Come riconoscerli?
di
Iolanda Insana
e simulando pienezza non si fanno riconoscere
ma quando l’aria viene meno
le froge non fremono e s’accasciano svuotati
animali a sangue freddo per troppo sole essiccati
come riconoscerli?
esangui e senza sale sbavano ai colpi
della bassa macelleria e non sono svezzati
e succhiano rovistano aprono porte fanno rumore
sono affamati
hanno la mano rapace
un braccio più lungo e uno più corto
per spillare meglio quello che più gli piace
senza mai sollevarsi di terra
lesti calano a spegnere lo zolfanello che barbaglia
e a quel soffio s’ammorba la vita
si riconoscono alla zaffata
animali di merda per non cedere nulla
fanno di sé la massima cloaca
vento e gelo a queste anime minchie
che a occhi chiusi slappano
sulle ricchissime natiche del campo ingermogliato
scracchiando lordura
rompono i recinti e fuoriesce l’impeto di bestie
calde e maleodoranti che il gelo non raffrena
e scozzando contro l’aria zoccolano verso dove non sanno
ma nell’inseguimento la bestia sono io e non m’affreno
Iolanda Insana è nata nel 1937 in Sicilia ed è stata una delle più originali poetesse italiane. È nota per aver pubblicato volumi come Sciarra amara (1977), Fendenti fonici (1982), Il collettame (1985), La clausura (1987), Medicina carnale (1994), L’occhio dormiente (1997), La stortura ( 2002), La tagliola del disamore ( 2005)
*Foto tratta da: http://poesia.blog.rainews.it/2017/09/jolanda-insana-in-memoria-di-te/