M.G. Farina e Mariella Nava spiegano Mariella Nava e la sua Poesia

nava4_html_696ce362.gifINTERVISTA A MARIELLA NAVA

della Filosofa MARIA GIOVANNA FARINA

Il dinanimismo, movimento-casa d’Arte e Poesia, di seguito ripropone l’intervista ad una Poetessa dei nostri giorni con l’intento di esaltare il bello, l’arte e l’Essere Donna.

ZF

“Anche nella nostra epoca, un po’ dimentica delle belle maniere, lei sa dare un modello di cultura ed eleganza. L’intervista mi ha dato la possibilità di conoscere qualcosa di più: dietro le parole che canta e che scrive anche per altri famosi interpreti c’è una donna che pensa, si interroga e scrive mettendo in atto quella ricerca che è tipica del procedimento filosofico. In ognuno di noi c’è un piccolo filosofo da nutrire, possiamo dire che lei sia riuscita a farlo crescere. Mariella senza ostentazione, ma con classe ed eleganza, mostra al mondo che il femminile, come categoria dell’essere ma anche come femminilità che a lei non manca di certo, è un aspetto da coltivare con pazienza e determinazione: per ricordare, non solo alle donne, quanto conti il contenuto. La parte femminile presente in ogni persona favorisce lo scrivere: banalmente la scrittura è femmina.

È quella capacità di trasferire i pensieri, le emozioni, i sogni….in scrittura

D. “Non facciamo quello che vogliamo e tuttavia siamo responsabili di quel che siamo (Sartre)” Questo è l’incipit della tua canzone Un treno (tratta da Dentro una rosa 2007). Che cosa è la libertà? Come dici nel testo “Siamo viaggiatori in eterno cammino”, è difficile prendere il treno giusto?

R. Quanta umanità si sarà interrogata su questo pensiero!….Cos’è la libertà? Dove comincia, dove finisce, dove la si serve, dove la si tradisce. Qual è l’esatta misura della stessa perché sia applicata senza contraddizioni del suo stesso essere. Io so che per me la libertà è onestà, è rispetto, è buon senso, è sapere che quello che sento io è uguale e identico a quello che sentono tutti gli altri e, se non è giusto che sia fatta a me qualsiasi cosa di negativo, devo fare di tutto, devo adoperarmi, perché non sia fatta a nessuno. E’ tolleranza, è vivere insieme in armonia con le regole di una natura meno istintiva e più razionale, perché dovrebbe essere questa, la nostra peculiarità: il poter controllare gli istinti con la ragione ed il pensiero.

Ogni forma di organizzazione cosiddetta sociale e civile, dovrebbe partire da questa riflessione. Solo la ragione può renderci saggi e non c’è libertà senza saggezza. Una volta si teneva agli anziani, erano loro i portatori di saggezza, non li si parcheggiava in attesa di morire nelle case di riposo, perché da loro si doveva imparare l’esperienza e la strada per essere migliori, più cauti, più pazienti. Adesso si spende parte della nostra vita a correre senza ascoltare prima, e senza consegnare niente a nessuno poi, e  la fine è essere rinchiusi, abbandonati lì,  senza insegnare quel che si è imparato a nostre spese. La vera decodifica, la vera lettura del senso di quel correre la si capisce troppo tardi. Una società che non rispetta ogni fase e tempo del nostro vivere, non è abbastanza matura per essere libera.

Ed è difficile che sappia individuare il treno che descrivo………per salirci e viaggiarci su

D. Che cosa rappresenta per te la scrittura?

R.  “La scrittura è un modo di parlare senza essere interrotti”, come diceva Renard.

Per me è anche un modo di entrare negli altri senza dover bussare. Se qualcuno ti ascolta ti ha già aperto la porta, se qualcuno si ferma o si sofferma a raccogliere il tuo scrivere, ti ha già fatto accomodare sul suo salotto. Sta già interloquendo con te. Ti sta già dando parte del suo tempo, della sua vita, si sta già fidando di te. Probabilmente si sta trovando nelle tue parole e si sta specchiando.

Scrivere è specchiare. Ecco. E’ far sentire qualcuno meno solo. Scrivere è incontrare. E poi scripta manent, dicevano i latini. Scrivere è per sempre. Resta. Scrivere è tramandare. Scrivere è il pensare di adesso, è il leggere di domani, forse anche il capire di dopodomani…”

CONTINUA SULLA RIVISTA: “L’Accento di Socrate”

Sito ufficiale dell’Artista: Mariella Nava

 

Che fine ha fatto la dignità dell’Arte-Cultura?

250px-Lorenzo_de_Medici.jpgDi seguito riporto una lettera del grande Poeta Beppe Costa, pubblicata sul sito dell’Artista, altrettanto grande, Giovanna Mulas (pluricandidata al premio Nobel e vincitrice di oltre 50 premi Nazionali ed Internazionali). In questo sito, voce libera di Arte e Poesia, la voglio riproporre, ed ovviamente sottoscrivere, nella sua versione integrale; non solo per i sentimenti di sincero affetto ed indiscussa stima che nutro nei confronti di Beppe Costa, Maestro, tra Pochi, della poesia contemporanea, e di Giovanna Mulas, grande Donna ed emblema di dignità, prima ancora che grande Scrittrice ed Artista. Ma anche perchè, disidererei che chiunque la leggesse, per caso o volutamente, si interrogasse non tanto sul perchè, ma sul come sia possibile che, in un Paese definito civile e “sviluppato” come il nostro,  la Cultura, l’Arte e l’Uomo Artista vengano, oggi, rilegati ai margini dalle Istituzioni e dal potere, quando per secoli hanno rappresentato una risorsa (tra l’altro immensa) sia per l’Italia che per il Mondo intero?
Quale futuro può avere un Paese in cui la figura del Professore scolastico e non, a cui spetta il compito di creare gli Uomini del domani, viene sistematicamente  svalutata, violentata ed emarginata proprio da quelle Istituzioni e da quel potere che dovrebbero, invece, valorizzarla e proteggerla?
Io stesso, e purtroppo come me tanti Altri, spesso ci ritroviamo a constatare ed  affermare, che chi intraprende una carriera di Studi Classici, in Italia, è costretto a non poter fare ed essere quello per cui ha studiato, sgobbato e sudato. 
Quindi, contro questa svalutazione istituzionale dell’Arte e contro questo “omicidio legalizzato” della Cultura, io (con dignità, umiltà  e controcorrente) reclamo il mio diritto ad eleggere “Manifesto in difesa dell’Arte e della Cultura” la seguente lettera, affinchè, nel XXI secolo, non esistano più “casi” come quello “Alda Merini”, ma solo Artisti e Poeti come Alda Merini.
Zairo Ferrante
(dal movimento Dinanimista)
29-12-2010 
LEGGE BACCHELLI PER GIOVANNA MULAS!

di Beppe Costa

Raccolgo gli appelli che arrivano da poeti e scrittori:
Giovanna Mulas scrittrice sarda ha bisogno di tutti noi. Sosteniamo cosi’ come fu fatto per Alda Merini che ha ricevuto il sussidio come scrittrice dopo infinite traversie e appelli in eta’ assai avanzata.

Caro Presidente, per dirla alla Gaber, sono orgoglioso di essere italiano, perche’ scopro, non grazie alla tv o ai giornali, che abbiamo musicisti, scrittori e poeti che, bistrattati e sconosciuti in vita, dopo la morte, a volte molto dopo, gli stessi critici che li hanno condannati li festeggiano, gli stessi giornali, gli stessi giornalisti.
Qualche volta si salvano per motivi che sono i piu’ strani, se Pasolini non fosse stato “misteriosamente” ucciso ci sarebbero 5, 6, 12 programmi all’anno sulla sua morte? Neppure mezzo sulla sua opera. E gli altri Pratolini, Vittorini, Berto, Sciascia, persino Moravia???
Possibile che alcuni dei nostri monumenti nazionali della letteratura valgano meno di un semaforo?
Ma i nostri monumenti letterari non hanno piu’ neppure quello spazio su RAI TRE fra le 3 e le 4 del mattino, almeno quello! No! Neppure quello!
Nel 1986 riuscii, durante il governo Craxi, con l’aiuto di Adele Cambria e di Dario Bellezza, a fare applicare per la prima volta la legge Bacchelli, in favore di Anna Maria Ortese, festeggiata oggi con tavole rotonde, libri, articoli su giornali, qualche volta dagli stessi che l’avevano emarginata in vita e che, durante la mia battaglia in suo favore, non si fecero avanti, salvo qualcuno come Leone Piccioni e qualche sparuto altro.
Quella lotta mi costo’ grande fatica e mi distrusse e allontano’ piu’ di quanto non fosse accaduto alla Ortese.

Fernanda Pivano, Arnoldo Foa’, Giovanna Mulas, il caso piu’ attuale, o Alda Merini sono e sono stati un onore per il nostro paese? Se si’, si pensi anche a loro, in vita, o almeno non si “festeggino” dopo.
Qualche volta li si vorrebbero senatori ma, accade che qualcuno poi protesti per la loro eta’ che non e’ molto diversa da quella di Andreotti! O no?

E’ possibile leggere altre lettere al seguente link: http://www.giovannamulas.it/lettera.html

Ritratto di “Lorenzo il Magnifico” tratto da wikipedia

 

 

Dic 22, 2010 - b) VERSI DINANIMISTI    No Comments

Poesia di Zairo Ferrante tradotta in Inglese e Spagnolo

34461_137590179587528_100000096404624_361036_3826858_a.jpgVIAGGIO NEL SILENZIO di Zairo Ferrante

Soltanto sospinto dal vento
io sento il suo canto
e d’incanto mi perdo nel sole.
È mattino! 

Libere traduzioni, in Inglese e Spagnolo, della Poetessa Californiana Ute Margaret Saine
 
 
Traveling through the Silence

Only driven by the wind
I hear how it sings
and by its charm
find myself in the sun.
It’s morning!
 
 
Viajando por el silencio
 
Solo empujado por el viento
escucho su canto
y del encanto me pierdo en el sol.
¡Es la mañana!

**Quadro “apparizione notturna I” dell’Artista Nicola Villano: http://www.arteitaliana.net/VILLANO/Main.htm

 

 

VERSI DI BEPPE COSTA

Beppe_costa.jpgAmore e Dio di Beppe Costa

Certo avrei voluto fossi Dio
se avesse saputo che molti soffrono l’amore
avrei creato come l’universo
le coppie eterne
le coppie senza fine
ad ogni innamorato la donna giusta
ad ogni donna un uomo senza frusta.
Ma Dio e, certo per distrarci,
e dare giustificazione anche all’inferno,
ha sbagliato pure in questo:
l’amore non è eterno

*Versi gentilmente concessi, dietro richiesta, dallo stesso Autore

Beppe Costa (pseudonimo di Concetto Costa) (Catania, 25 agosto 1941) è un poeta, scrittore ed editore italiano.

Vittoriano Esposito descrive Costa come l’ultimo autore post-romantico e neo-romantico: la continua ricerca (impossibile) di un amore puro, nella sua anima più intima, e la lotta contro il consumismo ed il profondo senso anti-sociale della cultura moderna, auspica, quasi in maniera visionaria nell’arco della sua produzione poetica, il momento in cui l’uomo riuscirà a vivere senza rubare / a vivere senza odiare / a vivere senza ammazzare….BIOGRAFIA CONTINUA SU WIKIPEDIA

Versi dei collaboratori

7129_101285196559783_100000349098153_31580_1563053_n.jpg“Io resto nudo” di Nicola Matteucci
 
L’esercito dei neri corvi
mastica e depreda la trama
e le storie d’attori e assassini,
forse per questioni teatrali
o forse per la breve fama.
 
Ecco la sottile scatola di vetro, sole nero
che attrae noi pianetini ignoranti
e risucchia la feccia umana, idioti concorrenti,
falsi intellettuali, papi e puttane sculettanti.
 
Spero che non frantumino in mille prismi
la scatola: così ne nascerebbero cocci in dialetti
locali e immorali, falliti e televenditori.
 
Rabbuiati, finto mondo che luce mi succhia,
nel fuoco inconsumabile della testa
diverrò l’inossidabile obsolescente,
in quel che resta il vero lollardista!

Quadro dell’artista Vincenzo Carofalo

Versi in collaborazione dalla FRANCIA

68230_129899980405223_100001556645462_185039_1468471_n.jpgGueule noire
di Laura  Mucelli Klemm
Trente ans de ta vie
sous la terre
comme un ver
à extraire l’énergie
de demain pour les frères
Camarades jusqu’au sang
tous solidaires en enfer
quand la vie ne tient
qu’à un souffle, une étincelle
qui enflamme la poussière
à la vitesse de l’éclair
Tu contrôles ta lampe
le regard miné
l’angoisse permanente
d’être muré
sans revoir le ciel
Je t’ai vu souvent
le regard lourd
toi qui a vu brûler
des compagnons
impuissant
devant la fatalité
en revenant
de ces chapelles ardentes
où brillaient les flammes
de leur âme évanouie
dans le trou
Et chaque jour avec courage
tu redescendais par la cage
dans les veines ensanglantées
pour y puiser l’or noir
Et chaque jour était une victoire
quand tu pouvais
revoir le bleu de l’horizon
après avoir débarrassé
ton corps
de toutes ces crasses
moites et obscures
pour rejoindre ton foyer
avec encore un peu de charbon
pour souligner
l’éclat de tes yeux
Trente ans de ta vie
pas un de plus
tu connaissais
le prix de l’existence.

Laura Mucelli Klemm PROVVIDENZA 20-11-2010 (tous droits réservés)


Dédié à mon Père Ovidio MUCELLI, à son labeur et à sa vaillante carrière
ainsi qu’à mon frère, à mon époux
et à tous les mineurs de fond.
Publié en ce 24 novembre 2010 à sa mémoire que j’honore depuis trois ans à présent.
Tu me manques papa, je ne t’oublie pas, je te l’avais promis.♥

Minatore ( Gueule noire)

Trenta anni della tua vita
sotto la terra
come un verme
per estrarre l’energia
di domani per i fratelli
Compagni fino a tributo di sangue
tutti solidari in inferno
quando la vita è sospesa
a un soffio,una scintilla
che infiamma la polvere
colla velocità del lampo
Controlli la tua lampada
lo sguardo minato
l’angoscia continua
di essere murato
senza rivedere il cielo
Ti ho visto spesso
lo sguardo grave
tu che hai visto bruciare
lavoratori
impotente
davanti alla fatalità
quando tornavi
da quelle camere ardenti
dove brillavano le fiamme
della loro anima svanita
nella buca
E ogni giorno con coraggio
ridiscendevi colla gabbia
nelle vene insanguinate
per attingerne l’oro nero
E ogni giorno era una vittoria
quando potevi
rivedere l’azzurro dell’orizzonte
dopo aver liberato
il tuo corpo
di tutti questi sudiciumi
madidi e oscuri
per raggiungere il tuo focolare
con ancora un po’ di carbone
per sottolineare
il bagliore dei tuoi occhi
Trenta anni della tua vita
non più di uno
conoscevi
il prezzo dell’esistenza.

Laura Mucelli Klemm PROVVIDENZA 20-11-2010 (tutti i diritti riservati)


Dedicato a mio Padre Ovidio MUCELLI,al suo lavoro,alla sua fatica e alla sua valorosa carriera
e ugualmente a mio fratello,a mio marito
e ad ogni minatore di fondo.
Pubblicato in questo 24 novembre 2010 alla sua memoria che onoro da tre anni ora.
Mi manchi papà,non ti scordo,te l’avevo promesso.♥

Versi dei collaboratori

sole.jpgOra solare

Versi di Marco Nuzzo

 Resto in seguirti

a scandagli di vento

– a che profondo siamo? –

e da che strade

alzate di sabbia

e di nebbie abbattute

cresci fantasma;

 

solare,

ora tra madide dita

leccate di piovere costante,

stellata di pane asciutto

sulla faccia,

saziata in eterno

con lische di giochi per pesci;

 

ti leggerò la pelle

ancora intatta

scarna e mutevole

di sonni rivali

e dei corpi a contrasto

con frattaglie di passati

in perpetui moti

spersi.

*Immagine tratta da: http://www.scienze.tv/node/4746

Collaborazione Francese

24149_105876812770076_100000432743504_149273_6784407_n.jpgIntrospection

di Laura Mucelli Klemm PROVVIDENZA 01-09-2010

Volonté
de vouloir
descendre
si profondément
dans les entrelacs
de l’âme
pour dénouer
les tensions
au point
qu’elle s’y perd
à essayer
de connecter
des chemins
égarés
Devoir
de mémoire
douloureux
à la recherche
du Moi
dévié
par les chutes
les obstacles
les terreurs
pour désosser
chaque amas
poussiéreux
de particules
terrestres
agglutinées
comme
des polluants
qui noircissent
l’authenticité
de l’Etre
Puis
après un chemin
à rebours
reconstruire
en partant
de l’essence
pour remonter
la pente
vers
un point
brillant
celui
du devenir
conscient
voulu
et rêvé
Finir
en poussière
d’étoile
et se répandre
en énergie
lumineuse
dans un ciel
éclairé
en expansion.

Introspezione

Volontà
di voler
scendere
in profondità
negli intrecci
dell’anima
per snodare
le tensioni
a tal punto
che si perde
cercando
di connettere
cammini
smarriti
Dovere
di memoria
doloroso
alla ricerca
dell’Io
deviato
dalle cadute
gli ostacoli
i terrori
per disossare
ogni cumulo
polveroso
di particelle
terrestri
agglutinate
come
infezioni
che anneriscono
l’autenticità
dell’Essere
Poi
dopo un cammino
all’indietro
ricostruire
partendo
dall’essenza
per risalire
la china
verso
un punto
lucente
quello
del divenire
cosciente
voluto
e sognato
Finire
in polvere
di stella
e spargersi
in energia
luminosa
in un cielo
illuminato
in espansione.

Laura Mucelli (in arte Provvidenza) è nata il 16 marzo 1964 a Behren-Lès-Forbach, città miniera situata a nord est della Francia, nella regione della Lorena confinante  con la Germania.
E’ figlia di emigrati italiani, padre Sardo (minatore) e mamma Abruzzese (casalinga). Nella realtà dove vive coesistono più di cinquanta nazionalità ed apprende, nella diversità, il rispetto delle altre culture ampliando, così, la sua visione del mondo. A diciotto anni supera l’esame di Maturità in Lettere e Filosofia ed inizia gli studi universitari nella città di Nancy specializzandosi in lingua e letteratura Italiana. Si laurea a ventuno anni. A ventidue anni diventa traduttrice ed interprete giurata presso il Tribunale di Prima Istanza di Sarreguemines, e lavora per il Ministero della Giustizia ma anche per gli emigrati a titolo privato. Inizia la sua carriera d’insegnante per ottenere, dopo pochi anni, l’incarico di Direttrice (attività che svolge tutt’ora). A quarant’anni diventa traduttrice ed interprete esperta presso la Corte d’Appello di Metz ed a quarantasei anni ottiene la medaglia d’argento in quanto traduttrice ed interprete presso la Camera dei Traduttori, di cui fa parte da 24 anni. Dal punto di vista artistico si dedica al canto, sia come corista che come solista, al ballo ed al teatro, lavorando per cinque anni con il regista Thiery Bourcier.

Tra i suoi autori preferiti si segnalano: Ungaretti, Buzzati,Pirandello,Verlaine,Rimbaud,Sartre,Prévert,Camus e Zola.

Scrive da sempre, ma solo da qualche tempo si è decisa a rendere pubblici i suoi scritti ricchi di metafore e di simboli. Sempre attenta ai disagi dell’uomo e della società, si definisce: “ un’anima umanista “in” uno spirito universale”.

**Versi e biografia segnalati direttamente dall’autrice

***Quadro: “grido” di Nicola Villano

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