Giu 24, 2010 - COLLABORATORI E SOSTENITORI DEL DINANIMISMO 2 Comments
VERSI DI SALVATORE FITTIPALDI
Nel senso che: di *S. Fittipaldi
**
:Dans le sense que: diretta e [agevole:
quando (non) la riconosci: pura e [nuda:
creatura, creata, creabile:
quando la tiri fuori
dal fuoco del cratere, singola: la [parola:
tutta la vita avuta:
nel senso che ce n’est qu’un mot
se la metti prima d’ogni punto:
come condizione, marchio, sigillo:
o metti quella fresca, di fatto [giornaliero:
quand l’ usage du mot:
come causa: come effetto: come oggetto:
allora, forse, ci si deve tornare
dove già si è stati: vissuti e morti:
dentro l’utero della definizione:
dove tutto succede: dove tutto si muove
e rivive: e nasce e rinasce e poi muore:
per vivere, e ancora:
quando (non) la riconosci: pura e [nuda:
creatura, creata, creabile:
quando la tiri fuori
dal fuoco del cratere, singola: la [parola:
tutta la vita avuta:
nel senso che ce n’est qu’un mot
se la metti prima d’ogni punto:
come condizione, marchio, sigillo:
o metti quella fresca, di fatto [giornaliero:
quand l’ usage du mot:
come causa: come effetto: come oggetto:
allora, forse, ci si deve tornare
dove già si è stati: vissuti e morti:
dentro l’utero della definizione:
dove tutto succede: dove tutto si muove
e rivive: e nasce e rinasce e poi muore:
per vivere, e ancora:
** “Crescere cioè discendere” quadro dell’artista Pinina Podestà proveniente del seguente link: http://www.pininapodesta.it/home.html
*Pagina Facebook di S. Fittipaldi: http://www.facebook.com/photos.php?id=1618355371#!/profile.php?id=100000839894071&ref=ts
VERSI DI SALVATORE FITTIPALDIultima modifica: 2010-06-24T20:55:00+02:00da
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Un caro saluto al Sign. Salvatore Fittipaldi. La ringraziamo di essere un nostro fan.
Cordialità Lo Staff di Poesia Economia
Il tuo commento: E’ il “dolore di dire”, provocato da una ferita profonda tra la lingua ormai usurata e il pensiero, che impedisce l’espressione. Artaud ne soffre, vuole reagire, ingaggiare una battaglia contro le concettualizzazioni astratte del linguaggio razionale per riaffermare sulla scena della rappresentazione i linguaggi umiliati, repressi-oppressi della malattia, del disordine, della follia.Nella comunicazione quotidiana fra uomini il segno non è qualcosa ma sta per qualcosa d’altro. Inevitabilmente si verifica l’appiattimento della parola sul significato, causato dal suo asservimento alla sola funzione comunicativa.Le parole infatti non riescono più ad esprimere il pensiero, lo bloccano, costringendolo in ambiti separati, in categorie che lo condannano all’erosione.La lingua non è più espressione, ma freno, costrizione del pensiero. Conseguenza di questo processo è che la cultura nel suo insieme prevarica la vita, detta legge alla vita invece di essere mezzo per comprenderla ed esercitarla.