Mag 27, 2011 - AZIONI DINANIMISTE    No Comments

Cogliere il DinAnimismo: La dedica di Giovanna Mulas

E’ con grande piacere ed orgoglio che rilancio la lettera/dedica della scrittrice Giovanna Mulas, ricevuta direttamente dalla Redazione del periodico “Isola Nera”.

La rilancio in virtù dell’immensa stima che nutro nei confronti della Scrittrice ma la rilancio anche perchè, nelle sue parole, è possibile cogliere il vero senso della lotta DinAnimista.

Dignità, coraggio, lotta nonviolenta, resistenza, solidarietà e bellezza. 

Tutto questo può essere Arte, tutto questo è Poesia, tutto questo può trasformarsi in Speranza futura.

Zairo Ferrante

La Giuria del Premio Internazionale di Poesia Città di Ostia ha conferito a Giovanna Mulas il Premio Speciale alla Cultura.
La scrittrice ritirerà il Premio in giugno al Teatro Nino Manfredi, in occasione del suo reading contro la violenza sulla donna, curato dal regista RAI Gaetano Colloca.

<<…Voglio dedicare questo riconoscimento ( lo faccio da madre, prima che scrittrice) ai giovani dell’ Italia Bella da “Mi emigro per magnar”, ai ‘cervelli in fuga’.
 
Ai ragazzi che da mesi, inascoltati o, peggio ancora, derisi, strumentalizzati-manganellati fisicamente e psicologicamente; continuano a battersi nelle piazze con dignità e disperazione, esigendo un futuro che spetta loro per nascita, semplicemente perché cittadini del mondo.
 
A quei giovani che odorano i falsi profeti e li buttano giù da piedistalli e poltrone, che lottano quotidianamente a favore della meritocrazia, contro le ingiustizie, le ipocrisie politiche e sociali, la corruzione e la tuttologia del nichilismo, i tagli alla cultura quindi la privatizzazione delle scuole.
Contro un governo che dimostra di temere il pensiero critico e il confronto, contro una sinistra che è già destra e tutto, comunque, fa casta.
 
A voi, a tutti voi va e andrà sempre il pensiero di una piccola scrivana sarda, figlia del popolo e orgogliosa di esserlo.
Mai smettere di lottare o sperare Stelle mie, di volare: ovunque questo volo vi porterà fatelo con energia, dignità, studio, rabbia, costanza, gioia e comunque sorpresa per quel romanzo straordinario che sarà la vostra vita,
 
con la consapevolezza di ciò che siete e di ciò che volete essere: per voi, per chi vi ama e crede in voi, per chi sta vivendo solo di lacrime e speranza, per chi ha smesso di combattere, per chi verrà dopo.
 
Anche per chi vive fregandosene della vostra lotta per vivere, dovrete vivere
 
Camminate pazienti, camminerete a lungo e senza scorciatoie: questo, domani, sarà il vostro orgoglio più grande.
E al momento del volo volate, senza timore, e che tocchiate le radici della vostra montagna o la cima non importa, ma che il vostro volo non riguardi solo voi, che non sia mera ambizione ma rappresenti, sempre e comunque, costruzione.
 
Sbagliate e sbagliate, sbagliate ancora e cadete, cadete: non guardate la vita dalla finestra.
 
Guardate la vostra montagna nello stesso modo in cui dovrete guardare tutti, nel corso della vita: senza abbassare gli occhi.
 
Non chiudete le ali, non arrendetevi ad un sistema che favorisce il pecora pensiero, l’omologazione: oggi più che mai il mondo –e sottolineo il mondo- reclama le vostre voci, libere e vere, preparate, unite.
 
 
 
Giovanna Mulas, 27 maggio 2011 >>

 

Ufficio Stampa Isola Nera

Versi dalla Francia di Laura Mucelli e Quadro dal Brasile di Matoart (Maria Pia Tedesco)

cattedrale_luce_1.JPGMulino a morte di Laura Mucelli

Ho
piegato il ginocchio
morso la polvere
soffocato le mie grida
abbracciato la Notte
sotto il peso delle tue cariche
senza mai spumeggiare
lacrime acide
Ho
tolto la corrente
provocato il guasto
annullato i tuoi movimenti
per restare in disparte
non infuriarmi
e superare
la furia dei latrati
che infrangono
gli equilibri
troppo spesso precari
Ho
ondeggiato negli Astri
trasceso il Nulla
acceso i miei grandi fuochi
per riscaldare
il marmo col quale mi avevi ricoperta
Ho
scolpito la Logica
sui fiumi salati
ritornando alla sorgente
per cristallizzare
le ferite del tuo meccanismo
E se occoresse
ricomincerei
perché la mia voce si lavora
nella verticalità
dell’Odierno che commuove
Non mi curo
di Domani
se l’unica meta
è farne
una montagna d’Oro
Mi arrichisco dall’interiore
l’unico luogo
dove quando fa freddo
la Morte si libra
Sposo del mio Tempo
solo quanto libera
Combattendo contro i mulini a vento
in mulino a parole
in un Mulino a preghiere
generatore di flussi vitali.

Moulin à mort

J’ai
plié le genou
mordu la poussière
étouffé mes cris
embrassé la Nuit
sous le poids de tes charges
sans jamais écumer
de larmes acides
J’ai
coupé le courant
provoqué la panne
annulé tes mouvements
pour rester en retrait
ne pas marroner
et te dépasser
furie des abois
qui brisent
les équilibres
trop souvent précaires
J’ai
flotté dans les Astres
transcendé le Néant
allumé mes grands feux
pour réchauffer
le marbre dont tu m’avais recouverte
J’ai
inscrit la Suite
sur les ruisseaux salés
en retournant à la source
pour cristalliser
les plaies de ton rouage
Et s’il le fallait
je recommencerais
car ma voix se façonne
dans la verticalité
du Quotidien qui touche
Je me moque
de Demain
si le seul but
est d’en faire
une montagne d’Or
Je ne m’étoffe que de l’intérieur
le seul endroit
où lorsque il fait froid
la Mort plane
Je n’épouse de mon Temps
que ce qui libère
Me battant contre des moulins à vents
en moulin à paroles
dans un Moulin à prières
générateur de flux vitaux.

Provvidenza 24-05-2011 (page d’auteur)
Laura Provvidenza (page publique)
Laura Mucelli K.(page privée)
Tous droits réservés,tutti i diritti riservati.

*Versi ricevuti direttamente dalla Poetessa Laura Mucelli (Francia).

**Quadro “Cattedrale di luce” di MATOART ( Maria Pia Tedesco – Brasile -) postato con il consenso dell’Artista e tratto da: http://artistamato.blogspot.com/

Marco Nuzzo: “Non ti piacerei, vestito dell’inverno appena trascorso”

non.jpgGrafite di Marco Nuzzo

Come piovere
d’un cielo sulla carta,
animerò diteggiature in fila
dentro il tuo corvino lamellare
o agli scritti di grigio,
del tuo gemere atonica
in visioni periferiche
e pastura della carne
giunta a stremorighi;
sarai il tellurico gesto
distratto,
degli svolgimenti
sui temi a stratocentro,
poi
si bruci pure, l’equatore
ai nullapunti di fusione.

*Versi tratti dal libro di Marco Nuzzo e ricevuti dallo stesso Autore.

** Per acquistare il libro:  http://www.ibs.it/code/9788865910184/nuzzo-marco/non-piacerei-vestito.html

OMAGGIO DINANIMISTA AL DUO: BEPPE COSTA E CARLO SANCHEZ

**Calamità di Carlos Sanchez ( dal libro: “Ricordati che non sai ricordare” )                                                              

Le catastrofi giungono all’improvviso

ed è buono avere un dio da parte

non per prevenirle

bensì per giustificarle.

Nella vita di ogni giorno

un po’ ubriacato

dalle infinite porte

entri e esci

abbastanza distratto

e senza saperlo

la tua calamita attrae

certe calamità

certe ricorrenze

a causa di questa distrazione

smisurata.

E i libri

prolissamente ordinati

con le loro grida di avvertimento

assomigliano alla piramide di Cheope

senza una Sfinge vigile.

Tu non sei una catastrofe

amore mio

la catastrofe sono io.

 

**<<>> di Beppe Costa
 
e se avessi avuto
un dio qualsiasi cui pensare e il tempo o
se m’avesse lasciato un segno da dimenticare
se avessi visto un uomo fisso a guardarti
mentre camminavi
o se avessi avuto un posto dove cercarti
avrei contato stelle in un cielo arrabbiato
sarei andato a piedi scalando cime tempestose
avrei navigato con braccia come remi
se solo avessi avuto un sogno da realizzare

ma so che dentro questa fitta nebbia
s’alzano i tuoi occhi a fissarmi
non sai ma sei la visione eterna
di qualcosa che ogni stupido
che non sa
cerca di chiamare amore

**Versi tratti dal: “Mulo dinanimista” (gruppo ufficiale del dinanimismo su facebook)
 
**Foto postata dalla redazione e tratta liberamente da: http://beppe-costa.blogspot.com/2011/04/beppe-costa-carlos-sanchez-cantiere.html
Mag 8, 2011 - AZIONI DINANIMISTE    1 Comment

AMORE, MAMME E POESIA

5660826289_b4754918e3.jpgA MIA MADRE di De Amicis

Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant’anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch’io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d’Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei…
dal sacrificio mio ringiovanita!

 

*Foto gentilmente concessa dal fotografo Beppe Serrelli

**Versi postati dalla Redazione e spontaneamente tratti da: http://www.associazionepetra.it/raccolta_poesie_edmondo_de_amicis.htm

Mag 6, 2011 - AZIONI DINANIMISTE    No Comments

COMUNICATO DI ZAIRO FERRANTE PRO GRAZIANO CECCHINI

230609_197162220328836_100001051791122_578227_3279577_n.jpgFONTANA DELLE NAIADI TRICOLORE: UN GESTO D’IMPORTANTE SENSIBILIZZAZIONE ARTISTICA.

Con questo comunicato, che pubblico a titolo personale sulla pagina ufficiale del DinAnimismo (movimento poetico/artistico rivoluzionario delle anime), intendo manifestare il mio sostegno nei confronti dell’Artista Graziano Cecchini per aver voluto, con la sua estemporanea artistica del 5 maggio 2011 (Fontana delle Naiadi Tricolore – Roma -), sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni su temi d’indiscusso valore Popolare come: la liberalizzazione dell’acqua, il taglio dei fondi alla cultura e l’incuria istituzionale nei confronti del NOSTRO patrimonio Artistico.

Ritengo inoltre che l’Artista, avendo utilizzato dei pigmenti naturali che non hanno assolutamente danneggiato la fontana (come da Lui Stesso dichiarato), abbia ancora una volta dimostrato un profondo rispetto verso l’Arte.

Pertanto, invito Tutti a riflettere sul vero senso di quest’Azione, sperando che, almeno questa volta, si possa evitare la solita retorica e demagogia “politica”, tanto cara a chi per professione cerca sempre di sviare l’attenzione da quelli che sono i veri problemi.

 

Ferrara 5-5-2011

Zairo Ferrante

 

 

*Per leggere le motivazioni dell’Artista ed avere una panoramica completa sull’azione:  http://recensionedinanimista.myblog.it/archive/2011/05/05/temp-2bdd7173724df8940f886ca4053b94b7.html

 

 

**Per leggere il proseguo e la reazione delle Autorità: http://lasinorosso.myblog.it/archive/2011/05/05/futuristi-di-roma-zampillizzare-l-addetto-alla-cultura-koatt.html

 

 

***Per leggere qualche reazione del mondo politico: http://www.lunico.eu/2011050546817/politica/fontana-naiadi-schiuma-pdl-qda-cecchini-gesto-artistico-e-nessun-dannoq.html

 

 

****Foto tratta dalla pagina ufficiale Facebook di Graziano Cecchini

 

 

 

Versi di Adriana Scanferla

DE_GRO~1.JPGULTIMO TRAGITTO   di Adriana Scanferla

 

 

Ti ho conosciuto privo di vita

steso sul gelido marmo

di un disumano obitorio

in un dicembre senza sole.

 

E freddo faceva davvero

da farti morire così

per strada coricato

presso  il muro dei giardini.

 

Ultimo tragitto all’isola quieta

la lancia scava l’onda in laguna.

Mia madre taceva afflitta

e  io nemmeno ti conoscevo.

 

Ti era stata matrigna la guerra

undici anni di azzardi e paure

e nemmeno uno straccio di pensione

da potere tirare i remi in barca.

 

Successe qualche tempo prima

procedendo di sera sulla riva

un’ombra discosta intabarrata.

Lei  si arresta sgomenta e dice

“Quello è tuo padre”.

 

 Settembre 2010

*Poesia Pubblicata sull’Antologia blu IL FEDERICIANO (2010- Edizioni Aletti) e ricevuta dalla stessa Autrice.

**Quadro di Henri De Groux “Soldato morto tra armi e filo spinato -1916-” spontaneamente postato dalla Redazione e tratto da: http://www.artegrandeguerra.net/2011/02/la-grande-strage.html

Apr 22, 2011 - AZIONI DINANIMISTE    No Comments

IL DINANIMISMO AUGURA A TUTTI UNA PASQUA ALLA RICERCA DELL’UOMO

caravaggio_tommasoR375.jpgIl dinanimismo augura a tutti i suoi lettori una felice e serena Pasqua.

Dio si è fatto Carne ed ha consegnato l’Umanità nelle mani dell’Uomo affinché potesse essere salvata, protetta ed amata.

Questo è il nostro compito, ieri come oggi ed oggi come domani.

ZF

Elegia Pasquale -Andrea Zanzotto

Pasqua ventosa


che sali ai crocifissi


con tutto il tuo pallore


disperato, dov’è il crudo


preludio del sole?


e la rosa la vaga profezia?


Dagli orti di marmo


ecco l’agnello flagellato


a brucare scarsa primavera


e illumina i mali dei morti


Pasqua ventosa


che i mali fa più acuti


E se è vero che oppresso


mi composero a questo tempo


vuoto per l’esaltazione del domani,


ho tanto desiderato questa


ghirlanda di vento e di sale


queste pendici che lenirono


il mio corpo ferita di cristallo;


ho consumato purissimo pane


Discrete febbri screpolano la luce


di tutte le pendici della pasqua,


svenano il vino gelido dell’odio;


è mia questa inquieta Gerusalemme


di residue nevi, il belletto


s’accumula nelle stanze


nelle gabbie spalancate


dove grandi uccelli


covarono colori d’uova


e di rosei regali, e il cielo


e il mondo è l’indegno sacrario


dei propri lievi silenzi.


Crocifissa ai raggi ultimi


è l’ombra le bocche


non sono che sangue


i cuori non sono che neve


le mani sono immagini


inferme della sera


che miti vittime cela nel seno.
*Poesia postata dalla Redazione e liberamente tratta da:  http://www.poesie.reportonline.it/poesie-di-andrea-zanzotto/elegia-pasquale.html
**Quadro “l’Incredulità di San Tommaso” (Caravaggio 1600-1601) postato dalla Redazione e liberamente tratto da: http://www.ilsussidiario.net/News/Cronaca/2011/4/22/PASQUA-Aldo-Trento-la-vittoria-sull-oscuro-male-del-vivere-quotidiano/170283/
Apr 17, 2011 - AZIONI DINANIMISTE    2 Comments

Azione dinanimista: sulla cattiva strada

barboni.jpgDedico questa a chi ruba il pane, al barbone dietro l’angolo, a chi vive ai margini di un semaforo, a chi vende il proprio corpo per sopravvivere, a chi – malato di solitudine – si droga per curarsi, a chi vive in ginocchio, a chi è sudicio e per strada viene scansato…a tutti gli “amici” che, a causa della mia ipocrisia, hanno scelto la loro personale “cattiva strada”.
Ma posso davvero essere sicuro che sia stata una scelta peggiore rispetto alla mia “buona strada”?  (Zairo Ferrante)                                                                                                                                                                                                                                                                                                      
“La Cattiva Strada” (Fabrizio De Andrè 1997)
*Alla parata militare
sputò negli occhi a un innocente
e quando lui chiese “Perché “
lui gli rispose “Questo è niente
e adesso è ora che io vada”
e l’innocente lo seguì,
senza le armi lo seguì
sulla sua cattiva strada.

Sui viali dietro la stazione
rubò l’incasso a una regina
e quando lei gli disse “Come “
lui le risposte “Forse è meglio è come prima
forse è ora che io vada “
e la regina lo seguì
col suo dolore lo seguì
sulla sua cattiva strada.

E in una notte senza luna
truccò le stelle ad un pilota
quando l’aeroplano cadde
lui disse “È colpa di chi muore
comunque è meglio che io vada “
ed il pilota lo seguì
senza le stelle lo seguì
sulla sua cattiva strada.

A un diciottenne alcolizzato
versò da bere ancora un poco
e mentre quello lo guardava
lui disse “Amico ci scommetto stai per dirmi
adesso è ora che io vada”
l’alcolizzato lo capì
non disse niente e lo seguì
sulla sua cattiva strada.

Ad un processo per amore
baciò le bocche dei giurati
e ai loro sguardi imbarazzati
rispose “Adesso è più normale
adesso è meglio, adesso è giusto, giusto, è giusto
che io vada “
ed i giurati lo seguirono
a bocca aperta lo seguirono
sulla sua cattiva strada,
sulla sua cattiva strada.

E quando poi sparì del tutto
a chi diceva “È stato un male”
a chi diceva “È stato un bene “
raccomandò “Non vi conviene
venir con me dovunque vada,
ma c’è amore un po’ per tutti 
e tutti quanti hanno un amore
sulla cattiva strada
sulla cattiva strada.

*Testo spontaneamente tratto da: http://www.angolotesti.it/F/testi_canzoni_fabrizio_de_andre_1059/testo_canzone_la_cattiva_strada_33203.html

*Per guardare il video: http://www.musictory.it/musica/Fabrizio+De+Andr%C3%A8/La+Cattiva+Strada


*Foto spontaneamente tratta da: http://www.solidarietainrete.org/?p=2510

 

POESIA INEDITA DI ZAIRO FERRANTE CON QUADRO DI LILIANA UMMARINO

LA CONTRO-BALLATA DELL’UOMO-ROBOT

Di

Zairo Ferrante

 

215421_1819367116782_1018269871_31866767_7761060_n.jpgVaga l’uomo-robot

in questo inizio

di millennio ma

fine di progenie,

vecchia e superata.

 

Vola l’uomo-robot

tra aurore siderali,

porte temporali e

ruscelli radiopachi

d’intelligenze neocreate.

 

Tra molecole di bario

al vento regalate,

vive l’uomo-robot,

che si nutre della scienza

a trasmissione ultravioletta.

 

Combatte l’uomo-robot

con tiranni sanguinari,

che han per padre

il dio danaro e per

madre il gran mercato.

 

Sopravvive l’uomo-robot

in questa fine di progenie,

in questo inizio dell’eterno.

Tra più soli artificiali e

viaggi interspaziali.

 

Ed insegue l’uomo-robot,

la sua anima ormai ceduta

ai diavoli mascherati,

con promesse ben’agghindate

per un futuro immacolato.

 

E si dispera l’uomo-robot

per la sua anima che ha perduto,

per la ricchezza vanificata,

ché solo un robot – e non un uomo –

all’eterno ha consegnato.

 

14-4-2011

Copyright2011©zairoferrante

http://zairoferrante.xoom.it/

 

*Quadro dell’Artista Liliana Ummarino: FUKUSHIMA olio su tela 35×50 (Foto ricevuta direttamente dall’Artista -Roma 2011 -)

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