E’ COSì CHE L’ANIMA MUORE

L’Anima vive nelle cose del mondo. La Poesia vive nelle cose del mondo. L’uomo che preserva le cose del  mondo preserva l’Anima e la poesia.

Distruggiamo le prime e vediamo cosa resterà delle seconde, se non il ricordo.

Zairo Ferrante

Il video che segue è tratto da youTube…una vera poesia Ferrarese che lentamente muore:

Recensione Dinanimista

 

Gamberoni_jpgMEDIA.jpg“IO SIAMO” di CLAUDIO GAMBERONI (este-edition 2010)

Recensione di Zairo Ferrante


“Io siamo” è la raccolta poetica di Claudio Gamberoni edita da este-edition.

Opera prima espressione di una poesia realmente sentita, vissuta in prima persona.

Componimenti che, con una cifra linguistica crepuscolare, immortalano e descrivono i più alti interrogativi del genere umano.

Un libro che parla di anima con le parole dell’uomo.

Un’opera che, con estrema lucidità, regala l’impressione del tempo che scorre.

Un invito a scoprire l’universo che si nasconde nell’intimo di ogni lettore, ma anche un invito a condividere quest’universo con il resto del mondo.

Una spinta per un nuovo Umanesimo fatto di condivisione e di collettività.

Pagine effettivamente DinAnimiste in cui l’Anima Mundi regna sovrana arrivando perfino a sfidare la morte.

Versi che, con disarmante semplicità, collocano l’Io al centro dell’essere ed in cima all’esistere.


IO SIAMO


Io?

Chi, io?

Io non sono io.


Io siamo!


E come altro potrebbe essere

se anche tu, mio Dio, non sei,

non sei solo tu ma siete:


siete Padre, Figlio

e Spirito Santo.

Per Acquistare il libro: http://www.este-edition.com/prodotti.php?idProd=462

 

versi dinanimisti e collaboratori

 

ultima-cena-tintoretto-part.jpgTAVOLE IMBANDITE D’ARAGOSTE

-di Adriana Scanferla



Ben ammansito e docile

pulsa il cuore del popolo

L’animo religioso ubbidiente

annichilito ed estraneo

alla sua stessa terra


E ciechi gli occhi

incernierata la mente

Repressi gli istinti

sublimati in virtù


Esonda

suadente propaganda


In altri tempi ben più sanguigni

fu roboante enfasi gloriosa

ammorbatrice di trincee


Tavole imbandite d’aragoste

fiumi di coca e denari di Giuda


I Proci hanno usurpato la casa di Ulisse

stupidi fantocci senza decenza

a cui le stesse madri rifiutano il parto


Nella memoria contadina

il tavolo di legno scagliato

e il sacro pane da affettare col coltello

Intorno alla mensa una preghiera, una croce

Le tante ore passate

a trasformare la terra in pane

e il pane in amore.

Quadro: “Ultima Cena” del Tintoretto

 

VERSI DI UNA LETTRICE

Riportiamo di seguito i versi di un’assidua e giovanissima lettrice di questo blog con l’augurio, per lei, che questo possa essere solo l’inizio della sua fatica e con la speranza, per il dinanimismo e per la Poesia, che questo possa essere d’esempio per altri giovani lettori volenterosi.

vortici.jpgIl dipinto che cambia: ieri oggi domani

di LARA AVERSANO

Vortice blu:
olio su una tela già stanca,
alla ricerca di un disegno
al quale aggrapparsi.
Volano questi spazi
come nuvole d’inchiostro
che vive, che è sangue.
Così si ritrovano a tremare
gocce di colore rosso,
posate tra girandole:
la ricerca dell’Assoluto,
dell’ Infinito e del suo
esatto opposto.

Musica appare tra
spirali verdi azzurre.
Il sottofondo del dubbio
da scrutare ad occhi sgranati.
Le stelle viste come
sfere verdi e lucenti:
il surreale che mai è banale.
La contemplazione, per capire
dove ti possa portare il tuo inconscio,
cosa desidera e cosa vede, cosa sarà
della strada che sta percorrendo.

la finestra, intanto, si affaccia sulla città.

Vagano i vagabondi senza più meta,
solo una strada interrotta.
Poi gruppi di giovani in cerca di sentieri
che li possano salvare dal vuoto.

La città dorme,
le luci di San Francisco
adesso sono ombre.
Caramellati marciapiedi calpestati
da ogni sorta d’uomo
ora sono cubici deserti grigi.
Luna si vede spuntar fuori dalle nubi
e tu lo sai: stanno per piangere.

Davanti alla vetrata di una casa
il volto d’una bimba spicca
per la sua pallida carnagione
e dietro a lei la madre
le insengna il cielo; così piccina
la fanciulla s’appresta curiosa
ad indicar le stelle.

….

Alla tela immaginaria
aggiungi un omino stilizzato
e solennemente solitario
e così t’accorgi che il dipinto
lo sta portando verso una meta precisa,
passo a passo verso l’alba che mai
così lontana è stata ..
ma avrai tempo per raggiugerla.

Vortice bianco, olio su tela,
volano le api vicino agli alveari.

 

 



*Quadro: “Vortici” dell’artista Carmelo Scuderi liberamente tratto on-line da: http://www.morpheusweb.it/html/varie/about/quadri.asp
**Ricordiamo, inoltre, che Lara Aversano è anche su Facebook

RECENSIONE “UN’ALTRA VITA” di Paolo Ruffilli

altra%20vita-light.gif“UN’ALTRA VITA” di Paolo Ruffilli (Fazi editore 2010)

Recensione di Zairo Ferrante

Più che un libro è un felice sorpresa l’ultima prosa dello scrittore Paolo Ruffilli.

Avevo già letto e riletto i suoi versi e non avrei mai pensato che un Poeta avesse potuto racchiudere ed affidare tutta la sua “arte” ad una prosa semplice ma, nello  stesso tempo, profonda e scorrevole come quella scoperta in “un’altra vita”.

Un libro che si legge con scorrevolezza, curiosità e tanta avidità…. insomma, oserei dire (senza voler scivolare nella banalità), che ci troviamo di fronte ad un ulteriore capolavoro del notissimo Poeta veneto.

L’Amore che lo scrittore racconta viene magistralmente relegato in un contenitore apparentemente finito, quello delle stagioni e questo diviene un trampolino di lancio verso un dolce smarrimento temporale che, vivo, pervade il lettore già dalle prime pagine del libro.

Inoltre, la mancanza di nomi propri e di riferimenti temporali ben precisi trasformano queste storie in molteplici specchi in cui ogni uomo può, con immensa semplicità, vedere riflessa la propria anima.
A rendere il tutto più suggestivo è la Poesia, che zampilla felice sin dall’inizio  e che fa da cornice al sensuale consumarsi dell’amore.  

“…ecco le stelle di San Patrizio manto d’oro che il santo ha steso sulla nostra terra……” oppure “color, bianco, perla, grigio-azzurro e ocra……..c’era ad unirli perfino un sogno….. ciascuno l’aveva sognato per suo conto” o ancora “….ma la sua vita intanto le si agitava dentro scivolando tra le pieghe del ricordo” .

Tutte frasi che se prese singolarmente diventano splendidi versi di vita.

Vita che, per di più, viene felicemente illustrata in chiari “spaccati” di quotidianità come ad esempio: “tutte persone condannate al chiuso delle stanze, prigionieri di uffici, di aule e negozi. Con l’avversione ormai per l’aria aperta”.

Insomma, un libro che cinge d’alloro la già meravigliosa carriera di un “sempreverde” Maestro.

Un libro che può donare una dimora all’amore che l’ha perduta.

Un libro che può rendere consapovele chi quella dimora già l’aveva e forse non se n’era accorto. 

Zairo Ferrante

Per leggere la scheda del libro:  http://www.fazieditore.it/scheda_libro.aspx?l=1306

L’ARTE CORRE AVANTI VELOCE A TAORMINA!!!

Nell’evento “il Mare nel conscio ed il mare dell’inconscio”, appena concluso in Messina – Taormina sono stati presenti grandi artisti di fama internazionale.
 
images 1.jpg Il Maestro Ennio Morricone
ha confermato la sua presenza con noi dal 19 al 22 agosto 2010 per ricevere la  corona d’alloro honoris causa, realizzata dal noto orafo Carlo Izzo, per la sua lunga carriera dedicata a composizioni  per il cinema, opere teatrali, lavori sinfonici, composizioni corali, musica da camera; per la sua attività di direttore d’orchestra che ha visto la sua musica protagonista in innumerevoli città del pianeta,con la seguente motivazione“Con Lui  la musica vive in Lui in una interpretazione vigorosa ed appassionata: il suo volto, il suo corpo riescono a mostrare quella sofferenza esteriore ed interiore del ruolo che impersona con una gestualità ed una non meno straordinaria presenza scenica. La sua rigorosa scrittura musicale, attraverso il sapiente utilizzo delle molteplici tecniche compositive, è sempre felicemente tesa alla rappresentazione della realtà, del desiderio, della speranza. E tutto ciò ne fa uno tra i più grandi rappresentanti dell’Arte del nostro tempo
 
L’evento appena concluso avrà, pertanto, continuazione il 19 agosto in seno al progetto pilota ”turismo artistico a costo simbolico”, che ha ricevuto ampi consensi da tutti gli artisti intervenuti.
A differenza della fase già conclusa in cui vi era una fitta agenda di appuntamenti con varie autorità istituzionali, escursioni e premiazioni in Messina, Taormina, Forza d’Agrò, Savoca e Roccalumera, serate di gala con performances di grandi artisti (certamente troppi) di levatura internazionale, la sua continuazione si incentra sulle espressioni artistiche della poesia e della musica, intervallati a momenti di relax tra le bellezze naturali della Sicilia ed ha il suo culmine nella serata di sabato 21 agosto “ a cena con Ennio Morricone”
Il programma ha già i seguenti punti fermi e sarà definitivamente presentato alla stampa entro il 30 luglio 2010..-……–……CONTINUA SU:

VERSI DI MARCO NUZZO

 

images.jpgMORPHING INTO PRIMAL – DI MARCO NUZZO


Where wild roses grow
and wherein we navigate
gardens in storm,
set me free aside thy shores
so that my tears
may contemplate other lores,
I’ll be underneath human mind
astride souls and sunrises
thus your “search and find”
will bright us through many lies;
poems of a life
morphing into primal
and we are soulsailors,
subsequent Gods of anyother God
dreamers of deep and surface,
overlords of nothing and all.

PRENDONO FORMA NEL PRIMORDIALE – DI MARCO NUZZO

Dove crescono le rose selvatiche
e giardini in tempesta
dentro cui navighiamo,
lasciami libero in disparte di tue sponde
in modo che le mie lacrime
possano contemplare altre generazioni,
sarò sotto l’umana mente
a cavallo di anime e albe
quindi il tuo “cercare e trovare”
ci illumini attraverso molte menti,
poemi di una vita
prendono forma nel primordiale
e siamo navigatori d’anime,
successivi Dei di qualunque altro Dio,
sognatori di profondo e superficie,
signori di nulla e tutto.

biografia Marco Nuzzo:
http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2010/06/11/biografie.html

LA poetica dinanimista

 

L’ANIMA DEL LETTORE PER SALVARE LA POESIA

di

Zairo Ferrante

 

cometa.jpgSpesso mi sono soffermato a tracciare le linee che, in qualità di “scrittore di versi”, avevo deciso di seguire.

Vi ho parlato spesso di una poesia semplice, di una poesia fatta per la gente e con la gente.

Ho professato un’arte che si sforzasse, in ogni modo, di andare in contro al lettore ma, pur non rinnegando questi concetti, aggiungo oggi un altro tassello a questo puzzle.

Il pezzo mancante è il lettore, il quale deve sforzarsi di aprire la propria mente alla poesia e di aprire la propria anima al poeta.

Infatti, è impensabile chiedere a quest’ultimo di svalutare la propria opera rendendola pienamente comprensibile a tutti, è impossibile chiedere all’artista di snaturare completamente la sua arte e di sacrificare le sue gioie ed i suoi dolori in nome di una chiarezza che potrebbe uccidere la poesia trasformandola in prosa.

Ecco perché, con questi pochi righi, chiedo l’impegno del lettore affinché, con gioia ed eventualmente sacrificio, cerchi di proiettare la propria anima sui versi in modo da non vanificare la fatica del poeta ed in modo da salvare, insieme, tutto quello che chiamiamo, e spero continueremo a chiamare, poesia.

In conclusione, quasi a voler immortalare quanto detto, ecco che vi dono degli splendidi versi del Poeta e Maestro *Beppe Costa ( http://beppe-costa.blogspot.com/ ).

Ringraziandolo sinceramente per le sue splendide ed importanti parole che hanno, letteralmente, aperto la mia mente e che spero aver interpretato correttamente.


*Cammino fra polveri e macerie
guardo colori e braci
affascinato e stordito
cerco di capire cosa accada
cosa mai sia accaduto
sempre
nei giorni e nei millenni
Se ascolto mi sforzo tento di sentire
mi fermo fra esplosioni e rumori
guardo mi ostino ad ascoltare
nette le voci si alzano
raccontano spiegano si spezzano
masse e solitudini
amori e guerre

Le sento adesso
chiare
sono le voci dei poeti

*Versi Tratti da:http://www.opposto.net/

Poesia di Adriana Scanferla

 

99-un_parco_a_Berlino.jpgMENTRE BERLINO FELICE DANZAVA

di Adriana Scanferla

 

Scaturisco da te primavera

primizia di corolle che ammiccano

tra filamenti d’erba verde

Trasmigrata di terra in terra

fu la mia anima bambina

ma sempre l’intimo pensiero

mi fu fedele compagno di viaggio

L’anima chiedeva chiarezza

mentre il dubbio si insinuava feroce

 

Ho percorso quel tratto di storia

che strappò vincoli rafforzati

di casta e frantumò docilità di figlie

Noi insofferenti al mondo adulto

ci agghindavamo di fiori felici

e tuniche svolazzanti lambivano

i nostri impudichi piedi scalzi

 

Al ritmo del liberato canto oscillava

la Storia dell’uguaglianza e della pietà

Il futuro ci ammaliava con lampi

accecanti di bagliore e di speranza

Figli di povera gente e di signori

seduti insieme allo stesso desco

operai con studenti le nottate intere

per poi dividere all’alba il destino

 

Abbiamo azzardato troppo oltre

nella speranza del mondo nuovo

mentre Berlino felice danzava

strappato il velo di muro dagli occhi

Oh, misera illusione di chi solo allora

si affacciava alla luce del giorno!

 

Il dio denaro rese impotente

ogni umano religioso sentimento

e quando l’ira annebbiò la ragione

altri muri di sangue si alzarono

per meglio dividere e odiare

Dalle macerie di straziati grattacieli

resi tumuli di odio sbucarono

carri armati di pace e mitraglie

e cavalli di frisia e stampelle

 

Genia divina devastatrice

dominatrice della natura spenta

Dove si sono persi i nostri passi

allegri e i nostri canti di speranza?

Per leggere la biografia di Adriana Scanferla: http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2010/06/14/versi-di-adriana-scanferla.html

Quadro: “un parco a Berlino” del pittore Stubing Robert: http://www.quantarte.com/

ISOLA DELL’ASINARA: LETTERA DEGLI OPERAI CASSAINTEGRATI

27225_1311478355282_1480328829_30912068_6610810_s.jpgDopo la dedica ( http://e-bookdinanimismo.myblog.it/archive/2010/07/03/giovanna-mulas-e-la-sua-battaglia.html ) della scrittrice Giovanna Mulas (candidata italiana al Nobel nel 2006) ecco la risposta degli Operai. La lettera è stata liberamente scaricata da Facebook e mi sembra giusto riproporla in questo spazio  per dare, per quanto nelle mie possibilità, un’aiuto simbolico agli amici operai, per sottolineare la loro protesta assolutamente non violenta e per ricordare a tutti gli amanti dell’arte e della poesia che l’indifferenza verso il sociale uccide l’arte, annega la poesia ed impoverisce l’anima!!! Ecco perchè, cari Lettori, vi chiedo di diffondere la seguente lettera nei modi e nei tempi a voi più congeniali e per questo infinitamente vi dico grazie.

Zairo Ferrante 

“Carissima Giovanna,

è con grande riconoscenza ed emozione che apprendiamo della tua sincera dedica, segno di un’attenzione e particolare sensibilità per la lotta che noi, da circa sei mesi ormai, portiamo avanti.
La difficile situazione in cui ci troviamo, che purtroppo non è figlia unica di questo momento dell’economia mondiale, è ulteriormente appesantita dall’indifferenza estiva dei mass media e dalla latitanza delle figure Istituzionali Regionali e Nazionali che per prime dovrebbero essere sensibili e propositive per trovare una soluzione; in questo contesto il tuo interesse, certamente dettato anche dalla tua evidente e orgogliosa Sardità, giunge quanto mai gradito.
Colgo l’occasione che ci metti a disposizione per illustrare brevemente i motivi della nostra particolare e pacifica protesta.
Vorremmo dire allora a tutti che la nostra non è la solita e drammatica protesta di operai che si ritrovano, all’improvviso e a causa della crisi internazionale, in cassa integrazione o peggio a casa senza stipendio: alla lotta classica fatta di manifestazioni, proteste più o meno pacifiche abbiamo, ad un certo punto della nostra vertenza, deciso di sostituire la lotta non violenta e per questo abbiamo prima occupato la Torre Aragonese di PortoTorres da circa sei mesi e poi auto-reclusi nell’ex carcere dell’Asinara da ormai 130 giorni; con il nostro sacrificio difendiamo l’economia di un territorio, il Nord Sardegna, di una Regione che vede l’apparato industriale sgretolarsi sotto colpi che non sempre, anzi quasi mai, hanno ragioni nella crisi globale o nel costo dell’energia. Noi difendiamo il nostro lavoro in un settore importante del tessuto produttivo nazionale, la chimica di base, settore nel quale i Paesi Europei più sviluppati hanno investito per mantenere le produzioni. La nostra lotta non tocca solo i 130 lavoratori della Vinyls di PortoTorres ma i lavoratori diretti e indiretti dell’indotto nel territorio e del ciclo del cloro a livello nazionale con gli stabilimenti di Marghera e Ravenna.
Tutto questo ha una sola causa principale: la totale, chiara mancanza del Governo di una politica industriale seria che rilanci i settori che lo stesso definisce strategici ma non muove i passi giusti per riavviare le produzioni e non perdere l’opportunità della ripresa quando la crisi sarà finita; tutto questo per difendere gli interessi di un’Azienda, l’ENI, una multinazionale che dovrebbe essere controllata al 30% dal Governo ma il quale di fatto è incapace, o peggio, non intende controllare.
In questo scenario la Sardegna pagherà il tributo più alto perché verrà poco a poco a mancare la grande industria e, per quanto ci si possa riempire la bocca con discorsi di economia basata sul turismo e l’agricoltura, nessun Paese può permettersi di basare la propria economia solo su questi settori.
Il discorso sarebbe troppo lungo, non consono alla manifestazione e non voleva essere una lezione di economia, quindi concludo cogliendo l’occasione per ringraziare te per lo spazio che ci concedi, per il premio che ci dedichi, per la vicinanza morale e la tua disponibilità che ci aiuta giorno per giorno ad andare avanti nella nostra lotta e a demolire il muro di indifferenza che i mezzi di informazione nazionale, a parte qualche eccezione, ci hanno nuovamente costruito attorno.
Permettimi di ringraziare gli oltre 130.000 sostenitori che tramite il nostro gruppo su Facebook “L’isola dei cassintegrati” e il Blog  www.isoladeicassintegrati.com ci incoraggiano ogni giorno a difendere il lavoro: loro sono il nostro piccolo, pacifico ma determinato esercito.

Pietro Curis in nome e per conto dei colleghi de

L’Isola dei cassintegrati e della Torre Aragonese di PortoTorres”

 

 

 

…Taci. Su l’uscio

de la porta non odo

rumori che dici

naturali; ma odo

suoni nuovi

che parlano gocciole e tinniti

lontani.

Ascolta. Piove

dalle nuvole grigiastre.

Piove sulle lamiere

secche e rossastre,

piove sui palazzi

metallici ed irti,

piove sui mirti

dell’insegna del bar,

sulle catene fulgenti

d’anelli accolti,

su i fusti folti

di liquidi aulenti,

piove su i nostri volti

stanchi,

piove su le nostre mani

ruvide,

su i nostri vestimenti

ingrassati,

su i tristi pensieri

che l’anima annega

serena,

su la favola bella

che ieri

t’illuse, che oggi m’illude

o padrone……

Versi tratti da “PIANGE IL CIELO”: Remix di Zairo Ferrante de “La pioggia nel pineto” di Gabriele D’annunzio