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Ott 6, 2019 - Senza categoria    No Comments

Il dinanimismo sostiene: “Ottobre e novembre piovono libri”, eventi alternativi organizzati da “Edizioni Il Foglio”…

piovono.jpg (1)I libri di qualità sopravvivono a tutto e tutti. Ecco perché “Il Foglio editore”, diretto da Gordiano Lupi, organizza:
OTTOBRE E NOVEMBRE (2019) PIOVONO LIBRI.
Di seguito riportiamo le date e i luoghi degli eventi principali.
– 12 e 13 ottobre – Mercato Artigiano Evocando #Piombino – Corso Italia – Stand di EDIZIONI IL FOGLIO – Tutto il catalogo “con lo scontone” di Dargys Ciberio.
– 25 ottobre – ore 17 – Librerie.coop Via Gori – Stefano Giannotti presenta: E’ un giorno a Piombino.
– 26 – 27 ottobre – Stand Edizioni Il Foglio Letterario Piombino a #CampigliaMarittima
1 novembre – Campiglia Marittima – Antonella Giannarelli presenta: La sera per il fresco – Tradizioni contadine in #ValdiCornia Edizioni Il Foglio Letterario Piombino.
– 7 – 10 Novembre – Il Foglio Letterario al Pisa Book Festival 2019 – 17° Salone dell’editoria indipendente – kermesse internazionale del libro – presenti per la 17a volta – Nino Genovese incontra le scuole sabato 9 novembre.
– 23 Novembre FESTA AUTUNNALE DEL FOGLIO LETTERARIO – Vent’anni di libri a Piombino e nel mondo – Sede UniTre – Università delle Tre Età – Piombino – via Fucini (ex pretura) – Letture degli autori della scuderia Lucilla Lazzarini.
Giu 8, 2019 - Senza categoria    No Comments

Vivere in dignità… essenza stessa della Vita – Riflessioni sulla “vicenda Noa” della scrittrice (già candidata al Nobel per la Letteratura) Giovanna Mulas.

70412Tempo fa, nell’incipit di un manifesto del Dinanimismo, riportavo le splendide parole della Prof.ssa Mulas: “Già vivere in dignità e controcorrente, oggi, è Arte”

A distanza di 10 anni, il problema sembra essere lo stesso e la domanda che mi (Vi) pongo è: vivere in dignità può rappresentare l’essenza stessa del vivere?

Di seguito riporto una recente riflessione della scrittrice Sarda ricevuta tramite social network (https://www.facebook.com/giovanna.mulas.58?__tn__=%2CdlC-R-R&eid=ARBcSy3KSrz_CN_IXX-bT9i_0GywbZGE-gLKwp8kL6HX5v_-7c0xPVV9S3M2LDcXI7uEqGzZ3iI4rAx-&hc_ref=ARS81Hrj58KEaRBl-qzHHzC6aH88z96H8Ja64Crz67RmmBCnFhfBdxgiAOdTSPBP-Wk).

Buona lettura.

ZF

Eutanasia per ‘vivere’ davvero?. Non scegliamo di nascere ma sì possiamo e dovremmo, da uomini liberi, poter scegliere Quando e Come morire?.
Chi davvero può decidere cosa è degno per noi e cosa non lo è, se non noi stessi?.
Ancora, dignità vuole dire farsi violentare senza reagire?, insisto.
In un mirabile articolo di Annalisa Grandi per il ‘Corriere della Sera’, si apprende la storia della diciassettenne Noa, che a dicembre aveva raccontato ai media olandesi di aver provato a contattare una clinica per il fine vita all’ Aja. E di averlo fatto senza dirlo ai genitori e ai suoi fratelli, contrari alla decisione. Domenica ad Arnhem, in Olanda, col supporto dei medici di una clinica specializzata, e con sua madre accanto, Noa è stata sottoposta all’ eutanasia.
Noa era stata molestata da bambina e violentata a 14 anni. Anoressia, disturbo da stress post traumatico, la depressione l’avevano accompagnata negli anni a seguire. Finché Noa aveva deciso di denunciare al mondo il suo vissuto, anche tramite una dolorosa autobiografia.
“Voglio provare ad aiutare altri giovani come me…”, sosteneva, “Visto che in Olanda non esistono strutture o cliniche per ragazzi con questo tipo di problemi”.
Il suo addio l’ha dato con un post su Instagram: “Finalmente la battaglia è terminata”.
Noa, figlia di noi tutti, apre la porta a diverse considerazioni su abuso e vita (come non definire la sua stessa morte un femminicidio?. Uccisa dalla violenza subita, più che dalla eutanasia voluta), quindi ad ulteriore dibattito mai chiuso, forte e sempre attuale: eutanasia si, eutanasia no?
Certamente occorre il cambio del paradigma: è migliore quella Società -quel Mondo- dove, tramite la cultura, vanno a generarsi condizioni di autentica scelta. Dove non s’impone una visione del mondo alla Persona in grado d’intendere e di volere, ma la si fa comprendere e criticare costruttivamente quindi accettare o rifiutare; poco c’importa, ma deve importare il rispetto verso l’individuo.
Lavorare costruttivamente già dalle classi primarie, lavorare sulle madri degli uomini che saranno e, in questo, dono alla donna potente responsabilità civile.
Ma solo Uomini liberi sono in grado di formarne altri.

Giovanna Mulas

*Immagine: “Giuditta e Oloferne” – Caravaggio – postato dalla redazione e liberamente tratta da https://www.expedia.it/explore/opere-caravaggio-i-15-dipinti-piu-belli

Il dinanimismo sostiene e consiglia…Il Concorso letterario Internazionale San Maurelio • XI edizione 2014 •

Tenuto conto dell’importanza del concorso e soprattutto della serietà del comitato organizzativo e del Segretario, il Dinanimismo ( con questa “collaborazione” mediatica ) invita tutti i Lettori interessati a partecipare al:

Concorso letterario Internazionale

San Maurelio

• XI edizione 2014 •

4 Medaglie del Presidente della Repubblica (Ciampi e Napolitano)

4 Medaglie della Presidenza del Senato della Repubblica

5 Medaglie della Presidenza della Camera dei Deputati

undicesima edizione 2014

La parrocchia San Maurelio e Assunzione di Maria Santissima, di Malborghetto di Boara (Ferrara), in collaborazione col Comitato San Maurelio RockaFe, indice e bandisce il sunnominato concorso di letteratura. La partecipazione vincola de facto ogni concorrente alle norme disposte dal contestuale regolamento (cfr. art. 8).

regolamento e bando al link: http://www.literary.it/premi/dati/san_maurelio/san_maurelio.html

Letteratura o narrativa da scaffale?: di Giovanna Mulas

Dopo “Su letteratura, scrivere” e “Sul ruolo del maestro nella letteratura” vi presentiamo il terzo articolo della nota ed attivissima scrittrice Giovanna Mulas, già candidata al Nobel per la Letteratura e costantemente impegnata ( anche tramite il nostro blog del movimento dinanimista ) nel sociale e nella difesa dell’arte:


D'après_Maurice_Quentin_de_La_Tour,_Portrait_de_Voltaire_(c._1737,_musée_Antoine_Lécuyer).jpgQuanto la Letteratura e’ in grado di assecondare una riflessione ed il pensiero critico nel Lettore? E, al contrario, quanto certa narrativa ‘imposta’ puo’ indurre una societa’ a incoscienza, superficialita’?.
Occorrerebbe soffermarsi a considerare cio’ che significa, in termini di potere, la possibilità di imporre ad una societa’ una certa visione
della storia, quindi della realta’. L’intellettuale che non prende una
chiara posizione politica, ha già una posizione e promuove comunque una politica: quella del più forte.
Un Libero Pensatore sta con e tra la gente, pensa, spinge un popolo con le idee, si espone, si sputtana anche e se necessario. Ma il prezzo che si paga per essere liberi pensatori e’ molto alto. Si
conosce o si può intuire nel momento stesso in cui, all’inizio del sentiero, si decide di camminare a piedi scalzi. È come la vita, ed in
questo mi ritengo fondamentalista: non possono e non devono esistere
scorciatoie, ché la dignità – ciò che davvero fa l’Uomo – non le può
permettere.
Pure, non esiste schiavitu’ piu’ sicura di quella di chi si ritiene libero scambiando per liberta’ la lunghezza della propria catena.
Ne ho scritto a piu’ riprese: analizziamo il lettore tipo della societa’ civilizzata a cellulare e web, best seller indotto. Mettiamolo al buio, terrorizziamolo: assenza storica di una politica sociale e culturale, disoccupazione ai massimi storici, corruzione, fame, suicidi, depressioni, mancanza di dignita’, nuova repressione giustificata con la crescita della violenza, individualismo. Dall’altro lato, nuova consapevolezza che ricchezza e potere sono sempre stati e restano concentrati in pochi, stessi elementi…  .
Ogni regola verra’ annullata: si tornera’ primitivi, inconsapevoli, sicuri dell’insicuro in una realta’ rovesciata. Facciamo in modo che le persone abbiano paura del presente e del futuro, si fara’ fare loro qualsiasi cosa: si rivolgeranno a chiunque prometta una soluzione.
Ritengo avvenga una sorta di mimetismo speculare: uno slittamento dell’identita’ da uomo a uomo, dal buio ad una parvenza di luce.
L’identita’ verra’ catalizzata dalla gerarchia rassicurante.
Quanta responsabilita’ in tutto questo da parte di politica e religione?. Cosa (e come) la politica, o la religione, sono in grado di fare per generare un coinvolgimento malato, confuso nelle masse?
José Saramago scrisse in ‘Cecità’, di cui consiglio la lettura: “(…) Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo, Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono.”.
Il dovere primo di un intellettuale è farsi voce del e per il più
debole: studio, ricerca costante di (una tra le) verità, riflessione messi al servizio dell’ altrui riflessione, consapevolezza quindi conoscenza, affinché si avanzi un pensiero a sostegno del bene comune.
Uno scrittore mosso dall’intelletto è uomo la cui mente analizza se stessa: spezza e ricompone, quando necessario distrugge e si distrugge affinche’, dalle proprie ceneri, rinasca utile alla societa’ in cui opera.

Dal Blog ufficiale:
http://giovannamulas.baab.it/2013/06/02/su-letteratura-scrivere/

*Scritto ricevuto direttamente da Giovanna Mulas

**Foto: ritratto di Voltaire postato dalla redazione e liberamente tratto da http://it.wikipedia.org/wiki/Voltaire

 

 

Mo Yan Premio Nobel per la Letteratura 2012… dal *blog di poesia rai news 24

L’accademia svedese ha assegnato a Mo Yan il premio Nobel per la Letteratura 2012.

Mo Yan, il cui nome significa “Colui che non vuole parlare” è il più importante autore cinese. “Con il suo
realismo allucinatorio”, si legge nella motivazione della giuria della Reale Accademia di Svezia, “forgia racconti popolari, di storia e contemporanei”.
Mo Yan, originario di Gaomi nella provincia dello Shandong, nasce il 17 febbraio 1955 da una famiglia numerosa di contadini poveri e, dopo aver terminato i cinque anni delle scuole elementari, smette di studiare.

Mo Yan da bambino fa il pastore, porta al pascolo mucche e pecore e i suoi rapporti con questi animali sono più frequenti di quelli con le persone, ma proprio questa attività, gli conferisce una profonda conoscenza della natura. Nel febbraio del 1976 abbandona il paese natale e inizia a lavorare per un giornale fino a laurearsi alla Facoltà di Letteratura dell’Istituto Artistico dell’Esercito di Liberazione Popolare. Inizia a pubblicare romanzi nel 1981.

…*continua sul blog di Poesia di rai news24 diretto da Luigia Sorrentino: http://poesia.blog.rainews24.it/2012/10/11/mon-yan-premio-nobel-per-la-letteratura-2012/

*La notizia è stata postata liberamente dalla Redazione del dinanimismo.

**Foto di Mo Yan tratta liberamente dal sopracitato blog.

Giovanna Mulas a Tertenia, con gli autotrasportatori in protesta: quando l’arte di scrivere diventa sociale!!!

TERTENIA2.jpgIeri sono stata per qualche ora con gli amici autotrasportatori in protesta nella zona di Tertenia.

Tra auto di polizia e carabinieri, il gelo di una campagna agreste di gennaio, i camion vengono lasciati per adesso ai lati della strada, in fila indiana, ai fini di consentire il passaggio agli altri automobilisti.

Parlo con padri sostenuti dai gruppi indipendentisti uniti in loro sostegno, parlo con ragazzi che lamentano la quotidiana sopravvivenza alla vita, la totale assenza di sindacati e istituzioni in genere, la mancanza di coscienza di buona parte della popolazione ché non ancora toccata dal fango e il suo odore.

Mancanza di scambio di elementi tra governati e governanti: classe politica alfa già casta, non in grado anche solo di fermarsi ad ascoltare.

Dimentica, questa casta, del virtuale che rappresenta agli occhi degli uomini veri, dei lavoratori veri: casta di burattini senza filo, commessi viaggiatori, mancati piazzisti, rappresentanti di chi oramai non ha più bisogno di essere rappresentato, marionette di un teatro col sipario già calato, come le braghe, sulle vergogne, e per fortuna nostra, agli occhi del mondo.

L’isola è in ginocchio, il malessere è forte e lo respiro come mio da anni, lo conosco e rispetto: e vigorosa, prepotente quanto il diritto alla vita e al lavoro è la dignità di questi uomini e le loro famiglie.

Penso, con ansia crescente per miei figli e i giovani, tutti figli nostri, alle crescenti rappresentazioni fasciste di violenza caotica, che non resteranno senza conseguenze, penso alla superficialità, al costante sottovalutare la situazione degli omuncoli da circo televisivo, gli opinionisti dal sorriso facile, strafottente.

Gli stessi parlamentari borghesi, virtuali e corrotti, che ghignano senza credere, loro per primi, alle cazzate che sparano, offese costanti all’intelligenza del popolo.

AlicI Delle Meraviglie, bianconigli scaduti e affondati in quella poltrona fuori dal mondo, promossi da media complici mentre la polizia manganella chi andrebbe protetto, chi ha fame, chi urla, chi solo, davvero, fa Stato.

Io mi rifiuto di vedere un’Italia alla Capitan Schettino. La nave è già affondata e ancora cadrà: rappresenterà un bene per troppi, la caduta. Ma le masse popolari non sono e non devono essere un capitan schettino: la loro potenza, seppure ancora inconsapevole, non va sottovalutata, va temuta. L’italiano è quel pescatore che, ferito dalla violenza del poliziotto, ha saltato la barricata, ha spezzato un bastone e, furioso per le chiare ingiustizia e repressione, si è difeso.

Pure è un bene, per ora, che quel bastone si fermi ad una barricata messa su dalla polizia-Stato, è un bene che non vada oltre, per ora. Ma presto anche quella barricata cadrà, è fisiologico che cada.

E’ in quel momento che vedremo, voglio, l’italiano vero: orgoglioso, pieno della sua Patria, dell’essenza stessa di Patria, persa da troppo tempo o forse mai conosciuta, comunque schiacciata da indegni.

Pieno dei suoi diritti di Uomo, suoi semplicemente perché uomo, la cui reazione di passione diventa comprensione e quindi conoscenza.

Vedo, voglio, una Patria dove l’ultima delle madri di famiglia possa fare il ministro dell’economia e devo dire che la vedrei molto bene, nel farlo. Senza lacrime di coccodrillo lo farebbe, e non un figlio rimarrebbe senza un piatto.

Certamente lavorerebbe in un’ottica di bene comune quella madre, orizzontale.

Concreto e molto, molto lontano da Alici e bianconigli.

GM

Leggi e vedi immagini dal blog ufficiale: http://giovannamulas.blogspot.com/2012/01/tertenia-con-gli-autotrasportatori-in.html

*Scritto ricevuto direttamente da: Giovanna Mulas ( giovannamulas.blogspot.com )