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Feb 11, 2012 - opinioni    No Comments

Quando i Poeti parlano: ITALIA AL BORDO DELL’ABISSO di Gabriel Impaglione*

gabriel impaglione,dichiarazioni,situazione italiana,futuro,guerraI crani costituiti nel potere formale, in Italia, danno continuità alle misure politiche neoliberali che vanno applicandosi dall’era berlusconiana.
In questo senso poco o niente è cambiato salvo, se si vuole, una certa impopolarità che non pagherà elettoralmente la lega dei rappresentanti della casta fondomonetaria al governo, e sempre di partito politico parliamo.
E’ grazie a questo infimo dettaglio che la destra e i suoi complici lasciano lavorare i burocrati con totale libertà.
Uno per tutti e tutti per uno.

Senza l’articolo 18 a salvaguardia dei lavoratori, con norme che favoriscono una flessibilizzazione ancora più approfondita nel mondo del lavoro, sarà un gioco da bambini ricevere ‘possibilità d’ investimento’  in un paese nel quale le condizioni di schiavitù non avranno limite, come non avranno limite le garanzie degli imprenditori.
Diciamola così, in una situazione inversamente proporzionale: fame per il popolo lavoratore, ricchezza abusiva per l’oligarchia.
Ciò che già accade in Honduras, Guatemala e Messico, in Haiti….
Ma questa è l’Italia!
 
Grazie alle richieste del Vicerè Monti e i suoi seguaci, l’Italia rischierà di trovarsi allo stesso livello di un’ enorme quantità di paesi del terzo mondo, dove lo sfruttamento ‘legale’ è un diritto dei monopoli.
Mi viene in mente la nordamericana United Fruit, col suo operato in Centro America…e non è un capriccio.
La manifestazione dei metalmeccanici prevista per il 18 febbraio prossimo è un atto di dignità. Se, come credo, nel popolo italiano perdurerà questa virtù, lo sciopero dovrà estendersi a tutto il paese e in maniera indefinita.
 
Tutto indica che la questione di classe gioca la sua battaglia. Tutto indica che Marx continua ad essere più attuale della ‘fine della storia’ di un certo Fukuyama, “best seller” tanto declamato dall’ ultracapitalismo: la felicità planetaria in armonioso equilibriograzie alla teoria di domanda e offerta, non è più certa.

Non si sa come parare la caduta dell’impero del lucro che presenta crepe da ogni parte, fa acqua. E i suoi apostoli non hanno più un discorso che valga. Inventeranno altre guerre. La presenza yankee attorno a Siria e Iran è soffocante.
La formula: ti invado- ti derubo- ti colonizzo, ha dato tanti morti al mondo come garanzia ai governi imperiali…questo orrore non ha misura.

L’ Italia non è estranea questa logica, né innocente. I cacciaborbardieri comprati dal governo avranno finalmente la loro missione  da un momento all’altro ( i tagli non hanno impedito l’acquisto di macchine da morte dalla necessitata industria bellica yankee…sarà uno dei tanti accordi di alleanza invasiva?)
 
E mentre l’Italia cammina in silenzio fino alla realtà di Repubblica delle Banane, con la complicità di una casta conservatrice e l’indifferenza suicida di una buona porzione di popolo (addormentato a lungo in un benessere fittizio), il mondo è diretto dall’impero di pochi fino al pericoloso abisso di una guerra che potrà essere ultima a scuotere la vita del pianeta.

*Poeta italo-argentino ( Gabriel Impaglione )

**Scritto ricevuto da Giovanna Mulas

***Foto postata dalla Redazione del dinanimismo e liberamente tratta da: http://m1so.wbl.sk/simpsonovci.html

INTERVISTA A ZAIRO FERRANTE DA CONTROCULTURA SUPEREVA!!!

Nuove Avanguardie: intervista al dinanimista Zairo Ferrante

hchoogypk.jpgZairo Ferrante, 26 anni, scrittore, salernitano, è il fondatore del Gruppo Dinanimista, netclassico esempio delle potenzialità del web, anche per certa nuova letteratura sperimentale italiana: ricercatore del LLF, Laboratorio futurista letterario in sinergia con l’AIT, la nuova futurologi italiana e europea di Riccardo Campa, Stefano Vaj, Giulio Prisco e altri.

D Poesia e Narrativa, dopo il web:

R spesso sento dire che il web ha ucciso la Poesia e la Narrativa, secondo me non c’è nulla di più falso, sicuramente il web ha modificato il modo di “fare letteratura” semmai creando qualche problema alle case editrici, (tra l’altro non sempre interessate a fare cultura) , ma rendendo indubbiamente più popolare ed accessibile sia l’arte dello scrivere sia quella della lettura e questa non è cosa da sottovalutare. Inoltre quest’ultimo punto è uno degli obbiettivi che il DinAnimismo si prefigge, perciò in un certo senso devo ringraziare il web.

Poi, per avere un’idea della grande rivoluzione letteraria post-web, basta pensare ai centinai di blog, ai social network, agli e-book gratuiti, ai siti di scrittori noti e meno noti (che in alcuni casi nascondono dei veri e propri capolavori poetico-letterari) ed alla videopoesia che ha letteralmente liberato la scrittura, rendendola fruibile da tutti, anche dai meno appassionati .

D- Le avanguardie storiche oggi:

R- Le avanguardie storiche oggi sono un esempio, o meglio un punto di partenza per quelle presenti e future. Le ritengo delle piattaforme di lancio da cui far decollare nuove idee e nuove sperimentazioni. Inoltre credo che possano essere anche d’esempio e far capire i possibili errori da evitare. Mi piace vedere l’arte come un continuum di idee in cui ognuna si collega, o per la legge degli opposti o per le legge dei simili, alla precedente ed alla successiva. Ad esempio il futurismo paradigma delle avanguardie mondiali molto deve al romanticismo pur essendo, nella forma, uno l’opposto dell’altro.

D- Dinanimismo e futurismo

R- Come spesso ripeto il Dinanimismo deve molto al futurismo, anche se per certi aspetti sono uno l’inverso dell’altro. Infatti mentre il futurismo aveva l’obbiettivo di accompagnare un uomo ricco di anima nel futuro e quindi nello sviluppo tecnologico il dinanimismo si prefigge lo scopo inverso e cioè quello di accompagnare un uomo ricco di tecnologia, tra l’altro inarrestabile, alla scoperta della propria anima tramite l’opera poetica ed artistica in generale che, come quella futurista, deve essere forte, semplice, immediata e vicina alla gente.

Ecco che in tal senso va benissimo collocare il dinanimismo tra le avanguardie neo o post-futurista.

D-Dinanimismo e transumanesimo

R- Il dinanimismo non è transumanesimo anche per il carattere poetico-artistico del primo e quello prettamente scientifico del secondo. Ma certamente vanno nella stessa direzione. Entrambi si prefiggono di supportare e preparare l’uomo al possibilissimo futuro trans e postumano.

Con la differenza che i dinanimisti cercano di sensibilizzare e preparare le anime tramite azioni artistiche, mentre i transumanisti si prefiggono di preparare le menti tramite le previsioni e la divulgazione scientifica. Ecco che su determinati argomenti, come appunto il futuro transumano ed il suo impatto sull’uomo, le due avanguardie possono stabilire delle fruttuose sinergie ed ecco anche perché la parola dinanimista è diventata, insieme ad altre parole nuove come robotismo, materia di ricerca del Laboratorio di letteratura Futurista (LLF) curato dall’Associazione Italiana Transumanisti (AIT).

D- L’anima nell’era di Internet

R- L’Anima continua ad esistere anche nell’era di internet, si estrinseca con il fare come sostiene lo psicologo Junghiano James Hillman. Addirittura Fabio Marchetti ingegnere, inventore e scrittore ha cercato di spiegare l’esistenza dell’Anima tramite una rivisitazione filosofico scientifica della fisica tradizionale (ndr. Libro “La fisica dell’anima”) .

A mio avviso il problema reale è che le Anime, a causa della cattiva gestione dei tantissimi input esterni che bombardano l’uomo moderno portandolo a non porsi più domande, si sono un pochino assopite. Ecco che occorrono stimoli per risvegliarle e tra questi proprio la poesia, l’arte figurativa in generale e la musica possono svolgere un ruolo importantissimo e rimetterle in movimento, creando appunto un DinAnimismo.

D-Dinanimismo: obbiettivi futuri

R- Molti sono gli obbiettivi futuri del DinAnimismo, innanzitutto continuare la sua divulgazione poetico-letteraria iniziata da qualche tempo tramite i blog ufficiali ed i social-network (tipo Face-book) dove hanno già collaborato in modo del tutto libero diversi artisti provenienti da tutta Italia come le poetesse esordienti Anna Naccarato (Cosenza), Daniela Schiarini (Pozzuoli) e Adriana Scanferla (Venezia); , la scrittrice Barbara Cannetti (Ferrara) il cui libro è stato più volte ristampato e la saggista Michela Erika Rossano (Salerno). Inoltre le sinergie tra quadri e versi, possibili anche grazie ai quadri di noti pittori come Vincenzo Carofalo (pittore brindisino) e Liliana Ummarino pittrice e vicepresidente dell’ass. Culturale artistica ART-ARVALIA (Roma), hanno ottenuto grandi consensi e quindi certamente il dinanimismo continuerà anche in questa direzione, cercando sempre nuove collaborazioni. Senza dimenticare che, oltre all’ e-book “dinanimismo” pubblicato gratuitamente nel 2009, per maggio è prevista l’uscita di un altro e-book poetico/letterario, sempre consultabile gratuitamente in rete, edito da futurist- edition (casa editrice sperimentale on-line) che raccoglierà gli scritti di diversi nuovi Autori, ma questa è una sorpresa e quindi non anticipo altro!!!

http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2010/03/nuove-avanguardie-intervista-al-dinanimista-zairo-ferrante

STORIA DEL DINANIMISMO Parte Prima

 

DINANIMISMO: LA POESIA DIRETTAMENTE DAL FUTURO POST-2012

Confessione

di

Zairo Ferrante (Parte Prima)

Dopo l’ufficializzazione neofuturista, dopo l’inaspettato consenso riscosso dal DinAnimismo e tenendo conto sia della situazione politica mondiale che si sta delineando all’orizzonte sia delle recenti storie o credenze sul 2012, J.Titor e la possibile fine del mondo; ho deciso di raccontare, a tutti coloro che vogliono sapere, una storia.

Ecco che vi chiedo solo di ascoltare:

Tutto ebbe inizio il 13 settembre 2001, a quel tempo vivevo ancora ad Aquara (paese in provincia di Salerno) e frequentavo assiduamente la piccola biblioteca comunale, che oltre ad avere un discreto numero di libri rappresentava anche un luogo di ritrovo per la mia generazione.

Di solito ci ritrovavamo lì per parlare o giocare ai classici giochi da tavolo che ognuno di noi aveva donato alla comunità!

Ebbene, proprio quella sera ero rimasto solo e non sapendo come ammazzare il tristo tempo di fine estate mi recai verso lo stabile comunale fumando la mia solita sigaretta “di compagnia”.

Rimasi stranito nel trovare la porta della biblioteca spalancata.

Poi pensando che qualche mio solitario compagno avesse avuto la mia stessa idea vi entrai senza più pensarci!

Ma presto mi dovetti ricredere, come al solito i miei pensieri erano andati nella direzione sbagliata, qualcuno stava trafugando dei libri dagli scaffali e nonostante quel qualcuno mi avesse ben notato, continuò a gettare velocemente i libri in un grosso sacco di canapa non curandosi della mia presenza.

Poi si voltò, sorrise e mi disse: “Piacere Mariern”.

Capite il mio stupore nel vedere un uomo sconosciuto che con immensa disinvoltura mi rubava i libri da sotto al naso e come se non bastasse con altrettanta disinvoltura si presentava anche!

Infatti restai per un attimo senza parlare, poi velocemente mi avvicinai e con un piede lo scaraventai a terra (La mia azione venne anche facilitata dal suo perdere l’equilibrio visto che, per prendere i libri dal ripiano più basso, stava flesso sulle gambe) e lui dopo essersi adagiato e ben sistemato sul pavimento alzò lo sguardo e sorridendo mi disse: “un minuto, chiudo il sacco e ti spiego tutto, non è come sembra!”.

Era un uomo sui trent’anni, di statura media, capelli neri e molto scuro di carnagione, la prima cosa che notai furono i suoi baffi neri molto simili a quelli del cantante dei Queen, poi subito dopo a distogliere la mia attenzione da i suoi baffi e dal suo giaccone simil-militare furono i suoi occhi lucidi, carichi di lacrime che riflettevano il giallo della sclera quasi coprendo il nocciola dell’iride.

Mi persi letteralmente nel suo sguardo, tanto che lui ebbe tutto il tempo per rialzarsi, per chiudere il sacco e per avvicinarsi a me e mettendo la sua mano sotto il mio braccio mi disse: “Mariern il mio nome è Mariern soldato 271812, vengo dall’anno 2036 insieme al soldato Jo’ Titor, il mio compito è quello di riportare nel futuro la testimonianze della civiltà dei nostri padri andata perduta in seguito al primo conflitto post-nucleare iniziato il 14 aprile 2012 e terminato il 21 aprile dello stesso anno.”

Credetemi a quel punto davvero non sapevo più cosa dire, mi sembrava di vivere in un sogno ed allora con voce bassa, quasi più della sua, gli dissi: “puoi spiegarti meglio e lui,sorridendo, a me: “Certo, tutto è iniziato nel 2009 quando in seguito al riarmo della Russia volto ad ostacolare lo scudo Americano tutto il mondo è impazzito, tutti gli stati compreso quelli fino ad allora neutrali hanno iniziato una folle corsa al riarmo, in tre anni l’intero pianeta è diventato una polveriera pronta ad esplodere e la catastrofe è scoppiata proprio il 14 aprile del 2012 quando è stata usata l’arma più distruttiva che l’uomo avesse mai potuto creare, le sue onde elettromagnetiche hanno in un attimo azzerato millenni di sviluppo, riducendo l’intera umanità alla stregua dei suoi primitivi antenati. Il 21 aprile dello stesso anno i capi del mondo dopo un congresso tenutosi nell’ormai inesistente New York, rendendosi conto della grave situazione a cui si era giunti, dichiararono la fine della guerra ed inaugurarono il cosiddetto “millennio della pace”.

Però ormai tutto era stato perso, l’unico conforto della civiltà era il ricordo dei sopravvissuti; ecco che dopo 24 anni di ricostruzioni io e Jo’ siamo stati mandati qui per riportare le testimonianze dello sviluppo della civiltà dei nostri padri. A me sono toccati i libri, a lui i vecchi pc.

Non avevo capito nulla, ma le sue parole mi avevano quasi ipnotizzato ed il mio stato “catatonico” fu interrotto solo dal suo sussurrarmi all’orecchio: “E’ tutto più chiaro adesso? Ad ogni modo spero di rincontrarti per spiegarti meglio, scusami ma devo”.

Avvertii un forte colpo al viso ed ebbi la sensazione di una luce al neon che si spegnesse, mi risvegliai dopo cinque minuti con il volto pieno di sangue ed il mio naso ulteriormente rotto. Avevo un grande mal di testa e nella mia mente esisteva una parola nuova sussurrata dalla voce di quello sconosciuto quasi come se l’avesse ripetuta più volte mentre ero a terra senza conoscenza, la parola era “DinAnimismo” e dopo qualche ora ad essa seguì la nuova idea di un movimento Poetico che riscoprisse ed esaltasse la poesia quale sostegno per l’uomo nuovo del futuro prossimo…

…Il resto probabilmente ve lo racconterò più avanti!!!


ZF http://zairoferrante.xoom.it/