versi dinanimisti e collaboratori
-di Adriana Scanferla
Ben ammansito e docile
pulsa il cuore del popolo
L’animo religioso ubbidiente
annichilito ed estraneo
alla sua stessa terra
E ciechi gli occhi
incernierata la mente
Repressi gli istinti
sublimati in virtù
Esonda
suadente propaganda
In altri tempi ben più sanguigni
fu roboante enfasi gloriosa
ammorbatrice di trincee
Tavole imbandite d’aragoste
fiumi di coca e denari di Giuda
I Proci hanno usurpato la casa di Ulisse
stupidi fantocci senza decenza
a cui le stesse madri rifiutano il parto
Nella memoria contadina
il tavolo di legno scagliato
e il sacro pane da affettare col coltello
Intorno alla mensa una preghiera, una croce
Le tante ore passate
a trasformare la terra in pane
e il pane in amore.
Quadro: “Ultima Cena” del Tintoretto