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“Elogio alla morte” – di Alda Merini

 

027Truppe Karl - Partita a scacchi con la morte (1942)Se la morte fosse un vivere quieto,
un bel lasciarsi andare,
un’acqua purissima e delicata
o deliberazione di un ventre,
io mi sarei già uccisa.
Ma poiché la morte è muraglia,
dolore, ostinazione violenta,
io magicamente resisto.
Che tu mi copra di insulti,
di pedate, di baci, di abbandoni,
che tu mi lasci e poi ritorni senza un perché
o senza variare di senso
nel largo delle mie ginocchia,
a me non importa perché tu mi fai vivere,
perché mi ripari da quel gorgo
di inaudita dolcezza,
da quel miele tumefatto e impreciso
che è la morte di ogni poeta.

Alda Merini

*Quadro “Truppe Karl – Partita a scacchi con la morte (1942)” liberamente tratto da: http://www.guidecampania.com/dellaragione/articolo47/articolo.htm

PER ALDA MERINI…di Francesco Masia

01_352-288.jpg Sa torrada de Alda” ……………………… “Il Ritorno di Alda”

Tue delicadu puzzoneddu……………………Tu fragile uccellino
bennida a plagiare ……………………………venuta a sedurre
chie già t’amaiada…………………………….chi già ti amava
pro ettare subra sa pedde nostra……………….per versare sulla nostra pelle
durchesa e poesia………………………………dolcezza e poesia
chi nd’est brinchende de innozenzia…….che trabocca d’innocenza.

Milli farses………………………………….Mille frasi
isparghes dae cue subra…………………….espandi da lassù
comente ddelizia de asos…………………….…come delizia di baci
inondas su tou passare………………….….. inondi il tuo passar
gemende de tanta innozenzia………………gemendo di tanta innocenza
in d’unu mare de eterna mitezza…..in un mare di eterna mitezza!!!

*Foto tratta da: il sole 24 ora.com

VERSI DEL MAESTRO BEPPE COSTA

robertlenkiewicz_21.jpgDi seguito ripropongo una Poesia che mi è stata gentilmente regalata dal Poeta, Maestro e stimatissimo mio “Consolatore” Beppe Costa. La ripropongo con l’intento, tramite le parole e finchè il dinAnimismo avrà vita (…e non so, quindi, per quanto tempo e come), di proseguire la mia battaglia contro l’Indifferenza.

Indifferenza: pane con cui tutti noi, purtroppo, quotidianamente ci saziamo.

I versi che seguono nascono con  una dedica all’Intramontabile Alda Merini, ma qui, li ri-scrivo, aggiungendo una dedica ad un’Altra grande dell’Arte e della Poesia, Goliarda Sapienza, che , come Beppe Costa giustamente sottolinea avendoLa più e più volte difesa e sostenuta: “libri, convegni, associazioni ed è morta sola, per tre giorni nessuno se n’è accorto e senza i soldi per le sigarette. Ora edita in mezzo mondo”.

Zairo Ferrante

Elogio del corpo morto
…di Beppe Costa

ad Alda Merini

 

i poeti il cielo

lo vivono

gli altri

lo raggiungono

o tentano

dopo, se,

solo dopo

 

i poeti

non hanno amici

bisogna prima

concedere loro

il corpo

 

il loro corpo morto

così che poi possano cantarli

con pochi spiccioli

di tempo

e di denaro

 

i poeti

non hanno amici

si battono forte

per averne

almeno uno

ma è questa l’unica cosa

che non riescono a vedere

di tutto il resto sanno

o imparano

 

forse per questo

i poeti

non muoiono mai

e lasciano lì

il corpo

affinché

sia ammirato,

mostrato, lodato

 

il loro corpo morto

e le loro righe

che non muoiono mai

 

cercano di descrivere

a chi resta

quanto sia dura la vita

e tenera la morte

e che fatica immane

per conquistarla

**Quadro di Robert Lenkiewicz tratto da: http://100cosecosi.blogspot.com/2010/01/scoperto-il-patrimonio-segreto.html