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“And Radio Alveare Plays”: oltre 800 visualizzazioni in soli 2 giorni per la prima diretta poetica dell’Associazione culturale “l’Alveare”.

95891698_539431023630867_1270840540388130816_o“And Radio Alveare Plays” è il nuovo progetto dell’associazione culturale l’Alveare ( https://www.acalveare.it/ ). Un ciclo di incontri culturali e musicali trasmessi in diretta tramite la pagina ufficiale facebook della stessa associazione ( https://www.facebook.com/acalveare ).

Il primo appuntamento – una sorta di reading poetico dal titolo “POESIA, VINO E MUSICA (quattro chiacchiere poetiche tra amici) – è andato in onda GIOVEDì 7 MAGGIO alle ore 18:00 ed il video ( sempre visibile al link https://www.facebook.com/acalveare/videos/653433362168045 ) ha già raggiunto circa 800 visualizzazioni.

Hanno partecipato alla diretta: Geogia Gratsia, Arturo Stabile, Antonio Stabile, Nicola Pagano, Zairo Ferrante e Joe Natta ( de “Le leggende lucchesi”).
Durante l’evento sono stati letti alcuni versi di Poetesse e Poeti contemporanei selezionati dalla stessa Associazione, in collaborazione con il “Dinanimismo”, tra cui: Luigia Sorrentino, Marcia Theophilo, Michela Zanarella, Alessandro Canzian, Giovanna Mulas, Gabriel Impaglione, Roberto Collari, Cinzia Demi, Carlos Sanchez e Fabio Strinati.
Di seguito riproponiamo la scaletta poetica con i link di riferimento:
POESIA, VINO E MUSICA
quattro chiacchiere poetiche tra amici
poesia
1) LUIGIA SORRENTINO: http://poesia.blog.rainews.it/
da Inizio e Fine (Editore: “Stampa 2009” – anno pubblicazione: 2016).
II
per tutta l’estate gli alberi piansero
sangue vischioso
l’occulto si era disciolto sulla corteccia
bruna
venne a renderci omaggio
l’opacità delle cose ultime
l’ultima stagione ci lasciò
in un’angoscia secca
eravamo caduti nell’ordine
della fine
***
VI
quello che vedi è solo luce
un sole remoto espone il lembo
nel quale sei entrato
solo la luce scoprirà il mutato
colui che ignorava la propria fine
nell’alba di un nuovo inizio
avevi chiamato il mio nome
– chi aveva chiamato il tuo per primo? –
2) MARCIA’ THEOPHILO: http://www.marciatheophilo.it/
Foresta mio dizionario – dal libro “Amazzonia respiro del mondo (Ed. Passigli, 2005)”
Folle risata la tua, dall’eco affilata
manioca selvaggia, è il tuo riso
le tue carezze, il tuo acuto piacere
Kupaúba vive, va e viene
fino a che il sole scompare, di giorno
tra foglie, erbe, insetti, decomposte
materie vegetali; ci moltiplicheremo
il movimento non è deserto, è fiume
ruba, saccheggia, bevi ciò che vuoi
questo fiume è abbondante
non si ferma, ma continua
per cantare il suono delle parole
Açaná, Yaná, Nacaira
Caja, Pacaba, Maçaranduba
ogni parola un essere, parole che scrivo
io vedo un’aria piena di parole
foresta mio dizionario
parole vive e masticate
aspre di cammini già percorsi
Açaná, Tapajura, Igarapé
ogni parola un essere, risuona affilata.
Kupaúba aprì gli occhi e apprese a leggere.
SETTEMBRE VUOLE – Dal libro: L’istinto altrove (Giuliano Ladolfi editore, 2019)
Guardo una stagione
accorciare i giorni
e cambiare i colori delle foglie.
Tra l’aria che spoglia
i primi timori di pioggia
il sole resiste oltre le nuvole.
*
IL SILENZIO MI GUARDA E MI TOCCA
Il silenzio mi guarda e mi tocca
e io lo lascio entrare nella carne
come fosse una semina nei campi
in pieno sole.
Lo senti entrare anche tu nelle cose
rotolare nella pelle
ogni volta che respiri?
Davanti a te porto
quella voce che mi sfugge dalle labbra
e che non sa dire altro
che parole arrese e mute
come un soffio di vento tra i rami
che si aggrappa alla distanza.
4) ALESSANDRO CANZIAN: https://www.samueleeditore.it/
ESTRATTI DA: Il colore dell’acqua, di Alessandro Canzian, Samuele Editore, 2016
Un addio può non essere una lettera,
un messaggio siglato – nemmeno il
tempo del nome, per intero –,
una foto fra i libri a rinnegare
la dolcezza d’una gita. E nemmeno
ha senso dirti il bene
che mi resta, l’orrore dei gesti
che mi mancano, il buio dei capelli.
Non ha senso dirti che non trovo
lo zucchero in un supermercato
dove anche la cassiera «Signora
non sono riuscito a trattenerla
come non riesco a trovare lo scaffale,
mi aiuti, per favore» ma nessun
uomo può aiutare un altro uomo.
È un lunedì mattina con la tua
– la nostra, l’unica insieme – foto
in mano, al Carlet di Pordenone, senza
sapere cos’è il bene, o dove devo andare.

5) GIOVANNA MULAS https://www.facebook.com/giovanna.mulas.58

Canto pagano – tratta da: “Il mio giornale” sito on-line https://www.ilmiogiornale.org/canto-pagano-giovanna-mulas/
Del nettare (il muschio)
quel Bacco profumo
ha le labbra, bellezza
e gli alzàti miei cori,
lascivi,
sensuali, giulivi.
Come l’alga, odoroso,
glauco ora emergi, e riaffondi
(son labirinti, quei prodi)
e ora si, distogli i capelli
che la pelle ti chiede.
Ora si, ora
mio tu rispondi,
ora, si, ora
docile sei.

6) GABRIEL IMPAGLIONE :https://www.facebook.com/gabriel.impaglioneii

Appello – tratta da “Margutte” sito on-line: http://www.margutte.com/?p=6651
“Se dicono patria / qui sono quelli che fanno musica dal fango”.
(Pedro Calzadilla)
Da ogni tuono e per il filo del tempo
e le penurie
Da ogni onda e sulla neve delle saline
o le pietre d’acqua delle cime
Sotto la gran costellazione del Sud in fiamme
Dal galoppo del vento tra i polveroni
e per i sentieri delle capre
Tra l’ erba che alza l’allegria come fiore silvestre
e la tenerezza che i primi voli tessono nell’aria
Da ogni casa dove la luna allatta l’insonnia
Dalla macchina inutile e i parchi recintati
Da ogni fiume di sole tra i salici
o per le strade che conducevano al pranzo
Da ogni palmo di fango dove il canto
partorisce l’uomo
arriveremo con la parola libertà nella bocca.

7) ROBERTO COLLARI: https://www.facebook.com/roberto.collari

IL BACIO DI MORFEO – tratto dall’antologia: “Dinanimismo 2009-2019 10 anni di avanguardia poetico-artistica (editore: “libri Asino Rosso” di Roberto Guerra)
Colgo il bacio del Morfeo
divino,
come fior leggiadro,
che profuma
del mio sempre.
Sogni ameni,
eterei,
quasi reali,
come le speranze
in germoglio
d’un idilliaco domani,
che una volta fiorite
aspettan solo
d’esser colte.
Adesso…
prima di destarmi
da questo lieve sogno…
Mi lascio
Andare,
in questo campo di sogni in fiore,
circondato da un dolciastro
sentore,
di antiche emozioni
sopite,
ma mai dimenticate.

8) CINZIA DEMI: https://www.facebook.com/cinzia.demi

Versi tratti da: “Ero Maddalena” ( Cinzia Demi – “Puntoacapo Ed.” 2013 ):
*
manca ancora molto all’alba
e vorrei che la notte non finisse
vado in controtendenza adesso
è più forte la voglia di ombre
la luce mi acceca
nella notte ritrovo il cuore
del mondo
il cerchio di fuoco acceso
dentro cui buttarsi
per sparire nel rosso
e rinascere
come terra da amare
*
sono fragile nel segno della mano
nei tratti arteriosi
delle finestre accese
posseggo un solo ricordo
misuro un solo cammino
vado anch’io come un’ombra
slanciata nel fragore del tuono
dio, se la morale
fosse un umore carnale
se si potesse mischiare
col riverbero a pelle
di voluttà di carne di ardore
Se mi aspetta un’altra vita – Da “Folignano City Blues” ( ed. Lìbrati, Rinascita – 2019)
Tanti specchi in casa
tanti dolci fantasmi
girando per la stanza
tanti incidenti
scappando dalle finestre
ululano le membrane
della tua pelle
l’ombra
prigioniera dei tuoi passi:
Dove stai cuore
che non sento il tuo palpitare? (*)
le speranze usate
le gioie rotte.
Magari la tua storia
interessa poco
in questa Apocalisse di storie
la tua povera persona
in questa moderna globalizzazione
resisti
abbandona i segnali di fumo
gli indigeni sono stati civilizzati
poverini
gli alberi dei boschi
hanno fornito carta
per fissare tanti concetti inutili
le parole camuffate
hanno perso il loro valore d’uso.
Se mi aspetta un’altra vita
che sia di pietra
di montagna.
(*) “Dove stai cuore/che non sento tuo palpitare?”: frammento di un tango.
SOLITUDINE
Solitudine meschina, diluita col tempo che tu passi
ad intrecciar gli sguardi nei vuoti occhi del domani,
che sondi fondali soli, e come ti muovi
nei torbidi momenti
dove il sole piano si sparpaglia,
dove l’ombra della notte sempre m’accompagna.
Quando l’alba sale nel suo scivolo e curva,
quando puntuale scende la smania
che come l’edera sui muri delle vecchie case,
penetra e circonda, quel poco chiaro
che agli occhi nostri vale una dottrina di fortuna:
è la solitudine che getta l’occhio nella sofferenza
dentro dissennati fievoli ricordi,
di giorni opachi, appannati giorni di pioggia.
Q U I
Voglio declamare una preghiera ma non per paura;
le luci sono affievolite e le coronarie
suonano ad intermittenza,
come una slavina il mio cuore imbambolato
come quegli amori spenti presto e chissà,
quanto la mia vita dura!

 

“Fortissimo”: Matteo Bianchi con Minerva Edizioni.

FORTISSIMO 

di Matteo Bianchi (Minerva ed. 2019)

Nota di lettura di Zairo Ferrante

31ditgajQ6L._SX325_BO1,204,203,200_“Fortissimo” l’ultima raccolta di poesie di Matteo Bianchi, pubblicata da “Minerva Edizioni” nella collana  “Cleide”.

Partiamo dall’involucro.

Un libro elegante, con una copertina ruvida che rende bene l’idea dell’oggetto che abbiamo tra le mani. Un libro di poesie, che non può e non deve essere né arrogante né sgargiante.

La poesia non urla ma sussurra… e questo, evidentemente, l’han capito benissimo sia l’editore Roberto Mugavero sia i curatori di questa innovativa collana under 40, ossia la poetessa Cinzia Demi e il maestro e poeta Giancarlo Pontiggia.

In questa silloge, il poeta Matteo Bianchi, ci parla d’amore.

Un amore sofferto che, nella prima parte del volume, viene narrato sotto forma di “diario”, dove l’autore tenta di metabolizzare una sorta di sconfitta amorosa;  una perdita, un distacco, una distanza, in grado di generare molteplici sentimenti che oscillano tra il ripensamento e la rabbia.

Sentimenti che difficilmente possono essere “ingabbiati” in un verso e forse, proprio per questo, nella prima parte del volume, l’autore si avvale di una sorta di prosa poetica, che meglio riesce a contenere ed inglobare la miriade di “pensieri” che si vogliono allontanare da sé.

Un canto liberatorio che non perde mai  di vista il suo fine ultimo, ossia seminare il dubbio e l’interrogativo per costringerci a riflettere. 

Nella seconda parte del libro dal titolo “Mezzo piano”, invece, ritroviamo il Matteo Bianchi che tutti noi (ri-)conosciamo; un poeta che è in grado di giocare con la parola e con i suoi significati, costruendo versi precisi e puntuali che danzano come note sul pentagramma e ci di donano emozioni e spunti di riflessione mai banali. 

«Nelle serate sotto quel balcone

temevo i tuoi occhi oltre la luna

aprire la strada ai bravi;

l’incontravo e più non sapevo

dove si sarebbero calati».

(Dentro le parole della Storia).

«Oggi, a distanza di un sorso mortale

sapessi di averti qui accanto,

accetterei di sognare il nero,

pur di guardarti dormire ogni tanto».

Romeo durava nel sonno,

ma la morte non fu vana.

“Fortissimo”, un titolo che omaggia l’immenso Camillo Sbarbaro, per un’opera da leggere in silenzio per ritrovare sé stessi e il tempo andato.

Zairo Ferrante http://www.italian-poetry.org/zairo-ferrante/

Matteo BianchiMatteo Bianchi è nato nel 1987 a Ferrara, dove vive. Ha pubblicato le raccolte: Poesie in bicicletta (Este Edition, 2007, Premio Lascito Niccolini), Fischi di merlo (Edizioni del Leone, 2011, con una nota di Mario Specchio, Premio Rabelais, Premio Turoldo, Premio Oubliette), L’amore è qualcos’altro (Empirìa, 2013, a quattro mani con Alessio Casalicchio, note di Roberto Pazzi e Giancarlo Pontiggia), La metà del letto (Barbera, 2015, note di Anna Maria Carpi e Roberto Pazzi, Premio Metauro). Collabora con il quotidiano “la Nuova Ferrara”, “Gagarin. Orbite culturali”, “SITI – Unesco World Heritage Sites Journal”, “QuiLibri”, “L’immaginazione”, online con “Poesia 2.0” e “Alleo”, con Punto. Almanacco della Poesia Italiana (puntoacapo Editrice). Numerosi i suoi articoli apparsi sul portale Rai Letteratura. È presente in riviste e antologie, tra le quali In questo margine di valige estranee e Quel poco che sappiamo (Giulio Perrone, 2011) e L’evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio 1990-2012 (Kairós, 2013). Cura In gransegreto, rassegna annuale di poesia contemporanea a Ferrara e nel 2009 ha fondato l’Associazione Culturale “Gruppo del Tasso” (www.gruppodeltasso.it). È stato tradotto in francese da Antoine Isenbrandt-Pitton sulla “Revue Verso” di Lucenay (n. 153, 2013), e in inglese da Christopher Channing su “Pelagos Letteratura”…. da:http://www.italian-poetry.org/matteo-bianchi/

*Per il libro: https://www.amazon.it/Fortissimo-Matteo-Bianchi/dp/8833241580

Lug 19, 2019 - Senza categoria    No Comments

Il Dinanimismo consiglia due bionde eccezionali: le Poetesse Cinzia Demi e Maria Pellino.

61009661_10216147998105317_1241417931351392256_nCinzia Demi, abile Poetessa, nota e di caratura Internazionale ( vedi la recente traduzione per “Puntoacapo Ed.” di “Ecoul, doar el” – L’eco, solo lei – di Ion Deaconescu ); nei suoi versi si respira il profumo dei mercati, si assapora il gusto delle strade e si ascolta la voce della Gente. La Gente vera; quella che vive, s’innamora e si dispera.“Ero Maddalena”, un “piccolo” poema che ama, comprende e libera l’essenza dell’essere Donna. Un frutto fresco, da cogliere con delicatezza e da assaporare con la dovuta calma.

Nota critica di Zairo Ferrante

50962666_10213485169784345_8344828578013118464_nMaria Pellino, Poetessa alla sua prima pubblicazione ( ma già ampiamente presente on-line sia sul nostro blog che con “Nuovo rinascimento” ). Una voce nuova che canta d’amore e di dolore. Versi sempre puntuali e delicati, che sprigionano poesia tra le maglie di una elegante, a mai eccessiva, timidezza. “La curva immensa dei sogni”, un libro onirico che racconta il reale e difende l’Amore.

Nota critica di Zairo Ferrante

 

CatturaEro Maddalena ( Cinzia Demi – “Puntoacapo Ed.” 2013 ): A essere sacra è in primis la persona, quella particolare persona che Cinzia Demi fa rivivere nel suo flusso lirico di trasformazioni e graffi sulla pelle e sul corpo dolente visibile per frammenti e inquadrature di scorcio dall’alto o dal basso. (Dalla Prefazione di Gabriella Sica)… 

il vicolo si riempie
di luci  di voci  di suoni
è il giorno di Santa Rita
rose profumate a colori
(dio, dio, come son vestita!)
benedette da mani sapienti
donne in fila ai banchi
del mercato è salato il prezzo
del fiore in devozione
se mi vedono mi chiedono
chi sono cosa faccio
non reggerò l’emozione

Scheda libro: https://docs.wixstatic.com/ugd/465b88_e8bf12f4fe0ef3db48ce5b9394eb4b05.pdf

Cinzia Demi (Piombino – LI), lavora e vive a Bologna, dove ha conseguito la Laurea Magistrale in Italianistica. E’ operatrice culturale, poeta, scrittrice e saggista. Dirige con Giancarlo Pontiggia la collana di poesia under 40 Kleide per le Edizioni Minerva (Bologna). Cura per Altritaliani la rubrica “Missione poesia”. Tra le pubblicazioni: Incontriamoci all’Inferno. Parodia di fatti e personaggi della Divina Commedia di Dante Alighieri (Pendragon, 2007); Il tratto che ci unisce (Prova d’Autore, 2009); Incontri e Incantamenti (Raffaelli, 2012); Ero Maddalena e Maria e Gabriele. L’accoglienza delle madri (Puntoacapo , 2013 e 2015); Nel nome del mare (Carteggi Letterari, 2017). Ha curato diverse antologie, tra cui “Ritratti di Poeta” con oltre ottanta articoli di saggistica sulla poesia contemporanea (Puntooacapo, 2019). Suoi testi sono stati tradotti in inglese, rumeno, francese ed è lei stessa traduttrice per testi nelle lingue neolatine: è appena stato pubblicato “L’eco, solo lei” di Ion Deaconescu, in traduzione italiana dal romeno. E’ caporedattore della Rivista Trimestale Menabò (Terra d’Ulivi). Tra gli artisti con cui ha lavorato: Raoul Grassilli, Ivano Marescotti, Diego Bragonzi Bignami, Daniele Marchesini. Tra gli eventi culturali: “Un thè con la poesia”, ciclo di incontri con autori di poesia contemporanea, presso il Grand Hotel Majestic di Bologna, e il Festival “Populonia in Arte”.

 

FRONTESPIZIO-LA-CURVA-IMMENSA-DEI-SOGNI“La curva immensa dei sogni” (Maria Pellino – “L’inedito letterario Ed. ” 2019): La poesia è un sogno. E molto spesso è un sogno che non si arrende. Perché la poesia riesce a riempire i vuoti che stanno nelle pieghe della carta, riempirne i bordi sino a colorarla di parole. Quella stessa carta che, ancora intonsa, esce dalle macchine che proprio la fanno quella carta. La costruiscono. Ed esce a rotoli. Giganti. E quello stesso foglio arrotolato, per opera del destino contiene già quei sogni dentro. Da sempre. Da quando lo fecero quel foglio. Da quando quella macchina macerante, pigiante e tagliente, che come un serpente sgomitola, sfogliò quella volta e poi avvolse quella grande bobina a modulo continuo… 

Lungo gli argini

Lungo gli argini

il fiume che scorre in te

assapora l’ebrezza della felicità.

Tu custodiscila in attimi di libertà

e voragine sia il sentire del tuo cuore

dove l’inaspettato possa espandersi a nuovi albori.

Nutriti dal tuo immenso

perdizione e virtù

di irragionevole follia.

Scheda libro: http://www.lineditoletterario.com/negozio/pubblicati-linedito/collana-minimalia/la-curva-immensa-dei-sogni/?fbclid=IwAR3lclaxveevRfjImSL3F18vmPYVJZ7hLXQE1FzP7cEi1AqF7KWibnqBFv8

Pellino Maria lavora come educatrice. Ama autori classici della letteratura, la poesia e la forma breve qual’è l’aforisma. Autrice di oltre trecento aforismi, di poesie dal 2013. Ha ottenuto diversi riconoscimenti quali due primi premi al concorso “Scrittori ed Artisti del nuovo Rinascimento”, menzione di merito per monologo teatrale e per poesia con immagine al concorso dell’Accademia mondiale della poesia. Ha ottenuto un premio speciale stampa. Dal 2013 ha partecipato ad altri importanti e prestigiosi concorsi sia nazionali che internazionali ed europei giungendo più volte in finale. Ottenuto il riconoscimento come una delle Autrici del Nuovo Rinascimento (ndr. anche Autrice nell’ultimo e-book celebrativo del Dinanimismo https://asinorossoferrara.blogspot.com/2019/07/dinanimismo-x-intervista-maria-pellino.html ) . Ha ottenuto diploma di merito, menzioni d’onore, premio della giuria, Premio arte e cultura 2018 in vari concorsi . Diploma d’onore con menzione d’encomio al concorso prestigioso Michelangelo Buonarroti. Due volte finalista della sezione aforismi al Premio nazionale di Filosofia 2015 e 2019.