versi dinanimisti e collaboratori

 

ultima-cena-tintoretto-part.jpgTAVOLE IMBANDITE D’ARAGOSTE

-di Adriana Scanferla



Ben ammansito e docile

pulsa il cuore del popolo

L’animo religioso ubbidiente

annichilito ed estraneo

alla sua stessa terra


E ciechi gli occhi

incernierata la mente

Repressi gli istinti

sublimati in virtù


Esonda

suadente propaganda


In altri tempi ben più sanguigni

fu roboante enfasi gloriosa

ammorbatrice di trincee


Tavole imbandite d’aragoste

fiumi di coca e denari di Giuda


I Proci hanno usurpato la casa di Ulisse

stupidi fantocci senza decenza

a cui le stesse madri rifiutano il parto


Nella memoria contadina

il tavolo di legno scagliato

e il sacro pane da affettare col coltello

Intorno alla mensa una preghiera, una croce

Le tante ore passate

a trasformare la terra in pane

e il pane in amore.

Quadro: “Ultima Cena” del Tintoretto

 

versi dinanimisti e collaboratoriultima modifica: 2010-07-26T19:00:54+02:00da zairo-ferrante
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