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“Nuovo canto palindromo”: inedito di Rita Stanzione

Nuovo canto palindromo

di 

Rita Stanzione

 

001Sembra allegro quell’uomo

che invia delle stampe

per l’anno nuovo, l’arte

di amare l’arte, una poesia

che col pretesto

delle sue belle figure

retoriche, fa cadere i bottoni

cattivi dai fiori.

 

Non si toccano i fiori.

Solo a dirlo viene in mente

la Storia di pulsanti fatidici

e piani a difesa le polveri.

Ai visi in attesa, lui chiede?

di riempire il sereno

fare un giro sul petto

via, all’altra parte del mondo

in un canto palindromo

il mio o il tuo. Il loro che torna.

 

*versi ricevuti direttamente dall’Autrice tramite e-mail.

**Quadro Golconda – Magritte – liberamente tratto da https://www.frammentirivista.it/golconda-magritte-analisi/

Improbabili similitudini: “Fleboclisi” di Zairo Ferrante

FLEBOCLISI

medicina-online-fleboclisi-terapia-endovenosac2a0terapia-e-v-fleboc2a0in-inglesec2a0intravenous-therapy-iv-etimologia-procedura-significato-vena-nutrizione-parenterale-sangue-arteria-catetereSuona meglio come flebo

il senso e il verso son gli stessi.

S’attacca addosso e con il sangue

scorre, passa,

scivola sul cuore, tra le ossa.

A volte calma a volte cura

è l’amore.

Lenta scorre e si consuma

così è un po’ la vita.

*Inedito di Zairo Ferrante – © 2020 tutti i diritti riservati –

**Immagine liberamente tratta da: https://medicinaonline.co/2018/03/29/fleboclisi-terapia-endovenosa-significato-procedura-rischi/

Giancarlo Fattori uno nuova poesia per il dinanimismo – parte II –

maedchen-bei-kerzenlicht-einen-brief-lesendLe parole che feriscono restano imprigionate,

mentre tu fosti prima pioggia, poi fango e fardello.

E io? Solo un’ombra come tante tremolante sui muri

dalle pallide candele di questa gelida stanza-cattedrale,

e tu, tu trascendi la luce, ché i tuoi silenzi sono vetrate trasfigurate dal sole.

 

Come nel lutto, si è soli di fronte all’amore, o alla mancanza d’amore.

 

La cera cola lentamente, è lacrima che spande fragranza di solitudine:

m’è vicina la terra, la cenere, la polvere, l’affresco scrostato, l’algido marmo,

il letto mortale, la foto sgualcita e sfocata di noi, scarmigliati, con un sorriso vago,

 

forse un tempo fummo anche felici, poi in me fu notte, incolore.

Riesco ancora a vederti, tra le penombre:

sembri un dipinto barocco, le labbra socchiuse, lo sguardo lontano.

 

*Versi ricevuti direttamente dall’autore tramite e-mail (giancarlo fattori 2015)

*Quadro di Jean Baptiste Santerre (1658 – 1717) “Giovane donna che legge una lettera alla luce della candela” postato dalla redazione del blog e liberamente tratto da: http://www.copia-di-arte.com/a/santerre-jean-baptiste/maedchen-bei-kerzenlicht.html

Da comunicati.net: In La Grande Guerra futurista i salernitani Vanessa Pignalosa (Pittrice) e Zairo Ferrante (Poeta)

downloadAA.VV. La Grande Guerra Futurista. World War I 15-18. centenario. Italo Balbo trasvolatore (La Carmelina edizioni, ebook, 2014, Ferrara-Roma) La Grande Guerra 15-18, è in primo piano per il centenario: si susseguono convegni, programmi televisivi, pubblicazioni. In Italia tali celebrazioni o ricordi si caratterizzano per il significato particolare del primo conflitto mondiale che vide l’avanguardia futurista in primo piano . Il libro digitale ebook in questione. a cura di Roberto Guerra e con prefazioni di Graziano Cecchini, Vitaldo Conte, Sandro Giovannini, Paolo Meladri, Antonio Saccoccio (tutti postfuturisti contemporanei) connette la Grande Guerra in una gamma assai ampia con la stessa fondamentale stagione futurista e con l’esito postumo del conflitto (ovvero l’era fascista) focalizzato sull’emblematica figura di Italo Balbo, eroe trasvolatore e uomo di regime. Circa 30 noti autori, scrittori, artisti e sociologi intervengono con apprezzabile spirito trasversale e anti-ideologico: Tra essi, di Salerno, la pittrice Vanessa Pignalosa e il poeta dinanimista Zairo Ferrante. La Pignalosa anche collaboratrice in Francia con Palette du monde” e cocuratrice a Napoli del Circolo Arianna,recente la sua produzione dell’antologia poetica Parlami d’Amore. Parlami di Vita. Ferrante, da tempo trasferitosi a Ferrara, laurea in Medicina nell’ateneo estense, autore di diversi volumi (l’ultmo è Bisbigli. di un’anima muta.), già segnalato anche dalla RAI(blog Poesia ) e il Mensile Style inserto de Il Giornale  Di seguito estratti chip… in merito dai loro interventi: Vanessa Pignalosa …” … La guerra vista come igiene del mondo fu fortemente voluta dagli intellettuali dell’epoca in un ottica di rigenerazione attraverso l’impiego di macchine e l’utilizzo del progresso scientifico a uso bellico. Io penso che la guerra inevitabilmente generi progresso che ambiguamente crei rigenerazione, però bisogna anche fare i conti con la morte, il sangue e la riduzione dell’uomo a numero in mano ai potenti.Le avanguardie futuriste influenzarono la letteratura, la danza, l’architettura e le arti in genere ma a mio avviso furono le arti figurative a trarne maggior vantaggio , basti pensare all’aeropittura… “. Zairo Ferrante…. ” (Il Futurismo) Avanguardia necessaria quando l’interventismo viene considerato come pura azione di pensiero atta a smuovere l’animo e la mente umana ( un dinanimismo appunto ). Sicuramente un “fare interventista” porta a produrre idee e, come sostengo da tempo, dopo 1000 idee da buttare sicuramente, per la legge dei grandi numeri, ce ne sarà una da salvare e coltivare. Ovviamente, come ogni cosa, anche il concetto di “interventismo”, se estremizzato, perde questa sua importante funzione “umanista” e si trasforma in perversione. .. * Gli altri autori: Lorenzo Barbieri Luca Calselli, Pierluigi Casalino, Gianluca D’Aquino, Daco, Alberto Ferretti, Antonio Fiore Ufagrà ,Paolo Giardini Stefano Guglielmini Giuseppe Manias, Vanessa Pignalosa, Maria Antonietta Pinna, Riccardo Roversi,…

….CONTINUA SU: http://www.comunicati.net/comunicati/arte/varie/341613.html

PER ACQUISTA L’E-BOOK: https://www.bookrepublic.it/book/9788896437872-la-grande-guerra-futurista/

“Ritorno al verso” di Roby Guerra

The best futurist 25 12 2013 2113 electric friends

di

Roby Guerra

imagesTsunami l’onda del 2000+13

ma nessuno è colpevole

Animal Farm Politik uber alles thedevil-angel

Noi siamo superhuman and supergirls

Cuore di Scienza

Fiori della Macchina

Robot più umani degli umani

Noi voliamo nel Surf della MorteOccidentale

Alla fine, la prossima Primaveraitaliana…

Noi saremo vivi

i fiori saranno vivi

i robot saranno vivi

La Terra sarà viva

L’Animal Farm Politik cacciato

nello spazio sul Sole come futuristfast food

25 12 2013 2113 COMPUTER EDEN

la nuova utopia

sicura come un Google Condom Glass2.0!

 

Tsunami ,,, the big wave of 2000+13

but no one is killer

Animal Farm Politik uber alles theangel-devil

We are supergirls and superhuman

Cuore of Science

Machine’s Flowers

Robot, Plus Humans of the Humans

We fly in the surf of Western Death

In the end, the next Italian PRIMAVERA

We will be LIVE

The flowers LIVE

The robots LIVE

La TERRA LIVE

The Animal Farm Politik BANNED

in the space on the sun some FastFoodfuturist

25 12 2013 2113 COMPUTER EDEN

NEW utopy

of course di corsa some Google GlassCondom 2.0!

 
*Versi ricevuti direttamente dall’autore tramite e-mail

“Memorie d’infanzia” di Carlos Sanchez…

Nessuna somiglianza

di

Carlos Sanchez

untitled.pngNacqui un 24 di dicembre
del quale conservo poca memoria
piansi il necessario
mi raccontarono
era migliore risparmiare forze
non drammatizzare
per essere in questo mondo.
Faceva caldo
appena cominciato l’estate
cantavano le cicale.
Antonio disegno un poema
in quel quaderno
adesso giallastro
che conservo.
Fu un Natale speciale
per la casa dei Sánchez
eravamo molto lontani da Betlemme
molto vicino alla stazione del treno
di Villa Pueyrredón
a Buenos Aires.

Ningún parecido

Nací un 24 de diciembre
del cual guardo poca memoria
lloré lo necesario
me contaron
era mejor ahorrar quizás
no dramatizar
por estar en este mundo.
Hacía calor
apenas comenzado el verano
cantaban las cigarras.
Antonio dibujo un poema
en ese cuaderno
ahora amarillento
que conservo.
Fue una Navidad especial
para la casa de los Sánchez
estábamos muy lejos de Belén
muy cerca de la estación del tren
de Villa Pueyrredón
en Buenos Aires.

*Versi, foto e traduzione ricevuti direttamente dall’Autore tramite Social Network.

RUMORI… DI ONDE… di Giancarlo Fattori!!!

LE ONDE

di

Giancarlo Fattori

 

 

14698464-le-onde-del-mare-sferza-linea-impatto-roccia-onthe-spiaggia.jpgFrangenti, suono di emozioni

che vanno in frantumi:

io, solo, gli occhi chiusi,

le immagini, la foschia pallida,

l’emaciato dipinto di questi stati d’animo

che salgono,

scendono,

con clangore

si rincorrono,

nel clamore

aprono porte,

cantano canti

con arcane voci

d’Africa e Oriente,

si stagliano su cieli

d’infinito vagabondare.

Risveglio, brezza di mani

(carezze sulla pelle,

su labbra screpolate

di salsedine e vento,

su ambrate cosce)

distese immense

che non riesco a contenere:

alberi d’acqua, capelli d’alghe intrecciati,

sguardi e castelli di sabbia;

ti tengo la mano,

mentre si prende il volo

sulla scogliera,

e mi graffio le gambe,

e ti strapazzo l’anima,

e mi laceri quel che resta

del cuore, del mare dentro,

dell’ombra, delle nubi di bora.

Altro non sono che un fiore,

nella cornice d’una finestra,

d’uno stipite rotto;

inchiodato al verde bottiglia del mare,

alle barche in lontananze di velati miasmi lagunari,

alla roccia ultima che attende all’incrocio di due mari;

tre,

se conto quello che mi pulsa dentro;

se conto il colore del tuo corpo

che si spande all’aria con coriandoli

e ciglia increspate di sale;

se conto il desiderio che hai di me,

tra i relitti trascinati a riva dalle profondità

della nostra passione, dei voli spudorati;

tra i segni del tempo

che abbiamo tatuati addosso.

Non restiamo che noi,

il mare di fronte,

la sua anima che si frange,

i nostri corpi di sudore e lacrima,

contorti eretti puntati al cielo:

arsi dalle fiamme

consunti dalla danza

adagiati su letti di sabbia.

Basta poco,

perché il vento

ci accarezzi,

disperdendoci

nella sua eternità.


*Versi ricevuti direttamente da Giancarlo Fattori, Giugno 2013

**Immagine postata dalla Redazione e liberamente tratta da: http://it.123rf.com/photo_14698464_le-onde-del-mare-sferza-linea-impatto-roccia-onthe-spiaggia.html

Uomo e Υβρις di Giovanna Mulas.



dollaro-usa.jpgJohn Swinton (1829-1901), gia’ redattore capo del New York Times, nell’emblematico discorso di commiato dai colleghi, tenuto durante il banchetto dell’American Press Association, ebbe modo di dichiarare:
“Una stampa indipendente non esiste.

Lo sapete voi e lo so pure io.
Nessuno di voi oserebbe scrivere le proprie opinioni e gia’ sapete anticipatamente che se lo facesse non verrebbero mai pubblicate. Io sono pagato un tanto alla settimana per tenere le mie opinioni oneste fuori dal giornale col quale ho rapporti, altri di voi sono pagati in modo simile per cose simili e chi di voi fosse così pazzo da scrivere opinioni oneste, si ritroverebbe subito per strada a cercarsi
un altro lavoro.
Il lavoro del giornalista e’ quello di distruggere la verità (“Dire la verità non e’ uno dei dieci comandamenti”, sosteneva David Finn, uno dei titolari della Ruder & Finn nel pezzo ‘Perché mentiamo’, N.d.A.), di mentire spudoratamente, di corrompere, di diffamare, di scodinzolare ai piedi della ricchezza e di vendere il proprio paese e la sua gente per il suo pane quotidiano. Lo sapete voi e lo so pure
io.
E allora che pazzia e’ mai questa di brindare a una stampa indipendente?. Noi siamo arnesi e vassalli di uomini ricchi che stanno dietro le quinte. Noi siamo dei burattini, loro tirano i fili e noi balliamo. I nostri talenti, le nostre possibilità, le nostre vite sono tutto proprietà di altri.
Noi siamo delle prostitute intellettuali.”.
Quindi il popolo, la massa inutile dei ‘trascurabili’ di Arthur Machen, costituisce la mandria dei montoni protagonisti di una storia edificante che Georgi Ivanovich Gurdjieff (1872-1943) raccontava ai suoi allievi: “C’era una volta un mago ricco e avaro che possedeva molte mandrie di montoni. Non assoldava pastori ne’ recingeva i pascoli.

I montoni si sperdevano nei boschi, cadevano nei burroni e soprattutto scappavano all’avvicinarsi del mago, poiché avevano sentore di quel ch’egli faceva della loro carne e del loro vello.
Cosicché il mago trovò il solo rimedio efficace. Ipnotizzò i montoni e suggerì loro per prima cosa che essi erano immortali e che il fatto di scorticarli era eccellente per la loro salute. Poi suggerì loro che egli era una buona guida pronta a qualsiasi sacrificio per i suoi cari montoni che non erano più montoni. A questi ultimi suggerì che erano aquile, leoni e perfino maghi.

E così il mago visse senza preoccupazioni: i montoni rimanevano sempre accanto alle mandrie e aspettavano con serenità il momento in cui il mago li avrebbe tosati e sgozzati.”.
E’ innegabile che la mentalità degli individui e della collettività può essere trasformata da un insieme sistematico di suggerimenti adatti; in fondo, l’educazione stessa non e’ altro che questo.
Lo schema e’ classico: indurre emozioni nel lettore, orientarle al fine di generare la voluta reazione di univoco biasimo morale che approda alla corale invocazione di un pronto ristabilimento della giustizia violata.
Tecniche di plagio che si giovano di parole chiave ad alto contenuto emotivo o ideologico come verità, libertà, diritti dell’uomo, democrazia, genocidio, purificazione, ecc., caricandole dei significati voluti, miranti a ottenere un effetto preordinato di legittimazione e giustificazione di un operato che, altrimenti, rischierebbe di svelare il suo volto cinico e pragmatico. Si tratta di ottenere, attraverso parole, immagini, voci, notizie false, provocazioni o stereotipi negativi, un rovesciamento della realtà, e venderlo come vero. Una volta innescato, il principio della violazione delle folle diventa irreversibile.

Sosteneva James Harff, ex direttore della Ruder & Finn “Noi sappiamo perfettamente che la prima affermazione e’ quella che conta. Le smentite non hanno alcuna efficacia.”
Apro una parentesi interessante. Consiglio la lettura di Noam Chomsky, uno dei piu’ noti linguisti del XX secolo, professore di linguistica e filosofia al MIT di Boston. Secondo il Chomsky, certa propaganda ha effetto solo se supportata dalla classe colta e quando non vengono ammesse deviazioni di alcun tipo dall’ideologia ufficiale.
Era la lezione appresa da Hitler, che prosegue fino ai giorni nostri.
Chomsky rileva che la societa’ democratica divide i cittadini essenzialmente in due classi: quella a cui compete la gestione degli affari generali, l’esigua classe specializzata, e gli altri; la grande maggioranza della popolazione che Walter Lippmann connotava col termine di ‘branco selvaggio’. Chomsky sottolinea che il gregge viene convocato solo in tempo di elezioni per tenere viva nelle pecore
l’impressione di vivere in democrazia e non in uno stato totalitario.
Una volta (ri)eletta la classe specializzata, il branco ritorna spettatore, anzi rimane stupido o obbediente e passivo, da trattare nuovamente come un bambino, gia’ per definizione irresponsabile, incapace di conoscere il proprio bene. In realtà, argomenta il C., il branco era stupido anche prima delle elezioni, per cui e’ d’uopo
guidarlo: occorre orientarne il consenso, operazione che consiste essenzialmente nell’addomesticarlo per il tempo ritenuto necessario.
La maggioranza della gente e’ guidata da emozioni e impulsi: il branco selvaggio deve essere mantenuto confuso. Coloro che possiedono razionalità devono suscitare emozioni necessarie e sovrasemplificazioni emozionalmente potenti per tenere gli ingenui sulla retta via.
Cio’ e’ diventato parte essenziale della scienza politica contemporanea.
Il nostro autore osserva, inoltre, che per mantenere dei rapporti così profondamente radicati nella menzogna, occorre falsificare completamente la storia. Altro scopo raggiunto mediante il controllo dell’istruzione pubblica.
Si avranno in tal modo sempre a disposizione argomenti per giustificare qualsiasi azione che la classe specializzata intenderà intraprendere (…)

Leggi il pezzo da Giovanna Mulas, il Blog ufficiale:
http://giovannamulas.baab.it/2013/06/16/uomo-e-υβρις/

*Articolo ricevuto direttamente da ufficio stampa Isola Nera per Giovanna Mulas.

“Come un cane”… inedito di Zairo Ferrante

 

zairo ferrante,come un cane,versi,dinanimismo,ineditoCOME UN CANE

di

Zairo Ferrante

 

Come un cane l’annuso

la pioggia che casca

dalle nuvole sulle cose

vecchie, stipate in giardino,

 

spazio curato

 

come un cuore che pulsa

su cui scendono lacrime che

lavano ricordi e pensieri,

vanghe e rastrelli.

Come un cane l’annuso

e le lecco le lacrime,

la pioggia che scivola

e gocciola senza rumore.

E le asciugo,

in silenzio,

in disparte,

felice.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore http://zairoferrante.xoom.it/.

 

**Foto quadro di Jacopo Bassano “Due cani da caccia” postata dalla redazione e liberamente tratta da: http://www.copia-di-arte.com/a/bassano-jacopo/ddue-cani-da-caccia.html

 

Giovanna Mulas: “oggi il popolo pretende ritorno alla piazza sempre stata sua”

Il tempo finito di un Centrosinistra mai Stato

di

Giovanna Mulas

giovanna mulas,dinanimismo,pezzo,blog,ineditoDobbiamo renderci conto che il cambio e’ necessario:
l’ acquiescenza della comodita’, l’afrodisiaco del potere quindi la corruzione, la pieta’ nel senso cristiano del termine, che aborro come nichilista, la divisione ineguale dei beni, la sopravvalutazione e la mancanza di autocritica sono serviti soltanto a creare altri muri tra popolo e popolo che, disperato, confluisce nella rete di chi, ad urlare democrazia, illude di sovranita’ innocua, da ordinaria amministrazione.
Dobbiamo renderci conto che le vie di mezzo, se ad oggi sono riuscite a plagiare le menti di ingenui o benpensanti di un’ aspirante sinistra salottiera, da ni o non saprei, da strumenti a fiato dai quali penzola infausta coda di shakespeariana memoria; oggi non bastano piu’ : oggi il popolo pretende ritorno alla piazza sempre stata sua, oggi il popolo ha gridato e da anni grida inascoltato il suo Verbo, e solo il suo, e noi non possiamo girare la testa da altra parte, abbandonando questa nostra Italia allo sfascio totale al quale e’ stata predisposta, destinata.

Arrivati all’orlo del precipizio si possono fare solo due cose: o ci si butta di sotto o si frena in tempo consegnandosi al nemico, che’ una libertà individuale non può concepirsi senza sicurezza economica ed indipendenza. Il tempo di questo centrosinistra e’ scaduto, amici miei, centrosinistra mai davvero stato e (…)

*Leggi tutto dal Blog ufficiale di Giovanna Mulas:

http://giovannamulas.baab.it/2013/02/27/il-tempo-finito-di-un-centrosinistra-mai-stato/

**Ricevuto direttamente da Uff. stampa Isola Nera ( per Giovanna Mulas ).

***Foto Monaci Buddisti postata dalla redazione e liberamente tratta da: http://www.metaforum.it/archivio/2008/showthreadae48.html?t=1863

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