L’ANIMA NEL SUO INFINITO DIVENIRE

“L’ANIMA NEL SUO INFINITO DIVENIRE”

di Liliana Ummarino

**Quadro “abstraction” della stessa Artista

abstraction liliana ummarino.JPG

IL PARADOSSO DELL’INFINITO APPLICATO ALL’ARTE:

PER QUANTO SI CERCHI DI USCIRE DALLA LOGICA DELLA RAGIONE
NON SI RIESCE    AD IMMAGINARE L’INFINITO.
LA NOSTRA MENTE,LA NOSTRA CONDIZIONE UMANA CI SPINGONO
A CONSIDERARE IL TEMPO E LO SPAZIO NELLA CONCEZIONE
DELLA DURATA DELLA NOSTRA ESISTENZA.
SOLO ATTRAVERSO LE EMOZIONI E “L’ANIMA”
CHE PRESCINDONO DALLA MATERIA DEL NOSTRO ESSERE,
SI PU0′ ACCETTARE L’IDEA DI UNA CONTINUITA’COSTANTE
CHE PRECEDA E PROLUNGHI LA VITA DI OGNI CELLULA E ATOMO
CHE COMPONE LA MATERIA DELL’UNIVERSO TANGIBILE.
ATTRAVERSO L’ISTINTO E LA FANTASIA DELLE EMOZIONI,
L’ARTISTA RIESCE A TRACCIARE UN IPOTETICO SEGMENTO
COMPIENDO UNA IPERBOLE CHE SI DISTACCA DALLA TRACCIA
CONTINUA DELL’INFINITO CREANDO UN PARADOSSO TRA UNA OPINIONE
COMUNE CHE SI RIVELA FALLACE ATTORNO AD UNA CRITICA
PONDERALE E COMPIUTA RIVELANDOSI CONTRARIA
AD OGNI RAGIONAMENTO.
DIVERSI ARTISTI CON LE LORO OPERE ASTRATTE,
INFORMALI, FIGURATIVE, CONCETTUALI, SIMBOLICHE, HANNO DATO FORMA
ALL’IDEA DELL’INFINITO INTERPRETANDONE IL MISTERO,
IL FASCINO DELL’IGNOTO E LA DRAMMATICITA’ DELLA IMPOTENZA
DI SCINDERE LA COSAPEVOLEZZA DATA DA UN PRINCIPIO E UNA FINE
DALL’ASTRAZIONE DELL’ETERNITA’.
OGNI UOMO CHE SI RICONOSCE NELLA SUA DIMENSIONE DIVINA
PORTA A TERMINE IL PROGETTO CHE HA DATO VITA ALLA SCINTILLA
CHE LO HA CONCEPITO.
NELLA TENSIONE VERSO L’INFINITO L’ARTE STESSA
COMPIE IL SUO TRASCENDIMENTO.

L.U.

             L’INFINITO E L’ARTE

VIAGGIO NELL’INFINITO SULLE ALI DELLA FANTASIA.
PORTO CON ME UN BAGAGLIO FATTO DI SPERANZE,
DI IDEE…….
MI FERMO AD OGNI STAZIONE.
LA MIA VALIGIA E’ ENORME, MA LEGGERA,
COME UN ILLUSIONISTA NE ESTRAGGO NASTRI COLORATI,
CAPPELLI DI CARTONE, STOFFE DI VELLUTO.
MI COLORO IL VISO DISEGNANDO SORRISI E LACRIME.
IN OGNI LUOGO LASCIO LA MIA IMPRONTA
IMPRIMENDOLA NELLA POLVERE DEI SOGNI.
NELL’INFINITO NON INVECCHIERO’
PERCHE’ NON AVRO’ MUSCOLI ,OSSA, SANGUE.
SARO’ PURA ENERGIA, SARO’ LUCE,
SPIRITO, FANTASIA,
SARO’ MUSICA, DANZA,
SARO’ PASSIONE, AMORE,
SARO’ ARTE…..

L.U.

** Questa ed altre opere degli artisti dell’ Ass. artistica ARTARVALIA DEL XV MUNICIPIO DI ROMA saranno esposte nella MOSTRA collettiva:  ” L’INFINITO E L’ARTE” Presso:

BIBLIOTECA MARCONI
via CARDANO 135 ROMA
DAL 12 AL 19 APRILE 2010

 

LA PAROLA DINANIMISTA

 

DINANIMISMO (Movimento Poetico Rivoluzionario delle Anime): UNA SEMPLICE PAROLA!

Istruzioni per l’uso dedicate a Critici ed Artisti scettici.

di

Zairo Ferrante


Ormai lo ripeto spesso, il DinAnimismo non è un movimento, non mira a diventare un contenitore di artisti.

Non vuole, assolutamente, avere pittori e scrittori tra i suoi seguaci e non chiederà mai una tessera a nessuno.

DinAnimismo è una semplice parola, che vuole descrivere un movimento dell’animo umano dettato dall’opera d’arte.

Tale movimento deve essere un sensuale tango tra l’artista ed il pubblico, un movimento attivo in entrambi i casi.

DinAnimista è ogni opera d’arte indirizzata all’uomo con lo scopo di evidenziare contraddizioni, situazioni nascoste o disagi insiti nella società.

DinAnimista è l’artista che si prefigge, per mezzo della sua produzione, di “scavare” nell’animo umano, di offrire un nuovo punto di vista alla gente, di entrare in sintonia con la folla.

Si fa DinAnima ogni volta che, tramite l’arte, si vuole interrogare il fruitore stesso dell’opera portandolo inevitabilmente a porsi delle domande ed impegnandolo attivamente nella ricerca di risposte.

Con questa semplice parola si vuole inaugurare l’alba di una nuova era, in cui Arte, mass media e progresso tecno-scientifico devono, assolutamente, collaborare per informare, sensibilizzare ed aiutare l’uomo nel suo incessante divenire.

Questi appena espressi sono, tra l’altro, concetti già evidenziati perfettamente in diverse opere d’arte che avevano il chiaro scopo di sensibilizzare, contestualizzare, ammonire, spronare o informare l’uomo sulla società e sul possibile futuro (basti pensare all’ Urlo di Munch, a Guernica di Picasso, a numerose opere di De Chirico, al “Disertore” splendida poesia di Boris Vian o all’intera produzione Futurista).

Adesso però, tenuto conto dell’incessante e veloce evolversi del mondo, occorre esaltare ancora di più questo ruolo sociale e psicologico dell’arte, spronando energicamente l’artista a percorrere queste, non nuove ma mutevoli, strade.

Ecco perché è nata questa nuova parola ed ecco perché gradirei che il DinAnimismo diventasse espressione di un Movimento Artistico (e non solo Poetico) Rivoluzionario delle Anime.

In conclusione, quindi, auspico che questo nuovo e simpatico termine inizi presto a fluire dalle bocche dei Critici e ad entrare nei cuori degli Artisti più scettici; affinché l’arte possa davvero ritornare a disposizione della gente, sposarsi con le loro anime e supportarle in questo meraviglioso e futuribile viaggio che si chiama vita.


Zairo Ferrante

INTERVISTA DINANIMISTA al Pittore VINCENZO CAROFALO

 

INTERVISTA DINANIMISTA al Pittore VINCENZO CAROFALO


di Michela Erika Rossano


Il Maestro Vincenzo Carofalo è uno tra i più importanti artisti italiani contemporanei. Conosciuto in tutto il mondo le sue opere impreziosiscono numerose gallerie d’arte e collezioni private.

Ha ricevuto, nella sua ricca carriera, numerosi premi sia nazionali che internazionali. E’ stato premiato dalla stampa Italiana in occasione della mostra Internazionale sulla nave “Grado”.

Molti gli Uomini illustri che hanno parlato di Lui e delle sue Opere: “ “…E forse è nato chi prepara, nei quadri, l’annuncio della fine della separazione, l’amoroso sorgere di una pittura senza terrore. (Carlo Levi)””

E’ stato intervistato, per il Movimento DinAnimista, da Michela Erika Rossano:

 


1) Seppur nel pieno della sua attività, Lei ha alle spalle una lunghissima carriera ed una grandissima produzione artistica.

Ci racconti quando e come è nata la sua passione per la pittura.


Innanzitutto voglio ringraziare il Dott. Roberto Guerra per questa opportunità.

Non ricordo mai di non aver dipinto, se vado indietro nel tempo le mie giornate le ricordo sempre piene di colori, di tavolozze e di tele.

Forse è proprio vero che l’uomo nasce con le sue passioni, la mia è stata quella della pittura.

Certo, in seguito, gli studi anno completato quella che era una mia tendenza naturale.

Devo ringraziare il destino che mi ha dato grandi maestri, come il grande ed indimenticabile artista Raffaele Spizzico, preside del Liceo e Accademia di Belle Arti di Lecce.

Dalla sua guida ho tratto vantaggi, veramente illimitati, per il successivo percorso d’Artista contemporaneo che ho intrapreso.


2) I suoi quadri sono esposti in tutto il Mondo, Australia, Francia, Egitto, Spagna.

Ma Lei è originario di Torre S. Susanna (Br).

Ci descriva il suo esordio e come lo ha vissuto.


Sono stato, negli anni 70/80, il promotore del “ Centro Artistico del Salento “ e tramite questo ho avuto modo di intraprendere scambi commerciali ed artistici sia Nazionali che Internazionali.

E’ stato il punto di riferimento ed il trampolino di lancio per tutta la mia successiva attività artistica.

Dal Centro del Salento sono passate le più grandi firme dell’arte contemporanea.


3) Hanno parlato di Lei e delle sue opere moltissimi Uomini illustri Guttuso, Treccani, Levi e tanti altri. Chi tra questi ha maggiormente segnato ed influenzato la sua produzione artistica e perché no, la sua vita?


Certamente gli Artisti che, maggiormente, hanno influenzato la mia vita e la mia produzione sono stati Remo Brindisi ed Ernesto Treccani , basti pensare che il Maestro Treccani voleva facessi parte del suo enturage artistico a Milano.


4) Una domanda per i più curiosi: i Maestri come Lei hanno sempre qualche aneddoto nascosto o qualche incontro importante da raccontare, potrebbe svelarcene qualcuno?


Sono tanti gli aneddoti e le vicende riguardanti i Grandi del secolo scorso ed in questa sede sarebbero troppo lunghe e complicate da raccontare.

Ma tra i tanti incontri che hanno segnato il mio percorso ricordo molto volentieri quello con Eugenio Montale e quello con l’indimenticabile Nino Rota.


5) Elementi ricorrenti nelle sue Opere sono paesaggi dai colori intensissimi e uomini immortalati nell’attimo della loro più intima essenza. Qual è la corrente artistica che maggiormente ha influenzato la sua produzione?


L’Ho detto più volte in altre interviste e non voglio smentirmi.

In un certo senso, per me, l’Arte figurativa si è fermata all’Impressionismo, tutto ciò che viene dopo è solo ricerca.


6) Tanti i capolavori che ci ha regalato, ma qual è quello a Lei più caro e perché?


Tutti i miei quadri sono stati concepiti con passione ed amore per quella tela bianca

che avevo di fronte, perché sapevo che se avessi aggiunto dei colori sarebbe nato qualcosa che prima di quel momento non esisteva!


7) Recentemente un suo quadro è stato fonte d’ispirazione per i versi del poeta Zairo Ferrante dando così vita alla seconda azione del Dinanimismo, movimento poetico letterario ideato dallo stesso scrittore. Il Dinanimismo mira ad esaltare l’arte intesa come “linguaggio dell’anima ed importantissimo sostegno per l’uomo del futuro”. Cosa pensa del giovane poeta e del suo lavoro?


Zairo Ferrante è certamente un giovane che ha di fronte a sé un chiaro avvenire.

I suoi versi mi hanno conquistato ancor prima che diventassimo amici, il seguito lo conoscete anche voi.


8) Secondo Lei ci sarà spazio per l’arte e quale ruolo potrà rivestire in un mondo caratterizzato dal continuo ed dirompente progresso tecnologico?


L’uomo si può dotare, come è giusto che avvenga, delle più avanzate ricerche e stigmatizzare sulla faccia dei continenti il suo ruolo continuo e incessante.

Una cosa non potrà mai fare: togliere all’essere umano l’anima che ha dentro e con essa tutto il suo mondo interiore.


9) Siamo curiosi, ci regali un’esclusiva: Ha in cantiere progetti per l’immediato futuro?


I progetti sono tanti ed in cantiere ci sono soprattutto molte mostre ed incontri.

Sarete i primi ad essere informati ed per chiudere voglio, ancora una volta, salutare il Dott.Guerra, Erika e Zairo.



A questo punto non mi resta che ringraziare il Maestro per la sua enorme ed impagabile disponibilità.

L’incontro con i Grandi, in qualsiasi modo avvenga, lascia sempre qualcosa in fondo all’anima.

Sono abbastanza sicura che, questo qualcosa, si chiami felicità.

Grazie ancora! ”


R.E.M

http://guide.supereva.it/ferrara/interventi/2010/03/dinanimismo-intervista-al-neoimpressionista-vincenzo-carofalo

http://www.facebook.com/login.#!/profile.php?id=100000349098153&ref=ts (LINK PAGINA FACEBOOK DEL PITTORE VINCENZO CAROFALO)

L’Arte Futuribile: miti ed obbiettivi da perseguire

 

CAMBIARE LA STORIA PUO ‘…

… QUANDO L’ARTE INCONTRA LA RESISTENZA!

ovvero

(L’Arte futuribile: MITI ED Obiettivi da perseguire)

*

RITA BORSELLINO E VINCENZO CAROFALO.jpg


 

Che vedete questa è una semplice foto di Che Risale al 2003.

L’evento è uno di Quelli importanti “Primo Premio Nazionale” Città di Torre S. Susanna (Br) “, dedicato ad una personalità Particolarmente Che si è distinta in ambito Nazionale.

Quest’articolo, però, Potrebbe anche finire qui se non Fosse per il Fatto Che quel premio Venne commissionato ad uno degli indiscussi Maestri del nostro tempo, il pittore brindisino d’origine ma internazionale per fama, Vincenzo Carofalo, la CUI attività artistica basata anche sulla ricerca “dell’Uomo nell’attimo d’essenza” Stata è, negli anni, riconosciuta da numerosissimi Uomini illustri del panorama culturale italiano ed internazionale (Dario Fò, Renato Guttuso, Remo Brindisi, Ernesto Treccani e non ne cito altri Onde Evitare Che La lista Diventi esageratamente lunga).

Ma non finisce qui … infatti uno Ricevere l’Opera / Premio nel 2003 fu Rita Borsellino, sorella del Giudice / Eroe Paolo Borsellino.

Donna carismatica ed “Ambasciatrice di speranza” che, proprio Dopo la precoce scomparsa del Fratello, Decise di Mettere da parte gli abiti di farmacista e madre dedita alla famiglia, sacrificandoli delle Nazioni Unite per idea.

Quell’idea si chiamava “Resistenza”!

Il nemico contro CUI quell’idea si fiondava si chiamava (e purtroppo si chiama) Mafia!

I frutti di quell’idea si chiamarono (e per fortuna si chiamano) “Carovana antimafia” e “Libera”!

Ma, ancora e per la terza volta, quest’articolo Potrebbe finire qui se non mancasse un ultimo tassello, della fantasia figlio ed a me tanto caro.

ESISTE Elemento che, vive, combatte e che io cercando sempre “vo ‘”: La Poesia!

Poesia Quella che vorrei sentir sgorgare come acqua viva Dalla bocca della gente.

Che dovrebbero esaltare quell’Idea Che miracolosamente diventa eterna se si “Parole schianta” contro una tela.

Non versi fatti di lettere, punti e virgole ma Suoni Che cantano l’anima:


** Ascolta, ascolta. L’accordo

Politica della vile

a poco a poco

più sporco

si fa sotto il pianto

Che cresce;

ma un canto vi si mesce

più Roco

Che di laggiù in vendita,

dall’umida strada remota.

Più sordo e più fioco

s’allenta, si spegne.

Solo una nota

ancor trema, si spegne,

risorge, trema, si spegne.

E Riparte s’ode la voce dal mare.

O terra s’ode su tutta la

crosciare

l’argentea pioggia

Che spegne

tramandata l’IRA

Secondo la progenie

più triste, triste uomini.

Ascolta.

La figlia della Piovra

è muta, ma i figli

dell’Uomo ricattato,

il futuro,

cantano in gruppo unanime

Mai con voi, mai con voi! …


Idee, Tele e Parole tenute insieme da un collante Che si chiama convinzione.

Convinzione Che la Storia non SI PUÒ Cancellare ma, se lo si vuole veramente, la SI PUÒ cambiare!

Idee, Tele e Parole tenute insieme da un collante.

Collante Che si chiama futuro.

Libero Futuro e sognato anche che,, con gli ingredienti Appena Citati si Dovrebbe assolutamente perseguire.


Zairo Ferrante


 

 

* Foto gentilmente Concessa dal Maestro Vincenzo Carofalo


** Versi tratti Dalla poesia “Piange Il Cielo” di Zairo Ferrante


Per Seguire le iniziative dell’attivissima Rita Borsellino: http://www.ritaborsellino.it/


Per ammirare le splendide opere dell’Artista Vincenzo Carofalo: http://www.facebook.com/profile.php?id=100000349098153&ref=ts


Per leggere “Piange il cielo” Nella sua interezza:

http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2009/12/26/prima-azione-dinanimista.html

 

 

 

 

 

 

 

ANIMA IN BILIco tra l’ARTE

            

SECONDA AZIONE DINANIMISTA

EQUILIBRISMI

(Anima in bilico tra l’Arte)


“PAESAGGIO”

quadro dell’Artista

VINCENZO CAROFALO

carofalo PAESAGGIO.jpg

                   

 

 

 

 

 

**AFFANNO**

versi di

ZAIRO FERRANTE


E di colpo mi perdo in un affanno…

…corse felici,

peripezie,

capriole

di una mente bramosa di futuro

da ricercare in un passato

appena vissuto,

quasi mai ritrovato.

In un respiro in cui la metrica

singhiozza,

in una bocca al cielo

spalancata.

Si perde anche la rima

nel rosa delle viole

e l’unica parola

che ansima nel cuore

ha un suono verde,

si chiama Amore.

Corro,

rido,

corro,

sospeso

tra l’acqua color turchese.

Piango

per la gioia di un ricordo

di un camino.

Gocce color cristallo

attraversano il mio corpo,

giù fino alle caviglie

per dare maggior vita

alle molecole d’azzurro.

Si mescolano col rosso

che cade giù dal naso,

ad esser cosa sola con

quel cielo tramontante.

Lacrime e sangue!

Ch’esaltan la fatica

e compiono la gioia.

Io uomo affannato

tra il rosso ed il turchese.

Io punto solitario

adottato da una linea.

Io unico,

finito,

sommato e all’infinito.

22-2-10


**Versi liberamente ispirati da “Paesaggio” quadro dell’Artista Carofalo Vincenzo**

 

SAGGIO SUL DINANIMISMO

 

IL DINANIMISMO NON E’ FUTURISMO MA…

di ZAIRO FERRANTE

 

con Note tratte dal libro di Bruno Giordano Guerri


Come si può ben intuire dal titolo, il DinAnimismo non è e non sarà mai Futurismo, e tantomeno si rifà direttamente ad esso.

Appare però anche chiaro che nel titolo di questo breve saggio c’è un “ma”.

Piccolo particolare che, come spesso accade, può fornire ulteriori indicazioni delineando meglio alcuni punti che pur non essendo palesemente espressi possono rivelarsi importantissimi nella comprensione del neonato “movimento poetico rivoluzionario delle anime”.

Quando si parla di Dinanimismo si parla di poesia, di anima ed in modo più generale anche di letteratura , ma nello stesso tempo si parla anche d’Avanguardia se non altro in termini di contestualizzazione ed ecco che come tale non può non essere in qualche modo collegata al Futurismo ed al suo messaggio frutto di una sola “testa” quella di Filippo Tommaso Marinetti.

Il perché ogni avanguardia costruita sulla gente, per la gente e con la gente abbia a che vedere con il Futurismo è meravigliosamente espresso nel libro edito da Mondadori “Filippo Tommaso Marinetti invenzioni, avventure e passioni di un rivoluzionario” del sempre attento e puntuale Bruno Giordano Guerri e di cui riporto alcuni passi con la viva sicurezza che quello che ho nel cuore e nella testa diventi dopo più chiaro per tutti:

…produsse (riferito a Marinetti) un dinamismo intellettuale inesausto, animando, rinnovando e stimolando energie, spingendo se stesso e il suo movimento in campi d’azione sempre più ampi, nella sfida all’immobilismo di una borghesia indolente e provinciale…

…Un poeta perché seppe cogliere la bellezza del gesto, le suggestioni della parola e le possibilità dell’immaginazione nelle pieghe del vivere comune, nel divenire di una società sconvolta…

…sapeva -avendo capito per prima- che dal Novecento in poi non avrebbe vinto chi aveva più passato, ma chi fosse in grado di anticipare il futuro…

… i tanti movimenti che hanno fatto la storia del Novecento appresero dal futurismo che era possibile archiviare il passato e formulare i principi di un'<<arte dell’avvenire>>.

…Quello di Marinetti è un invito, valido ancora oggi, a non prendersi sul serio, a scovare le ragioni del torto, a ridere delle nostre ipocrisie, a superare le meccaniche razionalistiche della saggezza con la gioia visionaria dell’entusiasmo di essere uomini:…

…c’è, insomma, una matrice futurista nei nostri comportamenti, sedimentata come una normale, quotidiana abitudine…questa matrice determina la sua attualità postuma e si manifesta nella volontà, oggi diffusa, di scoprire obbiettivi inediti, entrare in conflitto con la nostra epoca, abbattere pregiudizi e fantasmi imposti dal conformismo, di qualsiasi colore sia…Marinetti…intuì che non avrebbe più prevalso la qualità intrinseca del prodotto culturale, ma la sua capacità di diffondersi in tutti gli spazi informativi possibili, in tutti gli ambienti sociali e culturali.

Per questo, l’arte deve incontrare le masse, farsi realmente democratica dilagando ovunque.”

Ecco che il DinAnimismo esalta e difende proprio l’Arte come possibile figlia dell’Anima, intesa anche come “volontà di scoprire obiettivi inediti” in grado di sostenere l’uomo nel suo futuro imminente.

Ecco che il Dinanimismo auspica il ritorno ad un’ “arte democratica” che si pone come obiettivo primario il dialogo con la “massa”.

Ecco perché il Dinanimismo non può, non deve e non vuole dimenticare il passato, ma attuale e futuribile, messaggio Futurista.

 

COMUNICATO STAMPA SALEMI-SGARBI

 

 

 

CITTA’ di SALEMI

Provincia di Trapani

Gabinetto del Sindaco –

Ufficio per la Comunicazione

Telefono e Fax 0924 – 991 400 – Cell: 331 1708195* 380 – 5475045

E-mail: ufficiostampa@cittadisalemi.it comunedisalemi@email.it – 

 


Selezione di collaboratori

per il Comune e la Fondazione Sgarbi


SALEMI – Vittorio Sgarbi e il suo staff procederanno alla selezione di nuovi collaboratori, di età compresa tra i 18 e i 30 anni, da destinare alle attività culturali e di comunicazione del Comune e della «Fondazione Sgarbi».


La selezione riguarderà i seguenti settori: Turismo, Marketing e Comunicazione, Organizzazione di Eventi, Storia dell’Arte, Cinema, Fotografia, Video, Grafica, Web, Giornalismo, Politiche Comunitarie, Diritto Internazionale, Archeologia e Restauro.


Lettere di motivazione, comprensive di curricula, dovranno essere inviate a questi due indirizzi:

vittoriosgarbi@cittadisalemi.it , info@fondazionesgarbi.it


Sarà effettuata una prima selezione e i candidati scelti saranno invitati a una prova. Tra questi verranno individuati i migliori, che saranno chiamati a fare parte dell’internship della «Fondazione Sgarbi», attraverso un progetto editoriale e numerose altre iniziative.


La Fondazione Sgarbi, presieduta dallo stesso Vittorio Sgarbi, è nata da pochi mesi con l’intento di formare, promuovere, diffondere e sostenere espressioni della cultura, dell’arte, della comunicazione. È un centro internazionale di studio e ricerca, che non solo fungerà da promotore di qualità per ogni forma espressiva dell’uomo, ma che è altresì volto a produrre nuovi linguaggi della creatività.


l’Ufficio per la Comunicazione

(Nino Ippolito) 346-5774489 – ufficiostampa@cittadisalemi.it

 

considerazioni sul Dinanimismo

 

Forza, ANIMA E POESIA SECONDO ANNA Naccarato!

(per la serie Considerazioni sul Dinanimismo)

 

Articolo / Nota di Zairo Ferrante

Il Dinanimismo esiste!!!

E’ quello che mi sono detto dopo aver letto le poesie dell’esordiente (sulla carta ma non certo nei fatti) scrittrice di Cosenza Anna Naccarato.

Da tempo sostengo che la poesia è forza, che la poesia è anima, che la poesia è  sostegno per l’uomo del futuro ed ecco che – a rafforzare ed a rinvigorire le mie tesi – mi vengono incontro anche parole e persone nuove, che quasi per magia vibrano sulle stesse note del Dinanimismo.

Versi che impreziosiscono il gruppo del movimento poetico rivoluzionario delle anime su Facebook.

Versi che naturalmente sintetizzano manifesti e scritti più o meno ufficiali, esaltando la Poesia in qualità di voce dell’Anima,  poesia che “attinge da un cuore trafitto”, poesia  che si espande come “gocce di sangue” quasi a regalare l’immagine della fatica.

Ma anche potenza, forza non umana capace di “graffiare mura”  e, nello stesso tempo, di donare “pace” a chi  riesce a comprenderla ed a decifrarla .

Ecco perché, senza aggiungere altro prendo questi versi e ve li dono con felicità  proprio come è stato fatto con me:   

 

 

 

 

SOMMO POETA

 

inclinato E il verso del Sommo Poeta.
Attingi dal Suo Cuore trafitto.
Gocce di sangue
estenderanno pene
E sofferenze.
parleranno alle pietre …..
graffieranno Mura
tinteggiate di nero.
sfoglieranno pagine
di vita vissuta …..
in un silenzio trepidante.
struggenti note oderanno
in pace una solista Che Appartiene uno pochi.

Poesia di: Naccarato Anna

Articolo di nota: Zairo Ferrante

DOPO IL “DINANIMISMO” NASCE IL “ROBOTISMO”

 

Neofuturismo e Arte Elettronica: Robotismo!

di Roberto Guerra (FuturGuerra)

-da Marinetti ai Kraftwerk-



Persino Internet, in sé, come ben compreso dal netfuturista Antonio Saccoccio , è semplicemente estetica futurista, della macchina, oggi tekno o electro futurismo non stop, il quasi leggendario Regno della Macchina marinettiano, come chi scrive ha evidenziato nel saggio on line futuribile e psicanalitico La Poetica di Internet.


Pertanto, alla luce della Rete, dell’informatica age, la discussione futurismo, neofuturismo, arte elettronica o ciberculture (per dirla con il….solito De Kerckhove, dopo il solito _potenza del genio- Marshall McLuhan-persino è superflua). I netfuturisti ad esempio, proprio per autodefinizione tecnonaturale sono arte elettronica allo stato puro, qualunque cosa facciano nel web (il Web è il Messaggio!), post, blognet, skype art, oltre ai più “classici” (!) video, manifesti – pura Poesia Totale o Elettronica o Visiva alla Spatola eccetera…


Tutto il futurismo contemporaneo, come evidenziato anche recentemente dallo scrittore Dinanimista Zairo Ferrante, promotore del Dinanimismo come neofuturismo squisitamente letterario, in sé è elettronico, cibernetico nel senso hard filosofico e-o sistemico come l’intenderebbero probabilmente gli stessi Norbert Wiener, J. Von Neumann e lo stesso Marvin Minsky, o, ai giorni nostri oltre a…Negroponte.. gli stessi Riccardo Campa e Ugo Spezza del Movimento Transumanista,padri e figli del nascente Uomo postumano o Homme Robot….


E l’arte cosiddetta transumanista è già segnale chiaramente robotista, dalla leader mondiale del movimento culturale scientifico appunto dei futurologi transumanisti- Natasha Vita More- agli stessi cyberpunk storici William Gibson e Bruce Sterling… Robotismo non solo attraverso le Macchine concretissime ma anche Astratte, Immaginarie, letterarie…


Ancora….. tutta la nuova generazione cyberpunk anche italiana, tra arte e critici: dai Connettivisti (e Sandro Battisti in particolare) ai vari (storici nomi anche) Caronia, Giovannoli, Capucci, Marziani, Boschi.. il giovanissimo M. Teti (per certo robotismo giapponese contemporaneo)


Ecco, forse, dove cercare il link password formula matemagica… per codificare il futurismo, oggi, come arte elettronica in senso, ora, stretto, pur nel relativismo del vettore: Robot! Parola, segno, sogno, significante, archetipo del futurismo (che lo chiamava Uomo Meccanico o Moltiplicato…), della fantascienza, del nuovo Immaginario scientifico (la scuola di Jung stessa….): dalle versioni antropomorfe alla Asimov (o alla Asimo della Honda…), all’automazione e alla domotica, ai micro-nano- robot quasi di Second Life. Non ultimo, nell’inconscio collettivo e soprattutto la fantasia modernissima dell’uomo moderno, non solo nei laboratori o nelle avanguardie artistiche, ma on … in …of the road…


Arte Elettronica Futurista? Video e Computer Art, Computer Music, Net Art, Second life…..ma pure tutta la cosiddetta estetica tecnologica, dai futuristi all’arte programmata, certo informale, spazio-nucleari, a certa pop art, a certo situazionismo, certo cinema, certa poesia (sonora, visiva anche… totale), certo teatro d’avanguardia….certo cinema fantascientifico, non ultimo quello Made in Japan, anche d’animazione, da Godzilla a Goldrake a Manga e Anime! Nomi? Tra gli artisti Marinetti…, Walt Disney, Andy Warhol, Christo, Nam June Paik, Stanley Kubrick, John Carpenter, Wachowsky (Matrix…) naturalmente il Cameron rivoluzionario di Avatar; dichiarati o meno.


Oggi tra i nuovissimi Roberto Carraro, Claudio Castelli, Aviador Dro. (Nomi puramente indicativi, anche, in un tourbillon apertissimo, di cui magari semplicemente You Tube, digitando la formula tecnomagica futurismo video e affini, è indizio in progress e live…). Nell’area strettamente postMarinetti…come accennato, l’incredibile equipe di Netfuturismo, Net/Web Arte pura (i vari Antonio Saccoccio, Gianni Giorgetti, Gian Luca Ballarani e altri) esplosi nell’anno del centenario, in particolare a Torino, Futurismi e Futuristi. Robotismo neofuturistico disseminato anche nei centri propulsori dell’arte elettronica o video nazionali (Milano, Bologna, Napoli, Trieste).


Graziano Cecchini (Poetica neosituazionista dell’Algebra Digitale) l’avanguardia electrovideo di Ferrara (capitale in fine novecento… da Plessi e Cattani a oggi Landini, Forlani a D.J Afghan a Futurguerra a Verdoia a V. Teti, Eugenio Squarcia, Maurizio Ganzaroli, Alberto Rizzi, Alessandra Fabbri a Massimo Croce).


Ma il robotismo neofuturista, si diceva, esiste già fin dai futuristi storici, incluso il futurismo europeo (Bauhaus) e quello russo (Costruttivismo, Suprematismo): tutta la cosidddetta estetica tecnologica (i vari Moles, Lea Vergine-Arte Programmata, fino alla Video Arte, la Computer Art, la Musica elettronica). Una renaissance particolarmente trasparente anche nel linguaggio riguarda certa musica elettronica cosiddetta technopo o persino futurista. The Robots dei mitici tedeschi Kraftwerk (futuristi dichiarati) è una sorta di soundtrack del robotismo! Ma tutta la techno generation, inlcusa, oltre ai vari David Bowie, Brian Eno, Rokets, Devo, Ultravox, Gary Numan, Depeche Mode, Daft Punk e cos’ via.


Questa – ma anche qua i nomi puramente quasi indicativi- la flotta multicolore in libertà del neofuturismo elettronico che è tempo – a livello strettamente futurista- di chiamare ufficialmente Robotismo, per evidenziare la sua specificità, rispetto alla Matrice- futurista-tutt’oggi centralmente viva e attiva, ma da differenziare per captare tutta la luce delle stelle contemporanee e irradiarla nei crani ancora neandarthaliani del cosiddetto Homo Sapiens! Noi Robot così caldi così freddi! Anche romantici, se necessario, più umani degli umani!


Roby Guerra futurista Coordinatore x Ferrara Associazione Italiana Transumanisti (sede a Milano)


Video 1 Moana Lisa Cyberpunk Futurguerra

http://www.youtube.com/watch?v=355nwfkJyuk



Video 2 The Robots Kraftwerk

http://www.youtube.com/watch?v=Eg6baEGVl58

 

– contro la casta culturale italiana-

 

FUTURISMO POST-MARINETTI

– contro la casta culturale italiana-


Il centenario futurista, che volge al termine, dopo centinaia di eventi in Italia e all’estero, ha rivelato non soltanto la persistente attualità dell’avanguardia italiana, certo interesse sorprendente dei contemporanei, la sua continuità, dimostrata da alcuni gruppi “neofuturisti”, tutt’oggi attivissimi e persino anche interfacciati, ma anche – neppure in controluce- certa casta culturale italiana, anche nell’area futurista, che è tempo di smascherare e terminare.


Come magari suggerisce uno dei gruppi “neofuturisti” protagonisti del rilancio del Futurismo, con il volume cartaceo più importante uscito nel fatidico 2009, Divenire 3 Futurismo, (con saggi o testi degli stessi Roberto Guerra e Graziano Cecchini) a cura infatti dei Transumanisti di Riccardo Campa, Sociologo della Scienza (sede a Milano), Associazione Culturale Scientifica, sezione Italia del celebre Humanity +, la casa madre internazionale, movimento disseminato in circa 100 paesi, con illustri scienziati, intellettuali tra i suoi aderenti, (da Marvin Minsky e il fondatore Nick Bostrom a …Bruce Sterling, padre del Cyberpunk con lo stesso William Gibson..), il futurismo contemporaneo, al passo con il suo DNA autentico e originario, ha come interlocutori privilegiati proprio il mondo della scienza e la sua evoluzione tecnoscientifica. Può benissimo recidere il residuo cordone ombelicale con l’arte convenzionale e i suoi glossatori… storici o critici d’arte, criptici…, fuori sincronia con il divenire estetico stesso.


L’ambiente storico-critico ha svolto per il centenario un ruolo ambiguo, contraddittorio: importante per la divulgazione contemporanea e -suo malagrado- per il rilancio del futurismo: involontario effetto, perchè, quasi esclusivamente si è trattato di celebrazioni e archiviazioni, tranne rare eccezioni (come i transumanisti), in flagrante disInformazione e scarso aggiornamento culturale.


Dagli anni sessanta ad oggi, la continuità futurista è documentata nella cultura italiana: dopo Internet i fatti e tale continuità ulteriormente rintracciabile….Azione Futurista Roma-Ferrara(Rosso Trevi e chi scrive…), Netfuturismo, Connettivismo, Post Futurismo Oggi… Evidentemente la casta culturale italiana, anche quella d’area futurista, non naviga in Internet, oppure in malafede ignorano la continuità futurista.


Quel che sorprende non sono tanto certi storici o critici d’arte convenzionali, magari improvvisatisi a volte curatori di eventi del centenario futurista: sorprendono certi critici d’area futurista o dell’avanguardia sicuramente a conoscenza di certa continuità futurista: intellettuali neppure banali, anzi persino relativamente creativi, alcuni di loro persino a suo tempo contestati per le loro ricerche e rilancio stesso del futurismo storico, operazione encomiabile che oggettivamente sarà sempre ricordata…


Va da sé, quasi sazi, del Centenario, siccome non han detto una parola sulla continuità futurista, complici della storicizzazione generale e d’archiviazione della casta culturale italiana tout court.


Unica eccezione, tra gli storici d’area, l’eterno Luigi Tallarico, non solo da sempre promotore della continuità futurista, ma curatore di un paio di eventi centenari live (coinvolgendo anche almeno uno degli ultimi futuristi, il pittore Antonio Fiore Ufagrà) e puntualmente, autore del volume Futurismo: la Continuità.


Invece, ad esempio: Giovanni Lista, che pure collaborò attivamente nel secondo novecento, storico di grande spessore sia ben chiaro, con il gruppo sopravvissuto all’inquisizione post seconda guerra mondiale, ovvero Enzo Benedetto e nei fatti- la rivista Futurismo Oggi, attiva fino al 1993, interfacciata persino con il Moma di New York e il Centre Pompidau…, ha nell’anno del centenario poco evidenziato se non il contrario tale continuità.

Oppure, lo stesso Bonito-Oliva, padre della transvanguardia, altra mente certamente elevata: nel più importante special telvisivo sul Futurismo, il Futuro del Futurismo, trasmesso da Rai Due (Palco e Retropalco del 19 2 , alla vigilia del 20, data ufficiale di fondazione dell’avanguardia di Marinetti), dedicato ai centenari più significativi, con scansioni rapide su tali eventi, era tra i critici intervenuti, con lo stesso Giovanni Lista oltre a Giordano Bruno Guerri (quest’ultimo rara eccezione perchè sempre attento e alla storia e al suo evolversi).

Ebbene sia Lista che Bonito Oliva evidentemente non hanno mai guardato la trasmissione mandata in onda. Visto che tra i centenari era evidenziato anche uno dei pochissimi eventi centenari non solo celebrativi ma a cura di futuristi contemporanei attivi. Vale a dire il centenario di Ferrara, a cura di Azione Futurista di un certo Graziano Cecchini Rosso Trevi e il futurista ferrarese Roberto Guerra (ex Futurismo Oggi!), con la presenza stessa tra gli altri dei transumanisti Riccardo Campa e Stefano Vaj, persino via video clip Antonio Fiore e lo stesso Valerio Zekkini.


Altri storici ben noti d’area non han- per così dire- parlato! E così via.

Va da sé, siccome la conoscenza aggiornata è almeno patrimonio acquisito anche per la storia dell’arte, quale metodo di credibilità e autorevolezza, metodo scientifico, o meno, la disinformazione italiana contemporanea sul Futurismo e la sua continuità, confuta in sé, piaccia o meno, la stessa critica futurista convenzionale.


Terminiamola! Se non altro, anche, ci si permetta un vezzo ultraoggettivo uno di noi (Guerra), ha edito diversi saggi in merito, fin dal 1989 (!), lunghi o brevi, proprio anche su Futurismo Oggi, oltre ai volumi Marinetti e il Duemila e l’Immaginario Futurista del 2000, il primo appunto ristampato nel 2009 dai transumanisti. Quindi anche Guerra appartiene alla casta culturale di storici e critici d’arte (come virus ovvio!).


AZIONE FUTURISTA NEOFUTURISTI DINANIMISMO FERRARA ROMA AQUARA (SALERNO)


Roby Guerra

Graziano Cecchini

Zairo Ferrante

Maurizio Ganzaroli