa la fede, che indica la strada per essere un uomo migliore, ecco gli Angeli, quelle presenze benevole che accompagnano il poeta nel suo cammino di vita, passo dopo passo, tra i Presenti e gli Assenti […] una dedica alla nonna Angela. Sono versi di una tale incisività che risulta difficile non emozionarsi al suono delle parole scelte con accuratezza: “… E non più parole/ ma sguardi e respiri/ artificiali e sospinti/ s’intrecciano alla vita…”. E si procede in una immersione di immagini dal significato ampio e dal valore universale […] la mimesi che possiede l’ispirazione del poeta e tramuta l’animale in un simbolo essenziale all’esistenza. Nella simbologia l’aquila incarna la potenza del cosmo, è sinonimo di grandezza, paragonabile allo stesso Dio. È quindi creatura a immagine e somiglianza divina, esattamente come l’essere umano. E l’uomo non è più uomo quando scruta il firmamento, ma si fa Vita. L’essenzialità e la purezza di linguaggio di Ferrante sono garanzia di per una scrittura autentica, limpida, come deve essere la “vera” poesia. È raro trovare queste qualità nella poesia contemporanea, Zairo Ferrante ha compreso qual è la giusta direzione, è protetto da una sensibilità raffinata, assistito da una sorta di aura poetica. […] E quando, finalmente, avviene l’incontro con Dio, il poeta si rende conto della Sua grandezza, Lui che si fa uomo in mille volti umani sparsi per il mondo, Lui che séguita/ a radersi la faccia/ ogni singola mattina/ in infiniti specchi”, Lui che è uomo tra di noi. […] Sono parole dettate da una sincera amicizia e questo manifesta la sensibilità del poeta che ad ogni gesto, ad ogni intenzione, dona una parte di se stesso non solo alle persone care, ma anche al lettore, che si fa partecipe del suo messaggio. […] Un grazie sincero e spontaneo, un grazie alla vita che il poeta ama, accoglie, onora ed elogia. Nel rispetto, nell’umiltà, con amore Zairo Ferrante si affida alla poesia e indossa ali che lo portano in alto, tra parole ben calibrate e di spessore, pronte a mettere radice nel DinAnimismo, il suo movimento poetico-artistico-rivoluzionario delle anime, ufficialmente riconosciuto come avanguardia da una parte della critica letteraria. … estratto dalla prefazione di Michela Zanarella”
Zairo Ferrante è nato in provincia di Salerno nel 1983, ha vissuto ad Aquara, piccolo paese nel cuore del Cilento, fino all’età di 19 anni e, dopo aver conseguito la maturità scientifica, si è trasferito a Ferrara, dove ancora oggi vive e dove si è laureato in Medicina e Chirurgia. Autore di libri di Poesia e di prosa, nel 2009 ha fondato il “DinAnimismo”(Movimento Poetico/Artistico Rivoluzionario Delle Anime), ufficialmente riconosciuto come avanguardia da una parte della Critica letteraria. Attualmente, oltre a continuare la propria formazione in ambito medico, si occupa di gestire la rete e le collaborazioni artistiche del movimento Dinanimista, e di proseguire la sua attività letteraria. Suoi scritti e sue poesie si trovano su diverse autorevoli riviste, periodici culturali e raccolte antologiche, sia on-line che cartacee. Alcune liriche sono state tradotte in inglese, spagnolo e francese. Ha ottenuto diversi premi e riconoscimenti.
Per info sul libro: http://artemuse.it/?p=610
Per acquistare l’opera o per prenotarla: http://www.qplibrerie.it/prodotto/come-polvere-di-cassetti-ferrante-zairo/