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Il cantautore Alberto Bertoli: i luoghi come cura dell’Anima. (… di Zairo Ferrante)

Aquara_notteKevin Lynch, noto architetto statunitense, in una sua personale definizione, affermava che “Un luogo è dotato di qualità quando, in qualche modo appropriato alla persona e alla sua cultura, rende l’individuo consapevole dell’appartenza ad una comunità, della propria storia, dello svolgersi della vita, e dell’universo spazio-temporale che racchiude tutto ciò”. 

Il prendere consapevolezza di questo nostro essere e appartenere, come spesso ripeto, equivale a ricongiungerci con la nostra intima essenza, con il nostro sentire più profondo, con la nostra Anima.

Perciò, il luoghi, “quelli dotati di qualità”, sono inevitabilmente quelli capaci di parlare alla nostra Anima; quelli in grado di mostrarci il nostro esistere nel mondo e nell’Universo.

Un luogo non può essere soltanto un “spazio”, un banale “contenitore”.

I luoghi, quelli veri, quelli dell’Anima, sono un concentrato di suoni, di colori, di profumi e di volti in grado di trasmetterci un dono preziosissimo: la “consapevolezza dell’appartenenza”.

Tutto questo è ben chiaro al cantautore emiliano Alberto Bertoli che, nel suo brano “Meridione mon amour”, ha saputo fondere suoni e parole, riuscendo a donarci il vero senso del viaggio e del luogo.

Un posto, culturalmente e fisicamente lontano, che abita nei giorni. Una meta che rischiara. Volti, profumi e sapori -dolci ed ingenui – di “fichi rubati” e di vino bevuto che ci fanno riscoprire le nostre radici più profonde, con un tremito al cuore.

Questo è il luogo dell’anima che Bertoli, in punta di piedi e con sonorità dal sapore country-folk, ci ha regalato nel suo brano.

Una felice e rara scoperta che ho deciso di condividere con voi.

Un poesia da leggere ma che fortunatamente si può anche ascoltare.

Zairo Ferrante

133863026_3575515655900425_8779861548892524694_nEstratto da “Meridione mon amour” di ALBERTO BERTOLI

album “STELLE” (2020)

In un posto lontano

dentro a un giorno Cilentano

un paese schiude gli occhi piano, piano.

Dalla Bruma di collina

mentre il giorno s’incammina

qualche cosa ha rischiarato la mattina.

C’è un cartello che porta su un titolo

Venditore di sogni in città

organizza la festa del secolo

Cosi bella che la gente tornerà

Luminarie di festa risplendono

il paese oramai è un abat-jour

gente allegra che balla la musica

di questo meridione mon amour.

Il patrono è contento

e la luna per l’evento Brilla chiara

i monti Alburni del Cilento.

La fontana sembra pazza

agitata e ormai paonazza

Sgorga vino per la gente nella piazza.

I bambini che ridono complici

san di fichi rubati più in là

chi si abbuffa dei piatti più tipici

chi di bancarelle e di curiosità.

Luminarie di festa risplendono

il paese oramai è un abat-jour

gente allegra che balla la musica

di questo meridione mon amour.

Chi se n’è andato allora oggi se ne tornerà

e colmerà quel vuoto nello spirito

dagli olmi hanno imparato

le radici stanno qua e

il cuore lo ricorda con un tremito.

Luminarie di festa risplendono

il paese oramai è un abat-jour

gente allegra che balla la musica
di questo meridione mon amour.

*Per ascoltare il brano: VIDEO YouTube

** Foto 1: Aquara (SA) di Notte – liberamente tratta da https://it.wikipedia.org/wiki/Aquara

*** Foto 2: Alberto Bertoli – liberamente tratta da https://www.facebook.com/Albertoli

IL Dinanimismo compie 10 anni: anima, uomo e Poesia!!!

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DINANIMISMO: 10 anni di neoavanguardia poetica e artistica alla ricerca dell’Uomo.

Il “Dinanimismo”, movimento poetico-artistico fondato dal poeta e medico  Zairo Ferrante e il cui nome rappresenta la crasi delle parole “dinamismo” e “anima”, nasce ufficialmente nel 2009 a Ferrara con la pubblicazione del I manifesto redatto dallo stesso autore.

Scopo del neonato movimento è quello di promuovere una Poesia e, in generale, una forma d’Arte incentrata più sui contenuti che sul “contenitore”.

Poesia intesa come mezzo di ricongiungimento con l’intima essenza dell’animo Umano; una sorta di collante di “massa”, piuttosto che un mero e sterile esercizio stilistico riservato a pochi – e spesso deleteri – salotti letterari.

Artista, secondo il “Dinanimismo”, è colui che per mezzo del proprio lavoro riesce ad attuare una rivoluzione delle anime e quindi del pensiero.

Scopo ultimo della poesia e dell’arte deve essere non quello di dare risposte, ma quello di porre interrogativi e quindi di costringere l’Uomo a riflettere.

Riflessione; ossia azione e sforzo necessari affinché l’intera Umanità possa salvarsi dal “giogo-pensiero” imposto dai media e da una società “liquida” che, sempre più frequentemente, antepone l’apparire all’Essere. 

 

zf.profil.10Nel 2010 arriva la prima vera ufficializzazione critica del movimento, con un articolo dello scrittore futurista Roberto Guerra pubblicato su  “Controcultura – Le guide di Supereva” ( http://guide.supereva.it/controcultura/interventi/2009/12/dinanimismo-e-neofuturismo-letterario/) e di cui riproponiamo un estratto: ” una nuova specifica poetica e letteratura […] ovvero il Dinanimisno, come divenire dell’Anima nell’era del computer. […] Ferrante, amplificando e soprattutto sperimentando nella parola e nelle elaborazioni teoriche, l’Anima non come compensazione, ma come X factor creativo e fondamentale sottostante lo stesso spirito scientifico e le sue infinite potenzialità finanche postumane, ha azzerato ogni querelle umanista obsoleta: dice sì al mondo nel suo divenire, senza perdere più tempo con troppi No da gamberi! In tale amplificazione Ferrante e il suo gruppo ormai, decine e decine di dinanimisti on line, ha codificiato, rilanciato le intuizioni stesse strettamente letterarie di Futuguerra, Donegà e Tuzet e altri, soprattutto al passo proprio con gli orizzonti desiderati alti e celebri dello stesso Enzensberger, lo stesso Barthes e – in Italia- tra non molti-, del solito forever young Paolo Ruffilli, oltre a Campa e ai già citati Spatola, Barilli, Zanzotto, e lo stesso giovane geniale Saccoccio.

La parola al termine della scrittura, o dopo il suo grado zero, infine, si riconnette finalmente e consapevolmente nel Dinanimismo letterario all’archetipo: da dove viene anche il Futurismo e da dove si è moltiplicato ed espanso. Ferrante e i dinanimisti non a caso con riferimenti espliciti a certa psicanalisi futuribile (paradosso di paradosso) di Jung, Marie Louis Von Franz, James Hillman,riscoprono certa matrice postromantica della parola futurista, a suo tempo sorprendentemente intuita da un certo Francesco Flora, dai netfuturisti stessi, in altra articolazione più globale totale, con riferimento a Bergson.

Matrice aspaziale, ormai, eppure, in quanto Fare Anima (e Fare Poesia…) nel duemila, fondamentale.
Perciò, ecco il Dinanimismo, brevettato dallo scrittore Zairo Ferrante, come primo logo ufficiale (e virtuale, ovvio, incanto e dis-incanto i futuristi o futuribili contemporanei!) di certa nuova specifica letteratura o poetica neofuturista o futuribile nascente.”

 

In questi 10 anni di attività decine e decine di Autori, Nazionali e Internazionali, hanno condiviso i princìpi della neoavanguardia dinanimista, inviando e  pubblicando gratuitamente proprie “opere” sul blog ufficiale del Movimento (https://e-bookdinanimismo.myblog.it/) che, a conferma del buon lavoro svolto, ha continuato a ricevere diverse segnalazioni critiche, anche su siti e riviste molto autorevoli.

Di seguito riproponiamo alcuni estratti dei principali manifesti dinanimisti, parte dei quali pubblicati anche nei libri dello stesso Ferrante:

 

*A chi mi rivolgo? A tutti, proprio tutti. A coloro che amano la Poesia, a coloro che La odiano, a coloro che fanno (pensando di fare o di non fare) Poesia, a coloro che dicono: “la Poesia non fa per me”, a coloro che pensano che la Poesia sia fortuna di pochi, qualità e virtù di una certa cerchia ristretta di persone. Sempre più gente si allontana o evita di avvicinarsi a questa forma “Innata d’Arte” e sempre più “Dotti” cercano di spacciare la Poesia come qualcosa di non accessibile a tutti. Signori miei, “mercanti di classismo”, secondo me siete sulla strada sbagliata! La Poesia è Anima, è la voce dell’Anima. È istinto, è voglia di vivere, è uno dei pochi mezzi (insieme alla Musica e alle Arti visive e figurative) che permette di dialogare in silenzio con noi stessi. […]Poesia intesa come: “DinAnima”. Poesia innata e istintiva terapia del “normale”, sublime voce di Tutte le Anime, nemica del male del ventunesimo secolo; nemica della superficialità.

 

** […] Il mio parlare di “DinAnimismo” vuole essere un’esortazione a ritornare a una Poesia capace di smuovere le anime servendosi, semmai, di parole semplici e immagini immediate in grado di mettere il lettore in condizione di raggiungere, con la fatica dell’immaginazione e della riflessione, la “personale emozione”. Poesia che adotti un linguaggio consono a quello dell’anima. Non parole come serenità e tranquillità, ma il “naufragare dolce” Leopardiano. Non la parola Amore, ma immagini di gioia, fatica, difficoltà, ansia, che unite danno una precisa sensazione, quella che l’anima definisce Amore. Poesia come fedele Cicerone che, accompagnandoci lungo la strada più ardua e difficile, ci conduca alla riscoperta dell’anima interiore ed esteriore, fondendo esse in un’unica e dolce musica. […]ciò che auspico è un “semplice tendere” della Poesia verso l’anima (da me definita come “Dinanima”) in modo da suscitare nell’animale-uomo l’interesse e, soprattutto, il piacere nel metabolizzare l’immagine e sviluppare l’emozione. Contrastando, in questo modo, quella superficialità che sempre più frequentemente usiamo nell’approcciarci agli avvenimenti quotidiani che si susseguono nella nostra vita.

 

*** […]ritengo che proprio in uno scenario transumanista l’Anima sia fondamentale e indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo; ritengo che questa Sconosciuta possa essere l’unica

risorsa in grado d’aiutare l’essere umano ad affrontare e gestire nel migliore dei modi il progresso illimitato che altrimenti potrebbe segnare la fine dell’umanità. Ed è proprio in questo scenario, in cui l’Anima e la Coscienza rappresentano l’unica risorsa intrinseca dell’uomo, che la Poesia e, con essa, i Poeti hanno la possibilità di risorgere ed elevarsi nuovamente a “maestri dell’Animo umano”. Poesia come vincastro dell’Anima in quest’era nuova e veloce.

Poesia come supporto e compagna dell’uomo in questo futuro viaggio alla scoperta di “nuovi mondi, sfavillanti galassie e infiniti universi”.

Poesia, semplice e umano fucile, in grado di colpire e affondare l’umana e troppo diffusa superficialità.

 

****“Già vivere in dignità e controcorrente, oggi, è Arte”. Queste sono le parole della scrittrice Giovanna Mulas, che da qualche tempo, come goccia sulla roccia, stanno “scavando” nella mia anima. Vivere controcorrente è già arte, ma forse anche vivere l’arte è già essere controcorrente!

Ecco che, in “contrapposizione” a tutti quelli che continuano a relegare la sublime Arte in un angolo facendola diventare materia d’élite, con questi pochi righi voglio reclamare l’importanza della Poesia tanto per l’uomo quanto, soprattutto, per la società. Poesia come arte del cercare, Poesia come voce dell’anima, Poesia come arma contro la banalità e la superficialità.

La Poesia esiste ed è la Madre buona di tutte le cose del Mondo. […] proprio come una dolce Madre, non può che essere amata dai “figli buoni” che la considerano una guida verso il vero e il bello, e non può che essere temuta dai “figli cattivi” che, invece, la considerano giudice e arma pronta a

smascherarli, condannarli ed eventualmente punirli.

Se si è figlio buono, non occorre necessariamente capire quello che una buona Mamma (Poesia) vuole dire; spesso basta solo saperla ascoltare lasciandosi per mano accompagnare.

 

 

* estratto da Manifesto del “DinAnimismo” MOVIMENTO POETICO RIVOLUZIONARIO DELLE ANIME (Poesia: la Voce dell’Anima)

**estratto da: DINaNIMISMO E POESIA INTESA COME DINaNIMA

***ANIMA E POESIA NEL FUTURO TRANSUMANISTA Documento Del DinAnimismo

**** POESIA COME MADRE BUONA DEL MONDO (Manifesto dinanimista per una centralità della Poesia)

LA poetica dinanimista

 

L’ANIMA DEL LETTORE PER SALVARE LA POESIA

di

Zairo Ferrante

 

cometa.jpgSpesso mi sono soffermato a tracciare le linee che, in qualità di “scrittore di versi”, avevo deciso di seguire.

Vi ho parlato spesso di una poesia semplice, di una poesia fatta per la gente e con la gente.

Ho professato un’arte che si sforzasse, in ogni modo, di andare in contro al lettore ma, pur non rinnegando questi concetti, aggiungo oggi un altro tassello a questo puzzle.

Il pezzo mancante è il lettore, il quale deve sforzarsi di aprire la propria mente alla poesia e di aprire la propria anima al poeta.

Infatti, è impensabile chiedere a quest’ultimo di svalutare la propria opera rendendola pienamente comprensibile a tutti, è impossibile chiedere all’artista di snaturare completamente la sua arte e di sacrificare le sue gioie ed i suoi dolori in nome di una chiarezza che potrebbe uccidere la poesia trasformandola in prosa.

Ecco perché, con questi pochi righi, chiedo l’impegno del lettore affinché, con gioia ed eventualmente sacrificio, cerchi di proiettare la propria anima sui versi in modo da non vanificare la fatica del poeta ed in modo da salvare, insieme, tutto quello che chiamiamo, e spero continueremo a chiamare, poesia.

In conclusione, quasi a voler immortalare quanto detto, ecco che vi dono degli splendidi versi del Poeta e Maestro *Beppe Costa ( http://beppe-costa.blogspot.com/ ).

Ringraziandolo sinceramente per le sue splendide ed importanti parole che hanno, letteralmente, aperto la mia mente e che spero aver interpretato correttamente.


*Cammino fra polveri e macerie
guardo colori e braci
affascinato e stordito
cerco di capire cosa accada
cosa mai sia accaduto
sempre
nei giorni e nei millenni
Se ascolto mi sforzo tento di sentire
mi fermo fra esplosioni e rumori
guardo mi ostino ad ascoltare
nette le voci si alzano
raccontano spiegano si spezzano
masse e solitudini
amori e guerre

Le sento adesso
chiare
sono le voci dei poeti

*Versi Tratti da:http://www.opposto.net/

SAGGIO SUL DINANIMISMO

 

IL DINANIMISMO NON E’ FUTURISMO MA…

di ZAIRO FERRANTE

 

con Note tratte dal libro di Bruno Giordano Guerri


Come si può ben intuire dal titolo, il DinAnimismo non è e non sarà mai Futurismo, e tantomeno si rifà direttamente ad esso.

Appare però anche chiaro che nel titolo di questo breve saggio c’è un “ma”.

Piccolo particolare che, come spesso accade, può fornire ulteriori indicazioni delineando meglio alcuni punti che pur non essendo palesemente espressi possono rivelarsi importantissimi nella comprensione del neonato “movimento poetico rivoluzionario delle anime”.

Quando si parla di Dinanimismo si parla di poesia, di anima ed in modo più generale anche di letteratura , ma nello stesso tempo si parla anche d’Avanguardia se non altro in termini di contestualizzazione ed ecco che come tale non può non essere in qualche modo collegata al Futurismo ed al suo messaggio frutto di una sola “testa” quella di Filippo Tommaso Marinetti.

Il perché ogni avanguardia costruita sulla gente, per la gente e con la gente abbia a che vedere con il Futurismo è meravigliosamente espresso nel libro edito da Mondadori “Filippo Tommaso Marinetti invenzioni, avventure e passioni di un rivoluzionario” del sempre attento e puntuale Bruno Giordano Guerri e di cui riporto alcuni passi con la viva sicurezza che quello che ho nel cuore e nella testa diventi dopo più chiaro per tutti:

…produsse (riferito a Marinetti) un dinamismo intellettuale inesausto, animando, rinnovando e stimolando energie, spingendo se stesso e il suo movimento in campi d’azione sempre più ampi, nella sfida all’immobilismo di una borghesia indolente e provinciale…

…Un poeta perché seppe cogliere la bellezza del gesto, le suggestioni della parola e le possibilità dell’immaginazione nelle pieghe del vivere comune, nel divenire di una società sconvolta…

…sapeva -avendo capito per prima- che dal Novecento in poi non avrebbe vinto chi aveva più passato, ma chi fosse in grado di anticipare il futuro…

… i tanti movimenti che hanno fatto la storia del Novecento appresero dal futurismo che era possibile archiviare il passato e formulare i principi di un'<<arte dell’avvenire>>.

…Quello di Marinetti è un invito, valido ancora oggi, a non prendersi sul serio, a scovare le ragioni del torto, a ridere delle nostre ipocrisie, a superare le meccaniche razionalistiche della saggezza con la gioia visionaria dell’entusiasmo di essere uomini:…

…c’è, insomma, una matrice futurista nei nostri comportamenti, sedimentata come una normale, quotidiana abitudine…questa matrice determina la sua attualità postuma e si manifesta nella volontà, oggi diffusa, di scoprire obbiettivi inediti, entrare in conflitto con la nostra epoca, abbattere pregiudizi e fantasmi imposti dal conformismo, di qualsiasi colore sia…Marinetti…intuì che non avrebbe più prevalso la qualità intrinseca del prodotto culturale, ma la sua capacità di diffondersi in tutti gli spazi informativi possibili, in tutti gli ambienti sociali e culturali.

Per questo, l’arte deve incontrare le masse, farsi realmente democratica dilagando ovunque.”

Ecco che il DinAnimismo esalta e difende proprio l’Arte come possibile figlia dell’Anima, intesa anche come “volontà di scoprire obiettivi inediti” in grado di sostenere l’uomo nel suo futuro imminente.

Ecco che il Dinanimismo auspica il ritorno ad un’ “arte democratica” che si pone come obiettivo primario il dialogo con la “massa”.

Ecco perché il Dinanimismo non può, non deve e non vuole dimenticare il passato, ma attuale e futuribile, messaggio Futurista.

 

Ott 28, 2009 - e-book DINANIMISMO    No Comments

e-book DINANIMISMO

 

 

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A mia Mamma con Amore di figlio

Ad Erika con Amore d’amante

 

DINANIMISMO

(movimento poetico rivoluzionario delle anime)

ovvero

 

connettivismo poetico

 

di

 

ZAIRO FERRANTE

 

PREFAZIONE/PRESENTAZIONE

da leggere con attenzione

Salve a tutti.

Mi ritrovo nuovamente a scrivere, anche se mi ero ripromesso di smettere, dopo la pubblicazione del libro di prosa e poesia “D’amore, di sogni e di altre follie” edito da Este-Edition nel luglio 2009.

Questa volta però lo rifaccio in un modo insolito, tramite la pubblicazione di un e-book scaricabile gratuitamente da internet con un semplice copia ed incolla.

Questo perché ritengo, visto il contenuto del mio scritto, che sia il mezzo migliore per ottenere la massima divulgazione.

Infatti non vi propongo un e-book di Poesie, ma una raccolta di miei articoli presenti in giro sulla rete che dovrebbero servire a chiarire meglio il concetto di “DinAnimismo”, da me espresso più volte.

Innanzitutto , chiarisco un paio di concetti che altrimenti potrebbero spaventare il lettore.

Quando parlo di “movimento” non intendo assolutamente la nascita di una nuova corrente letteraria.

Non ho tale presunzione!

Uso semplicemente questo termine, perché credo che possa essere una parola in grado di smuovere l’Anima (generare un movimento dell’Anima) e quindi catturare l’attenzione, ma non vi anticipo nulla.

Inoltre avrete notato che in copertina ho parlato di “connettivismo poetico” , forse ho usato un termine improprio con il quale, però, voglio rimarcare il fatto che la Poesia può essere il “ponte di connessione” tra realtà ed Anima.

Per concludere con le precisazioni vi dico anche, che amo definire il DinAnimismo un “movimento fantasma” non per indicare una “cosa morta” ma per indicare una “cosa non materiale” in quanto non esiste nessuna lista d’iscrizione per aderire e non esiste nessun luogo fisico dove i sostenitori del movimento si possano riunire.

Esiste solo un e-book che si può leggere a tempo perso oppure no.

Poi magari, sempre a tempo perso, ci si può ripensare ed in assoluto silenzio, soli con la propria Anima, vi si può aderire o meno.

Inoltre, qualunque sia la vostra decisione, vi prego di tenerla per voi, non per presunzione o arroganza, ma semplicemente perchè in questo periodo sono stanco.

Detto ciò vi auguro buona lettura o in alternativa, nel caso vi foste sbagliati ad accedere a questo e-book, buona navigazione.

Ah!!! Quasi dimenticavo!!!

No scherzavo!!!

Non dimentico, come posso mai dimenticare i ringraziamenti.

Sono la parte del libro che amo di più, quindi:

Ringrazio i miei tanti Amici, ringrazio gli Sconosciuti e ringrazio Coloro che hanno parlato bene del mio libro precedente.

Ma ringrazio anche i Detrattori del mio libro, perché innanzitutto hanno svolto il loro “lavoro” ma soprattutto perché è anche grazie a loro che continuo a scrivere.

Ringrazio, in modo sinceramente Fraterno, coloro che mi hanno detto: “siamo curiosi di leggere il tuo prossimo libro, perché siamo sicuri che sarà diverso” (ndr. i neo-Sposi Antonella/Gianpietro e Fiore) perché avevano ragione, se non fosse per la prefazione che continuo ostinatamente a scrivere da me, come per libro precedente.

Ma ormai mi diverto a farlo!!!

Ringrazio i parenti tutti.

Ringrazio este-edition per la professionalità e ringrazio i Miei Maestri/Prof. Presenti ed Assenti (ndr. Ernesto su tutti).

Un grazie particolare va a Roberto Guerra (FuturGuerra) scrittore neo-futurista del XXI sec. Condensato di genialità che cammina ( e non lo dico solo perché mi sta simpatico).

Infine, se la Poesia è Anima allora ringrazio i Pilastri della mia Poesia, conforto nella sventura e lacrime nella gioia.

Inutile dire altro.

Ringrazio Erika per avermi con Amore, scelto, tenuto e soprattutto sopportato (almeno fino ad adesso) e ringrazio Citra per aver scelto con Amore e convinzione di essere mia Mamma. Ed inoltre non posso non ringraziare Dio per averle fatte esistere e per averle condotte da me oltre, ovviamente, a RingraziarLo per tutte le ulteriori Meraviglie che ha creato.

 

Un fraterno Saluto a tutti

ZF

 

Manifesto

IMMAGINE 2fcdv.JPGdel

DinAnimismo”

MOVIMENTO POETICO RIVOLUZIONARIO DELLE ANIME

(POESIA: LA VOCE DELL’ANIMA)

di

Zairo Ferrante

 

A chi mi rivolgo? A tutti, proprio tutti, a coloro che amano la Poesia, a coloro che La odiano, a coloro che fanno, a coloro che pensano di fare o di non fare Poesia, a coloro che dicono: “la Poesia non fa per me”, a coloro che pensano che la Poesia sia fortuna di pochi, qualità e virtù di certa cerchia ristretta di persone. Sempre più gente si allontana o evita di avvicinarsi a questa forma “Innata d’Arte” e sempre più “Dotti” cercano di spacciare la Poesia come un qualcosa di non accessibile a tutti. Signori miei, “mercanti di classismo” secondo me, siete sulla strada sbagliata!

La Poesia è Anima, anzi è la voce dell’Anima, è istinto, è voglia di vivere, è uno dei pochi mezzi (insieme alla Musica ed alle Arti visive e figurative) che permette, a mio avviso, di dialogare in silenzio con noi stessi. E partendo dal presupposto che tutti abbiamo un “Anima”, mi sembra facilmente intuibile che tutti abbiamo la capacità di ascoltarla e soprattutto capirla. Basta imparare la sua lingua, una lingua che può essere semplice o complessa questo non importa, una lingua che adotti termini “antichi” o che inventi parole nuove questo non è un problema, una forma che contempli le rime o che le fugga questo è personale. L’importante è che sia Poesia, l’importante è che sia Anima, l’importante è che si ascolti quest’Anima. Ormai signori miei, il mondo corre veloce.

E la fatica per seguirlo è tanta. Difficilmente possiamo sottrarci a questa maratona, ed allora qual’è la soluzione?

Capirsi!!!

Ascoltare, le vere richieste della coscienza, in silenzio, scrivendo, dipingendo o componendo quello che l’Anima detta.

Ed a coloro che dicono ma io non ne sono capace, rispondo: Impossibile!!!

Hillman in Re-visione della psicologia (1975) scriveva: “La terapia o l’analisi non è solo un qualcosa che gli analisti fanno ai pazienti, essa è un processo che si svolge in modo intermittente nella nostra individuale esplorazione dell’anima, negli sforzi per capire le nostre complessità, negli attacchi critici, nelle prescrizioni e negli incoraggiamenti che rivolgiamo a noi stessi. Nella misura in cui siamo impegnati a fare anima tutti siamo ininterrottamente, in terapia.

La vera difficoltà, secondo me, sta nel capire che “stiamo facendo Anima”, ma quando riusciamo in questo, allora stiamo riuscendo anche a fare Poesia; e quando la Poesia viene fuori , è come un suono silenzioso, che farà sicuramente vibrare qualche altra corda. Questa vibrazione potrà essere percepita da un’altra persona che in quel momento capirà che “sa fare Anima” ed ecco che si farà nuovamente e diversamente splendida Poesia! Ecco la Rivoluzione: un altro nel mondo avrà capito che come tutti sa e può fare Poesia. Un altro nel mondo avrà ascoltato la sua anima. Un altro nel mondo non avrà paura del futuro perché sa che quel futuro non lo travolgerà.

Sparisse il lusso, le automobili, gli aperitivi, la tv al plasma, l’aria condizionata, il riscaldamento ed il petrolio, l’uomo non ritornerebbe agli albori perché a quel punto avrebbe il suo Futuro, avrebbe la sua Poesia, avrebbe la consapevolezza della propria Anima.

Mi auguro allora, che tutti un giorno possano avere una personale raccolta di Poesie, che racchiuda propri componimenti e componimenti di Altri.

Poesie messe insieme non perché appartenenti allo stesso autore, ma perché semplicemente appartenenti alla Poesia.

Poesie messe insieme non perché appartenenti ad una corrente letteraria ben precisa, ma perché semplicemente appartenenti all’Anima.

Poesia intesa come: “DinAnima” (crasi tra Dinamismo ed Anima).

Poesia, innata ed istintiva terapia del “normale”, sublime voce di Tutte le Anime, nemica del male del ventunesimo secolo; nemica della superficialità.

 

Zairo Ferrante

 

 

DINaNIMISMO E POESIA”

intesa come

dinamica e dinanima

 

Sento la forte necessità di chiarire ulteriormente il significato dei concetti, da me espressi, di Dinanimismo (movimento poetico rivoluzionario delle anime) e di Poesia intesa come Dinanima onde evitare che il mio, continuo, parlare di “movimento poetico” possa essere frainteso o scambiato per un atto di presunzione.

Tranquillizzo tutti!

Non ho ha la pretesa di stravolgere la Poesia ed infangare chi abilmente scrive da anni per professione, sia perché nutro immensa stima nei confronti di Questi, sia perché non credo di esserne capace e per età e per cultura.

Il termine “movimento” deve essere inteso come una “quasi provocazione” volta a far riflettere sul perché si assiste, specialmente da parte dei più giovani, ad un allontanamento dalla Poesia ritenuta sempre più spesso, una forma di scrittura incomprensibile o addirittura vecchia e fuori moda.

Ovviamente non ritengo possedere una risposta assoluta o inopinabile; ma quello che ho pensato è stato ingenuamente che forse non è stato l’uomo ad allontanarsi dalla poesia ma il contrario.

Ho pensato che, da alcuni anni a questa parte, il fare Poesia si sia allontanato dal fare immagine non riuscendo più neanche a “fare Anima”.

(A tal proposito, riporto le parole di James Hillman rilasciate in una Sua intervista tanto illuminante da divenire uno splendido saggio edito da BUR “Il piacere di pensare” conversazione con Silvia Ronchey “…I grandi epici, e anche i poeti di oggi non usano astrazioni. Cercano di esprimere il mondo interiore con immagini e suoni molto precisi e concreti. I nostri sogni non dicono <<paura>> o <<sesso>>. Nei sogni incontriamo eventi e immagini….. Ciò che la psiche fa per prima cosa è presentare la sua interiorità nei sogni….non in parole, non in concetti, non in sentimenti: in immagini! Quindi se l’attività primaria e congenita della psiche è <<fare-immagine>>, poiesis in greco, allora la psicologia deve essere prima di tutto uno studio dell’immaginazione…”)

Ecco che il mio parlare di “DinAnimismo” vuole essere un’esortazione a ritornare ad una Poesia capace di smuovere le anime servendosi, semmai, di parole semplici ed immagini immediate in grado di mettere il lettore in condizione di raggiungere, con la fatica dell’immaginazione e della riflessione, la “personale emozione”.

Poesia che adotti un linguaggio consono a quello dell’anima.

Non parole come serenità e tranquillità ma il “naufragare dolce” Leopardiano.

Non la parola Amore, ma immagini di gioia, fatica, difficoltà, ansia, etc. che unite danno una precisa sensazione, quella che l’anima definisce Amore.

Poesia come fedele Cicerone, che accompagnandoci lungo la strada più ardua e difficile, ci conduca alla riscoperta dell’anima interiore ed esteriore fondendole in un’unica e dolce musica.

Ovviamente questa non è cosa semplice, e riconosco che non sempre sia facile per il Poeta creare una Poesia o addirittura un intero libro fatto di “immagini pure”, quindi quello che auspico è un “semplice tendere” della Poesia verso l’anima, da me definita come “Dinanima”, in modo da suscitare nell’animale-uomo l’interesse e soprattutto il piacere nel metabolizzare l’immagine e sviluppare l’emozione.

Contrastando, in questo modo, quella superficialità che sempre più frequentemente usiamo nell’approcciarci agli avvenimenti quotidiani che si susseguono nella nostra vita.

É un poco come mangiare un piatto pronto da riscaldare al microonde o mangiare un piatto che ci siamo, con fatica, preparati con le nostre mani partendo dai singoli ingredienti consigliatici da un amico.

Credo che solo in quest’ultimo caso si possa riscoprire il vero piacere del cibo e del mangiare.

Detto questo mi auguro che sia stato felice nello spiegarmi e spero vivamente che le mie parole vengano prese per quello che sono: riflessioni di un ventiseienne innamorato della Poesia.

Inoltre auspico che queste poche riga possano far riflettere anche Coloro (ed immagino siano tanti) che non condividono il mio modesto pensiero, forse per Loro poco poetico ma almeno ingenuamente sentito.

 

Zairo ferrante

 

 

DINANIMISMO”

(MOVIMENTO POETICO RIVOLUZIONARIO DELLE ANIME)

Lettera a Ferrara città d’Arte

Salve, Mi chiamo Zairo Ferrante autore del libro di prosa e poesia “D’amore, di sogni e di altre follie”, sono residente a Ferrara dove studio medicina e chirurgia, ma sono originario della provincia di Salerno, Le scrivo si in qualità di Autore di un libro, ma soprattutto in qualità di giovane che sente la necessità di dare libera espressione all’anima ed al suo senso critico. Per raggiungere questo, occorre un lungo percorso introspettivo in grado di aprire nuove prospettive e nuovi scenari.

Io mi sono servito dell’arte e soprattutto della poesia “per fare anima” ( Hilman in re-visione della psicologia) e gradirei condividere questa mia passione e questo mio metodo di crescita anche con altri giovani, mi riferisco agli studenti dei licei di Ferrara, semmai organizzando degli incontri nei vari istituti, anche con cadenza mensile in modo da coprirli tutti nel corso dell’anno scolastico, per parlare appunto di poesia ed offrire un nuovo punto di vista che passi attraverso lo spirito critico, l’introspezione ed il rifiuto della leggerezza nell’affrontare le cose di questo mondo, leggerezza che io addito come male peggiore del ventunesimo secolo.

Ovviamente per fare ciò ho bisogno di una mano, ho bisogno di collaborazione potendo offrire solo le mie parole ed i miei pensieri, (ovviamente a titolo gratuito, non chiedo soldi).

Quindi ho scelto di percorrere la strada “politica” interpellando tutti i politici ferrarasi reperibili, con la speranza che il mio “progetto scuola movimento poetico rivoluzionario delle anime” possa essere accolto, sostenuto ed organizzato da Qualche nostalgico assetato di “cultura”, credendo fermamente che la cultura non debba fare politica, ma che la politica debba assolutamente fare e promuovere cultura.

Detto questo nel caso fosse interessato alla mia proposta ed al mio progetto può contattarmi a questo indirizzo o cercare notizie su di me tramite internet dove può anche trovare il manifesto del “Movimento poetico rivoluzionario delle anime”.

Sicuro di una sua riflessione Le auguro buon lavoro, visto che dal suo lavoro dipende anche il mio futuro.

Zairo Ferrante

 

FUTURO, FUTURISMO E POESIA!!!

F-U-T-U-R-O: Parola veloce,

fatta di F come Effimero,

fatta di T come Troppo veloce,

veloce come il Razzo della R.

Ti travolge.

Parola, ai giorni nostri,

neppure pronunziata e già passata, vecchia.

Continuamente ci travolge, il futuro

con le sue novità, le sue comodità

e spesso con le stesse

ci spaventa.

Paura.

 

di

Zairo Ferrante

 

Non sono un futurista e da questa mia breve poesia intitolata “Lo sconosciuto” lo si può facilmente intuire.

Anzi, a dire il vero spesso il futuro mi spaventa.

Ne sono terrorizzato, mi travolge con la sua idea di sconosciuto, piomba nella mia testa come un enorme punto interrogativo e credo e spero che tale sensazione non sia solo mia.

Ma poi nel futuro riverso anche le speranze, riverso fiducia per me e per coloro che mi circondano.

Chi non ha mai sperato nel futuro?

Ed ecco che da “anti-futurista” quale posso sembrare, mi ritrovo qui a difendere la sua poetica.

A difendere le immagini della sue Poesie.

Perché, come affermo da tempo, la Poesia deve essere immagine che ti prende e ti porta per mano, immagine che ti accompagna in mondi sconosciuti, in fondali inesplorati, in angoli nascosti.

E quando, nella mia Anima vi sono arrivato insieme alle “FuturImmagini” ho scoperto la paura per quello che poteva poi “divenire”.

Ma le stesse immagini, una volta diventate mie compagne, hanno sconfitto le fobie, facendo sbocciare il grande ed immenso fiore della “speranza nel Futuro”.

Perciò esalto e difendo questa Poesia, anche Lei fedele Cicerone, che se ben fatta può accompagnarti con maestria nel Futuro.

Poesia ricca di figure, che se ben utilizzate possono regalare fiducia nel “divenire”.

Immagini che se sapientemente mescolate sono esortazione ad oltrepassare l’egoismo e la finitezza dell’animale-uomo.

Parole che brillano come sfere di cristallo, nelle quali poter immaginare e costruire nuovi mondi, sfavillanti galassie ed infiniti “MiglioriUniversi”.

 

Proprio come in questi versi tratti da **CLONATION /DNA POETRY GAME (REMIX DE L’AUTOMOBILE DA CORSA DI FILIPPO TOMMASO MARINETTI) di ROBERTO GUERRA ( o FuturGuerra) illustre esponente del Futurismo del XXI secolo e tra l’altro anche curatore del manifesto del centenario del futurismo:

 

…CERVELLO EBBRO D’INTELLIGENZA

INVENTI E FREMI DI VERITÀ…

…FORMIDABILE MOSTRO GIAPPONESE

DAGLI OCCHI DI URANIA

NUTRITO DI NEURONI

E DI LATTE MARZIANO

CELLULE DI COMETE D’INCANTESIMI SIDERALI…

…PER LA SCIENZA CHE TU SAI CREARE

VIA PER LE VERDI STELLE DI TUTTA LA GALASSIA!…

…AH! AH! VEDO SUL MONITOR SCIMMIE

UMANI STUPIDI

CHE SEMBRANO CORRERE SUL FUNGO

DI GIUNGLA RADIOATTIVA

COME SU BANANE MUTANTI…

…TERRESTRI NON PIÙ CONTATTI CON LA BOMBA IMMONDA!

IO DECOLLO ALFINE E MERAVIGLIATO VOLO

SUL CUORE DEGLI ASTRI

CHE ALLUNA PULSANDO NEL CENTRO DELLA TERRA”

 

Zairo Ferrante ( DinAnimismo)

Gli articoli che seguono sono, a mio avviso, degli esempi di come la Poesia possa essere utile anche per smascherare il presente.

Insomma 100 versi non per dimenticare , ma per riflettere sulle “stranezze” del Mondo.

 

CHIESA: SEMBRA tutta UN’ALTRA POESIA!!!

 

La Poesia è Fede e, per fortuna, nel corso dei secoli si è verificato anche il contrario.

La Fede diventava, splendida e sentita, Poesia.

Ad iniziare da Gesù Cristo, che alla domanda dei farisei “Maestro qual è il più grande comandamento della legge?”

Egli rispose: “Amerai il Signore Dio tuo/ con tutto il cuore/, con tutta la tua anima/ e con tutta la tua mente. Questo è il più grande/ e il primo dei comandamenti./ E il secondo è simile al primo:/ Amerai il prossimo tuo/ come te stesso./ Da questi due comandamenti dipende/ tutta la Legge e i Profeti” (Vangelo secondo Matteo 22, 34-40). Per continuare con San Francesco d’Assisi ed il Cantico delle Creature “Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo Tuo Amore/ et sostengo infermate et tribolatione” e finendo; tanto per citare un ulteriore paradigma di vera è profonda Fede in Dio, con Madre Teresa di Calcutta: “L’uomo è irragionevole, illogico ed egocentrico,/non importa amalo”.

Da questi versi emerge il tema su cui mi voglio soffermare:

Dio ed il Suo Amore per gli uomini. Proprio per tutti gli uomini.

Senza distinzione di classe, di razza, di sesso e di gusti. Sembra proprio che, tutti possano avere il diritto di accedere al Regno dei Cieli. Basta solo amare e rispettare il prossimo. Cosa che, a mio modesto parere visto che nessuno me lo ha mai spiegato bene, significa non solo “redimerlo dai propri peccati” ma anche comprendere i suoi disagi senza colpevolizzarlo, come accade quando il nostro prossimo, per un motivo o per un altro non può assumersi la responsabilità di un figlio. Amare il prossimo, significa anche esortare all’uso del profilattico in realtà come quella Africana, dove si calcolano più di 10.000 nuove infezioni da HIV al giorno, avendo così rispetto e della Vita in atto e di quella potenziale. Rispettare il prossimo significa accettare colui che è diverso da noi ed amarlo nella sua diversità. Amare il nostro prossimo, significa anche capire e cercare di comprendere il perché di una scelta senza condannarla a priori, come ad esempio la scelta di una donna di lasciare il proprio uomo, quella di un uomo che decide di non vivere per mezzo di una macchina o quella di una coppia che desidera avere un figlio per trasmettergli amore ed è fisicamente impossibilitata a farlo. Forse sbaglierò, ma l’Ente deputato a commentare queste splendide Poesie spesso è più impegnato a fare altro. Licenziare Boffo per evitare danni d’immagine, boicottare referendum o muovere voti da una parte o dall’altra.

Chissà, se metteranno così tanto impegno anche nell’accertare l’indirizzamento sessuale dell’otto per mille?

A questo punto, ringrazio i missionari, ringrazio coloro che nel nome della Fede e di Dio lavorano per rendere questa società migliore (e mi viene in mente Don Mazzi ma come lui ce ne sono tanti altri). Ammiro coloro che aiutano il prossimo a costo di rimetterci la pelle e ringrazio chi un giorno correggerà i miei errori nel nome di Dio senza, per questo, giudicarmi o calpestare i miei diritti. Agli altri mentre, dico di stare attenti (ovviamente anche io mi inserisco in questo gruppo). Perché se è vero che i Poeti ci vedono lungo e sono sulla strada della verità allora nessuno, proprio nessuno può dirsi con sicurezza salvo : “<<Chi è colui, maestro, che si cruccia/ guizzando più che li altri suoi consorti>>,/ diss’io, <<e cui più roggia fiamma succia?>>” (Chi è, maestro, colui che mostra il suo dolore agitandosi più degli altri suoi compagni, dissi io, e che una fiamma più rossa consuma? “Dante Alighieri, La Divina Commedia, inferno canto XIX”).

 

Zairo Ferrante

 

SAGGIO MINIMO SULLA LIBERTA’ RUBATA!!!

 

…E tutto è creduto e tutto è dovuto e tutto è rimpianto/ in questa notte che si sta avvicinando ogni giorno di più/ e non ti convince per nulla il programma che stanno dando/ ma che strano, nessuno lo può più cambiare col telecomando/ e sangue su sangue e sangue su sangue soltanto/ … stai dormendo oppure fai finta anche tu?/ stai sognando? Oppure stai pensando anche tu?/ che siamo chiusi in una scatola nera stella, nessuno ci aprirà…” (Sangue su sangue Francesco De Gregori).

 

…e nessuno saprà quanto costa la mia libertà.” (Venderò Edoardo Bennato)

 

Perché parlare di Libertà in una rubrica di poesia?

Semplicemente perché, spesso, la poesia tratta temi immaginari, irreali, parla di cose che non esistono, che non si vedono o che sono scomparse.

Quando si parla di Libertà, specialmente in questo periodo, la maggior parte delle persone pensano a Quella di stampa a rischio già da un bel po’ di tempo, sia a causa di giornalisti o presunti tali che hanno trasformato il potere della notizia in una merce di scambio da cedere al miglior offerente sia per merito di alcuni “politici-presidenti-tuttologi” che sfruttano la stampa per controllare la “massa” e occultare le proprie “malefatte”.

Analizzando il tutto, però, posso tranquillamente trovare altri mille esempi di Libertà rubata che mi rendono uno schiavo inconsapevole della sublime illusione “d’essere libero”.

Mi hanno rubato la libertà di credere nella Vera Pace, obbligandomi a pensare che Pace sia sinonimo di guerra, morte ed oppressione.

Mi hanno rubato la Libertà di credere e difendere la sinistra figlia di Marx, Togliatti e Berlinguer, obbligandomi ad identificarmi con un’ideologia ben lontana da quella, ma soprattutto partorita da uomini che di “sinistra” hanno solo una mano, una gamba e la loro faccia ( e magari avessero anche uno solo dei due attributi, accontentandomi anche del destro).

Mi hanno rubato la Libertà della Fede, mescolandola con affari, voti e politica.

Mi hanno rubato la Libertà di essere semplice, facendomi credere che la semplicità sia un difetto, (meglio scrivere un libro complicato in modo che nessuno capisca un tubo, anziché un libro semplice ed accessibile a tutti, “gli scrittori in cravatta” ti considerano degno della loro attenzione solo se rientri nel primo caso).

Mi hanno rubato la Libertà di accendere la Tv (mezzo essenziale per lo sviluppo dell’intera umanità) ammazzandola con dei programmi che definirli inutili è un complimento.

Mi hanno rubato la Libertà di sognare con il calcio, annegandolo nei soldi e nella violenza.

Così facendo, potrei continuare il mio elenco per ore e pur sapendo che a tali giochi è davvero difficile sottrarsi, lo stesso mi ribello a questa subdola forma di schiavitù.

Uso la penna per colpire, uso il mio “volante” pensiero per liberarmi facendolo fluire al di “fuori di ogni preoccupazione estetica e morale” , facendolo posare al di sopra della realtà obbligatoriamente imposta da certa ristretta cerchia di padroni seguendo, magari, la scia di un “Surrealismo” che tanto ha dato alla poesia, all’arte ed all’uomo inteso come essere “animato” e io aggiungerei pensante e critico.

Per questo vi saluto con dei versi tratti da “Libertà” di Paul Eluard, poeta surrealista francese, con la speranza di accendere in voi la viva fiamma del “libero pensiero”:

 

Sui miei quaderni di scolaro/ Sui miei banchi e sugli

 alberi/ Sulla sabbia e sulla neve/ Io scrivo il tuo

nome/…Sulle dorate immagini/ Sulle armi dei guerrieri/

Sulla corona dei re/ Io scrivo il tuo nome/…Su ogni carn

e consentita/ Sulla fronte dei miei amici/ Su ogni mano

che si tende/ Io scrivo il tuo nome/…Su ogni mio infranto

rifugio/ Su ogni mio crollato faro/ Sui muri della mia

noia/ Io scrivo il tuo nome/

…E per la forza di una parola

Io ricomincio la mia vita

Sono nato per conoscerti

Per nominarti

Libertà.”

Zairo ferrante

(movimento poetico rivoluzionario delle anime)

 

 

ALLA POESIA IL PREMIO NOBEL PER LA PACE 2009

(Notizia falsa a cui io credo)

di

Zairo Ferrante

 

Oggi voglio parlare di Pace, senza tirare in ballo Gandhi, Madre Teresa di Calcutta, Nelson Mandela o Capitini (Quest’ultimo non premio Nobel per la Pace, ma semplicemente uomo illuminato e massimo esponente del movimento Nonviolento italiano),così difficili da imitare a causa della loro grandezza.

Oggi voglio parlare di Pace, senza tirare in ballo Obama, anche se ha vinto il “Nobel per la sincerità 2009”, in quanto dopo tanti anni è stato il primo a parlare di guerra evitando il divertentissimo, ma lunghissimo e difficilissimo nome di: “EsportazioneDiDemocrazia” (spero si scriva così perchè nel mio Devoto Oli tale termine non compare).

Oggi voglio parlare di Pace o forse di guerra e lo faccio, come al solito, tramite le parole di un Poeta, scrittore, ingengnere, traduttore,trombettista e cantautore francese, nato nel 1920 e morto nel 1959.

Il suo nome è Boris Vian (pseudonimo Vemon Sullivan) che il 27 maggio del 1954, giorno della disfatta Francese nella battaglia di Dien Bien Phu ( villaggio del Vietnam settentrionale) e data che segna la fine della guerra in Indocina, pubblicava la sua Canzone-Poesia più volte censurata a livello internazionale dal titolo:

 

Il Disertore”

 

In piena facoltà
egregio presidente
le scrivo la presente
che spero leggerà.

La cartolina qui
mi dice terra terra
di andare a far la guerra
quest’altro lunedì

Ma io non sono qui
egregio presidente
per ammazzar la gente
più o meno come me

Io non ce l’ho con lei
sia detto per inciso
ma sento che ho deciso
e che diserterò.

Ho avuto solo guai
da quando sono nato
i figli che ho allevato
han pianto insieme a me.

Mia mamma e mio papà
ormai son sotto terra
e a loro della guerra
non gliene fregherà.

Quand’ero in prigionia
qualcuno mi ha rubato
mia moglie e il mio passato
la mia migliore età.

Domani mi alzerò
e chiuderò la porta
sulla stagione morta
e mi incamminerò.

Vivrò di carità
sulle strade di Spagna
di Francia e di Bretagna
e a tutti griderò.

Di non partire più
e di non obbedire
per andare a morire
per non importa chi.

Per cui se servirà
del sangue ad ogni costo
andate a dare il vostro
se vi divertirà.

E dica pure ai suoi
se vengono a cercarmi
che possono spararmi
io armi non ne ho.

  • Questa Canzone-Poesia è stata tradotta in italiano da Giorgio Calabrese e prima ancora da Luigi Tenco che la intitolò “Padroni della terra”. Successivamente cantata da Ornella Vanoni e da Ivano Fossati è in breve tempo diventata una delle canzoni “anti-guerra” più famosa al mondo anche per merito di Joan Baez che la utilizzò in numerosissime marce pacifiste. Il 9 ottobre 2009 vince il “Nobel per la Pace” con la seguente motivazione: “Oggi 19 ottobre 2009 assegniamo, dopo un’attenta analisi, il premio Nobel per la Pace alla Poesia “Il Disertore”.

A Lei va il merito di aver, in oltre cinquant’anni di storia, educato la Popolazione Mondiale al rispetto della Libertà individuale ed alla difesa della Pace”.

Zairo Ferrante

N.B

La notizia che avete appena letto è falsa, è stata emessa in mattinata dal Dinanimismo (movimento poetico rivoluzionario delle anime).

Spero di cuore che anche voi, almeno per un secondo, ci abbiate creduto ed in attesa di conoscere i provvedimenti legali che verranno intrapresi nei confronti del movimento porgo a Tutti i miei più Liberi Saluti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SEGUONO ALCUNI LINK SUI QUALI POTRETE TROVARE INFORMAZIONI SUL DINANIMISMO:

http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=55838&format=html

 

http://thefuturist.splinder.com/post/21544316/MANIFESTO+DEL+DINANIMISMO+di+Z

 

http://lasinorosso.myblog.it/poesianima-di-zairo-ferrante/

 

http://www.libriescrittori.com/libri/?s=ferrante+zairo

 

 

http://lasinorosso.myblog.it/archive/2009/10/15/futuro-e-poesia-di-zairo-ferrante.html

 

LE IMMAGINI PRESENTI IN QUESTO E-BOOK-SONO FRUTTO DELLA MACCHINA FOTOGRAFICA DI ZAIRO FERRANTE.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AH DIMENTICAVO!!!

GRAZIE

di

CUORE