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“L’immagine di un sogno” di Giancarlo Fattori e “Il grande masturbatore” di S. Dalì

L’IMMAGINE DI UN SOGNO

di

Giancarlo Fattori

masturbatoreSei il mio sole tantrico

la forma di un’onda nel cielo

 

mi stringi forte all’ombra

un’armatura ammaccata

 

poi sorgi e cuci addosso confusioni

con le croste dei tuoi baci

 

domani sorgerai oltre i limiti

qualcosa da mutare

la percezione il respiro

 

la linea di confine che riverbera

le bolle della terra

la notte che sembra sfiorire

 

crolla questo gelido silenzio

con un dito conficcato dentro il cuore

 

il dolore è illusione

sfonda questo cosmo

questa eternità

 

la sacrale verità

che ti avvolge gli occhi

gracili, eterei

 

trattienimi più forte

 

brucia questo immenso

questo livido che mi dipinge i sogni

 

sei la vedica spirale

che trascina i sensi

fragili, immobili

 

un antico smarrimento

dentro sensazioni

cosmiche

 

un salto quantico nel buio

 

sei la splendida sorgente

l’acqua evanescente

un graffio in me

 

il mio viaggio nel bagliore

nel tremore di un secondo

sei

 

la mia ferita

un suono che consuma

un volo che frantuma

 

ogni mia realtà

*Versi ricevuti direttamente da @giancarlo fattori gennaio 2018 – tramite e-mail

*Quadro “Il grande masturbatore” di S. Dalì liberamente tratto da: https://www.cinquecosebelle.it/cinque-importanti-e-famose-opere-di-salvador-dali/

Nuove voci per il DinAnimismo: Miranda Baccini.

NEL SOGNO
di
Miranda Baccini
claude_monet_056_impressione_alba_1872Non parlare ascolta!
Non rompere l’incanto
di questa luna bianca,
flebile è il suono della notte
come un sussurro.
Il vento muove le foglie
svaniscono i pensieri.
Come una stella
il sogno ti accarezza,
stringimi forte fino a sentire
i battiti del cuore.
Che l’alba baci
con il primo raggio
della sua luce
i nostri volti.
*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice tramite e-mail
**Immagine ” Impression soleil levant
(1872) di C. Monet” postata dalla Redazione del Blog e liberamente tratta da:http://www.settemuse.it/pittori_scultori_europei/claude_monet.htm

“SENTIERI CHE SI SFIORANO E SI ALLONTANANO” di Giancarlo Fattori, nel giorno delle nozze.

SENTIERI CHE SI SFIORANO E SI ALLONTANANO

 

Marc_Chagall_-_Mariee_eventailil punto messo a fuoco era l’incendio

quello reale e quello immaginato

le radici protratte verso il cielo

i sentieri che scorrono verso me

e te e il nessun luogo e forse l’amore

 

scrivere è cosa facile se è di pioggia

e lo spirito dell’universo è una punteggiatura

ma non è più questo scritto di maltempo

non è il cielo né il suo aroma che si piega

è un modo di restare a osservare il vento

 

il raggio di luce ti sorprende alle spalle

s’irraggia nella linfa delle tue dita

lo sguardo intonato al canto di foresta

nuova irridescente di spirito errante

di cuore che batte sulla riva di un lago

 

e resta il disordine delle cose imparate

come attraversare strade in penombra

la mano che sboccia verso l’altra mano

il mondo che riappare verso un mondo diverso

uno spartito di fumo pietrificato e silenzio

 

è soltanto la mia una nota che sussulta

la frase bella decantata fra la cenere rossa

uno stormire di fogli bagnati dall’inchiostro

ti ho detto di quel sogno eh si l’ho detto

era un sogno senza gravità senza rumore

 

dietro il velo bianco un sorriso di luna azzurra

bello che i fuochi di una radura paion brutti

sorriso che unisce cielo e terra nell’autunno

e sulla soglia di un’aurora dischiusa ai tracciati

cicatrici che dipingono la notte come costellazioni

 

Giancarlo Fattori

( nel giorno delle nozze dell’amica Silvia Solari )

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore.

**Immagine “Marc_Chagall_-_Sposa con Ventaglio”  postata dalla redazione e liberamente tratta da: https://www.ameliste.it/magazine/le-tradizioni/costume/1403-il-matrimonio-rappresentato-dai-pittori

I nuovi versi e le “vecchie” radici di Maria Pellino sulle pagine del dinanimismo

Mi  estraneo

di

Maria Pellino

 

f_0816Mi estraneo per ricercare le mie radici

che il tempo e la  fatica hanno reso fievoli e dure.

Non si sono esse mai distaccate

dal valore della vita

che reduce si è conficcata nel mio fianco

come scheggia di dolore.

Sia pure in vetta, la discesa agli inferi è stata facile

avendo assaporato l’affievolirsi

di un ideale non troppo influente.

In tal tempo d’inerzia è svanito l’oro dei figli

ed un’ora più triste si consuma.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice.

*Quadro “le Radici” – dicono sia l’ultima opera di Vincent Van Gogh – postato dalla redazione e liberamente tratto da: http://www.controappuntoblog.org/2015/10/17/vincent-e-theo-le-radici/

“Gli Amici des Amis” di Zairo Ferrante – versi italo-francesi in libertà –

GLI AMICI DES AMIS

di

Zairo Ferrante

 

599Je ne peux pas

parler d’amore.

Quand le donne

sont dell’uno e

le parole sont dell’altro.

 

Eppur sorvolo questo spazio

per cercare la mia casa.

Un posto o una poltrona,

una strada o un boulevard,

che s’addica alla mia faccia.

 

Ed oggi non abito Milano e

neppur Parigi l’ho mai

né vista né ascoltata.

Eppur le vivo

tra le carte colorate e

le parole regalate

degli amici e

gli amici des amis.

E sorrido quando penso

alla grandezza dell’amore,

ch’io rivivo sussurrata,

tra le labbra d’altro uomo

e per gli occhi d’altra terra.

 

E poco importa

quel che faccio

e dove sono.

Quel che solo

posso dire è:

grazie a loro

che io c’ero.

 

(A Girolamo Melis per l’amicizia che ci lega

 e per avermi fatto scoprire l’arte di Henri Matchavariani.)

*Versi tratti dal ” Come polvere di cassetti… mentre gli Angeli danzano per l’universo” – David and Matthaus 2015

** Disegno di Henri Matchavariani liberamente tratto da: http://www.girolamomelis.it/2012/07/vi-svelo-henri-matchavariani-il-segreto.html

“La casa dove vivo” inedito di Carlos Sanchez

La casa dove vivo

di Carlos Sanchez

160205380-eb462a11-346c-4500-85e5-774206a7f7c6Che tu abbia un buon giorno 
stimato mondo 
gli aironi stanchi
riposino nel lago 
che le lucciole illuminino 
le oscurità regnanti 
che le farfalle 
ci parlino 
della brevità del tempo 
i boschi 
della meraviglia del mistero 
lascia che i pianeti 
apparentemente statici 
si muovano 
che il vento pettini 
la sensazione 
di questa breve eternità 
in noi 
non ti preoccupare della filosofia 
di tante fantastiche 
teorie religiose
e di questo assurdo vizio mio 
di scrivere poesie 
il cane abbaia 
il lupo ulula 
la cicala canta 
la sua estate.
Degli uomini 
se puoi 
cura la malattia del domani 
la barbarie dei regni 
la ferocia degli imperi.
Sii benigno 
con la brutalità 
di quelli che cercano di devastarti 
avvertili 
come tu sai fare.
Anche se ora 
essendo come sono 
appena di passaggio 
ti ringrazio la luce 
che hai messo nei miei occhi.

Folignano City, 2017

La casa en donde vivo

Tiene un buen día
estimado mundo
deja que las garzas cansadas
reposen en el lago
que las luciérnagas iluminen
las oscuridad reinante 
que las mariposas
nos hablen 
de la brevedad del tiempo
los bosques
de la maravilla del misterio
deja que los planetas
aparentemente estáticos
se mueve
que el viento peine
la sensación 
de esta breve eternidad
en nosotros
no te preocupes
de la filosofía
de tantas fantásticas 
teorías religiosas
y de este absurdo vicio mío 
de escribir poesías
el perro ladra
el lobo aúlla
la cigarra canta
su verano.
De los hombres
si puedes
cura la enfermedad
del mañana
la barbarie de los reinos
la ferocidad
de los imperios.
Se benigno
con la brutalidad
de los que intenta devastarte
adviérteles
como sé que eres capaz.
Aún
estando como estoy
apenas de paso
te agradezco la luz
que has puesto en mis ojos.

Folignano City, 2017

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite social network.

**Foto postata dalla redazione e liberamente tratta da: http://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2015/04/23/news/bambini_in_guerra-112650668/

Il dinanimismo consiglia: “Plasmodio” poesie di Antonio Vanni ( ed. Eva 2017 )

9788897930877_0_0_300_75“Plasmodio”, l’ultima raccolta di Antonio Vanni, un piccolo libro che semina Poesia dove un attimo prima la Poesia non esisteva.

ZF

La fontana e la luna
 
Mi rendi impossibile l’immobilità
in questo luogo,
amore riflesso amore profondo,
e son felice d’attendere il giorno
poiché io chiamo chi disseto
e ne raccolgo gli sguardi,
vicinissimi gli occhi e l’oleandro.

https://www.ibs.it/plasmodio-libro-antonio-vanni/e/9788897930877

Nuovi versi di Maria Pellino… per le pagine del Dinanimismo.

Coglierti.

di

Maria Pellino

 

marc-chagall-gli-amanti-in-blu-1914Coglierti vorrei in quell’attimo

 in cui i pensieri si raccolgono

ed un vuoto si rinnova

per la tua visibile assenza.

Reduce il mio cercarti

con occhi raggianti di luce trapelata

come ombre di nude carni

che accarezzano insolenti

il nettare di uno sconfinato amore.

Di calore le tue carezze

il mio capo infondono

a suggellare l’infinito librare

della tua impercettibile presenza.

*Versi ricevuti direttamente dall’Autrice.

**Immagine- Marc Chagall, Gli amanti in blu, 1914 – postata dalla redazione e liberamente tratta da:http://restaurars.altervista.org/un-amore-di-chagall-la-storia-di-marc-e-bella-attraverso-le-opere-piu-note/

“Lontano” di Carlos Sanchez… …versi da meditazione sulle pagine del dinanimismo.

Lontano

di

Carlos Sanchez

DWUDN_1E se mi domandassi
perché sei seduto
di fronte alla finestra
fumando una sigaretta
guardando il fumo
che si espande
facendo circoli
piroette nell’aria
perché non ti muovi
con tante cose
da fare
te direi
lasciami stare
questo momento
è il mio momento
lontano dal rumore
del mondo
lontano dal rumore
degli uomini.

Da “Continuerò a cantare”
Lìbrati, Ascoli Piceno, 2015

Lejano

Y si me preguntaras
porqué estás sentado
frente a la ventana
fumando un cigarrillo
mirando el humo
que se expenden
haciendo círculos
piruetas en el aire
porqué no te mueves
con tantas cosas
por hacer
te diría
déjame estar
este momento
es mi momento
lejano al ruido
del mundo
lejano al ruido
de los hombres.

De “Continuaré a cantar”
Lìbrati, Ascoli Piceno, 2015

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore.

**Quadro “Viandande sul mare” tratto liberamente da: https://it.wikipedia.org/wiki/Viandante_sul_mare_di_nebbia#/media/File:DWUDN_1.png

SULLA TOMBA DI JEANNE E AMEDEO di Giancarlo Fattori ( aprile 2017 )

SULLA TOMBA DI JEANNE E AMEDEO
 

imageViewti cola attorno alle labbra un brivido di nebbia
un traffico di baci mortificato da malasolitudine
crederti piangerti impressa un’orma sul cuscino
mi manca un momento di buio mi manca l’abitudine
timore di ghiaccio asfalto compatto
altera notte di mille domande
che scava nel profondo cercando l’inquietudine

ti cola dietro la notte un drappeggio pesante
un arido amplesso di sabbie portate dal vento
spegni il tuo tempo il tramonto la luna la lama
l’insetto rampicante taglia la spora taglia il tormento
dialettico scontro velluto di ghiaccio
mesto fragore delirio frugale
cercando l’ombroso periglio quello che non si è mai spento

ti cola dal fondo degli occhi un grigio temporale
la luce che graffia che scuote che non sai spiegare
assalti all’arma bianca un vento nucleare virale
uno sbiancarsi di volti letale che non puoi controllare
buco nero barlume silenzio
lamiera contorta fiamma notturna
mentre deflagro all’ombra del tuo livido tiepido impavido mare

dammi dolore calore e spazio mentale
dammi un bicchiere pieno di ambra minerale

Giancarlo Fattori

Aprile 2017

*Versi ricevuti direttamente dall’Autore tramite e-mail

**Immagine postata dalla redazione del Blog e liberamente tratta da:http://www.minerali.it/scheda-scientifica/069b048f-97a5-425d-8b44-ceb32f690048/AMBRA.aspx

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