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Al di la della Destra e della Sinistra. Dopo il Libro Manifesto Nuova Oggettività “AA.VV. La Carmelina, 2013”

AA.VV. Al di la della Destra e della Sinistra. Dopo il Libro Manifesto Nuova Oggettività 

 

“ La Carmelina, 2013”

 

A cura di Sandro Giovannini e Roby Guerra

 

Prefazioni di: Giovanni Sessa, Sandro Giovannini, Roby Guerra, Antonio Saccoccio, Graziano Cecchini, Luigi Tallarico, Zairo Ferrante

 

 

COVER-N.O..pngINTERVISTE A:

Luigi Tallarico ,Roby Guerra, Sandro Giovannin,,Antonio Saccoccio, Luigi Sgroi,,Giovanni Sessa, Francesco Sacconi, Paolo Melandri, Vitaldo Conte, Giuseppe Casale, Stefano Vaj, Marcello Francolini, Antonio Fiore, Alberto Ferretti, Emilio Diedo, Pierluigi Casalino (*di Alessia Mocci), Graziano Cecchini, Alessio Brugnoli, Zairo Ferrante, Sylvia Forty, Maurizio Ganzaroli, Riccardo Roversi-Zairo Ferrante – Luca Siniscalco, Fabio Scorza, Maria Antonietta Pinna, Giuseppe Manias, Giovanna Guardiani, Francesca De Carolis, Daco, Seconda Carta, Mauro Biuzzi

 

A sinistra (cosiddetta) la casta è alla luce del Sole: da oltre mezzo secolo domina la cultura italiana, crisi o non crisi, vulgata spesso paragramsciana (con buona e cattiva pace del grande filosofo metapolitico ante litteram italiano!) ma anche il recente New Realism dei guru mica banali Eco, Ferraris ecc. pare riflettere ancora il peccato originale del DNA comunista….e ideologico. Postmoderno e Internet revolution ancora esorcizzati, quasi più perspicaci Papa Ratzinger e – in senso massmediologico… lo stesso ex premier Berlusconi. Va da sè: anche dalle parti, invece degli amanti del crepuscolo o dell’aurora, specularmente qualsiasi radar non ideologico capta la medesima rimozione della Internet revolution e del postmoderno. Certamente e tutt’oggi, a volte una bellissima anche letteratura forse meno ideologica, ma gira e rigira sempre Spengler e il tramonto dell’Occidente in primo piano…. E non come necessario e complementare bordo dialettico e-o danzante per superare criticamente solidamente certo nichilismo minimalista, certo stesso postmodermo liquido.

Anche i migliori lanciano, quasi un tic, intermittenze evolutive, poi subito la mano non accompagna la palla volante, Zarathustra diventa una statua di sale, anziché in Libertà e danzante gli anni duemila: persino Veneziani e Solinas, pur eretici brillantissimi, rigira e gira, costantemente si autospecchiano… in certo solipsismo ben visibile, in troni socialmente accreditati, fanno gli imperatori senza esercito? In realtà anche a Destra cosiddetta, la Regina è nuda, perché combattere captando il novum venuto alla luce? per certi spiriti nobili ma poco corpo liberi, più eccitante la coazione del canto apocalittico (interiore… altro che Impero!), eterno pensiero senza azione futurista nazionale…

Tornando a Sinistra cosiddetta…. specularmente afasica.., oltre alla news New Realism, comunque segno relativamente propulsivo, altre sinapsi tipologia Cacciari soffiano lievi: dal web semmai e da nuove giovani avanguardie tecnoanarchiche o futuristiche atipiche input in progress…

Va da sé: dal libro manifesto del 2011, per il nostro movimento virtuale un up-date inedito: sia una risposta riflesso non condizionati… sintropica quasi al new realism, ma, eresia indigeribile ovunque, l’assioma quasi di un hardware davvero irriducibile alle peraltro inerzie del Novecento ideologico, pur inerzie malware se non virus certamente radioattive… L’anno zero, in Italy, di una mappa non spezzettabile, atomo in-divisibile persino anti-ideologico: il territorio viene dopo e più dinamiche a venire soggettuali e non vincolanti. Metapolitica, metacultura e soprattutto metasofia, oserei affermare.

In pillole: ecco la logica del senso di questo libro chip, scandalosamente pop-filosofico, il titolo è tutto un file di sistema o registro – strutturale alla macchina-libro…- 3 scansioni mirate, la parola come dialogica danzante nel vettore nucleare pocanzi anticipato come un trailer; la forme rigenerante dell’intervista o bioparola, vivente, in una specie di nanobolero, primordicamente epidermico, in feedback facile con il libro manifesto, nell’interfaccia microepocale con il New Realism speculare, poi già espanso nel complementare e già “militare” urfuturibile, fino all’oltredestra oltresinistra conclamati di innesti ex novo, linee di fuga e toccata spregiudicata, antivirus decisivo per non confabulare oltre l’ideologico, ma sperimentarlo live… laddove, come disse Ionesco, le parole sono fatti, anche la macchina libro desiderante!

PER ACQUISTO: http://www.edizionilacarmelina.it/?page_id=613

**RECENSIONE CON ESTRATTO CONTINUA SU: http://www.readmi.it/recensioni/recensione-al-di-la-della-destra-e-della-sinistra-dopo-il-libro-manifesto-nuova-oggettivita/

25 APRILE-1°MAGGIO

 

DESTRA O SINISTRA?

IL DINANIMISMO SCEGLIE LA STORIA

di ZAIRO FERRANTE


quarto_stato1.jpgA cavallo tra il 25 aprile (festa della liberazione) ed il 1° maggio (festa dei lavoratori) il dinanimismo ha deciso di schierarsi con la Storia.

Si proprio con la Storia, quella strana ed irrazionale stella che brilla di luce propria, quell’oggetto misterioso che se tramandato oralmente o scritto sui libri dà sempre lo stesso risultato.

Avete capito benissimo!

Parlo proprio della Storia, quella misteriosa signora che da sempre unisce donne, uomini e bambini di diversa provenienza ed estrazione sociale guidandoli verso un unico obbiettivo che si chiama Libertà.

Parole imparziali che da sempre resistono perfino alla politica che invano cerca di cambiarle, nasconderle e strumentalizzarle.

Insomma, il dinanimismo (movimento indipendente e libero) tra destra e sinistra sceglie la Storia, essere pulsante sopra le parti, guerriero che a spada tratta da sempre difende la dignità e l’anima dell’uomo, parole ferme, concetto immutabile, carte che per quanto si possano mescolare daranno sempre lo stesso risultato.

Ed ecco che, sicuro che la Storia continui a resistere e ad indicarci la strada, vi dedico questi versi dell’insuperabile Francesco De Gregori con l’augurio che la vostra Storia vi accompagni sempre, con l’augurio che la nostra storia non ci lasci mai.

La Storia

La storia siamo noi, nessuno si senta offeso,
siamo noi questo prato di aghi sotto il cielo.
La storia siamo noi, attenzione, nessuno si senta escluso.
La storia siamo noi, siamo noi queste onde nel mare,
questo rumore che rompe il silenzio,
questo silenzio così duro da masticare.
E poi ti dicono “Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera”.
Ma è solo un modo per convincerti
a restare chiuso dentro casa quando viene la sera.
Però la storia non si ferma davvero davanti a un portone,
la storia entra dentro le stanze, le brucia,
la storia dà torto e dà ragione.
La storia siamo noi, siamo noi che scriviamo le lettere,
siamo noi che abbiamo tutto da vincere, tutto da perdere.
E poi la gente, (perchè è la gente che fa la storia)
quando si tratta di scegliere e di andare,
te la ritrovi tutta con gli occhi aperti,
che sanno benissimo cosa fare.
Quelli che hanno letto milioni di libri
e quelli che non sanno nemmeno parlare,
ed è per questo che la storia dà i brividi,
perchè nessuno la può fermare.
La storia siamo noi, siamo noi padri e figli,

siamo noi, bella ciao, che partiamo.
La storia non ha nascondigli,
la storia non passa la mano.
La storia siamo noi, siamo noi questo piatto di grano.

PRIMA AZIONE DINANIMISTA

 

 

PRIMA AZIONE DINANIMISTA


PIANGE IL CIELO

Remix di Zairo Ferrante de “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’annunzio



Taci. Su l’uscio

de la porta non odo

rumori che dici

naturali; ma odo

suoni nuovi

che parlano gocciole e tinniti

lontani.

Ascolta. Piove

dalle nuvole grigiastre.

Piove sulle lamiere

secche e rossastre,

piove sui palazzi

metallici ed irti,

piove sui mirti

dell’insegna del bar,

sulle catene fulgenti

d’anelli accolti,

su i fusti folti

di liquidi aulenti,

piove su i nostri volti

stanchi,

piove su le nostre mani

ruvide,

su i nostri vestimenti

ingrassati,

su i tristi pensieri

che l’anima annega

serena,

su la favola bella

che ieri

t’illuse, che oggi m’illude

o padrone.


Odi? La pioggia cade

sul solitario

asfalto

con clippettio che dura

e varia nella nebbia

secondo le pozze

più alte, men alte. (vv. 39)

Ascolta. Risponde

al canto il pianto

delle Madri

che la piovra silenziosa

ricatta,

né il ciel cinerino.

E il mitra

ha un suono, e il fucile

altro suono, e il pugnale

altro ancora, stromenti

diversi

per innumerevoli morti.

E immersi

noi siamo nell’aria

malvagia,

di giuste genti morenti;

e il tuo volto austero

è molle di lacrime

come quelle mamme,

e i tuoi capelli

brillano come

i laghi ghiacciati,

o creatura risorta

che hai nome

Falcone.


Ascolta, ascolta. L’accordo

della vile politica

a poco a poco

più sporco

si fa sotto il pianto

che cresce;

ma un canto vi si mesce

più roco

che di laggiù sale,

dall’umida strada remota.

Più sordo e più fioco

s’allenta, si spegne.

Solo una nota

ancor trema, si spegne,

risorge, trema, si spegne.

Riparte e s’ode la voce dal mare.

Or s’ode su tutta la terra

crosciare

l’argentea pioggia

che spegne

l’ira tramandata

secondo la progenie

più triste, men triste.

Ascolta.

La figlia della piovra

è muta; ma i figli

dell’uomo ricattato,

il futuro,

cantano in unanime gruppo

mai con voi, mai con voi!

E piove sulla tua tomba

Falcone.


Piove sulla tua ultima strada

si che par il ciel pianga

per il dolore; non morto

ma d’un tratto fatto vivente

par dal ciel tu esca.

E tutto il tuo canto è in noi fresco

aulente,

ed il cuor nel petto è come spada

intatta,

tra le palpebre gli occhi

son come proiettili in canna,

i denti negli alvèoli

son scintillanti luci di rabbia.

E andiam di strada in strada,

or congiunti or disciolti

(e il tuo ricordo prende vigor

ci allaccia i malleoli

c’intrica i ginocchi)

mai con voi, mai con voi!

E piove sui nostri volti

arrabbiati,

piove sulle nostre mani

serrate,

su i nostri vestimenti

puliti,

su i futuri pensieri

che l’anima schiude

novella,

su la favola bella

che ieri

t’illuse, che oggi m’illude

e continua

o Falcone.




AZIONE DINANIMISTA PER UN 2010-3010 LIBERO DA OGNI SFRUTTAMENTO E DA TUTTE LE MAFIE:


Prima, spero di una lunga serie, quest’azione dinanimista mira a sottolineare uno dei lati oscuri della, contemporanea, società italiana. Come D’annunzio ed Ermione si trovarono di colpo immersi in una natura viva e nascosta che li avvolgeva e che prendeva forza da ogni loro passo, così noi ci troviamo immersi in una società carica e satura di soprusi e di crimini che prendono forza da ogni nostra azione illegale, anche la più banale.

Ecco che il DinAnimismo invoca la forza della Poesia (Noi non abbiamo armi ma solo parole ed anima per distruggere i nostri nemici) per risvegliare le Anime assopite e ferite dalla superficialità, con la speranza che questo risveglio possa portare gli uomini ad unirsi ed opporsi, unanimemente, alla deriva societaria di cui siamo sicuramente tutti spettatori e probabilmente anche fautori auspicando un’era (2010-3010) libera da ogni sfruttamento e da tutte le mafie.

Zairo Ferrante (26/12/2009)

P.S.

AUGURI DI BUONI, PROSPERI E LIBERI ANNI FUTURI!!!