Tagged with " argentina"

Carlos Sanchez: Il gaucho di Folignano City

Cronaca familiare

di

Carlos Sanchez

lo-chiamavano-trinitac2a0Il gaucho di Folignano City 
continua il suo lungo viaggio 
tra estesi silenzi
e cammini agresti.
Confonde a volte i segni 
di proposito 
i ricordi nelle bisacce 
risuonano come pietre di sabbia.
Vedi allontanarsi a volte 
il filo dall’orizzonte 
che sembra statico 
a volte lo acceca 
altre semplicemente allunga la sua ombra.
Volteggiano nella notte 
aquile di stelle 
la luna ogni tanto gli sorride 
altre volte si completa 
affinché ululino i lupi 
affinché il vento che fischia 
sia un mantra nella sua barba.
L’allegria giocherella 
sotto le zampe del suo cavallo 
ambedue hanno per certo 
ignorare il destino del viaggio.
Ogni tanto un incontro 
ogni tanto un saluto genuino.
Nel frattempo continua 
a riempire la bisaccia 
non sia che il viaggio 
dopo tanto camminare 
risulti inutile.

Folignano City, 2014

Crónica familiar 

El gaucho de Folignano City
continúa su largo viaje
entre extensos silencios
y caminos agrestes.
Confunde a veces las señales
de propósito
los recuerdos en las alforjas
resuenan como piedras de arena.
Ve alejarse el hilo del horizonte
que parece estático
a veces lo enceguece
otras simplemente alarga su sombra.
Revolotean en la noche
águilas de estrellas
la luna cada tanto le sonríe
otras veces se completa
para que aúllen los lobos
para que el viento que silba
sea un mantra en su barba.
La alegría juguetea 
bajo las patas de su caballo
ambos tienen por cierto
ignorar el destino del viaje.
Cada tanto un encuentro
cada tanto un saludo genuino.
Va mientras tanto
llenando la alforja
no sea que viaje
después de tanto andar
resulte inútil.

Folignano City, 2014

*Versi Ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Foto postata dalla redazione e liberamente tratta dahttp://www.ilcinemaniaco.com/lo-chiamavano-trinita-recensione/

Istantanea… del tutto che scorre, di Carlos Sanchez

Istantanea

di

Carlos Sanchez

cielo-blu-e-nuvole_2498873Sdraiato sull’erba 
col cielo spezzettato di nuvole 
provo a scoprire forme 
mentre assaggio un foglia di menta.
Qui potrei morire 
senza scandalo 
integrarmi in silenzio al mio destino.
Nella camicia che sale e scende 
una formica disorientata 
cammina e si ferma 
con infiniti passi.
Trovo un elefante alato 
una cicogna addormentata 
un viso che somiglia a…
Le ciliegie 
brillano nel loro colore maturo.
Si sente un trattore lontano 
un clacson 
un latrato obbligatorio.
Il tempo è rimasto quieto.

Da “Tutto scorre come un fiume”
Lìbrati, Ascoli Piceno, 2012 **versi e traduzione ricevuti direttamente dall’Autor tramite social-network.

*Foto postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://it.freepik.com/foto-gratuito/cielo-blu-e-nuvole_34167.htm

Instantánea 

Echado en la hierba
con el cielo recortado de nubes
pruebo a descubrir formas
mientras saboreo una hoja de menta.
Aquí podría morir
sin escándalo 
integrarme en silencio a mi destino.
En la camisa que sube y baja
una hormiga desorientada
camina y se detiene
con infinitos pasos.
Encuentro un elefante alado
una cigüeña dormida
un rostro que se parece a…
Las cerezas
brillan en su color maduro.
Se oye un tractor lejano
una bocina
un ladrido obligatorio.
El tiempo se ha quedado quieto.

De “Todo fluye como un río”
Lìbrati, Ascoli Piceno, 2012

Versi d’Autore Italo-Argentino.

Imperdonabile
di
Carlos Sanchez

orologio-300x245È che cercando il miracolo 
si è addormentato il bambino 
nelle tue braccia 
la mela matura 
è caduta dall’albero 
la parete si è spaccato 
il soffitto 
gocciola 
le opportunità 
si è fatto frantumi 
lo specchio si è rotto.
Hai cambiato scarpe 
malinconie 
furtive certezze.
Aspettando il miracolo 
si sono fatti notti 
i giorni 
veloci gli anni.
Cercando e sperando 
sperando e cercando 
lascerai la tua occasione
senza uso 
ammucchiata 
ingarbugliata 
tra le cose 
della casa.

Folignano City, 2014 

Imperdonable

Es que buscando el milagro
se ha dormido el niño 
en tus brazos
la manzana madura
ha caído del árbol
la pared
se ha resquebrajado
el techo
gotea 
las oportunidades
se han hecho trizas
el espejo se ha roto.
Has cambiado zapatos
melancolías
furtivas certezas.
Esperando el milagro
se han hecho noches
los días
veloces los años.
Buscando y esperando 
esperando y buscando
dejarás tu ocasión
sin uso
amontonada
enredada
entre las cosas
de la casa.

Folignano City, 2014

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social-network.
**Foto orologio molle di Dalì liberamente postata dalla Redazione del blog e tratta da: http://www.culturaeculture.it/2013/07/the-dali-universe-a-sorrento/39388#

I mestieri di Carlos Sanchez

Los oficios

imagesUn buen zapatero protege sus herramientas y trata con sabiduría los cueros un buen panadero prepara sus ingredientes y pone el horno a su temperatura un buen poeta trabaja sus palabras afila su experiencia de vida abre la jaula de sus pájaros vuela con ellos y con las cosas que sabe en un cielo solitario sus pies siguen a tierra en el mundo que le toca vivir. Paga la boleta de la luz el teléfono trafica en la cocina pero vuela sin pies para no perder el sentido de la realidad descubre las cosas que nunca se ha dicho y busca compartirlas respetando el ritmo no siempre con buenos resultados. A veces se maravilla de sus descubrimientos a veces se calla por puro respeto. Le gusta reconocer la naturalidad de su oficio no se siente privilegiado admira a sus colegas ama a sus maestros pero sus alas pequeñas no le impiden caminar.

I mestieri

Un buon calzolaio protegge i suoi attrezzi e tratta con saggezza i cuoi un buon panettiere prepara i suoi ingredienti e mette il forno alla sua temperatura un buon poeta lavora le sue parole affila la sua esperienza di vita apre la gabbia dei suoi uccelli vola con loro e con le cose che sa in un cielo solitario i suoi piedi rimangono a terra nel mondo che gli tocca vivere. Paga la bolletta della luce il telefono traffica nella cucina ma vola senza piedi per non perdere il senso della realtà scopre le cose che non si è detto mai e cerca di condividerli rispettando il ritmo non sempre con buoni risultati. A volte si meraviglia delle sue scoperte a volte tace per rispetto. Gli piace riconoscere la naturalità del suo mestiere non si sente privilegiato ammira i suoi colleghi ama i suoi maestri ma le sue ali piccole non gli impediscono di camminare.

GUERRA E PACE

*Scritto ricevuto direttamente da Carlos Sanchez tramite social network

**Foto del Rilke postata dalla Redazione e liberamente tratta da:http://www.lindro.it/societa/societa-news/societa-news-italia/2013-07-04/90088-langelo-custode-di-rainer-maria-rilke

Carlos Sanchez… pensiero invernale

untitledNieva
Dejé de mirar por la ventana por el tercer ojo de la casa derretí la tanta nieve sobre las llamas del hogar encendí la luz en pleno día y me puse a dibujar en el papel extrañas palabras. El ruido del quitanieves que despejaba la calle me distrajo de este otoño de invierno repentino. Conté los años con los dedos del pie para hacer más lento el resultado. Sonreí a la vida vivida sin dolor sin añoranzas en esta soledad que es casi un pecado original. Pensé en vos porqué me sobraba tiempo y volví a garabatear en el papel que parecía nieve.
Folignano City, noviembre 2013
Nevica
Smisi di guardare per la finestra per il terzo occhio della casa sciolsi la tanta neve sulle fiamme del camino accesi la luce in pieno giorno e mi misi a disegnare nella carta strane parole. Il rumore dello spazzaneve che sgombrava la strada mi distrasse di questo autunno di inverno repentino. Contai gli anni sulle dita del piede per fare più lento il risultato. Sorrisi alla vita vissuta senza dolore senza nostalgie in questa solitudine che è quasi un peccato originale. Pensai a te perché mi avanzava tempo e tornai a scarabocchiare nella carta che sembrava neve.
GUERRA E PACE di: Carlos Sanchez
**Scritto e foto ricevuti direttamente dall’Autore tramite social-network

Conti con me stesso di Carlos Sanchez

carlos sanchez,pensieri,dinanimismo,inediti,ferrara,folignano,argentinaQuanto dolore mi produce che si asciughino i fiumi che taglino le montagne che si violenti i campi che imputridisca l’aria che si denudino i boschi che si estinguano le fiere che si inventino le guerre che se muoia di fame in questa gran ricchezza che si canti al progresso. Quanto dolore mi produce tanti discorsi eloquenti tante parole intelligenti tanta indignazione eterea tanta denuncia sterile. Quanto dolore mi produce essere un uomo piccolo in questo gran disastro.

Folignano City, 2013


Cuentas conmigo mismo Cuánto dolor me causa que se sequen los ríos que corten las montañas que se violente los campos que se pudra el aire que se desnuden los bosques que se extingan las fieras que se inventen las guerras que se muera de hambre en esta gran riqueza. que se cante al progreso. Cuánto dolor me causa tantos discursos elocuentes tantas palabras inteligentes tanta indignación etérea tanta denuncia estéril. Cuánto dolor me causa ser un hombre pequeño en este gran desastre.

GUERRA E PACE
 
*Scritto ricevuto direttamente dall’Autore tramite Social Network
 

Testardaggine di Carlos Sanchez

 

Testardaggine 

 

di

 

Carlos Sanchez

 

 

 

3903_Kopia-Kopia-7011.jpgDa grande ho imparato che gli uccelli volano guidati dalla necessità che gli amori si dissolvono nel vento del tempo che le rivoluzioni finiscono annegando nei fiumi della storia che l’eternità non dura. Ma non mi dispero continuo a cantare.

 

Folignano City, 2013

 


 

Tozudez De grande aprendí que los pájaros vuelan guiados por la necesidad que los amores se disuelven en el viento del tiempo que las revoluciones terminan ahogándose en los ríos de la historia que la eternidad no dura. Pero no me desespero continúo a cantar.

 

GUERRA E PACE- scritto ricevuto direttamente dall’Autore tramite social-network –

*Foto postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da:http://www.fotoplatforma.pl/it/cd/uccelli_in_volo/?foto=3903

Il Pánta rhêi (πάντα ῥεῖ‎ ) di Carlos Sanchez…

488px-Hendrik_ter_Brugghen_-_Heraclitus.jpgDove andremo a finire? Tutto cambia cambiano gli scenari gli interpreti l’acqua del rubinetto è un’altra acqua i tuoi pensieri cambiano i suoi concetti cambiano le stazioni cambiano le speranze cambiano gli dei. Niente è uguale Si trasformano i passi i cammini le montagne le frontiere la pelle e il cuore di questa terra rotonda. Cambia l’universo gli uccelli, i bruchi l’impiegata delle poste i proprietari del bar cambiano i governi le guerre. Io cambio tu cambi egli cambia. E l’ingiustizia?



Dónde iremos a parar Todo cambia cambian los escenarios los interpretes el agua del grifo es otra agua tus pensamientos cambian sus conceptos cambian las estaciones cambian las esperanzas cambian los dioses. Nada es igual se trasforman los pasos los caminos las montañas las fronteras la piel y el corazón de esta tierra redonda. Cambia el universo los pájaros, las orugas la empleada de correos los propietarios del bar cambian los gobiernos las guerras. Yo cambio tú cambias él cambia. ¿Y la injusticia?


*Dal libro “Ricordati che non sai ricordare”Librati, Ascoli Piceno 2010, Autore: Carlos Sanchez


**Scritto ricevuto direttamente dall’Autore tramite social-network


***Quadro “Eraclito, olio su tavola di Hendrick ter Brugghen, 1628, Rijksmuseum” postato dalla redazione del blog e liberamente tratto da: http://it.wikipedia.org/wiki/Eraclito

La fine del mondo secondo il poeta argentino Carlos Sanchez… certco che può succedere.

swift-gamma-ray-lg.jpgCerto che può succedere

Se la poesia si stanca di andare
nei sotterfugi dell’amore
ed esce alla strada per comprovare
che l’amore non è personale
non è unidirezionale
e meno ancora eterno
in questa assoluta
mancanza di eternità
che ci circonda.
Se la poesia si prende un caffé
seduta col suo complice
col suo intermediario
se comprova
che nella finitezza
della sua esistenza in copia
sarà una vedova di carta
e non avrà più alito
solo cantori sconosciuti
che continueranno il suo mestiere.
Se smetterà di essere
l’alimento primordiale
gli occhi di una mente-cuore
la ragione di tanto dubbio
la felicità di tanto dolore.
Se la poesia si stanca e va.

Cierto que puede suceder

Si la poesía se cansa de andar
en los subterfugios del amor
y sale a la calle para comprobar
que el amor no es personal
no es unidireccional
y menos aún eterno
en esta absoluta
falta de eternidad
que nos rodea.
Si la poesía se toma un café
sentado con su cómplice
con su intermediario
si comprueba
que en la finitud
de su existencia en pareja
será una viuda de papel
y no tendrá más aliento
sólo cantores desconocidos
que continuaran su oficio.
Si dejará de ser
el alimento primordial
los ojos de una mente-corazón
la razón de tanta duda
la felicidad de tanto dolor.
Si la poesía se cansa y va.Visualizza altro

*Tratta da GUERRA E PACE di Carlos Sanchez e ricevuta dallo stesso autore tramite social-network.

**Foto supernova postata dalla redazione del blog e liberamente tratta da: http://www.climameteo24.com/astronomia/le-supernove/

Ritratto di Famiglia… di Carlos Sanchez

Cronaca familiare

di

Carlos Sanchez

944425_4917691535378_148554035_n.jpgGrazie a questa fotografia
potresti ricostruire la festa
l’atmosfera di quel Natale.
C’è un primo piano sfocato
con brillo di bottiglie da sidro
di coppe di cristallo di Murano
piatti sparsi senza simmetria
su un tavolo forse di pino,
suggerito appena sotto i fiori
de un tovagliolo di filo di Scozia.
La zia Giulia suona il pianoforte
nostalgia di uno zio mai comparso,
nonna Maria col suo sguardo di comando
rattiene l’abbraccio dei miei nei loro valzer.
Indietro la cugina più grande
in uno dei suoi tanti smarrimenti.
Suo padre come sempre assente.
Il volto del nonno esemplare
insinua nella sua sana indifferenza
un regno di infinite scaramucce.
La zia Rosaria ostenta una creatura
nella culla delle sue braccia robuste:
Quello che appena è entrato in scena sono io
che adesso non ricorda a cosa pensassi.

In quel momento stavamo tutti
a contendersi un posto nella foto,
adesso lei è solo un pallido riflesso
un bollettino di guerra e di fantasmi.

Di “Alta Marea” Editora Quasar, Roma 2005

Crónica familiar

Por esa fotografía amarillenta
podrías reconstruir la fiesta
la atmósfera de aquella Navidad.
Hay un primer plano desenfocado
con brillos de botellas de sidra
de copas de cristal de Murano
platos esparcidos sin simetría
en una mesa seguramente de pino,
apenas insinuada bajo las flores
de un mantel de hilo de Escocia.
La tía Julia está tocando el piano
añorado un tío que nunca llegará,
la abuela María con su mirada
de expresiva alertando a las tropas,                                                                                             mis padres en un abrazo tímido
de vals. Más atrás la prima mayor
en uno de sus tantos extravíos.
Su padre como siempre ausente.
El rostro del abuelo es ejemplar
insinúa en su sana indiferencia
un reinado de infinitas escaramuzas.
La tía Rosario ostenta una criatura
en la cuna de sus brazos robustos:
ese recién entrado en escena soy yo
que no recuerda ahora en qué pensaba.


En ese entonces estábamos todos
disputándonos un lugar en la foto,
ahora ella es sólo un pálido reflejo
un boletín de guerra y de fantasmas.

**Foto e Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social-network

Pagine:«123»