VERSI DI LARA AVERSANO
Nevica polvere
in questa soffitta buia.
A volte è così,
come bambola di pezza,
mi trafiggo
dell’altrui indifferenza.
SINTESI E DETTAGLIO di Lara Aversano
Croci di fango,
muti sguardi di terrore.
L’ipocrita che parla e dice.
Tra le croci, fuori dalle croci.
Per le strade,
dentro le case,
nell’immaginazione
di chi sa e non sa
chi sei o non sei,
cosa desideri e cosa provi.
E’ delirio.
E’ chaos senza principio.
Per tutto ciò che osservo
e nuoce al cuore. Mi spiace.
Due mila dimensioni,
pensieri, osservazioni,
continue crisi, continui perché.
La vita è bella.
La vita è brutta.
La vita è tanto.
Scrivo, leggo, studio.
Mi chiedo. Rifletto.
Giorni di gioia.
Giorni di lacrime.
A volte trovo il perché
a volte nemmeno questo.
Sono la mia distruzione.
Sono la mia risoluzione.
La sintesi di me stessa e il dettaglio.
*Quadro dell’artista romana Liliana Ummarino http://www.artarvalia.it/dblog/
Riportiamo di seguito i versi di un’assidua e giovanissima lettrice di questo blog con l’augurio, per lei, che questo possa essere solo l’inizio della sua fatica e con la speranza, per il dinanimismo e per la Poesia, che questo possa essere d’esempio per altri giovani lettori volenterosi.
di LARA AVERSANO
Musica appare tra
spirali verdi azzurre.
Il sottofondo del dubbio
da scrutare ad occhi sgranati.
Le stelle viste come
sfere verdi e lucenti:
il surreale che mai è banale.
La contemplazione, per capire
dove ti possa portare il tuo inconscio,
cosa desidera e cosa vede, cosa sarà
della strada che sta percorrendo.
la finestra, intanto, si affaccia sulla città.
Vagano i vagabondi senza più meta,
solo una strada interrotta.
Poi gruppi di giovani in cerca di sentieri
che li possano salvare dal vuoto.
La città dorme,
le luci di San Francisco
adesso sono ombre.
Caramellati marciapiedi calpestati
da ogni sorta d’uomo
ora sono cubici deserti grigi.
Luna si vede spuntar fuori dalle nubi
e tu lo sai: stanno per piangere.
Davanti alla vetrata di una casa
il volto d’una bimba spicca
per la sua pallida carnagione
e dietro a lei la madre
le insengna il cielo; così piccina
la fanciulla s’appresta curiosa
ad indicar le stelle.
….
Alla tela immaginaria
aggiungi un omino stilizzato
e solennemente solitario
e così t’accorgi che il dipinto
lo sta portando verso una meta precisa,
passo a passo verso l’alba che mai
così lontana è stata ..
ma avrai tempo per raggiugerla.
Vortice bianco, olio su tela,
volano le api vicino agli alveari.